AssoAmbiente

Circolari

Circ.n.186/2017/MI

Facciamo seguito alla circolare n. 160/2017 del 25 luglio u.s. relativamente a quanto in oggetto, con cui avevamo informato in merito all’avvio dell’iter per la costituzione del Fondo di solidarietà bilaterale come previsto dal CCNL 6 dicembre 2016, ai sensi del d. lgs. n. 148/2015.

Successivamente ad un primo incontro tenutosi alla fine del mese di luglio tra FISE-Assoambiente, le Organizzazioni Sindacali di categoria ed il Ministero del Lavoro, lo stesso Ministero ha convocato per una riunione congiunta, tenutasi il 28 settembre u.s., FISE-Assoambiente, UTILITALIA (già Federambiente) e le Segreterie sindacali nazionali, nell’obiettivo dichiarato di procedere alla costituzione di un unico Fondo di solidarietà valido per l’intero settore.

Infatti, secondo l’interpretazione pacifica che, al riguardo, il Ministero dà delle pertinenti disposizioni del D.lgs. n. 148/2015 e secondo la prassi ministeriale già seguita per altri settori merceologici, atteso che sia il ccnl FISE-ASSOAMBIENTE che il ccnl UTILITALIA individuano la medesima tipologia di attività (“i servizi ambientali”), tutti gli addetti a tali servizi – indipendentemente dalla diversa titolarità negoziale e dalla diversa natura giuridica delle imprese – dovrebbero essere possibili destinatari delle prestazioni del costituendo Fondo, in attuazione delle pur distinte fonti contrattuali.

Di qui il Ministero ha rinnovato l’invito a tutte le parti presenti affinché definiscano e sottoscrivano congiuntamente un accordo per la costituzione del Fondo unico di solidarietà di settore, superando le rispettive intese concernenti ciascun ccnl.

In sede ministeriale, UTILITALIA ha tuttavia sostenuto che sia la diversa natura giuridica delle imprese pubbliche, sia alcune differenze tra le intese raggiunte nei due CCNL (ad esempio, la decorrenza anticipata, per le imprese che applicano il CCNL UTILITALIA, del contributo contrattuale di finanziamento del Fondo) risultano allo stato ostative rispetto alla possibilità di stipulare un accordo con FISE-Assoambiente e le OO.SS. per la costituzione di un unico Fondo valido per l’intero settore.

In replica alla posizione di UTILITALIA, la delegazione di FISE-Assoambiente ha ribadito al Ministero di essere l’Associazione imprenditoriale stipulante il ccnl delle imprese private dei servizi ambientali da oltre 60 anni, e che tale ccnl è attualmente applicato anche da imprese non aderenti ad Assoambiente, con la conseguenza che oggi regola il rapporto di lavoro di oltre 35.000 addetti: fra tali imprese vi sono anche aziende a proprietà pubblica o mista – alcune delle quali anche aderenti ad Assoambiente – per cui una netta distinzione tra imprese pubbliche e imprese private, ai fini della rappresentanza, nonché dell’applicazione contrattuale, non appare aderente al reale.

E’ stato inoltre evidenziato come, ai fini della costituzione del Fondo di Solidarietà, tutte le imprese del settore, indipendentemente dalla loro natura pubblica o privata, svolgono un servizio pubblico non soggetto al verificarsi di quelle causali che danno luogo, ai sensi di legge, alla possibilità di ricorrere ad ammortizzatori sociali. Ragione per cui sono da sempre inquadrate nel ramo “terziario” ai fini contributivi INPS: peraltro, dal 2013, versano quanto previsto dalla Legge Fornero al Fondo di integrazione salariale già Fondo “residuale”.

Infine, il settore già conosce positive, comuni esperienze di bilateralità: Federambiente (all’epoca) e Assoambiente, con le OO.SS., hanno costituito insieme il Fondo di previdenza complementare di settore nel 1997 e il Fondo sanitario integrativo nel 2014.

Le Organizzazioni Sindacali, dal canto loro, nel ribadire l’adesione alla posizione del Ministero e di Assoambiente sulla necessità di costituire un unico Fondo di solidarietà di settore, hanno ricordato come nel settore del trasporto pubblico locale, nel quale operano sia imprese pubbliche che imprese private, sia stato appunto costituito un unico Fondo di settore.

Oltretutto, hanno aggiunto, il settore è caratterizzato dall’espletamento di attività certamente gravose (si vedano i recenti provvedimenti in materia di “APE sociale” e “lavoratori precoci”, che hanno individuato anche gli operatori ecologici tra i possibili destinatari, cfr. circolare Assoambiente n. 146/2017 del 6 luglio u.s.), che rendono necessario accelerare la costituzione di un Fondo che dovrà dare risposte anche rispetto al tema “inidoneità”.

Infine, per le OO.SS. la presenza di un articolo (l’art. 6) in entrambi i CCNL, di identico testo letterale, che regola il passaggio di appalto anche tra imprese pubbliche e private e viceversa, ribadisce l’unitarietà del settore ai fini in esame. Si tratta di norme fondate sul principio di “reciprocità” : oltretutto, l’ipotesi di due fondi di settore comporterebbe notevoli complicazioni tecnico-giuridiche in caso di passaggio di appalto.

Le OO.SS. hanno infine concluso sottolineando la necessità di tempi rapidi per la costituzione del Fondo e dunque la rimozione di posizioni che possano essere di ostacolo.

Nella sua sintesi finale, il Ministero del lavoro, pur definendo “logica e coerente” la costituzione di un solo Fondo, per le ragioni inizialmente formulate, ha dichiarato la propria incompetenza a dirimere le divergenze emerse, invitando le Parti ad incontrarsi per valutare la sussistenza delle condizioni per la sottoscrizione di un accordo trilaterale; le OO.SS., quindi, hanno invitato Assoambiente e UTILITALIA ad un confronto in separata sede, finalizzato ad una composizione delle diverse posizioni, che si terrà il 17 ottobre p.v.

Non mancheremo di aggiornare sugli sviluppi della situazione.

I migliori saluti.

» 05.10.2017

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