Lo scorso 30 scorso la Commissione Europea ha pubblicato la relazione conclusiva relativa al riesame dei Regolamenti su EMAS ed Ecolabel (COM(2017)355 final), in allegato alla presente.
Nella relazione è riconosciuto il potenziale che questi due strumenti hanno nel contribuire alla transizione all'economia circolare, permettendo a chi vi aderisce di valutare gli impatti ambientali connessi con le proprie attività, di migliorare le proprie prestazioni ambientali e di comunicare tale impegno alla collettività. Lo studio evidenzia poi i limiti più evidenti alla diffusione di tali certificazioni, legati principalmente al caratterevolontario, all’applicazione ad una serie limitata di gruppi di prodotti e ad una scarsa conoscenza nel mercato. A livello nazionale ad oggi si contano 990 organizzazioni in possesso di registrazione EMAS (la prima risale a 20 anni fa), ponendoci in Europa al secondo posto, dietro soltanto alla Germania.
La Commissione, in funzione del sostegno degli Stati membri - imprescindibile per il consolidamento e lo sviluppo del regolamento EMAS - metterà a punto una serie di interventi per incrementarne ulteriormente il valore aggiunto, attraverso:
In considerazione degli interventi di cui sopra e della volontà di meglio utilizzare EMAS come strumento per perseguire e raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale, la Scuola Superiore Sant’Anna, in collaborazione con altri partners europei, tra cui FISE Assoambiente, sta sviluppando uno studio denominato RAVE (Reinforcing Added Value of EMAS), consultabile qui, che si prefigge i seguenti obiettivi:
· identificare le politiche di incentivazione di EMAS rivelatesi più rilevanti nei diversi Stati Membri, analizzandone efficacia, impatto e ripetibilità;
· individuare i principali obblighi di reporting ambientale ed analizzare come sia possibile utilizzare EMAS per ottemperare a tali obblighi;
· stabilire il valore aggiunto di EMAS, in termini di comunicazione, per scambiare informazioni e favorire opportunità di business.
Lo studio prevede anche la consultazione, per mezzo di un questionario (compilabile qui), delle organizzazioni in possesso della registrazione EMAS. L’Associazione ha già compilato e trasmesso il questionario, fornendo un quadro su come l’EMAS viene percepito e sulla sua diffusione presso le imprese associate, con l’intento che i risultati dello studio possano essere utilizzati anche per promuovere l’adozione di ulteriori provvedimenti agevolativi nei confronti delle organizzazioni certificate EMAS.
Nel rimandare alla Relazione della Commissione europea, in allegato alla presente, per ulteriori approfondimenti, rimaniamo a disposizione per ogni informazione.