Progetti
FEAD NEWSLETTER N° 211 – 24 MARCH 2025
Si rende disponibile in allegato la Newsletter n. 211 del 24 marzo 2025.
Buona lettura.
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{/related_entries}Partenariati pubblico privati per settore tessile, pannelli fotovoltaici e materiali avanzati
La Commissione europea ha annunciato un partenariato "European Partnership for Textiles of the Future" con soggetti privati per lo sviluppo e la trasformazione sostenibile e circolare dell'industria tessile, prevedendo fondi per 60 milioni di euro dal 2025 al 2030.
Tale iniziativa nasce nell'ambito del piano strategico Horizon Europe, il programma europeo che finanzia la ricerca industriale e l'innovazione. Una volta firmato, l'accordo si svilupperà attraverso bandi dedicati, integrati da investimenti e attività aggiuntive realizzate dai soggetti privati.
L'iniziativa ha lo scopo di supportare la transizione dell'industria tessile verso la sostenibilità e la circolarità, in linea con la Strategia dell'Unione europea per prodotti tessili sostenibili e circolari. Inoltre punterà sulle innovazioni digitali e sui nuovi modelli di business del settore e rafforzerà l'autonomia strategica dell'Europa.
Nella stessa giornata la Commissione europea ha lanciato altri due accordi di partenariato. Il primo ha lo scopo di rafforzare e sviluppare l'industria della produzione di pannelli fotovoltaici (240 milioni di euro ciascuno da Commissione e privati dal 2025 al 2030). Mentre il secondo ha l'obiettivo di sostenere la crescita di materiali avanzati al servizio dell'economia circolare.
Per maggiori informazioni si rimanda al comunicato stampa dell’iniziativa, disponibile qui, sul sito della Commissione europea.
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{/related_entries}Trasporto ADR – Aggiornamento accordi internazionali
Il Ministero dei Trasporti ha approvato l'applicazione delle versioni aggiornate degli accordi internazionali per il trasporto delle merci pericolose su strada (ADR), ferroviario (RID) e sulle vie navigabili interne (ADN).
Gli accordi ADR/RID/ADN vengono rivisti, a livello internazionale, con cadenza biennale e le novità entrano in vigore a decorrere dal 1° gennaio dell'anno di riferimento ma diventano pienamente operative solo il successivo 1° luglio, quando ha termine il periodo transitorio di adeguamento (durante il quale può essere applicata la normativa tecnica previgente).
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/120/SAEC-NOT/CS del 24.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/120/SAEC-NOT/CS
Il Ministero dei Trasporti ha approvato l'applicazione delle versioni aggiornate degli accordi internazionali per il trasporto delle merci pericolose su strada (ADR), ferroviario (RID) e sulle vie navigabili interne (ADN).
L’aggiornamento degli accordi è stato disposto con il DM del 13 febbraio 2025 che, recependo la direttiva 2025/149/UE, adegua i riferimenti ADR/RID/ADN contenuti nel D.lgs. n. 35/2010, norma di riferimento nazionale relativa al trasporto interno di merci pericolose.
Gli accordi ADR/RID/ADN vengono rivisti, a livello internazionale, con cadenza biennale e le novità entrano in vigore a decorrere dal 1° gennaio dell'anno di riferimento ma diventano pienamente operative solo il successivo 1° luglio, quando ha termine il periodo transitorio di adeguamento (durante il quale può essere applicata la normativa tecnica previgente).
Tra le varie modifiche introdotte con l'edizione ADR 2025 si evidenziano:
- novità per le batterie al litio (ed in generale sui sistemi di accumulo di energia);
- nuove disposizioni che facilitano il trasporto dei rifiuti in imballaggi interni e sui rifiuti contenenti amianto in fibre respirabili (a determinate condizioni di imballaggio);
- l'esenzione dalle disposizioni dell'ADR per i trasporti di rifiuti effettuati da privati cittadini;
- aggiornamento delle norme EN e ISO di riferimento;
- nuove disposizioni che consentono il trasporto all’interno dello stesso imballaggio esterno di rifiuti di diversa natura;
- trasporto alla rinfusa di alluminio fuso.
Per maggiori informazioni si rimanda al decreto allegato.
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{/related_entries}Contributi ai CdR per la raccolta dei RAEE – Bando 2025 del CdC RAEE
Il Centro di Coordinamento RAEE (CdC RAEE) ha pubblicato il Bando RAEE 2024 - disponibile dalle ore 12.00 del 24 marzo 2025, qui - per l’assegnazione di risorse economiche finalizzate all’implementazione del sistema RAEE, con particolare attenzione alla fase della raccolta. Le risorse previste dal Bando sono messe a disposizione dai produttori di AEE tramite i Sistemi Collettivi e i destinatari delle stesse sono i Comuni e le società che effettuano la raccolta di rifiuti elettronici per loro conto.
È possibile accedere alla compilazione delle domande dall’area riservata, mentre tutte le informazioni e i documenti ufficiali sono pubblicati al seguente link.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/119/SAEC-FIN/PE del 24.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/119/SAEC-FIN/PE
Il Centro di Coordinamento RAEE (CdC RAEE) ha pubblicato il Bando RAEE 2024 - disponibile dalle ore 12.00 del 24 marzo 2025, qui - per l’assegnazione di risorse economiche finalizzate all’implementazione del sistema RAEE, con particolare attenzione alla fase della raccolta. Le risorse previste dal Bando sono messe a disposizione dai produttori di AEE tramite i Sistemi Collettivi e i destinatari delle stesse sono i Comuni e le società che effettuano la raccolta di rifiuti elettronici per loro conto.
Il nuovo Bando si articola in tre Misure:
- Misura A finanzierà opere presso il Centro di Raccolta (CdR) e l’acquisto di beni per l’operatività dello stesso;
- Misura B è destinata alla realizzazione di nuovi Centri di Raccolta in Comuni in cui non ne esista già uno iscritto al portale del CdC RAEE;
- Misura C è finalizzata alla realizzazione di progetti per la raccolta continuativa dei RAEE domestici sul territorio e di comunicazione locale.
Ogni potenziale candidato potrà presentare una sola domanda di ammissione al contributo e per una sola Misura.
La dotazione economica complessiva del presente Bando è pari per il Fondo Infrastrutturazione a euro 3.783.127,30, importo totale comprensivo anche degli avanzi dei Bandi precedenti, e per il Fondo Comunicazione a euro 400.000 e per il fondo Microraccolta a euro 500.000, come previsto al punto 10 dell’Accordo 2025. Il totale per ciascuna Misura è così ripartito:
- Misura A: 25% del Fondo di infrastrutturazione, per un totale di euro 945.781,82.
- Misura B: 50% del Fondo di infrastrutturazione, per un totale di euro 1.891.563,65.
- Misura C: 25% del Fondo di infrastrutturazione + 100% del Fondo di Comunicazione + 100% del Fondo Microraccolta per un totale di euro 1.845.781,82.
Eventuali risorse non assegnate dalla Commissione nell’ambito di una Misura potranno essere trasferite al plafond delle altre Misure, a discrezione insindacabile della Commissione di valutazione. Eventuali fondi non erogati al termine della procedura di valutazione, ovvero a seguito di eventuali revoche e/o rinunce dei contributi concessi, saranno invece trasferiti al successivo Bando utile.
Per la Misura A il contributo concesso per ciascuna domanda è pari all’85% del costo totale dell’intervento, fino a un importo massimo pari a euro 30.000, per la Misura B è pari ad un massimo di euro 75.000 per interventi di realizzazione di un nuovo CdR aperto al conferimento dei RAEE da un solo Comune e di euro 100.000 per un CdR aperto al conferimento dei RAEE da più di un Comune. Infine per la Misura C il contributo massimo per ciascuna domanda è pari all’85% del costo totale dell’intervento, fino a un importo massimo di euro 50.000. Tutti gli importi sopra indicati sono indipendenti dal valore complessivo dell’opera o dei beni servizi che si acquisiranno/erogheranno: qualora il valore complessivo dell’intervento fosse inferiore ai valori sopraindicati il contributo non potrà eccedere i limiti percentuali sopra indicati moltiplicati per il valore complessivo dell’opera.
La partecipazione al Bando è prevista nella sola modalità online, la domanda deve essere predisposta mediante l’apposita funzionalità disponibile nell’area riservata del portale del CdC RAEE www.cdcraee.it, a cui si accede con le credenziali fornite dallo stesso CdC RAEE. Il Modello di domanda e tutta la documentazione obbligatoria dovranno essere compilati e trasmessi a partire da oggi entro le ore 12.00 del 21 maggio 2025.
Trascorso tale termine, le funzionalità per la compilazione e l’invio delle domande saranno disattivate e i contenuti precedentemente inseriti saranno accessibili al proponente in sola modalità di lettura e non modificabili. Le domande in corso di compilazione, ovvero incomplete e non trasmesse, e le domande inviate oltre il termine ultimo indicato saranno considerate come non pervenute e pertanto escluse dalla valutazione.
Tutte le informazioni utili, il testo ufficiale, le FAQ, i modelli di domanda e l’Allegato 1 sono disponibili ai link di seguito riportati:
- Testo Bando 2025
- FAQ Bando
- Fac-simile allegato 1
- Fac-simile modello domanda Misura A
- Fac-simile modello domanda Misura B
- Fac-simile modello domanda Misura C
- Misura C: esempio dichiarazione Comuni coinvolti nel progetto
- Guida operativa in formato PDF
- Guida operativa in formato "presentazione"
La Segreteria tecnica del Bando fornisce supporto agli iscritti nella fase di predisposizione della documentazione richiesta ai seguenti contatti tel: 334.7063353 – 02.87244912, email: bando@cdcraee.it attivi dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00.
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{/related_entries}Assoambiente e l’Ets
E-Gazette, Adriaeco, GreenPlanner
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{/related_entries}Assoambiente sull’ETS EU
Italia Ogg, la Repubblica, GEA Agency, Oltre Energia, Agenzia di stampa dell’energia e delle infrastrutture (AGEEI), Staffetta Quotidiana, Quotidiano Energia, Canale Energia, Ricicla News, Recover Web, AgenParl, GSA, TuttoAmbiente, Eco dalle Città, Adriaeco, Euroborsa
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{/related_entries}ARERA - Seminario sullo Schema tipo di Bando di gara - 7 aprile 2025 - 9:30/13:30
TIFORMA (società di formazione e consulenza) ha organizzato un seminario (videoconferenza) di significativo interesse per il comparto dal titolo “Schema tipo di Bando di gara per l’affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani: profili giuridici, industriali e tariffari delle gestioni da affidare” previsto per lunedì 7 aprile 2025 (9:30 -13:30).
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/118/SAEC-ARE/TO del 24.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/118/SAEC-ARE/TO
TIFORMA (società di formazione e consulenza) ha organizzato un seminario (videoconferenza) di significativo interesse per il comparto dal titolo “Schema tipo di Bando di gara per l’affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani: profili giuridici, industriali e tariffari delle gestioni da affidare” previsto per lunedì 7 aprile 2025 (9:30 -13:30).
Come noto la Deliberazione ARERA 27 dicembre 2024 596/2024/R/rif ha definito uno schema tipo di bando di gara per l’affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. Il provvedimento stabilisce i contenuti minimi regolatori dei bandi di gara applicabili, a partire dal 2026, a tutte le procedure a evidenza pubblica finalizzate alla selezione degli operatori che, all’esito della gara, si configurino come “gestore integrato” o “gestore” del servizio rifiuti urbani.
