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Contenuto minimo riciclato nelle batterie – Consultazione del JRC

Contenuto minimo riciclato nelle batterie – Consultazione del JRC

Il JRC, il centro di ricerca della Commissione europea, ha avviato i lavori per la definizione di uno studio finalizzato a supportare lo sviluppo della metodologia per il calcolo e la verifica della quota percentuale di cobalto, litio, nichel e piombo riciclati nelle batterie. Il nuovo Regolamento (UE) 2023/1542 sulle batterie stabilisce infatti obiettivi di contenuto minimo riciclato per le batterie industriali, le batterie per veicoli elettrici, le batterie LMT e le batterie SLI che contengono cobalto, piombo, litio o nichel nei materiali attivi. 

La Commissione entro agosto 2026 dovrà predisporre un atto delegato che stabilisca una metodologia per il calcolo e la verifica della quota percentuale di cobalto, litio, nichel e piombo riciclati. A tale fine il JRC ha avviato lo studio in oggetto con l’obiettivo di sviluppare, coinvolgendo i vari stakeholder, norme armonizzate applicabili ai diversi modelli e prodotti chimici delle batterie.

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/111/SAEC-EUR/FA del 18.04.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/111/SAEC-EUR/FA

2024/111/SAEC-EUR/FA

Il JRC, il Centro di ricerca della Commissione europea, ha avviato i lavori per la definizione di uno studio finalizzato a supportare lo sviluppo della metodologia per il calcolo e la verifica della quota percentuale di cobalto, litio, nichel e piombo riciclati nelle batterie

Il nuovo Regolamento (UE) 2023/1542 sulle batterie stabilisce infatti obiettivi di contenuto minimo riciclato per le batterie industriali, le batterie per veicoli elettrici, le batterie LMT e le batterie SLI che contengono cobalto, piombo, litio o nichel nei materiali attivi (inizialmente fissati al 16% per il cobalto, all’85% per il piombo, al 6% per il litio e al 6% per il nichel). Viene inoltre previsto che entro il 18 agosto 2026 la Commissione adotti un atto delegato che stabilisca una metodologia per il calcolo e la verifica della quota percentuale di cobalto, litio, nichel e piombo riciclati. A tale fine il JRC ha avviato lo studio in oggetto con l’obiettivo di sviluppare norme armonizzate applicabili ai diversi modelli e prodotti chimici delle batterie. 

Le regole di calcolo e verifica consentiranno ai produttori di batterie e ai soggetti che immettono batterie sul mercato di:

  1. calcolare la quantità di cobalto, litio o nichel (recuperati dai rifiuti di produzione delle batterie o dai rifiuti di batterie post-consumo) nei materiali attivi e la quantità di piombo (recuperata dai rifiuti) nelle batterie;
  2. dimostrare che le batterie immesse sul mercato soddisfano gli obiettivi di contenuto minimo riciclato come definiti nel regolamento;
  3. consentire alle autorità di vigilanza e controllo di verificare il raggiungimento degli obiettivi in materia di contenuto riciclato. 

Il JRC ha quindi pubblicato una presentazione sul tema e un questionario rivolto alle imprese del settore per poter inquadrare la questione (v. allegati). Il questionario è suddiviso in 3 sezioni nelle quali sono presente una serie di domande. La prima riguarda gli approcci di calcolo e tracciabilità e la raccolta di dati, la seconda i processi di autodichiarazioni e monitoraggio interno del contenuto riciclato e l’ultima le procedure di verifica e il coinvolgimento di terze parti.

Invitiamo quanti interessati a inserire eventuali propri contributi sul file word e ad inviarlo entro il prossimo 23 aprile 2024 alla D.ssa Giulia Fano (email g.fano@fise.org), al fine di poter predisporre un feedback associativo da inviare, con la collaborazione delle associazioni europee di riferimento FEAD ed EuRIC, al JRC.

Per maggiori informazioni si rimanda ai documenti in allegato.

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RENTRi – Avvio fase test e attività formativa a supporto di software house ed imprese che intendono sviluppare soluzioni di interoperabilità

RENTRi – Avvio fase test e attività formativa a supporto di software house ed imprese che intendono sviluppare soluzioni di interoperabilità

Il MASE con il supporto operativo di Unioncamere ha avviato la fase di test che permette agli utenti di sperimentare alcune funzionalità del RENTRi ed ha altresì calendarizzato l’attività formativa a supporto sia delle software house che delle imprese che intendono sviluppare al proprio interno soluzioni di interoperabilità fra i propri sistemi informativi e RENTRi. Il primo incontro si svolgerà il 30 aprile 2024.

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/110/SAEC-NOT/LE del 18.04.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/110/SAEC-NOT/LE

2024/110/SAEC-NOT/LE

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), con il supporto operativo di Unioncamere ha avviato in questi giorni la fase di test, raggiungibile dal portale del RENTRi (link), che permette agli utenti di:

  • analizzare le informazioni che dovranno essere trasmesse in sede di iscrizione e simulare quella che sarà la procedura di iscrizione al RENTRi;
  • verificare le funzionalità offerte dai servizi di supporto messi a disposizione dal RENTRi per:
    • la tenuta dei registri cronologici di carico e scarico in formato digitale;
    • la vidimazione e l’emissione dei nuovi formulari di identificazione del rifiuto in formato cartaceo;
  • testare le regole e le procedure per l’interoperabilità tra i sistemi informativi degli utenti e il RENTRi.

Fermo restando che le diverse funzioni verranno rilasciate nell’arco dei prossimi mesi, al momento gli operatori e delegati possono testare:

  • le procedure di iscrizione;
  • la vidimazione e l’emissione del FIR cartaceo e la trasmissione della copia completa dello stesso;
  • la stampa del format di registro cronologico di carico e scarico.

I produttori di software potranno accedere ai servizi e alla documentazione relativi a:

  • vidimazione digitale del FIR cartaceo e trasmissione della copia completa;
  • vidimazione digitale e trasmissione dei dati del registro cronologico di carico e scarico digitale;
  • utilizzo di strumenti di identità digitale e di sottoscrizione dei documenti.
     

L’ambiente DEMO sarà operativo anche dopo l’avvio a regime del RENTRI.

Parallelamente all’avvio della fase di test dei servizi RENTRi, oltre alla pubblicazione della documentazione utile a supportare gli sviluppatori di software, disponibile nell’apposita area del portale RENTRI dedicata ai servizi per l’interoperabilità (link), lo staff tecnico di Unioncamere sta avviando anche l’attività formativa a supporto delle software house e delle imprese che intendono sviluppare soluzioni di interoperabilità fra i sistemi informativi della propria impresa e RENTRI e che sarà organizzata come da calendario di seguito riportato:

  • PRIMO INCONTRO - martedì 30 aprile 2024 dalle 14:30 alle 15:30: "Introduzione all'interoperabilità RENTRI mediante servizi API";
  • SECONDO INCONTRO - martedì 7 maggio 2024 dalle 14:30 alle 15:30: "Vidimazione dei FIR";
  • TERZO INCONTRO - martedì 14 maggio 2024 dalle 14:30 alle 15:30: "Trasmissione Dati dei Registri C/S";
  • QUARTO INCONTRO – giovedì 20 giugno 2024 dalle 14:30 alle 15:30: "Sperimentazione Formulari Digitali".
     

Nel segnalare che il programma di cui sopra è esclusivamente destinato, oltre che alle software house, ai tecnici delle imprese associate interessate a sviluppare internamente soluzioni informatiche nell’ambito del RENTRi, di seguito il LINK COLLEGAMENTO 30 APRILE 2024 ORE 14.30 relativo al primo incontro. I link per i successivi eventi formativi del calendario di cui sopra saranno pubblicati nell’area portale RENTRi (servizi per l’interoperabilità).

Nel rimandare a successive comunicazione per ogni ulteriore aggiornamento in materia, informiamo che eventuali Vostre segnalazioni possono essere trasmesse alla D.ssa Chiara Leboffe (c.leboffe@fise.org).

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IMPIANTI APERTI on The Road - La Seconda Tappa: ORVIETO AMBIENTE (Orvieto, 17 Aprile)

IMPIANTI APERTI on The Road - La Seconda Tappa: ORVIETO AMBIENTE (Orvieto, 17 Aprile)


La visita guidata all’interno del Polo Impiantistico di Orvieto Ambiente, società di Acea Gruppo, ha consentito agli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Scientifico e Tecnico Majorana-Maitani di approfondire il funzionamento del polo di trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti non pericolosi, seguendo passo dopo passo i diversi processi che trasformano i rifiuti in preziose risorse.

Gli studenti dell’Istituto Superiore Scientifico e Tecnico di Orvieto hanno avuto la possibilità di visitare le diverse sezioni impiantistiche presenti nel Polo, tra cui:

  • impianto di trattamento e recupero di rifiuti con produzione di compost di qualità, biogas da digestione anaerobica e relativa generazione di energia elettrica
  • impianto di smaltimento finale degli scarti dei rifiuti, con annesso impianto di recupero di biogas e elettro-generazione
     

Clicca qui per il Comunicato Stampa

Clicca qui per il Video della visita

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ARERA – impianti minimi e intermedi – schemi tipo per il PEF 2024-2025 e chiarimenti.

ARERA – impianti minimi e intermedi – schemi tipo per il PEF 2024-2025 e chiarimenti.

Con deliberazione n. 2/DTAC/2024 del 16 aprile 2024 ARERA ha approvato gli schemi tipo degli atti costituenti la proposta tariffaria per il biennio 2024-2025 e le modalità operative per la relativa trasmissione all’Autorità, nonché ha fornito chiarimenti su aspetti applicativi della disciplina tariffaria di accesso agli impianti di trattamento.

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/109/SAEC-ARE/TO del 18.04.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/109/SAEC-ARE/TO

2024/109/SAEC-ARE/TO

Con deliberazione n. 2/DTAC/2024 del 16 aprile 2024 ARERA ha approvato gli schemi tipo degli atti costituenti la proposta tariffaria per il biennio 2024-2025 e le modalità operative per la relativa trasmissione all’Autorità, nonché ha fornito chiarimenti su aspetti applicativi della disciplina tariffaria di accesso agli impianti di trattamento.

Come noto infatti la deliberazione 72/2024/R/RIF aveva rinviato a successive determinazioni la definizione delle modalità operative per la predisposizione e trasmissione dei dati e degli atti, redatti secondo schemi tipizzati, che costituiscono la predisposizione delle tariffe di accesso agli impianti di trattamento per gli anni 2024 e 2025, secondo quanto già, peraltro, previsto dal comma 3.1 della deliberazione 7/2024/R/RIF.

Seguendo quanto anticipato ARERA ha adottato i seguenti schemi tipo:

  1. il piano economico-finanziario per il biennio 2024-2025, (di cui all’Allegato 1 della Delibera);
  2. lo schema tipo di relazione di accompagnamento (di cui all’Allegato 2 della Delibera);
  3. lo schema tipo di dichiarazione di veridicità del gestore (di cui all’Allegato 3 della Delibera).

I soggetti competenti, ai fini dell’approvazione da parte dell’Autorità, dovranno provvedere, per ciascun impianto di chiusura del ciclo “minimo” ovvero di impianto “intermedio” da cui provengono flussi in ingresso a impianti di chiusura del ciclo “minimi”, di propria competenza, alla trasmissione degli atti, dei dati e della documentazione di cui ai commi 7.2 e 7.3 della deliberazione 363/2021/R/RIF, tramite apposita procedura resa disponibile sul sito internet dell’Autorità.

In particolare dovrà essere inviata la seguente documentazione:

  1. il piano economico-finanziario 2024-2025, la relazione di accompagnamento e la dichiarazione di veridicità del gestore, redatti secondo gli schemi tipo allegati alla determina in oggetto;
  2. le determinazioni adottate e le tariffe di accesso ai menzionati impianti.

Nel far rinvio alla Delibera e i suoi allegati, allagati alla presente, restiamo a disposizione per informazioni ed aggiornamenti.

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Impianti Aperti on the Road: il polo impiantistico di gestione rifiuti di Orvieto apre le porte agli studenti

Impianti Aperti on the Road: il polo impiantistico di gestione rifiuti  di Orvieto apre le porte agli studenti

Il polo impiantistico di Orvieto Ambiente, società del Gruppo ACEA Spa, ha aperto le porte agli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Scientifico e Tecnico Majorana-Maitani della cittadina umbra, in occasione della seconda tappa di "Impianti Aperti on the road", la campagna promossa da ASSOAMBIENTEl’Associazione che rappresenta le imprese che operano nel settore dell’igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare, smaltimento rifiuti e bonifiche.

Una visita guidata all’interno del mondo della gestione rifiuti che ha consentito ai giovani di approfondire, grazie alle spiegazioni di alcuni tecnici impegnati ogni giorno nell’impianto, il funzionamento del polo di trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti non pericolosi, seguendo passo dopo passo i diversi processi cui sono sottoposti i rifiuti.

Grazie a questa iniziativa, gli studenti hanno così potuto visitare all’interno del polo e osservare dal vivo: l’impianto di trattamento di rifiuti organici e verde da raccolta differenziata, che consente la produzione di energia elettrica e compost di qualità; l’impianto di selezione di rifiuti solidi urbani (RSU) e l’impianto di bio-stabilizzazione della frazione organica con recupero di ferro; la messa in riserva di rifiuti urbani e speciali da raccolta differenziata; la discarica, con annesso impianto di recupero di biogas ed elettro-generazione e la discarica esaurita e riambientata del Comune di Orvieto.

Avere la possibilità di visitare un polo impiantistico come questo di Orvieto è un’esperienza fondamentale per poter comprendere il ciclo di gestione dei rifiuti nella sua interezza e complessità. A valle dell’attività di raccolta dei rifiuti, gli impianti giocano un ruolo determinante per raggiungere gli obiettivi di recupero fissati dalla normativa. L’evento “Impianti Aperti” offre quindi agli stakeholder l’opportunità di approfondire aspetti tecnici e operativi della gestione rifiuti, ma allo stesso tempo rende noi gestori coscienti del fatto che il nostro ruolo è anche quello di promuovere consapevolezza ambientale ed ispirare le future generazioni a compiere scelte più responsabili e sostenibili, ha evidenziato Daniele Cecili, AD di Orvieto Ambiente che ha rivolto alla scolaresca un saluto iniziale.

“Con la campagna ‘Impianti Aperti’ offriamo alle eccellenze della gestione rifiuti presenti sul territorio nazionale l’opportunità di aprire le porte a enti locali, comitati territoriali e, in particolare, a giovani e studenti interessati a una cultura consapevole della gestione dei rifiuti e a condividere conoscenze fondamentali sulle tecnologie utilizzate, sui processi di monitoraggio, sulle autorizzazioni normative e sul controllo delle emissioni. Un’occasione, come in questo caso, utile per mostrare ai cittadini del domani le buone pratiche del trattamento rifiuti, superando stereotipi e pregiudizi non supportati da dati scientifici”, ha affermato a margine della visita Chiara Leboffe di Assoambiente.  

La campagna ha ricevuto il patrocinio del MASE (Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare), di ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente) e di Sostenibilità in Lombardia.   

Al termine della visita gli esperti dell’Associazione e di Orvieto Ambiente hanno risposto alle diverse domande e curiosità degli studenti.

 

 

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Aggiornamento mensile FEAD su UE policy – 26 aprile 2026 ore 12.00

Aggiornamento mensile FEAD su UE policy – 26 aprile 2026 ore 12.00

FEAD organizza mensilmente un incontro via web della durata di un’ora in cui vengono sintetizzate le principali tematiche in corso di esame a livello europeo. 

Per quanti interessati segnaliamo che il prossimo incontro si terrà il 26 aprile alle ore 12.00. 

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/108/SAEC-EUR/PE del 17.04.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/108/SAEC-EUR/PE

2024/108/SAEC-EUR/PE

FEAD organizza mensilmente un incontro via web della durata di un’ora in cui vengono sintetizzate le principali tematiche in corso di esame a livello europeo. 

Per quanti interessati segnaliamo che il prossimo incontro si terrà il 26 aprile, dalle ore 12.00 alle ore 13.00. 

Di seguito il seguente link per seguire evento:
Microsoft Teams 
Join the meeting now 
Meeting ID: 382 298 659 481 
Passcode: 6croow

Per eventuali richieste o quesiti, potete rivolgerVi alla D.ssa Fano (g.fano@fise.org).

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RAEE – Aggiornamento lavori europei e attività associative

RAEE – Aggiornamento lavori europei e attività associative

Nei giorni scorsi una rappresentanza di EuRIC, FEAD ed EERA ha avuto modo di incontrare i responsabili della Commissione europea che si occupano di RAEE per confrontarsi e discutere sulle seguenti questioni legislative: revisione della Direttiva RAEE; sostanze pericolose; attuazione delle modifiche alla Convenzione di Basilea sulla movimentazione dei rifiuti elettronici in Europa.

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/107/SAEC-RAE/CS del 16.04.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/107/SAEC-RAE/CS

2024/107/SAEC-RAE/CS

Nei giorni scorsi una rappresentanza di EuRIC, FEAD ed EERA ha avuto modo di incontrare i responsabili della Commissione europea che si occupano di RAEE per confrontarsi e discutere sulle seguenti questioni legislative:

  • revisione della Direttiva RAEE;
  • sostanze pericolose;
  • attuazione delle modifiche alla Convenzione di Basilea sulla movimentazione dei rifiuti elettronici in Europa.

