Progetti
Save The Date | Presentazione Rapporto “L’Italia che Ricicla” (Roma, 26 Novembre)
Sarà presentato a Roma, presso CIVITA il 26 Novembre prossimo il Rapporto da oltre 10 anni illustra i punti di forza e di debolezza del riciclo nel nostro Paese.
Quest’anno, in particolare, “L’Italia che Ricicla” si colloca in un contesto di intenso fermento normativo, sia a livello comunitario, con la revisione della Direttiva Quadro sui rifiuti, sia a livello nazionale, dove è prevista una revisione del D.lgs. n. 152/2006. Questo rappresenta una grande occasione per spostare il focus del settore dalla “gestione dei rifiuti” alla “produzione di prodotti”, ponendo le condizioni per creare dei mercati delle materie prime seconde che esprimano valore e che permettano di attuare i principi dell'economia circolare all'interno di un sistema economico che sia allineato ai benefici ambientali derivanti dalla re-immissione nei circuiti produttivi di prodotti derivati dai rifiuti.
Lo studio approfondirà, inoltre, come di consueto, le principali criticità delle filiere del riciclo fornendo il punto di vista delle imprese del settore e individuando spunti di discussione finalizzati al superamento delle problematiche.
Lo studio è realizzato da ASSOAMBIENTE, Sezione UNICIRCULAR con REF ed ha ricevuto il consueto Patrocinio del MASE e ISPRA.
Si ringraziano i Sostenitori dell'iniziativa: ANPAR - CIC - BARI MEDITERRANEO - ECOMONDO - ERION WEEE - GESENU - GREEN HUB - INNOVANDO - INERTI SAN VALENTINO - INTERLOGICA - POLLINI - RENOILS - SPECTRE - SYNERGIE - TECHEMET e UNIPOLSAI Agenzia Gaslini Alberto Filippo.
Il Programma definitivo dell'evento di presentazione del Rapporto è scaricabile.
Si invitano quanti interessati a Registrare la partecipazione. Clicca qui e ISCRIVITI.
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{/related_entries}Regolamento Ecodesign – Studio JRC su prodotti prioritari e richiesta contributi su Passaporto digitale dei prodotti
Il JRC, Centro di ricerca della Commissione Europea, ha pubblicato uno studio che individua le filiere di prodotti dai quale iniziare per la stesura delle regole europee di ecoprogettazione, secondo quanto previsto dal Regolamento sull'Ecodesign per i prodotti sostenibili (ESPR).
Segnaliamo inoltre che la Commissione ha lanciato anche una call for evidence riguardante l’istituzione del Passaporto digitale del prodotto (Digital Product Passport - DPP): FEAD sta predisponendo la risposta per la Commissione per la definizione di un DPP utile per il settore dei rifiuti.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/317/SAEC-EUR/FA del 21.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/317/SAEC-EUR/FA
Il JRC, Centro di ricerca della Commissione Europea, ha pubblicato uno studio che individua le filiere di prodotti dai quale iniziare per la stesura delle regole europee di ecoprogettazione secondo quanto previsto dal Regolamento sull'Ecodesign per i prodotti sostenibili (ESPR).
Il Regolamento (UE) 2024/1781 sull'Ecodesign intende definire un quadro politico solido e coerente a livello l’UE per rendere i prodotti sostenibili e stabilisce inoltre che per tutte le categorie di prodotti vadano individuate regole dettagliate e obbligatorie per renderli ecosostenibili durante il loro intero ciclo di vita. Il lavoro del JRC è quindi finalizzato, individuando le categorie di prodotti prioritari, a contribuire alla preparazione del primo Piano di lavoro ESPR che, secondo normativa, dovrà essere adottato dalla Commissione previa consultazione dei membri dell’Ecodesign Forum (v. circolare associativa n. 294 dell’11 novembre 2024).
Il JRC individua, nello Studio, 11 filiere di prodotti dai quali la Commissione europea dovrà iniziare a definire le regole di ecoprogettazione: tessile e calzature, mobili, pneumatici, materassi, detersivi, pitture e vernici, lubrificanti, cosmetici, giocattoli, attrezzi da pesca e prodotti assorbenti per l'igiene. La pertinenza di questi prodotti è stata valutata in termini di impatti e potenziale di miglioramento sulla base di diversi parametri: sostenibilità ambientale e circolarità, rilevanza del mercato, copertura politica esistente e pianificata, riflessioni sui costi e contributo verso un'autonomia strategica dell'UE. Ad ogni modo si tratta solamente di indicazioni non vincolanti per la Commissione europea che avrà quindi la facoltà di seguirle o di concentrarsi su altre categorie di prodotti.
Per qualsiasi approfondimento, si rimanda al report del JRC (disponibile qui, in inglese).
Ricordiamo inoltre che il Regolamento ESPR introduce anche il Passaporto digitale del prodotto (Digital Product Passport - DPP), ovvero lo strumento che servirà a registrare, elaborare e condividere informazioni sui prodotti (ad esempio la loro sostenibilità e circolarità), tra aziende della filiera, autorità pubbliche e consumatori. Il DPP sarà inizialmente implementato per le categorie di prodotti tessili e batterie (febbraio 2027), prima di essere gradualmente esteso ad altri gruppi di prodotti immessi sul mercato UE.
La Commissione, a riguardo, sta lavorando a un atto delegato che stabilisca i requisiti per i fornitori di servizi DPP e ha lanciato anche una call for evidence (v. Allegato, in inglese). Sebbene questo atto delegato non si concentri realmente sul contenuto del DPP, ma piuttosto su come funzionerà, FEAD intende rispondere alla call della Commissione per iniziare a sostenere un DPP utile per il settore dei rifiuti. FEAD ha quindi individuato i seguenti punti chiave che si ritiene debbano essere affrontati affinché il DPP si configuri come uno strumento utilizzabile nelle operazioni quotidiane per aumentare la circolarità dei prodotti:
- le informazioni contenute nel DPP dovrebbero essere utilizzabili su larga scala anche da parte degli operatori della gestione dei rifiuti;
- i gestori dei rifiuti dovrebbero avere facile accesso a tutti i dati necessari per le loro operazioni (raccolta, smistamento, trattamento, processo di recupero...);
- lo SCIP, ovvero la banca dati contenente informazioni relative alle sostanze preoccupanti nei prodotti, potrebbe essere integrato nel DPP per informazioni su sostanze altamente preoccupanti (Substance of Very High Concern-SVHC) e contaminanti;
- l’accesso ad alcuni dati tramite il DPP non dovrebbe rendere responsabili gli operatori della gestione dei rifiuti (ad esempio per SVHC);
- il DPP dovrebbe essere interoperabile con gli attuali sistemi e pratiche adottati nei siti di gestione dei rifiuti;
- il DPP dovrebbe essere identificabile facilmente e a distanza in modo da evitare la scansione di ogni singolo articolo;
- l'RFID (l’identificazione a radio frequenza) potrebbe essere utile per l'identificazione e/o la memorizzazione automatica di dati relativi ai prodotti, ma presenta preoccupanti limitazioni per alcuni prodotti (ad esempio per le batterie, visto eccesso di sostanze metalliche, o per i tessuti, in quanto inutilizzabile dopo vari lavaggi). Pertanto, sebbene l'RFID sia uno dei possibili strumenti per aumentare la circolarità di determinati prodotti, non dovrebbe essere considerata l’unica soluzione.
FEAD ha infine evidenziato come sia necessario un maggior coinvolgimento del settore della gestione dei rifiuti nell'elaborazione e nell'implementazione del DPP, ciò al fine di garantirne l'operabilità al termine del ciclo di vita del prodotto.
Invitiamo quanti interessati a trasmettere il proprio commento o aggiunta riguardo i punti sopra descritti alla D.ssa Giulia Fano (g.fano@fise.org) entro il prossimo 26 novembre 2024. L’obiettivo è quello di fornire a FEAD un feedback associativo coordinato che contribuisca a garantire la corretta implementazione del DPP nelle diverse categorie di prodotti.
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{/related_entries}Capacità delle discariche calcolata al netto – Consiglio di Stato n. 8144/2024
Il Consiglio di Stato, con la sentenza 11 ottobre 2024, n. 8144, ha statuito che la volumetria autorizzata delle discariche va calcolata al netto – e non al lordo - del materiale utilizzato per il contenimento e la copertura giornaliera dei rifiuti.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/316/SAEC-GIU/TO del 21.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/316/SAEC-GIU/TO
Il Consiglio di Stato, con la sentenza 11 ottobre 2024, n. 8144, ha statuito che la volumetria autorizzata delle discariche va calcolata al netto – e non al lordo - del materiale utilizzato per il contenimento e la copertura giornaliera dei rifiuti.
Secondo le ragioni dell’azienda – che aveva visto negata dalla Provincia l’istanza di ampliamento perché la variante modificava la massima quota di conferimento rifiuti - nella volumetria complessiva a suo tempo autorizzata non dovevano essere ricompresi i rifiuti smaltibili e anche i quantitativi di materiale ingegneristico utilizzato, ivi compreso il telo o altro materiale utilizzato per la copertura giornaliera dei rifiuti.
La tesi opposta faceva invece leva sulla modifica apportata nel 2020 alla norma (articolo 10, D.lgs. n. 36/2023) al fine di includere nella volumetria autorizzata lo spazio destinato al materiale di contenimento.
Secondo i giudici “è vero che l’attuale formulazione della norma prevede che l’autorizzazione debba indicare “la capacità totale della discarica, accompagnata dalla indicazione del volume effettivamente utile per il conferimento dei rifiuti, nonché del volume dei materiali utilizzati per le coperture giornaliere”, ma questo, anche testualmente, non significa affatto che essa impone di calcolare la volumetria autorizzata includendo lo spazio destinato al materiale di contenimento; tanto più che, riproducendo la medesima previsione presente nella precedente formulazione, il legislatore sembra aver ribadito la necessità di indicare in autorizzazione il volume utile per il conferimento dei rifiuti quale esclusivo oggetto del provvedimento ampliativo”.
Il Giudice ha così confermato l’annullamento dell’atto con la quale la Provincia aveva inquadrato la proposta di adeguamento di una discarica come modifica “sostanziale” (quindi necessitante di ulteriore valutazione ambientale).
Nel far rinvio alla sentenza, allegata alla presente, restiamo a disposizione per informazioni ed aggiornamenti.
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{/related_entries}ANAC – legittimo l’affidamento diretto anche in caso di più preventivi
L’ANAC si è espressa sulla legittimità di un affidamento diretto (senza gara) del servizio riscossione TARI anche nel caso in cui si chiedano preventivi a più soggetti (Delibera 11 settembre 2024, n. 410).
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/315/SAEC-SPL/TO del 21.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/315/SAEC-SPL/TO
L’ANAC si è espressa sulla legittimità di un affidamento diretto (senza gara) del servizio riscossione TARI anche nel caso in cui si chiedano preventivi a più soggetti (Delibera 11 settembre 2024, n. 410).
Nel merito, un’impresa ha chiesto un “parere di precontenzioso” all’ANAC in relazione all’affidamento diretto senza gara da parte di un Comune del servizio di riscossione della TARI. Ad avviso dell’azienda era stato violato il Codice Appalti (D.lgs. n. 36/2023) perché il Comune aveva chiesto ai partecipanti dei preventivi, per poi effettuare l’aggiudicazione dell’affidamento. In questo modo l’affidamento si era “trasformato” – a detta dell’istante - in una gara d’appalto che risponde ad altre regole.
L’Authority invece ha ritenuto legittimo il comportamento del Comune, in quanto le imprese che aspirano ad un affidamento diretto devono tenere conto che l’Amministrazione pubblica può legittimamente chiedere i preventivi agli operatori da valutare, senza che questa richiesta li trasformi in “offerte” (tipiche della gara). Dall’avviso pubblicato dal Comune si evinceva la necessità di svolgere un confronto tra i preventivi delle imprese ma” non sono previste graduatorie, attribuzione di punteggi o altre classificazioni di merito”.
Nel caso di specie - secondo l’ANAC – si rimane nel campo dell’affidamento diretto di cui all’articolo 50 del D.lgs. 36/2023, con piena discrezionalità dell’Amministrazione di valutare l’azienda più meritevole in funzione del servizio richiesto.
Nel far rinvio alla delibera ANAC, allegata alla presente, restiamo a disposizione per informazioni ed aggiornamenti.
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{/related_entries}Biometano – pubblicato quinto bando 2024 del GSE
Sul sito del GSE è stato pubblicato il quinto bando per la partecipazione alle procedure competitive per l'accesso agli incentivi per il biometano immesso nella rete del gas naturale ai sensi dell'articolo 5 del D.M. 15 settembre 2022.
La procedura competitiva sarà aperta il giorno 18 novembre 2024 (ore 12:00) e sarà chiusa improrogabilmente il giorno 17 gennaio 2025 (ore 12:00). Il contingente di capacità produttiva disponibile è pari a 134.729,81 Smc/h.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/314/SAEC-ENE/PE del 21.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/314/SAEC-ENE/PE
Sul sito del GSE è stato pubblicato il quinto bando per la partecipazione alle procedure competitive per l'accesso agli incentivi per il biometano immesso nella rete del gas naturale ai sensi dell'articolo 5 del D.M. 15 settembre 2022.
l D.M. 15 settembre 2022 prevede infatti un'unica modalità di accesso agli incentivi: partecipazione a procedure competitive pubbliche (aste a ribasso): gli impianti devono partecipare alle procedure competitive, attraverso le quali è assegnato il contingente di capacità produttiva disponibile, in funzione del maggior ribasso offerto sulla tariffa incentivante e, a parità di ribasso, applicando ulteriori criteri di priorità. Possono accedere agli incentivi gli impianti che risultano ammessi in posizione utile in una delle graduatorie redatte dal GSE in esito alle procedure competitive.
La valutazione della richiesta di partecipazione alle procedure consiste nella verifica delle informazioni indicate dal Soggetto Richiedente, nonché nell'esame tecnico e amministrativo della documentazione inviata sul Portale Informatico, allo scopo di verificare il possesso di tutti i requisiti di accesso e la sussistenza dei criteri di priorità necessari alla redazione delle graduatorie. Il Soggetto Richiedente è tenuto a rispettare per l'intero periodo di incentivazione tutti i requisiti e i criteri di priorità dichiarati.
L'elenco completo della documentazione da trasmettere è riportato negli allegati 2a e 2b delle Regole Applicative del D.M. 15 settembre 2022.
Ricordiamo che possono beneficiare degli incentivi previsti dal D.M. 15 settembre 2022 gli impianti di produzione di biometano di nuova realizzazione, agricoli o a rifiuti, e gli interventi di riconversione a biometano (totale o parziale) di impianti agricoli esistenti di produzione di elettricità alimentati da biogas. Per i soli impianti risultati in posizione utile, effettuata la valutazione tecnica e amministrativa dei requisiti previsti, il GSE dispone l'accesso agli incentivi.
Il biometano prodotto deve essere destinato al settore dei trasporti o ad altri usi.
In merito al quinto bando segnaliamo in particolare:
- la procedura competitiva sarà aperta il giorno 18 novembre 2024 (ore 12:00) e sarà chiusa improrogabilmente il giorno 17 gennaio 2025 (ore 12:00);
- il contingente di capacità produttiva disponibile pari a 134.729,81 Smc/h;
- il bando rende noto inoltre i criteri di formazione della graduatoria e le cause di esclusione dalla graduatoria.
Per maggiori informazioni si rimanda al testo del Bando GSE, disponibile qui.
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{/related_entries}2024/313/SA-LAV/MI
In data 19 novembre 2024 è stato sottoscritto l’allegato Protocollo d’intesa Giubileo 2025 in materia di regole di svolgimento del conflitto presso la sede della Commissione di Garanzia per il diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali.
La Commissione aveva avviato nelle settimane scorse un confronto finalizzato a limitare le possibilità di sciopero sul territorio di Roma in concomitanza con specifici eventi nell’ambito del Giubileo 2025 (24 dicembre 2024 – 6 gennaio 2026) in settori strategici come i trasporti pubblici, la sanità, la sicurezza pubblica e l’igiene urbana.
Hanno partecipato quindi a tre incontri presso la sede della Commissione, tra gli altri, le Associazioni Datoriali (tra cui tutte quelle del settore servizi ambientali), mentre per le Organizzazioni Sindacali hanno partecipato le Strutture Confederali, oltre a Soggetti Istituzionali come la Presidenza del Consiglio, il Comune di Roma, i Ministeri dei Trasporti, della Salute e dell’Interno.
Il 19 novembre il Protocollo è stato sottoscritto da tutti i soggetti, con l’eccezione della CGIL (oltre ad altri sindacati minori non confederali): in sostanza, e per quanto di interesse, il Protocollo prevede un ampliamento delle “franchigie”, ovvero dei periodi in cui non è consentito, ai sensi della legge n. 146/1990, proclamare iniziative di astensione dal lavoro.
