Progetti
Consultazione finale ARERA sul MTR-3 - invio contributi entro l’8 luglio 2025
L’ARERA ha pubblicato il documento di consultazione DCO 249/2025/R/rif che illustra gli orientamenti finali in merito alla definizione del metodo tariffario rifiuti per il terzo periodo regolatorio (MTR-3). Attesi contributi.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/222/SA-ARE/TO del 12.06.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/222/SA-ARE/TO
L’ARERA ha pubblicato il documento di consultazione DCO 249/2025/R/rif che illustra gli orientamenti finali in merito alla definizione del metodo tariffario rifiuti per il terzo periodo regolatorio (MTR-3). Si conferma la volontà di applicare il MTR-3 nel quadriennio 2026/2029 con aggiornamento biennale (per le annualità 2028 e 2029).
Nel confermare l’impostazione generale proposta nella prima fase di consultazione (DCO 180/2025/R/RIF), l’ARERA delinea ulteriori meccanismi specifici da un lato per la promozione dell’efficienza dall’altro ed il contenimento degli oneri alle utenze dall’altro per un riconoscimento di incentivi ai gestori commisurati alle performance gestionali e ambientali.
Tra le molte cose l’ARERA:
- intende rafforzare la connessione tra crescita tariffaria e obiettivi qualitativi stabiliti sulla base dall’effettivo livello di performance raggiunto, valutato anche in considerazione di indicatori misurabili;
- introdurre strumenti per la gestione dei c.d. “extracap” rimodulabili nelle annualità successive;
- introdurre un unico fattore di sharing riguardante sia i sistemi collettivi di compliance, sia i ricavi da vendita di materiale e di energia commisurato agli effettivi livelli di raccolta differenziata ed efficacia del riciclo;
- introdurre una componente previsionale di natura strutturale per nuove attività avviate e finalizzate al raggiungimento di obiettivi derivanti dalla normativa e/o dalla pianificazione locale.
Segnalando l’importanza della consultazione, l’Associazione intende definire un proprio contributo e a riguardo chiediamo una vostra attiva collaborazione facendo pervenire (email l.tosto@fise.org) osservazioni puntuali sul DCO entro e non oltre l’8 luglio 2025.
Nel far rinvio al DCO ARERA, in allegato alla presente, rimaniamo in attesa di contributi ed a disposizione per informazioni.
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{/related_entries}Consultazione finale ARERA su nuovi criteri di articolazione tariffaria agli utenti - invio contributi entro l’8 luglio 2025
L’ARERA ha pubblicato il documento di consultazione DCO 248/2025/R/rif che illustra gli orientamenti finali in materia di articolazione dei corrispettivi nel servizio di gestione dei rifiuti urbani. Attesi contributi.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/221/SA-ARE/TO del 12.06.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/221/SA-ARE/TO
L’ARERA ha pubblicato il documento di consultazione DCO 248/2025/R/rif che illustra gli orientamenti finali in materia di articolazione dei corrispettivi nel servizio di gestione dei rifiuti urbani.
È noto che l’ARERA intende rafforzare il collegamento tra il riconoscimento dei costi efficienti e la quantificazione dei corrispettivi pagati dagli agli utenti, contribuendo in tal senso alla trasparenza, alla accountability e alla cost-reflectivity del settore.
Nel confermare l’impostazione generale proposta nella prima fase di consultazione (DCO 179/2025/R/RIF), l’Autorità propone una roadmap per il biennio 2026-2027 con avvio effettivo della riforma dal 1° gennaio 2028, e sottopone a consultazione regole di dettaglio per la definizione dei criteri di articolazione dei corrispettivi, prospettando in particolare:
- una rimodulazione ed esplicitazione delle componenti tariffarie proposte inizialmente proponendo una struttura tariffaria “pentanomia” sia per gli ambiti in regime presuntivo sia per quelli in regime puntuale, riconoscendo facoltà di deroga transitoria per questi ultimi;
- indicazioni in merito ai driver di allocazione dei costi alle singole utenze, all’interno delle due macrocategorie di utenza domestica e non domestica;
- criteri di ripartizione tra le utenze domestiche e non domestiche delle cinque componenti tariffarie in cui si articola la struttura polinomiale illustrata;
- l’integrazione (dal 2028) nei bandi e nella documentazione di gara dell’obbligo di sistemi di misurazione/contabilizzazione puntuale del rifiuto urbano residuo, indipendentemente dal regime di tariffazione applicato.
Segnalando l’importanza della consultazione, l’Associazione intende definire un proprio contributo e a riguardo chiediamo una vostra attiva collaborazione facendo pervenire (email l.tosto@fise.org) osservazioni puntuali sul DCO entro e non oltre l’8 luglio 2025.
Nel far rinvio al DCO ARERA, in allegato alla presente, rimaniamo in attesa di contributi ed a disposizione per informazioni.
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{/related_entries}Consultazione finale ARERA sul unbundling rifiuti - invio contributi entro l’8 luglio 2025
L’ARERA ha pubblicato il documento di consultazione DCO 246/2025/R/rif che illustra gli orientamenti finali in materia di separazione contabile e amministrativa nella gestione dei rifiuti urbani. Attesi contributi.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/220/SA-ARE/TO del 12.06.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/220/SA-ARE/TO
L’ARERA ha pubblicato il documento di consultazione DCO 246/2025/R/rif che illustra gli orientamenti finali in materia di separazione contabile e amministrativa nella gestione dei rifiuti urbani e la valutazione dei costi delle singole prestazioni.
L’Autorità, condividendo la necessità di una gradualità sull’implementazione del tema, propone nel DCO una fase sperimentale per il biennio 2026–2027, utile a testare i modelli contabili e raccogliere dati senza effetti vincolanti, nonché consentire agli operatori un adeguamento ordinato e sostenibile, con piena operatività a partire dal 1° gennaio 2028.
L’Autorità, con la definizione delle direttive per la separazione contabile e amministrativa nel settore dei rifiuti intende:
- favorire l’efficienza nell’erogazione dei servizi nel settore dei rifiuti urbani, sia mediante una corretta disaggregazione dei costi ammissibili ai riconoscimenti tariffari per funzione svolta e/o per categoria di utenza, sia prevedendo una opportuna disaggregazione dei costi per area geografica;
- promuovere la concorrenza, mediante la corretta separazione dei costi delle attività regolate dai costi delle attività libere, con l’obiettivo di evitare sussidi incrociati.
In materia si ricorda che il 16 giugno 2025 dalle 10:00 alle 12:30 si svolgerà il seminario organizzato ad TIFORMA in videoconferenza dal titolo “Unbundling Rifiuti – DCO n. 146/2025 primi orientamenti dell’ARERA e ipotesi applicative della separazione contabile nel settore dei rifiuti urbani” (qui il link per l’iscrizione).
Segnalando l’importanza della consultazione, l’Associazione intende definire un proprio contributo e a riguardo chiediamo una vostra attiva collaborazione facendo pervenire (email l.tosto@fise.org) osservazioni puntuali sul DCO entro e non oltre l’8 luglio 2025.
Nel far rinvio al DCO ARERA, in allegato alla presente, rimaniamo in attesa di contributi ed a disposizione per informazioni.
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{/related_entries}Consultazione su ecoprogettazione pneumatici
L'Oeko-Institut, su indicazione della Commissione europea, è stato incaricato di condurre uno studio preparatorio sugli pneumatici nell’ambito dei lavori di definizione delle regole di ecodesign come previsto dal Regolamento (UE) 2024/1781 recante requisiti di progettazione ecocompatibile per prodotti sostenibili (ESPR).
Obiettivo dello studio, che viene condotto da un consorzio composto da VITO, Oeko-Institut, Ecomatters e Trinomics, è quello di indagare sui potenziali requisiti normativi dell'ESPR applicabili alla produzione degli pneumatici. Il gruppo di lavoro si sta concentrando sui possibili requisiti di progettazione ecocompatibile per gli pneumatici C1, C2 e C3 e per altre categorie di pneumatici (ad esempio agricoli, motocicli, aerei, biciclette, fuoristrada).
Nell'ambito di questo studio il Consorzio responsabile ha avviato una consultazione, rivolta a tutti i soggetti interessati. Attesi contributi.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/219/SAEC-EUR/CS del 12.06.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/219/SAEC-EUR/CS
L'Oeko-Institut, su indicazione della Commissione europea, è stato incaricato di condurre uno studio preparatorio sugli pneumatici nell’ambito dei lavori di definizione delle regole di ecodesign come previsto dal Regolamento (UE) 2024/1781 recante requisiti di progettazione ecocompatibile per prodotti sostenibili (ESPR). Obiettivo dello studio, che viene condotto da un consorzio composto da VITO, Oeko-Institut, Ecomatters e Trinomics, è quello di indagare sui potenziali requisiti normativi dell'ESPR applicabili alla produzione degli pneumatici.
Il gruppo di lavoro si sta concentrando sui possibili requisiti di progettazione ecocompatibile per gli pneumatici C1, C2 e C3 e per altre categorie di pneumatici (ad esempio agricoli, motocicli, aerei, biciclette, fuoristrada). Il progetto mira ad allinearsi con la legislazione esistente in materia di pneumatici e, pertanto, si concentra maggiormente sulle questioni relative a materiali e fonti di approvvigionamento sostenibili, contenuto riciclato e riciclabilità a fine vita, possibilità di ricostruzione e presenza di sostanze preoccupanti.
Nell'ambito di questo studio il consorzio responsabile ha avviato una consultazione, rivolta a tutti i soggetti interessati, costituita da tre questionari che avranno anche una scadenza differente, come riportato di seguito:
- Questionario 1 su ambito di applicazione, mercati, utenti e tecnologie - scadenza 25 giugno 2025;
- Questionario 2 sulla valutazione del ciclo di vita - scadenza 31 agosto 2025;
- Questionario 3 sulle sostanze che destano preoccupazione – scadenza 31 agosto 2025.
La sezione MTR di EuRIC intende fornire quanto prima il proprio contributo alla consultazione rispondendo ai questionari proposti in moda da far conoscere il punto di vista delle imprese del trattamento ed evidenziando la necessità di intervenire in fase di progettazione degli pneumatici affinché il successivo trattamento di fina vita possa garantire elevati standard qualitativi e quantitativi. Tra le richieste del settore ci sarà senz’altro la necessità di prevedere un contenuto minimo di materiale riciclato nella produzione di nuovi pneumatici che contribuirà a generare un mercato forte e stabile dei materiali ottenuti dal trattamento dei PFU.
Siamo pertanto a chiederVi di prendere visione dei questionari allegati e fornire le risposte alle domande, anche limitatamente a quelle di vostro specifico interesse, inviandole a d.cesaretti@fise.org. La scadenza per l’invio dei contributi è fissata per il 23 giugno 2025 (questionario numero 1) e al 22 agosto 2025 (questionari 2 e 3). Sarà poi cura della struttura trasmettere ad EuRIC quanto raccolto affinché possa essere preso in considerazione nella stesura della risposta di MTR alla consultazione.
Nel rimanere a disposizione per informazioni, rimandiamo al contenuto dei questionari allegati alla presente per ulteriori dettagli.
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{/related_entries}Premio Rubes Triva 2025 per tesi in materia di salute e sicurezza sul lavoro
La Fondazione Nazionale Sicurezza Rubes Triva ha pubblicato il bando relativo alla VIII Edizione del Premio Rubes Triva, destinato a valorizzare le migliori tesi di laurea magistrale o di dottorato in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro e non oltre le ore 24.00 del 30 settembre 2025, secondo le modalità indicate nel bando, disponibile sul sito della Fondazione.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/218/SAEC-COM/PE del 12.06.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/218/SAEC-COM/PE
La Fondazione Nazionale Sicurezza Rubes Triva ha pubblicato il bando relativo alla VIII Edizione del Premio Rubes Triva, destinato a valorizzare le migliori tesi di laurea magistrale o di dottorato in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Il concorso è rivolto ai dipendenti delle aziende aderenti alla Fondazione per l’anno 2025 e ai loro parenti di primo e secondo grado che abbiano conseguito il titolo di studio o presentato un elaborato scientifico tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2024, su tematiche attinenti alla tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, anche in relazione alla comunicazione, all’ambiente o ai sistemi integrati.
Sono previsti 6 premi da 3.000 euro ciascuno, al lordo delle ritenute di legge.
Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro e non oltre le ore 24.00 del 30 settembre 2025, secondo le modalità indicate nel bando, disponibile sul sito della Fondazione.
Per ulteriori dettagli si rimanda al bando.
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{/related_entries}L’evento ADA sui media
GSA – E-Gazette – Fleetime – Adriaeco – Eco dalle Città – InterMediaChannel - Lulop Magazine – Notiziario degli Autodemolitori
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{/related_entries}FAD ASINCRONA Tuttoambiente
Tutti i Master FAD asincroni di TuttoAmbiente aggiornatissimi - l'alta formazione su Rifiuti, HSE, Gestione e Diritto - da seguire dove e quando vuoi, da qualsiasi device e senza vincoli di orari, sono scontati del 20% per tutto il mese di giugno.
In allegato Brochure.
Per maggiori informazioni si rimanda al seguente link: https://www.tuttoambiente.it/news/master-ambientali-e-learning-scontati-e-aggiornati-approfitta-dellofferta/.
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{/related_entries}FEAD NEWSLETTER N° 222 – 10 JUNE 2025
Si rende disponibile in allegato la Newsletter n. 222 del 10 giugno 2025.
Buona lettura.
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{/related_entries}RENTRi: pubblicate nuove FAQ e calendario prossimi webinar formativi
Pubblicate sul sito RENTRi alcune nuove FAQ recanti indicazioni per gli operatori in merito a:
- Obblighi per i soggetti iscritti alla sottocategoria 2 ter dell'Albo nazionale gestori ambientali,
- Variazione del numero dei dipendenti,
- Variazione della ragione sociale,
- Variazione dell’autorizzazione per l’attività di raccolta e trasporto rifiuti o di intermediazione e commercio di rifiuti senza detenzione o di gestione del centro di raccolta,
- Variazione di un’autorizzazione per attività di recupero o smaltimento rifiuti,
- Inserimento di una nuova attività svolta nell’unità locale o cancellazione di un’attività precedentemente inserita,
- Variazione di un indirizzo a seguito di aggiornamento della toponomastica,
- Variazione del rappresentante dell’operatore.
Pubblicato calendario prossimi webinar formativi dedicati ai produttori di rifiuti pericolosi e non pericolosi con più di 10 e fino a 50 dipendenti per i quali, si ricorda, dal 15 giugno prossimo ed entro il al 14 agosto 2025 decorre l’obbligo di iscrizione al RENTRi.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/217/SAEC-NOT/LE del 10.06.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/217/SAEC-NOT/LE
Sul portale RENTRi sono state pubblicate le seguenti FAQ che forniscono ciascuna indicazioni puntuali e procedure operative in merito a:
- Obblighi per i soggetti iscritti alla sottocategoria 2 ter dell'Albo nazionale gestori ambientali: chiarisce che tra i soggetti tenuti a iscriversi al RENTRi e alla tenuta in formato digitale del registro cronologico di carico a partire dal 13 febbraio 2025 rientrano anche le associazioni di volontariato ed enti religiosi iscritti all'Albo Nazionale Gestori Ambientali nella sottocategoria 2-ter che effettuano attività di raccolta e trasporto occasionale di rifiuti non pericolosi costituiti da metalli ferrosi e non ferrosi (ex Deliberazione Albo n. 4/2018). Specifiche indicazioni vengono fornite qualora tali soggetti operino con le modalità semplificate;
- Variazione del numero dei dipendenti: fornisce indicazioni sulla procedura da adottare per modificare, in qualsiasi momento, il dato relativo al numero dei dipendenti acquisito tramite interoperabilità con il Registro Imprese;
- Variazione della ragione sociale: fornisce indicazioni sulla procedura da adottare nel caso di variazione della sola ragione sociale dell’operatore iscritto al RENTRi;
- Variazione dell’autorizzazione per l’attività di raccolta e trasporto rifiuti o di intermediazione e commercio di rifiuti senza detenzione o di gestione del centro di raccolta: fornisce indicazioni su come l’operatore, iscritto al RENTRi per le attività di raccolta e trasporto rifiuti o intermediazione e commercio di rifiuti senza detenzione o come gestore del centro di raccolta, può aggiornare le informazioni relative alle proprie autorizzazioni;
- Variazione di un’autorizzazione per attività di recupero o smaltimento rifiuti: chiarisce procedura da seguire, entro trenta giorni, qualora l’operatore debba variare le informazioni relative alle proprie autorizzazioni. Viene precisato che la pratica è soggetta al versamento del diritto di segreteria per ogni unità locale variata;
- Inserimento di una nuova attività svolta nell’unità locale o cancellazione di un’attività precedentemente inserita: fornisce le modalità con cui l’operatore potrà aggiungere una nuova attività (o rimuovere una precedente) accedendo all’area riservata Operatore; viene precisato che la pratica è soggetta al versamento del diritto di segreteria per ogni unità locale variata;
- Variazione di un indirizzo a seguito di aggiornamento della toponomastica: indica la procedura tramite la quale l’Operatore può variare i riferimenti dell’unità locale, a seguito di un aggiornamento della toponomastica, accedendo all’area riservata Operatore;
- Variazione del rappresentante dell’operatore: indica la procedura da seguire in caso di modifica del rappresentante che opera sul RENTRi per conto dell’operatore; il nuovo rappresentante è necessario che acceda all’area Operatori ed effettui l’autenticazione mediante la propria identità digitale (SPID persona fisica, SPID per uso professionale persona fisica, CNS, CIE).
Cogliamo l’occasione per informare che, nell’ambito delle attività di supporto tecnico-operativo al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), l’Albo Nazionale Gestori Ambientali, con il supporto di Unioncamere, ha avviato il quinto ciclo formativo rivolto a imprese ed enti che utilizzano i servizi di supporto messi a disposizione gratuitamente dal RENTRi.
Evidenziamo che il Calendario, che prevede quattro webinar che si svolgeranno nei mesi di giugno e luglio 2025 è, principalmente, dedicato ai produttori di rifiuti pericolosi e non pericolosi con più di 10 e fino a 50 dipendenti per i quali, si ricorda, dal 15/06/2025 ed entro il 14/08/2025 decorre l’obbligo di iscrizione al RENTRi ed è finalizzato a fornire indicazioni sul nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti e sui servizi di supporto messi a disposizione dal RENTRi.
Per ogni approfondimento in materia e per quanti interessati a conoscere le principali attività che il MASE, con la collaborazione di Ecocerved e dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali, sta portando avanti in materia di RENTRi, (tra cui la revisione del decreto direttoriale recante le istruzioni per la compilazione dei nuovi modelli di registri di carico e scarico e formulario dei rifiuti e l’implementazione della piattaforma del FIR digitale che entrerà in vigore, per tutti i soggetti iscritti al RENTRi, a partire dal 13 febbraio 2026), rimandiamo alla precedente comunicazione associativa (v. circolare Assoambiente n. 210/2025).
Nel rimanere a disposizione per eventuali ulteriori informazioni, rimandiamo a successive comunicazioni per ogni aggiornamento o iniziativa associativa in materia.
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{/related_entries}Riparto delle risorse del fondo in favore dei comuni colpiti da eventi alluvionali (CdM 28 agosto 2023)
Sul sito del Ministero dell'interno - Dipartimento per gli affari interni e territoriali – è stato pubblicato il decreto 9 maggio 2025 (disponibile qui) su riparto delle risorse del fondo in favore dei comuni colpiti da eventi alluvionali relativi alle dichiarazioni di stato di emergenza deliberate dal Consiglio dei Ministri il 28 agosto 2023, per un importo pari a 115 milioni di euro per l’anno 2025 e a 120 milioni di euro per l’anno 2026.
Nell’Allegato A sono definiti, per ciascun Comune, gli interventi identificati tramite CUP e le relative risorse ripartite per ciascuna delle annualità 2025 e 2026.
Per gli interventi ancora da realizzare è necessario che l’affidamento dei lavori o i servizi avvenga entro la prima annualità in cui viene finanziato l’intervento, pena la revoca del contributo.