Per quanto riguarda la revisione della direttiva RAEE, tutte le Associazioni hanno sottolineato la necessità di migliorare la progettazione dei prodotti in modo che le AEE possano essere gestite e riciclate più facilmente al termine della loro vita utile. È stata inoltre sottolineata l’importanza di definire obiettivi minimi obbligatori di contenuto riciclato nelle nuove AEE, in particolare per le componenti in plastica ma anche per i materiali critici (ad esempio, rame, alluminio ecc.). 

E’ stata evidenziata inoltre la necessità di migliorare i tassi di raccolta dei RAEE a livello europeo, considerando che molti Stati membri, tra cui l’Italia, sono lontani dai target. Il problema attuale è che grandi quantità di RAEE di piccole dimensioni sono smaltite in modo non corretto o non vengono restituite e quindi è fondamentale individuare ulteriori misure per incentivare i consumatori. Rispetto invece alla metodologia utilizzata per calcolare i tassi di raccolta, i presenti hanno evidenziato alla Commissione l’opportunità di sostituire quella attuale basata sull’"immesso sul mercato" con "disponibile per la raccolta", che meglio rispecchia la realtà in cui le imprese si trovano ad operare. 

Infine è stato chiesto se la Commissione Europea sta prendendo in considerazione il concetto di ecomodulazione delle tariffe EPR, seguendo l'esempio francese, evidenziando come, in una prima fase, per definire il livello di ecomodulazione si potrebbe fare riferimento al contenuto riciclato delle AEE.

Per quanto riguarda le sostanze pericolose, i rappresentanti delle Associazioni hanno fatto presente che, sebbene tutte le sostanze impiegate nella produzione di AEE fossero perfettamente legali al momento della loro produzione, molte di queste oggi, contenute nelle stesse apparecchiature diventate però rifiuti, sono soggette a limitazioni o addirittura vietate, vincolando le imprese del riciclo che sono tenute a gestirle e smaltirle in modo adeguato con ripercussioni economiche significative. È stato pertanto chiesto ai rappresentanti della Commissione di fare attenzione a questo aspetto cercando di perseguire un migliore allineamento tra le proposte normative avanzate dalle diverse DG all'interno della Commissione europea. 

La Commissione ha ringraziato i partecipanti per i temi segnalati, rassicurando che tutti saranno presi in considerazione quando inizierà formalmente il processo di revisione della direttiva RAEE. Proprio in vista di ciò le associazioni che hanno partecipato all’incontro si sono trovate concordi nel collaborare per redigere congiuntamente una proposta di revisione della direttiva RAEE da sottoporre all’attenzione della Commissione. Non appena inizieranno tali lavori sarà nostra cura coinvolgere le imprese interessate.

Infine, rispetto all'attuazione delle modifiche alla Convenzione di Basilea sui rifiuti elettronici a livello europeo, la Commissione europea sta attualmente lavorando a un atto delegato che probabilmente implementerà completamente le nuove norme di Basilea per la movimentazione dei rifiuti elettronici. Ciò significa che, a prescindere dal fatto che i RAEE, le loro componenti o i materiali da essi derivati siano pericolosi o meno, le aziende avranno bisogno di una notifica e di un consenso scritti per spedirli all'interno o all'esterno dell'UE (v. circolare associativa n. 58 del 6 marzo 2024). 

Su tale questione, nel corso dell’incontro, i rappresentanti di EuRIC, FEAD ed EERA hanno ripetutamente sottolineato la necessità di adottare procedure di spedizione più semplici (allegato VII del Regolamento 1013/2016) per i RAEE e loro componenti classificabili come non pericolosi all'interno del mercato dell'UE. Tuttavia, sembra che le preoccupazioni esposte non siano state recepite dalla Commissione a causa della mancanza di dati concreti. Per ovviare a ciò le associazioni coinvolte hanno predisposto un questionario, in allegato, da sottoporre a tutte le loro imprese al fine di raccogliere i dati richiesti dalla Commissione. 

In particolare si vorrebbe definire un elenco completo dei rifiuti elettronici, delle loro componenti e delle frazioni miste decadenti dal trattamento dei RAEE, sia pericolosi che non pericolosi, che sono comunemente esportati dagli impianti di trattamento.

Al fine di definire un elenco dettagliato siamo a chiederVi di prendere visione del file allegato, corredato di istruzioni, e compilarlo secondo quanto indicato. Al fine di poter dare riscontro alle Associazioni europee sopra richiamate in tempi utili, vi invitiamo ad inviare vostri riscontri entro la fine del mese di aprile al seguente indirizzo mail d.cesaretti@fise.org

Se possibile sarebbe utile aggiungere foto dei materiali comunemente spediti per dare un’idea di ciò di cui si parla alla Commissione europea. 

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Direttiva sul monitoraggio del suolo – Parlamento UE adotta posizione in prima lettura

Direttiva sul monitoraggio del suolo – Parlamento UE adotta posizione in prima lettura

Lo scorso 10 aprile 2024, il Parlamento Europeo ha adottato la propria posizione sulla proposta della Commissione Europea per la legge sul monitoraggio del suolo (SML). 

Si tratta della prima iniziativa di normativa europea sul tema e l’obiettivo generale fissato è quello di avere suoli sani entro il 2050, in linea con l’ambizione dell’UE di azzerare l’inquinamento.

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/106/SAEC-EUR/FA del 16.04.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/106/SAEC-EUR/FA

2024/106/SAEC-EUR/FA

Lo scorso 10 aprile 2024, il Parlamento Europeo ha adottato la propria posizione sulla proposta della Commissione Europea per la legge sul monitoraggio del suolo (Soil monitoring law – SML). Si tratta della prima iniziativa di normativa europea sul tema e l’obiettivo generale fissato è quello di avere suoli sani entro il 2050, in linea con l’ambizione dell’UE di azzerare l’inquinamento.

Si ricorda che lo scorso 5 luglio 2023 la Commissione ha pubblicato la proposta di direttiva per andare incontro alla necessità di una definizione armonizzata di salute del suolo, nonché di un quadro di monitoraggio completo e coerente per promuovere la gestione sostenibile del suolo e bonificare i siti contaminati (v. circolare associativa n. 221 del 4 agosto 2023). Secondo la Commissione, si stima che nell'UE vi siano 2,8 milioni di siti potenzialmente contaminati e i deputati sostengono l'obbligo di redigere un elenco pubblico di tali siti in tutti i Paesi dell'UE al più tardi quattro anni dopo l'entrata in vigore della direttiva.

La nuova legge obbligherà i Paesi dell'UE a monitorare prima e poi a valutare lo stato di salute di tutti i suoli sul loro territorio. Le autorità nazionali possono applicare i descrittori del suolo che meglio illustrano le caratteristiche del suolo di ciascun tipo di suolo.

I deputati, con il testo adottato, propongono una classificazione a cinque livelli per valutare la salute del suolo (stato ecologico alto, buono, moderato, suoli degradati e gravemente degradati). I suoli con uno stato ecologico buono o elevato sarebbero considerati sani. I Paesi dell'UE dovranno quindi indagare, valutare e bonificare i siti contaminati per affrontare i rischi inaccettabili per la salute umana e l'ambiente dovuti alla contaminazione del suolo. I costi devono essere pagati da chi inquina in linea con il principio "chi inquina paga".

Si evidenzia inoltre che la posizione del Parlamento fissa un obiettivo di buona salute del suolo per il 2050 ma non include obiettivi intermedi vincolanti. La posizione inoltre esclude i terreni costituiti da "depositi di materie prime" (che si applica alle miniere) dall'obbligo di monitoraggio e consente agli Stati membri di "applicare i descrittori del suolo che meglio illustrano le caratteristiche del suolo di ciascun tipo di suolo a livello nazionale". 

Il Parlamento ha ora adottato la sua posizione in prima lettura, il testo verrà poi ripreso e seguito dal nuovo Parlamento dopo le elezioni europee di giugno 2024.

Per quanto d’interesse, si segnala che FEAD, con anche il contributo di Assoambiente, ha predisposto il proprio feedback sulla proposta normativa, che ha inviato alla Commissione in fase di consultazione (v. allegato 2 - in inglese). 

Per qualsiasi ulteriore approfondimento si rimanda al testo approvato (v. allegato 1 - in inglese).

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Futuro green oltre le scaramucce elettorali

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ARERA – Avvio raccolta dati TQRIF – scadenza 31 maggio 2024

ARERA – Avvio raccolta dati TQRIF – scadenza 31 maggio 2024

A partire dal 15 aprile 2024 e fino al 31 maggio 2024 l’ARERA ha aperto la raccolta dati in materia di qualità contrattuale e tecnica del servizio di gestione dei rifiuti urbani relativa all’anno 2023.

La raccolta dati consente ai soggetti interessati di adempiere agli obblighi di comunicazione all’Autorità, previsti dall’articolo 58 del Testo unico per la regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani (TQRIF).

I soggetti tenuti alla compilazione della raccolta dati sono i Gestori che al 31 dicembre 2023 svolgevano almeno una tra le attività di: i) raccolta e trasporto dei rifiuti urbani; ii)spazzamento e lavaggio strade; iii)gestione tariffe e rapporto con gli utenti, ivi inclusi i Comuni che le gestiscono in economia.

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/105/SAEC-ARE/TO del 16.04.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/105/SAEC-ARE/TO

2024/105/SAEC-ARE/TO

A partire dal 15 aprile 2024 e fino al 31 maggio 2024 l’ARERA ha aperto la raccolta dati in materia di qualità contrattuale e tecnica del servizio di gestione dei rifiuti urbani relativa all’anno 2023. La raccolta dati consente ai soggetti interessati di adempiere agli obblighi di comunicazione all’Autorità, previsti dall’articolo 58 del Testo unico per la regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani (TQRIF).

I soggetti tenuti alla compilazione della raccolta dati sono i Gestori che al 31 dicembre 2023 svolgevano almeno una tra le attività di:

  • raccolta e trasporto dei rifiuti urbani;
  • spazzamento e lavaggio strade;
  • gestione tariffe e rapporto con gli utenti, ivi inclusi i Comuni che le gestiscono in economia.

L’invio dei dati e delle informazioni deve avvenire tramite l’apposita piattaforma on line non oltre il 31 maggio 2024, come riportato nel Comunicato del 28 marzo. Non sono ammissibili dati forniti su supporti differenti. Pertanto, al fine di permettere una efficace elaborazione delle informazioni, anche coloro i quali abbiano già provveduto a inviare dei dati secondo altre modalità, dovranno comunque provvedere all’adempimento attraverso la compilazione prevista nell’ambito del sistema telematico di raccolta.

La piattaforma telematica prevede la compilazione di due maschere web attraverso cui, per ciascun ambito tariffario in cui opera, il Gestore comunica lo schema regolatorio adottato dall’Ente territorialmente competente ai sensi dell’articolo 3.1 del TQRIF, ivi incluse eventuali variazioni (standard non applicati e/o standard ulteriori e/o migliorativi), il numero di utenze domestiche e non domestiche al 31 dicembre 2023 e i dati registrati, ove previsti, nonché trasmette l’ulteriore documentazione richiesta tra cui la Dichiarazione di veridicità e la Relazione attestante l’ottemperanza agli obblighi di sevizio prevista per lo Schema I.

L’ARERA ricorda che i soggetti interessati possono accedere alla piattaforma on line e provvedere alla trasmissione dei dati e delle informazioni richiesti solo previo accreditamento presso l’Anagrafica Operatori e adempimento agli obblighi di comunicazione per l’implementazione dell’Anagrafica Territoriale Rifiuti (ATRIF) di cui alla deliberazione 263/2023/E/rif.

Per informazioni e supporto di tipo tecnico l’Autorità ha reso disponibile il numero verde 800707337, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 20.00. In alternativa è disponibile l'indirizzo di posta elettronica: infoanagrafica@arera.it.

Per eventuali informazioni sul merito della rilevazione è possibile contattare gli Uffici dell'Autorità tramite l’indirizzo e-mail infoanagrafica@arera.it, specificando nell'oggetto “Qualità contrattuale e tecnica settore rifiuti - (società)” e indicando nome, cognome, telefono diretto, ragione sociale e codice Autorità.

Si fa rinvio al seguente link per accedere alla raccolta dati e scaricare l’ulteriore materiale a supporto: i) Istruzioni per la compilazione; ii) Dichiarazione di Veridicità.

Rimaniamo a disposizione per ogni informazione.

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Impianti Aperti on the Road | Seconda Tappa Orvieto Ambiente Srl Gruppo Acea (Orvieto, 17 Aprile)

Impianti Aperti on the Road | Seconda Tappa Orvieto Ambiente Srl Gruppo Acea (Orvieto, 17 Aprile)

La nuova edizione "Impianti Aperti on the Road" offre l’opportunità ad un impianto di aprire le porte a enti locali, comitati territoriali e, in particolare, a studenti interessati promuovere una cultura consapevole nella gestione dei rifiuti e condividere conoscenze fondamentali sulle tecnologie utilizzate, i processi di monitoraggio, le autorizzazioni normative e il controllo delle emissioni. 

In tal senso, la Seconda Tappa del viaggio ASSOAMBIENTE per la sostenibilità è dedicata ad Orvieto Ambiente società del Gruppo ACEA, proprietaria del Polo Impiantistico di Orvieto.

La visita guidata all’impianto ospiterà gli studenti dell’Istituto Superiore Scientifico e Tecnico di Orvieto (Programma allegato).

L’Associazione con il suo impegno costante nella diffusione di notizie e informazioni cruciali nel campo del waste management, ha ricevuto per il Progetto il patrocinio del MASE (Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare), di ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) SNPA Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente) e di Sostenibilità in Lombardia.   

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FEAD NEWSLETTER N° 167 - 15 APRIL 2024

FEAD NEWSLETTER N° 167 - 15 APRIL 2024

Si rende disponibile in allegato la Newsletter n. 167 del 15 aprile 2024.

Buona lettura.

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Analisi CIC su dati raccolta organico

Analisi CIC su dati raccolta organico

Il Centro Studi del Consorzio Italiano Compostatori (CIC), a partire dal Rapporto Rifiuti Edizione 2023 dell’ISPRA, ha elaborato e analizzato i dati per illustrare l’andamento della produzione e della raccolta dei rifiuti a matrice organica in Italia

In Italia, nel 2022, sono state raccolte 7,25 Mt di rifiuti organici considerando la frazione umida (5,46 Mt) e verde (1,79 Mt), registrando una diminuzione di circa 144.000 t rispetto al 2021. Considerando il totale di rifiuti a matrice organica (frazione umida, verde, fanghi civili ed agroindustriali e altro) complessivamente trattati negli impianti italiani, si stimano 8,35 Mt di rifiuti, circa 55.000 t in più dell’anno precedente. Di questi, il 60% è costituito da frazione umida, il 20% da verde, il 14% da fanghi di depurazione e il restante 8% da rifiuti dell’agroindustria. Dalla trasformazione dei rifiuti a matrice organica, sono state ottenute circa 1,9 Mt di compost e 409 milioni di metri cubi di biogas

I rifiuti organici rappresentano oltre il 38% dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato, confermandosi la prima frazione raccolta per abbondanza relativa. Tuttavia, si sottolinea come la raccolta differenziata della frazione umida negli ultimi anni abbia rallentato fortemente la crescita. Con una raccolta differenziata pari a circa 5.457.000 t, la frazione umida si allinea sostanzialmente al dato del 2021, con una flessione di 4.400 t in valore assoluto, ma con un modesto aumento di 0,1 kg/ab in termini di intercettazione pro capite, raggiungendo quindi i 92,7 kg/ab. Cala invece in modo significativo la raccolta differenziata della frazioneverde che registra, rispetto all’anno precedente, una riduzione di 139.000 t, proseguendo un preoccupante trend. 

Il Centro Studi del CIC sottolinea inoltre la crescita della popolazione coinvolta che ormai supera il 90% della popolazione nazionale (nel 2012 era poco più del 55% e nel 2017 meno dell’80%). Sono però ancora circa 5 milioni gli abitanti residenti in comuni con livelli di intercettazione della frazione umida con ampi margini di miglioramento, oltre ai comuni che ancora oggi non hanno attivato servizi dedicati di raccolta dell’umido.

Nel 2022 il riciclo dei rifiuti organici è stato affidato a 357 impianti di trattamento biologico, uno in più rispetto all’anno precedente, autorizzati a trattare circa 12 Mt/anno di rifiuti a matrice organica, oltre 750.000 t/anno in più del 2021. Il totale dei rifiuti a matrice organica trattati ammonta a circa 8,35 Mt, circa 55.000 t in più dell’anno precedente.

In particolare, sono 283 (10 in meno del 2021) gli impianti di solo compostaggio che producono compost. Salgono a 74 (11 in più rispetto al 2021) gli impianti che trattano i rifiuti a matrice organica mediante digestione anaerobica, in prevalenza integrati con il processo di compostaggio, per la produzione di compost e biogas. Oltre il 65% della frazione umida viene riciclata attraverso processi integrati che includono una fase di digestione anaerobica. 

Alla luce dei dati analizzati, il CIC evidenzia una serie di criticità che il settore del biowaste dovrà affrontare nel breve e medio periodo: dalla crescita zero dell’umido raccolto, al calo della qualità del materiale intercettato e il rischio concreto di sovra capacità impiantistica

Se per il verde gli obiettivi principali nel prossimo futuro sono recuperare le quasi 250 kt di raccolte perse negli ultimi anni soprattutto nelle regioni del Nord e stimolare la crescita nelle regioni del Centro-Sud, per quanto riguarda la frazione umida il Centro Studi CIC sottolinea la necessità di puntare alla copertura delle raccolte su tutto il territorio nazionale, come previsto dalla Direttiva quadro rifiuti (2018/851). Con una raccolta differenziata a regime in tutta Italia e considerando l’andamento complessivo della popolazione residente, secondo le stime la potenzialità massima di raccolta di rifiuto organico raggiungibile dall’Italia nel medio periodo è di 8,2 Mt l’anno, con una crescita di 800 kt, di cui circa 6,5 Mt/anno solo di frazione umida rispetto alle attuali 5,7 Mt/anno. 