Tali franchigie, ulteriori rispetto a quelle previste nell’Accordo di settore sottoscritto l’1 marzo 2001, coprono periodi in cui, come detto, sono programmati a Roma eventi straordinari connessi con il Giubileo: ad esempio il Giubileo degli ammalati (4-7 aprile 2025), il Giubileo dei lavoratori (30 aprile – 5 maggio 2025), il Giubileo dei giovani (27 luglio – 5 agosto 2025), e così via.
Da segnalare che in diversi casi le franchigie previste nel Protocollo sono già considerate tali nell’Accordo di settore sopra citato (ad esempio, come noto, nel periodo 15 luglio – 31 agosto oppure nella “giornata precedente e quella seguente un giorno festivo infrasettimanale non lavorato”, vedi articolo 5 dell’Accordo 1 marzo 2001).
Le Organizzazioni Sindacali firmatarie si sono impegnate quindi a non effettuare scioperi nelle date indicate, mentre dal canto loro le aziende e le Amministrazioni erogatrici dei servizi si impegnano “a non intraprendere azioni unilaterali e a porre in essere ogni possibile iniziativa per la prevenzione dei conflitti”.
Il Protocollo sarà oggetto di valutazione da parte della Commissione di Garanzia “ai fini della sua efficacia generale”: ciò al fine di rendere valido “erga omnes” il Protocollo, e quindi anche nei confronti delle organizzazioni sindacali non firmatarie.
In sostanza, per quanto riguarda il settore rifiuti e igiene urbana, il Protocollo riguarda ovviamente solo le aziende operanti su Roma, e come conseguenza determinerà, a partire dal mese di aprile e fino ad agosto 2025 compreso, notevoli limitazioni per le Organizzazioni Sindacali nell’individuare giornate utili per la proclamazione di scioperi, considerando che già l’Accordo 1 marzo 2001 prevede ampie franchigie, e considerato altresì che il principio della “rarefazione oggettiva” consente la proclamazione dello sciopero solo tre giorni dopo che è terminato il precedente, con preavviso di dieci giorni decorrente da tale data (articolo 4 dell’Accordo 1 marzo 2001).
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{/related_entries}Direttiva IED – Commissione UE apre consultazione su metodo per valutare conformità ai valori limite di emissione impianti
La Commissione Europea ha avviato i lavori finalizzati a risolvere il problema della disparità degli approcci adottati per definire la conformità ai valori limite di emissione (VLE) stabiliti nelle AIA in relazione alle emissioni nell'atmosfera e nell'acqua.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/312/SAEC-EUR/FA del 20.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/312/SAEC-EUR/FA
La Commissione Europea ha avviato i lavori finalizzati a risolvere il problema della disparità degli approcci adottati per definire la conformità ai valori limite di emissione (VLE) stabiliti nelle AIA in relazione alle emissioni nell'atmosfera e nell'acqua.
Nello specifico, l’articolo 15 bis “valutazione della conformità” inserito nella Direttiva (UE) 2024/1785 (IED 2.0) - che aggiorna la Direttiva 2010/75/UE (IED) - introduce alcune nuove disposizioni che mirano a sanare proprio questo aspetto. In particolare l’art. 15 bis prevede che:
- le correzioni apportate alle misurazioni per determinare i valori medi di emissione convalidati per la valutazione della conformità in condizioni operative normali non devono superare l'incertezza di misura del metodo di misura;
- entro il 1° settembre 2026, la Commissione adotta un atto di esecuzione che stabilisce il metodo per la valutazione della conformità, in condizioni operative normali, ai VLE stabiliti nell'autorizzazione per quanto riguarda le emissioni nell'aria e nell'acqua. Il metodo riguarda, come minimo, la determinazione dei valori medi di emissione convalidati e stabilisce le modalità per tenere conto dell'incertezza di misura e della frequenza del superamento dei valori limite di emissione nella valutazione della conformità;
- se un impianto che rientra nell'ambito di applicazione del Capo II rientra anche nell'ambito di applicazione del capitolo III o IV, se viene dimostrata la conformità ai VLE stabiliti ai sensi del capitolo II, l'impianto è considerato come conforme anche ai VLE stabiliti ai sensi dei capitoli III o IV per gli inquinanti interessati in condizioni operative normali.
La Commissione ha quindi elaborato un documento (v. allegato) avente appunto il fine di sviluppare un metodo per la valutazione della conformità e a riguardo ha avviato una consultazione con tutti gli stakeholders, tra cui FEAD.
La lettera allegata descrive gli aspetti proposti da includere ed esclude nella definizione del metodo, compresa la motivazione in caso di esclusione. A riguardo siamo a chiedere a quanti interessati di:
- segnalare se concordi o meno sugli aspetti che la Commissione ha indicato da includere nel metodo. In caso di disaccordo, chiediamo cortesemente di indicare gli specifici aspetti e la motivazione.
- Segnalare eventuali aspetti che si ritiene che la Commissione dovrebbe includere;
- condividere eventuali esempi ritenuti rappresentativi delle migliori pratiche per la valutazione della conformità.
Al fine di poter fornire riscontro associativo in tempi utili, si chiede, a quanti interessati, di far pervenire il proprio contributo alla D.ssa Giulia Fano (g.fano@fise.org) entro il prossimo 28 novembre 2024.
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{/related_entries}Consultazione MASE su disciplina dei centri di raccolta dei RU differenziati – richiesta contributi
Il MASE ha avviato una consultazione pubblica sul nuovo decreto per aggiornare la disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani differenziati, alla luce delle modifiche normative intervenute in materia (es. nuova definizione di rifiuti urbani, la gestione dei rifiuti da batterie).
Il termine per inviare le osservazioni è fissato al giorno 20 dicembre 2024.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/311/SAEC-SPL/PE del 20.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/311/SAEC-SPL/PE
Il MASE ha avviato una consultazione pubblica sul nuovo decreto per aggiornare la disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani differenziati.
Lo schema di decreto ministeriale recante “Disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato, in attuazione dell'articolo 183, comma 1, lettera mm) del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152” (v. Allegato 1) mira, secondo le intenzioni del Ministero, a potenziare l’efficienza dei centri, semplificando le regole e migliorando la raccolta differenziata e la preparazione al riciclo e riuso, “per una gestione più moderna ed efficace dei rifiuti,” come dichiarato dal Viceministro Vannia Gava.
La consultazione in materia risponde anche all’esigenza di aggiornare le disposizioni del DM 8 aprile 2008 - che disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato – rispetto alle modifiche normative intervenute in materia (es. nuova definizione di rifiuti urbani, la gestione dei rifiuti da batterie).
Nello specifico lo schema di decreto:
Art. 1 – riporta l’oggetto del provvedimento e delinea la nozione di utenza non domestica discendente dal superamento del concetto di assimilazione dei rifiuti speciali ai rifiuti domestici e dalla nuova definizione di rifiuti urbani;
Art. 2 – descrive dettagliatamente le caratteristiche tecniche e le prescrizioni generali cui è necessario attenersi per la realizzazione dell’infrastruttura nel rispetto dei principi generali di tutela dell’ambiente e della salute;
Art. 3 – prevede l’iscrizione all’Albo nazionale gestori ambientali per lo svolgimento dell’attività di gestione dei centri di raccolta nonché la prestazione della garanzia finanziaria. Dispone inoltre che presso i centri di raccolta operi personale con adeguata formazione al fine di garantire una gestione corretta e in sicurezza dei rifiuti;
Art. 4 – riporta disposizioni volte a garantire la corretta gestione dei centri di raccolta in termini di modalità di conferimento e di raccolta;
Art. 5 – esplicita, rinviando all’Allegato, quali tipologie di rifiuti possono essere conferite presso i centri di raccolta e chiarisce quali rifiuti risultano conferibili per le utenze non domestiche. Particolare attenzione è rivolta alla gestione dei RAEE. Infine, al comma 15 è disposta la durata del deposito consentita all’interno dei centri di raccolta;
Art. 6 – dispone in merito alla tenuta dei registri presso i centri di raccolta, ove previsto. I modelli da utilizzare sono allegati allo schema di decreto. Il comma 6 invece prevede che il centro di raccolta venga informato circa la destinazione delle singole frazioni merceologiche del rifiuto o delle materie prime seconde da parte del gestore dell'impianto di destinazione dei rifiuti in uscita dal centro di raccolta;
Art. 7 – prevede che presso i centri di raccolta possano essere individuate alcune aree da destinare alla esposizione temporanea di beni usati e funzionanti, direttamente idonei al riutilizzo, finalizzata allo scambio tra privati e alla prevenzione dei rifiuti. Con la disposizione contenuta al comma 4, infine è consentito individuare apposite aree da adibire al deposito preliminare alla raccolta dei rifiuti destinati alla preparazione per il riutilizzo;
Art. 8 – dispone in merito ai centri di raccolta già esistenti ed operanti;
Art. 9 – contiene la clausola di invarianza finanziaria;
Allegato 1 – contiene l’elenco dei rifiuti conferibili presso i centri di raccolta, specificandone la tipologia, il codice EER e la tipologia dei conferitori ammessi;
Allegato 2 – contiene la scheda dei rifiuti conferiti al centro di raccolta da utilizzare esclusivamente per le utenze non domestiche;
Allegato 3 – contiene la scheda dei rifiuti avviati a recupero o smaltimento in uscita dal centro di raccolta.
Il termine per inviare le osservazioni è fissato al giorno 20 dicembre 2024.
A riguardo, al fine di poter definire un contributo a livello associativo da poter trasmettere al Ministero in tempi utili, siamo a chiederVi di inviare entro il prossimo 16 dicembre 2024 all’Avv. Tosto (email l.tosto@fise.org) le vostre osservazioni rispetto alla griglia appositamente predisposta dal Ministero (v. Allegato 2).
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{/related_entries}Materie prime critiche – iniziano i lavori presso la nuova Commissione Tecnica UNI
Il prossimo 28 novembre è stata organizzata la riunione insediativa della nuova UNI/CT 060 finalizzata a sviluppare standard nel campo delle materie prime critiche (terminologia, classificazione, metodi di prova e di analisi chimica, aspetti di estrazione, separazione e conversione in composti/materiali utili, di consegna, di sostenibilità, tracciabilità e riciclo dei CRM) rendendoli coerenti anche con le disposizioni legislative nazionali ed europee.
La riunione insediativa (da remoto) della nuova UNI/CT 060 è prevista per il 28 novembre 2024 (ore 10.00 - 12.00), aperta a tutte le persone interessate, previa registrazione.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/310/SAEC-AFM/PE del 20.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/310/SAEC-AFM/PE
Il prossimo 28 novembre è stata organizzata la riunione insediativa della nuova UNI/CT 060 dedicata alla normazione nel campo delle materie prime critiche.
Sulla scia del CRM Act, anche il mondo della normazione interviene su questo tema così strategico. Il CEN/CENELEC ‘Position paper on Critical Raw Materials’, pubblicato nel giugno 2023, ha incentivato l’avvio di attività di standardizzazione nel settore a livello internazionale, europeo e anche nazionale.
A livello nazionale, UNI ha costituito la Commissione tecnica UNI/CT 060 “Materie prime critiche”, che opererà quale interfaccia nazionale dei comitati già istituiti in ambito sia europeo (CEN/TC 477 “Sustainable production of raw materials from mining related activities”) che internazionale (ISO/TC 345 “Specialty metals and minerals” e ISO/PC 348 “Sustainable raw materials”) in linea con quanto individuato anche dall’ISO Strategic Advisory Group on Critical materials.
Lo scopo della nuova UNI/CT 060 sarà quello di sviluppare standard nel campo delle materie prime critiche (terminologia, classificazione, metodi di prova e di analisi chimica, aspetti di estrazione, separazione e conversione in composti/materiali utili, di consegna, di sostenibilità, tracciabilità e riciclo dei CRM) rendendoli coerenti anche con le disposizioni legislative nazionali ed europee (Decreto Legge 25 giugno 2024 n. 84 e Regolamento (UE) 2024/1252).
La riunione insediativa della nuova UNI/CT 060 “Materie prime critiche” è prevista per il 28 novembre 2024 (ore 10.00 - 12.00), da remoto tramite la piattaforma Zoom.
La partecipazione è aperta a tutte le persone interessate, previa registrazione da effettuarsi compilano l’apposito form (clicca qui) entro il 24 novembre. Effettuata la registrazione riceverete il link per partecipare alla riunione.
Per informazioni tecniche: normazione@uni.com.
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{/related_entries}2024/309/SA-LAV/MI
Facendo seguito alla circolare n. 277/2024 del 25 ottobre u.s. si informa che l’articolo 2 del decreto-legge n. 167/2024 del 14 novembre u.s., attualmente in fase di conversione in legge, modifica le previsioni di cui all’articolo 2-bis del decreto-legge n. 113/2024 (convertito in legge n. 143/2024) in ordine alla platea di lavoratori cui è applicabile il “Bonus” in oggetto.
In particolare, per poter beneficiare del Bonus, il lavoratore deve avere:
- un reddito complessivo per l’anno 2024 non superiore a 28.000 euro (confermato);
- almeno un figlio fiscalmente a carico (anche se nato fuori del matrimonio, riconosciuto, adottivo o affidato) e non più necessariamente anche “un coniuge non legalmente ed effettivamente separato”;
- un’imposta lorda sui redditi percepiti di cui all'articolo 49 del T.U.I.R., di importo superiore a quello della detrazione spettante ai sensi dell'articolo 13, comma 1, del citato T.U.I.R.
La nuova disciplina prevede inoltre il “divieto di cumulo”, ovvero chiarisce che l’indennità non spetta al lavoratore dipendente coniugato o convivente il cui coniuge, non legalmente ed effettivamente separato, o convivente sia beneficiario della stessa indennità (articolo 2-bis, comma 2-bis, del decreto-legge n. 143/2024 sopra citato).
Restano valide le altre disposizioni; tuttavia l’Agenzia delle Entrate è tempestivamente intervenuta, emanando la circolare n. 22/E dello scorso 19 novembre (in allegato), ben dettagliata e recante anche diversi esempi utili per la corretta applicazione del beneficio.
Con l’occasione si allega anche la Risoluzione n. 54/E dell’Agenzia delle Entrate dello scorso 13 novembre, recante i “Codici tributo” per la compensazione, in favore dei datori di lavoro, del credito maturato a seguito dell’erogazione del Bonus.
Nel rinviare alla lettura della Circolare dell’Agenzia delle Entrate, si rimane a disposizione per eventuali approfondimenti.
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{/related_entries}Piattaforma unica digitale per impianti FER - pubblicato il DM MASE
E’ stato pubblicato oggi sul sito del MASE il decreto n. 368 del 23 ottobre 2024 recante "Istituzione della piattaforma unica digitale per impianti a fonti rinnovabili di cui all’articolo 19 del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199”
Il decreto, in attuazione delle disposizioni di cui all’articolo 19, comma 1, del D.lgs. n. 199/2021, istituisce la Piattaforma unica digitale “Piattaforma SUER” (Sportello Unico delle Energie Rinnovabili) per la presentazione delle istanze di autorizzazione per gli impianti a fonti rinnovabili (comunicazione relativa alle attività in edilizia libera, dichiarazione di inizio lavori asseverata, procedura abilitativa semplificata e autorizzazione unica).
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/308/SAEC-FER/PE del 20.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/308/SAEC-FER/PE
E’ stato pubblicato sul sito del MASE il decreto n. 368 del 23 ottobre 2024 recante "Istituzione della piattaforma unica digitale per impianti a fonti rinnovabili di cui all’articolo 19 del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199”.
Il decreto, in attuazione delle disposizioni di cui all’articolo 19, comma 1, del D.lgs. n. 199/2021, istituisce la Piattaforma unica digitale “Piattaforma SUER” (Sportello Unico delle Energie Rinnovabili) per la presentazione delle istanze di autorizzazione per gli impianti a fonti rinnovabili (comunicazione relativa alle attività in edilizia libera, dichiarazione di inizio lavori asseverata, procedura abilitativa semplificata e autorizzazione unica).
La Piattaforma SUER è realizzata e gestita dal GSE che svolge, mediante la stessa Piattaforma SUER, anche attività di assistenza e di supporto a favore degli operatori e delle Pubbliche Amministrazioni interessate. Il GSE non è ad alcun titolo parte dei procedimenti avviati a seguito delle istanze presentate sulla Piattaforma.
