Progetti
Progetto FEAD Sleep circular – raccolta e riciclo materiassi fine vita
FEAD ha avviato un progetto denominato “Sleep circular” - un partenariato circolare della catena del valore per la raccolta e il riciclo dei materassi a fine vita che attraverso una piattaforma di stakeholder avviata a livello europeo mira ad aprire la strada a un piano d'azione comune per affrontare i bassi tassi di riciclo di tali rifiuti in Europa e realizzare un ciclo di vita del materasso veramente circolare. In base ai dati forniti da FEAD, attualmente in Europa viene riciclato meno del 20% dei materassi a fine vita.
Questo fa sì che uno dei flussi di rifiuti più pesanti e voluminosi finisca nelle discariche e negli inceneritori. Tuttavia, i materassi dismessi possono essere riciclati e reintrodotti nella nostra economia come nuovi prodotti, risparmiando così risorse preziose e riducendo i rifiuti.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/185/EC-EUR/PE del 19.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/185/EC-EUR/PE
FEAD ha avviato un progetto denominato “Sleep circular” - un partenariato circolare della catena del valore per la raccolta e il riciclo dei materassi a fine vita che attraverso una piattaforma di stakeholder avviata a livello europeo mira ad aprire la strada a un piano d'azione comune per affrontare i bassi tassi di riciclo di tali rifiuti in Europa e realizzare un ciclo di vita del materasso veramente circolare. In base ai dati forniti da FEAD, attualmente in Europa viene riciclato meno del 20% dei materassi a fine vita. Questo fa sì che uno dei flussi di rifiuti più pesanti e voluminosi finisca nelle discariche e negli inceneritori. Tuttavia, i materassi dismessi possono essere riciclati e reintrodotti nella nostra economia come nuovi prodotti, risparmiando così risorse preziose e riducendo i rifiuti.
Attualmente la piattaforma comprende 5 azioni specifiche:
Azione 1 - Raccolta di materassi a fine vita
Azione 2 - Responsabilità estesa del produttore
Azione 3 - Sensibilizzazione
Azione 4 - Ricerca e innovazione
Azione 5 - Politica
Nelle prossime settimane è previsto l’avvio degli incontri dei gruppi di lavoro dedicati a ciascun argomento.
Di seguito sono riportati i 4 workshop previsti per giugno e settembre:
Workshop 1 | Gruppo 1 Raccolta | 20.06, 09:30-11:00 CET
Leader: FEAD
Richiesto: RetourMatras, ACR+, Municipal Waste Europe; HOTREC
Workshop 2 | Gruppo 2 EPR | 30.06., 09:30-11:00 CET
Leader: EBIA + EUROPUR
Richiesti: FEAD, IKEA, Valumat, EcoMaison, MRN, Austrian Mattress Alliance
Workshop 3 | Gruppo 4 R&I | 12.09, 10:00 - 11:30 CET
Leader: (da definire – segnalare se interessati)
Richiesto: TNO, TripleR, ECRA, RetourMatras, IKEA, EUROPUR
Workshop 4 | Gruppo 3 Comunicazione e Gruppo 5 Politica |19.09, 10:00 - 11:30 CET
Leader: FEAD, EBIA, EUROPUR, NOWMORE
Richiesto: ACR+, Municipal Waste Europe
Al fine di definire referenti Assoambiente in tali gruppi, restiamo in attesa di eventuale Vostra manifestazione di interesse e rimandiamo a successive comunicazioni per ogni aggiornamento in materia.
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{/related_entries}Sentenza Consiglio di Stato – fanghi sono rifiuti solo dopo processo di depurazione
Il Consiglio di Stato ha confermato, nella sentenza 10 febbraio 2025, n. 1064 che i fanghi che derivano dalla depurazione delle acque reflue sono soggetti al regime dei rifiuti solo dopo la fine del processo di trattamento effettuato nell'impianto di decontaminazione, come prevede il D.Lgs. n. 152/2006.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/184/SAEC-GIU/LE del 19.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/184/SAEC-GIU/LE
I fanghi che derivano dalla depurazione delle acque reflue sono soggetti al regime dei rifiuti solo dopo la fine del processo di trattamento effettuato nell'impianto di decontaminazione, come prevede il D.lgs. n. 152/2006.
A confermarlo è il Consiglio di Stato che, nella sentenza 10 febbraio 2025, n. 1064, ricorda che l'articolo 127 del D.lgs. n. 152/2006 indica chiaramente il confine tra "acque" e "rifiuti". Le norme in materia di rifiuti si applicheranno all'esito del processo depurativo in cui i fanghi in uscita saranno gestiti come scarti e avviati agli impianti di gestione dei rifiuti. Prima della finalizzazione della depurazione si applica la normativa sulle acque di cui alla Parte III del citato D.lgs. n. 152/2006.
La questione oggetto del presente giudizio attiene alla qualifica di rifiuto da attribuire ai fanghi trattati dalla società ricorrente che, con ricorso di primo grado, ha impugnato la decisione con cui la Provincia di Frosinone ha negato alla stessa società la facoltà di trattare, ai sensi dell’art.110, comma 3, D.lgs. n. 152/2006, presso un suo impianto di depurazione, i fanghi prodotti da altri impianti di depurazione gestiti dalla medesima società e posti sul territorio provinciale, ma “sprovvisti di adeguata linea di trattamento dei fanghi”, perché non è tecnicamente ed economicamente vantaggioso realizzarvi anche le fasi di stabilizzazione aerobica e di disidratazione meccanica”.
La normativa è chiara, per i Giudici, nel considerare tali materiali come "non rifiuti" in quanto l'impresa "intende trasferire i fanghi in un altro impianto idoneo a trattare i fanghi che non hanno ancora completato il processo di depurazione e tanto basta per escluderne la qualifica di rifiuto perché (...) l'azienda non intende disfarsi e, comunque, non si disfa dei fanghi medesimi, ma li trasferisce in altro impianto al fine di completare il processo depurativo."
Per ogni approfondimento si rinvia alla Sentenza del Consiglio di Stato.
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{/related_entries}Rifiuti tessili urbani: firmato protocollo di intesa tra Agenzia delle Dogane e UNIRAU per il contrasto dei traffici illeciti
Migliorare le conoscenze del personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sulle attività di gestione e trattamento dei rifiuti tessili urbani, con l’obiettivo di rendere più efficace l’attività di verifica, controllo e contrasto dei traffici illeciti di questi rifiuti.
Con questo obiettivo è stato siglato il Protocollo di Intesa tra l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e UNIRAU, l’Associazione delle aziende e delle cooperative che svolgono le attività di raccolta, selezione e valorizzazione della frazione tessile dei rifiuti urbani che aderisce ad Assoambiente.
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, oltre al ruolo di tutela degli interessi erariali, è infatti ogni giorno impegnata nelle attività di presidio e controllo sulle merci e sui viaggiatori per garantire la regolarità dei traffici commerciali e della protezione della salute dei cittadini.
Con questo accordo UNIRAU si impegna a organizzare attività formative e divulgative rivolte al personale dell’Agenzia addetto ai controlli in dogana finalizzate all’approfondimento delle attività svolte dalle società che operano nel settore della raccolta e valorizzazione della frazione tessile dei rifiuti urbani, con l’obiettivo di consentire l’acquisizione di conoscenze e dati informativi utili per migliorare e rendere più efficace l’azione amministrativa di contrasto agli eventuali traffici illeciti di questa tipologia di rifiuti.
“La crescente invasività e trasversalità delle frodi e dei traffici illeciti in ambito doganale - evidenzia Claudio Oliviero, direttore della Direzione Dogane dell’ADM - impone all’Agenzia di dotarsi di strumenti di contrasto del fenomeno sempre più sofisticati e invasivi; l’obiettivo è sempre quello di prevenire e arginare al massimo livello questi fenomeni criminosi, nell’interesse dello Stato e dei cittadini; in quest’ottica, l’accordo stipulato con UNIRAU costituisce una preziosa opportunità per l’amministrazione di acquisire maggiori conoscenze tecniche nel settore dei rifiuti tessili urbani, che potranno essere proficuamente utilizzate dai nostri funzionari impegnati nell’attività di controllo in dogana”.
“La strategia europea per un tessile sostenibile e circolare, approvata nel 2022, l’obbligo per i Comuni di garantire la raccolta differenziata dei rifiuti tessili urbani e la prossima entrata in vigore di regimi di EPR (responsabilità estesa dei produttori) stanno radicalmente cambiando questa filiera”, afferma Andrea Fluttero presidente UNIRAU, “la nostra associazione intende dare il massimo supporto informativo ai legislatori ed alle Autorità di controllo per valorizzare il lavoro dei tanti operatori della raccolta e della selezione che operano nel rispetto delle norme e contrastare chi infrangendo le leggi crea danni ambientali e concorrenza sleale”.
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{/related_entries}ASSOAMBIENTE 16 maggio 2025
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{/related_entries}Linee guida Provincia Bolzano su EoW rifiuti inerti da C&D
La Provincia di Bolzano ha pubblicato un documento, intitolato "Linea guida per il recupero di materiale da costruzione e demolizione e per la qualità dei materiali edili riciclati", rivolto alle imprese che intendono presentare domanda di autorizzazione al recupero "End of waste" degli scarti edilizi.
I criteri definiti dalla Provincia di Bolzano, pur essendo in linea con quanto previsto dal Regolamento nazionale in materia (DM 127/2024 recante disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto dei rifiuti inerti da costruzione e demolizione), risultano più restrittivi rispetto a quelli nazionali.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/183/SAEC-NOT/CS del 16.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/183/SAEC-NOT/CS
La Provincia di Bolzano ha pubblicato un documento, intitolato "Linea guida per il recupero di materiale da costruzione e demolizione e per la qualità dei materiali edili riciclati", rivolto alle imprese che intendono presentare domanda di autorizzazione al recupero "End of waste" degli scarti edilizi. Tali prescrizioni sono contenute nella Deliberazione della Giunta Provinciale 22 aprile 2025, n. 274, vigente dal 5 maggio 2025, e che abrogano le precedenti disposizioni di cui alla DGP 27 settembre 2016, n. 1030.
I criteri definiti dalla Provincia di Bolzano, pur essendo in linea con quanto previsto dal Regolamento nazionale in materia (DM 127/2024 recante disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto dei rifiuti inerti da costruzione e demolizione), risultano più restrittivi rispetto a quelli nazionali. A titolo esemplificativo si evidenzia come questi vietino l'impiego dei materiali edili riciclati nelle zone di tutela dell'acqua potabile classificate I e II dalla legge provinciale 8/2002. Inoltre non viene ammesso nemmeno l'uso di aggregati riciclati in prossimità di falde acquifere. Infine è proibito l'impiego dei materiali che hanno conseguito lo status di End of Waste in parchi naturali, in biotopi (ecosistemi naturali) e presso monumenti naturali.
Le Linee guida forniscono, tra l’altro, indicazioni sui rifiuti accettati in ingresso, sui controlli da svolgere in entrata, sulle condizioni da rispettare e sulla qualità del materiale in uscita. Vengono inoltre indicati anche gli utilizzi ammessi per i "prodotti End of Waste, suddivisi in base all’origine del rifiuto (granulato asfalto, granulato da calcestruzzo e granulato misto).
Per maggiori informazioni si rimanda al testo delle Linee guida allegato.
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{/related_entries}Impianti Aperti on the Road 2025 | Quarta Tappa GESENU | Ponte Rio (Perugia), 5 Giugno
Il 5 giugno prossimo saremo con GESENU per la Quarta Tappa di Impianti Aperti on The Road, il viaggio Assoambiente per la Sostenibiità.
Grazie a GESENU avremo la possibilità di visitare il Polo Impiantistico di Ponte Rio, una importante presenza sul territorio.
Nel corso della mattinata si terrà il Convegno “Giornata Mondiale dell'Ambiente” presso l'Aula Magna della Scuola di Giornalismo Villa Bonucci. L'apertura dei lavori è affindata all'Ing. Luciano Piacenti, Consigliere Delegato GESENU e vedrà presenti i rappresentanti della Regione Umbria e del Comune di Perugia per un saluto istituzionale a cui faranno seguito di interventi del MASE, di ARPA Umbria di AURI Umbria.
Nel pomeriggio dalle ore 15.30 alle ore 17.00 la cittadinanza potrà effettuare la visita guidata al Polo Impiantistico.
Vi aspettiamo!
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{/related_entries}Green Med Expo & Syposium 2025 | Gli appuntamenti ASSOAMBIENTE
ASSOAMBIENTE partecipa al Green Med Expo & Symposium 2025 che si terrà a Napoli dal 28 al 30 maggio. Un evento importante per favorire il dialogo tra aziende, associazioni e istituzioni sui temi legati alla sostenibilità e alla Circular Economy, con un focus particolare sul Sud Italia.
Il GREEN MED riportano gli Organizzatori “vuole essere un tessuto connettivo che mette insieme teste, pensieri e azioni in una relazione che influenza lo sviluppo e la crescita di tutti i partecipanti. Crediamo nell’importanza del pensiero multi-specie come approccio per diffondere la cultura, accelerare l’innovazione, rigenerarsi e adattarsi ai tempi che cambiano. Per questo mettiamo a confronto persone, idee ed esperienze diverse. Scegliamo il dialogo come procedimento di ricerca ovvero la modalità più efficace per discutere qualunque teoria: una forma di comunicazione genuina, libera, aperta. Vogliamo creare una comunità che unisca le persone tra di loro, alla natura e a se stessi”. Clicca qui per il Programma della Manifestazione.
All'interno della tre giorni partenopea segnaliamo i seguenti appuntamenti
29 Maggio ore 11.30 - 13.00 | Palco Conai | I RIFIUTI TESSILI URBANI. UNA FILIERA IN FORTE DIFFICOLTÀ IN ATTESA DELL’EPR a cura di ASSOAMBIENTE in collaborazione con UNIRAU ed ARIU
La gestione dei rifiuti tessili rappresenta uno dei temi al centro del confronto non solo europeo ma anche nazionale. In particolare attualmente sia il MASE tramite un apposito DM che la UE tramite la revisione della direttiva europea 2008/98 stanno lavorando per la definizione del regime di responsabilità estesa del produttore (EPR) per questa filiera, provvedimenti che verosimilmente saranno varati nel primo semestre del 2026. L’incontro si propone di mettere in luce questioni chiave che dovranno essere prese in considerazioni nella definizione delle regole del sistema.
L'iniziativa è realizzata grazie al sostegno di Unipol.
30 Maggio ore 12.00 - 15.00 | Sala Procida | LE NUOVE SFIDE DELLA REGOLAZIONE PER IL MONDO DEI RIFIUTI | Sala Procida a cura di ASSOAMBIENE
Nel corso del 2025 la regolazione dell’Arera prosegue il suo percorso di definizione di un quadro omogeneo e stabile nel comparto rifiuti per assetti organizzativi più efficienti e caratterizzati da una migliore qualità del servizio. La tavola rotonda si propone di mettere a confronto i principali stakeholders del settore da una prospettiva istituzionale e industriale in merito alle nuove sfide per il terzo periodo regolatorio.
ASSOAMBIENTE sarà presene per tutta la durata della Manifestazione con un proprio spazio espositivo all'interno del quale troverete anche UNIRAU e ARIU.
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{/related_entries}Regione Lombardia – Bozza bando FESR su filiera costruzioni e bonifiche. Attesi contributi
Lo scorso 14 maggio la Regione Lombardia ha organizzato un incontro del “tavolo rifiuti da C&D” e del “tavolo bonifiche” dell’Osservatorio regionale per il Clima, l’Economia Circolare e la Transizione Ecologica, a cui partecipa anche Assoambiente, per illustrare la bozza di scheda con i contenuti principali del bando Ri.Circo.Lo su fondi FESR per lo sviluppo dell’economia circolare nella filiera delle costruzioni e delle bonifiche.
L’azione promuove, in coerenza con il PRGR, azioni di economia circolare da parte di PMI aventi sede operativa in Lombardia e di Enti locali che realizzino interventi sul territorio lombardo.
Attesi contributi.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/182/SAEC-FIN/PE del 15.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/182/SAEC-FIN/PE
Lo scorso 14 maggio la Regione Lombardia ha organizzato un incontro del “tavolo rifiuti da C&D” e del “tavolo bonifiche” dell’Osservatorio regionale per il Clima, l’Economia Circolare e la Transizione Ecologica, a cui partecipa anche Assoambiente, per illustrare la bozza di scheda con i contenuti principali del bando Ri.Circo.Lo su fondi FESR per lo sviluppo dell’economia circolare nella filiera delle costruzioni e delle bonifiche.
Chiusa il 3 settembre 2024 la prima filiera dedicata a plastiche e tessili (v. circolare Assoambiente n. 291/2023) per la quale sono arrivate in Regione 68 domande per circa 7 milioni di contributi concessi, la seconda filiera dedicata ai rifiuti da costruzione e demolizione dovrebbe partire a settembre 2025.
L’azione promuove, in coerenza con il PRGR, azioni di economia circolare da parte di PMI aventi sede operativa in Lombardia e di Enti locali che realizzino interventi sul territorio lombardo.
L’agevolazione viene concessa sotto forma di sovvenzione a fondo perduto con variazioni percentuali a seconda del regime che si intende adottare. Indipendentemente dal regime di aiuto di Stato prescelto, l’agevolazione è concessa per progetti presentati, in forma singola o in aggregazione, con un totale di spese ammissibili, al netto di IVA, pari ad almeno 50.000 euro sull’intero progetto ed il contributo massimo per singolo progetto non può essere superiore ad euro 1.500.000 al netto di IVA. La Regione ha evidenziato che nel caso di aggregazioni, ogni impresa può chiedere il massimo del contributo che quindi andrà a sommarsi a quello delle altre imprese.
Tra i progetti ammissibili, attinenti a uno o più dei seguenti ambiti di intervento all’interno delle filiere della costruzione e demolizione e delle bonifiche di siti contaminati, segnaliamo:
- modifiche alle linee produttive per la riduzione o l’utilizzo dei propri scarti/sfridi di lavorazione;
- modifiche alle linee produttive per l’introduzione di materiali da “end of waste”;
- progetti innovativi, con caratteristiche di trasferibilità e scalabilità, relativi a raccolte di rifiuti dedicate a frazioni omogenee di rifiuti ai fini dell’ottimizzazione dei processi di preparazione per il riutilizzo o riciclaggio;
- progetti innovativi, con caratteristiche di trasferibilità e scalabilità, relativi a processi di preparazione per il riutilizzo o riciclaggio di rifiuti provenienti dalla filiera oppure per il riciclaggio di altri rifiuti per la produzione di prodotti da “end of waste” da utilizzarsi nella filiera.
Gli ambiti di azione possono essere associati a tutte le fasi del ciclo di vita delle filiere della costruzione e demolizione e delle bonifiche di siti contaminati: l’approvvigionamento, il design, la produzione, la distribuzione, l’utilizzo, la raccolta e il fine vita.