Nonostante i CAM del MASE prevedano obiettivi massimi alle impurità fisiche, il Centro Studi CIC rileva che la purezza merceologica media della frazione umida raccolta è scesa dal 93,8% all’attuale 92,9%. La frazione umida raccolta e avviata agli impianti di trattamento presenta quindi una percentuale di materiali impropri pari al 7,1%, il che colloca il rifiuto “nazionale” nella classe di qualità B rispetto al sistema di valutazione elaborato dal CIC.

Infine il Centro Studi rimarca come l’autosufficienza impiantistica sia garantita a livello nazionale e macro regionale. La promozione di altra capacità impiantistica (anche incentivata economicamente da fondi pubblici) può generare fenomeni di sovracapacità territoriale stante le due condizioni concomitanti: l’avvio all’autosufficienza territoriale e il mancato completamento delle raccolte della frazione umida in alcuni territori. Occorre quindi una maggiore pianificazione strategica nei territori che consideri questa nuova tendenza, per trovare un equilibrio sostenibile tra rifiuto prodotto e impiantistica dedicata.

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Riciclabilità degli imballaggi – Pubblicato studio del JRC

Riciclabilità degli imballaggi – Pubblicato studio del JRC

Il JRC, il centro di ricerca della Commissione Europea, ha reso pubblici i risultati dello studio sulla “Riciclabilità degli imballaggi” iniziato nel giugno 2023, che riguarda lo sviluppo di raccomandazioni tecniche su possibili elementi per creare una metodologia che valuti appunto la riciclabilità degli imballaggi. 

A seguito dei contributi ricevuti in fase di consultazione, sono stati elaborati due documenti.

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/104/SAEC-EUR/FA del 15.04.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/104/SAEC-EUR/FA

2024/104/SAEC-EUR/FA

Il JRC, il centro di ricerca della Commissione Europea, ha reso pubblici i risultati dello studio sulla “Riciclabilità degli imballaggi” iniziato nel giugno 2023, che riguarda lo sviluppo di raccomandazioni tecniche su possibili elementi per creare una metodologia che valuti appunto la riciclabilità degli imballaggi.

Si ricorda che lo scorso anno il centro di ricerca aveva avviato questo progetto nel contesto della proposta di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (PPWR) e aveva predisposto un file finalizzato a raccogliere i contributi dagli stakeholder sulle conoscenze tecnico-scientifiche in merito alla riciclabilità dei diversi tipi di imballaggio, convalidare eventualmente le informazioni che derivano dalle ricerche già portate avanti da loro stessi e colmare i dati mancanti su specifici tipi di imballaggio (v. circolare associativa 185 del 7 luglio 2023).

A seguito dei contributi ricevuti, sono stati elaborati due documenti:
- “Raccomandazioni tecniche sulle categorie di imballaggi a sostegno della valutazione della progettazione per il riciclaggio della proposta di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (v. Allegato 1):valutata la fattibilità del raggruppamento delle categorie di imballaggi di cui all'articolo 6 della proposta della Commissione per il nuovo PPWR. L'approccio metodologico seguito si è basato su un'analisi statistica per quantificare le somiglianze tra le categorie selezionate, utilizzando dati ricavati dalle linee guida disponibili sulla progettazione del riciclaggio e dalle prove presentate dagli esperti portatori di interesse in fase di consultazione pubblica. L'analisi, che è stata integrata da una valutazione critica dei risultati, ha portato alla raccomandazione di ridurre il numero di categorie di imballaggi da 30 a 22, unendo imballaggi monomateriale e compositi per vetro, acciaio e alluminio (distinguendo tra imballaggi rigidi e semirigidi o flessibili in alluminio), categorie di imballaggi in plastica che differivano solo per il colore e imballaggi in plastica PS e XPS. Si propone inoltre di aggiungere al tavolo una nuova categoria per gli imballaggi in plastica biodegradabile.
- “Raccomandazioni tecniche sui possibili elementi e parametri di una metodologia per valutare la riciclabilità degli imballaggi nel quadro della proposta di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio” (v. Allegato 2): identificati i parametri ed elementi rilevanti che possono essere utilizzati come base per lo sviluppo di una metodologia armonizzata per valutare la riciclabilità degli imballaggi di cui all’articolo 6 della proposta della Commissione per il nuovo PPWR. 

Lo studio ha quindi individuato un elenco di 4 elementi e 19 parametri (con una descrizione dettagliata di ciascun parametro e la rilevanza ai fini della riciclabilità) che vengono proposti come punto di partenza per una metodologia per valutare la riciclabilità dei materiali di imballaggio.

Per ogni ulteriore approfondimento, si rimanda agli studi e al file Excell di sintesi (Allegato 3), allegati alla presente.

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Corso formazione ARPA Lombardia sull’utilizzo del Portale Siti Contaminati (PSC) per la gestione delle bonifiche

Corso formazione ARPA Lombardia sull’utilizzo del Portale Siti Contaminati (PSC) per la gestione delle bonifiche

In vista del prossimo avvio in Regione Lombardia del Portale Siti Contaminati (PSC), Scuola per l’Ambiente Lombardia organizza un corso di formazione, a distanza, sull’utilizzo del Portale Siti Contaminati (PSC) per la gestione dei procedimenti di bonifica il prossimo 15 maggio 2024 e 20 maggio 2023. 

Saranno ammessi fino ad un massimo di 100 partecipanti.

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/103/SAEC-SUO/PE del 15.04.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/103/SAEC-SUO/PE

2024/103/SAEC-SUO/PE

A seguito dello sviluppo di AGISCO (Anagrafe e Gestione Integrata dei Siti Contaminati) verrà prossimamente avviato in Regione Lombardia il Portale Siti Contaminati (PSC), che sarà lo strumento regionale di registrazione dei dati tecnici e amministrativi da parte sia dei soggetti obbligati/interessati sia degli enti a vario titolo coinvolti nel procedimento, secondo le rispettive competenze e responsabilità attribuite dalla normativa. 

In considerazione della necessità di illustrare l’articolazione del PSC e le relative modalità di funzionamento, la Scuola per l’Ambiente Lombardia – istituita su iniziativa di ARPA Lombardia – organizza un corso di formazione sull’utilizzo del Portale Siti Contaminati (PSC) per la gestione dei procedimenti di bonifica.

L’iniziativa si svolgerà in FAD (Formazione a Distanza) con l’utilizzo della piattaforma online di PoliS- Lombardia nei seguenti giorni:
- mercoledì 15 maggio 2024 dalle ore 9:30 alle ore 13:00;
- lunedì 20 maggio 2023 dalle ore 9:30 alle ore 13:00.

L’obiettivo del corso è formare i professionisti e i consulenti ambientali che operano nell’ambito delle bonifiche dei siti contaminati di cui alla Parte Quarta Titolo V del D.lgs. n. 152/2006, riguardo alla struttura e alle funzionalità del Portale Siti Contaminati (PSC) di prossimo avvio.

Saranno ammessi fino ad un massimo di 100 partecipanti. Pertanto quanti interessati sono invitati a compilare il modulo online disponibile al seguente indirizzo: https://forms.gle/Mot86xwWyDFsjHHs8, entro e non oltre martedì 7 maggio 2024.

A fine corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione a cura della Scuola.

Per quanti interessati, in allegato scheda dell’iniziativa e informativa sul trattamento dati personali. 

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Save the date | Dalla Direttiva 2000/53 ad un nuovo Regolamento Europeo per gli ELV (Ciriè, 14 Marzo 2024).  PROGRAMMA

Save the date | Dalla Direttiva 2000/53 ad un nuovo Regolamento Europeo per gli ELV (Ciriè, 14 Marzo 2024).  PROGRAMMA

ASSOAMBIENTE nell’ambito del Progetto “Impianti Aperti on the Road ha programmato per il 14 marzo 2024 una visita all’impianto di trattamento dei catalizzatori della della Società americana TECHEMET, la principale azienda del settore a livello mondiale riservata agli operatori della demolizione dei veicoli.

In occasione della visita allo Stabilimento TECHEMET di Ciriè (Torino), Assoambiente ha organizzato il convegno “Dalla Direttiva 2000/53 ad un nuovo Regolamento Europeo per gli ELV” sulla proposta di Regolamento Europeo  con la partecipazione di tutti gli stakeholders affinchè le diverse componenti della filiera possano far conoscere  al pubblico la propria posizione davanti alla proposta comunitaria. 

Il 13 luglio 2023 infatti la Commissione Europea ha pubblicato al proposta di Regolamento che dovrebbe sostituire la Direttiva 2000/53/CE sul fine vita dei veicoli (ELV - End of Life Vehicles) e quella sulla omologazione degli stessi prima di essere immessi nel mercato. La Direttiva ELV è stata recepita nell’ordinamento italiano nel 2003 ma negli ultimi 20 anni sono numerosi i cambiamenti avvenuti nel settore, sia sui veicoli che nel trattamento degli stessi a fine vita. 

Nel novembre 2023 i componenti della filiera nazionale dei veicoli fuori uso sono stati sollecitati dal MASE a far pervenire le proprie posizioni e commenti sulla proposta comunitaria. A gennaio 2024, in vista di una prossima convocazione da parte del MASE, i componenti della filiera si sono incontrati per individuare argomenti  della proposta di Regolamento, su cui definire una generale convergenza.

Il Convegno sarà concluso dagli interventi del Vice Ministro MASE, Vannia Gava e del Presidente ASSOAMBIENTE, Chicco Testa e vedrà la partecipazione del Segretario Generale ANFIA, Gianmarco Giorda, del Vice Direttore Generale UNRAE, Antonio Cernicchiaro, della Vice Presidente ASSOFERMET ed EURIC, Cinzia Vezzosi e dei rappresentati delle Associazioni dei Demolitori e dei frantumatori Anselmo Calo’, Ruggiero Delvecchio e Stefano Leoni.

Programma scaricabile allegato

Cliccare qui per l'Iscrizione al Convegno

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Save the Date | Il futuro dei rifiuti C&D con il nuovo Regolamento EoW (Roma, 18 Aprile) | ISCRIVITI

Save the Date | Il futuro dei rifiuti C&D con il nuovo Regolamento EoW (Roma, 18 Aprile) | ISCRIVITI

ANPAR insieme con TUTTOAMBIENTE (Consulenze Servizi Formazione) e ASS.IEA (Associazione Italiana Esperti Ambientali) promuove l'evento "Il futuro dei rifiuti C&D con il nuovo regolamento EoW" che si terrà a Roma il 18 Aprile in FISE, Sala Verde nella mattinata dalle ore 10.00 alle ore 13.30.

L'evento è realizzato con il Patrocinio di ASSOAMBIENTE ed il sostegno di ASTRA S. Cons. a r.l.

Il Programma è scaricabile qui

Per motivi organizzativi si prega cortesemente confermare la partecipazione alla Segreteria Organizzativa: info@anpar.org

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ASSOAMBIENTE 12 aprile 2024

ASSOAMBIENTE 12 aprile 2024 {related_entries id="fotogallery_allegata"}

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ALBO GESTORI – Deliberazione n. 1/24 su criteri modalità svolgimento verifiche RT in modalità digitale

ALBO GESTORI – Deliberazione n. 1/24 su criteri modalità svolgimento verifiche RT in modalità digitale

L’Albo Gestori Ambientali con Deliberazione n. 1 del 9 aprile 2024 ha emanato i “Criteri e modalità di svolgimento delle verifiche in modalità digitale per i responsabili tecnici di cui all’art. 13 del DM del 3 giugno 2014, n. 120” che contiene nell’allegato “A”,  sia le relative modalità di svolgimento sia le indicazioni sugli adempimenti preliminari della commissione esaminatrice.

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/102/SAEC-ALB/LE del 12.04.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/102/SAEC-ALB/LE

2024/102/SAEC-ALB/LE

L’Albo Gestori Ambientali con Deliberazione n. 1 del 9 aprile 2024 ha emanato i “Criteri e modalità di svolgimento delle verifiche in modalità digitale per i responsabili tecnici di cui all’art. 13 del DM del 3 giugno 2014, n. 120”che si affiancano a quelli già dettati con la Deliberazione n. 4 del 25 giugno 2019 con la quale è stato disciplinato lo svolgimento della verifica di idoneità per responsabile tecnico in modalità cartacea.

Secondo la Deliberazione in oggetto qualora le Sezioni regionali e provinciali decidano di svolgere le prove relative alle verifiche di idoneità per responsabile tecnico anche in modalità digitale, dovranno dotarsi di idonea strumentazione informatica (computer, tablet etc) da rendere disponibile ai candidati durante la prova di verifica di idoneità.

La modalità digitale dell’esame potrà essere applicata a tutte le sessioni di verifica (anche quelle cartacee già calendarizzate e pubblicate sul sito dell’Albo) la cui data di apertura delle iscrizioni sia successiva alla data di entrata in vigore della presente deliberazione.

Le modalità di svolgimento delle verifiche di idoneità per responsabile tecnico in modalità digitale sono riportate nell’allegato “A” che contiene anche indicazioni sugli adempimenti preliminari della commissione esaminatrice.

Si rinvia alla Deliberazione n. 1/2024 in allegato per ogni approfondimento.

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Revisione direttiva acque reflue – Parlamento UE approva in via definitiva accordo raggiunto con il Consiglio

Revisione direttiva acque reflue – Parlamento UE approva in via definitiva accordo raggiunto con il Consiglio

Lo scorso 10 aprile 2024, il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva la revisione della direttiva in materia di gestione delle acque e di trattamento delle acque reflue urbane per una migliore protezione della salute pubblica e dell'ambiente, la quale sostituirà la direttiva 1999/271/CE. 

Si ricorda che il 26 ottobre 2022 la Commissione europea aveva pubblicato la proposta di modifica della normativa sul trattamento delle acque reflue urbane (UWWTD) con l’obiettivo di includere le fonti di inquinamenti non considerate nella precedente direttiva.

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/101/SAEC-EUR/FA del 12.04.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/101/SAEC-EUR/FA

2024/101/SAEC-EUR/FA

Lo scorso 10 aprile 2024, il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva la revisione della direttiva in materia di gestione delle acque e di trattamento delle acque reflue urbane per una migliore protezione della salute pubblica e dell'ambiente, la quale sostituirà la direttiva 1999/271/CE.

Si ricorda che il 26 ottobre 2022 la Commissione europea aveva pubblicato la proposta di modifica della normativa sul trattamento delle acque reflue urbane (UWWTD) con l’obiettivo di includere le fonti di inquinamenti non considerate nella precedente direttiva, in linea con i principi definiti nel Green Deal europeo e per una maggiore armonizzazione dei livelli di governance dei sistemi di depurazione delle acque reflue urbane (v. circolare associativa n. 10 del 13 gennaio 2023). 

Il Parlamento ha ora adottato l’accordo raggiunto con il Consiglio lo scorso gennaio 2024. 

Il testo dovrà essere adottato anche dal Consiglio UE prima di entrare in vigore. 

Anticipiamo sinteticamente che la nuova direttiva, tra le altre cose, prevede che:

  • entro il 2035, le acque reflue urbane saranno sottoposte a trattamento secondario (cioè la rimozione di materia organica biodegradabile), prima di essere scaricate nell'ambiente, in tutti gli agglomerati delle dimensioni di 1.000 abitanti equivalenti (ad esempio, unità di misura standard che descrive l'inquinamento medio rilasciato da una persona al giorno) o più;
  • entro il 2039, il trattamento terziario (ossia l'eliminazione dell'azoto e del fosforo) sarà applicato in tutti gli impianti di trattamento delle acque reflue che coprono 150,000 a.e. e oltre, ed entro il 2045 in quelli che coprono 10.000 a.e. e oltre;
  • entro il 2045 sarà obbligatorio un trattamento aggiuntivo che elimina un ampio spettro di microinquinanti ("trattamento quaternario") per tutti gli impianti superiori a 150,000 a.e. (e oltre 10,000 a.e. sulla base di una valutazione del rischio);
  • sarà rigorosamente monitorato il monitoraggio di vari parametri di salute pubblica (come virus noti e agenti patogeni emergenti), inquinanti chimici, comprese le cosiddette "sostanze chimiche eterne" (sostanze per- e polifluoroalchiliche o PFAS), microplastiche e resistenza antimicrobica.

La legge introduce inoltre la responsabilità estesa del produttore (EPR) per i produttori di medicinali per uso umano e i prodotti cosmetici, che dovrà coprire almeno l'80% dei costi del trattamento quaternario (per rimuovere i micro-inquinanti dalle acque reflue urbane). Prevista integrazione costi con finanziamenti nazionali.

I Paesi dell'UE infine saranno tenuti a promuovere il riutilizzo delle acque reflue trattate provenienti da tutti gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane, se opportuno, in particolare nelle zone soggette a stress idrico.

Per quanto d’interesse si allega la posizione che FEAD, con la collaborazione di Assoambiente, ha inviato alla Commissione in fase di consultazione della proposta (v. allegato 1).

Per ogni ulteriore approfondimento, si rimanda al testo adottato (v. allegato 2) allegato alla presente.

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RENTRI – Webinar formativo MASE, 7 maggio 2024 ore 15.00

RENTRI – Webinar formativo MASE, 7 maggio 2024 ore 15.00

Parte il progetto formativo del MASE destinato alle associazioni di categoria e alle imprese tenute ad iscriversi al RENTRI. Il primo appuntamento è il 7 maggio 2024 alle ore 15.00 e riguarderà l’Illustrazione dei soggetti obbligati, delle tempistiche e degli adempimenti. 