La Piattaforma SUER:
- garantisce, in conformità con le determinazioni AgID, la propria interoperabilità con gli strumenti informatici già operativi in ambito nazionale, regionale, provinciale e comunale per la presentazione delle istanze di autorizzazione, nonché con le piattaforme istituite presso il GSE, ed in particolare con la piattaforma digitale per le aree idonee prevista dall’articolo 21 del DLGS n. 199 del 2021 (RED II);
- permette il monitoraggio dei regimi amministrativi nonché l’individuazione di buone pratiche;
- fornisce guida e assistenza alle pubbliche amministrazioni e agli operatori lungo tutte le fasi del procedimento;
- permette con regolarità l’acquisizione e lo scambio di dati con le altre PA per semplificare il flusso di informazioni e ridurre gli oneri documentali a carico degli operatori nelle procedure di ottenimento dei titoli autorizzativi e abilitativi, nonché degli incentivi statali di valorizzazione dell’energia da fonti rinnovabili.
Il decreto entra in vigore il 21 novembre 2024 (cioè il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul sito del MASE). Si rimanda al testo del provvedimento (richiamato nel link sopra) per ulteriori dettagli.
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{/related_entries}Radio 24 | Intervista al Presidente Chicco Testa
Laura Bettini intervista al presidente Chicco Testa in vista della presentazione a Ecomondo 2024 del position paper di ASSOAMBIENE "Misurare la circolarità".
Clicca qui per sentire l'intervista.
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{/related_entries}Risposta Interpello su campo applicazione AUA e PAUR
L'impresa che vuole realizzare un'opera sottoposta a valutazione di impatto ambientale regionale deve rivolgersi all'Autorità competente al rilascio del "PAUR" (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale) e non allo sportello comunale competente per l'AUA (Autorizzazione Unica Ambientale).
Questo è quanto contenuto nella risposta del MASE ad interpello del 4 novembre 2024, n. 200792 formulato dalla Provincia di Taranto.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/307/SAEC-GIU/LE del 18.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/307/SAEC-GIU/LE
L'impresa che vuole realizzare un'opera sottoposta a valutazione di impatto ambientale regionale deve rivolgersi all'Autorità competente al rilascio del "PAUR" (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale) e non allo sportello comunale competente per l'AUA (Autorizzazione Unica Ambientale).
Questo è quanto contenuto nella risposta ad interpello del 4 novembre 2024, n. 200792 con cui il MASE risponde alla Provincia di Taranto che ha chiesto chiarimenti relativamente alla corretta procedura da applicare nel caso in cui nel PAUR ex art. 27-bis D.lgs. n. 152/2006 confluisca l’AUA disciplinata dal D.P.R. 59/2013.
Richiamate le disposizioni di merito, il Ministero chiarisce che la procedura sull'AUA non trova applicazione nei casi in cui l'opera deve essere sottoposta a valutazione di impatto ambientale regionale (VIA) e che in tali casi, l'impresa non deve attivare l'AUA presso il Comune, ma il diverso procedimento previsto dall'articolo 27-bis del D.lgs. n. 152/2006 che consente di ottenere dalla Regione (o Provincia) il Provvedimento autorizzatorio unico regionale (PAUR), comprensivo della VIA e di tutte le autorizzazioni necessarie alla realizzazione del progetto.
Il PAUR, in sede regionale, comprende il Provvedimento di VIA e tutti i titoli abilitativi necessari per la realizzazione e l’esercizio del progetto che sono rilasciati dalle amministrazioni competenti in sede di conferenza dei servizi. L’istituzione dell’Autorizzazione Unica Ambientale è stata prevista dal legislatore per rispondere alla richiesta delle imprese di semplificare i procedimenti di autorizzazione ambientale nell’ambito di un quadro normativo caratterizzato da una forte complessità. La domanda di AUA deve essere presentata allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) competente per territorio che la inoltra per via telematica all'Autorità competente per la procedura richiesta. La richiesta di Autorizzazione Unica Ambientale può essere avanzata dalle piccole e medie imprese (PMI) e può avere ad oggetto tutti gli impianti non soggetti alle disposizioni in materia di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Inoltre, l’art. 1 comma 2 del DPR 59/2013 esclude espressamente che il detto procedimento [ndr AUA] possa trovare applicazione in presenza di progetti sottoposti a VIA.
Pertanto, conclude il Ministero dell’Ambiente, in risposta al quesito formulato “si rappresenta che alla luce della diversa genesi dei due procedimenti nonché dal tenore letterale delle norme citate, nelle ipotesi di PAUR le autorizzazioni ambientali saranno acquisite nell’ambito del predetto procedimento senza necessità di attivare l’AUA e quindi il SUAP”.
Per maggiori approfondimenti si rinvia a interpello e risposta del MASE.
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{/related_entries}Sentenza CdS n 8086/2024 - SUAP è il riferimento per autorizzazione impianti
Lo Sportello Unico delle Attività Produttive (SUAP) del Comune “rappresenta il soggetto pubblico di riferimento territoriale per tutti i procedimenti che abbiano ad oggetto l’esercizio di attività produttive e di prestazione di servizi” ed è il punto di accesso per il richiedente in relazione a tutte le vicende amministrative riguardanti tale attività.
Questo è quanto ha stabilito il Consiglio di Stato nella sentenza 8 ottobre 2024, n. 8086.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/306/SAEC-GIU/LE del 18.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/306/SAEC-GIU/LE
Lo Sportello Unico delle Attività Produttive (SUAP) del Comune “rappresenta il soggetto pubblico di riferimento territoriale per tutti i procedimenti che abbiano ad oggetto l’esercizio di attività produttive e di prestazione di servizi” ed è il punto di accesso per il richiedente in relazione a tutte le vicende amministrative riguardanti tale attività.
Lo ha stabilito il Consiglio di Stato nella sentenza 8 ottobre 2024, n. 8086 con cui i Giudici chiariscono che ai sensi dell’art. 2 del DPR n. 160/2010 recante “Regolamento per la semplificazione ed il riordino della disciplina sullo sportello unico per le attività produttive”, il SUAP svolge il ruolo di autorità procedente del procedimento principale e non è prevista dalla disposizione in alcun modo un’esclusione del ruolo del SUAP per le autorizzazioni ai sensi dell’art. 208 D.lgs. n. 152/2006.
Pertanto – ad eccezione degli ambiti espressamente esclusi dalla disposizione regolamentare – lo Sportello Unico per le Attività Produttive svolge il ruolo di autorità procedente del procedimento principale e, come previsto dal citato art. 2, provvede “all’inoltro telematico della documentazione alle altre amministrazioni che intervengono nel procedimento, le quali adottano modalità telematiche di ricevimento e di trasmissione”.
Resta ferma l’attribuzione delle competenze di merito in capo alle diverse amministrazioni coinvolte nel procedimento (regione o Provincia delegata) ma la disciplina introdotta dal DPR n. 160/2010 ha reso il SUAP l’organo (comunale) che emette il provvedimento finale dopo aver raccolto gli atti di tutte le amministrazioni e gli enti coinvolti.
Per ogni approfondimento si rinvia alla Sentenza del Consiglio di Stato allegata.
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{/related_entries}FEAD NEWSLETTER N° 195 – 18 NOVEMBER
Si rende disponibile in allegato la Newsletter n. 195 del 18 novembre 2024.
Buona lettura.
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{/related_entries}ASSOAMBIENTE 15 novembre 2024
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{/related_entries}Ecomondo 2024 – report attività Assoambiente
Anche quest’anno Assoambiente ha partecipato alla Fiera Ecomondo – dal 5 all’8 novembre 2024 a Rimini – con un ricco calendario di appuntamenti non solo per quanto riguarda la presenza ai convegni ma anche per le iniziative e i momenti di incontro tecnico e politico presso lo stand dell’Associazione.
Per rivedere i Talk Ambiente organizzati presso lo stand dell’Associazione e per l’analisi associativa sul tema “Misurare la circolarità: riflessioni sui principali indicatori utilizzati e proposte per un sistema di misura coerente”, si rimanda al sito Assoambiente
Si ringraziano le imprese associate e gli ospiti al nostro stand che hanno contribuito a rendere questa occasione un prezioso momento di incontro, confronto e collaborazione.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/305/SAEC-COM/PE del 15.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/305/SAEC-COM/PE
Anche quest’anno Assoambiente ha partecipato alla Fiera Ecomondo – dal 5 all’8 novembre 2024 a Rimini – con un ricco calendario di appuntamenti non solo per quanto riguarda la presenza ai convegni ma anche per le iniziative e i momenti di incontro presso lo stand dell’Associazione che ha visto passare anche il Ministro Gilberto Pichetto Fratin per un saluto e l’europarlamentare Alessandra Moretti per un confronto sui temi di interesse in discussione a livello UE.
Innanzitutto si ringraziano le imprese associate e gli ospiti al nostro stand che hanno contribuito a rendere questa occasione un prezioso momento di incontro, confronto e collaborazione.
Il lavoro sui social media ha contribuito a divulgare le attività di Assoambiente a Ecomondo verso gli stakeholder, valorizzando contenuti diversificati e pensati per specifici canali:
- su LinkedIn, l’attenzione si è focalizzata su aggiornamenti istituzionali e professionali, contribuendo a generare oltre 61.700 visualizzazioni e 6.270 interazioni, a conferma del forte coinvolgimento di un pubblico altamente qualificato;
- su X è stata data particolare visibilità ai contenuti legati all’attività convegnistica, totalizzando 6.000 visualizzazioni e 300 interazioni, mentre Instagram ha sfruttato il formato stories per catturare l’attenzione di un pubblico più giovane e dinamico, raggiungendo 11.000 visualizzazioni;
- Facebook ha completato la copertura con contenuti generalisti, che hanno generato 10.000 visualizzazioni e 362 interazioni.
Questa strategia multicanale, basata anche su contenuti mirati per ciascuna piattaforma, ha permesso di amplificare la presenza online di Assoambiente e coinvolgere un'ampia platea di stakeholder, rafforzando la visibilità delle tematiche chiave presentate durante Ecomondo.
Anche quest’anno, sulla scia del positivo riscontro registrato nella scorsa edizione, l’Associazione ha promosso e tenuto una serie di Talk Ambiente: incontri e interviste ai protagonisti della Circular Economy in diretta streaming dallo studio televisivo presso lo stand dell'Associazione. Diversi sono stati i temi approfonditi: dal futuro dell’autodemolizione al recupero innovativo del cartongesso, dalla comunicazione ambientale ai critical raw materials, con due focus sul riciclo totale dei rifiuti da costruzione e demolizione e su innovazione ed efficientamento nella 5.0 green. Il palinsesto degli appuntamenti Talk Ambiente unitamente ai video, sono tutti disponibili on line anche sul sito Assoambiente (qui).
Diversi anche gli appuntamenti a cui l’Associazione ha partecipato o si è fatta promotrice:
- “Regolazione e costo del lavoro nel settore della gestione rifiuti urbani: prospettive e CCNL” - evento organizzato da UNIRAU/Assoambiente;
- “Rifiuti tessili urbani: raccolta, riuso e riciclo. A che punto siamo?” - evento organizzato da UNIRAU/Assoambiente;
- “Attuazione della legislazione UE - Come aumentare la circolarità nel settore dell'edilizia” - evento organizzato da ANPAR/ASSOAMBIENTE ed Euric;
- “Il regolamento europeo sui movimenti transfrontalieri di rifiuti, le nuove modifiche operative” - evento organizzato da ASSOAMBIENTE e che ha visto la partecipazione anche della rappresentante della Commissione europea, Karolina D’Cunha e della Funzionaria Direzione Ufficio Dogane, Tiziana Satta;
- “Il nuovo regolamento di End Of Waste dei rifiuti da C&D” - evento organizzato da, a cura di ANPAR/ASSOAMBIENTE;
- “Fertilizzanti da fanghi di depurazione: produzione, qualità e applicazioni” - evento organizzato da CIC, UTILITALIA e ASSOAMBIENTE;
- “Le applicazioni del GVG per la riduzione delle vibrazioni e nell’asfalto” - evento organizzato da UNIRIGOM/ASSOAMBIENTE;
- “Nel mondo dell’autodemolizione il cambiamento continua” - evento organizzato da a cura di ASSOAMBIENTE;
- “FORUM DELLA BUONA COMUNICAZIONE. Come raccontare la transizione ecologica” a cura di Ecomondo & FERPI, partnership con ASSOAMBIENTE.
- “BIOWASTE: XXVI conferenza sul compostaggio e la digestione anaerobica” – evento organizzato dal CIC e che ha visto la partecipazione anche del Direttore Assoambiente;
- “Seminario tecnico: gestione rifiuti e novità normative 2024” – evento organizzato da Reteambiente e che ha visto la partecipazione anche del Presidente Barberi;
- “Contratti di servizio: il processo di adeguamento allo schema tipo ARERA” evento organizzato da Utilitalia e che ha visto la partecipazione anche dell’Avv. Luca Tosto di Assoambiente;
- “Presentazione SERR 2024” che ha visto la partecipazione anche del Direttore Assoambiente (in qualità di componente del Direttivo AICA).
In occasione della Fiera Ecomondo il Presidente di Assoambiente Chicco Testa ha inoltre diffuso, nell’ambito di un incontro presso lo stand Assoambiente a cui ha partecipato anche il capo Dipartimento MASE, Laura D’Aprile, i risultati dell’analisi associativa sul tema “Misurare la circolarità: riflessioni sui principali indicatori utilizzati e proposte per un sistema di misura coerente”, che fornisce una fotografia dei criteri adottati in UE per misurare il livello di circolarità complessivo dei Paesi europei (v. comunicato stampa e studio).
Da sempre Ecomondo costituisce un appuntamento strategico anche per le attività di media relation dell’Associazione. Numerosi sono stati gli articoli e le interviste che hanno dato conto di dati e messaggi chiave diffusi da Assoambiente nel corso della fiera, pubblicati da agenzie di stampa, quotidiani, portali, radio e tv, consultabili nella rubrica di rassegna stampa del sito.
Si segnalano in particolare le interviste al Presidente Chicco Testa su Radio 1 e Radio 24 e gli articoli e i video servizi delle principali agenzie di stampa nazionali ANSA, Adn Kronos, Askanews che sono stati poi ripresi da oltre 70 testate.
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{/related_entries}Analisi ASSOAMBIENTE | Misurare la circolarità: riflessioni sui principali indicatori utilizzati e proposte per un sistema di misura coerente
L’Italia prosegue a vele spiegate il suo percorso verso un’economia realmente circolare: continua a crescere il tasso di riciclo dei rifiuti urbani e speciali che rafforza la leadership assoluta del nostro Paese in Europa, aumenta l’impiego dei materiali riciclati al posto delle materie prime e, contestualmente, prosegue la ‘dematerializzazione’ della nostra economia. Un primato che va ben oltre la fotografia scattata dai parametri europei, oggi inefficaci a misurare concretamente il livello di circolarità complessivo dei Paesi UE.
Sono queste le principali evidenze che emergono dall’analisi “Misurare la circolarità dei Paesi UE”, presentata da ASSOAMBIENTE in occasione di Ecomondo 2024, la fiera per la transizione ecologica in corso a Rimini.
Documenti allegati:
Comunicato stampa
Analisi Assoambiente
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{/related_entries}ESG – Commissione UE pubblica FAQ sul report di sostenibilità per le imprese
Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea del 13 novembre 2024, è stata pubblicata la Comunicazione della Commissione UE C/2024/6792 contenente una serie di domande frequenti (FAQ) che mirano a chiarire l’interpretazione di talune disposizioni riguardanti i nuovi obblighi di rendicontazione delle aziende sulle questioni ambientali, sociali e di governance (ESG).
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/304/SAEC-EUR/FA del 15.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/304/SAEC-EUR/FA
Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea del 13 novembre 2024, è stata pubblicata la Comunicazione della Commissione UE C/2024/6792 contenente una serie di domande frequenti (FAQ) che mirano a chiarire l’interpretazione di talune disposizioni riguardanti i nuovi obblighi di rendicontazione delle aziende sulle questioni ambientali, sociali e di governance (ESG).
Si ricorda che le nuove disposizioni - introdotte dalla Direttiva UE 2022/2464 sulla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), recepita in Italia con il D.lgs. n.125/2024 - impongono alle aziende la redazione di un bilancio di sostenibilità, da affiancare a quello economico, nel quale vengono delineati gli impatti ambientali, sociali e di governance collegati alla propria attività.
La comunicazione della Commissione intende agevolare il rispetto da parte dei portatori di interessi degli obblighi normativi in modo efficace sotto il profilo dei costi e garantire che le informazioni fornite in materia di sostenibilità siano utilizzabili e comparabili. L’obiettivo della Commissione è quello di fornire maggiore chiarezza e certezza soprattutto alle piccole e medie imprese che possono trovare complesso approcciarsi per la prima volta a tali regole.
Per quanto di interesse, la prima parte della comunicazione riepiloga le regole introdotte dalla normativa, dopodiché vengono forniti una serie di chiarimenti sulle questioni più dibattute, tra cui: l’ambito di applicazione in base alle varie tipologie di società, i revisori e le attestazioni di conformità, le esenzioni dall’obbligo di redigere il report, nonché gli obblighi a cui sono soggette le imprese di Paesi terzi.