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{/related_entries}Evento ADA, 6 giugno
la Repubblica – La Stampa – Ricicla News - Staffetta Rifiuti – Agenzia di Stampa Oltre Energia – Agenzia di Stampa AGEEI – AgenParl – Recycling Industry – Euroborsa – il Giornale dell’Aftermarket – PneusNews – GreenReport – Canale Energia – il Giornale del Meccanico - Rinnovabili
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{/related_entries}Veicoli fuori uso: “dal nuovo Regolamento crescenti opportunità per gli autodemolitori che sapranno cogliere le sfide. Necessaria una maggiore sinergia tra costruttori e riciclatori”
Il settore del fine vita dei veicoli si sta preparando a vivere una nuova svolta con il prossimo Regolamento europeo che estende la responsabilità del recupero dei produttori e impone il raggiungimento degli obiettivi ai singoli impianti di trattamento. Sarà fondamentale una crescente sinergia tra case automobilistiche e autodemolitori.
Sono questi i principali spunti emersi nel corso dell’evento “A che punto siamo con il nuovo regolamento End Life Vehicle?”, promosso a Roma dall’ADA (l’Associazione Demolitori di Autoveicoli che aderisce ad Assoambiente).
Nel corso dell’iniziativa sono state analizzate le implicazioni del nuovo Regolamento ELV che sarà emanato dall’Unione Europea e che è destinato a cambiare l’operatività di un intero settore,
Momento clou dell’evento è stato il video intervento di Paulius Saudargas, Relatore della proposta di Regolamento ELV del Parlamento Europeo, che ha evidenziato come: “Obiettivo del Regolamento è sostenere la transizione dell’Europa verso un’economia pulita e circolare entro il 2050. Uno dei target centrali è preservare le materie prime critiche di cui l’Europa è povera e rafforzare la nostra industria del riciclaggio. Il Regolamento dovrebbe contestualmente contrastare il cambiamento climatico e sostenere la competitività del nostro settore dell’auto. In particolare, la progettazione dei veicoli dovrà tenere contro degli obiettivi relativi al successivo riciclo attraverso l’ecodesign che dovrà rendere più semplice disassemblare i veicoli e avviarli a recupero. Gli eventuali contributi versati dal produttore dovranno coprire i costi sostenuti dagli operatori della gestione rifiuti per la raccolta e il trattamento nella misura i cui non siano già coperti dai ricavi provenienti dalla rivendita dei pezzi di ricambio usati o dalle materie prime secondarie riciclate. Il nuovo Regolamento porrà attenzione anche ai fenomeni dell’esportazione e dello smantellamento illegale dei veicoli e al mercato nero dei pezzi di ricambio”.
“Il settore è oggi davanti a un passaggio importante, in primis perché la normativa richiede ad ogni operatore all’interno del proprio impianto di raggiungere tra cinque anni la quota dell’85% di recupero del veicolo demolito. Solo chi raggiungerà questo target potrà restare sul mercato. Il testo del nuovo Regolamento tiene conto delle osservazioni sollevate dalla nostra Associazione nel corso del dibattito, anche grazie al sostegno dei Parlamentari italiani Cavedagna, Maran e Sardone che hanno condiviso le nostre proposte, molto però resta ancora da fare.”, ha osservato Anselmo Calò, Presidente ADA, che ha aggiunto: “E’ importante, in particolare, che sia garantita la presenza di tutti i componenti della filiera nell’autorità di monitoraggio dell’attuazione dell’EPR. Guardando al prossimo futuro è fondamentale promuovere una maggiore collaborazione con le Case automobilistiche, che si basi su un dialogo leale e su un efficace partenariato”.
Matteo Mussini, Direttore di MUST & Partners, ha evidenziato i cinque punti fondamentali della nuova cornice regolatoria su cui si sono focalizzati maggiori sforzi dell’Associazione: definire chiaramente il concetto di "impianto autorizzato", al fine di evitare ambiguità interpretative; evitare asimmetrie di potere tra gli impianti di trattamento (ATF) e i produttori; garantire una rappresentanza adeguata degli ATF negli organi di governance e controllo; distinguere adeguatamente il ruolo degli ATF rispetto a quello dei punti di raccolta, evitando sovrapposizioni o interferenze; limitare l’obbligo di rimozione delle parti, per un’applicazione proporzionata della norma.
È poi intervenuto Stefano Cavedagna, Deputato Parlamento Europeo: “Abbiamo lavorato in sede europea per tutelare le piccole e medie imprese del settore della demolizione, talvolta anche micro-imprese a carattere familiare. Per questo abbiamo evitato un ulteriore rafforzamento della burocrazia che avrebbe messo fuori mercato proprio queste aziende. Tra i principali risultati raggiunti nel dibattito europeo va rimarcato il riconoscimento della differenza tra demolitore e frantumatore, inizialmente non previsto”.
Gli ha fatto eco Pierfrancesco Maran, Deputato Parlamento Europeo: “Nel confronto con i relatori del Regolamento siamo riusciti a far riconoscere l’attività dei demolitori di auto come un anello centrale dell’economia circolare. Nell’analisi del provvedimento abbiamo dato massima attenzione ai 3 milioni di veicoli a fine vita che ogni anno in Europa spariscono nel nulla. Oggi siamo arrivati a una stesura della norma più che attenta a frenare l’esportazione dei veicoli al di fuori dei confini europei e a ridurre anche le esportazioni al di là dei confini nazionali”.
Un segnale di forte attenzione da parte dei costruttori è arrivato dalla partecipazione alla tavola rotonda di Xavier Kaufman, vice Presidente di “The future is neutral” – Renault, che ha offerto spunti concreti sul ruolo delle case automobilistiche nella gestione sostenibile del fine vita dei veicoli e sulle prospettive aperte dalla nuova proposta di Regolamento ELV e sulla collaborazione con gli impianti di demolizione dei veicoli.
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{/related_entries}Impianti Aperti on the Road 2025 | Quinta Tappa HUMANA | 17 Giugno Pregnana Milanese
Il 17 giugno presso la sede di Humana People to People Italia a Pregnana Milanese, si terrà una giornata per approfondire gli impatti sociali e ambientali delle filiere trasparenti del tessile post-consumo. Anche alla luce dei prossimi sviluppi della normativa per la gestione della produzione e del fine vita dei prodotti tessili, è cruciale considerare il ruolo e le ricadute sociali e ambientali che le catene di valore del tessile possono generare, se gestite in maniera efficiente e trasparente, mantenendo un’ottica globale.
L’evento vedrà l’eccezionale presenza di Snorre Westgaard, Presidente della Federazione Humana People to People, che illustrerà gli ambiti di intervento e i risultati raggiunti in termini di impatto sociale da Humana, anche attraverso l’attività di raccolta, selezione e vendita di abiti usati nel mondo. L’introduzione sarà a cura di Karina Bolin, Presidente di Humana People to People Italia, che approfondirà il contesto europeo e nazionale del settore tessile post consumo e il ruolo di Humana People to People Italia.
Humana Italia per l’occasione aprirà anche le porte del suo impianto di selezione del tessile post consumo, uno dei più grandi impianti semi automatici d’Italia, che integra un sistema digitale per la gestione dei flussi di materiale in tutte le fasi di lavorazione, dall’ingresso del materiale nell’impianto allo stoccaggio del prodotto finito al termine del processo industriale, pronto per essere inviato agli altri anelli della filiera interna o esterna gestita da Humana.
L’impianto di Humana rappresenta l’anello fondamentale di una filiera integrata e trasparente costruita in oltre 25 anni e che si alimenta grazie all’attività di oltre 5.800 contenitori stradali, 6 impianti di stoccaggio, 18 negozi, 1 canale e-commerce e numerose collaborazioni con aziende del settore Tessile Abbigliamento Moda.
Dal 2007 Snorre Westgaard è Presidente della Federazione Humana People to People, che comprende in totale 29 organizzazioni presenti in 46 Paesi di Europa, Africa, America e Asia. Nel 2024, anche grazie alla raccolta di abiti usati realizzata nel mondo, la Federazione ha finanziato 1.831 progetti di sviluppo nel mondo, a beneficio di 15 milioni di persone, garantendo in tal modo interventi di lunga durata, caratterizzati da grande stabilità economica.
L’evento, che si inserisce anche all’interno dell’iniziativa ASSOAMBIENTE “Impianti Aperti on the Road”, è gratuito e a numero chiuso. Per registrarsi compilare il form qui.
Programma scaricabile
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{/related_entries}Impianti Aperti on the Road | Quarta Tappa GESENU del 5 giugno | Video
Si è svolta a Perugia presso il polo impiantistico della società Gesenu, in occasione della “Giornata mondiale dell’Ambiente”, la nuova tappa della campagna “Impianti Aperti on the Road. Il viaggio per la sostenibilità”.
In occasione dell’appuntamento il polo impiantistico di Ponte Rio (Perugia) ha aperto i cancelli a istituzioni, associazioni, studenti e cittadinanza, per le visite guidate nelle diverse aree dedicate in cui si svolgono le operazioni di gestione e trattamento dei rifiuti e in particolare di: selezione meccanica dei rifiuti urbani indifferenziati e dei rifiuti speciali non pericolosi che può contare su una potenzialità massima di 188.000 tonnellate/anno; recupero dei materiali plastici mediante suddivisione in due frazioni, contenitori per liquidi e imballaggi plastici, da una parte e film plastici e traccianti, dall’altra; trattamento dei rifiuti organici da raccolta differenziata, in grado di trattare fino a 25.000 Nm3/ora.
L’evento è stato anche occasione per promuovere un confronto presso il “Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo” di Ponte Felcino sul tema della corretta gestione rifiuti e sulle necessità impiantistiche del nostro Paese, che ha visto, tra gli altri, la partecipazione di rappresentanti della Regione Umbria, del comune di Perugia e dell’Arpa Umbria.
“L’obiettivo di Gesenu – hanno affermato i rappresentanti dell’azienda GESENU - è quello di superare, attraverso attività come quella di stamattina e le visite guidate all’interno del Polo Impiantistico che effettuiamo durante tutto l’anno, pregiudizi e stereotipi, aumentando la conoscenza e la consapevolezza della cittadinanza e mostrando i meccanismi ed il funzionamento delle attività di trattamento e gestione dei rifiuti. Anche per questo, Gesenu apre le porte del Polo e partecipa a Impianti Aperti”.
La campagna ASSOAMBIENTE “Impianti Aperti” sulla corretta e sostenibile gestione dei rifiuti è realizzata con il patrocinio del MASE e di ISPRA SNPA.
Clicca qui per il nostro video racconto della giornata.
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Clicca qui per la Rassegna Stampa
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{/related_entries}Impianti Aperti a Perugia
Il Messaggero, GSA, Staffetta Quotidiana, Lulop Magazine
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{/related_entries}ASSOAMBIENTE 06 giugno 2025
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{/related_entries}Consultazione finale ARERA sull’aggiornamento della qualità tecnica nel settore dei rifiuti urbani e semplificazioni TQRIF - invio contributi entro il 2 luglio 2025
Con la consultazione 235/2025/R/RIF ARERA ha illustrato i sui orientamenti finali per l’aggiornamento della qualità tecnica nel settore dei rifiuti urbani e per le semplificazioni del TQRIF (Testo unico per la regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani).
Il documento di consultazione si inquadra nell’ambito del procedimento avviato con la deliberazione 23/2025/R/RIF per l’aggiornamento della qualità tecnica nel settore dei rifiuti urbani e della deliberazione 15/2022/R/RIF.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/216/SA-ARE/TO del 06.06.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/216/SA-ARE/TO
Con il documento di consultazione 235/2025/R/RIF ARERA ha illustrato i sui orientamenti finali per l’aggiornamento della qualità tecnica nel settore dei rifiuti urbani e per le semplificazioni del TQRIF (Testo unico per la regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani).
Il documento di consultazione si inquadra nell’ambito del procedimento avviato con la deliberazione 23/2025/R/RIF per l’aggiornamento della qualità tecnica nel settore dei rifiuti urbani e della deliberazione 15/2022/R/RIF.
Nel precedente documento per la consultazione del 1° aprile 2025, 147/2025/R/RIF, l’Autorità aveva illustrato – a partire dagli elementi di inquadramento generale in ordine agli obiettivi dell’intervento – i primi orientamenti dell’Autorità in merito all’estensione del set di indicatori introdotto con la deliberazione 387/2023/R/RIF. Rispetto a tale consultazione Assoambiente ha fornito come sempre, e grazie al contributo del gruppo di lavoro associativo, indicazioni utili sia di carattere sistematico che tecnico.
Con il documento in oggetto si sottopongono ora a consultazione gli orientamenti finali in merito all’estensione del citato set di indicatori, con particolare riferimento alla metodologia di calcolo del macro-indicatore R3, nonché alcune ipotesi di semplificazione del TQRIF.
Segnalando l’importanza della consultazione, l’Associazione intende definire un proprio contributo e a riguardo chiediamo una vostra attiva collaborazione facendo pervenire (email l.tosto@fise.org) osservazioni puntuali sul DCO (compilando gli specifici box in allegato) entro e non oltre mercoledì 2 luglio 2025.
Nel far rinvio al DCO ARERA e al file con i quesiti, in allegato alla presente, rimaniamo in attesa di contributi ed a disposizione per informazioni.
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{/related_entries}Regolamento verifica assorbimenti carbonio – Aperta consultazione
La Commissione europea ha pubblicato una bozza di Regolamento sulla verifica/certificazione degli assorbimenti di carbonio recante le regole sui processi di certificazione, sugli organismi di certificazione e sulle modalità di conduzione degli audit. Tale bozza di Regolamento è stata posta in consultazione a tutti i soggetti interessati fino al 1° luglio 2025. Attesi contributi.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/215/SAEC-EUR/CS del 06.06.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/215/SAEC-EUR/CS
La Commissione europea ha pubblicato una bozza di Regolamento sulla verifica/certificazione degli assorbimenti di carbonio recante le regole sui processi di certificazione, sugli organismi di certificazione e sulle modalità di conduzione degli audit. Tale bozza di Regolamento è stata posta in consultazione a tutti i soggetti interessati fino al 1° luglio 2025.
In particolare la bozza di Regolamento individua e descrive:
- il contenuto del piano di attività, del piano di monitoraggio e delle relazioni di certificazione degli audit che gli operatori devono presentare ai sensi dell'articolo 9 “Certificazione di conformità” del Regolamento UE 2024/3012 recante un quadro di certificazione europea per gli assorbimenti permanenti di carbonio;
- le norme sul funzionamento degli schemi di certificazione, tra cui governance, non conformità, audit, formazione, ecc. (capitolo II della bozza di Regolamento);
- le norme sui registri di certificazione (capitolo III della bozza di Regolamento);
- le norme sul riconoscimento degli schemi di certificazione (capitolo IV della bozza di Regolamento).
Di particolare rilevanza per il settore rappresentato si segnala il contenuto dei piani di attività e di monitoraggio e lo schema minimo dei rapporti di audit, riportati negli allegati alla bozza di Regolamento.
Nell’ottica di definire un contributo associativo, anche al fine di supportare la FEAD nella scrittura del proprio position paper sul tema, per rispondere alla consultazione della Commissione, Vi chiediamo gentilmente di inviare eventuali vostre osservazioni e commenti a d.cesaretti@fise.org entro il prossimo 23 giugno 2025.
La bozza di Regolamento è disponibile qui.
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{/related_entries}ALBO GESTORI AMBIENTALI – Deliberazioni 4 e 5 del 20 maggio 2025
L’Albo conforma la sua disciplina a quanto disposto dalla Legge n. 166/2024 secondo la quale “le operazioni di deposito preliminare alla raccolta e di trasporto effettuate dal distributore e dal soggetto da esso incaricato non sono subordinate all’iscrizione all’Albo nazionale gestori ambientali, di cui all’articolo 212 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152” e abroga tutti i riferimenti relativi alla categoria 3-bis contenuti in suoi precedenti provvedimenti.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/214/SAEC-ALB/LE del 06.06.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/214/SAEC-ALB/LE
L’Albo Gestori Ambientali ha pubblicato sul sito istituzionale le seguenti due delibere:
1. DELIBERAZIONE N. 4 DEL 20 MAGGIO 2025 recante “Criteri per l’applicazione dell’articolo 8, comma 2, del decreto 3 giugno 2014, n. 120, del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con i Ministri dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti.
Con la presente Deliberazione, disponibile qui, l’Albo sostituisce la Deliberazione n. 5 del 19 dicembre 2024 per integrare in un unico atto anche le modifiche apportate con la Deliberazione n. 3 del 15 ottobre 2015 e adeguare la disciplina a quanto disposto dalla Legge n. 166/2024 che ha stabilito che “le operazioni di deposito preliminare alla raccolta e di trasporto effettuate dal distributore e dal soggetto da esso incaricato non sono subordinate all’iscrizione all’Albo nazionale gestori ambientali, di cui all’articolo 212 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.”
La Deliberazione in oggetto stabilisce quindi che:
- ISCRIZIONE CAT. 5:
- i rifiuti speciali pericolosi prodotti da terzi e i rifiuti speciali pericolosi dei quali la stessa impresa risulti essere produttore iniziale o nuovo produttore;
L’impresa autorizzata all’esercizio della professione di autotrasportatore per conto di terzi e munita di veicoli immatricolati ad uso di terzi che intende iscriversi nella categoria 5 può, trasportare:
- i rifiuti speciali non pericolosi prodotti da terzi e i rifiuti speciali non pericolosi dei quali l’impresa risulti essere nuovo produttore di cui alla categoria 4 o produttore iniziale di cui alla categoria 2-bis;
- i rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi dei quali l’impresa fa commercio o che richiede per trasporti funzionali all’impianto o agli impianti che costituiscono la sua attività economicamente prevalente. In tali casi nel provvedimento d’iscrizione o di variazione dell’iscrizione è riportata l’attività di commercio come comunicata al registro delle imprese o l’autorizzazione o l’iscrizione degli impianti.
L’impresa munita di veicoli immatricolati ad uso proprio o presi in locazione per uso proprio ai sensi dell’articolo 84, comma 4, lettera a) del Codice della Strada, che intende iscriversi nella categoria 5 può trasportare:
- rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi dei quali la stessa impresa risulti essere produttore iniziale o nuovo produttore;
- i rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi dei quali l’impresa fa commercio o che richiede per trasporti funzionali all’impianto o agli impianti che costituiscono la sua attività economicamente prevalente, in conformità con l’art. 31 della legge 6 giugno 1974, n. 298. In tali casi nel provvedimento d’iscrizione o di variazione dell’iscrizione è riportata l’attività di commercio come comunicata al registro delle imprese o l’autorizzazione o l’iscrizione degli impianti.
- ISCRIZIONE CAT. 4:
L’impresa autorizzata all’esercizio della professione di autotrasportatore per conto di terzi e munita di veicoli immatricolati ad uso di terzi che intende iscriversi nella categoria 4 può, trasportare:
- i rifiuti speciali non pericolosi prodotti da terzi e i rifiuti speciali non pericolosi dei quali l’impresa risulti essere nuovo produttore;
- i rifiuti speciali non pericolosi e i rifiuti speciali pericolosi di cui alla categoria 2-bis dei quali l’impresa risulti essere produttore iniziale;
- i rifiuti speciali non pericolosi dei quali l’impresa fa commercio o che richiede per trasporti funzionali all’impianto o agli impianti che costituiscono la sua attività economicamente prevalente. In tali casi nel provvedimento d’iscrizione o di variazione dell’iscrizione è riportata l’attività di commercio come comunicata al registro delle imprese o l’autorizzazione o l’iscrizione degli impianti.
L’impresa munita di veicoli immatricolati ad uso proprio o presi in locazione per uso proprio ai sensi dell’articolo 84, comma 4, lettera a) del Codice della Strada, che intende iscriversi nella categoria4 può trasportare:
- i rifiuti speciali non pericolosi prodotti da terzi dei quali l’impresa fa commercio o che richiede per trasporti funzionali all’impianto o agli impianti che costituiscono la sua attività economicamente prevalente, in conformità con l’art. 31 della legge 6 giugno 1974, n. 298. In tali casi nel provvedimento d’iscrizione o di variazione dell’iscrizione è riportata l’attività di commercio come comunicata al registro delle imprese o l’autorizzazione o l’iscrizione degli impianti;
- i rifiuti speciali non pericolosi di cui l’impresa risulti essere nuovo produttore;
- rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi di cui l’impresa risulti essere produttore iniziale di cui alla categoria 2-bis.