Nella circolare allegato il link per la registrazione necessaria alla partecipazione.

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/100/SAEC-NOT/LE del 11.04.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/100/SAEC-NOT/LE

2024/100/SAEC-NOT/LE

L’Albo Nazionale gestori ambientali e Unioncamere stanno avviando, nell’ambito delle attività di supporto tecnico operativo al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), previsto dall’articolo 11, del D.M. 4 aprile 2023 n. 59, alcuni webinar formativi destinati alle associazioni di categoria e alle imprese tenute ad iscriversi al RENTRi (Registro Elettronico Nazionale Tracciabilità Rifiuti).

L’attività di formazione sarà articolata in due moduli:

Modulo I:

  • soggetti tenuti all’iscrizione al RENTRi (operatori, produttori, delegati);
  • modalità e tempistiche per l’iscrizione;
  • le nuove regole per la gestione dei formulari di identificazione rifiuto;
  • le nuove regole per la gestione dei registri cronologici dei registri di carico e scarico;
  • illustrazione dell’ambiente dimostrativo.

Modulo II:

  • illustrazione delle applicazioni RENTRi;
  • modalità di gestione dei FIR cartacei;
  • illustrazione dei servizi di supporto.
     

La prima sessione dal titolo “Modulo 1: Illustrazione dei soggetti obbligati, delle tempistiche e degli adempimenti” si terrà martedì 7 maggio 2024 alle ore 15:00. La partecipazione è libera e gratuita previa registrazione al seguente link.

Ulteriori aggiornamenti sulla calendarizzazione delle successive sessioni saranno pubblicati sul sito www.rentri.gov.it.

In allegato il programma dell’evento relativo al Modulo 1.

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Direttiva Seveso – Quesiti del Consiglio di Stato alla Corte di Giustizia Europea

Direttiva Seveso – Quesiti del Consiglio di Stato alla Corte di Giustizia Europea

Il Consiglio di Stato ha chiesto chiarimenti alla Corte di Giustizia europea sulle modalità di valutazione dei quantitativi di sostanze pericolose presenti in un impianto, al fine di stabilirne l'assoggettabilità o meno alla disciplina Seveso. 

Questo nell’ambito di un giudizio avente ad oggetto un provvedimento con cui il Comitato tecnico regionale delle Marche ha diffidato il titolare di un impianto di trattamento di rifiuti liquidi, già autorizzato con AIA, a presentare la notifica e il rapporto di sicurezza "Seveso". 

In particolare il CdS ha formulato due questioni interpretative della direttiva 2012/18/UE in materia di pericolo di incidenti rilevanti connessi con la presenza di sostanze pericolose. 

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/099/SAEC-GIU/CS del 10.04.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/099/SAEC-GIU/CS

2024/099/SAEC-GIU/CS

Il Consiglio di Stato (CdS) con l'ordinanza 2789/2024, ha chiesto chiarimenti alla Corte di Giustizia europea sulle modalità di valutazione dei quantitativi di sostanze pericolose presenti in un impianto, al fine di stabilirne l'assoggettabilità o meno alla disciplina Seveso. Questo nell’ambito di un giudizio avente ad oggetto un provvedimento con cui il Comitato tecnico regionale delle Marche ha diffidato il titolare di un impianto di trattamento di rifiuti liquidi, già autorizzato con AIA, a presentare la notifica e il rapporto di sicurezza "Seveso". Il CdS ha quindi sospeso il giudizio in attesa del riscontro dei giudici europei.

In particolare il CdS ha formulato due questioni interpretative della direttiva 2012/18/UE in materia di pericolo di incidenti rilevanti connessi con la presenza di sostanze pericolose (cd. Direttiva Seveso). Con la prima, il CdS ha chiede chiarimenti sulla prassi che rimette la determinazione dei quantitativi di sostanze pericolose presenti in un impianto, ai fine della assoggettabilità dello stesso alle prescrizioni Seveso, a una procedura operativa implementata dal gestore la quale, attraverso un costante monitoraggio, consente di determinare il "reale" quantitativo delle sostanze presenti nell'impianto (invece di utilizzare il quantitativo massimo previsto nell’autorizzazione rilasciata dall’Autorità competente). 

Con il secondo quesito, comunque connesso al primo, il CdS ha chiesto se è conforme alle regole europee la disposizione del decreto di recepimento, articolo 13 “Notifica” del D.lgs. n. 105/2015, che non consente ai gestori di utilizzare le procedure operative di monitoraggio costante al fine di assolvere gli obblighi di comunicazione. 

Per maggiori informazioni si rimanda al testo dell’ordinanza riportata in allegato.

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#SoluzioniCircolari - Storie di Imprese che Fanno la Differenza

#SoluzioniCircolari - Storie di Imprese che Fanno la Differenza

Il nuovo progetto di comunicazione Assoambiente intende valorizzare la disseminazione di conoscenze autorevoli sui servizi di igiene ambientale e sull’economia circolare. 

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/098/SAEC-COM/CO del 10.04.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/098/SAEC-COM/CO

2024/098/SAEC-COM/CO

In considerazione dell'importanza crescente dell'accesso a informazioni affidabili in ambiti come l'igiene ambientale e l'economia circolare, l'Associazione intende avviare una nuova iniziativa volta a valorizzare la disseminazione di conoscenze autorevoli e l'interazione con il nostro pubblico.

Per rispondere efficacemente a questa esigenza, vi proponiamo il progetto #SoluzioniCircolari - Storie di Imprese che Fanno la Differenza, una serie di caroselli educativi su LinkedIn. In allegato scheda informativa.

L'obiettivo è duplice:

  1. offrire Informazioni Affidabili: Garantire che il pubblico abbia accesso a risposte chiare, concise e validate su temi relativi all'igiene ambientale e all'economia circolare;
  2. incrementare l’Engagement: Accrescere l’interazione con la nostra comunità promuovendo un approccio informato e positivo verso questi settori.

Per garantire l'efficacia e la pertinenza dei contenuti proposti, invitiamo gli Associati a partecipare attivamente al progetto, proponendo tematiche di interesse comune da trattare nei caroselli educativi. La vostra partecipazione sarà cruciale per assicurare che il messaggio trasmesso sia rappresentativo delle realtà e delle sfide che il nostro settore affronta quotidianamente.

È fondamentale sottolineare che questa campagna non si sovrappone né replica l'iniziativa Impianti Aperti, bensì rappresenta un'iniziativa di comunicazione autonoma, pensata per rivolgersi principalmente a coloro che non gestiscono impianti, ai gestori dei servizi di raccolta, a chi opera nel settore dell'intermediazione e della governance, ai laboratori, e a chi si occupa di bonifiche. Il progetto #SoluzioniCircolari intende quindi colmare soprattutto una specifica lacuna informativa, offrendo contenuti di alto valore e spessore per un pubblico diversificato e interessato a compiere scelte più consapevoli nell'ambito dell'igiene ambientale e dell'economia circolare.

Gli associati interessati a contribuire o a diventare ambasciatori del progetto sono gentilmente invitati a contattare l'ufficio di coordinamento della comunicazione (t.colin@fise.org) per discutere i possibili temi da includere e stabilire le modalità di collaborazione. 

La partecipazione a questa iniziativa non solo contribuirà a diffondere pratiche sostenibili e innovazioni significative ma rafforzerà anche il nostro impegno collettivo verso la creazione di una comunità più informata e consapevole. Confidiamo nella vostra disponibilità a collaborare a questo importante progetto e rimaniamo a disposizione per ogni ulteriore dettaglio o chiarimento che possa essere necessario

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Funzionamento Comitato ETS e Segreteria tecnica – Pubblicato nuovo decreto

Funzionamento Comitato ETS e Segreteria tecnica – Pubblicato nuovo decreto

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto ministeriale 17 gennaio 2024 che abroga e sostituisce il decreto 30 luglio 2021, recante: «Modalità di funzionamento del comitato ETS e della segreteria tecnica».

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/097/SAEC-NOT/FA del 10.04.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/097/SAEC-NOT/FA

2024/097/SAEC-NOT/FA

Pubblicato il Decreto ministeriale 17 gennaio 2024 che abroga e sostituisce il decreto 30 luglio 2021, recante: «Modalità di funzionamento del comitato ETS e della segreteria tecnica» (G.U. n. 83 del 9.04.2024). 

Si ricorda che, in base al decreto legislativo del 9 giugno 2020, n.47, il Comitato ETS è l’autorità nazionale competente per l’attuazione della disciplina della direttiva ETS e la Segreteria tecnica è l’organo istituito dal Ministero dell’Ambiente che si occupa dell’attività istruttoria preliminare alla stesura degli atti deliberativi del Comitato, relativi agli impianti fissi e al trasporto aereo.

Per quanto di interesse, a seguito della recente modifica della direttiva ETS, che introduce nel sistema anche gli impianti di incenerimento di rifiuti urbani (v. circolare associativa n. 133 del 24 maggio 2023), si evidenzia che la disciplina del funzionamento degli organi di cui sopra è stata rivista dal decreto ministeriale in oggetto in maniera poco sostanziale, salvo nelle seguenti disposizioni:

  • articolo 4 sulla decadenza, revoca e sostituzione dei membri del Comitato, che indica che il Presidente del Comitato, autonomamente o su segnalazione di almeno due componenti del Comitato, può segnalare tempestivamente la possibile violazione o inosservanza dei compiti di un componente al Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, il quale può avviare il procedimento di revoca dall'incarico in accordo con l'amministrazione designante, assicurando il contradditorio; 
  • articoli 9 e 10 sulla Segreteria tecnica e la sua composizione, che non specificano più la presenza nelle riunioni di responsabili tecnici delle convenzioni e degli accordi stipulati con società in house, ISPRA GSE, ENAC e camere di commercio e inoltre prevede casi e modalità di revoca per i componenti analoghe a quelle previste per il Comitato.
     

Per ogni ulteriore approfondimento, si rimanda al decreto allegato alla presente.

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Decreto MASE su attività di programmazione regolamento EoW

Decreto MASE su attività di programmazione regolamento EoW

La Direzione Generale Economia Circolare del MASE ha pubblicato il Decreto direttoriale n. 26 del 25 marzo 2024 volto alla programmazione annuale delle attività per la definizione dei regolamenti End of Waste (EoW) per il 2024. 

Nel decreto in parola viene riportato il programma del MASE per i vari regolamenti EoW in discussione suddividendoli tra quelli per i quali è prevista adozione entro l’anno, quelli considerati prioritari e quelli che verranno eventualmente affrontati in base allo stato dei lavori.

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/096/SAEC-NOT/CS del 09.04.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/096/SAEC-NOT/CS

2024/096/SAEC-NOT/CS

La Direzione Generale Economia Circolare del MASE ha pubblicato il Decreto direttoriale n. 26 del 25 marzo 2024 volto alla programmazione annuale delle attività per la definizione dei regolamenti End of Waste (EoW) per il 2024. 

L’articolo 2 “Programmazione della decretazione 2024 in materia di cessazione della qualifica di rifiuto” del decreto stabilisce che nel 2024 si dovrà concludere l’iter istruttorio dei seguenti Regolamenti EoW:

  • Regolamento che disciplina la cessazione della qualifica di rifiuto dei rifiuti inerti da costruzione demolizione e di altri rifiuti inerti di origine minerale (EoW inerti);
  • Revisione del DM 15 maggio 2019 n. 62 “Regolamento recante disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto da prodotti assorbenti per la persona (PAP).
     

Il decreto individua poi come prioritari i seguenti Regolamenti EoW, alcuni dei quali previsti nel Cronoprogramma di attuazione delle misure della Strategia Nazionale per l’Economia Circolare:

  • Regolamento EoW Tessile, che disciplina il recupero degli scarti di produzione e indumenti, accessori di abbigliamento e altri manufatti tessili provenienti da cicli pre-consumo e da cicli post-consumo;
  • Regolamento EoW Membrane bituminose, che disciplina il recupero delle membrane/guaine bituminose (triturato di membrane bituminose-TMB), materiale costituito da una successione di strati di bitume e polimeri usato in edilizia ed opere civili ai fini dell’impermeabilizzazione;
  • Regolamento EoW Spazzamento stradale, relativo al recupero della componente inerte non pericolosa del rifiuto da spazzamento stradale. Su tale schema di regolamento è stata avviata una consultazione con le parti interessate (v. Circolare Assoambiente n. 079/2024); 
  • Regolamento EoW Plastiche, che disciplina il recupero di rifiuti non pericolosi di plastica provenienti da raccolta differenziata di rifiuti da imballaggi;
  • Revisione del Decreto Ministeriale 31 marzo 2020, n. 78 “Regolamento recante disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto della gomma vulcanizzata derivante da PFU”.
     

Infine, compatibilmente con le suddette attività prioritarie, potranno proseguire le istruttorie dei seguenti Regolamenti:

  • Regolamento EoW Gesso, recupero di rifiuti a base di gesso provenienti da attività di costruzione e demolizione, da stampi a base di gesso e dalla produzione di manufatti in gesso;
  • Regolamento EoW Pastello di piombo, che disciplina il recupero del materiale contenuto nelle batterie ed accumulatori al piombo esausti.
     

Per maggiori informazioni si rimanda al testo del decreto allegato.

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Impianti portuali per conferimento dei rifiuti dalle navi - pubblicato D.lgs. n. 46/2024

Impianti portuali per conferimento dei rifiuti dalle navi - pubblicato D.lgs. n. 46/2024

Pubblicato il Decreto Legislativo n. 46/24  che aggiorna le regole cui sono sottoposti gli impianti portuali per il conferimento dei rifiuti delle navi. 

Il provvedimento, che entrerà in vigore il 23 aprile 2024,  interviene sulla disciplina cui sono sottoposti gli impianti portuali per il conferimento dei rifiuti delle navi per chiarire l’ambito applicativo di alcune disposizioni contenute nel D.Lgs. n. 197/2021 che avevano determinato criticità applicative.

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/095/SAEC-NOT/LE del 09.04.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/095/SAEC-NOT/LE

2024/095/SAEC-NOT/LE

Pubblicato il Decreto legislativo 8 marzo 2024, n. 46 recante “Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 197, di recepimento della direttiva (UE) 2019/883, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, relativa agli impianti portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi, che modifica la direttiva 2010/65/UE e abroga la direttiva 2000/59/CE” (G.U. n. 82 dell’8 aprile 2024) e che entrerà in vigore il 23 aprile 2024.

Il provvedimento che interviene sulla disciplina cui sono sottoposti gli impianti portuali per il conferimento dei rifiuti delle navi, è stato adottato:

  • per apportare modifiche volte a consentire una più chiara definizione dell’ambito applicativo di alcune disposizioni, eliminando norme superflue ovvero specificando l’oggetto e il contenuto di altre, anche avendo riguardo alla ratio legislativa e alle concrete criticità applicative riscontrate nell’applicazione del D.lgs. n. 197/2021;
  • per riscrivere alcune disposizioni del D.lgs. n. 197/2021 e superare difficoltà operative dovute al riparto delle competenze tra le Autorità di sistema portuale e le Autorità marittime coinvolte nella gestione degli impianti portuali di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi, nonché ad apportare correzioni dovute alla presenza di alcuni refusi.
     

Tra le altre modifiche di maggior interesse si segnalano:

  • ART. 1 (Modifiche al Titolo I del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 197) integra la definizione di "rifiuti delle navi" comprendendo anche i sedimenti;
  • ART. 2 (Modifiche al decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 197 - Titolo II – Impianti portuali di raccolta):
    • modifica l’art. 4 del D.lgs. n. 197/2021 prevedendo la possibilità per i gestori degli impianti portuali di raccolta di sottoscrivere accordi con gli armatori e i Consorzi di gestione rifiuti per gestione di particolari tipologie di rifiuti e l’obbligo di garantire la conformità degli impianti portuali alle disposizioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché di prevenzione incendi e di ogni altro rischio connesso all’attività svolta;
    • modifica l’art. 5 del D.lgs. n. 197/2021 al fine di precisare che i piani di gestione degli impianti portuali devono essere sottoposti alla procedura di VAS di cui agli articoli 11 e 12 del decreto legislativo n. 152 del 2006. 
  • ART. 3 (Modifiche al decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 197 - Titolo III – Conferimento dei rifiuti delle navi):
    • modifica gli artt. 6 e 7 del decreto legislativo n. 197/2021 relativamente agli adempimenti connessi alla notifica anticipata dei rifiuti, chiarendo che l'Autorità competente a ricevere la notifica anticipata dei rifiuti da parte del comandante della nave diretta verso il porto: è l'Autorità marittima (come era già nel previgente D.lgs. n. 182/2003);
    • modifica il riparto delle competenze per quanto attiene alla definizione delle tariffe. In particolare, nei porti in cui non risulta competente l’Autorità di Sistema Portuale, la determinazione delle tariffe è assegnata all’ente locale che ha curato le procedure relative all’affidamento del servizio di raccolta e trattamento dei rifiuti delle navi, sentite le Autorità marittime;
    • modifica l’articolo 8 del D.lgs. n. 197/2021, chiarendo le modalità di applicazione della tariffa per quelle navi che fanno scalo in più porti ma possono conferire in unico porto (es: navi che svolgono servizi di linea con scali frequenti e regolari) al fine di creare un meccanismo di ripartizione dei proventi tra tutti i porti interessati dagli scali. In questo modo si contribuisce, per il principio di equità e mutualità, al mantenimento dell’impianto portuale e del servizio nel porto, indipendentemente dall’utilizzo o meno dello stesso per il conferimento dei rifiuti e in linea, ora, con quanto previsto all’art. 8 comma 6 del D.lgs. n. 197/2021;
    • modifica l’articolo 9 del D.lgs. n. 197/2021 per chiarire che talune competenze sono in capo all’Autorità marittima, in luogo del generico riferimento all’Autorità competente, e per specificare che il porto cui si riferisce il comma 2 del medesimo articolo 9 è il porto di conferimento.
  • ART. 4 (Modifiche al decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 197 - Titolo IV - Misure esecutive):
    • modifica l’articolo 10 del D.lgs. n. 197/2021, al fine di precisare quali siano le risorse utilizzabili per assicurare la copertura finanziaria delle attività ispettive.
       