Le previsioni del Bando Tipo si applicano all’intero iter della procedura di affidamento, riguardando la fase di perimetrazione del servizio da affidare, la documentazione di gara, la durata e il valore dell’affidamento, le condizioni di partecipazione, il criterio – tecnico ed economico — di aggiudicazione e le misure ad hoc per il partenariato pubblico-privato.
Per tutti gli aspetti non disciplinati, la delibera 596/2024/R/Rif rimanda alla disciplina sui contratti pubblici (D.lgs. 36/2023) e, ove applicabili, ai pertinenti atti tipo adottati dall’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) nonché alla normativa ambientale e sui servizi pubblici locali.
In ragione di tale contesto il seminario si prefigge i seguenti obiettivi:
- Inquadrare il provvedimento nel quadro regolatorio di ARERA;
- Ripercorrere i contenuti della Deliberazione ARERA 27 dicembre 2024 596/2024/R/rif e dello Schema tipo di Bando di gara;
- Valutare i contenuti dello Schema tipo di Bando di gara in termini giuridici, gestionali ed economici;
- Focalizzare le necessità di chiarimento e/o consolidamento del quadro regolatorio al fine di consentire un’applicazione robusta dello Schema tipo di Bando di gara.
Qualora interessati al seminario si prega di scrivere a l.tosto@fise.org, mentre per informazioni e iscrizione con quote agevolate anche per gli associati ad Assoambiente è necessario rivolgersi alla Segreteria di Ti Forma ai riferimenti indicati negli allegati.
Nel rimandare al programma dell’evento ed alla scheda di adesione, allegati alla presente, rimaniamo a disposizione per aggiornamenti e informazioni.
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{/related_entries}ASSOAMBIENTE 21 marzo 2025
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{/related_entries}Piano d’azione UE per acciaio e metalli
La Commissione europea ha pubblicato una comunicazione, rivolta al Parlamento e al Consiglio europeo, recante “Piano d'azione europeo per l'acciaio e i metalli”.
Secondo la Commissione lo scopo del Piano d'azione, che era stato annunciato nella "Bussola per la competitività” e nel programma di lavoro 2025, è quello di supportare due settori chiave dell'economia UE attraverso l'introduzione di obiettivi di riciclo ad hoc per acciaio e alluminio e appalti verdi per spingere metalli "low carbon”.
EuRIC e FEAD hanno segnalato più volte alla Commissione, nel corso della stesura del Piano, le istanze dell’industria del riciclo evidenziando in particolare che la stessa, per funzionare in modo efficiente e garantire investimenti in grado di migliorare la qualità dei materiali ottenuti, necessita di un mercato globale a cui rivolgersi, anche in considerazione del fatto che al momento l’industria produttiva europea non è in grado di assorbire tutti i rottami prodotti.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/117/SAEC-EUR/CS del 21.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/117/SAEC-EUR/CS
La Commissione europea ha pubblicato una comunicazione, rivolta al Parlamento e al Consiglio europeo, recante “Piano d'azione europeo per l'acciaio e i metalli”. Secondo la Commissione lo scopo del Piano d'azione, che era stato annunciato nella "Bussola per la competitività” e nel programma di lavoro 2025, è quello di supportare due settori chiave dell'economia europea attraverso l'introduzione di obiettivi di riciclo ad hoc per acciaio e alluminio e appalti verdi per spingere metalli "low carbon”.
Di seguito si riporta una sintesi delle principali misure proposte nel Piano insieme alle tempistiche previste per la loro adozione:
- entro il terzo trimestre del 2025, la Commissione si adopererà per proporre misure volte a modificare le restrizioni all'esportazione da Paesi terzi e a introdurre un sistema oneroso (con dazi o tassi) per l'esportazione dei rottami metallici, al fine di mantenerli nel territorio europeo;
- entro il quarto trimestre del 2026, la Commissione si impegna a presentare uno studio di fattibilità sugli obblighi di contenuto riciclato per l'acciaio e l'alluminio nell'ambito del Regolamento ELV;
- entro il quarto trimestre del 2026, la Commissione si impegna a garantire l'introduzione di obblighi di contenuto minimo di alluminio riciclato nei prodotti da costruzione pertinenti e a migliorare il mercato delle materie prime secondarie nell'UE, come parte del nuovo Circular Economy Act;
- entro il quarto trimestre del 2026, si intende proporre, nell'ambito del nuovo Circular Economy Act, una semplificazione per le spedizioni di rottami metallici all'interno dell'UE;
- la Commissione si impegna a valutare la fattibilità di introdurre obblighi di riciclabilità (semplificando anche la separazione delle componenti metalliche) e/o di contenuto minimo riciclato per acciaio, alluminio e rame in prodotti specifici, nell'ambito del Regolamento sull’Ecodesign per i prodotti sostenibili;
- nel quarto trimestre del 2025, la Commissione proporrà, nell'ambito della legge sull'accelerazione della decarbonizzazione industriale, di introdurre negli appalti pubblici criteri di resilienza e sostenibilità per i prodotti europei per spingere la PA ad approvvigionarsi di metalli a basso contenuto di carbonio prodotti nell'Unione e sostenere il mercato di questi materiali;
- nel quarto trimestre del 2025, la Commissione presenterà una proposta legislativa di modifica del regolamento che istituisce un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (Regolamento CBAM), per affrontare il problema della rilocalizzazione delle emissioni di carbonio per i beni CBAM esportati dall'UE verso paesi terzi. Inoltre suggerirà un'estensione del campo di applicazione a determinati prodotti di acciaio e alluminio, quando vi è il rischio che la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio venga spinta più a valle nella catena del valore, e proporrà misure antielusione, anche contro il trasferimento delle risorse;
- nel 2025, in vista della futura Banca per la decarbonizzazione industriale, la Commissione lancerà un'asta da 1 miliardo di euro a sostegno della decarbonizzazione industriale e dell'elettrificazione, utilizzando una combinazione di risorse esistenti.
EuRIC e FEAD hanno segnalato più volte alla Commissione, nel corso della stesura del Piano, le istanze dell’industria del riciclo evidenziando in particolare che la stessa, per funzionare in modo efficiente e garantire investimenti in grado di migliorare la qualità dei materiali ottenuti, necessita di un mercato globale a cui rivolgersi, anche in considerazione del fatto che al momento l’industria produttiva europea non è in grado di assorbire tutti i rottami prodotti. Nel Piano la Commissione ha recepito alcune delle istanze presentate dall’industria del riciclo come il riconoscimento, al paragrafo 4 “Promuovere la circolarità dei metalli”, del fatto che il miglioramento della circolarità è un percorso importante per la decarbonizzazione delle industrie metallurgiche e per ridurre la dipendenza sfavorevole dell'industria europea dalle materie prime primarie importate. La Commissione ha quindi riconosciuto che, nonostante i vantaggi ambientali associati all'uso di metalli riciclati, il loro utilizzo in Europa è in calo e ha suggerito che l'intervento normativo dovrebbe stimolare l'uso di metalli riciclati nella produzione europea. Il Piano prevede poi anche l'intenzione di migliorare la qualità dei metalli riciclati, che dovrebbe richiedere investimenti da parte dei riciclatori, e la possibilità di includere nella legislazione pertinente caratteristiche di progettazione che facilitino la separazione dei componenti di rame dalle frazioni di acciaio e alluminio. Inoltre, sempre su suggerimento delle Associazioni europee, per facilitare il commercio di metalli riciclati all'interno dell'UE, la Commissione, nell'ambito del nuovo Circular Economy Act, affronterà le questioni relative alle onerose procedure di notifica delle spedizioni di rifiuti, ai sistemi di classificazione dei rifiuti non armonizzati e alla mancanza di criteri UE per la cessazione della qualifica di rifiuto.
Infine, rispetto alle misure previste per affrontare la cosiddetta “fuga di rottami”, la Commissione sembra aver smorzato i suoi intenti inziali e, nella versione finale del Piano, prevedono, con un linguaggio più cauto, che:
- entro il terzo trimestre del 2025, se necessario, verrà adottata una misura commerciale per garantire una sufficiente disponibilità di rottami in Europa. In questo processo, la Commissione valuterà anche la logica e la possibilità di introdurre una norma di reciprocità che sia conforme agli obblighi internazionali;
- nell’ambito del nuovo Circular Economy Act, previsto per il quarto trimestre del 2026, la Commissione valuterà anche se siano necessarie misure aggiuntive, come tasse o dazi all'esportazione, per promuovere la disponibilità di rottami nell'UE prodotti con elevati standard ambientali e sociali e prevenire la potenziale “fuga di rottami” verso Paesi terzi con standard inferiori.
Infine nel Piano viene presentato un invito a perfezionare e uniformare le classificazioni delle qualità di rottami per facilitare una migliore corrispondenza tra l'offerta di materie prime secondarie e la domanda nell'UE.
Per maggiori informazioni si rimanda al testo del Piano allegato (in inglese).
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{/related_entries}Assoambiente e altre Associazioni europee firmano documento sul sistema EU ETS: “soluzione non adeguata al settore dei rifiuti”
ASSOAMBIENTE (l’Associazione che rappresenta le imprese che operano nel settore dell’igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare e smaltimento rifiuti, nonché bonifiche) e alcune delle principali Associazioni europee del settore della gestione rifiuti (FNADE/Francia, ASELIP/Spagna, VOEB/Austria) hanno sottoscritto un documento congiunto per ribadire la non adeguatezza del sistema di scambio di quote di emissioni dell'Unione Europea (EU ETS) per promuovere la riduzione delle emissioni di CO2 per gli impianti di termovalorizzazione e, più in generale, per il settore dei rifiuti.
Il documento nasce della recente decisione della Commissione Europea di avviare uno studio per valutare la potenziale inclusione dell’incenerimento dei rifiuti urbani nel sistema ETS. Un approccio che, come evidenziato nel documento congiunto, non tiene conto del fatto che nei Paesi in cui ciò è già avvenuto non solo non si sta verificando una effettiva riduzione delle emissioni di CO2 ma neanche un aumento del riciclo.
Diverse sono le ragioni per cui questo sistema si sta dimostrando inadatto alle specificità delle attività di gestione dei rifiuti. Su tutte:
• il settore dei rifiuti richiede una prevedibilità dei costi per le autorità locali e i cittadini, che la volatilità del prezzo per tonnellata di CO2 specifica del sistema ETS non consente;
• l'inclusione dell’incenerimento RU nel sistema ETS potrebbe portare a dirottare alcuni rifiuti verso trattamenti meno virtuosi;
• le entrate derivanti dalla gestione dei rifiuti dovrebbero rimanere a livello nazionale per sostenere altre leve più efficaci per ridurre le emissioni di carbonio.
Il documento evidenzia, inoltre, il costo eccessivo del sistema ETS, che per altro ricadrà sui cittadini, rispetto alle riduzioni di emissioni sperate e mette in guardia dal probabile aumento delle stesse emissioni legate al trasporto dei rifiuti verso gli impianti esistenti e verso trattamenti meno virtuosi, in spregio ai principi di gestione rifiuti sanciti dalla Direttiva quadro europea in materia.
Necessario inoltre tenere conto che l’utilizzo quale combustibile dei rifiuti non riciclabili/residui decadenti da riciclo consente peraltro la loro valorizzazione energetica riducendo il conferimento in discarica e le relative emissioni.
Il documento congiunto, firmato al momento da quattro Associazioni, resta aperto a nuove firme da parte di altre realtà europee.