Per quanto riguarda le ultime disposizioni la Deliberazione in oggetto prevede:
- art. 3: “le imprese già iscritte nelle categorie 4 e 5 che intendono richiedere l’adeguamento dell’iscrizione alle disposizioni di cui alla presente deliberazione presentano domanda di variazione utilizzando il modello allegato sotto la lettera “B”;
- art. 4: l’abrogazione delle Deliberazioni del Comitato Nazionale n. 2 del 16 settembre 2015, n. 3 del 15 ottobre 2015 e n. 5 del 19 dicembre 2024.
2. DELIBERAZIONE N. 5 DEL 20 MAGGIO 2025recante “Aggiornamento della modulistica di cui alle deliberazioni n. 5 del 3 settembre 2014, n. 7 del 25 novembre 2014 e n. 2 del 22 febbraio 2017 in relazione all’abrogazione della categoria 3-bis”.
Con la presente Deliberazione, disponibile qui, l’Albo ha provveduto ad abrogare tutti i riferimenti relativi alla categoria 3-bis contenuti in suoi precedenti provvedimenti, per tener conto dell’abrogazione della categoria 3-bis, operata dall’Albo stesso con la Deliberazione n. 4 del 19 dicembre 2024.
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{/related_entries}2025/213/SA-LAV/MI
E’ stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 119 del 24 maggio scorso il nuovo accordo Stato-Regioni e Province autonome, finalizzato alla individuazione della durata e dei contenuti minimi dei percorsi formativi in materia di salute e sicurezza ai sensi dell’articolo 37, comma 2, del d. lgs. 9 aprile 2008, n. 81.
L’emanazione dell’Accordo, che abroga e sostituisce il previgente del 21 dicembre 2011 nonché gli altri connessi, era stata prevista inizialmente dall’articolo 13 del decreto-legge n. 146/2021 (poi convertito in legge n. 215/2021), che ha modificato l’articolo 37 del d. lgs. n. 81/2008 delegando la Conferenza Stato Regioni all’individuazione di un accordo finalizzato ad accorpare, modificare e rivisitare gli accordi attuativi in materia di formazione, “in modo da garantire:
a) l'individuazione della durata, dei contenuti minimi e delle modalità della formazione obbligatoria a carico del datore di lavoro;
b) l'individuazione delle modalità della verifica finale di apprendimento obbligatoria per i discenti di tutti i percorsi formativi e di aggiornamento obbligatori in materia di salute e sicurezza sul lavoro e delle modalità delle verifiche di efficacia della formazione durante lo svolgimento della prestazione lavorativa;
b-bis) il monitoraggio dell’applicazione degli accordi in materia di formazione, nonché il controllo sulle attività formative e sul rispetto della normativa di riferimento, sia da parte dei soggetti che erogano la formazione, sia da parte dei soggetti destinatari della stessa”.
Pur essendo prevista l’emanazione dell’intesa entro il 30 giugno 2022, il testo ha visto la luce solo il 17 aprile scorso, con quasi tre anni di ritardo.
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{/related_entries}“Impianti aperti”, dove nasce l’economia circolare
TGR Umbria, Corriere dell’Umbria, La Nazione, ANSA, Eco dalle Città, Ricicla News, Recycling Industry, Perugia Today, Umbria Journal, AgenParl, Umbria7, Recover Magazine, Umbria Notizie Web
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{/related_entries}Interpello MASE su rapporti REACH ed EoW rifiuti
Il MASE ha risposto ad un interpello relativo al rapporto esistente tra il Regolamento REACH e i materiali prodotti a seguito di un processo di End of Waste. Il MASE nella sua risposta ha chiarito che:
- il produttore che immette il materiale EoW sul mercato ha l'onere di fornire tutte le informazioni che consentono alla Pubblica Amministrazione di valutare se lo stesso debba rispettare specifiche limitazioni/prescrizioni di conformità al regolamento REACH;
- la normativa EoW non impone agli impianti di recupero specifiche prescrizioni REACH riguardanti il controllo dei rifiuti in ingresso;
- le informazioni relative alle sostanze chimiche in ambito REACH "sono in ogni caso di primaria importanza anche ai fini della classificazione dei rifiuti".
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/212/SAEC-GIU/CS del 05.06.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/212/SAEC-GIU/CS
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha risposto ad un interpello di CNA relativo al rapporto esistente tra il Regolamento REACH e i materiali prodotti a seguito di un processo di End of Waste.
In particolare CNA ha chiesto conferma al MASE se il Regolamento REACH sia applicabile solo ed esclusivamente al materiale End of Waste (EoW) che esita dal processo di recupero (e non ai rifiuti in ingresso) e, di conseguenza, che la disciplina di cui al Regolamento REACH non sia da intendersi come criterio da utilizzare per stabilire la cessazione della qualifica del rifiuto stesso. Inoltre, con riferimento particolare alla condizione di cui all’articolo 184-ter, comma 1, lett. c), del D.lgs. n. 152/2006 ( che riporta “la sostanza o l'oggetto soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispetta la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti”), ha chiesto conferma della non osservanza degli obblighi recati dal Regolamento REACH e dei riferimenti alle sostanze e ai relativi valori nelle prescrizioni autorizzatorie in riferimento ai rifiuti in ingresso al processo EoW.
Il MASE nella sua risposta ha chiarito che il produttore che immette il materiale EoW sul mercato ha l'onere di fornire tutte le informazioni che consentono alla Pubblica Amministrazione di valutare se lo stesso debba rispettare specifiche limitazioni/prescrizioni di conformità al regolamento REACH. Tale onere è previsto in particolare nell'ambito dell'iter istruttorio per l'autorizzazione EoW “caso per caso”. Il Ministero ha evidenziato anche che la rilevanza del rispetto del regolamento REACH nell'ambito del processo autorizzativo EoW sia da considerarsi "una condizione già rappresentata in alcuni decreti ministeriali" adottati ai sensi dell'articolo 184-ter del D.lgs. n. 152/2006 (ad esempio nel DM 78/2020 sulla gomma vulcanizzata derivante da pneumatici fuori uso).
Inoltre il MASE ricorda, come già fatto in fase di definizione del quesito da CNA, come sia lo stesso Regolamento 1907/2006/CE ad escludere i rifiuti dal proprio campo di applicazione. La normativa EoW, quindi, non impone agli impianti di recupero specifiche prescrizioni REACH riguardanti il controllo dei rifiuti in ingresso.
Le informazioni relative alle sostanze chimiche in ambito REACH, evidenzia il Ministero, "sono in ogni caso di primaria importanza anche ai fini della classificazione dei rifiuti". A conferma di ciò, viene richiamata la Parte IV del D.lgs. n. 152/2006 dove sono elencati anche i metodi di prova per le sostanze chimiche adottati dall'UE in attuazione del Regolamento REACH.
Per maggiori approfondimenti si rinvia alla domanda di interpello e alla risposta del MASE.
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{/related_entries}End of Waste rifiuti C&D – Bozza di proposta tecnica del JRC
Il JRC ha pubblicato la bozza di proposta tecnica sui criteri End of Waste per i rifiuti inerti da C&D che dovrà poi essere impiegata come base da parte della Commissione europea per la definizione del relativo Regolamento.
Tale proposta sarà sottoposta ad una consultazione, aperta a tutti i soggetti interessati e con la scadenza fissata al prossimo 11 agosto 2025. ANPAR, l’associazione delle imprese del trattamento dei rifiuti inerti, ha avuto modo di ospitare, lo scorso mese di aprile, il responsabile del gruppo di lavoro del JRC che ha predisposto la bozza di proposta.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/211/SAEC-EUR/CS del 05.06.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/211/SAEC-EUR/CS
Il JRC ha pubblicato la bozza di proposta tecnica sui criteri End of Waste (EoW) per i rifiuti inerti da C&D che dovrà poi essere impiegata come base da parte della Commissione europea per la definizione del relativo Regolamento. Tale proposta sarà sottoposta ad una consultazione, aperta a tutti i soggetti interessati e con la scadenza fissata al prossimo 11 agosto 2025, mentre per l’11 giugno 2025, dalle ore 9:30 alle ore 13, è previsto un workshop, organizzato dal JRC, in cui verrà presentata e illustrata la bozza di proposta tecnica.
Rispetto agli aspetti più rilevanti presenti nella bozza predisposta dal JRC segnaliamo in particolare:
- i criteri EoW dovranno essere sviluppati esclusivamente per il riciclo dei rifiuti inerti da C&D e non per la preparazione per il riutilizzo;
- le dimensioni dell'aggregato minerale riciclato EoW potranno essere a grana fine o grossa con una dimensione massima delle particelle di 125 mm. La frazione fine, costituita da particelle con diametro inferiore ai 0,063 mm e decadente dalle attività di trattamento/frantumazione dei rifiuti inerti da C&D, viene esclusa dal campo di applicazione dell’EoW ma la sua presenza sarà consentita come parte costituente dell’aggregato riciclato a certe condizioni;
- rifiuti da C&D ammissibili alla produzione di EoW:
- calcestruzzo;
- argilla cotta;
- ceramica;
- pietre e massi;
- cemento indurito (e materiali da costruzione induriti a base di cemento);
- pietrisco per binari;
- miscele di due o più dei rifiuti minerali sopra citati;
- rifiuti minerali misti da C&D selezionati;
- terreni di scavo provenienti da lavori di costruzione;
- rispetto alle possibili tecnologie di riciclo il JRC ha proposto un approccio neutrale dal punto di vista tecnologico e vi ricomprende tutte le tecnologie di riciclo meccanico;
- lo status di EoW può essere raggiunto dal materiale solo dopo che sono state completate la selezione, il pretrattamento e il riciclo della frazione minerale dei rifiuti da C&D rientranti nel campo di applicazione. Inoltre è necessario che il materiale in uscita dalle operazioni di riciclo sia destinato a essere utilizzato in applicazioni legate e non legate per lavori di costruzione.
Le Associazioni europee alle quali Assoambiente è associato, EuRIC e FEAD, stanno avviando i lavori per definire un position paper con il punto di vista degli operatori sulla bozza di proposta da inviare al JRC entro il termine della scadenza della consultazione. Siete pertanto invitati ad inviare al Dott. Cesaretti (email d.cesaretti@fise.org), entro il prossimo 25 luglio 2025, eventuali commenti, osservazioni e modifiche al testo della proposta tecnica. In questo modo potranno essere prese in considerazione dalle associazioni europee per la definizione della risposta alla consultazione.
Siamo infine a ricordare che ANPAR, l’Associazione delle imprese del trattamento dei rifiuti inerti, ha avuto modo di ospitare, lo scorso mese di aprile, il responsabile del gruppo di lavoro del JRC che ha predisposto la bozza di proposta. In occasione di tale visita gli sono stati mostrati diversi impianti operanti in Italia, le loro procedure e sistemi organizzativi e si è risposto a tutte le sue domande e richieste di approfondimento.
In attesa di vostri contributi, alleghiamo alla presente il testo della bozza di proposta per ulteriori dettagli
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{/related_entries}Giornata mondiale dell’Ambiente: a Perugia visite guidate al polo impiantistico di gestione rifiuti di Gesenu
Si è svolta a Perugia presso il polo impiantistico della società Gesenu, in occasione della “Giornata mondiale dell’Ambiente”, la nuova tappa della campagna “Impianti Aperti on the Road. Il viaggio per la sostenibilità”, promossa da ASSOAMBIENTE (l’Associazione che rappresenta le imprese che operano nel settore dell’igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare e smaltimento rifiuti, nonché bonifiche).
In occasione dell’appuntamento il polo impiantistico di Ponte Rio (Perugia) ha aperto i cancelli a istituzioni, associazioni, studenti e cittadinanza, per le visite guidate nelle diverse aree dedicate in cui si svolgono le operazioni di gestione e trattamento dei rifiuti e in particolare di: selezione meccanica dei rifiuti urbani indifferenziati e dei rifiuti speciali non pericolosi che può contare su una potenzialità massima di 188.000 tonnellate/anno; recupero dei materiali plastici mediante suddivisione in due frazioni, contenitori per liquidi e imballaggi plastici, da una parte e film plastici e traccianti, dall’altra; trattamento dei rifiuti organici da raccolta differenziata, in grado di trattare fino a 25.000 Nm3/ora.
L’evento è stato anche occasione per promuovere un confronto presso il “Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo” di Ponte Felcino sul tema della corretta gestione rifiuti e sulle necessità impiantistiche del nostro Paese, che ha visto, tra gli altri, la partecipazione di rappresentanti della Regione Umbria, del comune di Perugia e dell’Arpa Umbria.
“Nella giornata mondiale ambiente è giusto enfatizzare il ruolo svolto dagli impianti di gestione rifiuti, che rappresentano la chiave strategica per rendere realmente circolare la nostra economia”, ha evidenziato il Direttore Assoambiente Elisabetta Perrotta nel corso del suo intervento, “Le attività di riciclo di materiali, oltre a ridurre l’estrazione di materiali vergini dall’ambiente naturale (uso efficiente della materia), consentono significative riduzioni del consumo di energia (uso efficiente dell’energia)”.
Il Direttore Operativo Gesenu Massimo Pera è intervenuto annunciando la costruzione all’interno del polo di un innovativo impianto per il trattamento e il recupero dei prodotti assorbenti per la persona. Finanziato dal PNRR, l’impianto potrà trattare fino a 5.000 tonnellate/anno, recuperando materiali come cellulosa, plastica e polimeri super-assorbenti. Il processo prevede sterilizzazione, essiccamento, separazione e trasformazione dei materiali, con l’obiettivo di ridurre i conferimenti in discarica e produrre materie prime seconde riutilizzabili in nuovi cicli produttivi.
Giuseppe Rossi - Direttore AURI si è poi soffermato sui sistemi impiantistici regionali, alla luce dello sviluppo ARERA.
“L’obiettivo di Gesenu – hanno affermato i rappresentanti dell’azienda GESENU - è quello di superare, attraverso attività come quella di stamattina e le visite guidate all’interno del Polo Impiantistico che effettuiamo durante tutto l’anno, pregiudizi e stereotipi, aumentando la conoscenza e la consapevolezza della cittadinanza e mostrando i meccanismi ed il funzionamento delle attività di trattamento e gestione dei rifiuti. Anche per questo, Gesenu apre le porte del Polo e partecipa a Impianti Aperti”.
La campagna di sensibilizzazione “Impianti Aperti” sulla corretta e sostenibile gestione dei rifiuti è promossa con il patrocinio del MASE e di ISPRA SNPA.
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{/related_entries}RENTRi: manutenzione sito 9 giugno 2025 ore 18.00-20.30
Il giorno 9 giugno 2025 tra le 18.00 e le 20.30 è pianificata una Manutenzione del sito RENTRi durante la quale non saranno garantite la disponibilità e il corretto funzionamento dei servizi API e web.
Novità in arrivo su revisione decreto direttoriale recante istruzioni per compilazione registro e formulario e sviluppi piattaforma FIR digitale.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/210/SAEC-NOT/LE del 04.06.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/210/SAEC-NOT/LE
Il 9 giugno 2025 tra le 18.00 e le 20.30, come indicato al seguente link, è pianificata una manutenzione del sito RENTRi durante la quale non saranno garantite la disponibilità e il corretto funzionamento dei servizi API e web.
La manutenzione è dovuta ad un rilascio di aggiornamenti di sistema della piattaforma informatica che non prevedono alcuna modifica alle funzionalità. Al termine della manutenzione i servizi riprenderanno quindi il normale funzionamento. Durante il periodo di manutenzione i servizi API non saranno utilizzabili e per questo motivo viene raccomandato, nella fascia oraria indicata (18.00-20.30 del 9 giugno 2025) di interrompere le chiamate API dai gestionali.
Sempre in materia, segnaliamo che il MASE con la collaborazione di Ecocerved e dell’Albo Gestori ambientali sta portando avanti alcune attività, tra cui segnaliamo in particolare:
- revisione del decreto direttoriale recante le istruzioni per la compilazione dei nuovi modelli di registri di carico e scarico e formulario dei rifiuti che dovrebbe essere pubblicato entro la fine del mese di giugno con l’obiettivo di sanare incongruenze e criticità applicative emerse nei primi mesi di vigenza dei nuovi modelli. Si ricorda che questo intervento è stato più volte sollecitato anche da Assoambiente per recepire le indicazioni fornite in questi mesi sul portale di supporto RENTRI che non hanno trovato spazio nel decreto direttoriale, al fine di evitare agli operatori di procedere ogni volta ad una ricostruzione cronologica delle modifiche nel frattempo apportate;
- implementazione del FIR digitale che entrerà in vigore, per tutti i soggetti iscritti al RENTRi, a partire dal 13 febbraio 2026. A tal proposito segnaliamo che Assoambiente, unitamente ad un panel ristretto composto da Associazioni di categoria e sviluppatori software già attivi sul tema, è stata coinvolta in un primo confronto tecnico sul tema che si terrà nelle prossime settimane, al fine di fornire, anche tramite i propri associativi, il proprio contributo. L’occasione servirà per fare il punto sulla situazione attuale e sulle evoluzioni previste anche al fine di delineare possibili scenari operativi con l’obiettivo di raccogliere spunti e osservazioni rilevanti ai fini dell’implementazione della piattaforma.
Si ricorda altresì che:
- dal prossimo 1° luglio 2025 si aprirà la finestra per l’adeguamento all’obbligo di presenza sui mezzi che trasportano rifiuti speciali pericolosi, di SISTEMI DI GEOLOCALIZZAZIONE (conformi a quanto previsto dal Decreto direttoriale n. 253/2024) che rappresenterà requisito di idoneità tecnica per il mantenimento dell’iscrizione alla cat. 5 dell’Albo (cfr. circolari Assoambiente n. 353/2024, n. 365/2024, n. 003/2025 e n. 198/2025);
- è’ disponibile gratuitamente sugli store Google Play e Apple Store l’app RENTRI FIR Digitale in versione DEMO. Questa versione dimostrativa dell'app consente di prendere confidenza, in un ambiente simulato, con le principali funzionalità: vidimazione, compilazione del FIR digitale, sottoscrizione e condivisione con gli operatori della filiera. L'App, il cui uso è riservato agli operatori iscritti all’ambiente DEMO del RENTRI, è realizzata a cura del Ministero dell’Ambiente e può essere utilizzata esclusivamente per scopi di prova, in vista dell'entrata in vigore del FIR digitale per gli operatori iscritti al RENTRi a partire dal 13 febbraio 2026;
- dal 15/06/2025 e fino al 14/08/2025 decorre l’obbligo di iscrizione al RENTRi per:
- imprese/enti produttori di rifiuti pericolosi che hanno tra 11 e 50 dipendenti;
- imprese/enti produttori di rifiuti non pericolosi da attività industriali, artigianali e trattamento rifiuti (ex lett. c), d) e g) dell’art. 184 c. 3 del D.lgs. n. 152/2006) che hanno tra 11 e 50 dipendenti.
Tali soggetti con le modalità previste dal DM n. 59/2023 e nel rispetto di quanto previsto ai decreti direttoriali emanati ai sensi dell’art. 21 del citato decreto, dovranno:
- tenere il registro di carico e scarico in formato digitale;
- trasmettere al RENTRI i dati del registro di carico e scarico.
Nel rimanere a disposizione per eventuali ulteriori informazioni, rimandiamo a successive comunicazioni per ogni aggiornamento o iniziativa associativa in materia.
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{/related_entries}2025/209/SA-LAV/MI
Si informa che le organizzazioni CUB, SGB e USB hanno indetto uno sciopero generale di tutte le categorie pubbliche e private proclamato per l’intera giornata del 20 giugno p.v..
Le motivazioni sono generiche e velleitarie, oltre che del tutto avulse da questioni inerenti in maniera specifica il settore ambientale, riferendosi a tematiche belliche, spese militari, emergenze abitative, innalzamento generalizzato di salari e pensioni, e ad altre questioni politico-sociali.
Lo sciopero è programmato per l’intera giornata del 20 giugno, fatti salvi i servizi minimi essenziali ai sensi di legge.