Per ogni ulteriore dettaglio si rimanda al D.lgs. n. 46/2024, riportato in allegato.

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2024/094/SA-LAV/MI

2024/094/SA-LAV/MI

Come noto, il 17 dicembre 2020, in piena emergenza pandemica, le Organizzazioni Sindacali e le Associazioni Datoriali di settore concordarono lo slittamento del rinnovo delle elezioni delle RSU e degli RLSSA, e la temporanea attribuzione di titolarità e prerogative alle segreterie territoriali delle Organizzazioni sindacali stipulanti il CCNL.

Tale sistema, a seguito di proroghe intervenute negli anni, si è poi tradotto in una prolungata fase di stallo, risolta solamente nei giorni scorsi.

Nella serata del 5 aprile è infatti pervenuta la proclamazione di indizione delle elezioni nazionali, ai sensi dell’articolo 60 del CCNL 6.12.2016 nonché del Regolamento elettorale 20.6.2017 allegato al CCNL, da parte di FP-CGIL, UILTRASPORTI e FIADEL con indicazione del 12-13-14 novembre 2024 per lo svolgimento delle operazioni elettorali.

La successiva domenica 7 aprile è pervenuta analoga comunicazione da parte della sola FIT-CISL con indizione delle elezioni e fissazione della data al 16-17 settembre pp.vv. 

Entrambe le comunicazioni risultano datate 4 aprile 2024.

L’accelerazione è ragionevolmente da imputarsi ad un provvedimento del Tribunale di Velletri, pubblicato la mattina del 5 aprile scorso, che ha condannato per condotta antisindacale ai sensi dell’articolo 28 della legge n. 300/1970 un’azienda operante in provincia di Roma che applica il CCNL “Utilitalia”; il ricorso era stato presentato da UGL-Partecipate Servizi Ambientali poiché l’azienda non aveva dato seguito alle procedure nonostante l’intervenuta indizione delle elezioni delle RSU da parte della stessa sigla sindacale in attuazione degli Accordi Interconfederali in materia, nel presupposto che il sistema convenuto nel comparto sia di fatto decaduto per la disapplicazione costante di questi ultimi anni.

In assenza dell’indizione da parte delle OO.SS. stipulanti come da CCNL e Regolamento elettorale, la tesi del Tribunale di Velletri sarebbe stata ovviamente potenzialmente applicabile in tutte le aziende che si fossero trovate, da qui in avanti, a ricevere comunicazioni di indizione delle elezioni da parte di sindacati aventi diritto, non necessariamente quelli stipulanti il CCNL; senza rispettare quindi le modalità convenute nel settore, ovvero con la tornata elettorale contestuale in tutte le aziende del comparto in unica data.

Scongiurato tale scenario con le intervenute proclamazioni dei giorni scorsi, ad oggi sussistono tuttavia due comunicazioni provenienti da Organizzazioni Sindacali stipulanti e recanti indizione di elezioni nazionali contestuali, sia pure con date diverse: ferma rimanendo l’identica posizione politica sul tema, sarà ora necessario dirimere il contrasto in ordine alla data di effettuazione delle operazioni.

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Rapporto COMIECO 2024

Rapporto COMIECO 2024

COMIECO ha approvato e pubblicato il Piano Specifico di Prevenzione che contiene i dati relativi all’andamento della raccolta e gestione dei rifiuti di imballaggi di carta e cartone svolte dal Consorzio. 

Nel 2023 il tasso di riciclo degli imballaggi di carta e cartone ha superato il 90%, un risultato ben oltre il target Ue del 2030. Infatti è ormai dal 2020 che l'Italia ricicla oltre l'85% degli imballaggi di carta e cartone e il raggiungimento nel 2023 di un tasso riciclo sopra il 90% che supera il target europeo al 2030 previsto per la filiera pari all'85% (allegato E alla Parte IV, D.lgs. n. 152/2006). 

Il Piano evidenzia che non tutte le aree del Paese vantano le stesse performance con il Sud che, pur fondamentale per la crescita della raccolta differenziata di carta e cartone, rimane ancora distante dai livelli del Nord Italia. Infatti dei circa 3,6 milioni di tonnellate di carta e cartone che si raccolgono mediamente in Italia negli ultimi anni, il Nord copre il 51% mentre il Sud arriva al 26%. Per tale ragione Comieco ha sviluppato un Piano di azione specifico per il Sud che prevede supporto e investimenti in favore dei Comuni più in difficoltà. 

Durante l’evento di presentazione, che ha visto tra gli altri la presenza di Mattia Pellegrini (DG ENV Commissione europea), Massimiliano Salini (Shadow Rapporteur PPWR e membro commissione ENVI Parlamento Europeo) e Patrizia Toia (Rapporteur Opinione ITRE PWWR e Vice Presidente Commissione ITRE Parlamento Europeo), è stato presentato anche l’aggiornamento dello studio di Nomisma commissionato da Comieco che analizza gli effetti e i benefici economici, occupazionali, ambientali e territoriali degli investimenti PNRR per la filiera della raccolta differenziata e riciclo di carta e cartone.

Per maggiori informazioni si rimanda alla pagine internet del sito Comieco dedicata, dove è anche possibile rivedere l’evento di presentazione (disponibile qui).

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FEAD NEWSLETTER N° 166 - 08 APRIL 2024

FEAD NEWSLETTER N° 166 - 08 APRIL 2024

Si rende disponibile in allegato la Newsletter n. 166 del 8 aprile 2024.

Buona lettura.

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2024/093/SAEC-COM/PE

2024/093/SAEC-COM/PE

In considerazione del rinnovo previsto quest’anno degli Organi dell’Associazione, il Consiglio Direttivo, riunitosi lo scorso 3 aprile 2024, ha proceduto alla nomina, in vista della prossima Assemblea Assoambiente 2024, della Commissione di designazione del prossimo Presidente, in attuazione di quanto stabilito dall’art. 9 del Regolamento Assoambiente.

La Commissione di designazione eletta - composta da Ferdinando Di Mezza (Presidente Sezione Selezione e Raccolta RU), Elena Cristina Maggioni (Presidente Sezione Rifiuti Speciali, Intermediazioni e Bonifiche), Roberto Sancinelli (Presidente Sezione Gestione Impianti RU) e Paolo Barberi (Presidente Sezione Unicircular) - avvierà a breve le consultazioni con le imprese associate per raccogliere le proposte di candidatura alla Presidenza. 

A riguardo, Vi invitiamo a collaborare con la Commissione, anche proattivamente, comunicando alla stessa le proprie proposte, anche su candidati che non sono espressione dalla propria azienda. A tale proposito si ricorda che saranno sottoposte al voto assembleare le candidature alla Presidenza che, come riportato nel citato art. 9 del Regolamento associativo, “risultino sostenute, in modo comprovato, da almeno il 15% dei voti associativi”.

Per quanto riguarda, invece, il rinnovo anche della composizione del Consiglio Direttivo Assoambiente (art. 8 del Regolamento Assoambiente), si invitano le imprese associate a segnalare alla segreteria dell’Associazione (email: assoambiente@assoambiente.org) eventuali candidature che saranno presentate in occasione dell’Assemblea. Per questioni organizzative le segnalazioni dovranno pervenire entro e non oltre il prossimo 10 giugno 2024, tenendo conto che “ogni associato esprime l’autocandidatura soltanto relativamente alla Sezione di appartenenza” eche l’esercizio di voto e di elettorato attivo e passivo è subordinato al riscontro della regolarità delle posizioni contributive

Con successive comunicazioni si provvederà a trasmettere maggiori dettagli in merito all’ordine del giorno dell’Assemblea - che anticipiamo si terrà il 3 luglio 2024 a Milano -, nonché a comunicare alle singole imprese il numero dei voti spettanti. 

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Risposta MASE su interpello su applicazione BAT

Risposta MASE su interpello su applicazione BAT

Le migliori tecniche disponibili ("BAT") e le autorizzazioni integrate ambientali (AIA) rilasciate in base ad esse, non possono imporre tecniche o tecnologie specifiche, ma solo obiettivi prestazionali. Lo ha chiarito il Ministero dell'ambiente nella risposta ad interpello del 29 marzo 2024, n. 61172 presentato dalla Provincia di Padova.

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/092/SAEC-GIU/LE del 08.04.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/092/SAEC-GIU/LE

2024/092/SAEC-GIU/LE

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha confermato che “nell’applicare la disciplina IPPC, sia le autorizzazioni, sia i documenti di riferimento comunitari, non possono fissare requisiti riguardanti l’impiego di una tecnica o tecnologia specifica dovendo piuttosto traguardare requisiti in termini prestazionali”.

Questa è la sintesi della risposta del MASE ad interpello del 29 marzo 2024, n. 61172 su un quesito di una Provincia che si trovava a riesaminare ai sensi dell'articolo 29-octies del D.lgs. n. 152/2006 le autorizzazioni integrate ambientali rilasciate per le attività indicate nell'allegato VIII, punto 6.7, Parte II, D.lgs. n. 152/2006 (“trattamento di superficie di materie, oggetti o prodotti utilizzando solventi organici"). 

Considerato che l’articolo 29 sexes, comma 4, del D.lgs. n. 152/2006, in completa coerenza con la direttiva 2010/75/UE sulle emissioni industriali (IED), chiarisce il principio generale secondo il quale l’autorizzazione fissa le condizioni in termini prestazionali, senza imporre il ricorso a specifiche tecniche o tecnologie, il MASE conferma che “la tecnica impiegata per il recupero è irrilevante ai fini dell’applicazione della nota 1 alle tabelle 11 e 17 delle Conclusioni sulle BAT di cui alla decisione di esecuzione (UE) 2020/2009, relativa ai limiti di emissioni dei composti organici volatili (Cov), a condizione che sia consentito il reimpiego/riciclaggio del solvente recuperato”.

Per ogni approfondimento tecnico si rinvia alla domanda di interpello (disponibile qui) e al riscontro del MASE (disponibile qui).

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Non solo riciclo = Economia circolare, non solo gestione e riciclo Su produzione e consumo siamo all`anno zero

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Quotidiano di Sicilia

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Condonare le balle

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Il Foglio

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ASSOAMBIENTE 05 aprile 2024

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Pubblicato Bando AdP RAEE 2024

Pubblicato Bando AdP RAEE 2024

Disponibile sul portale del CdC RAEE il nuovo Bando finalizzato all’assegnazione di risorse economiche, messe a disposizione dai produttori di AEE tramite i Sistemi Collettivi, per l’implementazione del sistema RAEE. (disponibile qui)

Il Bando 2024 si articola in tre Misure:

  • la Misura A finanzierà opere presso il Centro di Raccolta (CdR) e l’acquisto di beni per l’operatività dello stesso;
  • La Misura B è destinata alla realizzazione di nuovi Centri di Raccolta in Comuni in cui non ne esista già uno iscritto al portale del CdC RAEE;
  • La Misura C è finalizzata alla realizzazione di progetti per la raccolta continuativa dei RAEE domestici sul territorio e di comunicazione locale.

Ogni potenziale candidato può presentare una sola domanda di ammissione al contributo e per una sola Misura.

La partecipazione al Bando è prevista nella sola modalità online, la domanda deve essere predisposta mediante l’apposita funzionalità disponibile nell’area riservata del portale del CdC RAEE www.cdcraee.it, a cui si accede con le credenziali fornite dallo stesso CdC RAEE. Il Modello di domanda e tutta la documentazione obbligatoria dovrà essere compilata e trasmessa a partire da oggi entro le ore 12.00 del 30 maggio 2024.

Trascorso tale termine, le funzionalità per la compilazione e l’invio delle domande saranno disattivate e i contenuti precedentemente inseriti saranno accessibili al proponente in sola modalità di lettura e non modificabili. Le domande in corso di compilazione, ovvero incomplete e non trasmesse, e le domande inviate oltre il termine ultimo indicato saranno considerate come non pervenute e pertanto escluse dalla valutazione.

Tutte le informazioni utili, il testo ufficiale, le FAQ, i modelli di domanda e l’Allegato 1 sono disponibili sul portale del CdC RAEE a questo link: https://www.cdcraee.it/news/pubblicato-il-bando-2024-per-lerogazione-di-contributi-economici-finalizzati-allimplementazione-del-sistema-raee/

PER TUTTE LE MISURE NON SARANNO AMMESSE ALLA VALUTAZIONE LE DOMANDE RELATIVE A CDR CHE HANNO GIÀ BENEFICIATO DI UN CONTRIBUTO NEI DUE BANDI PRECEDENTI (6 GIUGNO 2022 – 6 MARZO 2023).

La Segreteria del Bando fornisce supporto ai candidati nella fase di predisposizione della documentazione richiesta ai seguenti contatti:

attivi dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00.

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/091/SAEC-FIN/CS del 05.04.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/091/SAEC-FIN/CS

2024/091/SAEC-FIN/CS

Il Centro di Coordinamento RAEE (CdC RAEE) ha pubblicato il Bando RAEE 2024, in allegato, per l’assegnazione di risorse economiche finalizzate all’implementazione del sistema RAEE, con particolare attenzione alla fase della raccolta. Le risorse previste dal Bando sono messe a disposizione dai produttori di AEE tramite i Sistemi Collettivi e i destinatari delle stesse sono i Comuni e le società che effettuano la raccolta di rifiuti elettronici per loro conto.

Il nuovo Bando è articolato in tre Misure che differiscono per tipologia di iniziativa finanziabile e possibili soggetti richiedenti:

  • Misura A - finanzierà opere presso il Centro di Raccolta (CdR) e l’acquisto di beni per l’operatività dello stesso ed è riservata ai soggetti che risultano avere almeno un CdR (servizio C2) iscritto al CdC RAEE;
  • Misura B - è destinata alla realizzazione di nuovi CdR in Comuni in cui non ne esista già uno iscritto al portale del CdC RAEE. È riservata a Comuni, Unioni di Comuni o Consorzi di Comuni e aziende che effettuano la raccolta di RAEE per conto dei Comuni;
  • Misura C - è finalizzata alla realizzazione di progetti per la raccolta continuativa dei RAEE domestici sul territorio e di comunicazione locale ed è riservata ai soggetti che risultano avere almeno un CdR (servizio C2) iscritto al CdC RAEE.

Ogni potenziale candidato potrà presentare una sola domanda di ammissione al contributo e per una sola Misura.

La dotazione economica complessiva del presente Bando è pari per il Fondo Infrastrutturazione a € 2.858.322,67, comprensivo anche degli avanzi dei Bandi precedenti, e per il Fondo Comunicazione a € 400.000. Il totale per ciascuna Misura è ripartito come di seguito:

  • Misura A: 25% del Fondo di infrastrutturazione, per un totale di € 714.580,67.
  • Misura B: 50% del Fondo di infrastrutturazione, per un totale di € 1.429.161,34.
  • Misura C: 25% del Fondo di infrastrutturazione + 100% del Fondo di Comunicazione per un totale di € 1.114.580,67.

Rispetto all’ammontare del contributo questo varia in relazione alla misura prevista. Per la Misura A il contributo concesso per ciascuna domanda è pari all’85% del costo totale dell’intervento, fino a un importo massimo pari a € 30.000, per la Misura B è pari ad un massimo di € 75.000 per interventi di realizzazione di un nuovo CdR aperto al conferimento dei RAEE da un solo Comune e di € 100.000 per un CdR aperto al conferimento dei RAEE da più di un Comune. Infine per la Misura C il contributo massimo per ciascuna domanda è pari all’85% del costo totale dell’intervento, fino a un importo massimo di € 40.000. 

La partecipazione al Bando è prevista nella sola modalità online, la domanda dovrà essere predisposta mediante l’apposita funzionalità disponibile nell’area riservata del portale del CdC RAEE www.cdcraee.it, a cui si accede con le credenziali fornite dallo stesso CdC RAEE. Il Modello di domanda e tutta la documentazione obbligatoria dovrà essere compilata e trasmessa entro le ore 12.00 del 30 maggio 2024.

Trascorso tale termine, le funzionalità per la compilazione e l’invio delle domande saranno disattivate e i contenuti precedentemente inseriti saranno accessibili al proponente in sola modalità di lettura e non modificabili. Le domande in corso di compilazione, ovvero incomplete e non trasmesse, e le domande inviate oltre il termine ultimo indicato saranno considerate come non pervenute e pertanto escluse dalla valutazione.

Al seguente link, oltre al testo del Bando (disponibile anche in allegato), sono disponibili anche le FAQ, i modelli di domanda, l’Allegato 1 e la guida operativa https://www.cdcraee.it/news/pubblicato-il-bando-2024-per-lerogazione-di-contributi-economici-finalizzati-allimplementazione-del-sistema-raee/

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ASSOAMBIENTE – Report attività 2023

ASSOAMBIENTE – Report attività 2023

Il 2023 è iniziato con un ricco paniere normativo. A livello nazionale ricordiamo il nuovo Testo Unico SPL, il nuovo Codice dei contratti pubblici, la consultazione avviata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri sulle priorità da affrontare ai fini del riordino, della semplificazione e della razionalizzazione normativa, senza dimenticare i lavori in corso su PNRR, la regolazione ARERA e le consultazioni avviate dal MASE su temi di derivazione UE.