Per qualsiasi ulteriore approfondimento, si rimanda alla comunicazione in allegato.
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{/related_entries}Conversione in legge del DL infrazioni – Misure su gestione RAEE, EPR vendite a distanza e controlli su strada
Pubblicata la Legge 14 novembre 2024, n. 166, di conversione del DL Infrazioni.
Con la conversione del provvedimento viene previsto che il sistema EPR venga esteso a qualsiasi produttore che immetta sul mercato nazionale, anche per conto di terzi, attraverso piattaforme di commercio elettronico, prodotti oggetto di responsabilità estesa del produttore (ad esempio AEE, imballaggi e pneumatici).
Inoltre per quanto riguarda i RAEE, i sistemi collettivi sono chiamati a realizzare programmi di comunicazione, informazione e sensibilizzazione dei cittadini sull'importanza della raccolta dei RAEE, impiegando almeno il 3% del totale dei ricavi dell'esercizio precedente. Interventi anche sul ritiro “uno vs uno” e “uno vs zero” dei RAEE.
Il provvedimento interviene anche sul controllo su strada consentendo al con modifica normativa che consente al conducente sottoposto a un controllo su strada la facoltà di acquisire presso terzi le eventuali prove del corretto uso del tachigrafo, ove queste manchino a bordo.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/303/SAEC-NOT/CS del 15.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/303/SAEC-NOT/CS
Pubblicata la Legge 14 novembre 2024, n. 166, di conversione, con modificazioni, del decreto legge 16 settembre 2024, n. 131 (DL Infrazioni), recante disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi derivanti da atti dell'Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano (G.U. n. 267 del 15 novembre 2024).
Con la legge di conversione sono stati inseriti nel DL Infrazioni alcuni temi presenti nella prima bozza del DL Ambiente, approvato lo scorso ottobre (v. circolare Assoambiente n. 271/2024). In particolare viene previsto che il sistema di responsabilità estesa del produttore (EPR) – sistema che obbliga i produttori di determinati prodotti alla responsabilità finanziaria e organizzativa della gestione della fase del ciclo di vita in cui il prodotto diventa un rifiuto - venga esteso a qualsiasi produttore che immetta sul mercato nazionale, anche per conto di terzi, attraverso piattaforme di commercio elettronico, prodotti oggetto di responsabilità estesa del produttore (ad esempio AEE, imballaggi e pneumatici).
La Legge introduce inoltre novità riguardanti la gestione dei RAEE (art. 14-bis e -ter), modificando il D.lgs. n. 49/2014, al fine di recuperare e valorizzare le materie prime strategiche generabili dal riciclo dei RAEE, di semplificare la raccolta e il deposito dei RAEE e di impegnare in modo efficiente l'eco-contributo, anche per migliorare il livello di consapevolezza sulla corretta gestione separata degli stessi e assicurarne il corretto riciclo. In dettaglio viene previsto che i sistemi collettivi provvedano, anche tramite il CdC RAEE, a progettare e realizzare programmi di comunicazione, informazione e sensibilizzazione dei cittadini sull'importanza della raccolta dei RAEE, impiegando almeno il 3% del totale dei ricavi dell'esercizio precedente. Rispetto al il D.lgs. n. 49/2014, viene poi modificato l’art. 11 relativo al ritiro “uno vs uno” e “uno vs zero” dei RAEE con l’obiettivo di semplificare tali misure e incrementare la raccolta. Ciò prevedendo, per i distributori di "AEE professionali", la possibilità di effettuare, volontariamente, il ritiro “uno vs uno” e, per i piccoli negozi di elettrodomestici, a possibilità di allestire un contenitore dove il consumatore potrà conferire i rifiuti elettronici di piccole dimensioni.
Segnaliamo infine che la disposizione all’art. 6 che introduce un nuovo comma all’art. 1 del D.lgs. n. 144/2008 in materia di controlli su strada, al fine di riconoscere al conducente sottoposto a un controllo su strada la facoltà di acquisire presso terzi le eventuali prove del corretto uso del tachigrafo, ove queste manchino a bordo.
Per ulteriori dettagli si rimanda al testo del DL 131/2024 coordinato con la legge 166/2024 di conversione, in allegato alla presente.
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{/related_entries}ISPRA - Presentazione del rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2024″
Il 3 dicembre 2024, presso la sede ISPRA di Roma, sarà presentata l’edizione 2024 del Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” a cura del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), che assicura le attività di monitoraggio del territorio e del consumo di suolo.
Il Rapporto, insieme alla cartografia e alle banche dati di indicatori disponibili per ogni comune italiano, fornisce il quadro aggiornato dei processi di trasformazione della copertura del suolo e permette di valutare il degrado del territorio e l’impatto del consumo di suolo, dell’urbanizzazione e delle infrastrutture sul paesaggio e sui servizi ecosistemici.
In occasione della presentazione del Rapporto saranno presentate le immagini vincitrici del Photo Contest 2024 “Uno scatto per raccontare il cambiamento”.
Per la partecipazione in presenza, a causa del numero limitato dei posti disponibili, è necessario effettuare la preiscrizione (Preiscrizione) e attendere la conferma da parte della segreteria organizzativa, che avverrà una settimana prima dell’evento.
L’evento sarà comunque trasmesso anche in streaming.
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{/related_entries}Seminario sulle verifiche ed i controlli di ARERA nel settore rifiuti 27 novembre 2024 – 10:13/13:30
TIFORMA (società di formazione e consulenza) ha organizzato un seminario (videoconferenza) di interesse per il comparto dal titolo “La regolazione del settore dei Rifiuti: possibili verifiche e controlli da parte dell’ARERA e ottimizzazioni procedurali da parte dei Gestori” previsto per mercoledì 27 novembre 2024 (10:00 -13:30).
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/302/SAEC-ARE/TO del 14.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}Seminario sulle verifiche ed i controlli di arera nel settore rifiuti 27 novembre 2024 – 10:13/13:30
TIFORMA (società di formazione e consulenza) ha organizzato un seminario (videoconferenza) di interesse per il comparto dal titolo “La regolazione del settore dei Rifiuti: possibili verifiche e controlli da parte dell’ARERA e ottimizzazioni procedurali da parte dei Gestori” previsto per mercoledì 27 novembre 2024 (10:00 -13:30).
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/302/SAEC-ARE/TO del 14.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/302/SAEC-ARE/TO
TIFORMA (società di formazione e consulenza) ha organizzato un seminario (videoconferenza) di interesse per il comparto dal titolo “La regolazione del settore dei Rifiuti: possibili verifiche e controlli da parte dell’ARERA e ottimizzazioni procedurali da parte dei Gestori” previsto per mercoledì 27 novembre 2024 (10:00 -13:30).
Come noto, nell’ambito delle predisposizioni tariffarie i Gestori trasmettono agli ETC e all’ARERA una rilevante mole di informazioni al fine di determinare i PEF ai sensi del MTR-2. Inoltre i Gestori sono tenuti a comunicare all’ETC e ad ARERA i dati relativi al rispetto della regolazione della qualità previsti dal TQRIF approvato da ARERA con Delibera 15/2022/R/rif..
Ad oggi l’ARERA non ha ancora avviato specifici provvedimenti per l’effettuazione di verifiche ispettive nei confronti di Gestori dei Rifiuti, tuttavia in ragione della normativa prodotta (MTR, MTR-2, TQRIF e TITR), e sulla base delle esperienze maturate in altri settori regolati, è possibile prefigurare gli argomenti oggetto di possibile verifica e ispezione: dati e informazioni trasmesse per il calcolo del PEF, obblighi di trasparenza e obblighi di qualità ecc.
In tale contesto, il seminario si pone come obiettivo quello di traferire la conoscenza dei poteri, delle prassi operative seguite da ARERA durante le verifiche ispettive in altri settori regolati e dei possibili argomenti nel settore dei Rifiuti, quale valore aggiunto per conseguire una minimizzazione ex ante del rischio sanzionatorio.
Il seminario tratterà i seguenti argomenti:
- Poteri, attività e organizzazione dell’ARERA;
- La disciplina dei procedimenti sanzionatori: modalità procedurali e criteri per la quantificazione delle sanzioni;
- I possibili argomenti oggetto di ispezione del settore dei Rifiuti: inquadramento della normativa di riferimento dell’ARERA e focus point operativi;
- Domande e risposte.
Per informazioni e iscrizione con quote agevolate anche per gli associati ad Assoambiente è necessario rivolgersi alla Segreteria di Ti Forma ai riferimenti indicati negli allegati.
Nel rimandare al programma dell’evento ed alla scheda di adesione, allegati alla presente, rimaniamo a disposizione per aggiornamenti e informazioni.
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{/related_entries}Le parole della premier sul nucleare alla Cop di Baku
Il Foglio
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{/related_entries}Interpello su procedura semplificata bonifica – Risposta del MASE
Il MASE ha risposto ad un’istanza di interpello avanzata dal Comune di Milano che chiedeva se potesse ritenersi corretto il richiamo, ai fini della individuazione delle “aree contaminate di ridotte dimensioni” di cui all’art. 249 del D.lgs. n. 152/2006, alla soglia dimensionale dei 5.000 mq (mutuando tale limite dal D.M. 31/2015).
Il MASE nella sua risposta ha chiarito che la procedura semplificata di bonifica delle aree contaminate di ridotte dimensioni è applicabile solamente quando la superficie interessata dal rischio di superamento delle soglie di concentrazione non supera i 1000 mq.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/301/SAEC-SUO/CS del 13.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/301/SAEC-SUO/CS
Il MASE ha risposto all’istanza di interpello 4 luglio 2024 n. 123819 avanzata dal Comune di Milano che chiedeva se potesse ritenersi corretto il richiamo, ai fini della individuazione delle “aree contaminate di ridotte dimensioni” di cui all’art. 249 del D.lgs. n. 152/2006, alla soglia dimensionale dei 5.000 mq (mutuando tale limite dal D.M. 31/2015). Tale richiesta deriva da quanto contenuto all’Allegato 4 della parte quarta Titolo V del D.lgs. n. 152/2006 che contiene le procedure semplificate da applicarsi “ai siti di ridotte dimensioni (quali, ad esempio, la rete di distribuzione carburanti) oppure per eventi accidentali che interessino aree circoscritte, anche nell’ambito di siti industriali, di superficie non superiore a 1.000 metri quadri.”. In considerazione di quanto sopra e vista la definizione di “punto vendita carburanti” di cui al D.M. 31/2015, il Comune di Milano ha chiesto se la soglia dimensionale di un territorio da bonificare con procedure semplificate potesse arrivare fino a 5.000 mq.
Il MASE nella sua risposta (prot. 30 ottobre 2024 n. 197776) ha chiarito che la procedura semplificata di bonifica delle aree contaminate di ridotte dimensioni è applicabile solamente quando la superficie interessata dal rischio di superamento delle soglie di concentrazione non supera i 1000 mq.
In particolare il MASE evidenzia come la soglia dimensionale dei 1000 mq riguarda entrambe le casistiche inquadrate dall'art. 249 "Aree contaminate di ridotte dimensioni" del D.Lgs. 152/2006 e, quindi, si applica non solo agli "eventi accidentali che interessino aree circoscritte" ma anche ai "siti di ridotte dimensioni".
Per maggiori approfondimenti si rinvia interpello e alla risposta del MASE
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{/related_entries}Regolamento POP – Commissione UE apre consultazione su modifica criteri per i PFOA
La Commissione Europea ha aperto una consultazione pubblica su una bozza di atto delegato per modificare l'allegato 1 del regolamento POP 2019/1021, che riguarda i limiti e le esenzioni per l’acido perfluoroottanoico (PFOA).
La bozza di atto delegato in oggetto, propone di posticipare la data di messa al bando delle schiume antincendio e di proporre nuovi limiti di concentrazione di contaminante in tracce non intenzionale (UTC).
È possibile partecipare alla consultazione pubblica fino al prossimo 6 dicembre 2024.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/300/SAEC-EUR/FA del 13.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/300/SAEC-EUR/FA
La Commissione Europea ha aperto una consultazione pubblica su una bozza di atto delegato per modificare l'allegato 1 del Regolamento (UE) 2019/1021 per quanto riguarda i limiti e le esenzioni per l’acido perfluoroottanoico (PFOA).
Si ricorda che il Regolamento (UE) 2019/1021 mira a tutelare la salute umana e l’ambiente, riducendo o, ove possibile, eliminando il rilascio di inquinanti organici persistenti (POP) e a regolamentare i rifiuti che le contengono. A tal proposito, nell’allegato I vengono elencate le sostanze vietate.
La bozza di atto delegato in oggetto, propone di posticipare la data di messa al bando delle schiume antincendio e di proporre nuovi limiti di concentrazione di contaminante in tracce non intenzionale (UTC).
In particolare, di seguito sono riportate le modifiche proposte:
- estendere di 5 mesi l'esenzione ai sensi del paragrafo 6 sull'uso di composti correlati al PFOA nelle schiume antincendio per incendi di classe B già installati nei sistemi;
- definire un limite UTC (Unintentional Trace Contaminant) più elevato per qualsiasi singolo composto correlato al PFOA nelle schiume antincendio per incendi di classe B già installati nei sistemi di 10 mg/kg, rispetto all'attuale 1 mg/kg, per un periodo di 3 anni. Questo periodo di transizione dovrebbe consentire agli operatori di sostituire le schiume contenenti involontariamente composti correlati al PFOA oltre l'attuale UTC di 1 mg/kg;
- definire un limite UTC (Unintentional Trace Contaminant) più elevato per qualsiasi composto correlato al PFOA nelle schiume antincendio prive di fluoro (contaminazione derivante da attrezzature antincendio che in precedenza contenevano PFOA) di 10 mg/kg dopo l'installazione, rispetto a 1 mg/kg attuale;
- gli articoli contenenti composti correlati al PFOA già in uso nell'UE prima del 4 luglio 2025 relativi all'esenzione stabilita nei punti da 5 (a) a (d) (fotolitografia o processi di incisione nella produzione di semiconduttori, rivestimenti fotografici applicati a pellicole, tessuti per l'oleorepellente e l'idrorepellente per la protezione dei lavoratori, dispositivi medici invasivi e impiantabili) possono continuare a essere utilizzati.
Maggiori informazioni e approfondimenti sono disponibili nella nota esplicativa e nelle modifiche proposte (in inglese), presenti in allegato.
È possibile partecipare alla consultazione pubblica, disponibile qui, fino al prossimo 6 dicembre 2024. Invitiamo quanti interessati ad inviare alla D.ssa Giulia Fano (g.fano@fise.org) il proprio contributo, entro il prossimo 25 novembre 2024, al fine di definire una posizione associativa da condividere con FEAD e con la Commissione.
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{/related_entries}Questionari ICESP su imballaggi e rifiuti da imballaggio e Sottoprodotti e End of Waste
La Piattaforma Italiana degli attori per l'Economia Circolare (ICESP), promossa da ENEA, sta realizzando, in collaborazione con Unioncamere, Giacimenti Urbani, PLEF e Nantoo, due indagini conoscitive al fine di raccogliere informazioni su alcune tematiche particolarmente importanti nel panorama delle politiche del Green Deal e del Nuovo Piano d’Azione Europeo sull’Economia Circolare:
- un’indagine sul Regolamento Europeo sugli imballaggi e rifiuti da imballaggio
- un’indagine su Sottoprodotti e End of Waste
La compilazione dei questionari comporta un tempo medio di 10 minuti e i dati saranno raccolti in forma anonima ma il contributo richiesto aiuterà a capire il livello di conoscenza e interesse su queste tematiche, le esigenze, i problemi riscontrati e le soluzioni proposte, per comprenderle, raccoglierle e renderle note anche nei confronti dei policy maker.
Per rispondere al questionario su prodotti End of Waste e Sottoprodotti: https://tally.so/r/3E1zlN
Per rispondere al questionario sul Regolamento Europeo sugli imballaggi e rifiuti da imballaggio: https://forms.gle/KGfxtQCRBi2Rhutz5
È possibile compilare i questionari fino al 30 novembre 2024.
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{/related_entries}Graduatoria bando RAEE 2024 per i CdR
Pubblicata la graduatoria dei vincitori del Bando 2024 finalizzato all’assegnazione dei finanziamenti per i centri di raccolta comunali messi a disposizione dai produttori di AEE tramite i Sistemi Collettivi come previsto dall’accordo di programma ex art. 15 del D. Lgs. 49/2014. I progetti premiati sono stati scelti dalla Commissione paritetica, composta da ANCI, i produttori di AEE, i rappresentanti delle aziende di raccolta, tra cui Assoambiente, e il CdC RAEE.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/299/SAEC-FIN/LE del 13.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/299/SAEC-FIN/LE
Sono stati resi noti i vincitori del Bando 2024 finalizzato all’assegnazione dei finanziamenti per i centri di raccolta comunali (CdR) messi a disposizione dai produttori di AEE tramite i Sistemi Collettivi come previsto dall’accordo di programma ex art. 15 del D. Lgs. 49/2014 (v. circolare associativa n. 091/2024).