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{/related_entries}Impianti Aperti on the Road 2025 | Seconda Tappa HERAMBIENTE | Pozzilli 3 Aprile
Giovedì 3 aprile arriva al termovalorizzatore HERAMBIENTE di Pozzilli la tappa molisana di Impianti aperti on the Road 2025, la campagna di sensibilizzazione sulla corretta e sostenibile gestione dei rifiuti, promossa da ASSOAMBIENTE con il patrocinio di Mase (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), ISPRA(Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente).
La tappa molisana di Impianti aperti on the road partirà alle 17:00 di giovedì 3 aprile, un orario scelto per favorire il più possibile la partecipazione dei cittadini.
La visita si aprirà con una panoramica delle principali criticità e opportunità del ciclo rifiuti in Italia. Seguirà un focus sull’impianto, dove i responsabili del termovalorizzatore descriveranno brevemente le principali fasi di trattamento CSS, generazione elettrica e abbattimento fumi. Al termine si effettuerà la visita dell'impianto (durata indicativa di un’ora) dove sarà possibile approfondire con i tecnici ogni aspetto del funzionamento e dei controlli ambientali dell’impianto.
Iscrizioni entro mercoledì 2 aprile
Per organizzare al meglio l’accoglienza dei visitatori è richiesta la prenotazione. Per farlo è sufficiente scrivere, entro mercoledì 2 aprile, all’indirizzo pozzilli@gruppohera.it, indicando nome e cognome dei partecipanti oppure compilare.
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{/related_entries}Circular Talks di ASSOAMBIENTE: al via il nuovo ciclo di webinar
ASSOAMBIENTE lancia i Circular Talks, una serie di incontri pensati per approfondire best practice e tematiche strategiche nel settore del waste management e dell’economia circolare. Un’opportunità di confronto con esperti del settore su sfide attuali e scenari futuri.
Il primo appuntamento si terrà il 25 marzo con il webinar: "PFAS e rifiuti: sfide attuali e prospettive future in UE".
L’attenzione sui PFAS è cresciuta a livello europeo, sia per la loro tossicità sia per il loro utilizzo diffuso. La recente restrizione all’immissione sul mercato di imballaggi a contatto con alimenti contenenti PFAS oltre determinate soglie, concordata nel nuovo Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, impone un ripensamento nella gestione di queste sostanze. Tuttavia, restano ancora molte incertezze sugli impatti nella gestione dei rifiuti.
FEAD ha commissionato uno studio all’Università di Padova per analizzare la presenza di PFAS in diversi flussi di rifiuti (carta, cartone, tessuti e metalli) e le possibili implicazioni normative.
Ne parleremo con esperti del settore per approfondire strategie di gestione e prospettive future.
Relatori
• Claudia Mensi, Presidente FEAD
Claudia Mensi ha ricoperto ruoli di responsabilità nel settore ambientale e della gestione rifiuti in Italia negli ultimi vent’anni. In A2A Ambiente dal 2005, è oggi Laboratory Manager e si occupa della gestione di impianti di trattamento rifiuti urbani e industriali, attività normative nazionali e internazionali e analisi nei laboratori interni. È membro del Comitato di Vigilanza e Controllo per il combustibile secondario recuperato e attuale Presidente della FEAD.
• Giovanni Beggio, Docente di Ecotossicologia e Analisi di Rischio, Università di Padova
La sua attività di ricerca si concentra sulla caratterizzazione dei rifiuti e dei materiali riciclati, con particolare attenzione alla presenza di contaminanti e al loro destino ambientale, contribuendo allo sviluppo di strategie sostenibili nell’ambito dell’economia circolare.
• Paola Verza, Special Project Technical Manager, Mérieux NutriSciences
Esperta in chimica ambientale, segue lo sviluppo di progetti innovativi e supporta le aziende alimentari nelle analisi di matrici ambientali, con un focus particolare sull’acqua. Si occupa dell’evoluzione tecnica e normativa dei PFAS, partecipando attivamente ai tavoli tecnici e delle associazioni di settore.
Webina gratuito 25 marzo | ore 11,00 - 12,30
PFAS e rifiuti: sfide attuali e prospettive future in UE
Clicca qui per la REGISTRAZIONE. Riceverai una mail di conferma con il link per il collegamento.
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{/related_entries}RENTRi – Variazioni apportate da manutenzione sito e slide su trasporto rifiuti conto proprio
E’ possibile prendere visione delle variazioni apportate durante la manutenzione del sito Rentri. Sono disponibili le slides del quarto ciclo formativo del RENTRI avviato a marzo 2025 e, in particolare il materiale didattico appena pubblicato è rivolto al produttore che trasporta in conto proprio i rifiuti.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/116/SAEC-NOT/LE del 20.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/116/SAEC-NOT/LE
Informiamo che la manutenzione programmata per il 18 marzo scorso (cfr. circolare Assoambiente n. 105/2025) è stata ultimata e che le variazioni (senza modifiche alle funzionalità) sono descritte nel Changelog.
Tale informazione è certamente utile per le software house che assistono i gestori fornendo loro l’interoperabilità con il RENTRi, nonché per le aziende che sviluppano internamente il proprio gestionale.
Segnaliamo altresì che sono disponibili le slides del quarto ciclo formativo del RENTRi avviato a marzo 2025. In particolare il materiale didattico appena pubblicato è rivolto al produttore che trasporta in conto proprio i rifiuti e che compila il FIR attraverso i servizi di supporto messi a disposizione dal RENTRi.
Cogliamo l’occasione per ricordare di prenotare i webinar di interesse del quarto percorso formativo rivolto alle imprese e agli enti che utilizzano i servizi di supporto messi a disposizione gratuitamente dal RENTRi disponibili al seguente Calendario.
Nel rimanere a disposizione per eventuali ulteriori informazioni, rimandiamo a successive comunicazioni per ogni aggiornamento o iniziativa associativa in materia.
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{/related_entries}Nuovo AdP RAEE - webinar per aziende della raccolta e Comuni il 25 marzo 2025, ore 11.00
Lo scorso 17 marzo è stato sottoscritto il nuovo Accordo di Programma RAEE che definisce le condizioni generali di raccolta e gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) provenienti dai nuclei domestici tra l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), il Centro di Coordinamento RAEE (CdC RAEE), i produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) e le associazioni delle aziende di raccolta dei rifiuti, tra cui Assoambiente.
A riguardo il CdC RAEE ha un webinar dedicato alla presentazione delle novità introdotte dall'Accordo di programma per il triennio 2025-2027.
Il webinar si terrà martedì 25 marzo 2025, ore 11.00 - 11.30.
Per accedere sarà sufficiente collegarsi a questo link: https://bit.ly/accordo_cdr_25-27
In allegato la locandina con il link cliccabile.
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{/related_entries}Rifiuti, Omnisyst e Assoambiente organizzano evento digitale su Rentri
Adn Kronos - Quotidiano Energia - Staffetta Quotidiana - Italianotizie 24 - Askanews - Industria Italiana
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{/related_entries}Forza rinnovabili
Il Foglio
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{/related_entries}Premio PIMBY Green 2025: dire Sì al futuro per un’Italia più competitiva e circolare | Aperte le candidature.
Giunto alla sua sesta edizione, il Premio PIMBY Green 2025 torna per promuovere la cultura del "Please In My BackYard" e valorizzare chi investe nell’innovazione e nella sostenibilità per migliorare la competitività del Paese.
L’Italia si trova davanti a una sfida cruciale: accelerare la transizione ecologica senza rimanere imbrigliata nei veti e nelle resistenze che bloccano le infrastrutture necessarie alla crescita sostenibile. Troppe volte il NIMBY (Not In My Backyard) ha ostacolato opere fondamentali per migliorare la competitività del Paese, limitando l’innovazione e frenando lo sviluppo dell’economia circolare.
Per questo è nato il Premio PIMBY Green, un riconoscimento che celebra la cultura del “Please In My BackYard”(PIMBY), promuovendo quei progetti che sanno coniugare progresso, sostenibilità e accettazione sociale. Un’iniziativa che premia chi, invece di dire “no”, costruisce il futuro, chi crede in un’Italia capace di valorizzare le proprie risorse, rendendole motore di crescita per le comunità.
Perché il PIMBY è la chiave della competitività
Il PIMBY non è solo un principio, ma una strategia vincente per lo sviluppo. Dire sì alle infrastrutture moderne significa garantire energia pulita, migliorare la gestione dei rifiuti e promuovere la circolarità delle risorse, creando opportunità per le imprese e posti di lavoro di qualità. Significa dotarsi degli strumenti per affrontare le sfide globali senza restare indietro.
Le categorie del Premio PIMBY Green 2025
Saranno premiate pubbliche amministrazioni, imprese e professionisti dell’informazione che si sono distinti nei seguenti ambiti:
1. Realizzazione di Infrastrutture Tecnologicamente Avanzate. Questa categoria premia i progetti che hanno contribuito al progresso tecnologico e all'innovazione nel territorio, migliorando l'efficienza e la sostenibilità delle infrastrutture.
2. Coinvolgimento Positivo e Responsabile dei Cittadini. Questa categoria riconosce l'impegno di enti locali e PA che hanno promosso il dialogo e la partecipazione attiva dei cittadini nelle decisioni riguardanti opere di pubblica utilità, creando un coinvolgimento positivo e responsabile.
3. Informazione Trasparente e Scientifica. In questa categoria vengono premiati giornalisti e autori di contenuti scientifici che hanno contribuito a diffondere un'informazione trasparente e basata su dati scientifici, contrastando l'opposizione aprioristica a qualsiasi opera.
Come candidarsi
Le candidature per il Premio PIMBY Green 2025 sono aperte fino al 10 giugno 2025. Per partecipare, è necessario inviare la documentazione alla Segreteria Assoambiente all’indirizzo assoambiente@assoambiente.org, specificando nell’oggetto “Candidatura Premio PIMBY Green 2025” e allegando il Modulo di presentazione candidatura fornito dall’Associazione (in allegato).
L’evento di premiazione
I Vincitori saranno premiati il 12 settembre 2025 a Roma in un evento dedicato a celebrare chi, con visione e determinazione, sta contribuendo alla crescita di un’Italia più sostenibile e innovativa.
Il Premio PIMBY Green 2025 non è solo un riconoscimento, ma un manifesto per un’Italia che sceglie di crescere.
Per un’Italia che dice sì a ciò che serve per il benessere collettivo e per il futuro delle nuove generazioni.
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{/related_entries}“Finanza Sostenibile per le PMI” - incontro Regione Lombardia con gli stakeholder, 25 marzo 2025
Il 25 marzo 2025, dalle 9:30 alle 12:00, la Direzione Generale Ambiente Clima di Regione Lombardia e Finlombarda S.p.A daranno vita a un momento di confronto e riflessione, come conclusione dell’iniziativa “Finanza Sostenibile per le PMI”, promossa da Regione Lombardia e Finlombarda nel 2024, per approfondire il tema della finanza sostenibile, con uno sguardo rivolto al futuro in un contesto economico e normativo in continua evoluzione.
Durante l’incontro, Finlombarda presenterà una nuova linea di finanziamento dedicata ai progetti Green.
Infine, verrà approfondita l’evoluzione delle normative europee sulla sostenibilità, con un focus sui nuovi orientamenti a livello comunitario di interesse per imprese di tutte le dimensioni e su come favorire il dialogo tra PMI e banche.