L’Europa non è stata da meno. Tanti i dossier relativi alla revisione o scrittura normativa di interesse per il settore della gestione rifiuti.

L’Attività dell’Associazione non si è limitata all’interlocuzione politico-istituzionale. Anche nel 2023 Assoambiente ha continuato una intensa e quotidiana attività di comunicazione associativa “multipiattaforma”, garantendo un assiduo coinvolgimento delle imprese attraverso il coordinamento dei gruppi di lavoro tematici indispensabili per la definizione di posizioni rappresentative: idee e proposte destinate a promuovere anche azioni sinergiche con altre realtà associative nazionali per la definizione di istanze omogenee in grado di massimizzare proposte di comune interesse e ampliare, attraverso nuovi accordi e convenzioni, il raggio degli interventi strategici.  

Efficienza, flessibilità, innovazione, digitalizzazione, investimenti rappresentano sempre più le parole chiave del fare impresa di questo settore e i temi su cui si rinnova l’impegno dell’Associazione, anche per quanto riguarda l’assistenza e la consulenza tecnica necessarie a supportare la competitività delle imprese. Prima di elencare le principali iniziative intraprese nel 2023, non dobbiamo dimenticare la nostra storia associativa: i principi che da sempre ci hanno guidato e ci sorreggono, ispirati da un forte spirito imprenditoriale e da non poco pragmatismo, ci consentiranno di guardare con fiducia ad un futuro che, seppur complesso, siamo certi di affrontare insieme con tenacia e coesione.

Nel Report è disponibile una sintesi dell’attività svolta nel 2023 che, come sempre, si è articolata soprattutto attraverso le seguenti quattro direttive:

  • attività istituzionale;
  • supporto ai soci e azione su temi di interesse settore;
  • CCNL e sicurezza al lavoro;
  • comunicazione ed eventi.
     

Clicca qui per Report Attività ASSOAMBIENTE 2023

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2024/090/SA-LAV/MI

2024/090/SA-LAV/MI

Nel fare seguito alla circolare n. 50/2024 del 28 febbraio u.s. si informa che il 28 marzo l’INPS ha emanato il Messaggio in oggetto, con cui sono illustrate le modalità di presentazione delle domande di prestazioni integrative della Naspi.

La circolare citata recava la lettera con cui le Parti Istitutive del Fondo, sia sindacali che imprenditoriali, sollecitavano la Direzione Generale dell’INPS ad emanare le istruzioni relative all’attuazione della prestazione, considerando ormai che l’Istituto aveva reso note le istruzioni per il versamento dei “contributi aggiuntivi” al Fondo di Solidarietà.

Il sollecito sembra essere stato determinante, considerando che il 28 marzo l’INPS ha pubblicato quanto richiesto.

È quindi ora possibile per le aziende iscritte al Fondo utilizzare le “prestazioni integrative della NASPI“ previste nell’Accordo sindacale istitutivo del Fondo nonché nel relativo Decreto Interministeriale che ha recepito l’Accordo stesso (vedi Articolo 6, comma 1, lettera “b” e Articolo 9, comma 5, dell’Accordo 18/7/2018 come modificato il 27/12/2022– cfr. circolare Assoambiente n. 1/2023 del 3/1/2023 e circolare Assoambiente n. 273/2023 del 24/10/2023).

Le modalità attuative sono previste nel Messaggio n. 1281/2024: si ricorda che la prestazione, di concreto interesse per le aziende poiché potrebbe incentivare alcune uscite, prevede la possibilità di integrare, in termini di importo o di durata, l’indennità di disoccupazione prevista dalla legge in caso di cessazione non volontaria del rapporto di lavoro.

Le aziende interessate devono presentare apposita domanda al Comitato Amministratore del Fondo, esclusivamente per via telematica attraverso la struttura territorialmente competente dell’INPS; nel Paragrafo 3 del Messaggio sono riportate le modalità nel dettaglio.

 

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REGIONE LOMBARDIA Bando Ricircolo - filiere plastica e tessile

REGIONE LOMBARDIA Bando Ricircolo - filiere plastica e tessile

Con d.d.s. n. 5293 del 02/04/2024 Regione Lombardia ha approvato il bando “RI.CIRCO.LO. - RISORSE CIRCOLARI IN LOMBARDIA” - BANDO PER IL SOSTEGNO ALLE PMI LOMBARDE PER LO SVILUPPO DI AZIONI DI ECONOMIA CIRCOLARE. EDIZIONE DEDICATA ALLE FILIERE DELLA PLASTICA E DEL TESSILE”.

Trovate il bando con tutti i dettagli al seguente link:

https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioAvviso/servizi-e-informazioni/imprese/sicurezza-ambientale-e-alimentare/gestione-dei-rifiuti/bando-contributi-economia-circolare-pmi-lombarde-tessile-plastica/bando-contributi-economia-circolare-pmi-lombarde-tessile-plastica

Per eventuali richieste di chiarimenti o informazioni è possibile scrivere all’indirizzo bandi_economiacircolare@regione.lombardia.it.

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Bando ANCI CONAI Comunicazione Locale - edizione 2024

Bando ANCI CONAI Comunicazione Locale - edizione 2024

L’Accordo di Programma Quadro ANCI-CONAI 2020 – 2024 per la raccolta e il recupero dei rifiuti di imballaggio ha confermato la particolare attenzione agli aspetti legati alla comunicazione locale, volta ad informare e sensibilizzare i cittadini alla raccolta differenziata e all’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio.

Per contribuire allo sviluppo di questa importante attività di supporto alla gestione del servizio di raccolta differenziata organizzato dagli enti locali o dai soggetti da essi delegati, il sistema CONAI/Consorzi di Filiera mette a disposizione un budget totale di un milione e cinquecentomila euro, Le modalità di erogazione di queste risorse sono riportate nell’allegato documento (Linee Guida alla comunicazione locale 2024), che riporta in particolare:

  • gli indirizzi e i principi generali che devono ispirare le campagne e le attività informative, formative e di educazione degli enti locali;
  • i requisiti dei progetti di comunicazione;
  • le modalità di presentazione e approvazione dei progetti.

La struttura tecnica ANCI - CONAI, costituita con il vigente Accordo Quadro proprio con il compito di fornire assistenza e supporto agli Enti Locali e per favorire la massima partecipazione agli strumenti previsti dall’accordo, è a disposizione per chiarimenti presso ANCI all’indirizzo strutturatecnica@anci.it.

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2024/089/SA-LAV/MI

2024/089/SA-LAV/MI

Nel fare seguito alla circolare n. 78/2024 del 25 marzo u.s. si informa che diverse Segreterie Territoriali delle Organizzazioni proclamanti lo sciopero in oggetto hanno comunicato che l’astensione lavorativa si terrà nelle ultime 4 ore di ciascun turno.

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Sentenza Cassazione su responsabilità gestione rifiuti

Sentenza Cassazione su responsabilità gestione rifiuti

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 11617 del 20 marzo 2024, ha stabilito, esaminando gli articoli 188 “Oneri dei produttori e dei detentori” e 193 “Trasporto dei rifiuti” del D.Lgs. n. 152/2006, che i soggetti che operano nella gestione dei rifiuti sono responsabili sia della regolarità delle operazioni svolte direttamente sia della regolarità delle operazioni svolte da altri soggetti della filiera direttamente coinvolti.

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/088/SAEC-GIU/CS del 03.04.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/088/SAEC-GIU/CS

2024/088/SAEC-GIU/CS

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 11617 del 20 marzo 2024, ha stabilito, esaminando gli articoli 188 “Oneri dei produttori e dei detentori” e 193 “Trasporto dei rifiuti” del D.Lgs. n. 152/2006, che i soggetti che operano nella gestione dei rifiuti sono responsabili sia della regolarità delle operazioni svolte direttamente, sia della regolarità delle operazioni svolte da altri soggetti della filiera direttamente coinvolti.

In particolare i controlli dovranno riguardare quanto dichiarato dal produttore o dal trasportatore attraverso la verifica della regolarità/completezza dei formulari e del possesso delle prescritte autorizzazioni. 

La sentenza inoltre stabilisce che, nel caso di confisca del profitto del reato (nel caso della sentenza trattasi di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti), tale profitto non può essere ricondotto alla nozione di "utile netto". La confisca infatti ha lo scopo di riequilibrare lo status quo precedente la commissione del reato, pertanto va riferita a tutto ciò che consegue in via immediata e diretta al reato, senza considerare gli eventuali costi sostenuti, la cui detrazione sottrarrebbe il colpevole al rischio economico del reato. Infine, nei reati plurisoggettivi, vale il principio solidaristico per cui se non è possibile individuare "la quota di profitto concretamente attribuibile a ciascun concorrente, o la sua esatta quantificazione, il sequestro preventivo deve essere disposto per l'intero importo del profitto nei confronti di ciascuno".

Per maggiori informazioni si rimanda al testo della sentenza allegato.

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FEAD NEWSLETTER N° 165 - 02 APRIL 2024

FEAD NEWSLETTER N° 165 - 02 APRIL 2024

Si rende disponibile in allegato la Newsletter n. 165 del 2 aprile 2024.

Buona lettura.

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Sentenza Corte Cassazione – reflui stoccati sono rifiuti

Sentenza Corte Cassazione – reflui stoccati sono rifiuti

I reflui stoccati in attesa di un successivo smaltimento non sono soggetti alla disciplina delle acque ai sensi della Parte III del Dlgs 152/2006 ma sono rifiuti assoggettati alla Parte IV dello stesso decreto. 

Questo è quanto ha stabilito la Corte di cassazione nella Sentenza n. 6832 del 15 febbraio 2024.

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/087/SAEC-GIU/LE del 02.04.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/087/SAEC-GIU/LE

2024/087/SAEC-GIU/LE

I reflui stoccati in attesa di un successivo smaltimento non sono soggetti alla disciplina delle acque ai sensi della Parte III del D.lgs. n. 152/2006 ma sono rifiuti assoggettati alla Parte IV dello stesso decreto. 

Questo è quanto ha stabilito la Corte di Cassazione nella sentenza del 15 febbraio 2024, n. 6832 richiamando la distinzione tra scarico di acque reflue e rifiuto liquido.

“Si generano acque reflue di scarico soggette alla disciplina "acque" solo in presenza di uno scarico cosiddetto “diretto”, mentre si generano rifiuti liquidi, soggetti alla disciplina della Parte IV del D.lgs. n. 152/2006, solo in presenza di uno scarico qualificato come “indiretto” ovvero quando c'è un'interruzione tra il momento di produzione del liquido e lo sversamento nel corpo recettore. 

Nel caso di specie, venendo meno il requisito dell'assenza di "soluzione di continuità", i reflui stoccati in attesa di successivo smaltimento, come i liquami contenuti in pozzi neri, vasche Imhoff e bagni mobili, sono da considerarsi rifiuti liquidi di acque reflue, soggetti, pertanto, alla disciplina della Parte IV del Dlgs n. 152/2006 e non a quella delle acque di scarico, che riguarda solo i liquidi che sono direttamente immessi nel suolo, nel sottosuolo o nella rete fognaria. 

Pertanto, conclude la Corte, una loro gestione non autorizzata è punita ai sensi dell'articolo 256, D.lgs. n. 152/2006 quale gestione illecita di rifiuti.

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TQRIF ARERA: rinvio scadenza comunicazione dati sulla qualità

TQRIF ARERA: rinvio scadenza comunicazione dati sulla qualità

Con un comunicato del 28 marzo 2024, l’ARERA ha disposto una proroga degli obblighi prima previsti entro il 31 marzo 2024 in merito all’invio delle informazioni e dei dati richiesti in conformità al TQRIF. 

La nuova scadenza è il 31 maggio 2024.

Come noto, l’articolo 58 del TQRIF (Testo unico per la regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani) prevede che entro il 31 marzo di ogni anno, a partire dal 2024, il gestore comunichi all'Autorità e all'Ente territorialmente competente il numero totale di utenze servite, aggiornato al 31 dicembre dell'anno precedente, suddivise per tipologia (domestica e non domestica), nonché le informazioni e i dati inerenti alle prestazioni soggette ai livelli generali di qualità, come registrati ai sensi dell'articolo 56.

Il medesimo articolo 58 prevede che, per le sole gestioni ricadenti nello Schema I, per le quali non sono previsti livelli generali di qualità, in aggiunta al numero di utenze il gestore trasmetta una relazione, firmata dal suo legale rappresentante, attestante il rispetto degli obblighi di servizio.

Con la proroga della scadenza l’invio delle informazioni e dei dati richiesti dovrà essere effettuato non oltre la data del 31 maggio 2024, tramite il portale appositamente predisposto sul sito internet dell’Autorità. La data di apertura della raccolta sarà indicata attraverso successivo comunicato sul sito ARERA, comunque garantendo agli operatori interessati un tempo congruo (pari ad almeno 30 giorni) per l’assolvimento degli obblighi di comunicazione in parola.

Ai fini della partecipazione alla raccolta dati in oggetto, i gestori sono preventivamente tenuti ad ottemperare agli obblighi di comunicazione per l’implementazione dell’Anagrafica Territoriale Rifiuti (ATRIF) di cui alla deliberazione 263/2023/E/rif.

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ASSOAMBIENTE 28 marzo 2024

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Amministratore unico della municipalizzata dei rifiuti: valutazione ANAC su incompatibilità e conflitti di interessi

Amministratore unico della municipalizzata dei rifiuti: valutazione ANAC su incompatibilità e conflitti di interessi

Con delibera n. 136 del 13 marzo 2024 l’ANAC ha deciso che gli incarichi dirigenziali negli enti di diritto privato in controllo pubblico di livello provinciale o comunale sono incompatibili con la carica di componente di organi di indirizzo negli enti di diritto privato in controllo pubblico da parte di comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti della stessa regione solo se presenti entrambi i seguenti due requisiti: l’incarico dirigenziale e la carica di componente dell’organo di indirizzo, secondo le peculiari definizioni fornite del D.lgs. 39/2013. Altrimenti non sussiste ipotesi di incompatibilità.

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/086/SA-GIU/TO del 28.03.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/086/SA-GIU/TO

2024/086/SA-GIU/TO

Con delibera n. 136 del 13 marzo 2024 l’ANAC ha deciso che gli incarichi dirigenziali negli enti di diritto privato in controllo pubblico di livello provinciale o comunale sono incompatibili con la carica di componente di organi di indirizzo negli enti di diritto privato in controllo pubblico da parte di comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti della stessa regione solo se presenti entrambi i seguenti due requisiti: l’incarico dirigenziale e la carica di componente dell’organo di indirizzo, secondo le peculiari definizioni fornite del D.lgs. 39/2013. Altrimenti non sussiste ipotesi di incompatibilità.

La questione in oggetto era riferita ad un amministratore unico della società di rifiuti di un Comune capoluogo di regione, che riveste anche l’incarico di direttore tecnico di un’altra società in controllo pubblico, che si occupa della gestione integrata dei rifiuti della stessa provincia.

Secondo l’Autorità, all’esito di attento esame della peculiare struttura organizzativa della società e dei relativi contratti, non vi è incompatibilità in quanto l’essere responsabile della direzione tecnica non è apparso assimilabile - nel caso specifico - ad un “incarico dirigenziale” ai sensi del D.lgs. 39/2013. 

L’Autorità, però, evidenzia la potenzialità di conflitti di interessi conseguenti ad un cumulo di cariche in capo al medesimo soggetto, richiamando gli enti di appartenenza alla vigilanza di competenza.

Nel far rinvio alla delibera, allagata alla presente, restiamo a disposizione per informazioni ed aggiornamenti.

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Interpello su recupero rifiuti in R12 (allegato C, parte IV, D. Lgs. 152/2006) – risposta MASE

Interpello su recupero rifiuti in R12 (allegato C, parte IV, D. Lgs. 152/2006) – risposta MASE

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) risponde ad istanza di interpello posta dalla Provincia di Viterbo chiarendo che la possibilità di attribuire il codice R12 ad una operazione di recupero è operazione residuale che è possibile fare a “certe condizioni” e dipende anche dalla successiva destinazione dei rifiuti, oggetto di trattamento, a una delle operazioni contraddistinte dai codici da R1 a R11, escludendo di fatto la messa in riserva di rifiuti in R13.

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/085/SAEC-GIU/LE del 28.03.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/085/SAEC-GIU/LE

2024/085/SAEC-GIU/LE

Con istanza di interpello formulata ai sensi dell’articolo 3-septies del D.lgs. n. 152/2006, la Provincia di Viterbo ha richiesto un’interpretazione della vigente normativa in materia ambientale in merito alla possibilità di autorizzare un riavvio a messa in riserva (operazione R13), invece che a deposito temporaneo, di un rifiuto proveniente da un trattamento in R12 (“Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11”).

Con riferimento al quesito posto il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), sulla scorta delle definizioni contenute nella normativa di riferimento rappresentata dal D.lgs. n. 152/2006 risponde che, con riferimento al codice R12, di cui all’allegato C alla parte IV del citato provvedimento, definito come “Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11” è da tenere in considerazione la presenza di una nota (7), associata a tale definizione, che ne consente l’utilizzo a determinate condizioni, vale a dire “in mancanza di un altro codice R appropriato”, rappresentando lo stesso codice R12 un codice residuale. 

Il Ministero aggiunge altresì che la possibilità di attribuire il codice R12 ad una operazione di recupero dipende anche dalla successiva destinazione dei rifiuti, oggetto di trattamento, a una delle operazioni contraddistinte dai codici da R1 a R11, escludendo di fatto la messa in riserva di rifiuti in R13.

