Fra i tanti modi di tenere sotto controllo gli effetti sull’ambiente dell’attività di smaltimento, Barricalla, impianto-modello per i rifiuti speciali, ha scelto di utilizzare anche i bioindicatori e in particolare le api, vere e proprie sentinelle ambientali, sensibilissime a ogni forma di inquinamento.
Le operaie, suddivise in tre arnie posizionate all’interno dell’impianto da ormai quasi 20 anni, si muovono nell’impianto e nei terreni limitrofi, bottinando tra i fiori e il verde presente in questi spazi. Il miele prodotto viene analizzato e messo a confronto con uno realizzato in una normale zona rurale, il cosiddetto miele “bianco”, così da evidenziare eventuali valori irregolari. In tanti anni, non sono mai state rilevate concentrazioni anomale di inquinanti.
Fino a pochi anni fa era presente all’interno di Barricalla anche il mais, una superficie piccola ma sufficiente per il monitoraggio. Anche in questo caso non è mai stata rilevata nessuna anomalia. Per alcuni anni il granoturco non è stato seminato a causa nei necessari lavori di installazione del V lotto ma ora, terminati gli scavi, è previsto un nuovo spazio che dovrebbe dare le pannocchie nell’estate 2021.
Le api sono solo uno dei tanti segni della natura che non ci si aspetta in un impianto come Barricalla. Per esempio non sono infrequenti gli avvistamenti di falchetti e piccoli rapaci che sorvolano l’impianto alla ricerca di prede, o di tassi e faine che riescono a entrare nell’impianto alla ricerca di cibo, o ancora, di volpi che gironzolano curiose tra i lotti chiusi, passeggiando tra i pannelli solari.