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{/related_entries}Siglato l’accordo di programma RAEE per i CdR per il triennio 2025-2027
E’ stato sottoscritto il nuovo Accordo di programma che definisce le condizioni generali di raccolta e gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) provenienti dai nuclei domestici tra l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), il Centro di Coordinamento RAEE (CdC RAEE), i produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) e le associazioni delle aziende di raccolta dei rifiuti, tra cui Assoambiente.
L’Accordo di programma disciplina la modalità e i tempi di ritiro dei RAEE dai centri di raccolta comunali da parte dei sistemi collettivi dei produttori di AEE, l’organizzazione della raccolta in modo omogeneo sull’intero territorio nazionale e gli obblighi delle parti per lo svolgimento delle relative attività. Definisce, inoltre, gli importi economici dei premi di efficienza riconosciuti dai produttori di AEE attraverso i sistemi collettivi ai centri di raccolta comunali, al verificarsi di condizioni di buona operatività e sulla base dei quantitativi di RAEE ritirati. Queste risorse economiche sono finalizzate ad assicurare l’incremento della raccolta complessiva in termini sia quantitativi sia di efficienza qualitativa.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/115/SAEC-RAE/PE del 19.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/115/SAEC-RAE/PE
E’ stato sottoscritto il nuovo Accordo di programma che definisce le condizioni generali di raccolta e gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) provenienti dai nuclei domestici tra l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), il Centro di Coordinamento RAEE (CdC RAEE), i produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) e le associazioni delle aziende di raccolta dei rifiuti, tra cui Assoambiente.
L’accordo, previsto dall’articolo 15 del D.lgs. n. 49/2014, in attuazione della Direttiva 2012/19/CE, è stato sottoscritto lunedì 17 marzo ed è valido per il triennio 2025-2027 a far data dal 1° gennaio 2025.
L’Accordo di programma disciplina la modalità e i tempi di ritiro dei RAEE dai centri di raccolta comunali da parte dei sistemi collettivi dei produttori di AEE, l’organizzazione della raccolta in modo omogeneo sull’intero territorio nazionale e gli obblighi delle parti per lo svolgimento delle relative attività. Definisce, inoltre, gli importi economici dei premi di efficienza riconosciuti dai produttori di AEE attraverso i sistemi collettivi ai centri di raccolta comunali, al verificarsi di condizioni di buona operatività e sulla base dei quantitativi di RAEE ritirati. Queste risorse economiche sono finalizzate ad assicurare l’incremento della raccolta complessiva in termini sia quantitativi sia di efficienza qualitativa.
Rispetto al precedente, il nuovo accordo triennale prevede una semplificazione dei prerequisiti necessari per accedere ai premi economici e significativi incrementi nei premi di efficienza, nell’ordine del 15% medio su base annua. Più precisamente, i contributi economici consistono in un riconoscimento economico per ogni tonnellata di RAEE correttamente gestita, definito specificamente per i cinque raggruppamenti e attribuito al superamento della soglia quantitativa di premialità. A questi si affianca il contributo economico incrementato a 30 euro a tonnellata anche per i Comuni sopra i 20.000 abitanti per i ritiri che raggiungono un peso minimo, ma non superano la soglia quantitativa di premialità. Anche questo importo viene erogato sulla base dei medesimi prerequisiti e meccanismi stabiliti per i premi di efficienza.
L’accordo siglato per il triennio 2025-2027 rimarca ulteriormente il principio del riconoscimento di maggiori premialità ai soggetti virtuosi allo scopo di favorire l’incremento dei volumi di raccolta. Per questo motivo, in linea con il precedente accordo rimane la suddivisione dei soggetti beneficiari dei premi di efficienza in due categorie a cui corrispondono valori economici differenti. Viene introdotta una novità che consiste nel riconoscimento di premi di efficienza maggiorati al raggiungimento di una raccolta annuale complessiva di 300mila tonnellate da parte dei centri di raccolta comunali.
Per la prima volta l’accordo attribuisce premialità economiche anche per le raccolte effettuate “in notevoli quantità” presso strutture diverse dai centri di raccolta e con funzione pubblica quali sedi comunali, scuole, collettività, uffici pubblici o similari. Vengono incrementate infine anche le risorse economiche finalizzate all’implementazione del sistema RAEE messe a disposizione dai produttori tramite i sistemi collettivi. Questi contributi economici sono destinati all’adeguamento delle infrastrutture, a migliorare l’efficienza complessiva del sistema di gestione RAEE e a favorire il miglioramento continuo della raccolta da parte dei Comuni e dei gestori delle aziende di raccolta dei rifiuti.
Per il prossimo triennio sono stati stanziati complessivamente fino a un massimo di 17,7 milioni di euro così ripartiti:
- fino a 15 milioni per il Fondo infrastrutturazione centri di raccolta, destinato alla realizzazione di nuovi centri di raccolta, all’ammodernamento di quelli esistenti e all’implementazione di campagne di raccolta;
- 1,2 milioni di euro per Fondo comunicazione sui RAEE, destinato alla realizzazione di progetti di comunicazione locale;
- 1,5 milioni di euro per il Fondo microraccolta sui RAEE che ha l’obiettivo di favorire l’implementazione di progetti finalizzati all’intercettazione di quantitativi di RAEE con azioni di prossimità.
I fondi sono costituiti annualmente dai produttori di AEE tramite i loro sistemi collettivi presso il Centro di Coordinamento e vengono erogati ogni anno mediante la pubblicazione di specifici bandi.
Per quanti interessati, si rimanda per ulteriori dettagli all’AdP RAEE, disponibile qui.
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{/related_entries}Segnalazione corsi formativi TuttoAmbiente
Dal 14 maggio al 19 giugno 2025 si terrà, in modalità live streaming, la 47ª edizione del Master Executive in Gestione Rifiuti – Waste Manager.
Dal 24 al 26 giugno 2025 si terrà, inoltre, a Piacenza la 13ª edizione della Summer School Gestione Rifiuti.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/114/SAEC-COM/PE del 18.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/114/SAEC-COM/PE
Dal 14 maggio al 19 giugno 2025 si terrà, in modalità live streaming, la 47ª edizione del Master Executive in Gestione Rifiuti – Waste Manager. Un percorso altamente specializzato che fornisce competenze tecniche e normative essenziali per una corretta gestione dei rifiuti, aggiornato alle più recenti novità legislative. Il Master, qualificato CEPAS, consente di ottenere crediti formativi per Ingegneri e RSPP/ASPP e rilascia un attestato di partecipazione. Grazie alla formula online, i partecipanti potranno seguire le lezioni in diretta, interagire con esperti (tra cui Stefano Maglia, Paolo Pipere, Claudia Mensi, Elisabetta Perrotta e molti altri) e approfondire le tematiche più critiche del settore.
Dal 24 al 26 giugno 2025 si terrà, inoltre, a Piacenza la 13ª edizione della Summer School Gestione Rifiuti, un corso intensivo in presenza di 18 ore dedicato alle novità normative e operative del settore. Il programma approfondisce tra l’altro tematiche e novità cruciali come il RENTRI, gli imballaggi, l’End of Waste e il trasporto transfrontaliero, sotto la guida di esperti di riferimento. Il corso è rivolto a professionisti e operatori del settore ambientale e consente di ottenere un attestato di partecipazione. La formula in presenza offre un'opportunità unica di networking e confronto diretto con docenti qualificati, arricchita da momenti conviviali per favorire lo scambio di esperienze.
Ricordiamo che a seguito della partnership avviata con Assoambiente, per i soci sono previsti sconti per la partecipazione ai sopra richiamati corsi formativi.
Per ulteriori informazioni, si rimanda alle locandine dei due eventi, in allegato.
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{/related_entries}Schema decreto EoW per rifiuti a base di gesso – consultazione MASE sino al 10 aprile 2025.
Lo scorso 11 marzo il MASE ha avviato una consultazione pubblica – che terminerà il prossimo 10 aprile 2025 - sullo schema di regolamento recante i criteri da rispettare per la cessazione della qualifica di rifiuto dei rifiuti a base di gesso.
Tale provvedimento, redatto ai sensi di quanto previsto all'articolo 184-ter del D.lgs. n. 152/2006, individua le modalità con cui, attraverso un'operazione di recupero, alcuni rifiuti a base di gesso cessano di essere tali diventando un prodotto libero di essere immesso sul mercato. Attesi contributi.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/113/SAEC-NOT/CS del 17.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/113/SAEC-NOT/CS
Lo scorso 11 marzo il MASE ha avviato una consultazione pubblica – che terminerà il prossimo 10 aprile 2025 - sullo schema di regolamento recante i criteri da rispettare per la cessazione della qualifica di rifiuto dei rifiuti a base di gesso. Tale provvedimento, redatto ai sensi di quanto previsto all'articolo 184-ter del D.lgs. n. 152/2006, individua le modalità con cui, attraverso un'operazione di recupero, alcuni rifiuti a base di gesso cessano di essere tali diventando un prodotto libero di essere immesso sul mercato.
Lo schema di provvedimento indica quali sono i rifiuti ammissibili al recupero, le verifiche da svolgere sui rifiuti in ingresso, il processo di lavorazione minimo e il deposito presso il produttore e le caratteristiche di qualità del prodotto in uscita. Per le procedure semplificate continuano ad applicarsi le disposizioni del Dm 5 febbraio 1998 in relazione a limiti quantitativi, valori limite per le emissioni e norme tecniche.
Rispetto ai rifiuti ammissibili lo schema di regolamento ne individua tre tipologie:
- rifiuti a base di gesso provenienti da attività di costruzione e demolizione (codice EER 17.08.02);
- rifiuti da stampi a base di gesso (codice EER 10.12.06);
- rifiuti derivanti dalla produzione di manufatti in gesso (codice EER 10.13.99).
Rispetto invece ai requisiti dei prodotti in uscita dal processo di trattamento, viene previsto che per ogni lotto di gesso recuperato prodotto vada garantito il rispetto di parametri specifici (riportati nelle tabelle dell'allegato 1) che variano a seconda degli scopi, di cui all’articolo 4, a cui sono destinati i lotti di gesso recuperato prodotto. Gli utilizzi previsti nel regolamento per il "gesso recuperato" sono: impieghi del gesso nell'industria delle lastre di gesso, leganti, intonaci a base di gesso, elementi di gesso per controsoffitti e blocchi di gesso in sostituzione del gesso naturale; utilizzi nell'industria del cemento in sostituzione del gesso naturale; assorbente industriale in sostituzione del gesso naturale.
L'allegato 2 elenca invece le norme tecniche a cui fare riferimento nel caso delle procedure di campionamento e per garantire il rispetto degli scopi specifici per cui prodotto dovrà essere impiegato.
Come per gli altri decreti EoW nazionali, viene previsto che l’attestazione del rispetto dei criteri EoW dei vari lotti vada certificato dal produttore attraverso la compilazione della dichiarazione di conformità di cui all'allegato 3.
Nel rimandare allo schema di Regolamento allegato, invitiamo quanti interessati a inviare contributi al Dott. Cesaretti (d.cesaretti@fise.org) entro il prossimo 31 marzo 2025 al fine di poter definire una risposta associativa da inviare in tempi utili al MASE, anche in considerazione del lavoro già avviato in ambito ANPAR.