Per quanto riguarda invece le tipologie di spesa, sono ammissibili, al netto di IVA, le seguenti tipologie di spese sostenute successivamente alla presentazione della domanda di partecipazione, purché funzionali e collegate al progetto di investimento:
- acquisto e installazione di beni strumentali, macchinari, sistemi di automazione e tecnologie adattive, impianti di produzione, attrezzature e arredi, necessari per il conseguimento delle finalità progettuali; revamping dei macchinari esistenti. Le spese devono riguardare esclusivamente beni durevoli, non di consumo e strettamente funzionali all'attività svolta. È ammesso anche l’acquisto di beni e attrezzature usati. L’importo di questa voce a) deve rappresentare almeno il 30% del totale delle spese ammissibili di progetto;
- acquisto di hardware (sono escluse le spese per smartphone, tablet e cellulari) purché strettamente connessi al progetto. È ammesso anche l’acquisto di beni e attrezzature usati;
- acquisto di software gestionale, professionale e altre applicazioni aziendali, licenze d’uso e servizi software di tipo cloud e SaaS e simili, nella misura massima del 5% delle spese ammissibili per il progetto;
- registrazione o acquisizione di marchi, brevetti, licenze di produzione, certificazioni di qualità, certificazioni tecniche ed eventuale registrazione REACH;
- opere edili-murarie e impiantistiche e relative spese di progettazione e direzione lavori nel limite del 25% delle spese ammissibili per il progetto;
- solo in regime de minimis e art. 47 GBER, spese generali determinate con un tasso forfettario pari al 7% delle spese ammissibili di cui alle precedenti lettere a), b), c), d), e) conformemente all’articolo 54 lettera a) del Regolamento (UE) n. 1060/2021.
In allegato la BOZZA illustrata dalla Regione Lombardia in merito alla quale chiediamo, a quanti interessati, di farci pervenire eventuali Vostre osservazioni (email e.perrotta@fise.org) entro e non oltre il 22 maggio 2025 al fine di poter definire il contributo associativo da inviare in tempi utili alla Regione.
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{/related_entries}RENTRi - interventi sulla sicurezza della piattaforma e procedure per accreditamento Enti/Organi di controllo
Potenziate le misure di sicurezza della piattaforma RENTRi e rilasciata la procedura per l'accreditamento degli Enti, delle Amministrazioni e degli Organi di Controllo che dovrà essere gestita esclusivamente in modalità telematica ai sensi del Decreto Direttoriale n. 255 del 12 dicembre 2024.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/181/SAEC-NOT/LE del 15.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/181/SAEC-NOT/LE
Informiamo, in particolare quanti sviluppano internamente all’azienda l’interoperabilità con il RENTRi che sono state potenziate le misure di sicurezza relative alle API, al fine di salvaguardare la stabilità e l'integrità della piattaforma. I dettagli sono reperibili nella documentazione, che è stata appositamente integrata (cfr https://api.rentri.gov.it/docs?page=changelog#-14-05-2025).
In particolare, segnaliamo che è stato introdotto un controllo che interviene in caso di un numero eccessivo di richieste API concorrenti, autenticate ma NON valide. Queste richieste verranno bloccate selettivamente restituendo un codice specifico (HTTP 423). È utile precisare che i controlli di sicurezza introdotti non modificano le funzionalità API esposte. Tuttavia, invitiamo i produttori di software a prendere visione della documentazione, in quanto anche la gestione opportuna da parte dei gestionali dei codici d'errore restituiti, può coadiuvare il monitoraggio del funzionamento dei gestionali medesimi”.
Cogliamo l’occasione per segnalare altresì, seppur meramente a titolo informativo, che sul portale RENTRi (https://www.rentri.gov.it/area-enti) è disponibile la procedura per l'accreditamento degli Enti, delle Amministrazioni e degli Organi di Controllo gestita esclusivamente in modalità telematica e descritta nell'Allegato del Decreto Direttoriale n. 255 del 12 dicembre 2024.
Tale procedura, si ricorda, trae origine dai contenuti dell’articolo 19, comma 4 del Decreto Ministeriale 4 aprile 2023, n. 59, secondo il quale “Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica mette a disposizione, in modalità telematica, le informazioni contenute nel RENTRI ad altri enti, amministrazioni e organi di controllo, previamente accreditati presso il RENTRI per l’espletamento delle proprie attività istituzionali.”
Nel rimanere a disposizione per eventuali ulteriori informazioni, rimandiamo a successive comunicazioni per ogni aggiornamento o iniziativa associativa in materia.
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{/related_entries}PRTR - POSTICIPATE date applicativo registrazione e comunicazione dati 2024
Posticipate da Ispra le date relative alla registrazione come utenti e all’inserimento dati 2024 nell’applicativo PRTR.
Le nuove date sono, rispettivamente: entro il 15 giugno 2025 per la registrazione come utenti dell’applicativo ed entro il 30 luglio 2025 per l’inserimento dati 2024.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/180/SAEC-NOT/LE del 15.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/180/SAEC-NOT/LE
Sono state posticipate da Ispra le date relative alla registrazione come utenti e all’inserimento dati 2024 nell’applicativo PRTR, inizialmente previste, rispettivamente per il 15 maggio e il 30 giugno p.v.
Aggiorniamo pertanto i contenuti della circolare Assoambiente n. 149/2025 a seguito della comunicazione di ISPRA la quale riferisce che, non avendo potuto pubblicare tempestivamente le informazioni operative per consentire lo svolgimento della registrazione utenti entro il 15 maggio, indica le seguenti nuove date:
- Fase 2: entro il 15 giugno 2025 registrazione come utenti dell’applicativo (seguiranno indicazioni specifiche);
- Fase 3: entro il 30 luglio 2025 inserimento dati 2024 nell’applicativo (seguiranno indicazioni specifiche).
Cogliamo l’occasione per precisare che le Fasi 2 e 3 come descritte sul portale dell'ISPRA, non rappresentano un nuovo obbligo di legge relativo alla comunicazione dei dati 2024 che invece si ritiene già assolto con l'invio del modulo Excel entro il 30 aprile all'ISPRA e alla propria autorità competente (con le procedure già comunicate con nostra circolare n. 149/2025) e, pertanto, non è previsto alcun tipo di sanzione nel caso di mancato rispetto delle scadenze indicate.
Ispra informa altresì che stanno finalizzando anche i documenti di supporto per la fase di registrazione e per l'accesso all'applicativo PRTR che saranno resi disponibili, appena possibile, insieme alle informazioni operative.
Per chiarimenti ed informazioni è sempre possibile rivolgersi al Dott. Andrea Gagna di ISPRA (e-mail: andrea.gagna@isprambiente.it).
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{/related_entries}Legge PA e istituzione nucleo End of Waste presso il MASE
La Legge 9 maggio 2025, n. 69 ha convertito il Dl 25/2025 recante disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni. Tra le norme introdotte si segnala lo spostamento dal 30 aprile al 30 giugno 2025 del termine concesso ai Comuni per l'approvazione delle disposizioni sulla tassazione dei rifiuti (Tari o tariffa corrispettiva).
L’altra novità prevista dal provvedimento normativo è l'istituzione di un "Nucleo End of waste" presso il MASE che avrà il compito di fornire al Ministero supporto qualificato.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/179/SAEC-NOT/CS del 15.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/179/SAEC-NOT/CS
Pubblicata la Legge 9 maggio 2025, n. 69 di conversione del DL 25/2025 recante disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni (Supplemento ordinario G.U. n. 109 del 13 maggio 2025).
Tra le norme introdotte nel provvedimento dalla legge di conversione si segnala in particolare lo spostamento dal 30 aprile al 30 giugno 2025 del termine concesso ai Comuni per l'approvazione delle disposizioni sulla tassazione dei rifiuti (Tari o tariffa corrispettiva).
L’altra novità prevista dal provvedimento normativo è l'istituzione di un "Nucleo End of waste" presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) che avrà il compito di fornire al Ministero supporto qualificato per lo svolgimento delle attività istruttorie concernenti la definizione e adozione di futuri regolamenti per la cessazione della qualifica di rifiuto ai sensi dell'articolo 184-ter del D.lgs. n. 152/2006. Il Nucleo, operativo a partire dal 1° gennaio 2026, sarà composto da cinque membri scelti tra professori o ricercatori universitari, tra il personale appartenente a Enti di ricerca, a SNPA, all'Istituto superiore di sanità e all'Enea o tra soggetti, anche estranei alla pubblica amministrazione, in possesso del diploma di laurea o di laurea magistrale, con almeno cinque anni di esperienza professionale in materia ambientale, con particolare riferimento al settore dell'economia circolare.
Confermata infine la disposizione relativa all'allargamento dei poteri del Commissario unico per le discarica abusive, a cui è stata assegnala anche la bonifica della "Terra dei fuochi", con la ricognizione degli interventi di indagine ambientale, caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica effettuati e programmati, e l’individuazione di ulteriori attività. Viene infine confermata anche la disposizione che permette, fino al 31 dicembre 2026, di svolgere in modo più semplice la Conferenza di servizi decisoria nei procedimenti – anche ambientali — in cui tale riunione degli Enti competenti deve essere attivata.
Per maggiori informazioni si rimanda al testo coordinato della Legge 69/2025 disponibile qui.
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{/related_entries}Nuovi adempimenti dei costi di spedizione verso il Pakistan: in difficoltà il settore del recupero degli indumenti usati
Recycling Industry, Staffetta Rifiuti, AgenParl, Ricicla News, Canale Energia
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{/related_entries}Nucleare e fake news sul blackout spagnolo
Il Foglio
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{/related_entries}DM 14 maggio 2025 revisione accise carburanti
Con il decreto 14 maggio 2025 del MASE (G.U. n. 110 del 14 maggio 2025) sono state riviste le disposizioni in materia di accise al fine di determinare un avvicinamento delle aliquote di accisa sulle benzine e sul gasolio impiegato come carburante in modo che tali prodotti, al termine del quinquennio (decorrente dal 2025), risultino sottoposti alla medesima aliquota di accisa ai fini del superamento dei SAD.
Pertanto a decorrere dal 15 maggio 2025 le aliquote variano in:
a) benzina: euro 713,40 per mille litri;
b) gasolio usato come carburante: euro 632,40 per mille litri.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/178/SAEC-ENE/PE del 15.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/178/SAEC-ENE/PE
Pubblicato il decreto 14 maggio 2025 del MASE (G.U. n. 110 del 14 maggio 2025) che dispone in materia di revisione delle disposizioni in materia di accise.
In particolare, il decreto attua quanto disposto dal D.lgs. 28 marzo 2025, n. 43 (revisione delle disposizioni in materia di accise) che all’art. 3, in materia di sussidi ambientalmente dannosi (SAD) rimanda ad un successivo decreto per fissare la misura della variazione delle aliquote di accisa. Variazione (in diminuzione ed in aumento) finalizzata a determinare un l’avvicinamento delle aliquote di accisa sulle benzine e sul gasolio impiegato come carburante in modo che tali prodotti, al termine del quinquennio (decorrente dal 2025), risultino sottoposti alla medesima aliquota di accisa ai fini del superamento dei SAD.
Pertanto a decorrere dal 15 maggio 2025 le aliquote di accisa di cui all’Allegato I del D.lgs. n. 504/1995 (Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative) sono rideterminate nelle seguenti misure:
a) benzina: euro 713,40 per mille litri (ridotta di 1,50 centesimi di euro/litro);
b) gasolio usato come carburante: euro 632,40 per mille litri (aumentata di 1,50 centesimi di euro/litro).
Le maggiori entrate derivanti dalle variazioni delle aliquote - al netto della quota di spettanza delle regioni a statuto speciale e Province autonome di Trento e Bolzano - sono destinate all’incremento del Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato (art. 16bis DL 95/2012, convertito, con modificazioni, dalla legge 135/2012) per il finanziamento del rinnovo contrattuale del trasporto pubblico locale.
In allegato il DM 14 maggio 2025.
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{/related_entries}2025/177/SA-LAV/MI
Si fa seguito alla circolare n. 61/2025 del 21 febbraio u.s.
Successivamente all’apertura formale del negoziato per il rinnovo del c.c.n.l., scaduto come noto il 31 dicembre scorso, le Parti si sono incontrate in delegazioni ristrette in diverse occasioni per affrontare due temi:
- la revisione dell’accordo in materia di diritto di sciopero dell’1.3.2001 (allegato al CCNL);
- la riforma della classificazione del personale, anche alla luce dell’impegno assunto dalle Parti in occasione dell’accordo del 18.5.2022, e tuttora inattuato.
Nel corso di diversi confronti, sul tema della revisione dell’accordo 1.3.2001 le Parti hanno affrontato diversi punti quali ad esempio una diversa rimodulazione delle franchigie (i giorni e i periodi dell’anno in cui è impedita la proclamazione di scioperi), le prestazioni indispensabili (da garantire comunque anche in occasione di astensioni collettive dal lavoro), la procedura di raffreddamento (il confronto preliminare tra le Parti finalizzato ad evitare il conflitto), non trovando per il momento una convergenza di posizioni tale da consentire un affondo per una possibile intesa.
Intesa che sarà comunque sottoposta alla valutazione di idoneità da parte della Commissione di Garanzia per l’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, ai sensi della legge n. 146/1990, il cui ruolo come noto è quello di contemperare l’esercizio del diritto di sciopero con i diritti costituzionalmente tutelati degli utenti del servizio.
Per quanto concerne la classificazione, sono in fase di valutazione alcune possibili proposte di riforma, aventi principalmente l’obiettivo di definire una soluzione per i contenziosi in essere nonchè di superare gli automatismi previsti nel CCNL.
Le Parti hanno concordato la ripresa del negoziato in sede plenaria per il prossimo 26 maggio, presso la sede di Assoambiente in Roma, con l’obiettivo di condividere una programmazione delle trattative per le settimane successive e, da parte sindacale, per esplicitare le rivendicazioni contenute nelle piattaforme, con particolare riferimento alla richiesta di aumento delle retribuzioni.
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{/related_entries}Regione Piemonte – Ipotesi bando FESR riciclo. Richiesti contributi entro 22 maggio 2024
La Regione Piemonte ha organizzato presentato la proposta di schede di Misura per l’attuazione del Programma Regionale FESR 2021_2027 destinate a PMI e Terzo settore iscritto al REA, per le seguenti Azioni:
- Azione II.2vi.1 "Prevenzione della produzione dei rifiuti e promozione della simbiosi industriale". MISURA Prevenzione della produzione dei rifiuti, promozione simbiosi industriale.
- Azione II.2vi.2 "Applicazione e diffusione di tecnologie di riciclaggio per frazioni di rifiuti critiche quantitativamente o qualitativamente o contenenti materie prime critiche". MISURA Applicazione e diffusione di tecnologie di riciclaggio.
In attesa della definizione dei bandi è possibile inviare contributi sulle Misure presentate.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/176/SAEC-FIN/PE del 14.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/176/SAEC-FIN/PE
Lo scorso 12 maggio la Regione Piemonte ha organizzato un incontro, a cui è stata invitata anche Assoambiente e le filiere rappresentate in Unicircular, per presentare la proposta di schede di Misura per l’attuazione del Programma Regionale FESR 2021_2027 destinate a PMI e Terzo settore iscritto al REA, per le seguenti Azioni:
a) Azione II.2vi.1 "Prevenzione della produzione dei rifiuti e promozione della simbiosi industriale"
MISURA Prevenzione della produzione dei rifiuti, promozione simbiosi industriale.
La Misura concorre al perseguimento della riduzione della produzione dei rifiuti, incentivando la transizione verde dei processi produttivi e dei modelli di consumo. Agevola iniziative volte allo sviluppo di reti del riutilizzo, la realizzazione di centri del riuso, la riduzione degli scarti nei processi produttivi in un’ottica di simbiosi industriale, la promozione di interventi, anche a livello industriale, di manutenzione, riparazione o rigenerazione dei beni, la promozione di tecnologie e pratiche di riduzione dello spreco alimentare in tutti punti della filiera, la creazione di una filiera di produzione/utilizzo dei sottoprodotti, la riduzione della pericolosità dei rifiuti prodotti.
La Misura prevede di finanziare interventi che riguardano, tra l’altro, la riduzione dell’utilizzo di materie attraverso (ad esempio, la reingegnerizzazione impiantistica del processo o del prodotto volta alla sostituzione di materie prime o additivi utilizzati nel ciclo produttivo con rifiuti, End of Waste o sottoprodotti) e la riduzione della pericolosità di rifiuti quali ad esempio rifiuti da C&D (es. mediante la demolizione selettiva con isolamento dei rifiuti pericolosi).
Dotazione finanziaria : 8.850.000 euro.
Ulteriori informazioni sugli interventi ammissibili si rimanda alla scheda allegata (v. Allegato 1).
b) Azione II.2vi.2 "Applicazione e diffusione di tecnologie di riciclaggio per frazioni di rifiuti critiche quantitativamente o qualitativamente o contenenti materie prime critiche"
MISURA Applicazione e diffusione di tecnologie di riciclaggio.
La Misura intende agevolare interventi finalizzati all’applicazione e diffusione di tecnologie di riciclaggio per frazioni di rifiuti critiche quantitativamente o qualitativamente o contenenti materie prime critiche.
La Misura prevede di finanziare interventi di ampliamento o adeguamento delle seguenti tipologie impiantistiche:
- trattamento della frazione organica (digestori anaerobici, impianti di compostaggio, impianti integrati digestione anaerobico/compostaggio, anche con un focus sul trattamento delle bioplastiche), dei rifiuti ingombranti, dei tessili, delle plastiche e in linea generale di tutte le filiere inerenti alla raccolta differenziata;
- riciclaggio di rifiuti speciali, tra i quali ad esempio plastiche miste (plasmix), pile e batterie, car fluff, fanghi di depurazione, pneumatici, tessili anche con attenzione al recupero di materie prime critiche;
- preparazione per il riutilizzo di RAEE (inclusi pannelli fotovoltaici), batterie ed accumulatori;
- trattamento preliminare dei RAEE (inclusi pannelli fotovoltaici), batterie ed accumulatori finalizzato al riciclaggio delle materie prime critiche;
- riciclaggio di RAEE (inclusi pannelli fotovoltaici), batterie ed accumulatori, incluso il riciclaggio delle materie prime critiche presenti;
- riciclaggio di materie prime critiche presenti in rifiuti decadenti dal trattamento di RAEE (inclusi pannelli fotovoltaici), batterie ed accumulatori (per es. “blackmass”, componenti rimossi da RAEE, etc.).
Dotazione finanziaria: 9.000.000 euro.
Ulteriori informazioni sugli interventi ammissibili si rimanda alla scheda allegata (v. Allegato 2).
Le Misure sono destinate a piccole e medie imprese aventi sede operativa in Piemonte.
Regime di aiuti ai sensi e nei limiti del Regolamento (UE) “de minimis” n. 2023/2831.
Il Contributo è previsto fino al 90% della spesa ammissibile per la realizzazione del progetto.
Per entrambe le misure è possibile richiedere l’agevolazione in forma singola o in aggregazione. La Regione ha evidenziato che nel caso di aggregazioni, ogni impresa può chiedere il massimo del contributo che quindi andrà a sommarsi a quello delle altre imprese.
In allegato le proposte di schede di Misura al fine di raccogliere Vostre eventuali osservazioni da inviare a e.perrotta@fise.org entro e non oltre il 22 maggio 2025 al fine di poter definire il contributo associativo da inviare in tempi utili alla Regione.
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{/related_entries}Biometano - aggiornate le regole applicative
Lo scorso 13 maggio è stato pubblicato sul sito del MASE il Decreto Direttoriale n. 155 del 13 maggio 2025 che approva l’aggiornamento delle Regole applicative, elaborate dal GSE ai sensi del DM n. 340 del 15 settembre 2022, relative alla misura “Sviluppo del biometano, secondo criteri per promuovere l’economia circolare” (M2C2 Investimento 1.4 del PNRR) recependo le disposizioni contenute nel DL n. 63 del 2024 (DL Agricoltura).