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{/related_entries}Impianti Aperti on the Road 2025 | Quarta Tappa GESENU | Ponte Rio (Perugia), 5 Giugno
Il 5 giugno prossimo saremo con GESENU per la Quarta Tappa di Impianti Aperti on The Road, il viaggio Assoambiente per la Sostenibiità.
Grazie a GESENU avremo la possibilità di visitare il Polo Impiantistico di Ponte Rio, una importante presenza sul territorio.
Nel corso della mattinata si terrà il Convegno “Giornata Mondiale dell'Ambiente” presso l'Aula Magna della Scuola di Giornalismo Villa Bonucci. L'apertura dei lavori è affindata all'Ing. Luciano Piacenti, Consigliere Delegato GESENU e vedrà presenti i rappresentanti della Regione Umbria e del Comune di Perugia per un saluto istituzionale a cui faranno seguito di interventi del MASE, di ARPA Umbria di AURI Umbria.
Nel pomeriggio dalle ore 15.30 alle ore 17.00 la cittadinanza potrà effettuare la visita guidata al Polo Impiantistico.
Programma scaricabile
Vi aspettiamo!
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{/related_entries}2025/208/SA-LAV/MI
Si fa seguito alla circolare n. 61/2025 del 21 febbraio scorso e alla successiva n. 177 del 15 maggio con cui si era anticipata notizia del confronto in sede plenaria del 26 maggio.
In tale occasione, presente una folta delegazione sia di lavoratori che di aziende di tutte le Associazioni Datoriali di categoria, è quindi ripreso ufficialmente il negoziato per il rinnovo del CCNL 18.5.2022.
In premessa, i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali si sono soffermati in particolare sul periodo di tempo già passato dalla scadenza del CCNL e sulla necessità di una rapida conclusione del negoziato, entro l’estate; pur non attribuendo alla responsabilità delle sole Associazioni Datoriali i cinque mesi già passati, e confermando i passi avanti registrati in diversi incontri in sede ristretta su tematiche quali la revisione dell’Accordo sul diritto di sciopero e la revisione della classificazione del personale, le OO.SS. hanno manifestato indisponibilità ad un eventuale allungamento della vigenza contrattuale, che non potrà andare oltre il 31.12.2027 a completamento del triennio.
Ciò in quanto gli ultimi due accordi di rinnovo (18.5.2022 e, per quanto riguarda Assoambiente, 6.12.2016) hanno previsto, tra l’altro, anche una maggiore durata complessiva, in deroga alle disposizioni contrattuali in merito (in pratica due accordi di rinnovo hanno avuto una vigenza di oltre dieci anni).
Inoltre, sempre secondo le organizzazioni sindacali, l’accordo dovrà prevedere anche l’allineamento delle disposizioni che tuttora prevedono differenziazioni su alcuni istituti in relazione alla pregressa disciplina contrattuale di cui al CCNL 6.12.2016 o al CCNL 10.7.2016 stipulato da Utilitalia e, successivamente, dalle altre Associazioni Datoriali.
A seguire, le OO.SS. hanno esposto nuovamente i vari temi delle due piattaforme, soffermandosi in particolare su:
Salute e sicurezza sul lavoro: particolare accento sulla materia, con toni più o meno incisivi, è stato posto da tutti e quattro gli interventi delle rappresentanze sindacali. E’ stato sottolineato come sia le malattie professionali che gli infortuni sul lavoro, anche mortali in alcuni casi, non accennino a diminuire.
Le OO.SS. hanno rivendicato una tutela assicurativa in favore dei “preposti”, alla luce delle maggiori competenze attribuite a tale ruolo dal Legislatore con il decreto-legge n. 146/2021 poi convertito in legge n. 215/2021.
E’ stato quindi chiesto maggiore impegno delle aziende, in particolare attraverso un aumento dei permessi retribuiti per formazione.
Classificazione del personale: sottolineando ancora una volta il mancato adempimento dell’Accordo del 18.5.2022, e quindi l’erogazione dei 6 euro di aumento medio mensile ivi previsti (Paragrafo 1, Parte Economica, pagina 2 dell’Accordo 18.5.2022) e condizionati alla sottoscrizione della riforma della classificazione, gli interventi dei rappresentanti sindacali si sono soffermati a lungo sull’argomento.
Pur sottolineando come la Commissione tecnica bilaterale incaricata degli aspetti tecnici della riforma abbia lavorato a lungo e bene, le OO.SS. ritengono fondamentale che nel prossimo rinnovo sia individuata una soluzione per dirimere i contenziosi in merito, frutto a loro avviso della mancata manutenzione delle disposizioni contrattuali in materia di inquadramento, a causa delle Associazioni Datoriali che avrebbero unicamente pensato a comprimere verso il basso tutte le figure e le mansioni, con la conseguenza che oggi il settore registra difficoltà a reperire alcune professionalità specializzate, attratte da retribuzioni più alte verso altre tipologie di aziende; anche il livello “J”, secondo le OOSS dovrebbe essere reso più produttivo con attribuzione di altre mansioni e ovviamente con un adeguato incremento retributivo.
Inclusione generazionale e sociale: da parte sindacale è stata posta la necessità di allineare le differenze economiche e contrattuali presenti nel settore. Da un lato quindi hanno chiesto di eliminare alcune differenze tra lavoratori in relazione alla data di assunzione (ad esempio, i lavoratori assunti nel settore dopo l’1.1.2017 o l’1.2.2017 in base al precedente CCNL applicato non godono delle 30 o 34 ore di permessi retribuiti) e per altro verso hanno chiesto l’applicazione a tutti i dipendenti del CCNL Servizi Ambientali, anche nei casi di subappalti a cooperative sociali, alla luce di presunti abusi dello strumento in alcuni territori.
Parte economica: le OO.SS. hanno innanzitutto rivendicato l’applicazione della clausola contenuta nell’ultimo accordo di rinnovo (Paragrafo 1, Parte Economica, punto “d” a pagina 4 dell’Accordo 18.5.2022), che prevedeva come noto la confluenza sui minimi tabellari dell’importo pari a 15 euro mensili con riferimento al livello 3A, a titolo di compensazione dell’eventuale andamento inflattivo penalizzante per i lavoratori, con decorrenza luglio 2025. Ciò, secondo le OO.SS., come mero acconto di un recupero inflattivo ben più sostanzioso, che dovrà tenere conto della perdita del potere d’acquisto registratasi nel settore negli anni 2022 e 2023, in cui come noto l’inflazione è improvvisamente aumentata a causa delle ricadute post-pandemia nonché dei noti eventi bellici, a fronte di un accordo di rinnovo basato sui previgenti tassi inflattivi.
Pertanto la richiesta di incremento retributivo prevede, oltre alla confluenza nei minimi retributivi dei 15 euro sopra citati, anche il recupero dell’inflazione pregressa per gli anni 2022, 2023 e 2024, l’incremento dell’inflazione previsto per gli anni 2025, 2026 e 2027, e la copertura del periodo di vacanza contrattuale, da gennaio 2025 alla data della sottoscrizione dell’accordo, come di consueto, con un importo “una tantum”.
A sostegno delle proprie tesi, i rappresentanti sindacali hanno citato anche recenti accordi con cui sono stati rinnovati contratti collettivi nazionali in settori affini, e recanti aumenti retributivi in linea con le rivendicazioni da loro espresse.
Hanno inoltre dichiarato che dopo diversi rinnovi caratterizzati da concessioni importanti in favore delle aziende (hanno citato, tra l’altro, l’aumento dell’orario di lavoro, l’introduzione del livello “J”, la penalizzazione delle malattie brevi e reiterate, l’allungamento della durata dei contratti collettivi) questa tornata contrattuale dovrà prevedere adeguate compensazioni ai lavoratori.
***
In sintesi, le Associazioni Datoriali hanno replicato unitariamente sottolineando che i mesi pregressi non sono passati invano poiché la discussione in ordine alla revisione dell’accordo sul diritto di sciopero sembra aver avvicinato significativamente le posizioni delle Parti, che potrebbero anche raggiungere un’ipotesi di accordo in occasione del prossimo confronto fissato per il 13 giugno p.v.
Fermo rimanendo, poi, che la maggiore durata dei due ultimi contratti collettivi è da imputare anche alla pandemia e all’unificazione, non facile, dei contratti ex Utilitalia ed ex Assoambiente, la durata del contratto è un elemento fondamentale, utile in taluni casi a raggiungere un equilibrio complessivo anche rispetto alla distribuzione nel tempo degli aumenti retributivi.
Ancora, le Associazioni Imprenditoriali hanno difeso la tenuta del CCNL di categoria, considerato all’avanguardia su temi come Salute e sicurezza (ampia normativa e ruolo attivo di una Fondazione bilaterale espressamente dedicata al tema), inclusione sociale (vedi la disciplina in materia di esternalizzazioni nonché in materia di periodo di comporto per disabili e malattie gravi, etc.).
Per quanto concerne infine la parte economica, da parte datoriale si è sottolineato che gli accordi degli altri settori non possono essere comparabili, in particolare nei settori non soggetti a regolazione quale il nostro, con le note difficoltà inerenti il riconoscimento dei maggiori costi sopraggiunti, anche in materia di costo del lavoro.
Inoltre, si è ribadito che l’intesa finale non potrà prescindere da una soluzione che consenta di dirimere gran parte del contenzioso oggi in essere nel settore, in particolare con riferimento al corretto inquadramento del personale, poiché l’incertezza dei costi, aggiunta all’eventuale importante aumento certo delle retribuzioni, non sarebbe sostenibile dalle aziende.
Le Parti hanno concordato di proseguire le trattative nei giorni 23 giugno, 1 luglio, 10 luglio e 24 luglio, con modalità di confronto e sedi da definire successivamente.
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{/related_entries}AMIANTO - UNI avvia nuova prassi riferimento
Con il supporto di Sportello Amianto Nazionale, il prossimo 17 giugno verranno avviati i lavori per una prassi di riferimento dedicata alle procedure di bonifica dall’amianto di luoghi e manufatti: un documento che intende essere uno strumento pratico ad uso di tutti i soggetti che operano in questo delicato settore, aggiornato agli sviluppi tecnologici più recenti.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/207/SAEC-NOT/PE del 03.06.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/207/SAEC-NOT/PE
Con il supporto di Sportello Amianto Nazionale, il prossimo 17 giugno verranno avviati i lavori per una prassi di riferimento dedicata alle procedure di bonifica dall’amianto di luoghi e manufatti: un documento che intende essere uno strumento pratico ad uso di tutti i soggetti che operano in questo delicato settore, aggiornato agli sviluppi tecnologici più recenti.
Le Prassi di Riferimento (PdR) introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme specifiche quando non ci sono norme né progetti di norma nazionali, europei o internazionali. Possono contenere buone pratiche già in uso nei servizi al cittadino/consumatore, applicazioni settoriali di specifiche esistenti, disciplinari industriali, protocolli per la gestione di marchi proprietari, modelli di gestione sperimentati a livello locale, adozioni di CEN Workshop Agreement (CWA) a livello nazionale.
Con il supporto degli esperti di Sportello Amianto Nazionale, un’Associazione di Promozione sociale che fornisce servizi di informazione multidisciplinare per affrontare praticamente diritti e doveri in ambito amianto per rendere più efficace la gestione del rischio, il Tavolo di lavoro mira a sviluppare una UNI/PdR che definisca procedure per il decommissioning di luoghi e manufatti complessi di grandi dimensioni contenenti amianto, attraverso tecniche e metodi che:
- permettano la separazione dell’amianto dai materiali, tutelando al contempo la salute e la sicurezza dei lavoratori;
- garantiscano la bonifica dei luoghi e dei manufatti;
- permettano di certificare la restituibilità, il riuso e lo smaltimento differito ed ecologico dei materiali bonificati, evitando di cumulare in discarica materiali strategici e riciclabili, anche alla luce delle ultime normative “end of waste“.
I lavori, che dovrebbero concludersi entro nove mesi, permetteranno – oltre che di stabilire le procedure di decontaminazione, smontaggio e rimozione dell’amianto – anche di definire le più aggiornate “attrezzature meccaniche autorizzate” per questo genere di attività.
Per ulteriori informazioni sul Tavolo di lavoro “Bonifica di materiali contenenti amianto” scrivere a: sviluppo.progetti@uni.com.
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{/related_entries}Valutazione Commissione UE sui PNIEC nazionali
Il 28 maggio la Commissione europea ha reso nota la propria valutazione in merito ai Piani nazionali integrati energia e clima (PNIEC) approvati dai vari Stati membri evidenziando la fattibilità degli obiettivi di decarbonizzazione UE al 2030.
Per quanto riguarda l’Italia, in base al PNIEC nazionale inviato il 3 luglio 2024 in UE, la Commissione incoraggia l'Italia a garantire un'attuazione tempestiva e completa delle misure necessarie per raggiungere gli obiettivi nazionali in materia di clima ed energia.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/206/SAEC-ENE/PE del 03.06.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/206/SAEC-ENE/PE
Il 28 maggio la Commissione europea ha reso nota la propria valutazione in merito ai Piani nazionali integrati energia e clima (PNIEC) approvati dai vari Stati membri evidenziando la fattibilità degli obiettivi di decarbonizzazione UE al 2030.
Per quanto riguarda l’Italia, in base al PNIEC nazionale inviato il 3 luglio 2024 in UE (disponibile qui, giudizio su PNIEC Italia a pagina 101), la Commissione incoraggia l'Italia a garantire un'attuazione tempestiva e completa delle misure necessarie per raggiungere gli obiettivi nazionali in materia di clima ed energia.
In particolare, l'Italia è invitata a prestare particolare attenzione ai seguenti elementi:
- monitorare attentamente gli impatti delle politiche incluse nel piano di riduzione delle emissioni nell'ambito dell'ESR (Effort Sharing Regulation) che interessa le emissioni del settore dei trasporti, civile, agricoltura e gestione rifiuti. In particolare, secondo la Commissione, l’Italia registra notevoli ritardi sul settore trasporti in considerazione del fatto che il PNIEC italiano fa affidamento su una rapida diffusione dei veicoli elettrici (4,3 milioni di veicoli elettrici a batteria più 2,2 milioni di ibridi plug-in entro il 2030) e su un aumento di 6 volte dell’uso dei biocarburanti entro il 2030;
- per quanto riguarda il LULUCF (uso del suolo, cambiamenti di uso del suolo e silvicoltura), attuare misure aggiuntive dato il crescente divario rispetto all'obiettivo;
- per quanto riguarda l'adattamento, valutare ulteriormente la futura domanda e offerta di acqua in base a diversi scenari climatici per valutare gli impatti sul sistema energetico, con particolare attenzione ai conflitti idrici intersettoriali;
- per quanto riguarda i sussidi ai combustibili fossili, definire una chiara tabella di marcia con misure specifiche per eliminarli gradualmente. Il PNIEC dell’Italia prevede l’abbandono dei combustibili fossili per uso energetico entro gennaio 2029 per la Sardegna e gennaio 2026 per il resto delle regioni. Inoltre, secondo la Commissione, manca una tempistica degli impegni aggiornati per l’abbandono del carbone;
- per quanto riguarda le energie rinnovabili, pur con un aumento della capacità rinnovabile installata (+13,2 GW sommando il 2023 e il 2024) l’Italia non risulta in linea con gli obiettivi europei. Il piano punta a un contributo delle energie rinnovabili al consumo finale lordo di energia del 39,4% entro il 2030, leggermente sotto il contributo previsto del 40,5%. Il target europeo, però, è 42,5% di energia da fonti rinnovabili entro il 2030. Il Governo italiano è chiamato anche a risolvere il problema della dipendenza da tecnologia rinnovabile e carburanti importati dall’estero (ad esempio bioenergia e biogas importati);
- per quanto riguarda l'efficienza energetica, definire ulteriori misure per migliorare l'efficienza nei trasporti e nell'industria per raggiungere i risparmi energetici richiesti;
- chiarire i piani di sviluppo dell'energia nucleare, “che ha un'importante implicazione sulla transizione verde e sulle decisioni di investimento a lungo termine dell'industria”, anche per quanto riguarda la CCS, i costi, i tempi di costruzione, la complessità dei processi politici e la potenziale necessità di una cooperazione regionale;
- promuovere programmi di risposta alla domanda e di flessibilità, anche per promuovere l'accumulo di energia e per consentire ai consumatori di regolare l'uso dell'energia in risposta ai segnali di prezzo e coerenza con le misure di efficienza energetica per massimizzarne l'impatto;
- per quanto riguarda gli edifici, accelerare il ritmo di ristrutturazione degli edifici residenziali con le prestazioni energetiche peggiori e quelli degli individui vulnerabili. Promuovere ulteriormente l'elettrificazione del riscaldamento e la diffusione delle pompe di calore, affrontando il problema dello squilibrio tra i prezzi dell'elettricità e del gas;
- chiarire come verrà sostenuto lo sviluppo di tecnologie e industrie innovative, garantire la coerenza con il Piano SET e con Horizon Europe per sostenere lo sviluppo di industrie innovative in Italia. Fornire inoltre indicazioni in merito alle politiche e alle misure per la digitalizzazione del sistema energetico, con particolare attenzione alle infrastrutture di rete;
- in merito al tema della giusta transizione, la Commissione UE riconosce all’Italia l’attenzione data alle tecnologie pulite, tuttavia emerge la carenza di indicatori chiave per la preparazione dei Piani sociali per il clima, che dovranno essere consegnati a giugno 2025 come le informazioni sull’impatto derivante dall’adozione del nuovo sistema di scambio di quote di emissione (ETS2).
Per quanti interessati il “Commission Staff Working Document: Delivering the Union’s 2030 energy and climate objectives” è disponibile (in inglese) qui. In allegato l’estratto relativo allo schema di sintesi relativo al PNIEC Italia.
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{/related_entries}Confermata presenza di Assoambiente nel Comitato Nazionale Albo Gestori Ambientali
Il MASE con il Decreto n. 100 del 14 aprile 2025, ha disposto l'integrazione del Comitato nazionale dell'Albo nazionale gestori ambientali anche di Assoambiente.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/205/SAEC-COM/LE del 03.06.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/205/SAEC-COM/LE
Si trasmette, in allegato alla presente, la lettera del Presidente Chicco Testa in merito alla recente nomina di Assoambiente nell’ambito del Comitato Nazionale dell’Albo Gestori Ambientali.
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{/related_entries}Rischi catastrofali – pubblicata legge di conversione DL 39/2025
Pubblicata la legge 78/2025 di conversione, con modificazioni, del DL 39/2025, recante misure urgenti in materia di assicurazione dei rischi catastrofali che, tra gli altri temi, differisce il termine iniziale di efficacia dell'obbligo assicurativo per le imprese di medie, piccole e micro dimensioni a copertura dei danni ai beni, quali terreni e fabbricati, impianti e macchinari, attrezzature industriali e commerciali, direttamente cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali verificatisi sul territorio nazionale (sismi, alluvioni, frane, inondazioni e esondazioni):
- per le imprese di medie dimensioni del 6 maggio 2003, al 1° ottobre 2025;
- per le piccole e microimprese al 31 dicembre 2025;
Il provvedimento inoltre specifica per la determinazione del valore dei beni da assicurare si considera il valore di ricostruzione a nuovo dell’immobile, o il costo di rimpiazzo dei beni mobili o il ripristino delle condizioni del terreno interessato dall’evento calamitoso.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/204/SAEC-NOT/PE del 03.06.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/204/SAEC-NOT/PE
Pubblicata la legge 27 maggio 2025, n. 78 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 31 marzo 2025, n. 39, recante misure urgenti in materia di assicurazione dei rischi catastrofali.