Complessivamente sono stati assegnati contributi economici a 77 soggetti tra Comuni e società di gestione dei rifiuti. Le risorse economiche ammontano complessivamente a 2.858.322,67 euro, a cui si aggiungono 400.000 euro del fondo comunicazione sui RAEE, anch’esso previsto dall’accordo di programma, finalizzato ad incentivare la raccolta di questi rifiuti.
Il Bando finanzia tre diverse linee progettuali (Misure), per ciascuna delle quali la Commissione paritetica esaminatrice, composta da ANCI, i produttori di AEE, le aziende di raccolta, tra cui Assoambiente e il CdC RAEE, ha stilato la relativa graduatoria:
- la Misura A, pari al 25% del fondo infrastrutturazione per un totale di 714.580,67 euro, verrà impiegata per la realizzazione di interventi presso il centro di raccolta e/o per l’acquisto di beni per la sua operatività. Graduatoria disponibile qui;
- la Misura B, pari al 50% del fondo infrastrutturazione per un totale di 1.429.161,34 euro, sarà utilizzata per la realizzazione di nuovi centri di raccolta in Comuni nei quali non ne risulti già uno iscritto al CdC RAEE. Graduatoria disponibile qui;
- la Misura C, pari al 25% del fondo infrastrutturazione e al 100% del fondo comunicazione per un totale di 1.114.580,67 euro, sarà destinata alla creazione di progetti di microraccolta e contestuale comunicazione. Graduatoria disponibile qui.
I beneficiari del contributo devono sottoscrivere un’apposita convenzione con il CdC RAEE e trasmetterla entro 30 giorni lavorativi dalla data di pubblicazione delle graduatorie sul portale del CdC RAEE (ovvero entro e non oltre il 13 dicembre 2024). La convenzione debitamente compilata e sottoscritta deve essere trasmessa esclusivamente a mezzo mail all’indirizzo bando@cdcraee.it. Non saranno ritenute ammissibili documentazioni non correttamente compilate o inviate in modalità difformi a quanto indicato..
Per maggiori informazioni è possibile contattare la Segreteria del Bando RAEE dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 12:30 e dalle 14.00 alle 17.00, ai seguenti recapiti: tel. 334 7063353 - 02 87244912; e-mail: bando@cdcraee.it.
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{/related_entries}Report Assoambiente a Ecomondo 2024
E-Gazette, TecnoAndroid, Assodigitale
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{/related_entries}Intervista al Presidente Testa sul Riformista
Il Riformista
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{/related_entries}FEAD NEWSLETTER N° 194 – 12 NOVEMBER
Si rende disponibile in allegato la Newsletter n. 194 del 12 novembre 2024.
Buona lettura.
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{/related_entries}ALBO GESTORI AMBIENTALI – videoguida supporto verifica on line RT
È disponibile al seguente LINK la videoguida che assisterà quanti interessati al corretto svolgimento della verifica di Responsabile Tecnico in modalità digitale come previsto dalla Deliberazione n.1 del 9 aprile 2024 (per ulteriori informazioni si rimanda anche alla circolare Assoambiente n. 102/2024).
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{/related_entries}Sentenza Cassazione su responsabilità gestione rifiuti
L'amministratore unico di un'azienda che conferisce rifiuti a terzi per il relativo smaltimento risponde penalmente dell'eventuale gestione illecita se ha omesso i controlli dovuti sulle autorizzazioni. Questo è quanto ha affermato la Corte di Cassazione con sentenza n. 33144/2024 pronunciandosi nell'ambito di un procedimento penale contro l'amministratore unico di una società condannato dai Giudici siciliani per il reato di gestione illecita e deposito incontrollato di rifiuti (oli esausti) ex D.lgs. n. 152/2006.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/297/SAEC-GIU/LE del 12.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/298/SA-LAV/MI
Facendo seguito alle circolari nn. 147, 156, 226, 229, 267, 285 del 17 maggio, 23 maggio, 11 settembre, 12 settembre, 16 ottobre e 4 novembre uu.ss., si aggiorna con la presente l’elenco dei sindacati aderenti alla procedura elettorale in oggetto.
Nei giorni scorsi ha infatti inviato richiesta ai sensi dell’articolo 2, comma 2, lettera “b” del nuovo Regolamento Elettorale 6 settembre 2024 (il punto che riguarda le associazioni sindacali non stipulanti e non firmatarie per adesione del CCNL) l’organizzazione:
- Confintesa, Igiene ambientale
che si aggiunge alle precedenti (vedi circolare n. 285/2024 citata)
- F.I.L.A.S. – Federazione Italiana Lavoratori Ambiente e Servizi;
- ORSA – Organizzazione Sindacati Autonomi e di Base - Settore igiene ambientale;
- SGB – Sindacato Generale di Base;
- SUL – Sindacato Unitario Lavoratori,
- USB – Unione sindacale di Base;
- F.I.A.L. – Federazione Italiana Autonoma Lavoratori Ambiente e Servizi;
- F.L.I.A. – Federazione Lavoratori Igiene Ambientale e Servizi;
- F.A.S.L. – Federazione Autonoma Servizi Lavoratori
- U.L.S.S.A – Unione Lavoratori Sindacato Servizi Ausiliari.
Eventuali aggiornamenti dell’elenco saranno tempestivamente comunicati.
***
Si ricorda inoltre che, come da calendario convenuto con le OO.SS. stipulanti lo scorso 6 settembre, le prossime scadenze sono le seguenti:
- 13 novembre p.v.: scade il termine per la presentazione delle liste elettorali da parte delle strutture territoriali delle OO.SS. non stipulanti e per le eventuali modifiche ed integrazioni delle liste elettorali già presentate dalle strutture territoriali delle OO.SS. stipulanti;
- 14 novembre p.v.: termine per l’eventuale integrazione dei componenti della commissione elettorale;
- 15 novembre p.v.: affissione delle liste in bacheca;
- 2 dicembre p.v.: inoltro da parte della Direzione aziendale alla commissione elettorale dell’elenco aggiornato degli aventi diritto al voto (qualora necessario).
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{/related_entries}2024/297/SAEC-GIU/LE
L'amministratore unico di un'azienda che conferisce rifiuti a terzi per il relativo smaltimento risponde penalmente dell'eventuale gestione illecita se ha omesso i controlli dovuti sulle autorizzazioni.
Questo è quanto ha affermato la Corte di Cassazione con sentenza n. 33144/2024 pronunciandosi nell'ambito di un procedimento penale contro l'amministratore unico di una società condannato dai Giudici siciliani per il reato di gestione illecita e deposito incontrollato di rifiuti (oli esausti) ex D.lgs. n. 152/2006.
La Corte ha ricordato che “in tema di gestione dei rifiuti, del resto, l'affidamento degli stessi a soggetti terzi al fine del loro smaltimento comporta, per colui che li conferisca, precisi obblighi di accertamento tra cui, in particolare, la verifica dell'esistenza in capo ai medesimi delle necessarie autorizzazioni e competenze per l'espletamento dell'incarico, la cui violazione giustifica l'affermazione della responsabilità penale per il mancato controllo a titolo di culpa in eligendo. Il soggetto che affida propri rifiuti ad altre persone per lo smaltimento ha, dunque, l'onere di seguire il ciclo di gestione dei rifiuti, ed accertarne la regolarità, gravato così com'è dal dovere di verificare che i terzi affidatari siano muniti delle necessarie autorizzazioni e competenze tecniche per l'espletamento dell'incarico, da valutarsi in concreto, caso per caso, anche con riferimento alla idoneità delle attrezzatture e degli impianti utilizzati nell'attività di stoccaggio”.
In assenza di tale condotta l’amministratore unico risponde penalmente per il mancato controllo.
Per ogni approfondimento si rinvia alla Sentenza della Cassazione allegata.
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{/related_entries}Sentenze Consiglio di Stato su autorizzazione e gestione discariche
Il Consiglio di Stato ha pubblicato due sentenze relative alla costruzione/gestione delle discariche. Le sentenze affrontano i temi della localizzazione – che deve far riferimento alla pianificazione regionale - e dell’ammontare delle garanzie finanziarie - che non possono essere graduate a seconda delle fasi di vita degli impianti.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/296/SAEC-GIU/CS del 12.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/296/SAEC-GIU/CS
Il Consiglio di Stato ha pubblicato due sentenze relative alla costruzione/gestione delle discariche. Le sentenze affrontano i temi della localizzazione e dell’ammontare delle garanzie finanziarie.
La sentenza 11 ottobre 2024, n. 8146 (v. Allegato 1) riguarda il procedimento autorizzativo per la realizzazione di una nuova discarica: in merito il Consiglio di Stato ha evidenziato che le imprese che intendono realizzare discariche devono far riferimento alla pianificazione regionale, che nel rispetto delle generali indicazioni statali ha ampio margine di manovra per vietarne l'installazione in determinate aree.
Il Consiglio di Stato ha evidenziato che il D.lgs. n. 152/2006 (art. 195) assegna allo Stato il compito di indicare i criteri generali sulle caratteristiche che devono avere le aree non idonee per le discariche. Tali criteri sono piuttosto generici e lasciano quindi spazio alle Regioni per dare indicazioni dettagliate come previsto dallo stesso D.lgs. n. 152/2006. In particolare le Regioni hanno ampia discrezionalità nell'individuare gli indicatori delle aree non idonee o sature di impianti.
Nel caso di specie la Regione Lombardia ha inserito nel Piano regionale rifiuti il "fattore di pressione comunale", fornendo in tal modo indicazioni vincolanti per l'Amministrazione pubblica nei procedimenti di autorizzazione di nuovi impianti. Nel momento in cui si valuta la realizzazione di un nuovo impianto si dovrà verificare la "pressione" che quell'impianto in quella determinata zona può avere sui Comuni vicini e, sulla base degli esiti, l’Amministrazione pubblica potrà negare la realizzazione di un nuovo impianto.
La sentenza 15 ottobre 2024, n. 8268 (v. Allegato 2) riguarda invece l’ammontare delle garanzie finanziarie prestate dai gestori delle discariche di rifiuti, che non possono essere graduate a seconda delle fasi di vita degli impianti: in merito il Consiglio di Stato richiama quanto stabilito dal D.lgs. n. 36/2003 (c.d. decreto discariche) che prevede che gli impianti di smaltimento siano dotati, in ogni fase del loro ciclo di vita (chiusura e post-chiusura comprese), di una garanzia finanziaria adeguata ai costi e ai rischi connessi alla loro gestione.
In base alle disposizioni normative, una discarica è definitivamente chiusa solo a seguito di un procedimento ad hoc che si conclude con ispezione e una approvazione finale da parte dell'Ente territoriale. Fino a tale approvazione, il gestore rimane responsabile della corretta gestione operativa dell'impianto e del rispetto delle prescrizioni autorizzative. Pertanto la piena prestazione delle garanzie finanziarie è richiesta a fini di tutela della collettività per tutto il ciclo di vita della discarica. Sulla base di quanto sopra richiamato i Giudici hanno respinto la richiesta di riduzione delle garanzie finanziarie presentata dal gestore di una discarica friulana, in fase di chiusura a seguito della mancata approvazione del piano di adeguamento.
Per maggiori informazioni si rimanda al testo delle sentenze riportate in allegato.
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{/related_entries}2024/295/SA-LAV/MI
Nel fare seguito alla circolare n. 284/2024 del 31 ottobre u.s. si informa che le Organizzazioni Sindacali di categoria FP-CGIL e UILTRASPORTI hanno comunicato adesione formale allo sciopero generale del prossimo 29 novembre indetto dalle Confederazioni CGIL e UIL.
Resta fermo il rispetto dell’Accordo 1 marzo 2001 in materia di sciopero nei servizi pubblici essenziali nel settore.
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{/related_entries}Tutti i Talk Ambiente ASSOAMBIENTE ad ECOMONDO | Rivediamoli.
Anche quest'anno ASSOAMBIENTE ha partecipato ad ECOMONDO, l'evento internazionale di riferimento per l'innovazione industriale e tecnologia dei settori della green and circular economy che si è tenuto a RImini dal 5 all'8 novembre 2024 presso il quartiere fieristico di Rimini.
Il Team ASSOAMBIENTE ha curato e realizzato nel corso della Manifestazione 10 Talk Ambiente: incontri e interviste ai protagonisti della circular economy in diretta streaming dallo studio televisivo presso lo stand dell'Associazione.
Diversi sono stati i temi approfonditi: dal futuro dell’autodemolizione al recupero innovativo del cartongesso, dalla comunicazione ambientale ai critical raw materials, con due focus sul riciclo totale dei rifiuti da costruzione e demolizione e su innovazione ed efficientamento nella 5.0 green.
Nel ringraziare le Aziende che hanno aderito all'iniziativa e tutti coloro che vi hanno preso parte in presenza, rivediamoli sul canale YouTube ASSOAMBIENTE.
Martedì 5 novembre
ASSOAMBIENTE | #Ecomondo24 Le novità e gli approfondimenti | Clicca qui per vedere il Talk
Mercoledì 6 novembre
GREEN HUB | Recupero innovativo del cartongesso | Clicca qui per vedere il Talk
BARI MEDITERRANEO | Obbligo di copertura assicurativa per eventi catastrofali. Informativa sulla normativa vigente e assistenza consulenziale | Clicca qui per vedere il Talk
M4W | Il Futuro dell'Autodemolitore: come arrivare all'85% di riciclo dell'Autoveicolo grazie al gas dell'aria condizionata | Clicca qui per vedere il Talk
ASSOAMBIENTE | Come misurare la circolarità | Clicca qui per vedere il Talk
Giovedì 7 novembre
BARRICALLA | Rifiuto a chi? | Clicca qui per vedere il Talk
TECHEMET | Critical Raw Materials | Clicca qui per vedere il Talk
CDW Circle | Ambizioso progetto finalizzato a raggiungere il riciclo totale di rifiuti da costruzione e demolizione | Clicca qui per vedere il Talk
RENOILS | Gli oli e grassi vegetali e animali esausti. Definizione,situazione normativa,proprietà fisiche possibili riutilizzi e prospettive per la valorizzazione energetica | Clicca qui per vedere il Talk
Venerdì 8 novembre
SPECTRE | Innovazione ed efficientamento nella 5.0 green | Clicca qui per vedere il Talk
ECOMONDO in dati - Comunicato Stampa (Stralcio).
8 Novembre - Lo dicono tutti i sondaggi e le previsioni: la sostenibilità è al centro delle urgenze e di ogni strategia futura, per la società e le imprese, a livello globale.
A Ecomondo 2024, l´evento internazionale dedicato alla green e circular economy organizzato da Italian Exhibition Group e conclusosi oggi alla Fiera di Rimini, questa affermazione si è tradotta in una edizione con numeri da record.
+5% le presenze totali rispetto all´edizione precedente (e +4% quelle estere), 1.620 brand espositori che hanno occupato 166.000 mq nel quartiere fieristico, ampliato con due nuovi padiglioni per rispondere ad una domanda crescente di presenza da parte delle aziende (+10% di espositori rispetto al 2023).
Un luogo di incontro per l´innovazione tecnologica delle imprese, il mondo della ricerca, professionisti del settore e delegazioni internazionali che hanno partecipato agli oltre 200 convegni e workshop in programma, accessibili anche online grazie alla piattaforma b2b GreentechInsights. Mentre i giornalisti accreditati da ogni parte del mondo hanno toccato quota 650 e messo la fiera e Rimini al centro dei riflettori internazionali.
…
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{/related_entries}Regolamento Ecodesign – Istituzione del forum sulla progettazione ecocompatibile
È stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Gazzetta Europea la decisione della Commissione Europea 2024/2779 con cui si istituisce l’Ecodesign Forum, ovvero il gruppo che dovrà svolgere i compiti indicati dal Regolamento sull’ecodesign 2024/1781 il quale stabilisce il quadro per la definizione dei requisiti di progettazione ecocompatibile per prodotti sostenibili.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/294/SAEC-EUR/FA del 11.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/294/SAEC-EUR/FA
È stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Gazzetta Europea la decisione della Commissione Europea 2024/2779 con cui si istituisce l’Ecodesign Forum, ovvero il gruppo di lavoro che dovrà svolgere i compiti indicati dal Regolamento sull’ecodesign 2024/1781 il quale stabilisce il quadro per la definizione dei requisiti di progettazione ecocompatibile per prodotti sostenibili.