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{/related_entries}Sentenza TAR Brescia - Affidamento servizio rifiuti, lotto unico va adeguamento motivato
Il Tar Brescia, nella sentenza 18 febbraio 2025, n. 140, ha statuito che se una Amministrazione pubblica vuole affidare l'appalto del servizio di gestione integrata dei rifiuti in un unico lotto senza suddividere il servizio in più parti aggiudicabili a imprese diverse, deve motivare la scelta.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/112/SA-ARE/TO del 17.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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Il Tar Brescia, nella sentenza 18 febbraio 2025, n. 140, ha statuito che se una Amministrazione pubblica vuole affidare l'appalto del servizio di gestione integrata dei rifiuti in un unico lotto senza suddividere il servizio in più parti aggiudicabili a imprese diverse, deve motivare la scelta.
Nel merito, una impresa aveva contestato a un Comune di avere previsto un bando di gara per affidare il servizio di gestione rifiuti nel suo insieme, anziché ripartire il servizio in più componenti (ad esempio da una parte spazzamento e raccolta/trasporto rifiuti e dall'altra recupero e smaltimento). Nel prevedere un lotto unico il Comune non aveva fornito una motivazione di tale scelta come invece impone il Codice appalti (articolo 58).
La norma obbliga le Amministrazioni pubbliche ad affidare un servizio in diverse parti, assegnabili con la stessa gara (unico appalto e più lotti) oppure anche con gare diverse. Questo per favorire la concorrenza e permettere anche alle micro, piccole e medie imprese di partecipare, avendo maggiori chance di assicurarsi una frazione del servizio suddiviso in più parti. Se la P.A. sceglie di non farlo allora deve fornire una congrua motivazione.
Il Comune obiettava che il Codice ambientale (articolo 200 del D.lgs. n. 152/2006) stabilisce che il servizio di gestione dei rifiuti va organizzato per Ambiti territoriali, quindi nella sua interezza. I Giudici hanno però ritenuto che il D.lgs. n. 152/2006 si occupa della gestione del servizio rifiuti in senso “orizzontale”, cioè tra aree territoriali contigue, ma non della integrazione “verticale” cioè delle fasi della filiera, dalla raccolta fino al recupero e allo smaltimento a valle.
Il tal senso “Per la gestione integrata in senso verticale […] non vi sono norme di favore, né nella disciplina nazionale, né in quella regionale lombarda: essa è dunque consentita, ma non privilegiata”.
Ed ancora, affermano i giudici, “il Comune di Bergamo poteva senz’altro, nell’ambito della propria discrezionalità, optare per una gestione dei rifiuti integrata in senso verticale, affidando congiuntamente il servizio a monte di spazzamento, raccolta e traporto, e il servizio a valle di recupero e smaltimento, anziché prevedere due distinti lotti funzionali, uno per ciascuna tipologia di servizio. Tuttavia questa scelta di prevedere un unico lotto funzionale, anziché due distinti, doveva essere frutto di un’adeguata istruttoria, doveva essere supportata da un’idonea motivazione […]”.L’onere istruttorio e motivazionale, e il vincolo derivante dal rispetto dal principio di proporzionalità, “sono ancora più stringenti quando la scelta di articolare la gara in un unico lotto ha ad oggetto il servizio di gestione dei rifiuti, e l’unico lotto accorpa in sé il servizio a monte di spazzamento, raccolta e trasporto, e il servizio a valle di recupero e smaltimento, in un’ottica di gestione integrata verticale, poiché una tale scelta può determinare significativi effetti distorsivi della concorrenza, con possibili ricadute negative in termini di efficienza e di costi, a danno della collettività”.
Nel far rinvio alla sentenza, in allegato, rimaniamo a disposizione per informazioni.
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{/related_entries}Rapporto sulla raccolta differenziata e riciclo 2024
ANCI e CONAI hanno pubblicato, nell’ambito dell’Accordo Quadro ANCI-CONAI 2020-2024, lo Studio intitolato "XIV Rapporto sulla raccolta differenziata e riciclo 2024" che restituisce il monitoraggio dei sistemi di gestione delle raccolte differenziate nell’ambito del sistema CONAI rispetto ai dati del 2023.
Il Rapporto evidenzia come la raccolta differenziata dei rifiuti urbani abbia toccato nel 2023 una media del 66,6%, in crescita ovunque, con il target del 65% di raccolta differenziata che viene raggiunto da 11 Regioni italiane (tra le migliori spiccano Veneto, Emilia-Romagna e Sardegna
Secondo i dati nel 2023 i livelli di intercettazione media pro capite conseguiti dalle Regioni nelle principali raccolte differenziate oggetto dell'Accordo tra ANCI e i Consorzi che fanno parte di CONAI sono in linea con quanto registrato nel 2022. Fanno eccezione alcune variazioni fatte registrare da Valle d'Aosta e Liguria, in riferimento alle raccolte della plastica, e dal Piemonte sulla raccolta dei metalli. Al contrario, cresce quasi ovunque la raccolta dell'organico. In un contesto di stabilità dei conferimenti, se si guarda agli ultimi cinque anni l'unica filiera che ha riportato un incremento dei flussi è quella della carta, con le quantità conferite al Consorzio che, dal 2019 al 2023, sono aumentate del 15,03%. Il Rapporto, oltre ai dati generali di CONAI, contiene capitoli dedicati ai dati fatti registrare dai singoli consorzi di filiera nel 2023.
Per maggiori informazioni si rimanda al testo del rapporto in allegato.
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{/related_entries}Bonus sociale TARI – pubblicato il Regolamento
È stato pubblicato il Regolamento sul bonus sociale rifiuti (G.U. del 13 marzo 2025 n. 60) con il quale si stabilisce che l’accesso al bonus sociale per i rifiuti è riconosciuto ai nuclei familiari il cui ISEE non risulti superiore a 9.530 euro, elevato a 20.000 euro limitatamente ai nuclei familiari con almeno quattro figli a carico.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/111/SA-ARE/TO del 17.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/111/SA-ARE/TO
È stato pubblicato il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 21 gennaio 2025, n. 24 su Regolamento recante principi e criteri per la definizione delle modalità applicative delle agevolazioni tariffarie in favore degli utenti domestici del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani in condizioni economico-sociali disagiate (G.U. del 13 marzo 2025 n. 60).
Il Regolamento stabilisce che l’accesso al bonus sociale per i rifiuti è riconosciuto ai nuclei familiari il cui ISEE non risulti superiore a 9.530 euro, elevato a 20.000 euro limitatamente ai nuclei familiari con almeno quattro figli a carico. Le modalità applicative delle agevolazioni tariffarie sono stabilite dall’ARERA con propri provvedimenti, tenuto conto del principio del recupero dei costi efficienti di esercizio e di investimento, sulla base delle disposizioni di cui al decreto.
Il bonus sociale per i rifiuti è riconosciuto agli utenti domestici, nuclei familiari, in condizioni di effettivo e documentato disagio economico, con riferimento ad una unica fornitura di servizio di gestione integrato dei rifiuti urbani, nella titolarità di uno dei componenti del nucleo familiare.
Il bonus consiste in una riduzione del 25 per cento della TARI o della tariffa corrispettiva ed è riconosciuto automaticamente agli utenti domestici in possesso di un Isee con i valori sopra indicati. Quindi, l’utente non dovrà presentare alcuna richiesta, similmente a quanto avviene per i bonus sociali relativi all’energia elettrica, al gas e al servizio idrico integrato, ma il bonus dovrà essere riconosciuto d’ufficio, dal Comune o dal gestore della tariffa corrispettiva.
L’individuazione dei beneficiari è effettuata mediante modalità di condivisione - che dovranno essere definite dall’ARERA, da parte dei Comuni e dei gestori del servizio rifiuti - delle informazioni presenti nel sistema di gestione delle agevolazioni sulle tariffe energetiche (SGAte).
Il finanziamento del bonus avviene mediante l’istituzione, da parte dell’ARERA, di una nuova componente perequativa applicata alla generalità dell’utenza, domestica e non domestica, che alimenta un conto gestito dalla Cassa per i servizi energetici e ambientali.
Il DPCM prevede anche la possibilità per l’ARERA di prevedere l’introduzione di meccanismi di gradualità, per un periodo di dodici mesi, nell’applicazione del bonus sociale rifiuti.
Nel far rinvio al regolamento, allegato, rimaniamo a disposizione per informazioni.
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{/related_entries}Aiuti di Stato per l’attuazione del Clean Industrial Deal – Commissione UE apre consultazione su nuovo atto
La Commissione Europea ha aperto una consultazione sulla proposta di un nuovo atto per le misure di aiuti di Stato a sostegno del Clean Industrial Deal (Clean Industrial Deal State Aid Framework - CISAF), il nuovo piano industriale europeo che mira a coniugare competitività e decarbonizzazione.
È possibile partecipare alla consultazione, disponibile qui, fino al prossimo 25 aprile 2025.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/110/SAEC-FIN/FA del 17.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/110/SAEC-FIN/FA
La Commissione Europea ha aperto una consultazione sulla proposta di un nuovo Atto per le misure relative agli aiuti di Stato a sostegno del Clean Industrial Deal (Clean Industrial Deal State Aid Framework - CISAF), il nuovo piano industriale europeo che mira a coniugare competitività e decarbonizzazione.
Si ricorda che a fine febbraio la Commissione ha pubblicato la strategia con cui l’Europa renderà più efficiente il contesto normativo, abbattendo gli ostacoli burocratici per le aziende e promuovendo reindustrializzazione ed innovazione, mantenendo gli obiettivi sul processo di decarbonizzazione fissato dal Green Deal (v. circolare associativa n. 79 del 28 febbraio 2025).
La Commissione evidenzia che per realizzare gli obiettivi del Clean industrial deal sarà necessario mobilitare risorse private, ma occorrono anche finanziamenti pubblici. Nella bozza di schema di comunicazione oggetto di consultazione sono contenuti i criteri che la Commissione applicherà nel valutare le misure di aiuto di Stato che i Paesi dell'Unione europea intenderanno adottare per contribuire agli obiettivi suddetti.
Il CISAF contiene quindi disposizioni in merito a:
- misure che accelerano l’implementazione dell’energia rinnovabile;
- misure che facilitano la decarbonizzazione industriale;
- misure che garantiscano una capacità produttiva sufficiente nelle tecnologie pulite;
- misure per ridurre i rischi degli investimenti private.
È possibile partecipare alla consultazione, disponibile qui, fino al prossimo 25 aprile 2025.
L’adozione del CISAF è prevista per giugno 2025, dopodiché dovrebbe rimanere in vigore fino al 31 dicembre 2030, offrendo un orizzonte di pianificazione più lungo per gli Stati membri e maggiore prevedibilità e certezza degli investimenti per le aziende.
Per quanti interessati a prendere parte alla consultazione, si chiede di poter inviare il contributo anche alla D.ssa Fano (g.fano@fise.org) al fine di poter coordinare le esigenze nazionali ai tavoli europei.
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{/related_entries}ALBO GESTORI AMBIENTALI - Delibera n. 1/2025 su nuovi criteri esonero verifiche RT e Delibera n. 2/2025 su nuova disciplina controlli a campione
Il prossimo 1° aprile 2025 entrerà in vigore la Deliberazione n. 1 del 6 marzo 2025 che esonera dalle verifiche di idoneità il legale rappresentante dell’impresa iscritta che, al momento della domanda, abbia ricoperto tale ruolo presso l’impresa stessa per almeno tre anni consecutivi nello specifico settore di attività oggetto di iscrizione.