Approvato in via definitiva dall’Aula del Senato lo scorso 21 maggio, dopo avere respinto tutti gli emendamenti, il provvedimento rispetto alle disposizioni del decreto-legge (v. circolare Assoambiente n. 140/2025):
- differisce il termine iniziale di efficacia dell'obbligo assicurativo per le imprese di medie, piccole e micro dimensioni a copertura dei danni ai beni di cui all'articolo 2424, primo comma, sezione Attivo, voce B-II, numeri 1), 2) e 3), del codice civile, quali terreni e fabbricati, impianti e macchinari, attrezzature industriali e commerciali, direttamente cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali verificatisi sul territorio nazionale (sismi, alluvioni, frane, inondazioni e esondazioni):
- per le imprese di medie dimensioni, come definite ai sensi della raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, del 6 maggio 2003, al 1° ottobre 2025;
- per le piccole e microimprese, come definite ai sensi della raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, del 6 maggio 2003, al 31 dicembre 2025;
- stabilisce, al fine di evitare incertezze interpretative, che, per le imprese di medie, piccole e micro dimensioni, trova applicazione a decorrere dalla data in cui sorge l'obbligo assicurativo la disposizione di cui al comma 102 della legge di Bilancio per il 2024, secondo la quale dell'inadempimento dell'obbligo di assicurazione si deve tenere conto nell'assegnazione di contributi, sovvenzioni o agevolazioni di carattere finanziario a valere su risorse pubbliche, incluse quelle previste in occasione di eventi calamitosi e catastrofali;
- stabilisce che per le grandi imprese, per le quali il termine di decorrenza dell'obbligo assicurativo resta fermo al 31 marzo 2025, la richiamata condizione per l'accesso agli incentivi pubblici si applica decorsi 90 giorni dalla decorrenza dell'obbligo, ossia dal 30 giugno 2025;
- specifica per la determinazione del valore dei beni da assicurare si considera il valore di ricostruzione a nuovo dell’immobile, o il costo di rimpiazzo dei beni mobili o il ripristino delle condizioni del terreno interessato dall’evento calamitoso;
- esenta le grandi imprese e le società controllate e collegate che alla chiusura del bilancio rispettano i requisiti di fatturato e numero di dipendenti delle grandi imprese e che stipulano un programma assicurativo globale valido per tutto il gruppo, dall’obbligo di rispettare i limiti relativi alla presenza nel contratto di un eventuale scoperto o franchigia non superiore al 15% del danno e di premi proporzionali al rischio;
- affida al Garante per la sorveglianza dei prezzi in collaborazione con l’IVASS il compito di svolgere la funzione di controllo e verifica, anche su segnalazione delle imprese obbligate a stipulare contratti assicurativi, al fine di prevenire e arginare fenomeni speculativi sui premi assicurativi;
- specifica che sono assicurabili esclusivamente gli immobili costruiti o ampliati sulla base di un valido titolo edilizio o la cui ultimazione risale ad un periodo in cui non era obbligatorio il titolo edilizio. Ammette alla copertura assicurativa gli immobili oggetti di sanatoria o peri quali sia in corso un procedimento di sanatoria o condono. Esclude gli altri immobili dalla ricezione di indennizzi, contributi e sovvenzioni pubbliche, anche in caso di eventi calamitosi e catastrofali;
- specifica che, qualora l’imprenditore assicuri beni di proprietà di terzi impiegati nella propria attività di impresa, l'indennizzo per gli eventi catastrofali, non coperti da analoghe polizze assicurative, è corrisposto al proprietario del bene che è obbligato ad utilizzarlo per il ripristino dei beni danneggiati, periti o della loro funzionalità. In caso di inadempimento del proprietario, l'imprenditore ha diritto ad una somma corrispondente al lucro cessante per il periodo di interruzione dell'attività di impresa a causa dell'evento catastrofale al massimo del 40% dell'indennizzo. Concede un privilegio all'imprenditore per il rimborso dei premi, delle spese del contratto e del lucro cessante.
Si rimanda al testo coordinato del provvedimento, in allegato alla presente, per ulteriori dettagli.
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{/related_entries}Siti potenzialmente contaminati - Rocks, il primo software ISPRA sulle priorità di intervento
Lo scorso 29 maggio ISPRA ha presentato ROCKS (Risk Ordering for Contamination Key Sites) il primo software - progettato e sviluppato interamente dall'Istituto - che aiuta a identificare quali siti potenzialmente contaminati censiti nei Piani Regionali di Bonifica necessitano di interventi più urgenti, assegnando a ciascun sito un punteggio di rischio (Indice di Rischio Relativo) e può contribuire a ottimizzare l’impiego delle risorse disponibili, coniugando la tutela della salute pubblica e dell’ambiente con la promozione dello sviluppo sostenibile e rendendo più attrattivi quei territori per nuovi investimenti e opportunità di sviluppo.
Il software ha come obiettivo quello di fornire uno strumento semplice ed agile per l’inserimento guidato dei criteri, riportati nel “Manuale operativo dei criteri nazionali di priorità di intervento per i siti potenzialmente contaminati” (Manuale ISPRA 209/2025).
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/203/SAEC-SUO/PE del 03.06.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/203/SAEC-SUO/PE
Lo scorso 29 maggio ISPRA ha presentato ROCKS (Risk Ordering for Contamination Key Sites) il primo software - progettato e sviluppato interamente dall'Istituto - che aiuta a identificare quali siti potenzialmente contaminati censiti nei Piani Regionali di Bonifica necessitano di interventi più urgenti, assegnando a ciascun sito un punteggio di rischio (Indice di Rischio Relativo) e può contribuire a ottimizzare l’impiego delle risorse disponibili, coniugando la tutela della salute pubblica e dell’ambiente con la promozione dello sviluppo sostenibile e rendendo più attrattivi quei territori per nuovi investimenti e opportunità di sviluppo.
Il software ha come obiettivo quello di fornire uno strumento semplice ed agile per l’inserimento guidato dei criteri, riportati nel “Manuale operativo dei criteri nazionali di priorità di intervento per i siti potenzialmente contaminati” (Manuale ISPRA 209/2025) che descrive il modello di screening nazionale risk-based, in conformità con quanto richiesto dall’articolo 199, comma 6, lettera a) del D.lgs. 152/2006 e la definizione dell’ordine di priorità relativo ai siti da gerarchizzare in ambito regionale/provinciale/locale, sulla base della metodologia condivisa a livello nazionale dal Tavolo tecnico, costituito da Regioni/PA/ARPA/APPA ed altre Amministrazioni.
L’inserimento dei dati è guidato dal software, che consente di segnalare errori, incongruenze e dati mancanti per un utilizzo di tipo “user friendly”. Il software è “on premise” e prevede la possibilità di installazione multiutente al fine di consentirne l’utilizzo da remoto da parte di più utenti nell’ambito del dominio intranet regionale. Tuttavia, alcune informazioni di carattere amministrativo sono pre-caricate in ambiente cloud e sono aggiornate periodicamente.
La versione 1.3 è stata validata dal Tavolo Tecnico e sperimentata dal GdL ristretto (Regioni/ARPA/Commissario Straordinario per il Giubileo della Chiesa Cattolica 2025) al fine di testarne l’applicabilità nei diversi ambiti territoriali.
Quando si avvia ROCKS per la prima volta, si avvierà in automatico la necessaria procedura di registrazione. Si riceverà una e-mail di conferma registrazione, contenente un link per confermare la procedura di registrazione.
Per ulteriori informazioni anche riguardo le condizioni di utilizzo del software si rimanda allo specifico sito web, disponibile qui.
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{/related_entries}Scuola di aggiornamento TuttoAmbiente per Esperti, HSE, responsabili e consulenti ambientali, 7-10 luglio 2025 live streaming
Dal 7 al 10 luglio 2025 TuttoAmbiente ha organizzato il Professional Learning Live “Scuola di aggiornamento per Esperti, HSE, responsabili e consulenti ambientali”. Il live streaming dal taglio pratico-operativo, prevede 12 ore di lezione + 2 di aggiornamento e il riconoscimento di crediti per Ingegneri.
Necessaria iscrizione compilando l’apposito modulo on-line disponibile qui.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/202/SAEC-COM/PE del 03.06.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/202/SAEC-COM/PE
Dal 7 al 10 luglio 2025 TuttoAmbiente ha organizzato il Professional Learning Live “Scuola di aggiornamento per Esperti, HSE, responsabili e consulenti ambientali”.
Questa Scuola nasce dall’esigenza non solo di coloro che hanno già frequentato anni or sono i master di TuttoAmbiente, ma anche di soggetti già in possesso di competenze di base, che necessitino di un ampio, autorevole e pratico aggiornamento su tutte le novità normative intercorse in questi ultimi anni, con particolare riferimento alle discipline di cui al D.lgs. n. 152/2006.
Il live streaming dal taglio pratico-operativo, prevede 12 ore di lezione + 2 di aggiornamento e il riconoscimento di crediti per Ingegneri.
Necessaria iscrizione compilando l’apposito modulo on-line disponibile qui.
Ricordiamo che a seguito della partnership avviata con Assoambiente, per i soci sono previsti sconti per la partecipazione ai sopra richiamati corsi formativi.
Per ulteriori informazioni, si rimanda al programma disponibile qui.
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{/related_entries}ASSOAMBIENTE 30 maggio 2025
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{/related_entries}RENTRi – FAQ su registro digitale
Pubblicata sul sito RENTRI una nuova faq recante indicazioni per gli operatori sulle modalità di chiusura del registro di carico e scarico digitale.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/201/SAEC-NOT/LE del 30.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/201/SAEC-NOT/LE
Sul portale RENTRi sono stati forniti chiarimenti in merito alla facoltà per l’operatore di chiudere il registro cronologico di carico e scarico digitale che ha precedentemente aperto e vidimato digitalmente tramite il RENTRi.
La FAQ fornisce indicazioni puntuali per la chiusura del registro sia se esso è gestito con i servizi di supporto messi a disposizione dal RENTRi, sia se è gestito con i sistemi gestionali adottati dall’operatore e interoperanti con il RENTRi.
La chiusura di un registro è irreversibile, una volta chiuso NON potrà più essere riaperto né sarà più possibile trasmettere al RENTRI i dati delle registrazioni annotate ma sarà comunque possibile, accedendo all’area riservata Operatori, consultare le registrazioni precedentemente trasmesse.
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{/related_entries}Webinair EuRIC MTR sul settore PFU – 19 giugno 2025
La sezione MTR di EuRIC, che rappresenta le imprese che si occupano del trattamento meccanico dei PFU e della quale fa parte anche UNIRIGOM, ha organizzato, per il prossimo 19 giugno 2025 alle ore 10, un evento on line intitolato “Driving circularity: Unlocking the potential of tyre recycling”.
Il webinair è ispirato dall’attuale situazione normativa, dall'evoluzione delle richieste del mercato e dalle politiche europee sulle risorse che stanno mettendo in crisi la circolarità del settore degli pneumatici.
Il webinar vedrà la partecipazione dei principali stakeholder del settore per affrontare le sfide e le opportunità più urgenti, con particolare attenzione all'aumento della domanda di materiali riciclati, alla lotta contro le barriere commerciali, allo sviluppo dei criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto e all'integrazione dei passaporti digitali dei prodotti (DPP) per migliorare la riciclabilità degli pneumatici.
La partecipazione all’evento (in inglese) è gratuita ed è necessaria l’iscrizione, da fare cliccando qui.
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{/related_entries}Circular Talks di Assoambiente | LEGGE BILANCIO 2025 IVA Discariche e incerenimento senza efficienza energetica | 3 Giugno
Si terrà il 3 giugno prossimo il Webinar promosso da Assoambiente sulla Legge Bilancio 2025 interviene nel DPR 26 ottobre 1972, n. 633 in materia di IVA.
In particolare viene modificato l’art. 127- sexiesdecies della Tabella A Parte III (Beni e servizi soggetti all'aliquota del 10%) del DPR 633/1972 escludendo dall’aliquota agevolata IVA "il conferimento in discarica e l'incenerimento senza recupero efficiente di energia".
La modifica normativa introdotta ha aperto la strada a diverse interpretazioni da parte di operatori del settore dei rifiuti, degli esperti fiscali e dei clienti degli impianti di trattamento e di smaltimento dei rifiuti.
L’incontro mira ad un confronto sul tema al fine di dare quanto più univocità di lettura in materia. Clicca qui per il Programma.
Per partecipare al Webinar clicca qui per ISCRIVITI
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{/related_entries}IVA ridotta su attività gestione rifiuti - la riposta del Governo in VI Camera
Lo scorso 28 maggio 2025 la Sottosegretaria per l'economia e le finanze Lucia Albano ha risposto in Commissione Finanze della Camera all’interrogazione n. 5-03851 di Silvana Andreina Comaroli (Lega) sui chiarimenti in merito alle attività di gestione dei rifiuti assoggettabili ad aliquota IVA ridotta.
Il MASE precisa che l'esclusione dell'IVA agevolata interessa solo l'operazione di consegna dei rifiuti a un impianto di discarica e non anche la fase antecedente del trasporto che, non essendo espressamente prevista come esclusione dalla norma in esame, deve considerarsi rientrare nelle «prestazioni di gestione» con IVA agevolata.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/200/SAEC-NOT/PE del 29.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/200/SAEC-NOT/PE
Lo scorso 28 maggio 2025 la Sottosegretaria per l'economia e le finanze Lucia Albano ha risposto in Commissione Finanze della Camera all’interrogazione n. 5-03851 di Silvana Andreina Comaroli (Lega) sui chiarimenti in merito alle attività di gestione dei rifiuti assoggettabili ad aliquota IVA ridotta.
Il quesito, che richiamava la modifica intervenuta in tema di IVA agevolata (l'articolo 1, comma 49, della legge 30 dicembre 2024, n. 207) a seguito delle disposizioni apportate dalla Legge Bilancio 2025 (v. circolare Assoambiente n. 018/2025), evidenziava la necessità di un chiarimento sulla corretta interpretazione dell’inciso “esclusi il conferimento in discarica e l'incenerimento senza recupero efficiente di energia” ai fini della corretta applicazione dell'aliquota IVA alle prestazioni di gestione dei rifiuti e se, per le altre prestazioni di gestione dei rifiuti che non rientrano nell'ambito del conferimento in discarica e dell'incenerimento senza recupero efficiente di energia, rimangono validi i documenti emanati dall'Agenzia delle entrate.
La Sottosegretaria ha precisato che, sentito anche il MASE:
- sono soggette ad IVA, con aliquota del 10 per cento, le «prestazioni di gestione, stoccaggio e deposito temporaneo, esclusi il conferimento in discarica e l'incenerimento senza recupero efficiente di energia, come definite dall'articolo 183, comma 1, lettere n), aa), bb), del D.lgs. n. 152/2006, di rifiuti urbani e di rifiuti speciali di cui all'articolo 184, commi 2 e 3, lettera g), del D.lgs. n. 152/2006, nonché prestazioni di gestione di impianti di fognatura e depurazione»;
- l'innalzamento dell'aliquota IVA, dal 10 per cento al 22 per cento, per le attività di smaltimento in discarica e di incenerimento senza efficiente recupero di energia dei rifiuti, risponde alla finalità di eliminare un «sussidio ambientale dannoso»;
- per la nozione di «conferimento» in discarica non esiste una disposizione legislativa che ne fornisca la definizione espressa. Per il MASE la locuzione «conferimento» ricorre sia nel D.lgs. n. 152/2006, sia nel D.lgs. n. 36/2003, per indicare l'azione di «consegna» dei rifiuti che avviene tra i soggetti a vario titolo impegnati nel ciclo di gestione dei rifiuti. In tal senso, il MASE precisa che l'esclusione dell'IVA agevolata interessa solo l'operazione di consegna dei rifiuti a un impianto di discarica e non anche la fase antecedente del trasporto che, non essendo espressamente prevista come esclusione dalla norma in esame, deve considerarsi rientrare nelle «prestazioni di gestione» con IVA agevolata. Sul punto, infatti, si osserva che l'operazione di trasporto rientra nella definizione di «gestione dei rifiuti» di cui all'articolo 183, comma 1, lettera n) del D.lgs. n. 152/2006.
Ulteriori dettagli nel documento allegato.
Sul tema ricordiamo infine che il prossimo 3 giugno 2025 (ore 11.00-12.30) Assoambiente ha organizzato un nuovo Circular talk su “Legge Bilancio 2025 e IVA discariche e incenerimento senza efficienza energetica” che vedrà la partecipazione del Dott. Buono (Assonime) e del Direttore Proietti (MASE) per un confronto in merito alle criticità raccolte dall’Associazione in materia (v. circolare Assoambiente n. 197/2025). Per partecipare è necessario iscriversi: https://assoambiente.org/webinarlb2025.
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{/related_entries}Premio PIMBY Green 2025: dire Sì al futuro per un’Italia più competitiva e circolare | Aperte le candidature.
Giunto alla sua sesta edizione, il Premio PIMBY Green 2025 torna per promuovere la cultura del "Please In My BackYard" e valorizzare chi investe nell’innovazione e nella sostenibilità per migliorare la competitività del Paese.
L’Italia si trova davanti a una sfida cruciale: accelerare la transizione ecologica senza rimanere imbrigliata nei veti e nelle resistenze che bloccano le infrastrutture necessarie alla crescita sostenibile. Troppe volte il NIMBY (Not In My Backyard) ha ostacolato opere fondamentali per migliorare la competitività del Paese, limitando l’innovazione e frenando lo sviluppo dell’economia circolare.
Per questo è nato il Premio PIMBY Green, un riconoscimento che celebra la cultura del “Please In My BackYard”(PIMBY), promuovendo quei progetti che sanno coniugare progresso, sostenibilità e accettazione sociale. Un’iniziativa che premia chi, invece di dire “no”, costruisce il futuro, chi crede in un’Italia capace di valorizzare le proprie risorse, rendendole motore di crescita per le comunità.
Perché il PIMBY è la chiave della competitività
Il PIMBY non è solo un principio, ma una strategia vincente per lo sviluppo. Dire sì alle infrastrutture moderne significa garantire energia pulita, migliorare la gestione dei rifiuti e promuovere la circolarità delle risorse, creando opportunità per le imprese e posti di lavoro di qualità. Significa dotarsi degli strumenti per affrontare le sfide globali senza restare indietro.
Le categorie del Premio PIMBY Green 2025
Saranno premiate pubbliche amministrazioni, imprese e professionisti dell’informazione che si sono distinti nei seguenti ambiti:
1. Realizzazione di Infrastrutture Tecnologicamente Avanzate. Questa categoria premia i progetti che hanno contribuito al progresso tecnologico e all'innovazione nel territorio, migliorando l'efficienza e la sostenibilità delle infrastrutture.
2. Coinvolgimento Positivo e Responsabile dei Cittadini. Questa categoria riconosce l'impegno di enti locali e PA che hanno promosso il dialogo e la partecipazione attiva dei cittadini nelle decisioni riguardanti opere di pubblica utilità, creando un coinvolgimento positivo e responsabile.
3. Informazione Trasparente e Scientifica. In questa categoria vengono premiati giornalisti e autori di contenuti scientifici che hanno contribuito a diffondere un'informazione trasparente e basata su dati scientifici, contrastando l'opposizione aprioristica a qualsiasi opera.
Come candidarsi
Le candidature per il Premio PIMBY Green 2025 sono aperte fino al 10 giugno 2025. Per partecipare, è necessario inviare la documentazione alla Segreteria Assoambiente all’indirizzo assoambiente@assoambiente.org, specificando nell’oggetto “Candidatura Premio PIMBY Green 2025” e allegando il Modulo di presentazione candidatura fornito dall’Associazione (in allegato).
L’evento di premiazione
I Vincitori saranno premiati il 12 settembre 2025 a Roma in un evento dedicato a celebrare chi, con visione e determinazione, sta contribuendo alla crescita di un’Italia più sostenibile e innovativa.
Il Premio PIMBY Green 2025 non è solo un riconoscimento, ma un manifesto per un’Italia che sceglie di crescere.
Per un’Italia che dice sì a ciò che serve per il benessere collettivo e per il futuro delle nuove generazioni.
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{/related_entries}Materie prime critiche - nuovo Avviso per progetti di ricerca e sviluppo a valere sul PNRR
Il MASE ha pubblicato il nuovo Avviso per il finanziamento di progetti di ricerca e sviluppo relativi a progetti di ricerca e sviluppo incentrati sulla progettazione ecocompatibile e sul miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclaggio dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, comprese le pale delle turbine eoliche e i pannelli fotovoltaici.
Le domande di agevolazione, corredate di tutta la documentazione richiesta, dovranno essere presentate, dalle ore 12.00 del 5 giugno 2025 alle ore 12.00 del 4 luglio 2025.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/199/SAEC-FIN/PE del 29.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/199/SAEC-FIN/PE
Il MASE ha pubblicato il nuovo Avviso per il finanziamento di progetti di ricerca e sviluppo relativi a progetti di ricerca e sviluppo incentrati sulla progettazione ecocompatibile e sul miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclaggio dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, comprese le pale delle turbine eoliche e i pannelli fotovoltaici.