La versione aggiornata delle Regole Applicative recepisce in particolare quanto previsto dall’articolo 5-bis del DL n. 63 del 2024 (DL Agricoltura) e dal DM 8 agosto 2024.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/175/SAEC-ENE/PE del 14.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/175/SAEC-ENE/PE
Lo scorso 13 maggio è stato pubblicato sul sito del MASE il Decreto Direttoriale n. 155 del 13 maggio 2025 che approva l’aggiornamento delle Regole applicative, elaborate dal GSE ai sensi del DM n. 340 del 15 settembre 2022, relative alla misura “Sviluppo del biometano, secondo criteri per promuovere l’economia circolare” (M2C2 Investimento 1.4 del PNRR) recependo le disposizioni contenute nel DL n. 63 del 2024 (DL Agricoltura).
Le Regole Applicative forniscono le informazioni necessarie per un corretto adempimento di quanto previsto dal DM 340/2022 (v. circolare Assoambiente n. 279/2022) e, in via generale, dal quadro normativo e regolatorio vigente in materia di produzione di biometano e di immissione dello stesso nelle reti del gas naturale.
Il provvedimento ha introdotto disposizioni specifiche per favorire la produzione di biometano anche da rifiuti organici (oltre che da matrici agricole) e incrementarne l’utilizzo nelle filiere produttive difficili da decarbonizzare a causa delle loro elevate emissioni di CO2 e delle limitate alternative tecnologiche attualmente disponibili, denominate “hard to abate”.
La versione aggiornata delle Regole Applicative recepisce quanto previsto dall’articolo 5-bis del DL n. 63 del 2024 (DL Agricoltura) e dal DM 8 agosto 2024.
In particolare:
- l’articolo 5-bis, comma 2, del DL 63/2024 stabilisce che per favorire la produzione di biometano da biomasse agricole e incrementarne l'utilizzo nelle diverse filiere produttive difficili da decarbonizzare, per biometano autoconsumato deve intendersi il consumo diretto di biometano effettuato nell'ambito dello stesso sito di produzione da parte di un cliente finale anche per il tramite di un produttore terzo ovvero, per i clienti finali negli usi difficili da decarbonizzare, in altro sito purché il produttore sia soggetto alle istruzioni del cliente stesso sulla base di un accordo di compravendita del biometano prodotto che preveda un prezzo medio mensile nullo delle garanzie d'origine e che permetta un beneficio analogo a quello che deriverebbe dall'applicazione delle predette disposizioni relative al regime di autoconsumo in sito;
- il DM MASE 8 agosto 2024 (Sostituzione dell'allegato VIII del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199 - Materie prime double counting) ha aggiornato l’allegato VIII del D.lgs. n. 199/2021 (promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili – FER II) con l’introduzione di nuove materie prime per la produzione di biogas per il trasporto e biocarburanti avanzati.
Inoltre sono state apportate modifiche e/o integrazioni ai seguenti paragrafi:
- par. 2.3.6, dove sono stati forniti chiarimenti circa la modalità di individuazione del massimale del contributo in conto capitale in caso di variazione della capacità produttiva dell’impianto realizzato rispetto al valore della capacità produttiva ammessa in posizione utile in graduatoria;
- par. 4 e 4.1 nell’ambito della Richiesta di attivazione della Tariffa Omnicomprensiva e della procedura per la creazione del Punto di Ingresso Virtuale in cui sono stati integrati alcuni chiarimenti circa le modalità di presentazione delle richieste;
- par. 7.1.1, 7.1.2 e 7.2 circa le modalità e le tempistiche di comunicazione della data di decorrenza commerciale così da renderle conformi ai tempi di contrattualizzazione previsti dal DM 340/2022;
- par. 12.2, sono state descritte più precisamente le modalità di contrattualizzazione dei Soggetti Obbligati;
- Allegato 1g Contratto Tipo con i Soggetti Obbligati all’immissione in consumo di biocarburanti con riferimento alle tempistiche di recesso dal Contratto, per garantire maggiore coerenza rispetto a quanto disciplinato nelle Regole applicative (Art.13).
Infine il paragrafo “Garanzia di recupero degli importi dovuti al GSE”, paragrafo 17 della precedente versione, è stato eliminato.
Per ulteriori dettagli si rimanda a:
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{/related_entries}Circularity Gap Report 2025
Circle Economy Foundation ha pubblicato, in collaborazione con Deloitte Global, l’edizione 2025 del Rapporto intitolato “The Circularity Gap Report 2025”.
Il Rapporto fornisce l’andamento annuale della circolarità globale, misurando lo stato dell’economia mondiale e identificando le leve chiave per la transizione verso la circolarità globale.
Dai dati presentati in questa edizione di evince come solo il 6,9% dei 106 miliardi di tonnellate di materiali utilizzati annualmente dall’economia globale proviene da fonti riciclate, con un calo del 2,2% rispetto al 2015.
Il Circularity Gap Report fornisce una valutazione completa dello stato attuale del flusso dei materiali nell’economia globale e un set di obiettivi per contribuire a ridurre il consumo di materiali e aumentare la circolarità globale. Il Rapporto definisce 11 indicatori di circolarità e individua diverse leve (ad esempio, la sostenibilità agricola e lo sviluppo delle infrastrutture) da attivare per promuovere la circolarità.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/174/SAEC-COM/CS del 14.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/174/SAEC-COM/CS
Circle Economy Foundation ha pubblicato, in collaborazione con Deloitte Global, l’edizione 2025 del Rapporto “The Circularity Gap Report 2025” che fornisce l’andamento annuale della circolarità globale, misurando lo stato dell’economia mondiale e identificando le leve chiave per la transizione verso la circolarità globale.
Dai dati presentati in questa edizione di evince come solo il 6,9% dei 106 miliardi di tonnellate di materiali utilizzati annualmente dall’economia globale proviene da fonti riciclate, con un calo del 2,2% rispetto al 2015.
Il Circularity Gap Report analizza, per la prima volta, il flusso dei materiali nell’economia globale, in linea o meno con l’economia circolare, al fine di fornire una valutazione completa dello stato attuale e una serie iniziale di obiettivi per contribuire a ridurre il consumo di materiali e aumentare la circolarità globale. Il Rapporto definisce 11 indicatori di circolarità e individua diverse leve (ad esempio, la sostenibilità agricola e lo sviluppo delle infrastrutture) da attivare per promuovere la circolarità.
Dal 2018 al 2021 l’uso di materiali riciclati è aumentato di 200 milioni di tonnellate ma il consumo complessivo di risorse è cresciuto molto più rapidamente, annullando di fatto questi miglioramenti. Il rapporto invita a ridurre la dipendenza dai materiali vergini dando priorità al contenuto riciclato, migliorando l’efficienza delle risorse in tutte le operazioni e nelle catene del valore e progettando prodotti volti alla longevità attraverso design durevole, riparabilità e modularità.
Il Rapporto evidenzia che se si riciclassero tutti i materiali riciclabili, senza ridurre i consumi, la circolarità globale potrebbe aumentare dal 6,9% al 25%. Nella pratica però ciò è improbabile, poiché alcuni materiali rimangono troppo difficili o costosi da riciclare. Per questo motivo, vengono chieste misure che riducano il consumo complessivo di materiali e che, al contempo, incrementino gli sforzi di riciclo.
Il Rapporto sottolinea che l’attuale sistema di riciclaggio è inadeguato e inefficiente per affrontare la crisi globale dei rifiuti. Risulta quindi necessario migliorare i sistemi di riciclaggio e ridurre al minimo la produzione di rifiuti attraverso principi di progettazione circolare, investire in infrastrutture e tecnologie per migliorare la raccolta dei rifiuti ed esplorare applicazioni ad alto valore aggiunto per i rifiuti. Inoltre, la maggior parte dei materiali riciclati proviene da rifiuti industriali e di demolizione, mentre i rifiuti domestici svolgono un ruolo minore, tanto che solo il 3,8% di tutti i materiali riciclati proviene da oggetti di uso quotidiano che i singoli consumatori utilizzano e scartano.
Il Circularity Gap Report infine auspica la definizione di obiettivi globali per l’economia circolare, volti a ridurre l’uso di materiali e la domanda di energia, aumentando al contempo i tassi di riciclo. Questo può essere raggiunto promuovendo princìpi di progettazione circolare, ottimizzando la durata di vita di prodotti e componenti esistenti e garantendo che l’uso di materiali riciclati diventi la norma per le aziende di tutti i settori e regioni. Vanno poi create condizioni favorevoli alla circolarità, attraverso lo spostamento degli oneri fiscali dal lavoro all’uso dei materiali, il riorientamento dei sussidi dalle attività lineari e il finanziamento di progetti circolari.
Per maggiori informazioni si rimanda al testo del Rapporto disponibile qui.
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{/related_entries}Circular Talks di Assoambiente | Norme UNI su servizi pulizia delle strade e gestione RU
Si terrà il 26 Maggio prossimo il Webinar “Norme UNI su servizi pulizia delle srade e gestione RU” oganizzato da ASSOAMBIENTE nell'ambito dei Circular Talks 2025.
Il Webinar vedrà la partecipazione del Direttore Assoambiene, Elisabetta Perrotta e del Presidente Commissione Ambiente UNI, Giovanni Maria Baiano.
La UNI 11680:2025 su "Metodologia per la rilevazione della presenza di spazzature negli spazi pubblici e la misurazione dell'efficacia dei servizi di pulizia svolti mediante la classificazione delle strade e l'applicazione del metodo delle sezioni" che consente di classificare le condizioni di pulizia delle strade prima e dopo lo svolgimento degli interventi di spazzamento e dei servizi collaterali;
La UNI 11664-1,2,3:2025 su "Livelli di prestazione e modalità e condizioni di accettazione dei servizi di pulizia delle strade e di gestione dei rifiuti urbani" che definisce i requisiti generali idonei a definire i livelli di prestazione e le modalità e condizioni di accettazione dei servizi di pulizia delle strade e di gestione dei rifiuti urbani, e i requisiti da prendere in considerazione per la stesura e la gestione dei contratti per lo svolgimento di tali servizi, articolata in 3 parti:
Parte 1: "Requisiti Generali"
Parte 2: "Metodologie di misura dei livelli di prestazione e per determinare l'accettazione, definire i contenuti ed assicurare l'adempimento dei contratti relativi ai servizi di raccolta indifferenziata o differenziata di rifiuti urbani, di pulizia e manutenzione dei contenitori, di riduzione dei rifiuti abbandonati"
Parte 3: "Metodologie di misura dei livelli di prestazione e per determinare l'accettazione, definire i contenuti ed assicurare l'adempimento dei contratti relativi alla pulizia manuale e meccanica ed al lavaggio delle strade e dei marciapiedi
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{/related_entries}Nuovi adempimenti dei costi di spedizione verso il Pakistan: in difficoltà il settore del recupero degli indumenti usati
Le Associazioni A.R.I.U. Recuperatori Indumenti Usati ed UNIRAU Unione Nazionale Raccolta Riuso Riciclo Abbigliamento Usato esprimono profonda preoccupazione per l'ennesimo incremento dei costi di spedizione via mare verso il Pakistan, causato dal riacuirsi della crisi mai sopita e dai recenti scontri militari tra India e Pakistan.
Assistiamo all'ormai ricorrente dinamica per cui le instabilità geopolitiche sempre più diffuse si traducono in rincari non sempre giustificati nella logistica internazionale. Un meccanismo che - come già accaduto loscorso anno con la crisi nel Canale di Suez - colpisce il comparto de! recupero e riciclo degli indumenti usati, già messo a dura prova da un contesto economico globale sempre più complesso.
Questi aumenti dei costi di trasporto non solo aggravano una situazione già pesante, ma minacciano seriamente la tenuta dell'intera filiera del riutilizzo tessile, una realtà importante dell’economia circolare radicata nel nostro Paese che daanni lavora perdare nuova vita a capialtrimenti destinati allosmaltimento e che a breve dovrà affrontare l’evoluzione prevista a livello europeo con l’introduzione dei regimi di EPR (responsabilità estesa dei produttori),
Il rischio concreto è quello di bloccare un sistema che garantisce servizi ai Comuni, occupazione, sostenibilità e impatti ambientali positivi. A fronte di ciòA.R.I.U. ed UNIRAU chiedono con urgenza l'attenzione delle istituzioni italiane ed europee per contrastare possibili azioni speculative che determinino aumenti non motivati dei costi di trasporto internazionale ed evidenziano che in attesa della istituzione dei regimi di EPR eventuali maggiori costi sui trasporti internazionali non potranno che avere ripercussioni a monte della selezione sugli equilibri economici relativi ai costi della raccolta.
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{/related_entries}Impianti Aperti on the Road 2025 | Terza Tappa ECOLOGIA VITERBO | Video
Si è conclusa con grande partecipazione e interesse la nuova tappa di "Impianti Aperti on the road – Il viaggio per la sostenibilità", la campagna promossa da ASSOAMBIENTE, con il patrocinio del MASE e di ISPRA e SNPA.
L'evento, svoltosi presso gli impianti dell'azienda Ecologia Viterbo, ha offerto a cittadini e professionisti l'opportunità di conoscere da vicino i processi di gestione, trattamento e valorizzazione dei rifiuti urbani, con particolare attenzione al compostaggio e alla produzione di ammendante compostato misto per l'agricoltura locale.
La giornata ha preso il via con un discorso inaugurale che ha sottolineato come, proprio pochi giorni fa, l'Italia abbia raggiunto il suo "Overshoot Day", il giorno dell'anno in cui il Paese ha già consumato tutte le risorse che il pianeta è in grado di rigenerare nell'intero 2025. In questo contesto, l'economia circolare rappresenta una risposta concreta alla necessità di vivere entro i limiti biofisici del pianeta.
"La trasformazione dei rifiuti organici in risorsa per l'agricoltura", ha evidenziato Elisabetta Perrotta – Direttore di Assoambiente nel corso dell’evento, "rappresenta un anello strategico dell’economia circolare soprattutto all’interno di territori a forte vocazione agricola come questo. Appuntamenti come quelli promossi con la campagna “Impianti Aperti” consentono di avvicinare concretamente i cittadini al mondo della gestione rifiuti, mostrando le numerose eccellenze presenti sul nostro territorio”.
Durante la visita guidata, i partecipanti hanno potuto osservare in dettaglio le diverse fasi del trattamento dei rifiuti, con particolare attenzione al processo di compostaggio che, in collaborazione con l'Università della Tuscia, viene costantemente perfezionato per migliorare la qualità dell'ammendante destinato al settore agricolo locale, chiudendo così il ciclo della materia organica. Il momento di confronto con gli esperti dell'Università della Tuscia e del mondo agricolo ha evidenziato come la sinergia tra ricerca, industria e agricoltura sia fondamentale per sviluppare un modello economico realmente circolare e sostenibile.
"Siamo particolarmente soddisfatti della risposta della cittadinanza," ha dichiarato l'ingegnere Pierpaolo Lombardi, Amministratore Delegato di Ecologia Viterbo. "I visitatori hanno dimostrato un genuino interesse per i nostri processi industriali, comprendendo che dietro la gestione dei rifiuti si nasconde un sistema complesso e virtuoso che trasforma ciò che consideriamo scarto in una risorsa preziosa. Questo è possibile grazie all'impegno quotidiano dei nostri collaboratori, persone il cui lavoro ha un valore che va ben oltre l'operatività aziendale, insegnandoci concretamente cosa significa rispettare i limiti del pianeta."
L'evento si è concluso con l'annuncio che nei prossimi mesi Ecologia Viterbo presenterà il proprio bilancio di sostenibilità, un documento che rendiconterà l'impegno dell'azienda nei confronti dell'ambiente, della comunità locale e delle future generazioni. "Il bilancio di sostenibilità sarà un'ulteriore testimonianza del nostro impegno verso la trasparenza e la responsabilità sociale d'impresa," ha anticipato l'Amministratore Delegato. "Rappresenterà uno strumento di dialogo con tutti i nostri stakeholder e una guida per migliorare continuamente le nostre performance ambientali e sociali."
Clicca qui per il video racconto della giornata.
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{/related_entries}Registro Nazionale dei Produttori sottoposti a EPR
Il MASE ha reso pubblico il sito web relativo al Registro nazionale dei produttori (RENAP).
Tutte le imprese tenute a rispettare gli obblighi della "Responsabilità Estesa del Produttore" (EPR) dovranno procedere all’iscrizione al presente Registro. L’istituzione del registro è prevista dal comma 8 dell’articolo 178-ter del D.lgs. n. 152/2006 e si configura come una banca dati di tutti quei soggetti che, ai sensi delle normative di settore, sono responsabili finanziariamente della gestione dei prodotti che immettono sul mercato, dal momento della loro progettazione e design fino al termine del loro ciclo di vita quando diventano rifiuti. Il RENAP comprende, in un unico ambiente informatico, i registri della filiera RAEE, della filiera pile e accumulatori e, a partire dal 14 maggio, dei produttori di Pneumatici.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/173/SAEC-COM/CS del 12.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/173/SAEC-COM/CS
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha reso pubblico il sito web relativo al Registro nazionale dei produttori (RENAP). Tutte le imprese tenute a rispettare gli obblighi della "Responsabilità Estesa del Produttore" (EPR) dovranno procedere all’iscrizione al presente Registro.
L’istituzione del Registro è prevista dal comma 8 dell’articolo 178-ter del D.lgs. n. 152/2006 e si configura come una banca dati di tutti quei soggetti che, ai sensi delle normative di settore, sono responsabili finanziariamente della gestione dei prodotti che immettono sul mercato, dal momento della loro progettazione e design fino al termine del loro ciclo di vita quando diventano rifiuti. Le regole necessarie per iscriversi e per poter procedere alla trasmissione dei dati sono state approvate con il Dm 15 aprile 2024, n. 144 (v. circolare Assoambiente n. 150 del 20 maggio 2024).
Il RENAP comprende, in un unico ambiente informatico, i seguenti registri di filiera esistenti:
- Registro nazionale dei soggetti obbligati al finanziamento dei sistemi di gestione dei RAEE;
- Registro nazionale dei soggetti tenuti al finanziamento dei sistemi di gestione dei rifiuti di pile e accumulatori.
A partire dal 14 maggio 2025 si aggiungerà a questi anche il Registro nazionale dei produttori e importatori di pneumatici soggetti agli obblighi di gestione dei PFU. Per le aziende delle altre filiere soggette agli obblighi EPR (imballaggi, oli minerali e vegetali) i relativi Registri saranno implementati successivamente nel sistema da appositi decreti ministeriali.
Gli operatori economici iscritti dovranno trasmettere al Registro periodicamente i dati relativi all'immesso sul mercato nazionale dei propri prodotti e le modalità con cui intendono adempiere agli obblighi previsti dalla normativa sulla responsabilità estesa del produttore. Sulla base di tali informazioni verrà predisposta e pubblicata una raccolta statistica anche funzionale all’attività di vigilanza e controllo sull’operato dei consorzi e dei sistemi di gestione autonomi.
Il portale sarà messo a disposizione dalle Camere di Commercio competenti ove è iscritta la sede legale dell’impresa, che si fanno anche carico di aggiornare il MASE e l’ISPRA con le informazioni raccolte attraverso il RENAP. Il Registro inoltre assicura l’interconnessione con il Registro delle Imprese, con l’Albo Nazionale Gestori Ambientali e con la Banca Dati del modello unico di dichiarazione ai fini della coerenza dei dati e della semplificazione degli adempimenti.