Mentre il 1° luglio 2025 entrerà in vigore la Deliberazione n. 2 del 6 marzo 2025 che stabilisce le nuove regole per lo svolgimento dei controlli a campione sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive di certificazione e di atto di notorietà rese all’Albo gestori ambientali.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/109/SAEC-ALB/LE del 17.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/109/SAEC-ALB/LE
DELIBERAZIONE N. 1 DEL 6 MARZO 2025: NUOVI CRITERI ESONERO VERIFICHE RT
Entrerà in vigore il 1° aprile p.v. la Deliberazione n. 1 del 6 marzo 2025 che esonera dalle verifiche di idoneità il legale rappresentante dell’impresa iscritta che, al momento della domanda, abbia ricoperto tale ruolo presso l’impresa stessa per almeno tre anni consecutivi nello specifico settore di attività oggetto di iscrizione.
La Deliberazione in oggetto recante “Modifiche e integrazioni alla deliberazione n. 6 del 30 maggio 2017. Dispensa dalle verifiche di idoneità per lo svolgimento del ruolo di responsabile tecnico ai sensi dell’art 212, comma 16-bis, del D. lgs 3 aprile 2006, n.152” è stata adottata per tener conto delle modifiche introdotte dal decreto-legge 17 ottobre 2024, n. 153 (convertito con modificazioni dalla legge 13 dicembre 2024, n. 191) che ha introdotto il comma 16-bis all’art. 212 del D.lgs. n. 152/2006 (cfr. circolare Assoambiente n. 356/2024) stabilendo testualmente che “E’ dispensato dalle verifiche di idoneità, di cui all’ art. 13 del D.M. 120/2014, il legale rappresentante dell’impresa iscritta all’Albo nazionale gestori ambientali che, al momento della domanda, abbia ricoperto tale ruolo presso l’impresa stessa per almeno tre anni consecutivi nello specifico settore di attività oggetto di iscrizione all’Albo nazionale gestori ambientali (trasporto rifiuti, intermediazione e commercio di rifiuti, bonifica di siti e bonifica di beni contenenti amianto). La Sezione regionale/provinciale dell’Albo verifica il requisito sulla base dei dati presenti nel Registro delle Imprese tenuto dalla locale Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura”.
La Deliberazione n. 1/2025 ha altresì unificato i settori di attività relativi al trasporto di rifiuti previsti nei requisiti minimi dei responsabili tecnici delle categorie 1,4,5 di cui all’allegato A della deliberazione n.6 del 30 maggio 2017 prevedendo che la dicitura in legenda “aa=anni di esperienza maturata nello specifico settore del trasporto rifiuti urbani, rifiuti speciali non pericolosi o pericolosi” viene sostituita da “aa= anni di esperienza maturata nello specifico settore del trasporto di rifiuti” e, di conseguenza, sostituisce gli allegati aggiunti alla Deliberazione del n. 6 del 30 maggio 2017 da deliberazioni successive con gli allegati E, F, G della deliberazione in oggetto recanti il nuovo modello di domanda di dispensa e gli schemi di provvedimento per il rilascio/diniego della stessa.
DELIBERAZIONE N. 2 DEL 6 MARZO 2025: CONTROLLI A CAMPIONE
Il 1° luglio 2025 entreranno in vigore le nuove regole per lo svolgimento dei controlli a campione sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive di certificazione e di atto di notorietà rese all’Albo gestori ambientali.
Con la Deliberazione n. 2 del 6 marzo 2025 il Comitato dell’Albo ha approvato i criteri, le modalità e le scadenze che le Sezioni regionali dell’Albo devono rispettare nello svolgimento dei controlli e che vanno a sostituire quelle rese con Deliberazione n. 1/2015 per adeguare la disciplina alla normativa e alle modalità di consultazione telematica delle banche dati delle P.A. nel frattempo intervenute.
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{/related_entries}FEAD NEWSLETTER N° 210 – 17 MARCH 2025
Si rende disponibile in allegato la Newsletter n. 210 del 17 marzo 2025.
Buona lettura.
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{/related_entries}Decreto FER X transitorio anche per biometano da fanghi - in vigore fino al 31 dicembre 2025
Lo scorso 8 marzo sulla Gazzetta ufficiale è stato inserito avviso di pubblicazione del decreto 30 dicembre 2024, n. 457 del MASE - in vigore dal 28 febbraio 2025 - che reca meccanismo transitorio di supporto per impianti a fonti rinnovabili con costi di generazione vicini alla competitività di mercato con validità massima al 31 dicembre 2025.
Tra le tecnologie finanziate, oltre al fotovoltaico, all'eolico e all'idroelettrico, ci sono anche quelle relative agli impianti di trattamento di gas residuati dai processi di depurazione, tra cui gli impianti che producono biometano dai fanghi prodotti in un impianto di trattamento delle acque reflue, civili e industriali.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/108/SAEC-ENE/PE del 17.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/108/SAEC-ENE/PE
Lo scorso 8 marzo sulla Gazzetta ufficiale è stato inserito avviso di pubblicazione del decreto 30 dicembre 2024, n. 457 del MASE recante "Meccanismo transitorio di supporto per impianti a fonti rinnovabili con costi di generazione vicini alla competitività di mercato di cui agli articoli 6 e 7 del decreto legislativo 8 novembre 2021, n.199 con validità massima al 31 dicembre 2025", in vigore dal 28 febbraio 2025.
In sintesi, il provvedimento, che attua quanto disposto nel D.lgs. n. 199/2021 sullo sviluppo dell'energia da fonti rinnovabili (in termini non solo di implementazione dei meccanismi di supporto per impianti FER ma anche per i criteri generali e le caratteristiche generali degli stessi), definisce le modalità per godere degli incentivi diretti a particolari tipologie di impianti a fonti rinnovabili che hanno costi di generazione vicini alla "competitività di mercato".
Tra le tecnologie finanziate, oltre al fotovoltaico, all'eolico e all'idroelettrico, ci sono anche quelle relative agli impianti di trattamento di gas residuati dai processi di depurazione. Tra questi rientrano gli impianti che producono biometano dai fanghi prodotti in un impianto di trattamento delle acque reflue, civili e industriali.
Gli impianti piccoli (fino a 1 MW) accedono agli incentivi facendo richiesta al Gestore dei servizi energetici. Gli impianti di taglia maggiore invece devono partecipare a delle "aste" bandite dal Gestore dei servizi energetici. In ogni sessione viene bandito un totale massimo di potenza incentivabile (in GW) che i partecipanti si contendono.
Il regime di aiuti cessa il 31 dicembre 2025 o prima se si esaurisce la potenza elettrica incentivabile.
Per quanti interessati rimandiamo, per ulteriori dettagli, al decreto in allegato.
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{/related_entries}ASSOAMBIENTE 14 marzo 2025
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{/related_entries}DM 127/2024 EoW rifiuti inerti - 25 marzo 2025 termine adeguamento imprese.
In relazione a quanto disposto all’articolo 8 del DM 127/2024 (EoW inerti) ricordiamo che entro il 25 marzo 2025 necessario presentare all’autorità competente un aggiornamento della comunicazione o un’istanza di aggiornamento dell’autorizzazione ai fini dell’adeguamento ai criteri del decreto.
In vista di ulteriori chiarimenti, Regione Lombardia ha informato che ad oggi non è possibile confermare le indicazioni precedentemente fornite con nota (prot. reg. n. T1.2024.0136270) del 15/10/2024.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/107/SAEC-NOT/PE del 14.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/107/SAEC-NOT/PE
In relazione a quanto disposto all’articolo 8 (norme transitorie e finali) del DM 127/2024 si recante “Regolamento recante disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto dei rifiuti inerti da costruzione e demolizione, altri rifiuti inerti di origine minerale, ai sensi dell’articolo 184-ter, comma 2, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152/2006”, ricordiamo che:
- ai fini dell’adeguamento ai criteri di cui al DM 127/2024, il produttore dell’aggregato recuperato, entro il 25 marzo 2025 presenta all’autorità competente un aggiornamento della comunicazione effettuata ai sensi dell’articolo 216 del D.lgs. n. 152/2006 o un’istanza di aggiornamento dell’autorizzazione concessa ai sensi del D.lgs. n. 152/2006 (Capo IV, del Titolo I, della Parte IV ovvero del Titolo III-bis, della Parte II). Per le procedure semplificate continuano ad applicarsi le disposizioni del DM 5 febbraio 1998, inerenti ai limiti quantitativi previsti dall’allegato 4 e ai valori limite per le emissioni di cui all’allegato 1, sub allegato 2, nonché le norme tecniche di cui all’allegato 5 dello stesso decreto.
Stando agli esiti del confronto con MASE in materia, si ritiene opportuno suggerire comunque l’invio di una comunicazione anche per le operazioni di recupero svolte sui rifiuti NON ricompresi nell’allegato 1 del DM 127/2024 o per quelli compresi ma non utilizzati per gli scopi, al fine di esplicitare le condizioni di esclusione dal DM 127/2024.
- nelle more dell’efficacia dell’aggiornamento delle comunicazioni effettuate ai sensi dell’articolo 216 del D.lgs. n. 152/2006 e delle autorizzazioni concesse ai sensi del Capo IV, del Titolo 1, della parte IV, ovvero del Titolo III -bis , della Parte II del medesimo decreto, i produttori di aggregato recuperato operano in conformità ai titoli posseduti prima dell’aggiornamento;
- gli aggregati recuperati prodotti fino al momento dell’intervenuta efficacia dell’aggiornamento o del rinnovo possono continuare ad essere gestiti in conformità alla comunicazione effettuata ai sensi dell’articolo 216 del D.lgs. n. 152/2006 o nel rispetto dell’autorizzazione efficace al momento della richiesta di aggiornamento o rinnovo, concessa ai sensi del Capo IV, del Titolo I, della Parte IV ovvero del Titolo III -bis , della Parte II del medesimo decreto;
- i produttori di aggregato recuperato operano nel rispetto dei criteri contenuti nel DM 127/2024, a seguito dell’ottenimento dell’aggiornamento o del rinnovo delle autorizzazioni, o del decorso dei termini di efficacia della comunicazione aggiornata.
In vista dell’approssimarsi di tale scadenza, segnaliamo inoltre che Regione Lombardia ha pubblicato una nota nella quale afferma che non è ad oggi possibile confermare le indicazioni precedentemente fornite (prot. reg. n. T1.2024.0136270 del 15/10/2024, v. circolare Assoambiente n. 275/2024) auspicando un urgente intervento chiarificatore statale.
Sulle disposizioni contenute nel DM 127/2024 continua il confronto tra ANPAR e MASE, anche nell’ambito del tavolo di monitoraggio avviato ai sensi dell’art. 7 della norma.
Per maggiori informazioni si rimanda alla circolare della Regione Lombardia allegata.
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{/related_entries}Istruzioni operative MASE per la gestione del fine vita dei moduli fotovoltaici
Il MASE ha pubblicato il Decreto Direttoriale n. 45 del 12 marzo 2025 recante la nuova versione delle istruzioni operative per la gestione del fine vita dei moduli fotovoltaici incentivati in Conto Energia. Il provvedimento recepisce le novità introdotte dal Decreto Energia 2024 e dal provvedimento sulle Materie Prime Critiche (DL 84/2024).
