Il 16 gennaio 2018 la Commissione europea ha pubblicato una comunicazione sul quadro di monitoraggio dell’economia circolare, che è composto da un set di indicatori significativi che catturano gli elementi più significativi dell’economia circolare.
La comunicazione rinvia a una nuova pagina dedicata all’economia circolare sul sito web dell’EUROSTAT (http://ec.europa.eu/eurostat/web/circular-economy), che presenta l’insieme degli indicatori del quadro di monitoraggio e che ha l’obiettivo di aggiornarli sulla base degli ultimi dati disponibili, anche grazie a strumenti di visualizzazione.
Come evidenziato da Eurostat, il quadro di monitoraggio della Commissione permette di misurare i progressi compiuti e di coprire le diverse fasi dell’economia circolare nell’Ue e negli Stati membri. Grazie a questo strumento, sarà possibile determinare se le iniziative strategiche esistenti contribuiscono efficacemente a raggiungere i risultati attesi e a mettere in evidenza i settori nei quali sono necessarie delle misure supplementari.
Il quadro si articola su quattro grandi temi: produzione e consumo di rifiuti; gestione dei rifiuti; materie prime secondarie; competitività e innovazione. Per ogni tema sono stati selezionati un set di indicatori specifici:
La comunicazione riporta alcuni dati che risultano dall’analisi degli indicatori. Per esempio, in media le materie riciclate permettono di rispondere solo al 10% circa della domanda Ue di materie prime, malgrado un progresso costante dal 2004: per un certo numero di materiali, le materie prime secondarie contribuiscono a soddisfare più del 30% della richiesta di materia (per esempio il rame e il nickel), ma per un gran numero di materiali, comprese quasi tutte le materie critiche, il contributo dei materiali riciclati alla domanda di materie prime è ancora basso se non trascurabile.
La Ue esporta importanti quantità di rifiuti riciclabili come materie plastiche, carta e cartone, ferro e acciaio, rame, alluminio e nickel, ma anche il traffico intracomunitario per le materie prime seconde (plastica, carta, rame, alluminio, nickel e metalli preziosi) è cresciuto considerevolmente in questi anni.
Tra il 2008 e il 2015, i tassi di riciclaggio dei rifiuti da imballaggi nell’Ue sono passati dal 62% al 66%. Per quel che riguarda gli imballaggi in plastica, il tasso medio di riciclo nell’Ue è sensibilmente più basso, arrivando al 40%, anche se è stato osservato un miglioramento in questi ultimi anni.
Si rinvia al contenuto della comunicazione (allegata) ed al sito dell’EUROSTAT per eventuali approfondimenti.