Per ulteriori informazioni si rimanda al sito web del Registro Nazionale dei Produttori disponibile qui.
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{/related_entries}A Viterbo la cittadinanza scopre il vero valore dell’economia circolare
Recover Magazine, Staffetta Rifiuti, AGEEI, Tuscia Web, Eco dalle Città, AgenParl, Tuscia Times, News Tuscia, ItaliaNews24, Adriaeco, Viterbo News 24
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{/related_entries}ASSOAMBIENTE 09 maggio 2025
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{/related_entries}Risposta MASE a interpello su gestione dei rifiuti decadenti da impianti di trattamento
Il MASE ha risposto ad istanza di interpello n. 79776 del 29 aprile 2025 avanzata dalla Regione Lazio finalizzata ad ottenere alcuni chiarimenti circa la corretta gestione dei rifiuti decadenti da impianti di trattamento precisando che spetta all’Autorità competente provvedere ad individuare nell’atto autorizzativo le modalità di deposito di detti rifiuti, i limiti temporali e quantitativi nonchè le necessarie prescrizioni volte ad assicurare lo svolgimento delle attività in sicurezza.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/172/SAEC-NOT/LE del 09.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/172/SAEC-NOT/LE
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha risposto ad istanza di interpello n. 79776 del 29 aprile 2025 avanzata dalla Regione Lazio finalizzata ad ottenere alcuni chiarimenti circa la corretta gestione dei rifiuti decadenti da impianti di trattamento, anche in considerazione del precedente riscontro fornito alla medesima Regione su analoga fattispecie a luglio scorso (cfr. circolare Assoambiente n. 212/2024).
In particolare, l'amministrazione regionale ha chiesto chiarimenti:
- su perimetro e portata del concetto di “nuovo produttore di rifiuti” di cui all’art. 183, comma 1, lettera f), D.Lgs. n.152/2006;
- se il principio già enunciato con il parere reso a luglio del 2024 (cfr. circolare Assoambiente n. 212/2024) valga anche per tutte le altre tipologie di impianti e di rifiuti prodotti dal trattamento di rifiuti in ingresso;
- se risulti corretto che i rifiuti oggetto di un preliminare stoccaggio a valle di trattamento tramite una operazione di smaltimento o recupero, identificate agli allegati, rispettivamente B e C della parte IV del D.lgs. n. 152/2006 in R o D, siano nuovamente stoccati, ad esempio, in R13 (o D15) con l’indicazione dei limiti quantitativi oltre i quali è necessario che il gestore dell’impianto avvii i rifiuti prodotti ad altro destino.
Il Ministero, dopo aver ricordato quanto espresso nel precedente parere del luglio 2024 secondo cui il deposito temporaneo prima della raccolta è un istituto posto al di fuori del perimetro della gestione dei rifiuti (articolo 183, comma 1, lettera n), del D.lgs. n. 152/2006), in quanto rappresenta attività preliminare allo svolgimento delle successive operazioni di gestione, che hanno inizio con la raccolta finalizzata al trattamento e per le quali vige l’obbligo di autorizzazione, ha affermato che “ai rifiuti esitanti da una delle operazioni di smaltimento o recupero, identificate agli allegati, rispettivamente B e C della parte IV del D.lgs. n. 152/2006, non sarebbe applicabile il suddetto istituto in quanto gli stessi risultano essere stati già sottoposti a una fase della gestione soggetta ad autorizzazione”.
Il Ministero ha inoltre chiarito che ai rifiuti esitanti dalle operazioni di recupero identificate al codice R12 in attesa del loro avvio ad ulteriori operazioni di recupero o smaltimento, da effettuarsi al di fuori dell’impianto che li ha prodotti, non sarebbe applicabile la messa in riserva identificata con il codice R13 di cui al citato allegato C, in quanto la descrizione al codice R12 “Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11” la esclude dal novero delle successive operazioni.
Stante quanto sopra rappresentato e considerato che i rifiuti esitanti dalle operazioni di trattamento dei rifiuti, fra le quali ricade anche l’operazione R12, necessitano, comunque ed in ogni caso, di essere depositati in attesa del loro avvio ad altro impianto ai fini del successivo trattamento, secondo il MASE, “spetta all’Autorità competente provvedere ad individuare nell’atto autorizzativo le modalità di deposito di detti rifiuti, con limiti temporali e quantitativi, indicando altresì le necessarie prescrizioni volte ad assicurare lo svolgimento delle attività in sicurezza”.
Per maggiori approfondimenti si rinvia alla domanda di interpello e alla risposta del MASE.
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{/related_entries}A Viterbo la cittadinanza scopre il valore dell’economia circolare
Si è conclusa con grande partecipazione e interesse la nuova tappa di "Impianti Aperti on the road – Il viaggio per la sostenibilità", la campagna promossa da ASSOAMBIENTE (l’Associazione che rappresenta le imprese che operano nel settore dell’igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare, smaltimento rifiuti e bonifiche), con il patrocinio del MASE e di ISPRA e SNPA. L'evento, svoltosi presso gli impianti dell'azienda Ecologia Viterbo, ha offerto a cittadini e professionisti l'opportunità di conoscere da vicino i processi di gestione, trattamento e valorizzazione dei rifiuti urbani, con particolare attenzione al compostaggio e alla produzione di ammendante compostato misto per l'agricoltura locale.
La giornata ha preso il via con un discorso inaugurale che ha sottolineato come, proprio pochi giorni fa, l'Italia abbia raggiunto il suo "Overshoot Day", il giorno dell'anno in cui il Paese ha già consumato tutte le risorse che il pianeta è in grado di rigenerare nell'intero 2025. In questo contesto, l'economia circolare rappresenta una risposta concreta alla necessità di vivere entro i limiti biofisici del pianeta.
" La trasformazione dei rifiuti organici in risorsa per l'agricoltura", ha evidenziato Elisabetta Perrotta – Direttore di Assoambiente nel corso dell’evento, "rappresenta un anello strategico dell’economia circolare soprattutto all’interno di territori a forte vocazione agricola come questo. Appuntamenti come quelli promossi con la campagna “Impianti Aperti” consentono di avvicinare concretamente i cittadini al mondo della gestione rifiuti, mostrando le numerose eccellenze presenti sul nostro territorio”.
Durante la visita guidata, i partecipanti hanno potuto osservare in dettaglio le diverse fasi del trattamento dei rifiuti, con particolare attenzione al processo di compostaggio che, in collaborazione con l'Università della Tuscia, viene costantemente perfezionato per migliorare la qualità dell'ammendante destinato al settore agricolo locale, chiudendo così il ciclo della materia organica. Il momento di confronto con gli esperti dell'Università della Tuscia e del mondo agricolo ha evidenziato come la sinergia tra ricerca, industria e agricoltura sia fondamentale per sviluppare un modello economico realmente circolare e sostenibile.
"Siamo particolarmente soddisfatti della risposta della cittadinanza," ha dichiarato l'ingegnere Pierpaolo Lombardi, Amministratore Delegato di Ecologia Viterbo. "I visitatori hanno dimostrato un genuino interesse per i nostri processi industriali, comprendendo che dietro la gestione dei rifiuti si nasconde un sistema complesso e virtuoso che trasforma ciò che consideriamo scarto in una risorsa preziosa. Questo è possibile grazie all'impegno quotidiano dei nostri collaboratori, persone il cui lavoro ha un valore che va ben oltre l'operatività aziendale, insegnandoci concretamente cosa significa rispettare i limiti del pianeta."
L'evento si è concluso con l'annuncio che nei prossimi mesi Ecologia Viterbo presenterà il proprio bilancio di sostenibilità, un documento che rendiconterà l'impegno dell'azienda nei confronti dell'ambiente, della comunità locale e delle future generazioni. "Il bilancio di sostenibilità sarà un'ulteriore testimonianza del nostro impegno verso la trasparenza e la responsabilità sociale d'impresa," ha anticipato l'Amministratore Delegato. "Rappresenterà uno strumento di dialogo con tutti i nostri stakeholder e una guida per migliorare continuamente le nostre performance ambientali e sociali."
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{/related_entries}Premio per lo Sviluppo Sostenibile 2025
La Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, di cui Assoambiente è tra i soci fondatori, in collaborazione con Italian Exibition Group (IEG), organizza anche per il 2025 il Premio per lo Sviluppo Sostenibile, giunto alla 15a edizione.
- Per l’anno 2025 il Premio è articolato in 3 settori (è possibile partecipare a un solo settore):
1. Settore Economia Circolare suddiviso in:
• Decarbonizzazione
• Interventi di ripristino della natura
La partecipazione al Premio è libera e gratuita e la scadenza per l’invio della candidatura è il 30 giugno 2025.
Trovate sul sito www.premiosvilupposostenibile.org.il Regolamento e i form di adesione ai diversi settori del Premio.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/171/SAEC-COM/PE del 09.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/171/SAEC-COM/PE
La Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, di cui Assoambiente è tra i soci fondatori, in collaborazione con Italian Exibition Group (IEG), organizza anche per il 2025 il Premio per lo Sviluppo Sostenibile, giunto alla 15a edizione.
Sono invitate a partecipare Imprese/Startup e/o Amministrazioni locali che si distinguono particolarmente per eco-innovazione ed efficacia dei risultati ambientali, climatici ed economici, nonché per il loro potenziale di diffusione.
Per l’anno 2025 il Premio è articolato in 3 settori (è possibile partecipare a un solo settore):
• Settore Economia Circolare suddiviso in:
- Sezione Imprese, in collaborazione con il Circular Economy Network
- Sezione Startup, in collaborazione con il CONAI
• Decarbonizzazione
organizzato in collaborazione con Italy for Climate, GSE Spa Gestore Servizi Energetici, ISPRA e con la partecipazione di ENEA aperto alla partecipazione di Imprese e Amministrazioni locali.
• Interventi di ripristino della natura
organizzato in collaborazione con il Green City Network, il Nature Positive Network e Autorità di Bacino distrettuale del Fiume Po aperto alla partecipazione di Imprese, Amministrazioni locali o altri soggetti
La partecipazione al Premio è libera e gratuita e la scadenza per l’invio della candidatura è il 30 giugno 2025.
Trovate sul sito www.premiosvilupposostenibile.org il Regolamento e i form di adesione ai diversi settori del Premio.
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{/related_entries}Risposta MASE a interpello su criteri esenzione verifiche RT per il legale rappresentante
Il MASE ha risposto ad istanza di interpello avanzata da Conftrasporto finalizzata a ottenere chiarimenti sull’applicazione del comma 16-bis del D.lgs. 152/2006 introdotto dalla legge di conversione del "Decreto ambiente" (D.L. n. 153/2024, convertito dalla legge n. 191/2024) che prevede che «Il legale rappresentante dell'impresa può assumere il ruolo di responsabile tecnico per tutte le categorie di iscrizione all'Albo senza necessità di verifica di idoneità iniziale e di aggiornamento e solo per l'impresa medesima, a condizione che abbia ricoperto il ruolo di legale rappresentante presso la stessa per almeno tre anni consecutivi”.
I chiarimenti forniti dal Ministero riguardano nel merito: l’ambito dell’esonero, il triennio di legale rappresentanza e la durata del beneficio.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/170/SAEC-NOT/LE del 07.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/170/SAEC-NOT/LE
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha risposto ad istanza di interpello avanzata da Conftrasporto finalizzata a ottenere chiarimenti sull’applicazione del comma 16-bis del D.lgs. n. 152/2006 introdotto dalla legge di conversione del "Decreto ambiente" (D.L. n. 153/2024, convertito dalla legge n. 191/2024, cfr. circolare Assoambiente n. 356/2024) che dispone che «Il legale rappresentante dell'impresa può assumere il ruolo di responsabile tecnico (RT) per tutte le categorie di iscrizione all'Albo senza necessità di verifica di idoneità iniziale e di aggiornamento e solo per l'impresa medesima, a condizione che abbia ricoperto il ruolo di legale rappresentante presso la stessa per almeno tre anni consecutivi.
Sul tema Conftrasporto chiede:
- se la deroga di cui al comma 16-bis, articolo 212, D.lgs. n. 152/2006 debba ritenersi applicabile, oltre che alla verifica inziale e di aggiornamento, anche agli ulteriori requisiti di cui all’articolo 12 del D.M. n. 120/2014, ovvero idonei titoli di studio ed esperienza maturata in settori di attività per i quali è richiesta l'iscrizione;
- se il requisito temporale di tre anni in qualità di legale rappresentante possa essere maturato in qualunque momento, a partire dalla data di costituzione dell’impresa indipendentemente dall’attività svolta dalla stessa, oppure debba intendersi maturato solo nel periodo di tempo in cui l’impresa ha svolto l’attività oggetto dell’iscrizione;
- se la deroga in parola operi solo nei confronti del legale rappresentante durante la vigenza della carica e decada automaticamente con la cessazione della legale rappresentanza, oppure si estenda anche verso coloro che sono stati in passato, per tre anni consecutivi, legali rappresentanti di tali imprese.
Al riguardo e nel merito il MASE sugli specifici punti di cui sopra ha fornito i seguenti chiarimenti:
- sull’ambito dell’esonero: i legali rappresentanti delle imprese sono esonerati dalle verifiche di idoneità, ma non da altri requisiti richiesti dal D.M. n. 120/2014. In sostanza, secondo il MASE, il nuovo comma 16-bis introduce una deroga per una determinata tipologia di soggetti (legale rappresentante dell’impresa da più di tre anni) rispetto al solo requisito della verifica di idoneità tecnica e non anche per gli altri requisiti previsti per la figura professionale del responsabile tecnico (in particolare, titolo di studio ed anni di esperienza) che, invece devono essere soddisfatti;
- sul triennio di legale rappresentanza: per beneficiare della deroga, i tre anni devono essere maturati in un periodo in cui l’impresa sia iscritta all’Albo e svolge le attività indicate dall’articolo 8 del D.M. n. 120/2014 (es. trasporto rifiuti, intermediazione, bonifiche, ecc.);
- sulla durata del beneficio: la deroga (dispensa dalle verifiche) vale solo finché si è in carica come legale rappresentante. Una volta cessata la carica, decade automaticamente anche la dispensa dalle verifiche.
Cogliamo l’occasione per ricordare che i principi espressi nell’interpello confermano quanto già stabilito dal Comitato Nazionale dell’Albo con Deliberazione n. 1 del 6 marzo 2025, che ha modificato la Deliberazione n. 6/2017 (cfr. circolare Assoambiente n. 109/2025) proprio per dare attuazione al nuovo comma 16-bis dell’art. 212 del D.lgs. n. 152/2006.
Per maggiori approfondimenti si rinvia a interpello e risposta del MASE.
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{/related_entries}Webinar Assoambiente, Utilitalia e ANCI sui centri di raccolta - 12 maggio 2025 ore 11.00 - 12.30
A quasi 20 anni dalla pubblicazione del Decreto 8 aprile 2008 sui centri di raccolta, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha avviato negli ultimi mesi del 2024 una consultazione pubblica per l’aggiornamento della disciplina.
Sul tema, ASSOAMBIENTE, UTILITALIA e ANCI hanno organizzato un webinar su “Il nuovo decreto ministeriale sui centri di raccolta comunali: le opportunità e le proposte del settore” che si terrà il 12 maggio 2025 ore 11.00-12.30.
L’incontro, a cui parteciperà anche il Direttore Proietti del MASE, rappresenterà un momento di aggiornamento e confronto sul tema.
Per partecipare è necessario iscriversi compilando il Form disponibile qui.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/169/SAEC-COM/PE del 06.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/169/SAEC-COM/PE
A quasi 20 anni dalla pubblicazione del Decreto 8 aprile 2008 sui centri di raccolta, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha avviato negli ultimi mesi del 2024 una consultazione pubblica per l’aggiornamento della disciplina.
La riscrittura del DM rappresenta un’occasione importante per rendere queste infrastrutture dei veri e propri hub logistici, in grado di rispondere alle nuove esigenze di conferimento degli utenti, migliorando gli standard qualitativi del servizio, e di creare per i gestori nuove opportunità operative, in una logica di efficienza, semplificazione e spinta verso l’economia circolare.
Sul tema, ASSOAMBIENTE, UTILITALIA e ANCI hanno organizzato un webinar su “Il nuovo decreto ministeriale sui centri di raccolta comunali: le opportunità e le proposte del settore” che si terrà il 12 maggio 2025 ore 11.00-12.30.
L’incontro, a cui parteciperà anche il Direttore Proietti del MASE, rappresenterà un momento di aggiornamento e confronto sul tema.
Per partecipare è necessario iscriversi compilando il Form disponibile sul programma riportato in allegato.
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{/related_entries}2025/168/SAEC-COM/PE
ASSOAMBIENTE continua con i Circular Talks, una serie di incontri pensati per approfondire best practice e tematiche strategiche nel settore del waste management e dell’economia circolare. Un’opportunità di confronto con esperti del settore su sfide attuali e scenari futuri.
Il nuovo appuntamento si terrà il 26 maggio 2025 ore 10.00-11.30 con il webinar: “Norme UNI su servizi pulizia delle strade e gestione RU”.
Grazie all’Ing. Baiano, che in UNI è Coordinatore del GL8 (rifiuti) e Presidente della Commissione Ambiente, cercheremo di approfondire le novità rispetto a due importanti norme recentemente riviste e pubblicate da UNI:
- la UNI 11680:2025 su "Metodologia per la rilevazione della presenza di spazzature negli spazi pubblici e la misurazione dell'efficacia dei servizi di pulizia svolti mediante la classificazione delle strade e l'applicazione del metodo delle sezioni" che consente di classificare le condizioni di pulizia delle strade prima e dopo lo svolgimento degli interventi di spazzamento e dei servizi collaterali;
- la UNI 11664-1,2,3:2025 su "Livelli di prestazione e modalità e condizioni di accettazione dei servizi di pulizia delle strade e di gestione dei rifiuti urbani" che definisce i requisiti generali idonei a definire i livelli di prestazione e le modalità e condizioni di accettazione dei servizi di pulizia delle strade e di gestione dei rifiuti urbani, e i requisiti da prendere in considerazione per la stesura e la gestione dei contratti per lo svolgimento di tali servizi, articolata in 3 parti:
parte1: "Requisiti Generali"
parte2: "Metodologie di misura dei livelli di prestazione e per determinare l'accettazione, definire i contenuti ed assicurare l'adempimento dei contratti relativi ai servizi di raccolta indifferenziata o differenziata di rifiuti urbani, di pulizia e manutenzione dei contenitori, di riduzione dei rifiuti abbandonati"
parte3: "Metodologie di misura dei livelli di prestazione e per determinare l'accettazione, definire i contenuti ed assicurare l'adempimento dei contratti relativi alla pulizia manuale e meccanica ed al lavaggio delle strade e dei marciapiedi"
Per partecipare è necessario iscriversi compilando il Form disponibile al seguente link: https://assoambiente.org/webinar2025, riportato anche nel programma in allegato.
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{/related_entries}RENTRi – Iscrizione da parte dei Comuni
Sul Portale RENTRi sono stati forniti chiarimenti relativi all’iscrizione da parte dei Comuni.
In particolare le indicazioni riguardano: i Comuni che operano in qualità di gestori del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani (comuni che svolgono il servizio in economia) e i comuni che operano in qualità gestori dei centri di raccolta.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/167/SAEC-NOT/LE del 05.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/167/SAEC-NOT/LE
Sul portale RENTRi sono stati forniti chiarimenti relativi all’iscrizione da parte dei Comuni.