I principali aspetti oggetto di aggiornamento riguardano le modalità di calcolo per il raddoppio della quota trattenuta dal GSE, la presentazione delle istanze di adesione ai sistemi collettivi all’interno di due finestre temporali annuali e una maggiore razionalizzazione delle casistiche di revamping totale e rilevante dei pannelli.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/106/SAEC-RAE/CS del 14.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/106/SAEC-RAE/CS
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha pubblicato il Decreto Direttoriale n. 45 del 12 marzo 2025 recante la nuova versione delle istruzioni operative per la gestione del fine vita dei moduli fotovoltaici incentivati in Conto Energia. Il provvedimento recepisce le novità introdotte dal Decreto Energia (DL n.181/2023 convertito con Legge 11/2024, v. circolare Assoambiente 037/2024) e dal provvedimento sulle Materie Prime Critiche (DL 84/2024, v. circolare Assoambiente 186/2024).
I principali aspetti oggetto di aggiornamento riguardano le modalità di calcolo per il raddoppio della quota trattenuta dal GSE (20 €/modulo) rispetto al valore della garanzia da versare al sistema collettivo (10 €/modulo), la presentazione delle istanze di adesione ai sistemi collettivi all’interno di due finestre temporali annuali e una maggiore razionalizzazione delle casistiche di revamping totale e rilevante dei pannelli.
Per l’anno in corso, la prima finestra temporale nell’ambito della quale comunicare l’avvenuta adesione ai sistemi collettivi, sarà operativa a partire dal prossimo 1° aprile fino al 31 maggio 2025, mentre la seconda finestra decorrerà dal 1° luglio al 30 settembre 2025.
L’allegato al decreto direttoriale si apre con un quadro generale sul contesto normativo attuale, una serie di definizioni e un approfondimento del campo di applicazione delle Istruzioni Operative. Passa poi ad illustrare gli adempimenti a carico del soggetto responsabile della gestione dei rifiuti, differenziando tra moduli fotovoltaici domestici e moduli fotovoltaici professionali, con un richiamo ai casi particolari relativi allo smaltimento dei moduli fotovoltaici. Viene poi dedicato un capitolo agli adempimenti in capo al GSE a garanzia della totale gestione dei rifiuti derivanti da moduli fotovoltaici, con approfondimenti legati alla definizione, individuazione, trattenimento e gestione della quota da parte del GSE.
Per maggiori informazioni si rimanda al testo del Decreto Direttoriale e del suo allegato, inclusi nella presente circolare.
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RENTRi – SEGNALAZIONE MANUTENZIONE TECNICA PIATTAFORMA 18 marzo 2025 ore 18-20 e FAQ su attività di spazzamento
Pubblicata nell’Area Operatori e nell’area API del sito RENTRI l’avviso della pianificazione di una manutenzione tecnica della piattaforma per il giorno Martedì 18 marzo dalle 18.00 alle 20.00 durante la quale non sarà garantito il corretto funzionamento dei servizi web ed API.
Pubblicata FAQ su attività spazzamento soggetto ad iscrizione Rentri con profilo trasportatore.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/105/SAEC-NOT/LE del 13.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/105/SAEC-NOT/LE
Pubblicata nell’Area Operatori e nell’area API del sito RENTRI l’avviso della pianificazione di una manutenzione tecnica della piattaforma per il giorno martedì 18 marzo dalle 18.00 alle 20.00.
Considerato che in questa specifica finestra temporale si verificheranno delle interruzioni e non sarà garantito il corretto funzionamento dei servizi web ed API viene raccomandato di non utilizzare i servizi nella data e fascia oraria indicate. Comunicazione analoga è stata inviata anche a tutte le associazioni dei produttori di software.
Cogliamo l’occasione per ricordare che, al fine di evitare possibili ritardi, tutti gli operatori iscritti al RENTRi che tengono il registro di carico e scarico in modalità digitale con i servizi di supporto, possono trasmettere le registrazioni in qualsiasi momento anche in anticipo rispetto alle scadenze di legge (cioè entro la fine del mese successivo a quella in cui è stata effettuata l’annotazione, art. 15 comma 2 del DM n. 59/2023).
Informiamo altresì che sul portale RENTRi è stata pubblicata la FAQ secondo la quale “sono tenuti ad iscriversi al RENTRI con profilo trasportatore gli enti e le imprese iscritte all’Albo in Categoria 1 per l’esercizio dell’attività di spazzamento meccanizzato dei rifiuti di cui all’allegato B alla Deliberazione n.8 del 12/09/2017”.
Nel rimanere a disposizione per eventuali ulteriori informazioni, rimandiamo a successive comunicazioni per ogni aggiornamento o iniziativa associativa in materia.
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{/related_entries}Emissioni odorigene – Documento tecnico SNPA sul monitoraggio
Il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) ha pubblicato il documento tecnico intitolato “Emissioni odorigene: elementi di riferimento e approcci metodologici per il monitoraggio”.
Tale lavoro costituisce una revisione del precedente documento tecnico avente ad oggetto il medesimo argomento e risalente al 2018. Il Documento Tecnico nasce dall’esigenza di SNPA di disporre di un quadro di riferimento organico, data l’eterogeneità delle esperienze in campo e delle metodologie di approccio utilizzate, in considerazione delle dotazioni tecnico-strumentali disponibili per ciascuna Agenzia e della specificità delle attività produttive del territorio.
Lo scopo del documento è fornire agli Enti di Controllo informazioni utili per la scelta degli approcci adeguati ad effettuare un’azione di prevenzione, controllo e valutazione delle emissioni odorigene.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/104/SAEC-COM/CS del 13.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/104/SAEC-COM/CS
Il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) ha pubblicato il documento tecnico intitolato “Emissioni odorigene: elementi di riferimento e approcci metodologici per il monitoraggio” che costituisce una revisione del precedente documento tecnico avente ad oggetto il medesimo argomento e risalente al 2018.
Il Documento Tecnico nasce dall’esigenza di SNPA di disporre di un quadro di riferimento organico, data l’eterogeneità delle esperienze in campo e delle metodologie di approccio utilizzate, in considerazione delle dotazioni tecnico-strumentali disponibili per ciascuna Agenzia e della specificità delle attività produttive del territorio.
Lo scopo del documento è fornire agli Enti di Controllo informazioni utili per la scelta degli approcci adeguati ad effettuare un’azione di prevenzione, controllo e valutazione delle emissioni odorigene.
Le innovazioni metodologiche e tecnologiche relative al monitoraggio e al controllo degli odori nonché gli aggiornamenti in merito alla normazione tecnica di settore e alla legislazione nazionale e regionale, occorsi negli ultimi anni, hanno introdotto numerosi elementi di novità nel settore. Tali elementi sono stati integrati nelle diverse sezioni del documento con particolare riferimento agli aspetti tecnici e normativi.
Il documento è strutturato in modo da contenere una trattazione generale delle diverse possibilità di approccio metodologico, a partire dal monitoraggio e controllo delle emissioni odorigene, fino alla valutazione di impatto con l’ausilio di metodi predittivi e all’adozione di strumenti preventivi per la riduzione dell’emissione, attraverso opportune tecnologie di trattamento ed accorgimenti di tipo gestionale.
In particolare, nelle differenti sezioni del documento vengono affrontati i seguenti aspetti:
- elementi generali relativi alla percezione olfattiva e al fenomeno di molestia;
- principali riferimenti normativi nazionali e regionali;
- descrizione delle metodologie di monitoraggio e controllo con particolare riferimento agli aspetti legati al campionamento, ai metodi di caratterizzazione chimica, all’olfattometria dinamica, all’applicazione dei sistemi automatici di monitoraggio, al monitoraggio della percezione olfattiva ad opera di panel addestrato in campo e analisi delle segnalazioni della popolazione;
- modellistica di dispersione per lo studio della valutazione di impatto odorigeno;
- elementi descrittivi relativi ai principali sistemi di abbattimento impiegati.
Per maggiori informazioni si rimanda al contenuto del documento SNPA, disponibile qui.
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{/related_entries}OMNIWEBINAR | “RENTRI un mese dopo…” - 18 Marzo
Si terrà il 18 marzo 2025 dalle 16:30 alle 18:00 il webinar OMNISYST organizzato in collaborazione con Assoambiente e con il patrocinio di AIAS, che vedrà la partecipazione di Chicco Testa e di esperti del settore, che analizzeranno lo stato di attuazione della normativa, evidenziando criticità e best practice emerse finora.
Per non perdere l'opportunità di aggiornarti e confrontarti sulle prime esperienze e sfide legate al RENTRI, clicca qui per iscriverti
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{/related_entries}FEAD NEWSLETTER N 209 - 10 MARCH 2025
Si rende disponibile in allegato la Newsletter n. 209 del 10 marzo 2025.
Buona lettura.
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{/related_entries}Aggiornamento mensile FEAD su UE policy – 28 marzo 2025 ore 11.00
Il 28 marzo 2024 dalle 11.00 alle 12.00 si terrà il consueto appuntamento con FEAD per un aggiornamento sui principali dossier in discussione a livello UE.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/103/SAEC-EUR/PE del 12.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/103/SAEC-EUR/PE
FEAD organizza mensilmente un incontro via web della durata di un’ora in cui vengono sintetizzate le principali tematiche in corso di esame a livello europeo, che interessano in particolare la gestione dei rifiuti e la Circular Economy.
Per quanti interessati segnaliamo che il prossimo incontro si terrà il 28 marzo 2025, dalle ore 11.00 alle ore 12.00.
Di seguito il seguente link per seguire evento:
Microsoft Teams
Join the meeting now
Meeting ID: 380 049 192 384
Passcode: ks9wk6tL
Per eventuali richieste o quesiti, potete rivolgerVi alla D.ssa Fano (g.fano@fise.org).
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{/related_entries}Rendicontazione ESG – Pubblicato Decreto operativo per revisori e società di revisione
Lo scorso 3 marzo 2025, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale 19 febbraio 2025, in attuazione del D.lgs. n. 39/2010 che definisce i requisiti professionali necessari perché i revisori dei conti siano abilitati ad attestare la conformità delle dichiarazioni dell'impresa sugli aspetti ambientali, sociali e di governance delle proprie attività (cd. fattori "ESG").
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/102/SAEC-FIN/FA del 12.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/102/SAEC-FIN/FA
Lo scorso 3 marzo 2025, è stato pubblicato il Decreto Ministeriale 19 febbraio 2025 in attuazione del D.lgs. 3n. 9/2010 che definisce i requisiti professionali necessari perché i revisori dei conti siano abilitati ad attestare la conformità delle dichiarazioni dell'impresa sugli aspetti ambientali, sociali e di governance delle proprie attività (cd. fattori "ESG").
Questo provvedimento, adottato dal Ministero delle Finanze e composto da nove articoli, stabilisce innanzitutto i requisiti necessari per l'abilitazione dei revisori legali iscritti al registro e delle società di revisione addette allo svolgimento dell'attività di attestazione della conformità della rendicontazione di sostenibilità, inoltre definisce il contenuto e le modalità di presentazione della domanda di abilitazione dei revisori e delle società di revisione, nonché contenuto, modalità e termini di trasmissione delle informazioni e dei loro aggiornamenti da parte degli iscritti nel registro.
Il provvedimento infine esplica l’iter di approvazione delle domande da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze, che le esaminerà entro 150 giorni dalla data di ricezione e, qualora vengano riscontrate carenze nei requisiti, comunicherà al richiedente le integrazioni necessarie, assegnando un termine non superiore a 30 giorni per sanare le carenze.
Per qualsiasi ulteriore approfondimento, si rimanda al Decreto allegato alla presente.
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{/related_entries}Energia termica - il MASE ha avviato la consultazione
Il MASE ha avviato oggi, 11 marzo 2025, la consultazione pubblica per la disciplina del meccanismo di incentivazione degli interventi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili di grandi dimensioni, attraverso procedure di accesso competitive (DM FER -T), ai sensi dell’articolo 10 del Dlgs n. 199/2021 (RED II) per il perseguimento degli obiettivi nazionali ed europei di decarbonizzazione del sistema energetico al 2030 e di completa decarbonizzazione al 2050.