Si ricorda che secondo l’articolo 19 del Regolamento (UE) 2024/1781 sull’ecodesign, la Commissione UE ha il compito di istituire un Forum sulla progettazione ecocompatibile come gruppo di esperti che deve contribuire, in particolare, a:
- elaborare requisiti di progettazione ecocompatibile;
- elaborare i piani di lavoro;
- esaminare l'efficacia dei meccanismi stabiliti per la vigilanza del mercato;
- valutare misure di autoregolamentazione;
- valutare il divieto di distruzione di prodotti di consumo invenduti ulteriori rispetto a quelli elencati all’allegato VII del regolamento stesso.
Nel gruppo di lavoro deve essere garantita una partecipazione equilibrata ed efficace di esperti designati dagli Stati membri e di tutte le parti interessate al prodotto o al gruppo di prodotti in questione. La selezione viene effettuata mediante invito pubblico, i membri sono poi nominati dai servizi competenti della Commissione e rimangono in carica per cinque anni con rinnovo automatico, salvo che la Commissione non decida diversamente. È istituito poi un sottogruppo composto da esperti designati dagli Stati membri.
I servizi competenti della Commissione possono istituire inoltre sottogruppi supplementari al fine di esaminare questioni specifiche sulla base del mandato che essi definiscono. Tali sottogruppi supplementari operano nel rispetto delle norme orizzontali e riferiscono al gruppo e vengono sciolti non appena il loro mandato viene adempiuto.
Per qualsiasi ulteriore approfondimento, si rimanda al testo della decisione disponibile in allegato.
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{/related_entries}EURIC newsletter october 2024
Si rende disponibile la newsletter mensile prodotta da EuRIC relativa al mese di october 2024.
Nella newsletter sono sintetizzate le attività e gli eventi EuRIC, nonché le tematiche sulle quali le Istituzioni europee sono maggiormente attive.
Buona lettura.
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{/related_entries}A Rimini il report Assoambiente sulla circolarità dei Paesi UE
Energia Italia, Hi-Tech Ambiente, Adriaeco, PressItalia, HD Green, GreenPlanetNews, Metro
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{/related_entries}A Ecomondo il Talk Ambiente
video servizio sul talk Ambiente a Ecomondo su oltre 70 testate
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{/related_entries}ASSOAMBIENTE 08 novembre 2024
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{/related_entries}Italia leader nell’economia circolare
ANSA – Adn Kronos – Askanews – AGEEI – Energia Oltre – AISE - Agensir e dalle testate la Repubblica – Eco dalle Città – Quotidiano di Sicilia – Villaggio Globale - GreenReport – Il Foglio - TeleAmbiente – Affari Italiani – GSA – Staffetta Rifiuti – Quotidiano Energia – La Ragione – Enti Locali online – Raccolte Differenziate - Business 24 – Tiscali – Azienda TOP – Regoni&Ambiente
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{/related_entries}Report Assoambiente a Ecomondo
Canale Energia, Askanews, Ricicla TV, Periodico Daily, il Giornale, Quotidiano Nazionale
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{/related_entries}Il Presidente Testa ospite di Sportello Italia
Radio 1
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{/related_entries}2024/293/SA-LAV/MI
Facendo seguito alle circolari n. 266 e n. 286 del 2024 per quanto in oggetto, si informa che, con comunicazione del 4 novembre u.s., le Associazioni Datoriali hanno unitariamente riscontrato, come previsto dall’articolo 2, paragrafo “A”, comma 4, del CCNL 18 maggio 2022, il ricevimento delle piattaforme sindacali.
Come noto, inoltre, ai sensi dell’articolo 2, paragrafo “A”, comma 5, “durante i sei mesi antecedenti e nel mese successivo alla scadenza del CCNL, e comunque per un periodo complessivamente pari a sette mesi dalla data di presentazione delle proposte di rinnovo se successive, le parti stipulanti non assumono iniziative unilaterali né procedono ad azioni dirette”.
***
Con l’occasione si informano le aziende che, a seguito di un’iniziativa avviata dalla FIT-CISL sia a livello nazionale che a livello territoriale volta ad avviare direttamente con le imprese confronti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori, le Associazioni Imprenditoriali hanno altresì riscontrato alla FIT Nazionale la disponibilità ad affrontare il tema, come di consueto, nell’ambito della sua sede propria, ovvero il Tavolo per il rinnovo del CCNL.
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{/related_entries}Italia sempre più leader dell’economia circolare in Europa
“L’Italia prosegue a vele spiegate il suo percorso verso un’economia realmente circolare: continua a crescere il tasso di riciclo dei rifiuti urbani e speciali che rafforza la leadership assoluta del nostro Paese in Europa, aumenta l’impiego dei materiali riciclati al posto delle materie prime e, contestualmente, prosegue la ‘dematerializzazione’ della nostra economia. Un primato che va ben oltre la fotografia scattata dai parametri europei, oggi inefficaci a misurare concretamente il livello di circolarità complessivo dei Paesi UE.
Sono queste le principali evidenze che emergono dall’analisi “Misurare la circolarità dei Paesi UE”, presentata da ASSOAMBIENTE - l’Associazione che rappresenta le imprese che operano nel settore dell’igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare e smaltimento di rifiuti, nonché bonifiche, in occasione di Ecomondo, la fiera per la transizione ecologica in corso a Rimini.
L’analisi evidenzia a che punto è il nostro Paese nella gestione dei rifiuti (urbani e speciali) e per livello di circolarità nell’UE. Il documento contiene, inoltre, le proposte avanzate dall’Associazione per migliorare gli attuali tre parametri europei che fotografano i processi di cambiamento in atto nei singoli Paesi e che già vedono l’Italia tra i più virtuosi.
Italia leader assoluta del riciclo dei rifiuti urbani e speciali
Il tasso di riciclo individua quanta parte dei rifiuti urbani viene effettivamente riciclata. L’Italia nel 2021 (ultimi dati Eurostat) ha raggiunto quota 51,9%, superando il target del 50% previsto al 2020. In Europa il tasso medio di riciclo è pari al 48,7%. In questa speciale graduatoria, l’Italia si colloca all’ottavo posto, dopo la Germania (67,8%), l’Austria (62,5%), la Slovenia (60,8%), i Paesi Bassi (57,8%), la Danimarca (57,6%), il Belgio (55,5%), il Lussemburgo (55,3%).
Se guardiamo al totale dei rifiuti solidi, urbani e speciali, il Belpaese, con il suo 85%, è primo assoluto nella classifica dell’avvio a riciclo, davanti al Belgio.
Italia quarta in Europa per circolarità
L’indice di circolarità misura la quota di materiale riciclato reintrodotto nelle produzioni industriali, che consente di evitare l’utilizzo di materie prime. L’Italia nel 2022 con il 18,7% (era al 5,8% nel 2004) si colloca al quarto posto nella classifica europea di questo indice, dietro ai Paesi Bassi (27.5%), al Belgio (22.2%) e alla Francia (19.3%). L’indice di circolarità tiene conto non solo dal tasso di riciclo dei rifiuti, ma comprende anche i combustibili fossili usati e il materiale stoccato in manufatti e beni. Per questo motivo le percentuali risultano così basse.
Italia tra le big in Europa per dematerializzazione dell’economia
L’indice di produttività nell’uso di risorse indica la capacità di un’economia di produrre ricchezza con sempre meno materiali e mette in rapporto il Prodotto Interno Lordo e il consumo di materiale. Nel 2023 l’Italia si è collocata al secondo posto in Europa con un indice di 4.3 euro per kg, dietro ai soli Paesi Bassi con 5.8.
“L’analisi ASSOAMBIENTE evidenzia come il nostro Paese sia oggi al vertice in Europa per livello di circolarità e nel raggiungimento dei target fissati, sempre ben oltre la media europea, con punte di eccellenza per quanto concerne l’effettivo riciclo dei rifiuti urbani e speciali”, osserva il Presidente ASSOAMBIENTE Chicco Testa che aggiunge, “L’eccellenza del nostro Paese va ben oltre i dati evidenziati dagli indicatori europei, che oggi andrebbero sottoposti a un tagliando in quanto, soprattutto su alcuni di essi incide in maniera significativi l’utilizzo o meno di combustibili fossili, che poco hanno a che fare (non essendo recuperabili) con l’indice di circolarità di un Paese. Misurare in maniera corretta la circolarità di uno Stato può fare la differenza tra subire o meno una procedura d’infrazione, con tutti i costi e gli effetti che questa comporta”.
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{/related_entries}UNI – Norma sicurezza mezzi igiene ambientale e consultazione su proposta norme sulla stesura contratti sulla pulizia strade e raccolta rifiuti
UNI, l’Ente italiano di normazione, ha pubblicato la norma tecnica UNI 11586:2024, che sostituisce la precedente norma UNI/TS 11586:2015 andando a definire i metodi per effettuare i controlli dei veicoli e delle attrezzature di igiene ambientale (informazioni al sito web dello store UNI).
Aperti fino al 24 novembre 2024 al feedback degli operatori di settore tre proposte di norme tecniche che fanno parte di un unico “pacchetto” sulla stesura dei contratti tra pubblica Amministrazione e imprese sulla pulizia delle strade e la raccolta rifiuti.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/292/SAEC-COM/CS del 05.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/292/SAEC-COM/CS
UNI, l’Ente italiano di normazione, ha pubblicato la norma tecnica UNI 11586:2024, che sostituisce la precedente norma UNI/TS 11586:2015 andando a definire i metodi per effettuare i controlli dei veicoli e delle attrezzature di igiene ambientale.
Scopo del documento è guidare gli operatori ad assicurare la sicurezza dei lavoratori durante l'uso degli automezzi dedicati alla raccolta dei rifiuti e prevenire il verificarsi del malfunzionamento durante l'utilizzo del mezzo rispetto alle indicazioni di progetto del macchinario.
La norma Uni non si occupa dei controlli di sicurezza obbligatori previsti dalla normativa.
Nel dettaglio il documento definisce i controlli da effettuare sulle apparecchiature il cui deterioramento può dare origine a situazioni pericolose, la frequenza minima dei controlli da effettuare, le figure responsabili dei controlli e la loro qualifica. Le metodologie indicate e gli intervalli temporali indicati potranno fungere da base per la redazione del piano di manutenzione preventiva dei mezzi e delle attrezzature presenti nella flotta aziendale.
Per informazioni si rimanda al sito web dello store UNI, disponibile qui.
Aperti fino al 24 novembre 2024 al feedback degli operatori di settore tre proposte di norme tecniche che fanno parte di un unico “pacchetto” sulla stesura dei contratti tra pubblica Amministrazione e imprese sulla pulizia delle strade e la raccolta rifiuti. Il “pacchetto” si articola in:
- primo progetto di norma (UNI 1613756) definisce i livelli minimi generali della prestazione contrattuale dello spazzamento strade e del ritiro dei rifiuti indicando cosa mettere nel documento per ottenere il servizio migliore e più adatto;
- secondo progetto di norma (UNI 1613757) punta a definire i contenuti ed assicurare l'adempimento dei contratti tra P.A. e operatore del servizio di raccolta indifferenziata o differenziata dei rifiuti urbani, di pulizia e manutenzione dei contenitori, di rimozione dei rifiuti abbandonati:
- terzo progetto di norma (UNI 1613758) suggerisce le regole contrattuali della pulizia manuale e meccanica e del lavaggio delle strade e dei marciapiedi, dedicando spazio anche ai metodi per il controllo e il rispetto del rapporto tra le parti.
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{/related_entries}Pubblicate norme su caratterizzazione del suolo da escavazione e tecniche di bonifiche
Pubblicata la norma UNI ISO 15176:2024 “Guida sulla caratterizzazione del suolo da escavazione ed altri materiali destinati al riuso” e la norma tecnica EN ISO 24212:2024 - Remediation techniques applied at contaminated sites, sulle tecniche di bonifica applicate nei siti contaminati.
Tale norma, applicabile dall'ottobre 2024, fornisce indicazioni sugli aspetti chiave delle tecniche di bonifica.
Per quanti interessati si rimanda al sito dello store UNI.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/291/SAEC-COM/CS del 05.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/291/SAEC-COM/CS
UNI, l’Ente italiano di normazione, ha pubblicato lo scorso 16 ottobre ha pubblicato la norma UNI ISO 15176:2024 - Guida sulla caratterizzazione del suolo da escavazione ed altri materiali destinati al riuso.
Il documento (in lingua inglese) fa il punto sulla tipologia di test richiesti per la caratterizzazione del suolo da escavazione — e degli altri materiali del terreno - ai fini del suo riuso. Il riuso può avvenire nell'ambito di un ampio ventaglio di destinazioni alternative, che spaziano dalle aree gioco per bambini piccoli alle costruzioni stradali e ferroviarie.
L'obiettivo delle linee guida è quello di agevolare gli operatori nel determinare l'idoneità al riuso dei suoli escavati e la valutazione degli impatti ambientali che potrebbero derivare dallo stesso. Nella definizione di suolo utilizzata dalla norma tecnica, sono inclusi, tra le varie componenti (superficie, sottosuolo, depositi, gas e organismi viventi), anche i materiali di origine umana come i rifiuti.
Per quanti interessati si rimanda al sito dello store UNI qui.
È stata inoltre pubblicata la norma tecnica EN ISO 24212:2024 - Remediation techniques applied at contaminated sites, sulle tecniche di bonifica applicate nei siti contaminati. Tale norma, applicabile dall'ottobre 2024, fornisce indicazioni sugli aspetti chiave delle tecniche di bonifica.
Il documento descrive i principi, le caratteristiche, i vantaggi e le limitazioni che gli operatori devono tenere in considerazione nella fase di valutazione e di selezione della tecnica di bonifica da utilizzare, singolarmente o in combinazione con altre.
Le Linee guida, che riguardano sia le bonifiche in sito che fuori sito, forniscono anche informazioni sui pericoli che possono essere associati all'attuazione della bonifica. La norma identifica quale fase/matrice può essere oggetto di una certa tecnica e a quale tipologia di contaminante può essere applicata.
Per quanti interessati si rimanda al sito dello store UNI qui.
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{/related_entries}I record italiani
Il Foglio
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{/related_entries}FEAD NEWSLETTER N° 193 – 04 NOVEMBER.pdf
Si rende disponibile in allegato la Newsletter n. 193 del 04 novembre 2024.
Buona lettura.
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{/related_entries}Riutilizzo terre da scavo, Guida Uni
UNI (Ente italiano di normazione) ha pubblicato lo scorso 16 ottobre la UNI ISO 15176:2024 - Guida sulla caratterizzazione del suolo da escavazione ed altri materiali destinati al riuso.
Il documento (in lingua inglese) fa il punto sulla tipologia di test richiesti per la caratterizzazione del suolo da escavazione — e degli altri materiali del terreno - ai fini del suo riuso. Il riuso può avvenire nell'ambito di un ampio ventaglio di destinazioni alternative, che spaziano dalle aree gioco per bambini piccoli alle costruzioni stradali e ferroviarie.
L'obiettivo delle linee guida è quello di agevolare gli operatori nel determinare l'idoneità al riuso dei suoli escavati e la valutazione degli impatti ambientali che potrebbero derivare dallo stesso.
Nella definizione di suolo utilizzata dalla norma tecnica, sono inclusi, tra le varie componenti (superficie, sottosuolo, depositi, gas e organismi viventi), anche i materiali di origine umana come i rifiuti.
Per quanti interessati si rimanda al sito dello store UNI qui.
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{/related_entries}Riduzione emissioni – Pubblicata relazione sulle tendenze e le proiezioni dell’AEA
L’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), ha pubblicato il rapporto “Trends and Projections” sulle tendenze, le proiezioni future e i progressi per l’Europa in materia di mitigazione dei cambiamenti climatici attraverso la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, l'aumento delle energie rinnovabili e il miglioramento dell'efficienza energetica.
Nel 2023 le emissioni nette totali di gas serra nell'Unione Europea sono diminuite dell'8% rispetto al 2022 e del 37 % rispetto ai livelli del 1990, segnando un progresso significativo verso la neutralità climatica per l'UE: il settore dei rifiuti ha ridotto le proprie emissioni di oltre il 30% rispetto ai livelli del 2005.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/290/SAEC-COM/FA del 04.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/290/SAEC-COM/FA
L’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), ha pubblicato il rapporto “Trends and Projections” sulle tendenze, le proiezioni future e i progressi per l’Europa in materia di mitigazione dei cambiamenti climatici attraverso la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, l'aumento delle energie rinnovabili e il miglioramento dell'efficienza energetica.
Si ricorda che la normativa dell'UE sul clima fissa obiettivi ambiziosi per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, ossia una riduzione netta del 55% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050, al fine di rispettare gli impegni europei assunti nell'ambito dell'accordo internazionale di Parigi.