In particolare le indicazioni riguardano:
- Comuni che operano in qualità di gestori del servizio di raccolta e trasporto dei RU - link
Il Comune che svolge in economia, con proprie risorse, il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani (RU) non rientra tra i soggetti per i quali previsto l’obbligo di iscrizione al RENTRi con profilo trasportatore.
- Comuni che operano in qualità gestori dei centri di raccolta - link.
I Comuni che gestiscono i centri di raccolta di cui all'art. 183 comma 1 lettera mm) del D.lgs. n. 152/2006 sono tenuti a iscriversi al RENTRi nel rispetto delle tempistiche di cui all’art. 12 del DM 59/2023.
Tali Comuni:
1. per i rifiuti pericolosi in uscita dal centro di raccolta:
- tengono, dal 13 febbraio 2025, il registro di carico e scarico in formato digitale e trasmettono al RENTRI i relativi dati con cadenza mensile, entro la fine del mese successivo a quello in cui è stata effettuata l'annotazione;
- emettono, dal 13 febbraio 2025, il FIR in modalità cartacea vidimato digitalmente attraverso il portale RENTRI;
- emettono, dal 13 febbraio 2026, il FIR in modalità digitale e trasmettono al RENTRI i dati entro dieci giorni lavorativi dalla data di consegna dei rifiuti all'impianto di destino.
2. per i rifiuti non pericolosi in uscita dal centro di raccolta:
- emettono, dal 13 febbraio 2025, il FIR in modalità cartacea vidimato digitalmente attraverso il portale RENTRI;
- emettono, dal 13 febbraio 2026, il FIR in modalità digitale.
Le fattispecie sopradescritte si applicano anche alle comunità montane e alle unioni di comuni in quanto enti locali finalizzati all’esercizio associato di funzioni e servizi, così come disciplinati dal Titolo II del D.lgs. n. 267/2000, nella misura in cui a tali enti siano attribuite le medesime funzioni dei comuni in materia di gestione dei rifiuti urbani.
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{/related_entries}Corso formativo TuttoAmbiente su campionamento rifiuti – 22 maggio 2025 remoto
Il prossimo 22 maggio 2025 TuttoAmbiente ha organizzato il corso on-line su “ESPERTO CAMPIONATORE RIFIUTI -Come previsto dal DM del 24/06/2015 e dalle norme UNI 10802/2023 e 11682/2017”.
Il corso è a numero chiuso pertanto è necessario iscrizione compilando l’apposito modulo on-line disponibile qui.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/166/SAEC-COM/PE del 05.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/166/SAEC-COM/PE
Il prossimo 22 maggio 2025 TuttoAmbiente ha organizzato il corso on-line su “ESPERTO CAMPIONATORE RIFIUTI -Come previsto dal DM del 24/06/2015 e dalle norme UNI 10802/2023 e 11682/2017”.
Il ruolo dell’Esperto Campionatore è molto importante per tutte le realtà che si occupano di rifiuti, siano a livello impiantistico che analitico per le ricadute in termini di verifica prescrizioni autorizzative e condizioni ambientali.
Il corso, giunto alla 9a edizione, consente, attraverso un approccio tecnico-pratico, un aggiornamento ed un approfondimento su:
- normativa prevista in materia;
- modalità di campionamento e classificazione;
- procedure di sicurezza;
- redazione della documentazione.
Nel corso della lezione sarà lasciato ampio spazio ai quesiti dei partecipanti.
Il corso, a numero chiuso, si terrà in diretta sincrona tramite l’utilizzo della piattaforma ZOOM.
Necessaria iscrizione compilando l’apposito modulo on-line disponibile qui.
Ricordiamo che a seguito della partnership avviata con Assoambiente, per i soci sono previsti sconti per la partecipazione ai sopra richiamati corsi formativi.
Per ulteriori informazioni, si rimanda al programma disponibile qui.
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{/related_entries}Italian Green su RAI 2 (3 Maggio)

Puntata di Italian Green su RAI 2 nel corso della quale il Direttore ASSOAMBIENTE, Elisabetta Perrotta ha raccontato il senso del viaggio per la sostenibilità "Impianti Aperti on the Road": un percorso tra gli impianti italiani per mostrare come funziona davvero l’economia circolare.
Spazio anche a temi cruciali come il littering, il biomonitoraggio ambientale con le api e i progetti educativi nelle scuole.
L’intervento è disponibile dal minuto 15:07 su RaiPlay https://bit.ly/4cYD5iy
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{/related_entries}Webinar Edison NEXT in collaborazione con Nextwork360 | RENTRI: solo adempimento o anche opportunità? | 20 Maggio
Il Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti – RENTRI – sta ridefinendo il futuro della gestione dei rifiuti: non solo rendendo necessario per le imprese il tracciamento digitale dei rifiuti, ma ponendo anche le basi per una vera trasformazione industriale legata a obiettivi di sostenibilità e a una possibile evoluzione verso modelli circolari.
L’adempimento degli obblighi dettati dal RENTRI costituisce al contempo una sfida e un’opportunità, perché stimola le imprese alla digitalizzazione e a una più efficace tracciabilità dei rifiuti. In questo senso, la normativa apre la possibilità di adottare e implementare soluzioni di waste management avanzate, migliorare la propria efficienza operativa e avere maggiore visione e garanzia del raggiungimento di obiettivi di sostenibilità.
Entro il 13 febbraio 2025 operatori professionali della gestione dei rifiuti (impianti di trattamento, trasportatori e commercianti ed intermediari) nonché le imprese ed enti produttori di rifiuti pericolosi (e anche rifiuti non pericolosi da attività industriali e artigianali) con più di 50 dipendenti si sono dovute iscrivere al registro RENTRI e lo stesso dovranno fare tutti i restanti produttori di rifiuti pericolosi senza vincoli di dimensione – entro il 13 febbraio 2026, ciò significa dotarsi di un sistema di registrazione digitale dei rifiuti gestiti e di procedere ad trasmissione periodica dei dati al Rentri.
Per mitigare il rischio connesso a possibili sanzioni per non conformità alla normativa legata al D.Lgs. 152/06 e a quanto previsto dal D.Lgs. 231/01, e per sfruttare i benefici derivanti dal nuovo sistema è necessario però disporre di strumenti, soluzioni tecnologiche e competenze che da un lato consentano un maggiore controllo del processo e delle filiere di fornitura – garantendo così la compliance – e dall’altro permettano di disegnare un percorso di sviluppo sostenibile a partire dai dati.
Il NEXT Talk organizzato da Edison NEXT in collaborazione con Nextwork360 permetterà di avere una visione completa degli scenari legati al RENTRI, delle complessità e aspettative legate alla sua introduzione e delle opportunità per il futuro. Durante l’incontro risponderemo in particolare alle seguenti domande:
- Quali sono i principali adempimenti della normativa?
- Quali sono le prossime scadenze previste?
- Quali ostacoli si sono presentati nella prima fase della sua introduzione?
- Cosa significa digitalizzazione centralizzata dei rifiuti? Rischi e benefici.
- Come ci si prepara oggi al RENTRI?
- Quali sono le soluzioni e le competenze necessarie per cogliere i vantaggi del cambiamento?
Interviene al Webinar la Dottoressa Chiara Leboffe di ASSOAMBIENTE.
A moderare il webinar sarà Mauro Bellini, direttore Responsabile ESG360.it
Per la Registrazione al Webinar clicca qui
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{/related_entries}Save The Date | Transizione energetica: un progetto comune per l’Italia (Roma, 19 giugno)
Il Presidente Chicco Testa prenderà parte all'evento dal titolo “Transizione energetica: un progetto comune per l’Italia. Assicurare una trasformazione del sistema energetico italiano a favore della competitività e della sostenibilità del Paese: un impegno collettivo di istituzioni, imprese, terzo settore e cittadini”, organizzato su iniziativa dell’On. Annarita Patriarca e dell’On. Alessandro Cattaneo.
L’iniziativa si terrà il prossimo 19 giugno alle ore 10.00, presso Sala del Refettorio, Via del Seminario 76, Roma.
Fra le sfide trasformative più rilevanti che l’Italia deve affrontare nel prossimo futuro c’è senza dubbio la transizione energetica. Il Governo ha già avviato diversi provvedimenti rilevanti in questo ambito, come la Strategia Nazionale sull’Idrogeno e la Legge Delega per un nucleare sostenibile. Nell’attuale contesto, caratterizzato da un’accentuata instabilità geopolitica, serviranno scelte strategiche sagge e condivise da parte delle istituzioni. Ma anche le scelte delle imprese e dei cittadini saranno altrettanto rilevanti. Per questo l’informazione, la comunicazione e il coinvolgimento non saranno fattori secondari ma elementi centrali delle politiche e delle iniziative pubbliche e private per garantire una transizione di successo.
Questo incontro rappresenta, quindi, un momento di confronto e dialogo tra istituzioni, decisori ed esperti su quali scelte strategiche si rendono necessarie per la trasformazione del sistema energetico italiano e come creare consenso e supporto attorno a queste scelte, partendo dal livello di consapevolezza attuale, dai bisogni e dalle abitudini di imprese e cittadini italiani.
Programma scaricabile.
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{/related_entries}REGIONE LOMBARDIA – Portale dei Siti Contaminati PSC-AGISCO – attuazione LR 3/2023 “Conferimento ai comuni di funzioni in materia di bonifica di siti contaminati
Regione Lombardia, in collaborazione con ARPA Lombardia, dal 1° luglio 2024 ha messo a disposizione il portale PSC-AGISCO (Portale Siti Contaminati - PSC- collegato alla banca dati Anagrafe e Gestione Integrata dei Siti Contaminati AGISCO) per la gestione delle informazioni e dei dati tecnici e amministrativi relativi ai procedimenti di bonifica delle aree contaminate di cui alla parte quarta, titolo V del D.lgs. 152/2006.
La Regione ha sollecitato quanti coinvolti nei procedimenti di bonifica, a presentare richiesta di “presa in carico” tramite Portale PSC. Inoltre, per i prossimi mesi sono previsti incontri e webinar specificamente dedicati a illustrare le funzionalità e fornire eventuali chiarimenti, di cui si darà successiva informazione; i primi incontri previsti saranno il 28 maggio a Milano e il 18 giugno a Brescia, organizzati nell’ambito della Scuola per l’Ambiente coordinata da ARPA e PoliS Lombardia.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/165/SAEC-NOT/PE del 05.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/165/SAEC-NOT/PE
Regione Lombardia, in collaborazione con ARPA Lombardia, dal 1° luglio 2024 ha messo a disposizione il portale PSC-AGISCO (Portale Siti Contaminati - PSC- collegato alla banca dati Anagrafe e Gestione Integrata dei Siti Contaminati AGISCO) per la gestione delle informazioni e dei dati tecnici e amministrativi relativi ai procedimenti di bonifica delle aree contaminate di cui alla parte quarta, titolo V del D.lgs. 152/2006.
Secondo le modalità approvate con la Deliberazione della Giunta Regionale n. 2669 del 1° luglio 2024 “Approvazione delle modalità di gestione, accesso e utilizzo del Portale Siti Contaminati PSC-Agisco gestito da Arpa Lombardia e Regione Lombardia” (v. circolare Assoambiente n. 218/2024) anche i soggetti obbligati/interessati concorrono all’aggiornamento dell’Anagrafe regionale attraverso l’utilizzo del portale PSC-Agisco.
La DGR ha posto in capo all’Autorità competente al procedimento di bonifica (Amministrazioni Comunali ai sensi della LR 3/2023):
- la verifica dell’effettiva compilazione di PSC-AGISCO;
- il caricamento nel portale dei provvedimenti amministrativi di competenza, a conclusione delle singole fasi procedimentali.
La DGR, per garantire in tempi congrui la piena operatività di PSC-AGISCO, ha fissato le seguenti scadenze:
- dal 1° luglio 2024 per i nuovi procedimenti la gestione da subito attraverso il PSC-AGISCO;
- dal 1° ottobre 2024, per i procedimenti in corso al 1° luglio 2024, la facoltà di gestione attraverso il PSC-AGISCO;
- a partire dal 1° luglio 2025 L’OBBLIGATORIETA’ DI PSC PER TUTTI I PROCEDIMENTI.
Salvo per i procedimenti nuovi già inseriti da subito in PSC, per tutti gli altri, all’avvio di una nuova fase procedimentale, deve essere presentata Istanza per l’abilitazione alla gestione di un sito esistente nel Portale Siti Contaminati (cd. “presa in carico”), che consente di attivare il procedimento nel portale, previa validazione di ARPA. Tenendo conto dell’obbligo dal 1° luglio 2025 dell’utilizzo del Portale per tutti i procedimenti sul territorio regionale, la Regione ha sollecitato quanti coinvolti nei procedimenti di bonifica, a presentare richiesta di “presa in carico” tramite Portale PSC, così da attivare gradualmente l’uso del portale e dare modo a tutti di acquisire dimestichezza con il nuovo strumento, che consentirà di disporre sempre più delle informazioni necessarie anche al presidio del territorio.
Quale supporto per le attività sopra descritte, rispetto in particolare alle modalità operative e alle competenze dei vari ruoli, è disponibile il Manuale d’uso nell’home page del Portale, disponibile qui (in allegato un estratto relativo alla funzione di presa in carico).
Sono, inoltre, attivi un servizio di “help desk” a cui tutti gli utenti possono rivolgersi per chiedere assistenza (+39-3455851274, lun-ven 9:00-13:00 14:00-16:00) e una casella di posta elettronica dedicata (supportopsc@arpalombardia.it).
Inoltre, per i prossimi mesi sono previsti incontri e webinar specificamente dedicati a illustrare le funzionalità e fornire eventuali chiarimenti, di cui si darà successiva informazione; i primi incontri previsti saranno il 28 maggio a Milano e il 18 giugno a Brescia, organizzati nell’ambito della Scuola per l’Ambiente coordinata da ARPA e PoliS Lombardia.
Si coglie, infine, l’occasione per informare che, nell’ambito della Scuola per l’Ambiente, è stato realizzato il videocorso intitolato “La gestione dei procedimenti di bonifica”, allo scopo di fornire ai tecnici comunali che si trovano a gestire procedimenti di bonifica e a chiunque ne abbia un interesse, indicazioni in merito alla normativa di settore, al ruolo dei diversi soggetti coinvolti e alla conduzione dei procedimenti amministrativi. Il corso è gratuito e sempre aperto; è suddiviso in 3 moduli per una durata complessiva di 3 ore, al termine del quale verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Le indicazioni per l’accesso e il programma dettagliato sono disponibili sul sito di Regione Lombardia (Videolezioni/La gestione dei procedimenti di bonifica), al seguente link.
Si rimanda a prossime comunicazioni per ogni eventuale ulteriore aggiornamento.
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{/related_entries}REGIONE LOMBARDIA – agevolazione ecotassa fanghi – contributi entro 12.5.2025
Regione Lombardia ha organizzato lo scorso 29 aprile un incontro del “Tavolo residui non recuperabili” dell’Osservatorio regionale per il Clima, l’Economia Circolare e la Transizione Ecologica per un confronto sul tema dei fanghi che usufruiscono dell’agevolazione dell’ecotassa prevista dalla legge n. 549/1995. Attesi contributi.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/164/SAEC-NOT/PE del 05.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/164/SAEC-NOT/PE
Regione Lombardia ha organizzato lo scorso 29 aprile un incontro del “Tavolo residui non recuperabili” dell’Osservatorio regionale per il Clima, l’Economia Circolare e la Transizione Ecologica, a cui partecipa anche Assoambiente, per un confronto sul tema dei fanghi che usufruiscono dell’agevolazione dell’ecotassa prevista dalla legge n. 549/1995.
In particolare, rispetto a tale agevolazione prevista dalla norma nazionale, l’art. 53, comma 9 della L.R. n. 10/2003 stabilisce che “la Giunta regionale individua la percentuale minima di recupero degli impianti, la tipologia e il grado di essiccazione dei fanghi tali da poter usufruire del pagamento del tributo in misura ridotta di cui al comma 6., individua, altresì, l’elenco dei rifiuti inerti dalle operazioni di costruzione e demolizione di cui al comma 3”, lettera a), e fornisce specifiche indicazioni per quanto riguarda l’applicazione dell’ecotassa ai rifiuti utilizzati per la costruzione delle discariche o per gli strati di copertura delle discariche, in base al criterio di favorire le effettive operazioni di recupero e l’utilizzo di rifiuti in sostituzione di materia prima, qualora ne ricorrano i presupposti”.
Durante l’incontro è stata presentata la bozza di DGR che, in sintesi, dispone che:
- possono usufruire del pagamento del tributo in misura ridotta i fanghi che rispettano entrambe le seguenti condizioni:
- individuati nella tabella codici EER in allegato alla bozza DGR, e
- presentano un grado di essiccazione pari al 25% minimo di sostanza secca;
- i fanghi da depurazione delle acque reflue urbane non sono inclusi tra le tipologie dei fanghi ammesse ad usufruire del pagamento del tributo in misura ridotta in relazione a quanto disposto dalle Norme Tecniche di Attuazione del P.R.G.R. che ne prevedono addirittura il divieto di conferimento (da recepire negli atti autorizzativi delle nuove discariche, degli ampliamenti delle discariche esistenti o delle discariche esistenti in occasione dell’eventuale rinnovo o riesame con valenza di rinnovo);
- le determinazioni entreranno in vigore dal 1° luglio 2025.
In allegato la presentazione illustrata dai rappresentanti di Regione Lombardia nel corso dell’incontro e la bozza di delibera, per Vostre eventuali osservazioni, da inviare a e.perrotta@fise.org entro il 12/05/2025, al fine di poter definire un documento associativo da inviare in tempi utili alla Regione.
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{/related_entries}A Viterbo visite guidate all’impianto di gestione rifiuti
Canale Energia, Ricicla News, GSA, Viterbo News, Viterbo Today, Adriaeco, Ambiente News
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{/related_entries}Premio PIMBY Green 2025: dire Sì al futuro per un’Italia più competitiva e circolare | Aperte le candidature.
Giunto alla sua sesta edizione, il Premio PIMBY Green 2025 torna per promuovere la cultura del "Please In My BackYard" e valorizzare chi investe nell’innovazione e nella sostenibilità per migliorare la competitività del Paese.
L’Italia si trova davanti a una sfida cruciale: accelerare la transizione ecologica senza rimanere imbrigliata nei veti e nelle resistenze che bloccano le infrastrutture necessarie alla crescita sostenibile. Troppe volte il NIMBY (Not In My Backyard) ha ostacolato opere fondamentali per migliorare la competitività del Paese, limitando l’innovazione e frenando lo sviluppo dell’economia circolare.
Per questo è nato il Premio PIMBY Green, un riconoscimento che celebra la cultura del “Please In My BackYard”(PIMBY), promuovendo quei progetti che sanno coniugare progresso, sostenibilità e accettazione sociale. Un’iniziativa che premia chi, invece di dire “no”, costruisce il futuro, chi crede in un’Italia capace di valorizzare le proprie risorse, rendendole motore di crescita per le comunità.
Perché il PIMBY è la chiave della competitività
Il PIMBY non è solo un principio, ma una strategia vincente per lo sviluppo. Dire sì alle infrastrutture moderne significa garantire energia pulita, migliorare la gestione dei rifiuti e promuovere la circolarità delle risorse, creando opportunità per le imprese e posti di lavoro di qualità. Significa dotarsi degli strumenti per affrontare le sfide globali senza restare indietro.