Per la realizzazione dei progetti è disponibile una dotazione finanziaria complessivamente pari a 24 milioni di euro, di cui una quota pari ad almeno il 40 per cento delle risorse è destinata al finanziamento di progetti da realizzarsi nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia ed una quota pari al 60 per cento è riservata ai progetti proposti da PMI e da reti di imprese, secondo quanto stabilito all’articolo 3, comma 2 dell’Avviso pubblico.
I progetti ammissibili, con spese comprese tra 1 e 2 milioni di euro, dovranno rientrare negli ambiti di ricerca relativi a:
- tecnologie e metodi per il recupero, il riciclaggio e il trattamento dei rifiuti contenenti materie prime critiche e strategiche;
- integrazione della progettazione ecocompatibile nella produzione e nei processi di consumo;
- ottimizzazione della raccolta e selezione dei rifiuti urbani per garantire un’offerta costante e di qualità di materie prime critiche da estrazione urbana.
Possono presentare i progetti le imprese di qualsiasi dimensione in possesso dei requisiti stabiliti dall’Avviso ed operanti sull’intero territorio nazionale, sia singolarmente sia come soggetti capofila in progetti congiunti con altre imprese o organismi di ricerca, questi ultimi unicamente in qualità di co-proponenti, fino ad un numero massimo di 3 soggetti, ivi compreso il soggetto capofila.
L’agevolazione è concessa, ai sensi e nei limiti di quanto previsto dall’articolo 25 del Regolamento GBER, nella forma del contributo alla spesa, per una percentuale nominale dei costi e delle spese ammissibili, fino ad a un'intensità massima complessiva dell'80 per cento.
Le domande di agevolazione, corredate di tutta la documentazione richiesta, dovranno essere presentate, dall’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) del soggetto proponente, ovvero del soggetto capofila, nel caso di progetto realizzato congiuntamente, al seguente indirizzo PEC ecb@pec.mase.gov.it,indicando in oggetto “M7-Inv.8 PNRR - Materie prime critiche – Presentazione domanda”, dalle ore 12.00 del 5 giugno 2025 alle ore 12.00 del 4 luglio 2025.
Per ulteriori informazioni, si rimanda alla specifica documentazione di cui si riporta di seguito link:
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{/related_entries}Neutralità tecnologica e nucleare le sfide. Le rinnovabili? Ormai solo un business. Parla Chicco Testa
Energia Oltre
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{/related_entries}Dal 21 maggio 2025 chiusura dello sportello per la presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni per l’autoproduzione energia elettrica PMI
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha reso noto con un comunicato (GU Serie Generale n.121 del 27.05.2025) che ai sensi dell'art. 4, comma 2, del decreto direttoriale 31 marzo 2025, e considerato l'avvenuto esaurimento delle risorse finanziarie disponibili, il decreto del direttore generale per gli incentivi alle imprese 20 maggio 2025 dispone, dal 21 maggio 2025, la chiusura dello sportello per la presentazione delle domande per l'accesso alle agevolazioni, a valere sulle risorse del Programma nazionale «Ricerca, innovazione e competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027» - Azione 1.3.2 «Sviluppo delle PMI e nuova imprenditorialità», volte a sostenere la realizzazione di programmi di investimento proposti da piccole e medie imprese, localizzate nei territori delle regioni meno sviluppate, rispettosi dei principi e della disciplina in materia di tutela dell'ambiente e coerenti con il piano Transizione 4.0.
Ai sensi dell'art. 8, comma 3, della legge 27 ottobre 2023, n. 160, il testo integrale del decreto è consultabile dalla data del 20 maggio 2025 nel sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy - www.mimit.gov.it
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{/related_entries}ALBO GESTORI – Circolare n. 2/2025 recante indicazioni sui sistemi geolocalizzazione
Emanata dall’Albo la Circolare n. 2/2025 per ricordare e fornire indicazioni utili a quanti interessati all’applicazione della Deliberazione n. 3 del 19 dicembre 2024, relativa ai sistemi di geolocalizzazione la cui presenza deve essere garantita sugli autoveicoli adibiti al trasporto di rifiuti speciali pericolosi in categoria 5.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/198/SAEC-ALB/LE del 27.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/198/SAEC-ALB/LE
Il Comitato Nazionale dell’Albo Gestori ha emanato la Circolare n. 2 del 22 maggio 2025 con cui richiama l’attenzione di quanti interessati all’applicazione della Deliberazione n. 3 del 19 dicembre 2024 (cfr. circolare Assoambiente n. 3/2025), relativa ai sistemi di geolocalizzazione la cui presenza deve essere garantita sugli autoveicoli adibiti al trasporto di rifiuti speciali pericolosi in categoria 5.
La Circolare in particolare ricorda che:
- ai sensi del combinato disposto degli artt. 16 e 17 del DM n. 59/2023 (Decreto RENTRi) i soggetti obbligati all’iscrizione al RENTRi che trasportano i rifiuti speciali pericolosi, iscritti nella categoria 5 dell’Albo, devono garantire, sugli autoveicoli dedicati al trasporto di rifiuti speciali pericolosi, la presenza di sistemi di geolocalizzazione basati sulle tecnologie disponibili sul mercato, (come richiamati nel Decreto direttoriale n. 253/2024 e riportato in allegato “B” alla Deliberazione n. 3/2024) che rappresenta requisito di idoneità tecnica (ai sensi dell’articolo 11 comma 1 lettera b) del DM n. 120/2014), per gli autoveicoli iscritti all’Albo in categoria 5 per il solo trasporto dei rifiuti speciali pericolosi;
- la dichiarazione sostitutiva di cui all’Allegato A della richiamata Deliberazione n. 3/2024, necessaria per attestare la presenza dei sistemi di geolocalizzazione sugli autoveicoli, è generata automaticamente tramite il sistema AGEST e dovrà essere inviata — anche mediante l’invio di più istanze distinte, in caso di un parco veicolare composto da più autoveicoli — a partire dal 1° luglio 2025 ed entro il termine ultimo del 31 dicembre 2025; a decorrere dal 1° gennaio 2026, tale attestazione dovrà essere presentata contestualmente alla presentazione delle istanze di iscrizione o variazione del parco veicolare in categoria 5, per gli autoveicoli impiegati nel trasporto di rifiuti speciali pericolosi.
Rimaniamo a disposizione per eventuali ulteriori informazioni e aggiornamenti in materia.
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{/related_entries}Circular Talks Assoambiente – “Bilancio 2025 - IVA (discariche e incenerimento senza efficienza energetica), 3 giugno 2025 ore 11.00
ASSOAMBIENTE continua con i Circular Talks, una serie di incontri pensati per approfondire best practice e tematiche strategiche nel settore del waste management e dell’economia circolare.
Il prossimo appuntamento è per il 3 giugno 2025 (ore 11.00-12.30) su “Legge Bilancio 2025 e IVA discariche e incenerimento senza efficienza energetica” che vedrà la partecipazione di Assonime e del MASE per un confronto in merito alle criticità raccolte dall’Associazione in materia.
Per partecipare è necessario iscriversi compilando il Form disponibile al seguente link: https://assoambiente.org/webinarlb2025.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/197/SAEC-COM/PE del 26.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/197/SAEC-COM/PE
ASSOAMBIENTE continua con i Circular Talks, una serie di incontri pensati per approfondire best practice e tematiche strategiche nel settore del waste management e dell’economia circolare. Un’opportunità di confronto con esperti del settore su sfide attuali e scenari futuri.
A riguardo segnaliamo che il prossimo 3 giugno 2025 (ore 11.00-12.30) Assoambiente ha organizzato un nuovo Circular talk su “Legge Bilancio 2025 e IVA discariche e incenerimento senza efficienza energetica” che vedrà la partecipazione del Dott. Buono (Assonime) e del Direttore Proietti (MASE) per un confronto in merito alle criticità raccolte dall’Associazione in materia.
Ricordiamo che la Legge Bilancio 2025 è intervenuta in materia di IVA, modificando l’art. 127- sexiesdecies della Tabella A Parte III (Beni e servizi soggetti all'aliquota del 10%) del DPR 633/1972, escludendo dall’aliquota agevolata IVA “il conferimento in discarica e l'incenerimento senza recupero efficiente di energia» (circolare Assoambiente n. 018/2025). La modifica normativa introdotta ha aperto la strada a diverse interpretazioni da parte di operatori del settore dei rifiuti, degli esperti fiscali e dei clienti degli impianti di trattamento e di smaltimento dei rifiuti.
Per partecipare è necessario iscriversi compilando il Form disponibile al seguente link: https://assoambiente.org/webinarlb2025.
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{/related_entries}Green Med Expo & Symposium 2025 - stand e appuntamenti di Assoambiente (Napoli, 28-30 maggio 2025)
Assoambiente anche quest’anno sarà presente con un proprio stand al Green Med Expo & Symposium (GME&S) dal 28 al 30 maggio 2025 a Napoli, presso la Mostra d'Oltremare. Tre giorni per approfondire i temi chiave della transizione ecologica, dell'economia circolare e dell'innovazione ambientale.
L’Associazione organizza ed interviene ad alcune importanti iniziative seminariali e convegnistiche sui temi di principale interesse per il settore. L’Associazione organizza ed interviene ad alcune importanti iniziative seminariali e convegnistiche sui temi di principale interesse per il settore.
Vi aspettiamo!
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/196/SAEC-COM/PE del 26.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/196/SAEC-COM/PE
Assoambiente anche quest’anno sarà presente con un proprio stand al Green Med Expo & Symposium (GME&S) dal 28 al 30 maggio 2025 a Napoli, presso la Mostra d'Oltremare. Tre giorni per approfondire i temi chiave della transizione ecologica, dell'economia circolare e dell'innovazione ambientale.
L’Associazione organizza ed interviene ad alcune importanti iniziative seminariali e convegnistiche sui temi di principale interesse per il settore. Segnaliamo in particolare:
- “Dalla governance agli impianti: focus sulla gestione dei rifiuti in Campania” – 28 maggio 2025 (16.30-18.00) Palco Regione Campania. Previsto l’intervento del Vice Presidente Assoambiente, Di Mezza;
- “I rifiuti tessili urbani. Una filiera in forte difficoltà in attesa dell’EPR” – 29 maggio 2025 (11.30-13.30) Palco CONAI. Evento organizzato da Assoambiente in collaborazione con UNIRAU e ARIU;
- “La dispersione dei mozziconi nell’ambiente, un problema che può essere risolto” - 29 maggio 2025 (12.30-14.30) Sala Procida. Previsto l’intervento del Direttore Assoambiente;
- “Raccolta differenziata, è ora di un cambio di paradigma” - 29 maggio 2025 (14.30-16.00) Palco CONAI. Previsto, tra gli altri, l’intervento del Direttore Assoambiente;
- “Le nuove sfide della regolazione per il mondo dei rifiuti” – 30 maggio 2025 (12.30-14.30) Sala Procida. Evento organizzato da Assoambiente. Prevista partecipazione del Vice Presidente Di Mezza e, tra gli altri, anche del Direttore divisione ambiente di ARERA. Modera il Dott. Tosto di Assoambiente.
Il programma generale degli eventi organizzati nell’ambito del GME&S sono disponibili qui.
La partecipazione al GME&S rappresenta anche una preziosa occasione di incontro, conoscenza e confronto pertanto Vi aspettiamo allo stand Assoambiente.
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{/related_entries}ASSOAMBIENTE partecipa al Green Med Symposium 2025
Staffetta Rifiuti, Energia Oltre, Agenzia di stampa - AGEEI, Eco dalle Città, AgenParl, Recover Magazine, Adriaeco, Lulop Magazine
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{/related_entries}Accordo tra UNIRAU e Agenzia delle Dogane
Reteambiente e Waste
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{/related_entries}ASSOAMBIENTE 23 maggio 2025
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{/related_entries}Seminario TIFORMA su ARERA Unbundling rifiuti - 16 giugno 2025 ore 10.00
TIFORMA ha organizzato un seminario (videoconferenza) di significativo interesse per il comparto dal titolo “Unbundling Rifiuti – DCO n. 146/2025 primi orientamenti dell’ARERA e ipotesi applicative della separazione contabile nel settore dei rifiuti urbani” previsto per il 16 giugno 2025 dalle 10:00 alle 12:30. Obiettivo del seminario è presentare, i contenuti DCO n. 146/2025, le logiche dell’unbundling contabile, la normativa di riferimento, le possibili ricadute sul settore dei rifiuti urbani, nonché le principali problematiche applicative.
Per l’iscrizione è necessario usare il link: https://tiforma.it/2025/05/19/unbundling-rifiuti-dco-n-146-2025/.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/195/SAEC-ARE/TO del 23.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/195/SAEC-ARE/TO
TIFORMA (società di formazione e consulenza) ha organizzato un seminario (videoconferenza) di interesse per il comparto dal titolo “Unbundling Rifiuti – DCO n. 146/2025 primi orientamenti dell’ARERA e ipotesi applicative della separazione contabile nel settore dei rifiuti urbani” previsto per il 16 giugno 2025 dalle 10:00 alle 12:30.
Nel merito, con Deliberazione n. 27/2024/R/RIF del 30 gennaio 2024 ARERA ha avviato il procedimento per la definizione delle direttive per la separazione contabile e amministrativa nel settore dei rifiuti urbani (unbundling).
Successivamente, in data 1° aprile 2025, con DCO n. 146/2025/R/RIF ha emesso il primo documento di consultazione circa i primi orientamenti per l’introduzione della separazione contabile e amministrativa nel settore dei rifiuti urbani, fissando al 7 maggio 2025 la data entro la quale poter inviare all’Autorità osservazioni e proposte in merito, con l’obiettivo di sviluppare orientamenti finali da porre in consultazione entro giugno 2025 e provvedimenti da emanarsi entro luglio 2025.
Stante quanto sopra, obiettivo del seminario è presentare, i contenuti DCO n. 146/2025, le logiche dell’unbundling contabile, la normativa di riferimento, le possibili ricadute sul settore dei rifiuti urbani, nonché le principali problematiche applicative.
Qualora interessati al seminario si prega di scrivere a l.tosto@fise.org, mentre per informazioni e iscrizione con quote agevolate anche per gli associati ad Assoambiente è necessario usare il seguente link: https://tiforma.it/2025/05/19/unbundling-rifiuti-dco-n-146-2025/.
Nel rimandare al programma dell’evento ed al link, rimaniamo a disposizione per aggiornamenti e informazioni.
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{/related_entries}Risposta MASE a interpello su quota riciclata e certificazione sacchetti raccolta RU
Il MASE ha risposto con prot. n. 0089121 del 12 maggio 2025 ad istanza di interpello n. 25506 dell’11 febbraio 2025 in merito a chiarimenti relativamente ai Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’affidamento del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani, della pulizia e spazzamento e altri servizi di igiene urbana, della fornitura di contenitori e sacchetti per la raccolta dei rifiuti urbani, della fornitura di veicoli, macchine mobili non stradali e attrezzature per la raccolta e il trasporto di rifiuti e per lo spazzamento stradale, adottati con Decreto 23 giugno 2022, n. 255. Il MASE, nel precisare che la risposta è pertinente unicamente al quesito posto, conferma che il contenuto di riciclato dei sacchi e sacchetti per rifiuti deve essere riferito al prodotto finito e precisa le casistiche in merito alla certificazione degli stessi.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/194/SAEC-NOT/PE del 23.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/194/SAEC-NOT/PE
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha risposto con prot. n. 0089121 del 12 maggio 2025 ad istanza di interpello n. 25506 dell’11 febbraio 2025 avanzata da Confindustria per alcuni chiarimenti relativamente ai Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’affidamento del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani, della pulizia e spazzamento e altri servizi di igiene urbana, della fornitura di contenitori e sacchetti per la raccolta dei rifiuti urbani, della fornitura di veicoli, macchine mobili non stradali e attrezzature per la raccolta e il trasporto di rifiuti e per lo spazzamento stradale, adottati con Decreto 23 giugno 2022, n. 255.
In particolare, la richiesta di chiarimenti è riferita al criterio rubricato “6.1.4 Caratteristiche dei sacchi e sacchetti” che riporta, tra le altre cose, quanto segue: “Verifica: L’offerente presenta documentazione tecnica del prodotto che intende fornire dalla quale si evinca la rispondenza ai criteri e alle norme tecniche indicate o altra documentazione equivalente. Per quanto riguarda il contenuto di riciclato l’offerente presenta una certificazione rilasciata da un organismo di valutazione della conformità ai sensi del regolamento (CE) 765/2008 che attesti il contenuto di materiale riciclato (…)”.
Il MASE, oltre a confermare che il contenuto di riciclato dei sacchi e sacchetti per rifiuti deve essere riferito al prodotto finito, precisa che:
- “per i sacchi e sacchetti usa e getta in plastica il contenuto di riciclato deve essere attestato mediante una certificazione rilasciata da un organismo di valutazione della conformità ai sensi del Regolamento (CE) n. 765/2008; ad esempio, certificazioni di prodotto ReMade in Italy®, con indicazione in etichetta della percentuale di materiale riciclato, o “Plastica seconda vita”, con l’indicazione della percentuale di materiale riciclato sul certificato e relativo allegato;
- “per le borse in plastica riutilizzabili il contenuto di materiale riciclato deve essere attestato mediante una certificazione rilasciata da un organismo di valutazione della conformità ai sensi del Regolamento (CE) n. 765/2008, o mediante documentazione attestante l’ottenimento del logo “Made Green in Italy”;
- “per i sacchi e sacchetti in carta il contenuto di materiale riciclato deve essere attestato mediante una certificazione rilasciata da un organismo di valutazione della conformità ai sensi del Regolamento (CE) n. 765/2008; ad esempio, certificazioni di prodotto “Riciclato PEFC™” (o PEFC Recycled™), “FSC® Riciclato”, “FSC® Misto” (o “FSC® Mix”), o equivalenti;
- “solo per i sacchi e sacchetti in carta, nel caso non siano utilizzate le predette certificazioni, o dichiarazioni di riciclaggio equivalenti, è possibile una dichiarazione sottoscritta dal legale rappresentante del produttore del sacchetto che attesti la conformità al criterio e l’impegno ad accettare un’ispezione da parte di un organismo riconosciuto volta a verificare la rispondenza al criterio oppure che attesti la conformità al criterio unitamente alla presentazione di documenti contabili sottoposti a verifica che dimostrino che almeno il 70% dei materiali destinati al prodotto proviene da materiali riciclati. Non è quindi sufficiente la presentazione di documentazione tecnica da cui si possa evincere la conformità al criterio”.
Infine il MASE ribadisce che “il contenuto di riciclato e la relativa certificazione di cui alla specifica tecnica 6.1.4 sono da riferirsi al solo prodotto finito, e che la conformità al criterio non può essere dedotta unicamente dalle certificazioni dei materiali o semi lavorati con cui sono realizzati i prodotti finiti”.
Il Ministero comunque specifica che la risposta al quesito è da intendersi pertinente e valida “in relazione al quesito formulato, con esclusione di qualsiasi riferimento a specifiche procedure o procedimenti, anche a carattere giurisdizionale, eventualmente in corso o in fase di evoluzione, per i quali occorrerà considerare tutti gli elementi pertinenti al caso di specie”.
Per maggiori approfondimenti si rinvia alla domanda di interpello e alla risposta del MASE.