Per maggiori approfondimenti si rinvia al quesito della Provincia disponibile qui e alla risposta del MASE disponibile qui.

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IMPIANTI APERTI on The Road - La Prima Tappa: TECHEMET (Ciriè, 14 Marzo)

IMPIANTI APERTI on The Road - La Prima Tappa: TECHEMET (Ciriè, 14 Marzo)

Il viaggio per la sostenibilità fa tappa a Ciriè per la visita all’impianto di trattamento dei catalizzatori della della Società americana TECHEMET, la principale azienda del settore a livello mondiale riservata agli operatori della demolizione dei veicoli.

Per il video racconto della Tappa TECHEMET Clicca qui 

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IMPIANTI APERTI on The Road - Le tappe 2024

IMPIANTI APERTI on The Road - Le tappe 2024

Con “IMPIANTI APERTI on The Road. Il viaggio per la sostenibilità, ASSOAMBIENTE lancia l’upgrade di "Impianti Aperti", la campagna di sensibilizzazione realizzata dall’Associazione dal 2019 per promuovere la conoscenza delle infrastrutture industriali necessarie alla corretta e sostenibile gestione dei rifiuti.

IMPIANTI APERTI ON THE ROAD: UNA NUOVA FRONTIERA
La nuova edizione "Impianti Aperti on the road" prevede un ruolo attivo di Assoambiente durante le visite programmate presso gli impianti industriali. 
Ogni mese, verrà data l’opportunità ad un impianto di aprire le sue porte per consentire la partecipazione di enti locali, comitati territoriali e, in particolare, studenti interessati.
L'obiettivo di queste visite è promuovere una cultura consapevole nella gestione dei rifiuti e condividere conoscenze fondamentali sulle tecnologie utilizzate, i processi di monitoraggio, le autorizzazioni normative e il controllo delle emissioni. In questo contesto, Assoambiente metterà a disposizione la propria competenza e l'esperienza per stimolare il dialogo e il confronto costruttivo.
Inoltre, le aziende coinvolte potranno richiedere di unire alla visita all’impianto anche la possibilità di usufruire di un corso formativo su argomenti di interesse specifico. Le tematiche potrebbero includere aspetti relativi alla sicurezza, alle tariffe ARERA, al bilancio di sostenibilità, alle certificazioni, alla gestione del rischio e alle strategie di comunicazione ambientale.

Assoambiente, con il suo impegno costante nella diffusione di notizie e informazioni cruciali nel campo del waste management, ha ottonuto il patrocinio del MASE (Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare), di ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente) e di Sostenibilità in Lombardia.   

Hanno aderito: TECHEMET - ORVIETO AMBIENTE SRL - ECOLOGIA VITERBO - A2A AMBIENTE - HERAMBIENTE - ORIM - EDISON NEXT e RUBBER CONVERSION

 

        

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ASSOAMBIENTE partecipa al Green Med Expo & Symposium (Napoli, 12-14 giugno).

ASSOAMBIENTE partecipa al Green Med Expo & Symposium (Napoli, 12-14 giugno).

Si terrà a Napoli dal 12 al 14 giugno il Green Med 2024. 

Per quattro edizioni il Green Med ha raccontato un Sud e una Campania come aree del Paese dove maturava il bisogno di seminare e investire per diffondere buone pratiche tra i cittadini e valorizzare le best practices di un tessuto produttivo e imprenditoriale scarsamente valorizzato.

La contaminazione ha avuto successo e da quest’anno l’evento trasloca (dalla Stazione Marittima alla Mostra d’Oltremare) per sviluppare il proprio potenziale e dare visibilità alle imprese innovative con un’ampia sezione espositiva.

La joint venture tra Ricicla.tv ed Ecomondo (da quest’anno con la collaborazione di Energy Med) è stata favorita dall’obiettivo comune di creare un grande appuntamento per la sostenibilità e l’innovazione nel settore della green economy al Sud.

ASSOAMBIENTE è tra i sostenitori del Green Med e sarà presente con un proprio spazio espositivo per l'intera durata della manifestazione. 

Il 12 giugno ore 16.00 si terrà il convegno dal titolo “IL SERVIZIO ESSENZIALE DI IGIENE AMBIENTALE: SFIDE GLOBALI E SOLUZIONI LOCALI Pubblico e privato al lavoro per il benessere delle comunità e dei territori”. 

Il Programma del Convegno sarà pubblicato prossimamente.

Per tutte le info su Green Med clicca qui

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Inerti riciclati, in arrivo end of waste e CAM infrastrutture

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Interpello su chiarimenti interpretativi sulla gestione e trattamento del percolato in discarica – Risposta del MASE

Interpello su chiarimenti interpretativi sulla gestione e trattamento del percolato in discarica – Risposta del MASE

Il MASE ha fornito indicazione in merito alla gestione del percolato prodotto dalle discariche rendendo noto il parere fornito dalla Commissione Europea che, pur con riserva dell'interpretazione della Corte di Giustizia - la quale è l'unica a poter fornire un'interpretazione giuridicamente vincolante degli atti emanati dal Consiglio e dal Parlamento – ha precisato che “la Direttiva non vieta esplicitamente la reintroduzione del colaticcio nel corpo dei rifiuti. 

Tuttavia, il suo articolo 5, paragrafo 3, lettera a) esclude la possibilità per gli Stati Membri di ammettere in discarica i rifiuti liquidi. Pertanto, qualsiasi scenario di reintroduzione del colaticcio nel corpo della discarica deve considerare il colaticcio come tale e non come rifiuto”. 

Sulla base del principio di precauzione, la Commissione raccomanda che per ogni discarica, dopo uno studio approfondito delle sue caratteristiche specifiche, le autorità italiane richiedano, tramite l’autorizzazione della discarica, che il percolato, se reintrodotto nel corpo della stessa, venga preventivamente trattato per filtrare, come minimo, metalli pesanti, sali e azoto. 

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/084/SAEC-GIU/PE del 27.03.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/084/SAEC-GIU/PE

2024/084/SAEC-GIU/PE

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha fornito indicazione in merito a interpello ex art. 3-septies del D. Lgs n. 152/2006 relativo alla gestione del percolato prodotto dalle discariche rendendo noto il parere fornito dalla Commissione Europea (parere Ref. ARES (2023)8588800 del 14 dicembre 2023) che, pur con riserva dell'interpretazione della Corte di Giustizia - la quale è l'unica a poter fornire un'interpretazione giuridicamente vincolante degli atti emanati dal Consiglio e dal Parlamento – ha precisato che “la Direttiva non vieta esplicitamente la reintroduzione del colaticcio nel corpo dei rifiuti. Tuttavia, il suo articolo 5, paragrafo 3, lettera a) esclude la possibilità per gli Stati Membri di ammettere in discarica i rifiuti liquidi. Pertanto, qualsiasi scenario di reintroduzione del colaticcio nel corpo della discarica deve considerare il colaticcio come tale e non come rifiuto”.

Il MASE aveva rivolto alla Commissione europea un quesito relativo ai seguenti temi:

  1. è possibile gestire il percolato prodotto dalle discariche mediante il ricircolo dello stesso sul corpo rifiuti?
  2. è possibile prevedere la reimmissione diretta nel corpo della discarica del concentrato ottenuto dal trattamento di filtrazione del percolato o se è necessaria, prima della reimmissione, la caratterizzazione di base nel rispetto dei criteri di ammissibilità previsti per la specifica categoria di discarica del rifiuto ottenuto dal trattamento di filtrazione?

La Commissione ha evidenziato l’impossibilità di rispondere con precisione ai quesiti del MASE per mancanza di informazioni specifiche sulle discariche interessate (numero, tipo di rifiuti trattati, anzianità e ubicazione), né sul tipo di trattamento a cui sarà sottoposto il percolato.

In materia, comunque, alla luce di quanto disposto all’Allegato I (2. Controllo delle acque e gestione del colaticcio e 3. Protezione del terreno e delle acque) e all’Allegato III (3. Dati sulle emissioni: controllo delle acque, del colaticcio e dei gas) della Direttiva 1999/31/CE sulle discariche, la Commissione ha raccomandato che, “alla luce dei requisiti legali e sulla base del principio di precauzione, che per ogni discarica, dopo uno studio approfondito delle sue caratteristiche specifiche, le autorità italiane richiedano, tramite l’autorizzazione della discarica, che il percolato, se reintrodotto nel corpo della discarica, venga preventivamente trattato per filtrare, come minimo, metalli pesanti, sali e azoto. In questi casi, i servizi della Commissione confidano che le autorità competenti garantiranno che il volume e la composizione del percolato e il comportamento di assestamento del livello del corpo della discarica (allegato III, punto 5.2 della Direttiva sulle discariche) siano debitamente controllati e monitorati in linea con l'articolo 12 (a) e l'articolo 13 (d) della Direttiva per quanto riguarda rispettivamente la fase operativa e quella successiva alla chiusura”.

Alla luce della risposta fornita dalla Commissione, il MASE ha quindi concluso che spetta quindi “alle autorità competenti al rilascio dell’autorizzazione all’esercizio dell’impianto una specifica responsabilità in termini di valutazione, sulla base delle caratteristiche fisico-chimiche del percolato e fisico-meccaniche dell’impianto, della possibilità di effettuare l’operazione di ricircolo nonché di prescrizioni operative relative al monitoraggio e controllo delle operazioni eventualmente autorizzate. Alla luce di quanto indicato si ritiene, pertanto, che i titoli autorizzativi degli impianti di smaltimento dei rifiuti, come anche stabilito dall’art. 29-octies, comma 4, lettera d) del D.lgs. n. 152/2006, debbano risultare armonizzati alle vigenti disposizioni normative”. 

Per maggiori approfondimenti si rinvia al quesito inviato dal MASE alla Commissione (disponibile qui), al parere fornito dalla Commissione Europea (disponibile qui) e al riscontro del MASE (disponibile qui).

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Pubblicata Direttiva RAEE che modifica disposizioni sulla responsabilità estesa del produttore

Pubblicata Direttiva RAEE che modifica disposizioni sulla responsabilità estesa del produttore

Lo scorso 19 marzo 2024, è stata pubblicata nella GUUE la Direttiva 2024/884/UE che modifica la direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), eliminando l’applicazione retroattiva della responsabilità estesa del produttore in ottemperanza della sentenza della Corte di Giustizia europea C-181/2020.

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/083/SAEC-EUR/FA del 27.03.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/083/SAEC-EUR/FA

2024/083/SAEC-EUR/FA

Lo scorso 19 marzo 2024, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la Direttiva 2024/884/UE che modifica la direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), eliminando l’applicazione retroattiva della responsabilità estesa del produttore in ottemperanza della sentenza della Corte di Giustizia europea C-181/20.

Si ricorda che la sentenza dichiarava invalido l’articolo 13, paragrafo 1 della direttiva 2012/19/UE perché disponeva effetto retroattivo ingiustificato: la direttiva prevedeva infatti che i produttori dovessero sostenere i costi di raccolta, trattamento, recupero e smaltimento ecocompatibile dei rifiuti di pannelli fotovoltaici, immessi sul mercato tra il 13 agosto 2005 e il 13 agosto 2012 (v. circolari Assoambiente n. 035 del 9 febbraio 2023 e n. 40 del 16 febbraio 2024).

La nuova direttiva modifica la precedente stabilendo che i costi relativi alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti originati dai pannelli fotovoltaici spettano al produttore dei pannelli solo con riferimento ai prodotti immessi sul mercato dopo il 13 agosto 2012, ovvero la data di entrata in vigore della direttiva 2012/19/UE. 

Inoltre, per quanto di interesse, viene inserito il nuovo articolo 24-bis il quale definisce che entro il 31 dicembre 2026 la Commissione valuterà la necessità di procedere ad una revisione della direttiva stessa ed eventualmente di presentare una proposta di modifica corredata di una valutazione approfondita dell’impatto socioeconomico e ambientale. In questa fase di valutazione d’impatto verrà anche presa in considerazione la possibilità di prevedere una categoria di apparecchiature elettriche ed elettroniche denominata “pannelli fotovoltaici” al fine di separare tali apparecchi dagli altri per calcolare gli obiettivi di raccolta sulla base dei rifiuti originati dai pannelli fotovoltaici disponibili per la raccolta in funzione della loro durata di vita prevista, anziché della quantità di prodotti immessi sul mercato, nonché l’istituzione di un meccanismo volto a garantire che, in caso di fallimento o liquidazione del produttore, i futuri costi della raccolta, del trattamento, del recupero e dello smaltimento ecocompatibile dei rifiuti originati dai pannelli fotovoltaici provenienti sia dai nuclei domestici che dagli utilizzatori diversi dai nuclei domestici siano coperti.

Per ulteriori dettagli, si rimanda alla norma disponibile in allegato.

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Risposta MASE ad interpello su EoW carta e cartone

Risposta MASE ad interpello su EoW carta e cartone

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha risposto, attraverso lo strumento dell’interpello, ad un quesito avanzato dalla Provincia di Viterbo avente ad oggetto la possibilità di autorizzare l'esercizio di una doppia linea di recupero dei rifiuti di carta e cartone, di cui una da adibire a recupero R12 secondo i criteri specifici Eow di cui al relativo DM 118/2020 e l'altra da adibire a recupero R3 di MPS di carta e cartone di cui al Dm 5 febbraio 1998. Nella sua risposta il MASE ha chiarito che l'entrata in vigore dei criteri ministeriali per la cessazione della qualifica di rifiuto dei rifiuti di carta e cartone ha fatto decadere la possibilità di rilasciare autorizzazioni al recupero di analoga MPS. 

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/082/SAEC-GIU/CS del 27.03.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/082/SAEC-GIU/CS

2024/082/SAEC-GIU/CS

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha risposto, attraverso lo strumento dell’interpello, ad un quesito avanzato dalla provincia di Viterbo avente ad oggetto la possibilità di autorizzare in un impianto l'esercizio di una doppia linea di recupero dei rifiuti di carta e cartone, di cui una da adibire a recupero R12 secondo i criteri specifici EoW di cui al relativo DM 118/2020 e l'altra da adibire a recupero R3 di MPS di carta e cartone di cui al DM 5 febbraio 1998 (relativo a procedure semplificate di recupero dei rifiuti non pericolosi). 

Nella sua risposta il MASE ha evidenziato che, ai sensi di quanto indicato dal comma 3 dell'articolo 184-ter (“Cessazione della qualifica di rifiuto”) del D.lgs. n. 152/2006, le disposizioni del DM 5 febbraio 1998, quanto alle procedure semplificate per il recupero dei rifiuti, continuano ad applicarsi esclusivamente "in mancanza di criteri specifici adottati ai sensi del comma 2". 

Inoltre il MASE specifica che l'attività R12 (“Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11”) può essere utilizzata solo qualora non sia possibile individuare un'operazione di recupero appropriata e, quindi, nel caso di specie non sembra necessario ricorrere alla stessa in quanto la corretta operazione di recupero è stata già definita con l’operazione R3 (“Riciclaggio/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi”). 

In definitiva il MASE ha chiarito che l'entrata in vigore dei criteri ministeriali per la cessazione della qualifica di rifiuto dei rifiuti di carta e cartone (DM 118/2020) ha fatto decadere la possibilità di rilasciare autorizzazioni al recupero di analoga MPS ai sensi del DM 5 febbraio 1998.

Per maggiori approfondimenti si rinvia al quesito del Comune disponibile qui e alla risposta del MASE disponibile qui.

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Rapporto EEA sullo stato dell’economia circolare in Europa

Rapporto EEA sullo stato dell’economia circolare in Europa

L'Agenzia Europea per l'Ambiente ha pubblicato un report intitolato “Accelerating the circular economy in Europe - State and outlook 2024” dove analizza gli obiettivi raggiunti e i passi ancora da fare verso modelli di business e di consumo più sostenibili. 

Il report, dopo un capitolo introduttivo che fornisce il quadro normativo, si concentra su risorse e rifiuti, le azioni circolari da implementare, il consumo e la transizione verso l’economia circolare e si chiude con un capitolo dedicato a considerazioni e raccomandazioni. 

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/081/SAEC-EUR/CS del 27.03.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/081/SAEC-EUR/CS

2024/081/SAEC-EUR/CS

L'Agenzia Europea per l'Ambiente (EEA) ha pubblicato un report intitolato “Accelerating the circular economy in Europe - State and outlook 2024” dove analizza gli obiettivi raggiunti e i passi necessari per raggiungere modelli di business e di consumo più sostenibili.

Il report, dopo il capitolo introduttivo sul contesto normativo, si concentra su risorse e rifiuti, le azioni circolari da implementare, il consumo e la transizione verso l’economia circolare e chiude con un capitolo dedicato a considerazioni e raccomandazioni. 

Il report evidenzia come l'Europa sia in testa nelle percentuali di utilizzo di materiali riciclati, con un "tasso di circolarità" dell'11,5% nel 2022, ma nonostante ciò le politiche europee dovrebbero insistere maggiormente sulla valorizzazione dei prodotti esistenti, implementando la progettazione ecocompatibile dei beni e puntando su una maggiore durabilità e riparabilità dei prodotti. Il tutto per garantire la piena attuazione del Piano d'azione per l'economia circolare adottato dalla Commissione UE l'11 marzo 2020 nell'ambito del Green deal europeo. 

Il capitolo 2 si concentra sui rifiuti e la loro gestione evidenziando la necessità di una maggiore attenzione in quanto, con gli attuali livelli, l'Europa difficilmente riuscirà a raggiungere gli obiettivi di riduzione della produzione dei rifiuti e riciclo fissati per il 2030. Il tasso di riciclaggio dei rifiuti, anche se aumentato nel tempo, non ha infatti registrato incrementi rilevanti negli ultimi anni (l'Ue ha fissato l'obiettivo vincolante di riciclaggio dei rifiuti urbani del 60% entro il 2030). 