Le categorie del Premio PIMBY Green 2025
Saranno premiate pubbliche amministrazioni, imprese e professionisti dell’informazione che si sono distinti nei seguenti ambiti:
1. Realizzazione di Infrastrutture Tecnologicamente Avanzate. Questa categoria premia i progetti che hanno contribuito al progresso tecnologico e all'innovazione nel territorio, migliorando l'efficienza e la sostenibilità delle infrastrutture.
2. Coinvolgimento Positivo e Responsabile dei Cittadini. Questa categoria riconosce l'impegno di enti locali e PA che hanno promosso il dialogo e la partecipazione attiva dei cittadini nelle decisioni riguardanti opere di pubblica utilità, creando un coinvolgimento positivo e responsabile.
3. Informazione Trasparente e Scientifica. In questa categoria vengono premiati giornalisti e autori di contenuti scientifici che hanno contribuito a diffondere un'informazione trasparente e basata su dati scientifici, contrastando l'opposizione aprioristica a qualsiasi opera.
Come candidarsi
Le candidature per il Premio PIMBY Green 2025 sono aperte fino al 10 giugno 2025. Per partecipare, è necessario inviare la documentazione alla Segreteria Assoambiente all’indirizzo assoambiente@assoambiente.org, specificando nell’oggetto “Candidatura Premio PIMBY Green 2025” e allegando il Modulo di presentazione candidatura fornito dall’Associazione (in allegato).
L’evento di premiazione
I Vincitori saranno premiati il 12 settembre 2025 a Roma in un evento dedicato a celebrare chi, con visione e determinazione, sta contribuendo alla crescita di un’Italia più sostenibile e innovativa.
Il Premio PIMBY Green 2025 non è solo un riconoscimento, ma un manifesto per un’Italia che sceglie di crescere.
Per un’Italia che dice sì a ciò che serve per il benessere collettivo e per il futuro delle nuove generazioni.
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{/related_entries}Impianti Aperti on the Road 2025 | Terza Tappa ECOLOGIA VITERBO | Viterbo, 8 Maggio
Il viaggio per la Sostenibilità di ASSOAMBIENTE fa tappa a Viterbo giovedi 8 Maggio per visitare nella mattinata la discarica e l'impianto di compostaggio di ECOLOGIA VITERBO (Via Lemme 8).
Nella mattinata dalle ore 9:30 alle ore 13:00: Visite guidate agli impianti di trattamento rifiuti di Ecologia Viterbo in Località Le Fornaci, dove hanno sede l'impianto di compostaggio aerobico e la discarica per rifiuti non pericolosi. I partecipanti potranno osservare dal vivo il processo di trasformazione dei rifiuti organici in compost di qualità e comprendere le tecnologie impiegate.
Nel pomeriggio:
- alle ore 14:30: Visita all'impianto di Trattamento Meccanico Biologico in Località Casale Bussi
- alle ore 15:00: Seminario "Il Compost da rifiuti: una risorsa per le eccellenze agroalimentari del territorio di Viterbo" nella sala grande dell'impianto
Il seminario prevede, dopo i saluti istituzionali e gli interventi della direttrice di Assoambiente Elisabetta Perrotta e dell'AD di Ecologia Viterbo ing. Pierpaolo Lombardi, un approfondimento sulle applicazioni e la qualità del compost Nova Terra. Il prof. Andrea Colantoni e il suo team del DAFNE – Università della Tuscia presenteranno i risultati della ricerca condotta per migliorare la qualità del compost e renderlo più performante grazie a consorzi microbici sviluppati ad hoc.
Seguirà un confronto con i rappresentanti locali del mondo agricolo e agroalimentare sui temi dell'economia circolare e della rigenerazione del territorio grazie alla gestione virtuosa dei rifiuti organici. A tutti i partecipanti verrà dato in regalo un piccolo campione del compost Nova Terra e prodotti di qualità (olio e miele) provenienti dall'area di mitigazione di impatto ambientale.
La campagna Impianti Aperti on the Road ha ricevuto il patrocinio del MASE (Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica), di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente) e della Regione Lazio.
Per prenotazioni e informazioni: https://ecologiaviterbo.com/eventi/impianti-aperti-on-the-road-a-viterbo-8-maggio/
Il Programma della giornata è scaricabile in allegato.
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{/related_entries}Dati EUROSTAT su import export materie riciclate
EUROSTAT ha pubblicato i dati relativi alle esportazioni e importazioni di materie prime riciclabili in Europa nel 2024. Dai dati forniti si evince che nel 2023 i volumi di materiali esportati fuori dall'UE, quali rifiuti e rottami riciclabili e altre materie prime secondarie, avevano raggiunto il massimo negli ultimi 20 anni, pari a quasi 39 Mt, mentre nel 2024 si è registrato un calo dell'8,2%.
Nonostante la diminuzione, l’export di questi materiali fa registrare un + 58,5% se confrontato con quello di 20 anni fa.
Al contrario invece, il dato delle importazioni è in crescita del 17,5% rispetto al 2023 e, sul lungo periodo, in rapporto ai dati del 2004 l'aumento è del 7,2%.
Tra i flussi maggiormente esportati dall’Europa nel 2024 il primo posto è occupato dai metalli, che pesano per più del 50% dell'export. Seguono a distanza carta e cartone e materiali organici. Rispetto invece ai materiali importati in Europa oltre il 60% degli ingressi è costituito da materiali organici, seguiti da minerali e metalli.
Tra le destinazioni, le esportazioni dall'Unione dei materiali riciclabili finiscono per la maggior parte in Turchia (oltre 12 Mt sulle 37 totali) seguita da Regno Unito e India, mentre l'Ue riceve soprattutto da Brasile, Argentina e Regno Unito.
Per maggiori informazioni si rimanda alla pagine internet del sito EUROSTAT dedicata al tema, disponibile qui.
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{/related_entries}Consultazione su riesame ETS UE e riserva stabilizzatrice di mercato
Per il 2026 è previsto un riesame di alcuni degli elementi del sistema EU ETS, che comprenderà una valutazione dell'eventuale necessità di politiche supplementari per conseguire tali obiettivi.
A riguardo la Commissione ha avviato una consultazione pubblica. Tra i temi affrontati anche l’inclusione del settore rifiuti.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/163/SAEC-EUR/PE del 30.04.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/163/SAEC-EUR/PE
La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare contributi (“call for evidence” in allegato) e un questionario in merito alla consultazione pubblica per una revisione del EU ETS per il trasporto marittimo, il trasporto aereo, gli impianti fissi e riserva stabilizzatrice del mercato (Market Stability Reserve - MSR) delle quote CO2 del (MSR). Per il 2026 è previsto infatti un riesame di alcuni degli elementi del sistema, che comprenderà una valutazione dell'eventuale necessità di politiche supplementari per conseguire tali obiettivi.
In allegato il questionario (in italiano) che è suddiviso in due parti:
- una valutazione della direttiva ETS in termini di efficacia, efficienza, pertinenza, coerenza e valore aggiunto dell’UE. Valutazione che deve essere fatta rispetto ai settori inclusi in ETS e il settore dei rifiuti non è stato finora direttamente interessato;
- domande relative alla valutazione di impatto su trasporto aereo, marittimo e impianti fissi. Ho eliminato questioni relativi ai primi due aspetti ma su impianti fissi segnalo i seguenti temi:
- nuovo sostegno alla decarbonizzazione industriale
- riserva di stabilità del mercato
- rimozioni di carbonio
- CCU non permanente
- inclusione del settore dei rifiuti
- soglia di MW
Segnaliamo che questa consultazione fa parte del mandato della Commissione di valutare, entro giugno 2026, la fattibilità dell'inclusione degli impianti di incenerimento dei rifiuti urbani (MWI) nel sistema ETS dell'UE. Questa valutazione riguarda anche la possibilità di includere altri processi di gestione dei rifiuti nell'ETS UE, in particolare le discariche, ma le domande della consultazione hanno una copertura molto ampia:
- incenerimento dei rifiuti urbani
- incenerimento di rifiuti pericolosi
- discariche
- compostaggio
- digestione anaerobica
- riciclaggio meccanico
- riciclaggio chimico
- altre tecnologie di recupero o conversione, come la pirolisi o la gassificazione, per trasformare i rifiuti in energia e/o in combustibili sintetici.
Nel questionario sono inserite (in rosso) alcune prime proposte di risposta, quelle formulate da FEAD sono in inglese.
Al fine di definire il contributo Assoambiente da inviare alla Commissione e in vista di un prossimo confronto sul tema in ambito FEAD, Vi chiediamo gentilmente di poter inviare Vostri eventuali contributi rispetto alle domande che possono interessare in particolare il settore dei rifiuti entro il prossimo 19 maggio 2025 a e.perrotta@fise.org.
Il Gruppo di Lavoro Assoambiente sarà coinvolto per eventuali ulteriori approfondimenti.
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{/related_entries}No, non è stato il clima folle. Perché il blackout spagnolo mette a nudo molti tabù energetici
Il Foglio
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{/related_entries}Arriva a Viterbo Impianti Aperti on the Road
Il Messaggero, l’Agenzia di Stampa sull’Energia e sulle Infrastrutture - AGEEI, l’agenzia Energia Oltre e le testate Eco in Città, Tuscia Web, Tuscia UP, Eco dalle Città, Tuscia Times, On Tuscia, New Tuscia, Info Parlamento, Tuscia UP, Lulop Magazine
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{/related_entries}Il polo impiantistico di gestione rifiuti di Viterbo apre i cancelli per le visite guidate della campagna Impianti Aperti on the Road
Il prossimo 8 maggio il polo impiantistico di Ecologia Viterbo aprirà i cancelli a istituzioni, studenti e cittadinanza, in occasione della terza tappa di "Impianti Aperti on the road – Il viaggio per la sostenibilità", la campagna promossa da ASSOAMBIENTE (l’Associazione che rappresenta le imprese che operano nel settore dell’igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare, smaltimento rifiuti e bonifiche), con il patrocinio del MASE e di ISPRA SNPA.
La giornata dedicata alla conoscenza e valorizzazione del compost vedrà in mattinata (dalle ore 9 alle 13, in via Lemme 8, Viterbo), dopo una breve introduzione da parte di rappresentanti dell’Associazione e dell’azienda, due turni di visite guidate del nuovo impianto di compostaggio che accoglie rifiuti organici provenienti dalle raccolte differenziate e residui ligneo cellulosici e li trasforma in compost di qualità da utilizzare in agricoltura; e della discarica che, in linea con le più avanzate Direttive Europee e del Green Deal, è dotata di impianti per il recupero energetico del biogas con una potenza complessiva di circa 3MW, in grado di alimentare circa 4.000 abitazioni. I partecipanti potranno osservare dal vivo il processo di trasformazione dei rifiuti organici in compost di qualità e comprendere le tecnologie impiegate.
I lavori del pomeriggio saranno aperti dalla visita all’impianto di trattamento meccanico biologico (in località Casale Bussi) dei rifiuti solidi urbani che ha una potenzialità di trattamento di circa 215.000 tonnellate/anno, dai quali si ottiene combustibile derivato da rifiuto e combustibile solido secondario, frazione organica stabilizzata, recupero di metalli e riduzione volumetrica dei rifiuti.
A seguire si terrà, presso la sala eventi dell’impianto, il seminario "Il Compost da rifiuti: una risorsa per le eccellenze agroalimentari del territorio di Viterbo". L’appuntamento vedrà, dopo i saluti istituzionali e gli interventi del Direttore di Assoambiente Elisabetta Perrotta e dell'AD di Ecologia Viterbo ing. Pierpaolo Lombardi, un approfondimento sulle applicazioni e sulla qualità del compost Nova Terra. Il prof. Andrea Colantoni e il suo team del DAFNE – Università della Tuscia presenteranno i risultati della ricerca condotta per migliorare la qualità del compost e renderlo più performante grazie a consorzi microbici sviluppati ad hoc.
Seguirà un confronto con i rappresentanti locali del mondo agricolo e agroalimentare sui temi dell'economia circolare e della rigenerazione del territorio grazie alla gestione virtuosa dei rifiuti organici, con un focus sul suo valore per l'agricoltura locale e le eccellenze agroalimentari del territorio.
"Il compost di qualità rappresenta un ponte perfetto tra la gestione sostenibile dei rifiuti e l'agricoltura d'eccellenza del nostro territorio", evidenzia l'ing. Pierpaolo Lombardi, AD di Ecologia Viterbo. "Questa nuova edizione di Impianti Aperti vuole mostrare concretamente come l'economia circolare possa tradursi in valore per le aziende agricole locali e in prodotti di qualità superiore per i consumatori. Il nostro impianto di compostaggio è un tassello fondamentale di questo ciclo virtuoso che restituisce alla terra ciò che dalla terra proviene."
"Con questa tappa della nostra campagna Impianti Aperti on the Road approfondiamo un ulteriore aspetto cruciale dell'economia circolare: la trasformazione dei rifiuti organici in risorsa per l'agricoltura", sottolinea Elisabetta Perrotta – Direttore di Assoambiente. "Il polo impiantistico di Viterbo rappresenta un altro esempio concreto di come il settore della gestione rifiuti possa creare valore per il territorio, non solo attraverso la riduzione degli impatti ambientali, ma anche generando risorse preziose per altri settori economici."
Per prenotazioni e informazioni: https://ecologiaviterbo.com/eventi/impianti-aperti-on-the-road-a-viterbo-8-maggio/
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{/related_entries}ASSOAMBIENTE 24 aprile 2025
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{/related_entries}2025/162/SA-LAV/MI
Con la nota n. 616 pubblicata lo scorso 3 aprile, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha sancito, in risposta ad un quesito, l’illegittimità di una prassi diffusa in molte aziende, ovvero quella di erogare il trattamento di fine rapporto anticipatamente in busta pagaz, e non con le modalità previste dalla legge.
L’Ispettorato ricorda come le disposizioni legislative di cui all’articolo 2120 del Codice Civile deleghino alla contrattazione collettiva l’eventuale previsione di ragioni che giustifichino l’erogazione, parziale, anticipata del TFR, ma sempre entro i limiti della “ratio” dell’istituto; diverso è invece il mero trasferimento in busta paga, che trasformerebbe il TFR in integrazione retributiva, con conseguenze anche sul piano contributivo e fiscale.
Pertanto, conclude l’Ispettorato, qualora si ravvisassero anticipazioni in busta paga con modalità non conformi al dettato legislativo, il personale ispettivo procederà ad intimare al datore di lavoro la reintegra delle quote di TFR da accantonare in quanto anticipate con modalità illegittime.
Cordiali saluti.
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{/related_entries}2025 | Nuova Edizione per Impianti aperti on the Road | Il viaggio per la sostenibiità
Con “IMPIANTI APERTI on The Road. Il viaggio per la sostenibilità”, ASSOAMBIENTE ha lanciato nel 2024 l’upgrade di "Impianti Aperti", la campagna di sensibilizzazione realizzata dall’Associazione dal 2019 per promuovere la conoscenza delle infrastrutture industriali necessarie alla corretta e sostenibile gestione dei rifiuti.
IMPIANTI APERTI ON THE ROAD: UNA NUOVA EDIZIONE
L'edizione 2025 di "Impianti Aperti on the road" prevede un ruolo sempre più attivo di Assoambiente per le visite programmate negli gli impianti industriali.
Ogni mese, verrà data l’opportunità ad un impianto di aprire le sue porte per consentire la partecipazione di enti locali, comitati territoriali e, in particolare, studenti interessati.
L'obiettivo di queste visite è promuovere una cultura consapevole nella gestione dei rifiuti e condividere conoscenze fondamentali sulle tecnologie utilizzate, i processi di monitoraggio, le autorizzazioni normative e il controllo delle emissioni. In questo contesto, Assoambiente metterà a disposizione la propria competenza e l'esperienza per stimolare il dialogo e il confronto costruttivo.
Inoltre, le aziende coinvolte potranno richiedere di unire alla visita all’impianto anche la possibilità di usufruire di un corso formativo su argomenti di interesse specifico. Le tematiche potrebbero includere aspetti relativi alla sicurezza, alle tariffe ARERA, al bilancio di sostenibilità, alle certificazioni, alla gestione del rischio e alle strategie di comunicazione ambientale.
PATROCINI E COMUNICAZIONE
Assoambiente, con il suo impegno costante nella diffusione di notizie e informazioni cruciali nel campo del waste management, ha già ottonuto il patrocinio del MASE (Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare) e di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente).
Sarà garantita alla campagna di comunicazione una copertura estesa delle attività promosse attraverso i media nazionali e locali. Sia online che offline, sarà offerta un'ampia copertura delle Tappei in programma, raggiungendo un pubblico sempre più vasto interessato al settore della gestione dei rifiuti. Sui canali social ufficiali dell’Associazione saranno condivisi con la comunità online aggiornamenti, notizie e informazioni cruciali.
Clicca qui per vedere la Puntata di ITALIAN GREEN | Rai2.
Nel corso dell'intervento il Direttore Perrotta (minuto 15:07) ha raccontato il senso del viaggio per la sostenibilità "Impianti Aperti on the Road": un percorso tra gli impianti italiani per mostrare come funziona davvero l’economia circolare.
IMPIANTI APERTI - EDIZIONI PRECEDENTI
Edizione 2019: 9 impianti partecipanti in presenza.
Edizione 2020: 20 video - Guarda la Playlist
Edizione 2021: 33 video - Guarda la Playlist
Edizione 2022: 10 video - Guarda la Playlist
Edizione 2023: 5 video - Guarda la Playlist
Edizione 2024: 9 video - Guarda la Playlist
IPOTESI DI REALIZZAZIONE
Obiettivo: promuovere la cultura della gestione dei rifiuti e condividere conoscenze su tecnologie, monitoraggi, autorizzazioni e controllo delle emissioni. Assoambiente mette a disposizione il suo know-how per animare il confronto supportando le Aziende coinvolte nella realizzazione di:
a) Visita dell'impianto con la partecipazione di enti locali, comitati territoriali e/o studenti.
b) Seminario su tematiche di interesse per l’azienda aderente e/o territorio
c) Corso formativo su tematiche di interesse dell'Azienda coinvolta quali ad esempio: sicurezza, tariffe ARERA, bilancio di sostenibilità, certificazioni, risk management, comunicazione.
Calendario di Impianto Aperti On The Road 2025

LOGO PROGETTO
Le Aziende che desiderano aprire gli impianti per la Giornata mondiale dell'Ambiente prevista per il 5 giugno 2025, potranno comunque richiedere all'Associazione il logo dell'iniziativa e partecipare alle attività di comunicazione dell'evento (inviare mail a: t.colin@fise.org).
Il viaggio Assoambiente per la sostenibilità è un’occasione di promozione e condivisione delle migliori pratiche.
Insieme all’Associazione si può contribuire concretamente alla sfida della sostenibilità ambientale per sconfiggere i pregiudizi e lo stigma sulle attività del settore.
REFERENTI PROGETTO:
Teresa Colin Comunicazione ed eventi - t.colin@fise.org
Marco Catino Ufficio Stampa - redazione@fise.org
Sabrina Poggi Social Media Manager - s.poggi@sabrinapoggi.com
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{/related_entries}Aggiornamento mensile FEAD su UE policy – 25 aprile 2025 ore 11.00
Segnaliamo che il prossimo evento FEAD di aggiornamento sulle principali tematiche in corso di esame a livello europeo si terrà il 25 aprile 2025, dalle ore 11.00 alle ore 12.00.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/161/SAEC-EUR/PE del 23.04.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/161/SAEC-EUR/PE
FEAD organizza mensilmente un incontro via web della durata di un’ora in cui vengono sintetizzate le principali tematiche in corso di esame a livello europeo, che interessano in particolare la gestione dei rifiuti e la Circular Economy.