A tal proposito la relazione mostra che nel 2023 le emissioni nette totali di gas serra nell'Unione Europea sono diminuite dell'8% rispetto al 2022 e del 37 % rispetto ai livelli del 1990, segnando un progresso significativo verso la neutralità climatica per l'UE. Questo risultato è stato guidato da un calo significativo dell'uso del carbone e dalla crescita delle fonti di energia rinnovabile e sostenuto da una riduzione del consumo di energia in tutta Europa. Il check-up annuale dell'AEA sui progressi compiuti per quanto riguarda gli obiettivi in materia di energia e clima sottolinea che gli Stati membri dell'UE dovranno sostenere questo ritmo di progresso per conseguire gli obiettivi europei in materia di clima ed energia.
Si sottolinea che i progressi nella riduzione delle emissioni di gas serra variano ampiamente tra i settori economici europei. Ad esempio, per quanto di interesse, il settore dei rifiuti, come quello dell'industria e degli edifici, ha ridotto le proprie emissioni di oltre il 30% rispetto ai livelli del 2005, mentre il settore dell'approvvigionamento energetico ha ridotto le proprie emissioni di quasi il 50%. Nello stesso periodo invece nei settori dell'agricoltura e dei trasporti domestici le emissioni sono diminuite rispettivamente solo del 7% e del 5%.
Infine la relazione dell'AEA sottolinea che per mantenere lo slancio verso la neutralità climatica saranno necessarie politiche chiare e prevedibili oltre il 2030, non da ultimo un accordo sull'obiettivo di riduzione netta del 90% per il 2040 e la garanzia di investimenti sufficienti per l'economia a zero emissioni nette del futuro.
Per maggiori approfondimenti si rimanda al report disponibile in allegato.
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{/related_entries}RENTRi – Seminario Ti Forma, giovedì 14 novembre 2024
TIFORMA (società di formazione e consulenza) ha organizzato in modalità videoconferenza il seminario “RENTRi: profili giuridici ed operativi” che si terrà giovedì 14 novembre 2024 (9:30 -13:00).
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/289/SAEC-COM/LE del 04.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/289/SAEC-COM/LE
TiForma (società di formazione e consulenza) ha organizzato in modalità videoconferenza il seminario “RENTRi: profili giuridici ed operativi” che si terrà giovedì 14 novembre 2024 (9:30 -13:00).
Il Seminario si pone l’obiettivo di svolgere un’analisi puntuale delle nuove disposizioni introdotte dal DM n. 59/2023 recante “Disciplina del sistema di tracciabilità dei rifiuti e del registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti ai sensi dell'articolo 188-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152”, formando i partecipanti sia sugli aspetti giuridici che pratici, partendo dall’esame dei soggetti obbligati e dalle differenti tempistiche di iscrizione che, ricordiamo, per i gestori dei rifiuti, si apriranno a partire dal 15 dicembre p.v..
Cogliamo l’occasione per ricordare, come anticipato con tutte le nostre comunicazioni di questi mesi (oggetto: “RENTRi”) che la progressiva transizione della tracciabilità dal cartaceo al digitale introdotta dalla disciplina RENTRi presuppone, da parte dei soggetti obbligati all’iscrizione al RENTRi, una profonda conoscenza di tutta la disciplina su cui si fonda il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti che si articola, tra l’altro, in decreti attuativi, decreti direttoriali recanti la regolamentazione delle “modalità operative” e delle istruzioni per la compilazione sia cartacea che digitale dei nuovi modelli di registri di carico e scarico e formulario di trasporto che, a partire dal 13 febbraio 2025 andranno a sostituire quelli attualmente vigenti.
Qualora interessati al seminario si prega di scrivere a c.leboffe@fise.org, mentre per informazioni e iscrizione con quote agevolate anche per gli associati ad Assoambiente è necessario rivolgersi alla Segreteria di TiForma ai riferimenti indicati negli allegati.
Nel rimandare al programma dell’evento ed alla scheda di adesione, allegati alla presente, rimaniamo a disposizione per aggiornamenti e informazioni.
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{/related_entries}Annuario dati ambientali 2023 di SNPA
Il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) ha pubblicato, grazie al lavoro svolto da ISPRA, il Rapporto “Ambiente in Italia: uno sguardo d'insieme, Annuario dei dati ambientali 2023” che descrive lo stato dell’ambiente in Italia attraverso il core set dei numerosi indicatori presenti nella Banca dati indicatori ambientali, che sono stati consolidati in 21 Aree tematiche.
Ogni area tematica è organizzata con una breve introduzione, un quadro riepilogativo degli indicatori identificati per illustrarla e, per ciascuno di essi, rappresentazioni grafiche e informazioni di approfondimento. Tra le tematiche di maggiore interesse si segnalano quelle relative a rifiuti, economia e ambiente e valutazione e autorizzazione ambientale.
Rispetto ai rifiuti il Rapporto riporta una serie di informazioni relative alla produzione di rifiuti urbani e speciali nel 2021, alle modalità di raccolta (con la differenziata che si attesta al 64%, in aumento rispetto al 2020 ma non ancora al target previsto del 65%), alle operazioni di trattamento (con focus su rifiuti avviati a TMB, a recupero organico, in discarica, a recupero energetico e riciclati) e alle attività di import/export dei rifiuti.
Nel capitolo dedicato agli indicatori relativi ad economia e ambiente viene riportato il Tasso di uso circolare dei materiali che rappresenta la percentuale di materia prima secondaria utilizzata nei processi produttivi. Questo tasso in Italia nel 2022 si attesta, complessivamente, al 18,7% contro una media europea dell’11,5%.
Infine nel capitolo dedicato a valutazione e autorizzazioni ambientali viene fatto il punto sul numero e la tipologia di provvedimenti autorizzativi rilasciati dal MASE nel 2022 e viene registrato un complessivo miglioramento della qualità degli studi di impatto ambientale presentati dai proponenti.
Per maggiori informazioni si rimanda al testo del Rapporto, consultabile qui.
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{/related_entries}Forum facility 2024 – Roma 3-4 dicembre 2024
Il prossimo 3-4 dicembre si terrà a Roma, presso l’Auditorium Antonianum, il Forum Facility 2024 che vede tra gli altri, il patrocinio anche di Assoambiente.
Il Forum quest’anno si concentrerà su 3 temi cruciali quali l’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale, il nuovo codice degli appalti e la formazione e la sicurezza nel facility management. Si inizierà il 3 dicembre con il tema: “Integrazione tecnologica ed efficientamento energetico: la transizione ecologica nelle attività del facility management” nell’ambito del quale è previsto l’intervento del Dott. Ferdinando Di Mezza, Presidente Sezione RU Assoambiente.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/288/SAEC-COM/PE del 04.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/288/SAEC-COM/PE
Il prossimo 3-4 dicembre si terrà a Roma, presso l’Auditorium Antonianum, il Forum Facility 2024, evento che prende il testimone da Forum Pulire, organizzato da Issa Pulire Network.
Forum Facility, che vede tra gli altri, il patrocinio anche di Assoambiente, nasce dalla collaborazione tra le associazioni di categoria di produttori, distributori e di imprese di servizi quale risposta alle esigenze del mercato italiano dei servizi integrati e del Facility Management.
Quest’anno, il forum si concentrerà su 3 temi cruciali quali:
- “Integrazione tecnologica ed efficientamento energetico: la transizione ecologica nelle attività del facility management”, appuntamento nell’ambito del quale è previsto l’intervento del Vice Presidente Assoambiente, Di Mezza,
- “Codice degli appalti, clausole sociali, internalizzazione, trasparenza: le nuove regole nel comparto dei servizi”,
- “Sicurezza, Formazione e Responsabilità: Gli strumenti per la prevenzione e per la sicurezza sui luoghi di lavoro”.
Sono previsti anche le Lectio Magistralis del Prof. Giulio Sapelli e del Prof. Enrico Giovannini che condivideranno con il pubblico importanti spunti di riflessione sul settore del facility management.
Tutte le informazioni e i biglietti per l’evento sono già disponibili sul sito www.forumfacility.com.
Per quanti interessati segnaliamo che è previsto uno sconto per i soci ASSOAMBIENTE:
– codice ff24-assoamb che dovrà essere inserito nel modulo di registrazione.
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{/related_entries}Aggiornamento mensile FEAD su UE policy – 29 novembre 2024 ore 11.00
L’appuntamento mensile con FEAD per l’aggiornamento via web sulle principali tematiche in corso di esame a livello europeo, che interessano in particolare la gestione dei rifiuti e la Circular Economy, è per il 29 novembre 2024, dalle ore 11.00 alle ore 12.00.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/287/SAEC-EUR/PE del 04.11.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/287/SAEC-EUR/PE
FEAD organizza mensilmente un incontro via web della durata di un’ora in cui vengono sintetizzate le principali tematiche in corso di esame a livello europeo, che interessano in particolare la gestione dei rifiuti e la Circular Economy.
Per quanti interessati segnaliamo che il prossimo incontro si terrà il 29 novembre 2024, dalle ore 11.00 alle ore 12.00.
Di seguito il seguente link per seguire evento:
Microsoft Teams
Join the meeting now
Meeting ID: 352 966 612 950
Passcode: 7TMZAd
Per eventuali richieste o quesiti, potete rivolgerVi alla D.ssa Fano (g.fano@fise.org).
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{/related_entries}2024/286/SA-LAV/MI
Facendo seguito alla circolare n. 266 del 16 ottobre u.s., si informa che il 31 ottobre u.s. è pervenuta la piattaforma rivendicativa sottoscritta da FIT-CISL per il rinnovo del CCNL di categoria, in scadenza come noto al prossimo 31 dicembre.
Si completa quindi il quadro delle rivendicazioni connesse al rinnovo del CCNL da parte di tutte le Organizzazioni Sindacali stipulanti, per il tramite di una inedita procedura di piattaforme separate.
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{/related_entries}2024/285/SA-LAV/MI
Facendo seguito alle circolari nn. 147, 156, 226, 229, 267 del 17 maggio, 23 maggio, 11 settembre, 12 settembre e 16 ottobre uu.ss., si aggiorna con la presente l’elenco dei sindacati aderenti alla procedura elettorale in oggetto.
Nei giorni scorsi ha infatti inviato richiesta ai sensi dell’articolo 2, comma 2, lettera “b” del nuovo Regolamento Elettorale 6 settembre 2024 (il punto che riguarda le associazioni sindacali non stipulanti e non firmatarie per adesione del CCNL) l’organizzazione:
- U.L.S.S.A – Unione Lavoratori Sindacato Servizi Ausiliari,
che si aggiunge alle precedenti (vedi circolare n. 267/2024 citata)
- F.I.L.A.S. – Federazione Italiana Lavoratori Ambiente e Servizi;
- ORSA – Organizzazione Sindacati Autonomi e di Base - Settore igiene ambientale;
- SGB – Sindacato Generale di Base;
- SUL – Sindacato Unitario Lavoratori,
- USB – Unione sindacale di Base;
- F.I.A.L. – Federazione Italiana Autonoma Lavoratori Ambiente e Servizi;
- F.L.I.A. – Federazione Lavoratori Igiene Ambientale e Servizi;
- F.A.S.L. – Federazione Autonoma Servizi Lavoratori.
Eventuali aggiornamenti dell’elenco saranno tempestivamente comunicati.
***
Si ricorda inoltre che, come da calendario convenuto con le OO.SS. stipulanti lo scorso 6 settembre, le prossime scadenze sono le seguenti:
- 13 novembre p.v.: scade il termine per la presentazione delle liste elettorali da parte delle strutture territoriali delle OO.SS. non stipulanti e per le eventuali modifiche ed integrazioni delle liste elettorali già presentate dalle strutture territoriali delle OO.SS. stipulanti;
- 14 novembre p.v.: termine per l’eventuale integrazione dei componenti della commissione elettorale;
- 15 novembre p.v.: affissione delle liste in bacheca;
- 2 dicembre p.v.: inoltro da parte della Direzione aziendale alla commissione elettorale dell’elenco aggiornato degli aventi diritto al voto (qualora necessario).
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{/related_entries}Il Presidente Testa ospite della trasmissione Si può fare
Radio 24
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{/related_entries}Il mondo ha fame di energia, soprattutto elettrica
Il Foglio
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{/related_entries}ASSOAMBIENTE 31 ottobre 2024
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{/related_entries}Talk Ambiente ad ECOMONDO | Palinsesto
Anche quest’anno particolarmente denso sarà il Palinsesto dei Talk Ambiente, incontri e interviste ai protagonisti della circular economy in diretta streaming sul canale YouTube ASSOAMBIENTE dallo studio televisivo presso lo stand dell’Associazione.
Diversi saranno i temi approfonditi dal futuro dell’autodemolizione al recupero innovativo del cartongesso, dalla comunicazione ambientale ai critical raw materials, con due focus sul riciclo totale dei rifiuti da costruzione e demolizione e su innovazione ed efficientamento nella 5.0 green.
Martedì 5 novembre
- Ore 14,30 - 15,40
A cura di ASSOAMBIENTE | #Ecomondo24 Le novità e gli approfondimenti | Clicca qui per vedere il Talk
Mercoledì 6 novembre
- Ore 10,00 - 11,00
A cura di GREEN HUB | Recupero innovativo del cartongesso | Clicca qui per vedere il Talk
- Ore 11.00 - 12.00
A cura di BARI MEDITERRANEO | Obbligo di copertura assicurativa per eventi catastrofali. Informativa sulla normativa vigente e assistenza consulenziale | Clicca qui per vedere il Talk
- Ore 12,10 - 13.10
A cura di M4W | Il Futuro dell'Autodemolitore: come arrivare all'85% di riciclo dell'Autoveicolo grazie al gas dell'aria condizionata | Clicca qui per vedere il Talk
- Ore 16,00 - 17,10
A cura di ASSOAMBIENTE | Come misurare la circolarità | Clicca qui per vedere il Talk
Giovedì 7 novembre
- Ore 10,00 - 11,10
A cura di BARRICALLA | Rifiuto a chi? | Clicca qui per vedere il Talk
- Ore 11,30 - 12,30
A cura di ABICert | Il Decreto CAM strade e il Decreto End of Waste: obblighi e opportunità | Clicca qui per vedere il Talk
- Ore 13,00 - 14, 00
A cura di TECHEMET | Critical Raw Materials | Clicca qui per vedere il Talk
- Ore 14,30 - 15,45
A cura di CDW Circle | Ambizioso progetto finalizzato a raggiungere il riciclo totale di rifiuti da costruzione e demolizione | Clicca qui per vedere il Talk
- Ore 15,45 - 17.00
A cura di RENOILS | Gli oli e grassi vegetali e animali esausti. Definizione,situazione normativa,proprietà fisiche possibili riutilizzi e prospettive per la valorizzazione energetica | Clicca qui per vedere il Talk
Venerdì 8 novembre
- Ore 10,00 - 11,10
A cura di SPECTRE | Innovazione ed efficientamento nella 5.0 green | Clicca qui per vedere il Talk
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{/related_entries}2024-284-SA-LAV-MI
Le Organizzazioni Confederali CGIL e UIL hanno proclamato uno sciopero generale per l’intera giornata di venerdì 29 novembre p.v.
Le Organizzazioni hanno altresì dichiarato il rispetto delle normative vigenti nonché delle regolamentazioni di settore, tra cui deve intendersi ovviamente compreso l’Accordo 1 marzo 2001 in materia di sciopero nei servizi pubblici essenziali nel settore.
Le motivazioni alla base dell’iniziativa sono di natura politica, collegate a provvedimenti governativi e ad ampie rivendicazioni in materia di lavoro.
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{/related_entries}Consultazione ARERA – Orientamenti finali sullo schema di bando tipo per l’affidamento servizi RU – invio contributi entro il 26 novembre 2024
L’ARERA ha pubblicato il documento finale di consultazione 450/2024/R/RIF (DCO), per la definizione di uno schema tipo di bando di gara per l’affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani.
Il DCO segue al precedente documento di consultazione del 7 novembre 2023, 514/2023/R/RIF dove, a suo tempo, erano stati illustrati gli elementi di inquadramento generale e i primi orientamenti che l’Autorità intendeva seguire per la definizione dello schema tipo di bando di gara.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/283/SA-ARE/TO del 30.10.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/283/SA-ARE/TO
L’ARERA ha pubblicato il documento finale di consultazione 450/2024/R/RIF (DCO), per la definizione di uno schema tipo di bando di gara per l’affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani (v. Allegati 1 e 2).
Il DCO segue al precedente documento di consultazione del 7 novembre 2023, 514/2023/R/RIF dove, a suo tempo, erano stati illustrati gli elementi di inquadramento generale e i primi orientamenti che l’Autorità intendeva seguire per la definizione dello schema tipo di bando di gara.
Lo schema di bando tipo si concentra sui contenuti minimi regolatori dei bandi di gara, che trovano applicazione alle procedure a evidenza pubblica finalizzate alla selezione degli operatori che, all’esito della gara, si configurino come “gestore integrato” o “gestore” del servizio rifiuti secondo le definizioni contenute nella metodologia tariffaria pro tempore vigente.