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{/related_entries}Risposta MASE a interpello su chiarimenti ammissibilità rifiuti in discarica
Con risposta all’interpello n. 235616/2024, il MASE ha chiarito che:
- le autorità territorialmente competenti possano autorizzare, anche per settori confinati, alcune specifiche sottocategorie di discariche per rifiuti non pericolosi e individuare i relativi criteri di ammissibilità stabiliti, caso per caso, in base alla tipologia di sottocategoria, alle caratteristiche dei rifiuti, alla valutazione di rischio con riguardo alle emissioni della discarica e all’idoneità del sito, prevedendo altresì deroghe per specifici parametri, tra cui DOC e TSD;
- fermo restando che l’effettuazione del trattamento non necessariamente comporta che lo stesso sia automaticamente efficace ai fini del collocamento in discarica, occorre specificare che i rifiuti trattati devono altresì rispondere ai criteri di ammissibilità definiti nell’atto autorizzativo dall’autorità competente.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/193/SAEC-NOT/LE del 23.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/193/SAEC-NOT/LE
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha risposto con prot. n. 0086139 del 8 maggio 2025 ad istanza di interpello n. 235616 del 20 dicembre 2024 avanzata dalla Regione Puglia che ha richiesto chiarimenti interpretativi in particolare in merito:
- all’applicazione della disciplina delle sottocategorie di discariche per rifiuti non pericolosi (prevista dall’articolo 7-sexies del D.lgs. n. 36/2003 come modificato dal D.lgs. n. 121/ 2020);
- ai limiti di concentrazione nell’eluato per l’accettabilità dei rifiuti nelle discariche per rifiuti non pericolosi, con particolare riferimento al parametro DOC e al parametro IRDP previsti dalla Tabella 5 dell’Allegato 4 al medesimo Decreto.
In risposta al primo punto il MASE, nel ribadire quanto già espresso in risposta all’interpello promosso dalla provincia di Alessandria (cfr. circolare Assoambiente n. 234/2025) e cioè la discrezionalità delle autorità competenti che possono autorizzare deroghe ai limiti di accettabilità in discarica dei rifiuti urbani indifferenziati sottoposti a trattamento meccanico-biologico (TMB), aggiunge che “l’articolo 7-sexies del D.lgs. n. 36 del 2003, al comma 1 prevede che le autorità territorialmente competenti, nel rispetto dei principi stabiliti dal citato decreto, possano autorizzare, anche per settori confinati, alcune specifiche sottocategorie di discariche per rifiuti non pericolosi e il successivo comma 2 prescrive che i criteri di ammissibilità per le sottocategorie di discariche vengono individuati dalle autorità territorialmente competenti in sede di rilascio dell’autorizzazione e che gli stessi sono stabiliti, caso per caso, in base alla tipologia di sottocategoria, alle caratteristiche dei rifiuti, alla valutazione di rischio con riguardo alle emissioni della discarica e all’idoneità del sito, prevedendo altresì deroghe per specifici parametri, secondo le modalità di cui all’allegato 7 del medesimo decreto. Le autorità competenti, in fase di rilascio dell’autorizzazione e previa adeguata motivazione, possono consentire l’ammissione nelle sottocategorie anche di quei rifiuti caratterizzati da parametri DOC e TSD diversi da quelli della tabella 5 dell’allegato 4, nei limiti indicati dalla procedura di valutazione del rischio”.
In relazione alla seconda richiesta di chiarimento il MASE chiarisce che “considerato che l’articolo 7, comma 1, prevede che i rifiuti possono essere collocati in discarica solo dopo il trattamento per come definito all’articolo 2, lettera h, è necessario specificare che dal trattamento deve conseguire la modifica delle caratteristiche dei rifiuti, allo scopo di ridurne il volume o la natura pericolosa, di facilitarne il trasporto, di agevolare il recupero o di favorirne lo smaltimento in condizioni di sicurezza. Fermo restando che l’effettuazione del trattamento non necessariamente comporta che lo stesso sia automaticamente efficace ai fini del collocamento in discarica, occorre specificare che i rifiuti trattati devono altresì rispondere ai criteri di ammissibilità definiti nell’atto autorizzativo dall’autorità competente”.
In conclusione il MASE precisa altresì che il manuale “Criteri metodologici per l’applicazione dell’analisi assoluta di rischio alle discariche” del 2005 è stato ritirato ed è in corso l’aggiornamento da parte di SNPA.
Per maggiori approfondimenti si rinvia alla domanda di interpello (e relativo allegato) e alla risposta del MASE.
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{/related_entries}REGIONE LOMBARDIA - Opportunità, servizi e finanziamenti per le PMI
Regione Lombardia ha reso noto che ART-ER, partner di Simpler – EEN, organizza la ‘call4solvers’ nell’ambito del programma internazionale IOIP System Innovation 2025 di Ecosister rivolto a fornitori di soluzioni innovative con un TRL minimo di 3, micro - imprese, PMI, scale up, start up, spin off, laboratori, gruppi di ricerca e ricercatori (cd. solutori), nazionali e internazionali, che possono presentare le proprie soluzioni in risposta alle sfide di open innovation lanciate da 34 ‘corporate’ dell’Emilia-Romagna.
Le ‘challenge’ riguardano quattro principali ‘cluster’ tematici:
- Data Collection, Analytics & Traceability for the Ecological Transition,
- Manufacturing Methods and Industrial Optimization,
- Sustainable Materials, Products and Processes,
- Green Energy and Biodiversity.
Candidature entro il 27 giugno 2025 (ore 17) qui: https://ioip-2025.b2match.io/page-3351
Per le aziende ammesse, fino all’11 luglio 2025 sono previsti incontri one-to-one per stabilire partnership per progetti pilota o collaborazioni commerciali.
Ecosister è il progetto finanziato per la transizione sostenibile in Emilia-Romagna nell’ambito dell’area “Clima, Energia e Mobilità sostenibile”.
Per maggiori informazioni vedi allegato.
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{/related_entries}ASSOAMBIENTE al Green Med Symposium 2025
ASSOAMBIENTE, l’Associazione che rappresenta le imprese che operano nel settore dell’igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare, smaltimento rifiuti e bonifiche, sarà tra i protagonisti del Green Med Expo & Symposium 2025, in programma a Napoli dal 28 al 30 maggio presso la Mostra d’Oltremare.
L’evento intende favorire il dialogo tra aziende, associazioni e istituzioni sui temi legati alla sostenibilità e alla Circular Economy, con particolare attenzione sul Sud Italia.
Nel corso della tre giorni partenopea ASSOAMBIENTE in particolare proporrà due appuntamenti.
Il 29 Maggio (ore 11.30-13.00), si terrà il talk “I rifiuti tessili urbani, una filiera in forte difficoltà in attesa dell’EPR”, promosso in collaborazione con UNIRAU ed ARIU, nel corso del quale si approfondirà il tema della gestione dei rifiuti tessili: attualmente sia il MASE (tramite un apposito DM), che la UE (tramite la revisione della direttiva europea 2008/98) stanno lavorando alla definizione del regime di responsabilità estesa del produttore (EPR) per questa filiera, provvedimenti che verosimilmente saranno varati nel primo semestre del 2026. L’incontro si focalizzerà sulle questioni chiave che dovranno essere prese in considerazioni nella definizione delle regole del sistema. L'iniziativa è realizzata grazie al sostegno di Agenzia GASLINI ALBERTI FILIPPO - UNIPOL. Qui il programma: https://www.greenmedsymposium.it/exports/pdf/21177.pdf?v=67fe21cacbbe3
Il 30 Maggio (ore 12.00 – 15.00) si terrà il talk “Le nuove sfide della regolazione per il mondo dei rifiuti”: la regolazione dell’Arera sta proseguendo il suo percorso di definizione di un quadro omogeneo e stabile nel comparto rifiuti per assetti organizzativi più efficienti e caratterizzati da una migliore qualità del servizio. La tavola rotonda metterà a confronto i principali stakeholders del settore da una prospettiva istituzionale e industriale in merito alle nuove sfide per il terzo periodo regolatorio. Qui il programma: https://www.greenmedsymposium.it/exports/pdf/21018.pdf?v=67fe225763af1
Inoltre il Vice Presidente Ferdinando Di Mezza interverrà al convegno “Dalla governance agli impianti: focus sulla gestione dei rifiuti in Campania”, mentre il Direttore Elisabetta Perrotta sarà tra i relatori degli eventi con focus su “Raccolta differenziata, è ora di un cambio di paradigma” e “La dispersione dei mozziconi nell’ambiente, un problema che può essere risolto”.
ASSOAMBIENTE sarà presente per tutta la durata della Manifestazione con un proprio spazio espositivo all'interno del quale troveranno spazio anche le Associazioni UNIRAU e ARIU.
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{/related_entries}L’ENERGIA SPIEGATA - Festival dell’energia 2025 | Lecce, 29-31 Maggio
L’ENERGIA SPIEGATA FESTIVAL DELL’ENERGIA giunto alla XIII Edizione si terrà a Lecce dal 29 al 31 maggio 2025.
Il Festival nasce nel 2008 con lo scopo di creare una grande occasione di network e un appuntamento che è insieme dialogo, aggiornamento e conoscenza.
Il Comitato d'Onore del Festival è presieduto dal Presidente ASSOAMBIENE, Chicco Testa che sarà presene nell'evento di inaugurazione “ENERGIA POSSIBILE, ENERGIA NECESSARIA Come cambia la sicurezza energetica nel mondo multipolare? Istituzioni, imprese e cittadini di fronte a nuove incertezze” (11:00 - 13:00 | Teatro Apollo, Lecce).
Clicca qui per il Programma
ASSOAMBIENTE è Partner Kilowatt del Festival dell’Energia 2025.
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{/related_entries}Green Med Expo & Syposium 2025 | Gli appuntamenti ASSOAMBIENTE
ASSOAMBIENTE partecipa al Green Med Expo & Symposium 2025 che si terrà a Napoli dal 28 al 30 maggio. Un evento importante per favorire il dialogo tra aziende, associazioni e istituzioni sui temi legati alla sostenibilità e alla Circular Economy, con un focus particolare sul Sud Italia.
Il GREEN MED riportano gli Organizzatori “vuole essere un tessuto connettivo che mette insieme teste, pensieri e azioni in una relazione che influenza lo sviluppo e la crescita di tutti i partecipanti. Crediamo nell’importanza del pensiero multi-specie come approccio per diffondere la cultura, accelerare l’innovazione, rigenerarsi e adattarsi ai tempi che cambiano. Per questo mettiamo a confronto persone, idee ed esperienze diverse. Scegliamo il dialogo come procedimento di ricerca ovvero la modalità più efficace per discutere qualunque teoria: una forma di comunicazione genuina, libera, aperta. Vogliamo creare una comunità che unisca le persone tra di loro, alla natura e a se stessi”. Clicca qui per il Programma della Manifestazione.
All'interno della tre giorni partenopea segnaliamo i seguenti appuntamenti
29 Maggio ore 11.30 - 13.00 | Palco Conai | I RIFIUTI TESSILI URBANI. UNA FILIERA IN FORTE DIFFICOLTÀ IN ATTESA DELL’EPR a cura di ASSOAMBIENTE in collaborazione con UNIRAU ed ARIU
La gestione dei rifiuti tessili rappresenta uno dei temi al centro del confronto non solo europeo ma anche nazionale. In particolare attualmente sia il MASE tramite un apposito DM che la UE tramite la revisione della direttiva europea 2008/98 stanno lavorando per la definizione del regime di responsabilità estesa del produttore (EPR) per questa filiera, provvedimenti che verosimilmente saranno varati nel primo semestre del 2026. L’incontro si propone di mettere in luce questioni chiave che dovranno essere prese in considerazioni nella definizione delle regole del sistema.
L'iniziativa è realizzata grazie al sostegno di Agenzia GASLINI ALBERTI FILIPPO - UNIPOL.
30 Maggio ore 12.00 - 15.00 | Sala Procida | LE NUOVE SFIDE DELLA REGOLAZIONE PER IL MONDO DEI RIFIUTI | Sala Procida a cura di ASSOAMBIENE
Nel corso del 2025 la regolazione dell’Arera prosegue il suo percorso di definizione di un quadro omogeneo e stabile nel comparto rifiuti per assetti organizzativi più efficienti e caratterizzati da una migliore qualità del servizio. La tavola rotonda si propone di mettere a confronto i principali stakeholders del settore da una prospettiva istituzionale e industriale in merito alle nuove sfide per il terzo periodo regolatorio.
ASSOAMBIENTE sarà presene per tutta la durata della Manifestazione con un proprio spazio espositivo all'interno del quale troverete anche UNIRAU e ARIU.
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{/related_entries}Revisione tecnica PNRR
Lo scorso 19 maggio la Cabina di regia sul PNRR presieduta dal Ministro per gli affari europei, Tommaso Foti, ha approvato la proposta di revisione tecnica del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza attualmente all’esame di Camera e Senato.
L’aggiornamento riguarda sia casi di modifiche per sopravvenute circostanze oggettive sia correzioni formali, nel pieno rispetto del regolamento UE sul dispositivo di ripresa e resilienza, che permette agli Stati membri di richiedere modifiche del proprio Piano nazionale.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/192/SAEC-NOT/PE del 22.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/192/SAEC-NOT/PE
Lo scorso 19 maggio la Cabina di regia sul PNRR presieduta dal Ministro per gli affari europei, Tommaso Foti, ha approvato la proposta di revisione tecnica del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
L’aggiornamento riguarda sia casi di modifiche per sopravvenute circostanze oggettive sia correzioni formali, nel pieno rispetto del regolamento UE sul dispositivo di ripresa e resilienza, che permette agli Stati membri di richiedere modifiche del proprio Piano nazionale. A seguito delle proposte presentate dalle amministrazioni competenti, il 21 marzo 2025 è stata avviata un’interlocuzione con la Commissione europea per valutare la compatibilità delle modifiche con le condizioni fissate dal PNRR. La Commissione europea ha deciso di concentrarsi principalmente sulle modifiche che incidono sulla settima rata di pagamento.
Tra le modifiche introdotte si segnala in particolare:
M1C1 Riforma 1.10 - Riforma del quadro legislativo in materia di appalti pubblici e concessioni: la milestone M1C1-73ter è stata riformulata per specificare che il monitoraggio del processo di professionalizzazione delle stazioni appaltanti includerà un’analisi da parte della Cabina di Regia sugli effetti dell’applicazione del nuovo Codice dei Contratti Pubblici, approfondendo i fattori che contribuiscono alla riduzione dei tempi decisionali ed estendendo il monitoraggio anche alle attività di autovalutazione. La milestone M1C1-84bis è stata riorganizzata per promuovere la riduzione dei tempi tra aggiudicazione e sottoscrizione dei contratti, introducendo l’indicatore “Decision speed”, tre deliverable distinti e un obbligo per le stazioni appaltanti qualificate che superano i 160 giorni di adottare misure correttive;
M2C1 Investimento 1.1 – Realizzazione nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti: La revisione del target M2C1-16TER ha avuto l’obiettivo di chiarire meglio il significato del traguardo relativo alla riduzione del divario tra le regioni italiane con i migliori e i peggiori risultati in termini di raccolta differenziata. L’Amministrazione ha proposto di specificare chiaramente quali siano le regioni coinvolte, correggendo anche un errore materiale con l’aggiornamento del valore di partenza (baseline). Inoltre, per sottolineare i progressi compiuti dall’Italia, è stato introdotto un sub-obiettivo che prevede l’aumento della media dei tassi di raccolta differenziata rispetto all’anno di riferimento, sia a livello nazionale che nelle tre regioni più virtuose;
M2C2 Investimento 1.4 – Sviluppo biometano secondo criteri per promuovere l’economia circolare: l'Amministrazione titolare ha proposto lo spostamento della scadenza dell'obiettivo M2C2-4 di almeno 6 mesi e un aumento del costo totale dell'Investimento di 640 milioni rinvenienti da risorse liberate dalla rimodulazione dell’Investimento M2C2 I3.2 - Utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate. Per quanto riguarda lo spostamento temporale, esso si rende necessario alla luce dell’epidemia di PSA che interessa le Regioni del Nord Italia (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna);
M2C2 Investimento 3.2 – Utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate: la revisione di questa misura è intervenuta a causa di circostanze oggettive che richiedono un generale ripensamento della misura. La proposta riguarda ad oggi l’eliminazione del sub-requisito previsto dal target finale M2C2-51 e la corrispondente riduzione finanziaria della misura in favore dell’Investimento M2C2 1.4 - Sviluppo biometano;
M2C2 Investimento 4.3.2 – Programma di rinnovamento della flotta di veicoli privati e commerciali leggeri con veicoli elettrici: a seguito di una rimodulazione delle risorse della misura M2C2I4.3 sulle infrastrutture di ricarica elettrica, è stato introdotto un nuovo investimento: un programma di rottamazione dei veicoli. Questo prevede la sostituzione di un’auto a combustione interna con un veicolo a zero emissioni di nuova acquisizione. I contributi sono destinati a persone fisiche residenti in aree urbane funzionali, con limiti ISEE prestabiliti, per l’acquisto di auto private a emissioni zero (categoria M1), e a microimprese situate nelle stesse aree per l’acquisto di veicoli commerciali elettrici (categorie N1 e N2).
In merito all’avanzamento finanziario del Piano, ad oggi sono state rendicontate sette richieste di pagamento e sono stati emessi i corrispondenti finanziamenti per le prime sei rate, che hanno consentito all’Italia di essere lo Stato che ha ricevuto l’importo maggiore di finanziamento, pari a 122 miliardi, corrispondente al 63% della dotazione complessiva del PNRR. Con il prossimo pagamento della settima rata, attualmente in fase di verifica finale da parte della Commissione europea, sarà confermato il primato europeo dell’Italia nell'avanzamento del Piano, con 140 miliardi ricevuti, corrispondenti al 72% della dotazione complessiva e, in termini di performance, si raggiungerà circa il 55% degli obiettivi programmati. Sono tuttora in corso interlocuzioni con le Amministrazioni titolari e con la Commissione europea, ai fini della piena attuazione del Piano, anche attraverso un suo aggiustamento complessivo.
Una volta formalizzata la proposta di revisione (attualmente all’esame di Camera e Senato), si dovrà attendere l’approvazione da parte della Commissione europea che dovrebbe avvenire entro la fine di giugno.
Si rimanda alla proposta di revisione, in allegato alla presente, per ulteriori dettagli.
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{/related_entries}Sentenza Consiglio di Stato su abbandono rifiuti e responsabilità del trasportatore
Con la Sentenza 456/2025 il Consiglio di Stato ha ribadido i principi generali di responsabilizzazione e di cooperazione di tutti i soggetti coinvolti nel ciclo afferente alla gestione dei rifiuti, stabilendo che l'impresa che trasporta materiali deve assicurarsi che si tratti di beni e non di rifiuti se la dizione sul documento di trasporto è generica (nel caso di specie “Pvc triturato”), altrimenti risponde dell'eventuale abbandono di rifiuti sanzionato dall’art. 255 del D.lgs. n. 152/2006.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/191/SAEC-GIU/LE del 22.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/191/SAEC-GIU/LE
L'impresa che trasporta materiali deve assicurarsi che si tratti di beni e non di rifiuti se la dizione sul documento di trasporto è generica (nel caso di specie “Pvc triturato”), altrimenti risponde dell'eventuale abbandono di rifiuti sanzionato dall’art. 255 del D.lgs. n. 152/2006.
È quanto stabilisce la sentenza 456/2025 del Consiglio di Stato che ha ritenuto legittima l'ordinanza con cui il Sindaco di un Comune veneto ordinava la rimozione di alcuni rifiuti plastici abbandonati non solo al proprietario del sito, ma anche alla ditta, non autorizzata, che li aveva trasportati.
I Giudici, richiamando i principi generali di responsabilizzazione e di cooperazione di tutti i soggetti coinvolti nel ciclo afferente alla gestione dei rifiuti, ai sensi del combinato disposto degli artt. 178 e 188 del D.lgs. n. 152/2006, hanno ricordato che “la corretta gestione dei rifiuti grava su tutti i soggetti coinvolti nella loro produzione, detenzione, trasporto e smaltimento, essendo detti soggetti investiti di una posizione di garanzia in ordine al corretto smaltimento dei rifiuti stessi”.
Nella Sentenza del Consiglio di Stato si legge che il trasportatore, di fronte all'espressione generica "Pvc triturato" presente sul documento di trasporto, avrebbe dovuto acquisire dal produttore le informazioni e certificazioni utili a sostenere la natura di "materia prima secondaria" del materiale trasportato e verificare la correttezza dei documenti di trasporto per rilevare, quantomeno, "le difformità e/o anomalie agevolmente percepibili" tra quanto dichiarato e la natura del materiale trasportato.
Risulta invece che, al contrario, la società non abbia svolto alcun tipo di controllo in ordine al contenuto delle 141 big bags consegnatele dal produttore, non ottemperando, così facendo, al principio secondo cui la responsabilità della gestione dei rifiuti grava su tutti i soggetti coinvolti nella loro produzione, detenzione, trasporto e smaltimento.