Per quanti interessati segnaliamo che il prossimo incontro si terrà il 25 aprile 2025, dalle ore 11.00 alle ore 12.00.
Di seguito il seguente link per seguire evento:
Microsoft Teams
Join the meeting now
Meeting ID: 334 660 474 697
Passcode: tx7wK2Cb
Per eventuali richieste o quesiti, potete rivolgerVi a e.perrotta@fise.org.
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{/related_entries}CAM Rifiuti – il MASE aggiorna i criteri al nuovo Codice Appalti
Pubblicato il Decreto del 7 aprile 2025 con cui il MASE ha aggiornato i Criteri ambientali minimi (CAM) Rifiuti (Gazzetta Ufficiale del 19 aprile 2025, n. 92). Il Decreto abroga il precedente del 23 giugno 2022 ed entrerà in vigore il 18 giugno 2025.
L’aggiornamento, su aspetti non strutturali, si è reso necessario in virtù dell’entrata in vigore del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36 (codice degli appalti).
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/160/SA-NOT/TO del 22.04.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/160/SA-NOT/TO
Pubblicato il Decreto del 7 aprile 2025 (Gazzetta Ufficiale del 19 aprile 2025, n. 92) con cui il MASE ha aggiornato i Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani, del servizio di pulizia e spazzamento stradale, della fornitura dei relativi veicoli e dei contenitori e sacchetti per la raccolta dei rifiuti urbani (CAM gestione rifiuti).
Il Decreto abroga il precedente del 23 giugno 2022 (v. circolare Assoambiente n. 221/2022) ed entrerà in vigore il 18 giugno 2025.
L’aggiornamento, su aspetti non strutturali, si è reso necessario in virtù dell’entrata in vigore del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36 (Codice degli appalti) il quale, ai sensi e per gli effetti dell’art. 57, comma 2, prevede in continuità rispetto al passato l’adozione obbligatoria di tali criteri che sono da intendersi integrativi, per gli aspetti ambientali, rispetto ai requisiti tecnici o obblighi normativi, derivanti da Regolamenti europei o norme nazionali, già vigenti per il settore.
Come per il precedente decreto i CAM riguardano l’affidamento:
- del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani;
- del servizio di pulizia e spazzamento e altri servizi di igiene urbana;
- della fornitura di contenitori e sacchetti per la raccolta dei rifiuti urbani;
- della fornitura, leasing, locazione e noleggio di veicoli, macchine mobili non stradali e attrezzature per la raccolta e il trasporto di rifiuti e per lo spazzamento stradale.
Con riferimento alle modifiche apportate al documento, si evidenzia in particolare che:
- sono stati aggiornati i riferimenti normativi al nuovo Codice dei contratti pubblici (D.lgs. n.36/2023);
- al criterio 2.1.1 “Obiettivi di raccolta differenziata e di recupero di materia” (rubricato come 4.2.1 nella versione dei CAM del 22 giugno 2022), punto 3, è stato inserito il riferimento alla prassi di riferimento UNI/PdR 123:2021, in ordine alla determinazione della qualità del rifiuto organico da recuperare attraverso i processi di digestione anaerobica e compostaggio, come previsto dall’articolo 182-ter, comma 7 del TU ambientale.
- nel criterio 3.1.1 “Servizio di pulizia e spazzamento e tipologia dei rifiuti da asportare” (ex criterio 5.2.1) è stata modificata la formulazione del criterio. Ove la lista di rifiuti contemplati è chiusa (“in particolare”, nella versione precedente) è stata resa non esaustiva (“tra cui”, nella versione modificata) in modo da lasciare più libertà alle stazioni appaltanti di gestire l’applicazione del criterio stesso in base alla tipologia di rifiuto da gestire. Il punto 2 del medesimo criterio, relativo ai cestini, viene leggermente modificato per coerenza alla terminologia usata nel TU.
- nel capitolo 3, viene aggiunto un criterio sul servizio straordinario di ripristino post incidente.
Nel far rinvio al Decreto, in allegato alla presente, rimaniamo disposizione per informazioni.
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{/related_entries}Ecodesign prodotti – Cronoprogramma della CE sulle categorie di prodotti (tessili e pneumatici)
La Commissione europea ha pubblicato il "Piano di lavoro per la progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili e l'etichettatura energetica 2025-2030".
In tale documento la Commissione evidenzia le filiere di prodotti da considerarsi prioritari e per i quali procedere alla definizione delle specifiche regole di ecodesign, secondo quanto previsto dal Regolamento 2024/1781/UE.
Nel Piano della Commissione si riporta che il primo regolamento che questa si impegna a varare (nel 2027) sarà quello relativo all'ecoprogettazione dei prodotti tessili e, nello stesso anno, toccherà anche alla filiera degli pneumatici.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/159/SAEC-EUR/CS del 22.04.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/159/SAEC-EUR/CS
La Commissione europea ha pubblicato il "Piano di lavoro per la progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili e l'etichettatura energetica 2025-2030".
In tale documento la Commissione evidenzia le filiere di prodotti da considerarsi prioritari e per i quali procedere alla definizione delle specifiche regole di ecodesign, secondo quanto previsto dal Regolamento 2024/1781/UE che stabilisce il quadro per la definizione dei requisiti di progettazione ecocompatibile per prodotti sostenibili. Il Regolamento demanda infatti alla Commissione il compito di scrivere i vincoli specifici per le categorie di prodotto individuate e che impegneranno realmente le imprese produttrici.
Nel Piano della Commissione si riporta che il primo Regolamento da varare (nel 2027) sarà quello relativo all'ecoprogettazione dei prodotti tessili e, nello stesso anno, toccherà anche alla filiera degli pneumatici. Il 2028 sarà invece l'anno del settore dell'arredo mentre per la fabbricazione green dei materassi si dovrà attendere il 2029.
I criteri di produzione ecosostenibile riguarderanno, come già previsto, anche alcuni prodotti "intermedi", tra cui acciaio e ferro (2026) e alluminio (2027). In questi casi la Commissione europea ha sottolineato che sarà necessaria una attenta valutazione dei criteri di fabbricazione, visto l'impatto che questi prodotti intermedi hanno sui prodotti finiti che ne derivano.
Inoltre, nel 2027, dovrebbe arrivare un provvedimento sulla riparabilità dei prodotti che definirà anche un "indice di riparabilità", utile per orientare le scelte dei consumatori. Infine nel 2029 sarà pubblicato un atto apposito che andrà a disciplinare il contenuto di riciclato e la riciclabilità delle apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Per maggiori informazioni si rimanda al testo della comunicazione della Commissione allegata.
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{/related_entries}Consultazione ARERA –nuovi criteri di articolazione tariffaria agli utenti – invio contributi entro il 13 maggio 2025
Con la consultazione 179/2025/R/RIF l’ARERA ha definito gli “Orientamenti iniziali per la definizione di primi criteri di articolazione tariffaria agli utenti del servizio di gestione dei rifiuti urbani”.
La consultazione segue un’indagine compiuta da ARERA (deliberazione 11 febbraio 2025, n. 43/2025/R) che ha portato l’Autorità ad individuare alcune aree di intervento prioritarie.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/158/SA-ARE/TO del 22.04.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/158/SA-ARE/TO
Con il documento di consultazione 179/2025/R/RIF l’ARERA ha definito gli “Orientamenti iniziali per la definizione di primi criteri di articolazione tariffaria agli utenti del servizio di gestione dei rifiuti urbani”.
Come noto (vedasi circolare Assoambiente n. 76/2025) il DCO segue un’indagine compiuta da ARERA (deliberazione 11 febbraio 2025, n. 43/2025/R) che ha portato l’Autorità a concludere chefosse “opportuno individuare tre aree di intervento prioritarie al fine di:
- adeguare i criteri di articolazione tariffaria al mutato contesto socio-economico nonché al paradigma emergente di economia circolare;
- introdurre strumenti volti a ridurre la riscontrata eterogeneità, minimizzando i potenziali effetti distorsivi nell’allocazione dei costi nell’ambito della struttura dei corrispettivi e tra le diverse categorie di utenza;
- valorizzare le attività di misura, quale strumento primario non solo per la responsabilizzazione dell’utenza, contribuendo a garantire maggiore “corrispettività” della tariffa, ma anche per lo sviluppo industriale dell’intero settore”.
L’Autorità, ritenendo opportuno prevedere la definizione di un intervento di primo riordino in materia di articolazione dei corrispettivi nel servizio di gestione dei rifiuti urbani, intende definire criteri aggiornati che i soggetti competenti (Comuni ed Enti di governo dell’ambito ottimale/ETC) saranno tenuti a seguire per la definizione dei corrispettivi applicati all’utenza finale.
I principali obiettivi perseguiti dall’Autorità sono:
- Obiettivo A. Uniformità. Prevenire distorsioni e disallineamenti tariffari, promuovendo una razionalizzazione dei criteri, pur nell’ambito della necessaria flessibilità riconosciuta, per una maggiore omogeneità di trattamento tra le diverse categorie di utenza;
- Obiettivo B. Corrispondenza. Fornire segnali di prezzo corretti per consentire un accesso al servizio che garantisca una più coerente allocazione di costo, veicolando al contempo adeguati incentivi all’adozione di pratiche ambientalmente virtuose;
- Obiettivo C. Semplicità. Rispettare i principi di chiarezza e coerenza, di informazione e trasparenza agli utenti;
- Obiettivo D. Sviluppo. Contribuire alla modernizzazione del settore, sostenendo l’innovazione e la digitalizzazione dei processi e dei servizi, incoraggiando la partecipazione attiva di tutti i soggetti coinvolti e favorendo il conseguimento degli obiettivi di economia circolare.
Segnalando l’importanza della consultazione, l’Associazione - come di consueto - intende definire un proprio contributo e a riguardo chiediamo una vostra attiva collaborazione facendo pervenire (email l.tosto@fise.org) osservazioni puntuali sul DCO (compilando gli specifici box in allegato) entro e non oltre martedì 13 maggio 2025.
Nel far rinvio al DCO ARERA, in allegato alla presente unitamente al file con i quesiti, rimaniamo in attesa di contributi ed a disposizione per informazioni.
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{/related_entries}Consultazione ARERA – primi orientamenti per l’adozione del MTR-3 – invio contributi entro il 13 maggio 2025
Con la consultazione 180/2025/R/RIF l’ARERA ha avviato il confronto con gli stakeholder sui primi orientamenti per l’adozione del Metodo tariffario rifiuti per il terzo periodo regolatorio (MTR-3).
L’Autorità è orientata a confermare una durata quadriennale del periodo regolatorio anche per il MTR-3 che, pertanto, troverebbe applicazione per il periodo 2026-2029.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/157/SA-ARE/TO del 22.04.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/157/SA-ARE/TO
Con il documento di consultazione 180/2025/R/RIF l’ARERA ha avviato il confronto con gli stakeholder sui primi orientamenti per l’adozione del Metodo tariffario rifiuti per il terzo periodo regolatorio (MTR-3). L’Autorità è orientata a confermare una durata quadriennale del periodo regolatorio anche per il MTR-3 che, pertanto, troverebbe applicazione per il periodo 2026-2029.
L’Autorità prevede di adottare entro il 31 luglio 2025 il provvedimento finale (MTR-3) e le procedure di predisposizione, validazione e trasmissione delle proposte tariffarie relative al servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani e al trattamento presso impianti di chiusura del ciclo “minimi”.
Più nello specifico, con il DCO ARERA illustra gli orientamenti generali dell’Autorità per la definizione dell’impianto della nuova regolazione del servizio di gestione dei rifiuti urbani, sia con riferimento alla determinazione dei criteri di riconoscimento dei costi efficienti di esercizio e di investimento del servizio integrato dei rifiuti sia per la definizione delle tariffe di accesso agli impianti di trattamento, in conformità ai principi derivanti dalla normativa comunitaria e nazionale, ovvero:
- mantenere un quadro generale di regole stabile e certo, che sia ritenuto efficace e credibile dai vari attori presenti nel comparto;
- promuovere una maggiore qualità e un ricorso ampio all’innovazione al fine di migliorare il possibile impiego del materiale recuperato nell’ambito del ciclo di gestione dei rifiuti;
- favorire il percorso di avvicinamento del grado di copertura dei costi della raccolta differenziata al livello previsto dalla normativa vigente;
- rafforzare la disciplina dei profili tariffari dell’accesso agli impianti di trattamento, in coerenza con il PNGR;
- tener conto, alla luce della recente definizione dello schema tipo di bando di gara per l’affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani (Allegato A della deliberazione 596/2024/R/RIF), delle condizioni alle quali l’operatore si sia aggiudicato l’affidamento del servizio in esito alla procedura ad evidenza pubblica (con particolare riferimento ai parametri che incidono sul limite annuale di crescita delle entrate tariffarie), nonché assicurare l’opportuno coordinamento tra la disciplina relativa alle gare e il nuovo metodo tariffario;
- rafforzare la compliance regolatoria, prevedendo che eventuali inadempimenti siano necessariamente seguiti da segnali di disincentivo efficaci, in un’ottica di tutela degli utenti finali;
- rafforzare la programmazione di carattere economico-finanziario individuando criteri e modalità di redazione dei piani sulla base di un orizzonte pluriennale, anche elaborando – in un’ottica di semplificazione e standardizzazione degli atti impiegabili anche in sede di espletamento delle procedure ad evidenza pubblica per l’assegnazione del servizio – uno schema tipo di piano economico-finanziario, con indicazioni metodologiche per la relativa elaborazione.
Segnalando l’importanza della consultazione, l’Associazione - come di consueto - intende definire un proprio contributo e a riguardo chiediamo una vostra attiva collaborazione facendo pervenire (email l.tosto@fise.org) osservazioni puntuali sul DCO (compilando gli specifici box in allegato) entro e non oltre martedì 13 maggio 2025.
Nel far rinvio al DCO ARERA, in allegato alla presente, rimaniamo in attesa di contributi ed a disposizione per informazioni.
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{/related_entries}ASSOAMBIENTE 18 aprile 2025
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{/related_entries}ALBO GESTORI – Circolare n. 1/2025 su aggiornamento quiz RT
Con la circolare n. 1 del 15 aprile 2025 sono stati aggiornati i quiz riguardanti le verifiche d’idoneità del responsabile tecnico (RT) con l’eliminazione di alcuni per sopraggiunte modifiche normative.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/156/SAEC-ALB/LE del 18.04.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/156/SAEC-ALB/LE
Pubblicata sul sito dell’Albo la circolare n. 1 del 15 aprile 2025 con cui il Comitato Nazionale ha provveduto ad aggiornare i quiz riguardanti le verifiche d’idoneità del responsabile tecnico (RT), eliminandone alcuni per sopraggiunte modifiche normative.
Di seguito l’elenco dei quiz eliminati:
Modulo obbligatorio per tutte le categorie
G_1_04149, G_1_04160, G_2_00586, G_3_00687, G_3_00773, G_3_00816, G_3_04082, G_3_04206.
Modulo specialistico categorie 1, 4 e 5
T_1_01204, T_3_01563, T_5_01764.
Modulo specialistico categoria 10
A_5_03778, A_6_03874.
Si rinvia per ogni approfondimento alla Circolare Albo n. 1/2025, disponibile qui e al sito dell’Albo nazionale gestori ambientali in cui è pubblicato l’elenco aggiornato dei quiz oggetto delle verifiche di idoneità.
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{/related_entries}Assicurazione imprese contro eventi calamitosi – FAQ del MASE
Il MASE, a seguito di una serie di richieste di chiarimento pervenute in merito all’operatività del sistema di assicurazione per i rischi catastrofali di cui al Decreto 18/2025 “Regolamento recante modalità attuative e operative degli schemi di assicurazione dei rischi catastrofali”, ha predisposto e pubblicato sul proprio sito le risposte ad alcune delle FAQ raccolte, fornendo delle prime indicazioni sul tema. Come riportato nella precedenti comunicazioni, l’obbligo assicurativo per le grandi imprese è partito il 31 marzo 2025, mentre le medie imprese avranno tempo fino al 1° ottobre2025 e quelle piccole fino al 31 dicembre 2025.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/155/SAEC-NOT/CS del 17.04.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/155/SAEC-NOT/CS
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), a seguito di una serie di richieste di chiarimento pervenute in merito all’operatività del sistema di assicurazione per i rischi catastrofali di cui al Decreto18/2025 “Regolamento recante modalità attuative e operative degli schemi di assicurazione dei rischi catastrofali” (v. circolare associativa n. 83 del 3 marzo 2025), ha predisposto e pubblicato sul proprio sito le risposte ad alcune delle FAQ raccolte, fornendo delle prime indicazioni sul tema.
Tra le varie risposte viene specificato che l'obbligo di assicurarsi contro le calamità naturali esiste anche se l'impresa non ha la proprietà dei terreni, fabbricati, impianti e macchinari ma li utilizza in leasing o affitto. Viene poi affermato che non sono tenute ad assicurarsi quelle imprese che lavorano senza impiegare nessuno dei beni oggetto di assicurazione. Inoltre se l'imprenditore usa parte dell'abitazione per l'esercizio dell'impresa, l'assicurazione coprirà solo quella porzione dell'immobile.
Per quanto riguarda gli studi di professionisti si chiarisce che l'onere assicurativo scatta solo se lo studio è obbligato a iscriversi nel Registro delle imprese. Se un'impresa ha già contratto un'assicurazione, l'adeguamento alle nuove previsioni normative decorre a partire dal primo rinnovo o quietanzamento utile delle stesse. Viene poi permessa l'adesione a polizze collettive.
La legge 213/2023, che ha istituito l’obbligo assicurativo, non prevede sanzioni per la mancata sottoscrizione della polizza ma stabilisce che l'impresa che non procede in tale senso non ha accesso a incentivi e agevolazioni pubbliche. Come evidenziato nelle FAQ però tale conseguenza non scatta in automatico ma opererà solo "dalla data del provvedimento di adeguamento e di recepimento della previsione di cui alla legge n. 213 del 2023 nell'ambito della disciplina normativa del contributo, sovvenzione o agevolazione pubblica, ovvero dalla diversa data ivi indicata."
Come riportato nella circolare Assoambiente n. 140 del 1° aprile 2025, si ricorda che l’obbligo assicurativo per le grandi imprese è partito il 31 marzo 2025, mentre le medie imprese avranno tempo fino al 1° ottobre2025 e quelle piccole fino al 31 dicembre 2025.
Per maggiori informazioni si rimanda alla pagina web del MASE dedicata alle FAQ e disponibile qui.