Come in passato, con la consultazione, l’Autorità conferma la neutralità dello strumento in discorso rispetto all’assetto più o meno integrato della filiera di gestione.
Relativamente ai contenuti dello schema di bando tipo l’Autorità intende confermare l’orientamento espresso nel primo documento per la consultazione e, pertanto, di intervenire soltanto sugli elementi del bando di gara che appaiono idonei a riflettere le peculiarità tecniche, economiche e industriali del servizio di gestione dei rifiuti urbani e identificati come segue:
- ambito di applicazione;
- definizioni;
- perimetro;
- documentazione di gara;
- durata;
- condizioni di partecipazione;
- valore dell’affidamento;
- criterio di aggiudicazione e disciplina dell’offerta;
- criteri di valutazione dell’offerta tecnica;
- criteri di valutazione dell’offerta economica;
- misure specifiche per il partenariato pubblico-privato istituzionale.
Come chiarito dall’Autorità “per tutti gli elementi e gli aspetti della gara non disciplinati nello schema di provvedimento dovrà farsi riferimento alle disposizioni generali contenute nella disciplina sui contratti pubblici, in particolare nel d.lgs. 36/2023, negli atti tipo adottati da ANAC ai sensi dell’articolo 222, comma 2, del medesimo decreto legislativo, nonché nella normativa settoriale in materia ambientale e dei servizi pubblici locali”.
Segnalando l’importanza della consultazione, l’Associazione - come di consueto - intende definire un proprio contributo e a riguardo chiediamo una vostra attiva collaborazione facendo pervenire (email l.tosto@fise.org) osservazioni puntuali sul DCO (compilando gli specifici box in allegato 3) entro e non oltre martedì 26 novembre 2024.
Nel far rinvio al DCO ARERA, in allegato alla presente, rimaniamo in attesa di contributi ed a disposizione per informazioni.
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{/related_entries}ARERA – Scadenza contributo per il funzionamento dell’Autorità – 29 novembre 2024
L’ARERA, con la determinazione 91/DAGR/2024 del 23 ottobre 2024, ha definito le modalità operative relative al versamento del contributo per il funzionamento dell’Autorità di regolazione per l’anno 2024 (relativamente ai ricavi 2023).
Il contributo 2024 deve essere versato entro il 29 novembre 2024.
La determinazione richiama la delibera n. 382/2024/A con cui l’ARERA ha determinato la misura dell’aliquota del contributo agli oneri di funzionamento dell’Autorità dovuto dai soggetti operanti nei settori dell’energia elettrica, del gas, del servizio idrico integrato e del ciclo dei rifiuti, secondo quanto stabilito dalla legge del 14 novembre 1995, n. 481 e s.m.i.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/282/SA-ARE/TO del 30.10.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/282/SA-ARE/TO
L’ARERA, con la determinazione 91/DAGR/2024 del 23 ottobre 2024 (v. Allegati 1 e 2), ha definito le modalità operative relative al versamento del contributo per il funzionamento dell’Autorità di regolazione per l’anno 2024 (relativamente ai ricavi 2023). Il contributo 2024 deve essere versato entro il 29 novembre 2024.
La determinazione richiama la delibera n. 382/2024/A (v. Allegato 3) con cui l’ARERA ha determinato la misura dell’aliquota del contributo agli oneri di funzionamento dell’Autorità dovuto dai soggetti operanti nei settori dell’energia elettrica, del gas, del servizio idrico integrato e del ciclo dei rifiuti, secondo quanto stabilito dalla legge del 14 novembre 1995, n. 481 e s.m.i.
In base alla richiamata deliberazione dell’Autorità n. 382/2024/A, il contributo per il funzionamento dell’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente per l’anno 2024 è pari:
- per i soggetti operanti in Italia nei settori dell’energia elettrica e del gas allo 0,19 per mille dei ricavi relativi all’anno 2023 risultanti dall’ultimo bilancio approvato;
- per i soggetti operanti in Italia nel settore del servizio idrico integrato o di una o più attività che lo compongono, allo 0,27 per mille dei ricavi relativi all’anno 2023 risultanti dall’ultimo bilancio approvato ovvero rendiconto consuntivo per i gestori in forma diretta del SII.
- per i soggetti operanti in Italia nel settore dei rifiuti o di una o più attività che lo compongono allo 0,30 per mille dei ricavi relativi all’anno 2023 risultanti dall’ultimo bilancio approvato ovvero ricavi desumibili dal PEF per i gestori in forma diretta del servizio. Le attività del servizio integrato di gestione dei rifiuti sottoposte al versamento del contributo sono di seguito riportate:
a. spazzamento e lavaggio delle strade;
b. raccolta e trasporto dei rifiuti urbani;
c. gestione tariffe e rapporti con gli utenti;
d. trattamento e recupero dei rifiuti urbani;
e. trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani;
f. spedizione transfrontaliera
Come riportato nel Manuale dell’Anagrafica Operatori nel settore dei rifiuti urbani sono altresì esonerati dall’obbligo di iscrizione all’”Anagrafica operatori” e conseguentemente dal versamento del contributo i soggetti che non svolgono alcuna delle altre attività nei settori di competenza dell’Autorità e che presentano una delle seguenti caratteristiche:
- svolgono esclusivamente attività di lavorazione di sostanze od oggetti secondo le condizioni di cui al comma 1 dell’articolo 184-ter, del decreto legislativo n. 152/06;
- svolgono esclusivamente operazioni di autocompostaggio, compostaggio di comunità e compostaggio locale, ai sensi della normativa vigente.
Inoltre, si fa presente che, nel caso di gestione sia di rifiuti urbani, sia di rifiuti speciali, la valutazione della base imponibile per il calcolo del contributo richiederà necessariamente un’operazione di calcolo dei ricavi afferenti ai soli servizi di gestione dei rifiuti urbani e assimilati.
Il versamento del contributo non è dovuto per somme uguali o inferiori a 100,00 (cento/00) euro, calcolando tale soglia in modo distinto per ciascuno dei soggetti di cui ai precedenti punti.
Per un corretto calcolo del contributo si consiglia di consultare i diversi documenti forniti dall’Autorità: in particolare l’allegato A alla determinazione 91/DAGR/2024 del 23 ottobre 2024 e il Manuale contribuzione 2024 (v. Allegato 4).
Nel far rinvio alla determina 91/DAGR/2024 (e relativo allegato) nonché al comunicato dell’ARERA, disponibile qui, rimaniamo a disposizione per informazioni.
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Accordo tra ARIU e gli spedizionieri campani
Negli scorsi giorni i rappresentanti di ARIU - l’Associazione Recuperatori degli Indumenti Usati che aderisce ad UNIRAU/Assoambiente - hanno incontrato gli spedizionieri del settore per affrontare le problematiche legate al rallentamento dei tempi delle verifiche doganali che hanno riguardato il settore negli ultimi due mesi.
A seguito di questo aumento delle durate, le aziende associate hanno subito un aumento dei costi operativi, con pesanti ricadute sulle loro attività.
Obiettivo dell’incontro è stato trovare soluzioni pratiche per mitigare gli effetti negativi e trovare soluzioni sostenibili a breve e lungo termine.
Tre i punti dell’accordo raggiunto tra le parti al termine dell’incontro:
1. Gli spedizionieri si sono impegnati, laddove possibile, a richiedere ulteriori sconti sugli extra costi derivanti dalle verifiche doganali. Questo potrebbe portare a una riduzione delle spese straordinarie per le aziende coinvolte.
2. Gli spedizionieri offriranno alle aziende appartenenti ad ARIU, la possibilità di rateizzare i pagamenti degli importi dovuti, in proporzione ai costi maturati durante i controlli doganali. Questo supporto rappresenta un sostegno concreto per garantire la continuità operativa delle imprese, alleviando la pressione finanziaria nel breve termine.
3. Gli spedizionieri hanno assunto l’impegno di organizzare, a stretto giro, un incontro con le autorità doganali, SVAD e gli altri organi coinvolti nella questione, al fine di avviare un dialogo costruttivo con le istituzioni per prevenire il ripetersi dei disagi e delle problematiche emerse nei mesi scorsi.
“L’incontro ha rappresentato un importante passo avanti nella tutela delle aziende del settore, che stanno affrontando una situazione di forte difficoltà. Continueremo a monitorare l’evolversi della situazione, garantendo un dialogo continuo tra tutti gli attori coinvolti per individuare soluzioni efficaci e durature”, ha commentato il Presidente ARIU - Joseph Valletti.
Negli scorsi mesi ARIU aveva segnalato al Direttore dell’Ufficio Dogane di Napoli, come durante il periodo estivo, caratterizzato peraltro da un preannunciato incremento del lavoro, fossero state non poche le criticità connesse al rallentamento delle spedizioni in relazione ai tempi della verifica dei carichi (mediamente fra i 15 e i 45 giorni). Oltre a ritardi di spedizione (e i relativi danni per mancate consegne), l’attesa comporta per l’azienda un costo pari a circa 2.000-5.000 euro a contenitore per le sole operazioni di sosta e messa a disposizione dei container per far sì che i doganieri, la Gdf e poi lo Scanner completino le operazioni di controllo, tutti costi addebitati ai nostri associati dalle compagnie marittime e dai terminal portuali. L’Associazione aveva evidenziato il tema affinché fosse trovata quanto prima una soluzione per ripristinare una tempistica non così ingiustamente penalizzante per le imprese.
Il risultato dell’incontro dei giorni scorsi con gli spedizionieri dovrebbe alleviare le criticità vissute dalle imprese aderenti ad ARIU.
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{/related_entries}Regione Lombardia – Bozza bando riciclo CRM. Richiesta urgente contributi
Regione Lombardia sta predisponendo un bando che, a valere sui fondi europei FESR e nell’ambito dell’iniziativa STEP, è rivolto al riciclaggio di materie prime critiche, compreso il fosforo da fanghi ed altri rifiuti.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/281/SAEC-NOT/PE del 29.10.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/281/SAEC-NOT/PE
Nel far seguito a quanto anticipato con precedente comunicazione (v. circolare Assoambiente n. 243/2024) in merito all’intenzione di Regione Lombardia approvare un bando, a valere sui fondi europei FESR e nell’ambito dell’iniziativa STEP, rivolto al riciclaggio di materie prime critiche, compreso il fosforo da fanghi ed altri rifiuti, lo scorso 24 ottobre 2024 il Comitato di Sorveglianza del programma FESR ha approvato i criteri generali di selezione delle operazioni ed ora il prossimo passaggio sarà l’approvazione, con delibera di Giunta, di criteri più specifici che porteranno poi, infine, all’approvazione del bando vero e proprio con decreto dirigenziale.
Regione Lombardia ci ha anticipato una prima bozza di criteri che vorrebbe portare alla valutazione ed approvazione della Giunta (v. allegato).
La bozza di bando intende promuovere azioni di economia circolare da parte delle piccole, medie e grandi imprese lombarde per conseguire la riduzione delle dipendenze strategiche da materie prime critiche ed una migliore gestione dei rifiuti nelle filiere dei RAEE e delle batterie e del fosforo, in coerenza con quanto previsto dal “critical raw material act” (Reg. UE 2024/1252), nonché con le indicazioni del vigente Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti e degli sviluppi dei lavori dei tavoli “batterie e fotovoltaico” e “fanghi da depurazione” dell’Osservatorio regionale per il Clima, l’Economia Circolare e la Transizione Ecologica.
La bozza di bando riporta, tra l’altro, i requisiti dei soggetti beneficiari, tipologie ed entità dell’agevolazione, spese ammissibili, iter istruttoria e gli interventi ammissibili. Riguardo questi ultimi segnaliamo:
- Sviluppo o fabbricazione di tecnologie, relative a RAEE/AEE (inclusi pannelli fotovoltaici) quale riprogettazione dei prodotti per facilitare la riparazione o per sostituire una materia prima critica con un altro materiale (ecodesign);
- preparazione per il riutilizzo e riutilizzo di RAEE/AEE (inclusi pannelli fotovoltaici), batterie ed accumulatori;
- pretrattamento dei RAEE (inclusi panelli fotovoltaici), batterie ed accumulatori finalizzato al riciclaggio delle materie prime critiche;
- riciclaggio di RAEE (inclusi pannelli fotovoltaici), batterie ed accumulatori, incluso il riciclaggio delle materie prime critiche presenti;
- riciclaggio di materie prime critiche presenti in rifiuti decadenti dal trattamento di RAEE (inclusi pannelli fotovoltaici), batterie ed accumulatori (per es. “black mass”, componenti rimossi da RAEE, etc…).
- Sviluppo o fabbricazione di tecnologie per:
- Pretrattamento dei rifiuti contenenti fosforo finalizzati al recupero dello stesso (ad esclusione di incenerimento e trattamenti analoghi, quali pirolisi, gassificazione);
- Recupero del fosforo da reflui, fanghi di depurazione, da rifiuti organici, altri rifiuti contenenti fosforo o ceneri da incenerimento di tali rifiuti. È ammissibile soltanto il recupero di fosforo elementare oppure sotto forma di sali, soluzioni di sali e minerali, non il recupero indiretto in altre matrici (ai fini del presente bando, quindi, non sono ammissibili interventi finalizzati a produrre, ad esempio, fanghi da utilizzare in agricoltura, gessi di defecazione da fanghi, biochar).
La bozza bando indica come finanziabili anche i progetti relativi a sviluppo e fabbricazione di tecnologie dalla fase in cui ne è stata dimostrata la fattibilità fino alla loro produzione su scala commerciale e ciò comprende il perfezionamento dei prototipi e/o la garanzia che le tecnologie soddisfino norme rigorose in materia di prestazioni e scalabilità (TRL pari ad almeno 6).
Gli interventi devono essere realizzati nell’ambito di una o più sedi operative ubicate sul territorio lombardo attiva alla presentazione della domanda o attivata entro e non oltre la richiesta di erogazione del saldo.
A riguardo siamo a chiedere Vostri eventuali contributi e commenti entro l’8 novembre 2024 al fine di poter predisporre il riscontro richiesto da Regione Lombardia in tempi utili.
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{/related_entries}Risposta MASE su interpello AIA e bonifiche
Gli obblighi relativi alla bonifica dell'area inquinata di un impianto industriale non possono essere inseriti tra le prescrizioni dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA) che deve rispettare il gestore per il corretto esercizio dell'attività.
Questa la risposta all’interpello formulato dalla Provincia di Chieti in ordine alla possibilità di prescrivere nell’ambito delle autorizzazioni integrate ambientali indagini disciplinate dalla normativa in materia di bonifiche.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/280/SAEC-GIU/LE del 28.10.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2024/280/SAEC-GIU/LE
Gli obblighi relativi alla bonifica dell'area inquinata di un impianto industriale non possono essere inseriti tra le prescrizioni dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA) che deve rispettare il gestore per il corretto esercizio dell'attività.
Questa è la sintesi della risposta formulata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) con nota n. 181165 all'interpello formulato dalla Provincia di Chieti in ordine alla possibilità di prescrivere nell’ambito delle autorizzazioni integrate ambientali indagini disciplinate dalla normativa in materia di bonifiche.
Secondo il Ministero, “il Dlgs 152/2006 distingue chiaramente i procedimenti di AIA e quelli in materia di bonifica, individuando oggetti, finalità e autorità competenti differenti; pertanto non sembra legittimo inserire nel provvedimento di autorizzazione integrata ambientale (Aia), obblighi di indagini di qualità ambientali previsti dalle norme sulle bonifiche per verificare il rispetto delle concentrazioni di inquinanti nell'area dell'impianto. Piuttosto, negli schemi di decisione finale AIA di installazioni localizzate in siti oggetto di bonifica, appare utile richiamare le prescrizioni di carattere generale finalizzate a garantire e prevenire la contaminazione del suolo e delle acque sotterranee” dal momento che il gestore dell'impianto ha l'obbligo di fare controlli periodici su suolo e acque.
Il Ministero conclude la risposta di interpello aggiungendo che “poiché il procedimento prevede una Conferenza di Servizi in cui sono chiamati ad esprimersi anche altri soggetti, in alcuni casi anche con riferimento a ulteriori competenze, non può escludersi che in casi specifici tali soggetti condizionino il proprio parere positivo alla introduzione di prescrizioni aggiuntive non propriamente attinenti all’applicazione del citato Titolo III-bis. In tali casi spetta all’autorità procedente valutare se tali richieste possono essere giudicate pertinenti e motivate”.
Per maggiori approfondimenti si rinvia interpello e alla risposta del MASE
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{/related_entries}FEAD NEWSLETTER N° 192 – 28 OCTOBER
Si rende disponibile in allegato la Newsletter n. 192 del 28 ottobre 2024.
Buona lettura.
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