A diminuire è anche la percentuale di rifiuti smaltiti in discarica con una crescita dei residui derivanti dal trattamento dei rifiuti avviati a questo trattamento. Ciò a testimonianza del fatto che ad oggi sono considerevolmente maggiori i quantitativi di rifiuti che subiscono un trattamento prima della discarica.

Le raccomandazioni finali del report possono essere riassunte come di seguito:

  • considerando l'impatto intrinseco dell'estrazione e della lavorazione delle risorse e l'impossibilità di una circolarità al 100%, è fondamentale dare priorità alla riduzione dell'uso delle risorse e orientarsi verso un'economia meno intensiva per quanto riguarda l’uso dei materiali;
  • il successo su larga scala dell’economia circolare si basa principalmente sul ritorno nel mercato di quantità importanti di materie prime secondarie di alta qualità;
  • l'Europa da sola non è in grado di frenare l'uso insostenibile delle risorse su scala planetaria, sarebbe pertanto necessario adottare un solido quadro di governance globale sull'uso delle risorse e sull'economia circolare.

Per maggiori informazioni si rimanda al testo del report (in inglese) in allegato.

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Impianti Minimi ARERA: Il Senato adotta risoluzione per istituire un tavolo di lavoro congiunto          

Impianti Minimi ARERA: Il Senato adotta risoluzione per istituire un tavolo di lavoro congiunto              

L’ottava Commissione Ambiente del Senato ha approvato il 26 marzo 2024 la risoluzione a prima firma della senatrice di Italia Viva Silvia Fregolent con la quale si impegna il governo ad istituire un tavolo di lavoro che “analizzi il Programma Nazionale di Gestione dei Rifiuti, con particolare riferimento ai criteri di identificazione degli impianti ‘minimi'”.

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/080/SA-GIU/TO del 27.03.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/080/SA-GIU/TO

2024/080/SA-GIU/TO

L’ottava Commissione Ambiente del Senato ha approvato il 26 marzo 2024 la risoluzione a prima firma della Senatrice Silvia Fregolent (IV) con la quale si impegna il Governo ad istituire un tavolo di lavoro che “analizzi il Programma Nazionale di Gestione dei Rifiuti, con particolare riferimento ai criteri di identificazione degli impianti ‘minimi'”.

La misura impegna il Governo - in particolare il MASE - a fare chiarezza sul meccanismo delle tariffe al cancello per gli impianti di chiusura del ciclo rifiuti introdotto da ARERA; meccanismo che dopo gli esiti della giustizia amministrativa e gli ulteriori provvedimenti dell’Autorità oggi prevede che per il 2024 e 2025 saranno sempre le Regioni ad individuare gli “impianti minimi”, cioè quelli indispensabili alla chiusura del ciclo, da assoggettare a un regime di tariffe regolate. 

Prendendo atto del pronunciamento del Consiglio di Stato, ARERA ha subordinato l’individuazione degli “impianti minimi” ai parametri del Programma Nazionale di Gestione dei Rifiuti, parametri che la risoluzione approvata dal Senato chiede ora di analizzare nel dettaglio, per chiarirne definitivamente l’applicazione. 

Il tavolo di Lavoro da Istituirsi sarà composto dal Ministero, da ARERA e ISPRA, sentiti i soggetti interessati. 

Assoambiente, che segue costantemente i temi regolatori, non mancherà di monitorare il proseguo dei lavori sul tema, partecipando attivamente ad ogni iniziativa.

Nel far rinvio alla risoluzione, allagata alla presente, restiamo a disposizione per informazioni ed aggiornamenti.

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Schema EoW spazzamento stradale – consultazione MASE fino al 19 aprile 2024

Schema EoW spazzamento stradale – consultazione MASE fino al 19 aprile 2024

Il MASE ha posto in consultazione lo Schema di Regolamento recante disciplina della cessazione della qualifica di rifiuti da spazzamento stradale ai sensi dell’articolo 184-ter, comma 2, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (cd. “EoW Spazzamento stradale”).

L’adozione del decreto posto in consultazione pubblica dovrebbe consentire l’intercettazione e la gestione in maniera adeguata del flusso di rifiuti derivante dalla pulizia stradale, massimizzando il recupero di materiale inerte.

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/079/SAEC-NOT/PE del 27.03.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/079/SAEC-NOT/PE

2024/079/SAEC-NOT/PE

Il MASE ha posto in consultazione lo Schema di Regolamento recante disciplina della cessazione della qualifica di rifiuti da spazzamento stradale ai sensi dell’articolo 184-ter, comma 2, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (cd. “EoW Spazzamento stradale”).

L’adozione del decreto posto in consultazione pubblica dovrebbe consentire l’intercettazione e la gestione in maniera adeguata del flusso di rifiuti derivante dalla pulizia stradale, massimizzando il recupero di materiale inerte.

Come riportato sul sito del Ministero, lo Schema di Regolamento è composto da 8 articoli e 3 allegati tecnici e stabilisce:

  1. il flusso di rifiuti interessato (20.03.03 residui della pulizia stradale; 20.03.06 rifiuti della pulizia delle fognature, limitatamente ai rifiuti derivanti dalle operazioni di pulizia delle caditoie stradali);
  2. i criteri di conformità ai fini della cessazione della qualifica di rifiuto;
  3. gli scopi specifici di utilizzabilità;
  4. gli obblighi documentali.

I criteri end of waste (EoW) da rispettare sono contenuti in allegato 1 al regolamento, mentre in allegato 2 sono indicati gli scopi specifici per i quali è utilizzato il materiale inerte recuperato. Introdotto l’articolo 7 “monitoraggio”, che decorre dall’entrata in vigore del provvedimento, al fine di prevedere una verifica della operatività concreta dei criteri e dei parametri fissati per il recupero di questa tipologia di rifiuti.

Durante la fase di consultazione, che si concluderà il 19 aprile 2024, potranno essere inviate proposte di integrazione/modifica del testo, utilizzando le modalità e la scheda predisposta. A riguardo, segnaliamo che il testo e la documentazione necessaria per partecipare alla consultazione, che ad ogni buon fine si allegano ala presente, sono disponibili al seguente link.

Al fine di poter trasmettere - in tempi utili – al Ministero anche il contributo associativo, siamo a chiederVi di inoltrare all’indirizzo d.cesaretti@fise.org entro (e non oltre) il 12 aprile 2024 vostri i riscontri in materia.

Nel ringraziarvi per la collaborazione, rimaniamo a disposizione per informazioni e aggiornamenti.

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ASSOAMBIENTE al fianco della D𝗲𝗰𝗶𝗺𝗮 E𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗞𝗲𝗲𝗽 𝗖𝗹𝗲𝗮𝗻 𝗮𝗻𝗱 𝗥𝘂𝗻

ASSOAMBIENTE al fianco della D𝗲𝗰𝗶𝗺𝗮 E𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗞𝗲𝗲𝗽 𝗖𝗹𝗲𝗮𝗻 𝗮𝗻𝗱 𝗥𝘂𝗻

Presentata in Conferenza Stampa la Decima Edizione della manifestazione Keep Clean and Run, il plogging (ovvero la corsa raccogliendo i rifiuti) più lungo del mondo, manifestazione patrocinata dall’ente ministeriale, che si svolgerà dal 17 al 23 aprile prossimi con partenza dall’area metropolitana di Torino e ultima tappa a Roma

L’evento sportivo vuole sensibilizzare i territori sulle tematiche legate all’abbandono dei rifiuti e in particolare sul fenomeno molto diffuso del littering, ovvero l’abbandono di piccola immondizia, attraverso il coinvolgimento di cittadini e ragazzi in un’attività sportiva come il plogging, disciplina battezzata dallo svedese Erik Ahlström e oggi diffusa in tutto il pianeta. 

Dopo aver percorso tutta l’Italia nelle precedenti nove edizioni, quest’anno Keep Clean and Run toccherà, dal 17 al 23 aprile, sette diverse aree metropolitane dove Roberto Cavallo e i plogger che lo accompagneranno porteranno a termine l’impresa di realizzare sette maratone, non solo correndo, ma anche raccogliendo i rifiuti che incontreranno lungo i tracciati. 

Un format che prevede il coinvolgimento e il dialogo con le amministrazioni comunali, le scuole e le associazioni sportive e ambientali dei territori. Le aree metropolitane interessate saranno: Torino (17 aprile), Milano (18 aprile), Bologna (19 aprile), Firenze (20 aprile), Perugia e Assisi (21 aprile), L’Aquila (22 aprile, evento in occasione della giornata mondiale della Terra) e Roma (23 aprile), i comuni coinvolti in totale 40. 

Keep Clean and Run - Decima Edizione ha il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Main sponsor è A2A, i Gold sponsor sono Erion Care e Greentire, i Partner ASSOAMBIENTE, Assocarta, Corepla, Ricrea, Scarpa e Utilitalia. 
 

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Le risorse ci sono basta usarle meglio

Le risorse ci sono basta usarle meglio

L'Economia del Corriere della Sera

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FEAD NEWSLETTER N° 164 - 25 MARCH 2024

FEAD NEWSLETTER N° 164 - 25 MARCH 2024

Si rende disponibile in allegato la Newsletter n. 164 del 25 marzo 2024.

Buona lettura.

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2024/078/SA-LAV/MI

2024/078/SA-LAV/MI

Con lettera del 25 marzo, le organizzazioni di categoria FP-CGIL e UIL-Trasporti hanno comunicato l’adesione allo sciopero generale indetto dalle rispettive Confederazioni per la durata di 4 ore nella giornata dell’11 aprile p.v.

Le Organizzazioni hanno altresì dichiarato il rispetto delle normative vigenti nonché della regolamentazione di settore 1 marzo 2001 in materia di sciopero nei servizi pubblici essenziali

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2024/077/SA-LAV/MI

2024/077/SA-LAV/MI

Si fa seguito alla circolare n. 62/2024 del 14 marzo u.s. in relazione a quanto in oggetto.

Nell’invitare le aziende, che non avessero già provveduto, a fornire i dati richiesti con la circolare citata, si allega la comunicazione della Fondazione n. 125 del 21 marzo u.s. con cui è possibile, cliccando sui link evidenziati, collegarsi al sito della Fondazione ed evidenziare i fabbisogni formativi di ciascuna azienda.

Nella stessa comunicazione, a pagina 2, è presente un altro link, cliccando il quale è possibile compilare un modulo anagrafico utile per fornire i dati necessari allo svolgimento dell’attività formativa.

Si precisa che la Fondazione considera già iscritte, ed aventi diritto quindi fin d’ora ai servizi forniti, tutte le aziende che applicano il CCNL Servizi Ambientali, sia esso il CCNL 10.7.2016 sia esso il CCNL Assoambiente 6.12.2016, rinnovati congiuntamente il 18.5.2022, proprio perché, in quanto applicano uno dei due contratti, sono tenute alla corresponsione dei contributi previsti.

A tale proposito, come anticipato nella circolare Assoambiente n. 62/2024 citata, sarà cura della Fondazione contattare le aziende verso la fine del prossimo mese di aprile al fine di fornire le indicazioni necessarie per effettuare il versamento.

Si allega inoltre documento recante modalità per l’utilizzo del Portale “Libretto formativo del lavoratore.

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ASSOAMBIENTE 22 marzo 2024

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Proposta di Regolamento sui materiali plastici a contatto con gli alimenti – Avviata consultazione pubblica

Proposta di Regolamento sui materiali plastici a contatto con gli alimenti – Avviata consultazione pubblica

Lo scorso 13 marzo 2024, la Commissione Europea ha aperto una consultazione pubblica per ricevere contributi riguardo la proposta di regolamento che modifica il regolamento (UE) 10/2011 sui materiali plastici e sugli oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti e il regolamento (CE) 2023/2006 sulle buone pratiche di fabbricazione per la plastica riciclata destinata a venire a contatto con gli alimenti.

La consultazione termina il prossimo 10 aprile 2024.

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/076/SAEC-EUR/FA del 22.03.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/076/SAEC-EUR/FA

2024/076/SAEC-EUR/FA

Lo scorso 13 marzo 2024, la Commissione Europea ha aperto una consultazione pubblica per ricevere contributi riguardo la proposta di Regolamento che modifica il Regolamento (UE) 10/2011 sui materiali plastici e sugli oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti e il Regolamento (CE) 2023/2006 sulle buone pratiche di fabbricazione per la plastica riciclata destinata a venire a contatto con gli alimenti.

La proposta della Commissione mira a rafforzare il controllo di qualità sui materiali di plastica a contatto con gli alimenti e a garantire l’allineamento con il resto della normativa relativa alla plastica riciclata e ai biocidi. 

Tra le novità previste si evidenziano l’introduzione principio dell'“elevato grado di purezza” per le sostanze ottenute da rifiuti e materiali naturali, nonché l'adattamento ai materiali multistrato dei test ripetuti e i test di migrazione per verificare il trasferimento di sostanze chimiche dal materiale all'alimento, a fronte del fatto che questi possono presentare gli stessi rischi potenziali per la salute dei materiali o oggetti di plastica.

Per quanto di interesse, si specifica che l’articolo 8 indica che le sostanze utilizzate nella fabbricazione di materiali e oggetti di plastica, compresi quelli fabbricati a partire da rifiuti, devono avere un elevato grado di purezza e una qualità tecnica adeguata all'uso previsto e prevedibile dei materiali o oggetti, con riferimento all'elenco delle sostanze dell'Allegato 1 del Regolamento. Per le sostanze non elencate nell'allegato 1 vengono proposte alternative per soddisfare i criteri di purezza di cui sopra.

La proposta normativa stabilisce inoltre che i produttori di tali materiali, in caso di richiesta, dovranno mettere a disposizione delle autorità competenti i dati riguardanti la composizione delle sostanze utilizzate.

Per qualsiasi approfondimento si rimanda al testo e all’allegato della proposta di norma (in inglese), allegati alla presente.

È possibile partecipare alla consultazione, disponibile qui, entro il prossimo 10 aprile 2024. Al fine di poter predisporre un contributo associativo, chiediamo gentilmente a quanti interessati, di inviare il proprio feedback anche all’indirizzo g.fano@fise.orgentro il prossimo 3 aprile 2024.

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ANAC ed energia da Termovalorizzatore: la Regione può chiedere parte dei maggiori introiti

ANAC ed energia da Termovalorizzatore: la Regione può chiedere parte dei maggiori introiti

L’Anac con parere il parere consultivo n.12 del 6 marzo 2024 ha stabilito che i forti aumenti del costo dell’energia elettrica a seguito della pandemia da Covid e dell’invasione russa dell’Ucraina, possono formare oggetto di valutazione da parte della stazione appaltante al fine di procedere, in accordo con l’appaltatore, ad una revisione delle condizioni economiche dell’appalto, anche a vantaggio della parte pubblica, nel rispetto dei principi di correttezza e buona fede contrattuale.

Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/075/SA-GIU/TO del 22.03.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.

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2024/075/SA-GIU/TO

2024/075/SA-GIU/TO

L’ANAC con parere consultivo n.12 del 6 marzo 2024, rispondendo ad una amministrazione regionale, ha stabilito che i forti aumenti del costo dell’energia elettrica a seguito della pandemia da Covid e dell’invasione russa dell’Ucraina, possono formare oggetto di valutazione da parte della stazione appaltante al fine di procedere, in accordo con l’appaltatore, ad una revisione delle condizioni economiche dell’appalto, anche a vantaggio della parte pubblica, nel rispetto dei principi di correttezza e buona fede contrattuale.

In sostanza, secondo ANAC “la richiesta, rivolta all’appaltatore, di restituzione delle somme per maggiori profitti derivanti dalla vendita di energia elettrica prodotta dal termovalorizzatore negli anni 2021 e 2022 è giustificata poiché, negli anni 2021 e 2022 si sono registrati dati anomali rispetto al pregresso periodo 2011-2020, con un incremento esponenziale del corrispettivo economico in favore del gestore, strettamente correlato e/o consequenziale al conflitto in Ucraina, in aggiunta alle conseguenze derivanti dalla pandemia da Covid-19. Tali eventi hanno avuto indubbi riflessi in ambito contrattuale, con specifico riferimento all'aumento dei prezzi anche di vendita dell’energia elettrica e, quindi, dei proventi realizzati dall’appaltatore”.

ANAC continua sul punto: “In considerazione della natura pubblica del contraente Regione – che in quanto tale redistribuisce ai cittadini i maggiori proventi della vendita dell’energia elettrica riducendo la tariffa per il conferimento dei rifiuti all’impianto – è stato chiesto all’appaltatore di provvedere a versare alla Regione, a saldo per le annualità 2021 e 2022, somme corrispondenti alla quota eccedente incassata dall’appaltatore, calcolata con le modalità indicate nell’istanza di parere”.

Conclude l’Autorità stabilendo che: “l’Amministrazione possa valutare l’opportunità di procedere – in accordo con l’appaltatore - ad una revisione delle condizioni economiche dell’appalto, alla luce degli eventi straordinari intervenuti successivamente alla stipula del contratto e discendenti dal conflitto in Ucraina e all’emergenza sanitaria da Covid-19, secondo i principi di correttezza e buona fede contrattuale, valutando tuttavia se tali modifiche costituiscano revisioni sostanziali del contratto d’appalto, non ammesse dall’ordinamento comunitario, nei termini indicati dalla giurisprudenza”.

Nel far rinvio al parere, allagato alla presente, restiamo a disposizione per informazioni ed aggiornamenti.

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