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{/related_entries}ALBO GESTORI – Deliberazione 3/2025 su iscrizione Cat. 1 per raccolta e trasporto di rifiuti costituiti da capsule di caffè o altri infusi esausti
Pubblicata la Deliberazione Albo Nazionale Gestori Ambientali n. 3/2025 con cui viene consentito alle imprese di raccolta e trasporto dei rifiuti costituiti da capsule di caffè o altri infusi esausti ai fini dell’iscrizione all'Albo gestori ambientali di potersi avvalere delle stesse dotazioni minime di personale e veicoli che sono già richieste ai soggetti che svolgono esclusivamente attività di raccolta differenziata e trasporto di alcune tipologie di rifiuti (tra cui tessili, batterie e farmaci) e che sono di gran lunga inferiori rispetto a quelle richieste per l'attività complessiva di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/154/SAEC-ALB/LE del 17.04.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/154/SAEC-ALB/LE
L’Albo Nazionale Gestori Ambientali ha emanato la Deliberazione n. 3 del 14 aprile 2025 recante “Modifica della deliberazione n. 5 del 3 novembre 2016 ai fini di consentire l’iscrizione all’Albo nella categoria 1, con procedura ordinaria, delle imprese che intendono svolgere l’attività di raccolta e trasporto di rifiuti costituiti da capsule di caffè o altri infusi esausti”, in vigore da ieri.
I motivi che hanno reso necessario questo intervento regolamentare dell’Albo sono da ricercarsi nella sempre maggior diffusione sul mercato delle capsule di caffè e di altri infusi (identificate dal codice EER 200199) e la conseguente necessità di intercettare, in un’ottica di economia circolare finalizzata al recupero e al riciclo, la relativa frazione esausta all’interno dei circuiti organizzati di raccolta differenziata.
Si ricorda che il rifiuto così classificato può essere conferito presso i centri di raccolta comunali ai sensi dell’art. 5 del D.lgs. n. 116/2020 che ha integrato l’allegato I, paragrafo 4.2, del DM 8 aprile 2008 e s.m.i. con il punto 45- bis: “altre frazioni non specificate altrimenti se avviate a riciclaggio (EER 20 01 99”).
Pertanto l’Albo ha ritenuto opportuno integrare tale tipologia di rifiuto, identificato dal codice EER 200199 (capsule di caffè o altri infusi esausti) all’interno dell’attuale sottocategoria della categoria 1 individuata nell’allegato D, Tab. D2 alla deliberazione n. 5 del 3 novembre 2016, relativa alla raccolta differenziata di determinate tipologie di rifiuti: ciò al fine di consentire anche alle imprese in possesso di piccoli mezzi con portata limitata, di poter effettuare questa particolare attività di raccolta e trasporto.
Per ogni approfondimento si rinvia alla Deliberazione n. 3/2025 disponibile qui.
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{/related_entries}Sentenza Consiglio di Stato su localizzazione impianti inquinanti
Secondo la Sentenza del Consiglio di Stato del 10 febbraio 2025, n. 1071, per contestare la realizzazione di un impianto ad elevato impatto ambientale basta che il Comune limitrofo prospetti potenziali ripercussioni negative sul proprio territorio, senza dover provare la reale pericolosità dell'opera.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/153/SAEC-GIU/LE del 16.04.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/153/SAEC-GIU/LE
Per contestare la realizzazione di un impianto ad elevato impatto ambientale basta che il Comune limitrofo prospetti potenziali ripercussioni negative sul proprio territorio, senza dover provare la reale pericolosità dell'opera.
È quanto stabilisce la Sentenza del Consiglio di Stato 10 febbraio 2025, n. 1071 con cui il Consiglio conferma l'orientamento giurisprudenziale che riconosce la possibilità dei Comuni di agire in giudizio in materia ambientale "quante volte la realizzazione di un'opera sul territorio di un Comune limitrofo possa anche solo potenzialmente comportare un dato pregiudizio".
Il Collegio ribadisce sul punto che per i Comuni non può “la legittimazione ad agire essere subordinata alla prova di una concreta pericolosità dell'impianto, reputandosi sufficiente una prospettazione delle temute ripercussioni su un territorio comunale collocato nelle vicinanze, e comunque non a distanza, dell’opera da realizzare”.
Sulla base di tali principi il Consiglio conferma nella vicenda oggetto della sentenza la legittimazione di alcuni Comuni laziali ad impugnare la decisione con cui la Regione aveva autorizzato la realizzazione, da parte di una società, di una piattaforma di valorizzazione e riciclo di rifiuti marini e di stoccaggio delle frazioni non riciclabili. Gli Enti locali, vicini a quello interessato dall'impianto, avevano infatti prospettato un possibile pregiudizio per l'ambiente "tenuto conto del pregio ambientale dell'area e dei siti sensibili all'interno dei quali si colloca l'impianto":
“Inoltre, come chiarito dalla Sezione (v. sentenza n. 5154 del 10 giugno 2024), la circostanza che un progetto abbia ottenuto (come nella specie) regolare parere positivo dall’autorità preposta alla V.i.a. non comporta che tale progetto sia stato autorizzato, dovendo in ogni caso intervenire il rilascio dell’A.i.a.
Una valutazione di impatto ambientale negativa preclude, infatti, il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale; al contrario, legittimamente può essere negata l’autorizzazione integrata ambientale anche in presenza di una valutazione di impatto ambientale positiva, poiché solo l’AIA è, di per sé, idonea ad esprimere un giudizio definitivo sull’intervento in concreto proposto”.
Per ogni approfondimento si rinvia alla Sentenza del Consiglio di Stato allegata.
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{/related_entries}Le leggi di Cipolla sulla stupidità spiegate ai trumpisti italiani
Il Foglio
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{/related_entries}Il Presidente Testa al Festival dell’Energia
Corriere della Sera
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{/related_entries}Recupero dei rifiuti organici - Consiglio di Stato 2680/2025 su applicazione del principio di prossimità
Il Consiglio di Stato con la sentenza 2680/2025 si è pronunciato sul tema della legittimità di clausola territoriali del bando che limitano la partecipazione ad operatori economici qualora si tratti di recupero della FORSU.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/152/SA-GIU/TO del 16.04.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/152/SA-GIU/TO
Il Consiglio di Stato con la sentenza 2680/2025 si è pronunciato sul tema della legittimità di clausola territoriali del bando che limitano la partecipazione ad operatori economici qualora si tratti di recupero della FORSU.
Preliminarmente si evidenzia che, rispetto la giurisprudenza andatasi a consolidare in questi anni in materia, la sentenza – di segno opposto - non costituisce un precedente innovativo rispetto agli orientamenti già maturati in tema di clausole di limitazione territoriale e non può esserle attribuito un un rilievo che trascende la specifica gara in oggetto stante la peculiarità delle clausole che hanno caratterizzato la lex specialis.
Nel merito, una società in house attiva nel settore della gestione dei rifiuti aveva indetto una procedura aperta con il criterio del minor prezzo ai sensi dell’art. 108 D.lgs. 36/2023 per l’affidamento del servizio di recupero della frazione organica dei rifiuti proveniente dalla raccolta differenziata. La società ricorrente (non partecipante alla gara) aveva lamentato l’illegittimità della previsione dell’art. 3 del disciplinare di gara, replicato dall’art. 7 del capitolato speciale d’appalto che, secondo la prospettazione attorea, avrebbe precluso ai concorrenti di partecipare alla gara se non indicando impianti di conferimento a distanze predeterminate dalla sede legale dell’azienda. L’illegittimità della relativa clausola del bando sarebbe derivata dalla violazione dei principi di accesso al mercato, di concorrenza e massima partecipazione.
I giudici - pur ammettendo una formulazione oscura ed equivoca da parte del bando di gara con riguardo ad alcune nozioni - si sono espressi in modo diverso rispetto gli ultimi e maggioritari orientamenti giurisprudenziali nonché il parere dell’ANAC (Delibera n. 1/2024) statuendo che: “[…] nell’ambito delle procedure ad evidenza pubblica in materia di trattamento di rifiuti, trova applicazione l’art. 181, comma 5, cod. ambiente, che impone alle stazioni appaltanti di privilegiare “anche con strumenti economici, il principio di prossimità degli impianti di recupero”. Le clausole oggetto di impugnazione, a ben vedere, rappresentano una applicazione del suddetto principio di prossimità, il quale trova il suo fondamento in ragioni di tutela ambientale, il che è sufficiente ad escludere il dedotto profilo di illegittimità”.
In tal senso, analizzando la sentenza, la motivazione sembra basarsi sul presupposto secondo il quale la specifica clausola del bando oggetto di impugnativa non avrebbe imposto la disponibilità di un impianto di trattamento nel circoscritto ambito territoriale indicato, essendo comunque possibile utilizzare un mero sito di primo “conferimento”, distinto dall’impianto “finale” di “destinazione” dei rifiuti, il quale ben poteva essere individuato senza limiti territoriali di sorta.
Al di là di ulteriori valutazioni, il Collegio non ha considerato che all’interno dei limiti territoriali non c’era alcun impianto di primo conferimento disponibile e che gli unici impianti ivi ubicati erano (di recupero) dei tre aggiudicatari dei lotti.
Nel far rinvio alla sentenza in oggetto, in allegato, rimaniamo a disposizione per informazioni.
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{/related_entries}FEAD NEWSLETTER N° 214 – 14 APRIL 2025
Si rende disponibile in allegato la Newsletter n. 214 del 14 aprile 2025.
Buona lettura.
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{/related_entries}RENTRi contributo annualità 2025
E’ stata aperta la possibilità di effettuare il pagamento del contributo RENTRi per l’annualità 2025 attraverso la funzione “Pratiche/Contributo annuale” disponibile nella propria Area Riservata, ai sensi di quanto previsto dall’art. 14 del D.M. 4 aprile 2023, n. 59.
Gli operatori e i soggetti delegati interessati sono solo quelli che si sono iscritti al RENTRi nel 2024 ed hanno concluso, sempre nel 2024, la procedura di iscrizione con il pagamento del contributo e la trasmissione della pratica.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/151/SAEC-NOT/LE del 14.04.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/151/SAEC-NOT/LE
È possibile procedere al pagamento del contributo RENTRi per l’annualità 2025 attraverso la funzione “Pratiche/Contributo annuale” disponibile nella propria Area Riservata, ai sensi di quanto previsto dall’art. 14 del D.M. 4 aprile 2023, n. 59.
Gli operatori e i soggetti delegati interessati sono solo quelli che si sono iscritti al RENTRi nel 2024 ed hanno concluso, sempre nel 2024, la procedura di iscrizione con il pagamento del contributo e la trasmissione della pratica.
La scadenza del versamento è fissata al 30 aprile 2025 e dovrà avvenire con le stesse modalità seguite per l’iscrizione, utilizzando la piattaforma PagoPA, sistema nazionale per i pagamenti verso la Pubblica Amministrazione.
Si ricorda che, ai sensi della Tabella I al DM n. 59/2023 il contributo annuale, per gli anni successivi a quello di iscrizione, è pari a:
- 60 euro per ogni unità locale (per enti e imprese produttori iniziali di rifiuti con più di 50 dipendenti, o trasportatori a prescindere dal numero dei dipendenti, o soggetti che svolgono attività di trattamento dei rifiuti a prescindere dal numero dei dipendenti, o intermediari e consorzi a prescindere dal numero dei dipendenti, o per i soggetti di cui all’art.18 del D.M. 4 aprile 2023, n. 59;
- 30 euro per ogni unità locale: per enti e imprese produttori iniziali di rifiuti con dipendenti da 11 a 50;
- 10 euro per ogni unità locale: per tutti i restanti produttori di rifiuti speciali pericolosi diversi da quelli sopra indicati.
La comunicazione pubblicata sul sito RENTRi è disponibile a questo link.
Nel rimanere a disposizione per eventuali ulteriori informazioni, rimandiamo a successive comunicazioni per ogni aggiornamento o iniziativa associativa in materia.
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{/related_entries}ASSOAMBIENTE 11 aprile 2025
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{/related_entries}Richiesta contributi su revisione normativa REACH
La Commissione Europea sta lavorando alla proposta di revisione del Regolamento REACH, la quale sarà finalizzata durante l'estate e aperta alla consultazione tra ottobre e novembre 2025. La Valutazione d'Impatto che serve da base per il processo di revisione sarà pubblicata insieme alla proposta.
A tal proposito si informa che FEAD ha avuto l'opportunità di partecipare all’ultima riunione del CARACAL, tenutasi il 3 e 4 aprile 2025, in cui sono stati anticipati in modo più approfondito i contenuti provvisori della revisione REACH e che è stata invitata a fornire un feedback sul tema entro il prossimo 25 aprile 2025.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/150/SAEC-EUR/FA del 11.04.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/150/SAEC-EUR/FA
La Commissione Europea sta attualmente lavorando alla proposta di revisione del Regolamento REACH, prevista per l'estate 2025 e che sarà avviata poi a consultazione pubblica tra ottobre e novembre 2025. La Valutazione d'Impatto sarà poi pubblicata insieme alla proposta.
A tal proposito si informa che FEAD ha avuto l'opportunità di partecipare all’ultima riunione del CARACAL, gli scorsi 3 e 4 aprile 2025, in cui sono stati anticipati in modo più approfondito i contenuti provvisori della revisione REACH. FEAD è stata quindi invitata a fornire un feedback sul tema entro il prossimo 25 aprile 2025.
Si ricorda che la normativa REACH, che disciplina la registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche, ha un impatto significativo sul settore dei rifiuti, in quanto si applica a tutte le sostanze e miscele immesse sul mercato.
Le presentazioni della Commissione alla riunione CARACAL, disponibili qui, e riguardano:
1. Contenuto del Pacchetto sull'Industria Chimica, inclusa la revisione del REACH, e tempi di attuazione
2. Revisione provvisoria del processo di registrazione, con l'inclusione per la prima volta dei polimeri nell'ambito di applicazione del REACH (vedere diapositiva 5)
5. Possibile introduzione di un collegamento tra REACH e l'ESPR, utilizzando il Passaporto Digitale dei Prodotti per facilitare l'applicazione del REACH (in particolare la comunicazione lungo la catena del valore)
6. Revisione provvisoria del processo di autorizzazione, con la possibilità di includere il concetto di uso essenziale
7. Revisione provvisoria del processo di restrizione, con la possibilità di basarsi su un approccio generico di gestione del rischio negli usi di consumo (ad esempio, divieti di ampia portata come i PFAS) e un ulteriore supporto per la sostituzione.
8. Miglioramento del processo di applicazione.
FEAD ha preparato una bozza di feedback sull’argomento, disponibile in allegato. Chiediamo pertanto a quanti interessati, di inviare il proprio feedback sulla revisione e sul documento di FEAD al Dott. Dario Cesaretti (d.cesaretti@fise.org) entro il prossimo 16 aprile 2025.
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{/related_entries}Dichiarazione PRTR entro 30 aprile 2025
Pubblicate da ISPRA le modalità che dovranno essere utilizzate per la dichiarazione da parte dei gestori degli impianti soggetti all'obbligo di trasmettere le informazioni relative alle emissioni di inquinanti in aria, acqua e suolo e ai trasferimenti di rifiuti ai sensi dell'articolo 4, comma 1 del DPR 157/2011 (di attuazione del Regolamento 166/2006/CE) entro il 30 aprile 2025.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/149/SAEC-NOT/LE del 10.04.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/149/SAEC-NOT/LE
Pubblicate da ISPRA e disponibili al seguente link le modalità che dovranno essere utilizzate per la dichiarazione da parte dei gestori degli impianti soggetti all'obbligo di trasmettere le informazioni relative alle emissioni di inquinanti in aria, acqua e suolo e ai trasferimenti di rifiuti ai sensi dell'articolo 4, comma 1 del DPR 157/2011 (di attuazione del Regolamento 166/2006/CE).
La comunicazione dei dati 2024 avverrà mediante la compilazione e la trasmissione di un modulo in formato Excel, predisposto e aggiornato anche attraverso l’inserimento degli stessi dati 2024 nel nuovo applicativo online (che sarà rilasciato prossimamente), secondo le seguenti tempistiche:
- Fase 1: entro il 30 aprile 2025 trasmissione tramite PEC del modulo Excel (vedi di seguito) firmato digitalmente;
- Fase 2: entro il 15 maggio 2025 registrazione come utenti dell’applicativo (seguiranno indicazioni specifiche nel sito Ispra di cui al link sopra);
- Fase 3: entro il 30 giugno 2025 inserimento dati 2024 nell’applicativo (seguiranno indicazioni nel sito Ispra di cui al link sopra).
Più nello specifico, con riferimento alle suddette fasi:
FASE 1: i Gestori interessati dovranno:
- compilare il modulo in formato Excel che riproduce le schede della dichiarazione PRTR. È necessario compilare un file Excel per ciascuno stabilimento dichiarante. La dichiarazione deve essere relativa a tutti i 12 mesi dell’anno di riferimento, pertanto nel caso di acquisizioni o cambi di ragione sociale nel corso dell’anno di riferimento, l’ultimo intestatario in ordine di tempo si fa carico della dichiarazione per l’intero anno di riferimento.
- applicare la firma digitale valida (basata su un certificato qualificato, rilasciato da un certificatore accreditato ai sensi del DL 82/2005) al modulo formato Excel compilato, ottenendo così il file con estensione.p7m da allegare al messaggio di posta elettronica certificata;
- rinominare il file P7M secondo la struttura “PRTR2025_[RagioneSociale]_[Provincia]”, es. per la ditta Rossi spa, ubicata a Roma, indicare “PRTR2025_Rossispa_RM.xlsx.p7m”
- Inviare il messaggio di posta elettronica certificata con oggetto “Dichiarazione PRTR 2025 [Ragione sociale], [Provincia]” (es. “Dichiarazione PRTR 2025 Rossi spa, RM”) con allegata la dichiarazione in formato p7m ai seguenti destinatari:
- Indirizzo PEC dell’ISPRA: dichiarazioneprtr@ispra.legalmail.it (solo per l’invio della dichiarazione PRTR);
- Indirizzo PEC della propria Autorità Competente (vedi tabella).
Si richiama l’attenzione sulla compilazione della scheda II.b (attività PRTR) del modulo: i volumi di produzione dovranno essere riportati secondo le metriche e le unità di misura contenute nel foglio “UM_Produzioni” del modulo stesso. Si segnala inoltre che nella scheda II.a del modulo Excel sono stati aggiornati i codici NACE sulla base della versione della classificazione ATECO 2025 che è entrata in vigore lo scorso 1° gennaio. Il foglio “ATECO 2025 NACE2.1” del modulo Excel aggiornato riporta i codici della nuova classificazione e, per un utile confronto, riporta anche i codici della classificazione ATECO 2007 in uso fino allo scorso anno (si richiama l’attenzione sul fatto che per alcune voci della classificazione ATECO 2025 è mantenuto il codice a quattro cifre in uso nella ATECO 2007 ma con diversa descrizione dell’attività).
Restano invariati rispetto agli anni passati il resto dei contenuti (parametri e sostanze da comunicare), i criteri di compilazione della dichiarazione PRTR (valori soglia invariati). Scadenza per l’invio dei dati è il 30 aprile 2025.
Relativamente alla FASE 2 “Registrazione utenti applicativo PRTR” e alla FASE 3: “Inserimento dati 2024 nell’applicativo PRTR”, al seguente link del sito Ispra verranno pubblicate indicazioni specifiche per procedere alla registrazione come utenti e poi procedere all’inserimento dei dati 2024 già comunicati secondo le modalità della FASE 1.
Per chiarimenti ed informazioni è possibile rivolgersi al Dott. Andrea Gagna di ISPRA (e-mail: andrea.gagna@isprambiente.it).
Per memoria, si riporta, in allegato, l’elenco dei gestori ricadenti nell’obbligo di dichiarazioni annuale, ai sensi dell’art. 5 del Regolamento (CE) n. 166/2006, evidenziando, contestualmente, che le Linee guida utili per la compilazione della dichiarazione sono contenute nell’All. II del DPR 157/2011.
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