Per ogni approfondimenti si rinvia alla Sentenza del Consiglio di Stato.
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{/related_entries}Commissione UE pubblica la Strategia per il Mercato unico
Il 21 maggio 2025 la Commissione europea ha presentato la Comunicazione su “Il mercato unico: il nostro mercato domestico europeo in un mondo incerto.
Una strategia per rendere il mercato unico semplice, continuo e forte” nel quale vengono definite le azioni necessarie a ridurre gli ostacoli esistenti che frenano gli scambi e gli investimenti all'interno dell'UE, aiutare le PMI a gestire ed ampliare le loro attività e promuovere la digitalizzazione.
La Strategia si concentra innanzitutto sull'eliminazione dei 10 ostacoli più dannosi segnalati dalle imprese, i " terribili dieci " individuati sulla base di ampie consultazioni con gli stakeholder:
- norme UE troppo complesse e frammentate;
- barriere al mercato unico da parte degli Stati membri;
- norme commerciali complicate;
- riconoscimento delle qualifiche professionali;
- procedimenti di standardizzazione troppo lenti;
- norme frammentate su imballaggi, etichettatura e rifiuti;
- mancanza di conformità dei prodotti;
- normativa nazionale sui servizi restrittiva e divergente;
- procedure onerose per il distacco temporaneo dei lavoratori;
- vincoli territoriali di fornitura (TSC).
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/190/SAEC-EUR/PE del 22.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/190/SAEC-EUR/PE
Il 21 maggio 2025 la Commissione europea ha presentato la Comunicazione su “Il mercato unico: il nostro mercato domestico europeo in un mondo incerto. Una strategia per rendere il mercato unico semplice, continuo e forte” nel quale vengono definite le azioni necessarie a:
- ridurre gli ostacoli esistenti che frenano gli scambi e gli investimenti all'interno dell'UE,
- aiutare le PMI a gestire ed ampliare le loro attività
- promuovere la digitalizzazione.
Considerando l’attuale contesto internazionale caratterizzato da volatilità economica e da tensioni commerciali, la Commissione europea - in risposta alla richiesta del Consiglio europeo ed in relazione alle conclusioni delle relazioni di Enrico Letta e Mario Draghi del 2024 - mira a rafforzare mercato dell'UE quale primo motore della competitività.
La Commissione evidenzia infatti che dalla sua creazione, più di trent’anni fa, il mercato unico UE è stato un potente catalizzatore per la crescita, la prosperità e la solidarietà dell'Europa e ha visto ad oggi un aumento del PIL dell'UE di almeno il 3-4% e la creazione di 3,6 milioni di posti di lavoro. La Commissione auspica che con l’attuale ulteriore completamento del mercato unico si possa raggiungere il raddoppio dei vantaggi ad oggi conseguiti.
La Strategia per il mercato unico si concentra su diverse priorità:
- Eliminazione delle barriere: pur riconoscendo la necessità di lavorare per eliminare tutti gli ostacoli, la strategia si concentra sull'eliminazione dei 10 ostacoli più dannosi segnalati dalle imprese, i "terribili dieci" individuati sulla base di ampie consultazioni con gli stakeholder:
- norme UE troppo complesse e frammentate;
- barriere al mercato unico da parte degli Stati membri;
- norme commerciali complicate;
- riconoscimento delle qualifiche professionali;
- procedimenti di standardizzazione troppo lenti;
- norme frammentate su imballaggi, etichettatura e rifiuti;
- mancanza di conformità dei prodotti;
- normativa nazionale sui servizi restrittiva e divergente;
- procedure onerose per il distacco temporaneo dei lavoratori;
- vincoli territoriali di fornitura (TSC).
- Sostenere lo sviluppo e la crescita delle PMI: Per aiutare le PMI a sfruttare al meglio le opportunità offerte dal mercato unico, la Commissione introduce una nuova definizione di piccole imprese a media capitalizzazione (PMI) e propone uno "SME ID", uno strumento online per offrire in modo semplice la possibilità di verificare lo status di PMI;
- Semplificare le norme esistenti e fare della digitalizzazione la norma e al fine di ridurre gli oneri normativi e amministrativi per le imprese, la Commissione pubblica oggi anche un quarto pacchetto omnibus di semplificazione per le imprese;
- Migliorare la titolarità congiunta del mercato unico: per rendere più tangibili i benefici del mercato unico, è importante aumentarne la titolarità politica congiunta con gli Stati membri. A tal fine, gli Stati membri dovrebbero nominare un rappresentante di alto livello per il mercato unico ("Sherpa") incaricato di vigilare sull'applicazione delle norme del mercato unico dell'UE. Gli Stati membri sono inoltre incoraggiati a prevenire gli ostacoli al mercato unico valutando la proporzionalità dei loro progetti di misure nazionali.
Rispetto alle disposizioni riportate nella Comunicazione segnaliamo in particolare:
- focus sul GPP (appalti pubblici verdi) nell’ottica di armonizzare le norme sugli appalti pubblici per l'introduzione di requisiti armonizzati di criteri sostenibili non legati al prezzo;
- etichettatura e passaporto digitale di prodotto (DPP) nell'ambito del Regolamento imballaggi (PPWR) e del Regolamento sull'etichettatura dei prodotti tessili. I codici QR sono citati come esempio di strumento digitale non esclusivo, aprendo la strada all'utilizzo di altre tecnologie (ad esempio la tecnologia wireless);
- spedizioni di rifiuti e materiali riciclati, temi su cui si evidenzia la necessità di armonizzazione dei criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto (EoW), che è fondamentale per deframmentare il mercato unico europeo del riciclaggio e di semplificazione delle modalità operative relative al transfrontaliero;
- armonizzazione e semplificazione delle norme sulla responsabilità estesa del produttore (EPR), compresa, ad esempio, l'eliminazione dei requisiti ingiustificati del rappresentante autorizzato dall'EPR.
La Comunicazione non entra comunque in dettagli specifici, anche per quanto riguarda il settore della valorizzazione dei rifiuti, per le finalità dettate dalla Strategia, a livello europeo.
Per maggiori informazioni si rimanda al sito della Commissione dove sono disponibili:
- il testo della Strategia per il mercato unico (solo in inglese, qui)
- le domande e risposte (in italiano qui, dove però il sito Commissione UE precisa che la traduzione non è ufficiale e quindi sono possibili errori, per versione originale andare su versione in inglese, disponibile qui).
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{/related_entries}Circular Talks di Assoambiente | Norme UNI su servizi pulizia delle strade e gestione RU
Si terrà il 26 Maggio prossimo il Webinar “Norme UNI su servizi pulizia delle srade e gestione RU” oganizzato da ASSOAMBIENTE nell'ambito dei Circular Talks 2025.
Il Webinar vedrà la partecipazione del Direttore Assoambiene, Elisabetta Perrotta e del Presidente Commissione Ambiente UNI, Giovanni Maria Baiano.
La UNI 11680:2025 su "Metodologia per la rilevazione della presenza di spazzature negli spazi pubblici e la misurazione dell'efficacia dei servizi di pulizia svolti mediante la classificazione delle strade e l'applicazione del metodo delle sezioni" che consente di classificare le condizioni di pulizia delle strade prima e dopo lo svolgimento degli interventi di spazzamento e dei servizi collaterali;
La UNI 11664-1,2,3:2025 su "Livelli di prestazione e modalità e condizioni di accettazione dei servizi di pulizia delle strade e di gestione dei rifiuti urbani" che definisce i requisiti generali idonei a definire i livelli di prestazione e le modalità e condizioni di accettazione dei servizi di pulizia delle strade e di gestione dei rifiuti urbani, e i requisiti da prendere in considerazione per la stesura e la gestione dei contratti per lo svolgimento di tali servizi, articolata in 3 parti:
Parte 1: "Requisiti Generali"
Parte 2: "Metodologie di misura dei livelli di prestazione e per determinare l'accettazione, definire i contenuti ed assicurare l'adempimento dei contratti relativi ai servizi di raccolta indifferenziata o differenziata di rifiuti urbani, di pulizia e manutenzione dei contenitori, di riduzione dei rifiuti abbandonati"
Parte 3: "Metodologie di misura dei livelli di prestazione e per determinare l'accettazione, definire i contenuti ed assicurare l'adempimento dei contratti relativi alla pulizia manuale e meccanica ed al lavaggio delle strade e dei marciapiedi
Clicca qui per Registrare la Partecipazione
Clicca qui per scaricare il Programma
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{/related_entries}Aggiornamento mensile FEAD su UE policy – 23 maggio 2025 ore 11.00
In riferimento all’aggiornamento mensile organizzato da FEAD sui dossier in esame a livello europeo, segnaliamo che il prossimo appuntamento è per il 23 maggio 2025 ore 11.00.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/189/SAEC-EUR/PE del 21.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/189/SAEC-EUR/PE
FEAD organizza mensilmente un incontro via web della durata di un’ora in cui vengono sintetizzate le principali tematiche in corso di esame a livello europeo, che interessano in particolare la gestione dei rifiuti e la Circular Economy.
Per quanti interessati segnaliamo che il prossimo incontro si terrà il 23 maggio 2025, dalle ore 11.00 alle ore 12.00.
Di seguito il seguente link per seguire evento:
Microsoft Teams
Meeting ID: 387 199 539 516 9
Passcode: 4Lj3X6x3
Per eventuali richieste o quesiti, potete rivolgerVi a e.perrotta@fise.org.
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Staffetta Rifiuti
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Largo Consumo
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{/related_entries}PRGR Marche – adottata proposta a seguito di procedura VAS
Con DGR n. 646 del 5 maggio 2025 recante "Proposta di deliberazione di competenza del Consiglio regionale concernente Approvazione del “Piano regionale di gestione dei rifiuti - Aggiornamento del Piano approvato con Deliberazione della Assemblea Legislativa n. 128 del 14/04/2015”, è stata adottata la Proposta di Piano Regionale Rifiuti a seguito della procedura di VAS (disponibile qui).
Diverse le modifiche apportate anche a seguito del confronto avviato con le Associazioni tra cui AMIS e Assoambiente.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/188/SAEC-NOT/PE del 21.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/188/SAEC-NOT/PE
Per le imprese con impianti nella Regione Marche e comunque per tutti i soggetti interessati, anche grazie alla collaborazione con AMIS, informiamo che con DGR n. 646 del 5 maggio 2025 recante "Proposta di deliberazione di competenza del Consiglio regionale concernente Approvazione del “Piano regionale di gestione dei rifiuti - Aggiornamento del Piano approvato con Deliberazione della Assemblea Legislativa n. 128 del 14/04/2015”, è stata adottata la Proposta di Piano Regionale Rifiuti a seguito della procedura di VAS (disponibile qui).
In attesa della approvazione definitiva in Consiglio Regionale si riportano di seguito, in estrema sintesi, le modifiche principali che gli organi amministrativi e politici della Regione hanno effettuato sulla precedente bozza a seguito delle osservazioni di Assoambiente e AMIS:
- richiesta di annullamento/sospensione nel periodo transitorio la riduzione della conferibilità dal 50% al 30% dei rifiuti speciali nelle discariche per gli urbani.
Introdotte disposizioni che, attraverso la previsione di una fase transitoria, annullano o sospendono temporaneamente la riduzione della conferibilità dal 50% al 30% dei rifiuti speciali nelle discariche per rifiuti urbani. Tale riduzione troverà eventualmente efficacia applicativa solo in esito al monitoraggio del Piano sulla base dei dati al 31/12/2026, quindi alla luce di un oggettivo quadro di riferimento aggiornato dei dati delle volumetrie di abbancamento disponibili e più in generale dei valori tendenziali degli indicatori di performance e di attuazione del Piano, allo scopo di consentire al meglio il rispetto di un principio di prossimità nello smaltimento dei rifiuti speciali, ferma restando la necessaria e vincolante riserva da garantire per lo smaltimento dei rifiuti urbani;
- “calibratura” del termovalorizzatore ai dati reali dei rifiuti, anche quelli provenienti dai settori produttivi, in modo più ampio ed efficace di quanto sinora disposto e rispetto al fabbisogno dell'intera regione, anche per i rifiuti speciali.
La nuova proposta prevede che il dimensionamento dell'impianto di termovalorizzatore, in termini di carico termico autorizzato, dovrà essere valutato in base a specifici approfondimenti tecnici da condurre in fase di progettazione ed a partire dai dati della situazione di contesto riportata nel quadro conoscitivo e assunte le ipotesi, i vincoli e gli obiettivi del Piano in relazione sia ai livelli di produzione che ai livelli di RD e di effettivo recupero conseguiti;
- chiarimento e modifica dei criteri di localizzazione degli impianti di gestione rifiuti.
Inserita revisione par. 30.2 “Ambito di applicazione dei criteri localizzativi” una precisazione sul tema impianto nuovo e impianto esistente. In particolare nella definizione di “nuovo impianto” viene inclusa non solo la realizzazione di nuove strutture e l’ampliamento della superficie areale dell’impianto, ma ricomprende anche (ben oltre le definizioni statali date per la normativa AIA) i casi di introduzione di nuovi EER merceologicamente differenti. Viene invece evidenziato che non costituisce nuovo impianto l’introduzione di attività secondarie o complementari volte a migliorare l’efficienza del trattamento o gestione dei sottoprodotti generati dall’attività prevalente.
Riguardo alla richiesta di chiarire i limiti dell’ambito di applicazione dei nuovi criteri localizzativi rispetto agli impianti esistenti viene chiarito che, per questi ultimi, nell’ambito del procedimento del rinnovo dell’autorizzazione e/o richiesta di ampliamento, i criteri localizzativi dovranno essere tenuti in conto (solo) al fine di individuare i fattori di sensibilità al fine di prevedere eventuali prescrizioni autorizzative per mitigarne gli effetti.
Introdotto un periodo transitorio per il quale, sia agli impianti esistenti con in itinere richiesta di rinnovo e per i nuovi impianti che hanno in essere procedure di richiesta di autorizzazione, verranno applicati, in via transitoria, i criteri localizzativi del precedente PRGR del 2015.
Inserito periodo transitorio anche in riferimento alla ricerca dei siti idonei per gli impianti: al fine di garantire l’attuazione delle azioni previste dalle vigenti pianificazioni d’ambito in materia di individuazione di siti per la localizzazione di impianti strategici di smaltimento finale e fatto salvo quanto precedentemente definito in merito alla priorità da assegnare ad ampliamenti di impianti esistenti, viene previsto che fino alla approvazione del Piano d’Ambito Unico Regionale, nei casi in cui alla data di approvazione del presente Piano siano state avviate le procedure valutative ai sensi della VIA, la ricerca di siti idonei dovrà essere condotta in conformità ai criteri localizzativi definiti dal Piano 2015, così come recepiti applicati dalle pianificazioni d’ambito, che costituiranno anche coerente riferimento per le successive procedure autorizzatorie. A seguito della richiesta di evidenziare la scelta preferenziale delle aree industriali per l’insediamento degli impianti di smaltimento e recupero sono stati dettagliati i fattori che devono essere presi in considerazione per coniugare le esigenze economiche e sociali con la scelta di localizzazione in aree industriali, al fine di integrare il più possibile l’impiantistica di gestione rifiuti con gli altri usi produttivi dell’area prescelta.
Riguardo alla richiesta di specificare l’applicazione dei criteri escludenti in base alle diverse tipologie di impianti di gestione, soprattutto a garanzia e salvaguardia degli impianti di recupero nell’ottica di promozione dell’economia circolare, è stata prodotta una specifica tabella che, innanzi tutto, evidenzia meglio che il parametro delle distanze da garantire per le aree residenziali (500 m per discariche rifiuti inerti, 500 m per le discariche esistenti e 1.500 m per nuove discariche) si applica solo agli impianti di discarica, oltre che dettagliare come e in quale fase il fattore escludente vada applicato;
- È stato infine dato seguito ad un aggiornamento dei dati relativi alla produzione e gestione dei rifiuti, dati dai quali è partita tutta la programmazione del Piano con le ipotesi di scenari previsti e con l’indicazione di quelli preferenziali.
Segnaliamo che il testo del provvedimento ed i relativi allegati sono disponibili qui.
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{/related_entries}Accordo UNIRAU-Agenzia delle Dogane
la Repubblica - GSA - Canale Energia – Natura per te
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{/related_entries}Decreto FER X transitorio - pubblicate le Regole operative
Il 20 maggio 2025 è stato pubblicato, sul sito del MASE, il Decreto direttoriale n. 15 del 20 maggio 2025 recante approvazione delle Regole operative per la partecipazione alle procedute competitive relative al DM 30 dicembre 2024 (FER X Transitorio, meccanismo transitorio di supporto per impianti a fonti rinnovabili con costi di generazione vicini alla competitività di mercato con validità massima al 31 dicembre 2025).
Il documento fornisce le informazioni necessarie per un corretto adempimento di quanto previsto dal DM FERX Transitorio e dal quadro normativo e regolatorio vigente in materia, disciplinando, in particolare, tutte le attività e i processi preliminari all’avvio delle procedure competitive nonché lo svolgimento delle stesse.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/187/SAEC-ENE/PE del 20.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/187/SAEC-ENE/PE
Il 20 maggio 2025 è stato pubblicato, sul sito del MASE, il Decreto direttoriale n. 15 del 20 maggio 2025 recante approvazione delle Regole operative per la partecipazione alle procedute competitive relative al DM 30 dicembre 2024 (FER X Transitorio, meccanismo transitorio di supporto per impianti a fonti rinnovabili con costi di generazione vicini alla competitività di mercato con validità massima al 31 dicembre 2025).
Le Regole operative sono state elaborate dal GSE e trasmesse al MASE, ai sensi dell’articolo 12 del DM 30 dicembre 2024 (v. circolare Assoambiente n. 108/2025), che disciplinano i requisiti e le modalità per la presentazione delle manifestazioni di interesse e per la definizione delle procedure competitive allegate al decreto direttoriale (Allegati 1 e 2), del quale costituiscono parte integrante e sostanziale.
Il documento fornisce le informazioni necessarie per un corretto adempimento di quanto previsto dal DM FERX Transitorio e dal quadro normativo e regolatorio vigente in materia, disciplinando, in particolare, tutte le attività e i processi preliminari all’avvio delle procedure competitive nonché lo svolgimento delle stesse. Il DM FERX Transitorio disciplina le modalità e le condizioni di accesso al meccanismo di supporto a seguito di partecipazione a procedure competitive per gli impianti di potenza superiore a 1 MW.
Gli impianti di potenza fino a 1 MW possono accedere direttamente al meccanismo di supporto entro il termine del 31 dicembre 2025 e comunque nei limiti di un contingente di potenza pari a 3 GW.
Si ricorda che tra le tecnologie finanziate dal DM FERX, oltre al fotovoltaico, all'eolico e all'idroelettrico, ci sono anche quelle relative agli impianti di trattamento di gas residuati dai processi di depurazione. Tra questi rientrano gli impianti che producono biometano dai fanghi prodotti in un impianto di trattamento delle acque reflue, civili e industriali.
Il decreto entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sul sito e della sua adozione è data notizia mediante pubblicazione in GU. Sarà data notizia anche sul sito del GSE.
Per ulteriori informazioni si rimanda a:
Link al decreto
Link all’Allegato 1 contenente le regole operative
Link all’Allegato 2 contenete gli allegati
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{/related_entries}Classificazione rifiuti batterie e accumulatori – Nuovi codici EER
Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea è stata pubblicata la Decisione delegata (UE) 2025/934 della Commissione europea che modifica la Decisione 2000/532/CE, che istituisce l’elenco europeo armonizzato dei rifiuti.
La nuova Decisione delegata, che entrerà in vigore a partire dal 9 giugno 2025 e si applicherà a decorrere dal 9 novembre 2026, va a modificare l’elenco dei rifiuti relativamente ai rifiuti di batterie.
Tale aggiornamento, stando a quanto evidenziato dalla Commissione, si è reso necessario al fine di tenere conto dell’aumento della produzione di batterie, delle loro nuove composizioni chimiche e tipologie e della gestione dei rifiuti che generano.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/186/SAEC-RAE/CS del 20.05.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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