La consultazione termina il 21 aprile 2025.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/101/SAEC-ENE/PE del 11.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/101/SAEC-ENE/PE
Il MASE ha avviato oggi, 11 marzo 2025, la consultazione pubblica per la disciplina del meccanismo di incentivazione degli interventi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili di grandi dimensioni, attraverso procedure di accesso competitive (DM FER -T), ai sensi dell’articolo 10 del Dlgs n. 199/2021 (RED II) per il perseguimento degli obiettivi nazionali ed europei di decarbonizzazione del sistema energetico al 2030 e di completa decarbonizzazione al 2050.
La consultazione ha l’obiettivo di acquisire osservazioni e proposte dagli stakeholder nell’ambito della successiva definizione del provvedimento.
La disciplina, complementare a quella del Conto Termico per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni, ha come obiettivo quello di incoraggiare la produzione di energia termica da fonti rinnovabili contribuendo al conseguimento degli obiettivi fissati dal PNIEC 2024 riguardanti la quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo, e la quota di energia da fonti rinnovabili nel settore termico.
La consultazione ha lo scopo di acquisire contributi di merito per la predisposizione di una disciplina in grado di perseguire in via generale tre principali obiettivi:
- incremento della produzione di energia rinnovabile termica e conseguente riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, in relazione agli obiettivi vincolanti nazionali ed europei;
- definizione di una misura incentivante bilanciata e determinata, tenendo conto della concorrenza e della sua proporzionalità, che risulti compatibile con la disciplina unionale in materia di Aiuti di Stato a favore del clima, dell’ambiente e dell’energia;
- riconoscimento di incentivi congrui, a valere sulle componenti tariffarie del gas al pari del Conto termico, in grado soddisfare gli interessi dei soggetti interessati alla realizzazione degli interventi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili di grandi dimensioni.
La consultazione ha l’obiettivo di acquisire osservazioni e proposte dagli stakeholder nell’ambito della successiva definizione del provvedimento. E rivolta a tutti i soggetti pubblici e privati interessati a presentare progetti futuri, volti potenzialmente a realizzare interventi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili di grandi dimensioni, nonché a tutti i soggetti in grado di fornire un contributo utile all’introduzione nell’ordinamento normativo nazionale di una disciplina efficace al perseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra nazionali e dell’UE, e, al contempo, in grado di garantire un congruo incentivo ai soggetti partecipanti alle future procedure competitive.
Per quanto di competenza, segnaliamo che sono incentivabili gli impianti di produzione di energia termica alimentati anche da bioenergia (biomassa solida, biogas, bioliquidi).
Al fine di poter definire il contributo associativo, chiediamo a quanti interessati di compilare il modulo allegato e di inviarlo entro 15 aprile a e.perrotta@fise.org al fine di poter rispondere alla consultazione del MASE in tempi utili.
In allegato il documento in consultazione (consultabile anche al seguente link)
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{/related_entries}Gestione rifiuti da sfalci e potature del verde pubblico e privato – istruzioni operative MASE
Il MASE con Circolare Prot. N. 0039940 del 3 marzo scorso ha fornito specifiche istruzioni operative per la gestione dei rifiuti da sfalci e potature derivanti sia dalla manutenzione del verde pubblico che di quello privato, al fine di consentire ai Comuni e agli Enti d’ambito di regolamentare l’accesso ai CdR dei relativi flussi prevedendo, se del caso, limitazioni o tariffe ad hoc.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/100/SAEC-NOT/LE del 11.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/100/SAEC-NOT/LE
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) con Circolare prot. N. 0039940 del 3 marzo 2025, indirizzata anche ad Assoambiente che ha partecipato ai Tavoli di lavoro sulla materia, ha fornito specifiche istruzioni operative per la gestione dei rifiuti da sfalci e potature al fine di consentire ai Comuni e agli Enti d’ambito di regolamentare l’accesso ai Centri di raccolta (CdR) dei relativi flussi prevedendo, se del caso, limitazioni o tariffe ad hoc.
In materia si ricorda che la conversione in legge del DL “Ambiente” (cfr. circolare Assoambiente n. 354/2024) ha riallineato la normativa nazionale a quella comunitaria introducendo modifiche al quadro normativo in materia di rifiuti derivanti dalla manutenzione del verde pubblico e privato che riconducono la gestione di questi ultimi nell’ambito dei rifiuti simili ai domestici e quindi urbani (allegato L-quinques al Dlgs 152/2006) e danno, di conseguenza, la possibilità alle imprese di conferire gli stessi ai centri di raccolta (CdR).
La Circolare Ministeriale in oggetto - che conferma che i rifiuti derivanti da sfalci e potature sono qualificati come rifiuti urbani sia quando prodotti nell’ambito delle attività di cura e manutenzione del verde pubblico che privato - si inserisce in questo quadro fornendo chiarimenti operativi sulle modalità di conferimento dei rifiuti della manutenzione del verde privato ai CdR e demanda ai Comuni e agli Enti di Governo d’ambito la possibilità di regolamentare il servizio stabilendo limiti quantitativi per il conferimento, eventuali restrizioni, fasce orarie e giornate dedicate, tenendo conto degli spazi e delle attrezzature disponibili in ciascun CdR, nonché di prevedere l’applicazione di tariffe per le utenze non domestiche e la necessità di attestare la provenienza dei rifiuti.
Sotto il profilo operativo la Circolare individua tre modalità di conferimento differenziate:
CASO A
Utenze Domestiche (UD) e Utenze Non Domestiche (UND) del Comune o dei Comuni a cui fa riferimento il Centro di Raccolta (Utenti registrati a ruolo TARI) che conferiscono i rifiuti con veicoli propri.
In entrambi i casi il Regolamento comunale può fissare i quantitativi massimi conferibili nonché eventuali limiti per accesso e per periodo. La circolare del Ministero in oggetto prevede che:
- UD: i conferimenti non devono essere accompagnati da alcun documento (oltre a quelli che consentano l’identificazione dell’utenza e l’iscrizione ai registri utenze della TARI tributo c.d. “ruolo” o Tariffa Corrispettiva);
- UND: i conferimenti avvengono con l’utilizzo della “Scheda rifiuti conferiti al centro di raccolta” di cui all’”ALLEGATO I A” del DM 8 aprile 2008. Il veicolo utilizzato per il trasporto di tale tipologia di rifiuti deve essere iscritto all’Albo Nazionale Gestori Ambientali nella categoria “2–bis”.
CASO B
Utenze Domestiche (UD) e Utenze Non Domestiche (UND) del Comune o dei Comuni a cui fa riferimento il CdR (utenti registrati alla Tariffa Corrispettiva o utenze iscritte a ruolo in TARI tributo) che fanno conferire i rifiuti nel proprio CdR dall’azienda (di giardinaggio) che ha effettuato l’attività di manutenzione del verde.
In entrambi i casi il Regolamento comunale fissa i quantitativi massimi conferibili nonché eventuali limiti per accesso e per periodo. La circolare del Ministero in oggetto prevede che:
- UD: i conferimenti non devono essere accompagnati da alcun documento (oltre a quelli che consentano l’identificazione dell’utenza e l’iscrizione ai registri utenze della TARI tributo c.d. “ruolo” o Tariffa Corrispettiva);
- UND: i conferimenti avvengono con l’utilizzo della “Scheda rifiuti conferiti al centro di raccolta” di cui all’”ALLEGATO I A” del DM 8 aprile 2008. In tale documento deve essere indicato quale produttore il conferitore (giardiniere). Al solo fine di dare evidenza del Comune a cui viene attribuita la produzione dei rifiuti, si ritiene opportuno che il titolare dell’utenza fornisca al giardiniere una dichiarazione sottoscritta che accompagni il giardiniere presso il proprio CdR. I veicoli utilizzati per il trasporto di tale tipologia di rifiuto devono essere iscritti all’Albo Nazionale Gestori Ambientali nella categoria “2–bis.
CASO C
Aziende che conferiscono i rifiuti derivanti dalla propria attività di manutenzione del verde nel CdR di riferimento del Comune presso cui sono registrati come UND (utenti registrati come utenze alla Tariffa Corrispettiva o utenze iscritte a ruolo in TARI tributo). Il conferimento avviene con veicoli propri, che però trasportano rifiuti provenienti da territori comunali diversi da quello del CdR al quale si sta accedendo.
La Circolare del Ministero in oggetto prevede che:
- sono ammessi conferimenti, eventualmente anche a titolo oneroso, per quantitativi massimi fissati dal Regolamento locale, che potranno definire limiti per accesso e per periodo, previa stipula di apposito contratto tra il gestore del servizio integrato di igiene urbana e il giardiniere. I conferimenti avvengono con l’utilizzo della “Scheda rifiuti conferiti al centro di raccolta” di cui all’”ALLEGATO I A” del DM 8 aprile 2008. Il veicolo utilizzato per il trasporto di tale tipologia di rifiuti deve essere iscritto all’Albo Nazionale Gestori Ambientali nella categoria “2–bis”.
- con delibera comunale (es. delibera tariffe TARI) il Comune può alternativamente prevedere:
- uno specifico corrispettivo per l’utilizzo del servizio;
- la facoltà del gestore del servizio di igiene urbana di stipulare i contratti in questione, definendo un prezzo per servizi a domanda individuale.
Nella Circolare il MASE precisa infine che:
- in presenza di ingenti quantitativi di rifiuti prodotti, vi è la possibilità di instaurare rapporti diretti con gli impianti di trattamento biologico dei rifiuti da raccolta differenziata, evitando in questo modo il passaggio per i Centri di raccolta comunali;
- rimane comunque da parte del produttore, diverso dall’utenza domestica, la facoltà di avviare autonomamente a riciclo o a recupero il rifiuto prodotto, dimostrando di averli avviati a tali forme di gestione o a riciclo direttamente o tramite soggetti autorizzati come previsto rispettivamente dal comma 10 dell’art 238 D.lgs. n. 152/2006 e dal comma 649 dell'articolo 1 della Legge n. 147/2013.
Nell’ambito di un ulteriore confronto con il MASE sul tema, siamo a chiedervi evidenze in merito a quantitativi e relativi costi di gestione.
Per ogni approfondimento si rinvia al testo della Circolare Ministeriale riportato in allegato.
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{/related_entries}EEA “Monitoraggio inquinamento zero e prospettive 2025”
La Commissione Europea e l’Agenzia Europea dell’Ambiente hanno pubblicato il “Monitoraggio inquinamento zero e prospettive 2025”, che mostra i progressi compiuti dagli Stati membri nel conseguimento degli obiettivi dell'UE in materia di inquinamento zero.
Pubblicato ogni due anni, questo Report, oltre a fornire una fotografia sulla situazione attuale, rappresenta un documento di riferimento per le future politiche volte a sostenere l'obiettivo a “inquinamento zero”, ovvero ridurre l'inquinamento nella misura in cui non rappresenti più un rischio per la salute umana e l'ambiente entro il 2050.
Nello specifico, questa edizione mostra che le normative europee hanno contribuito a ridurre l'inquinamento, ma servono più sforzi per diminuirlo a livelli tali che, pur presente, non sia nocivo per uomo e habitat.
Nel Report si evince che, se si sono verificati progressi nella riduzione dell'inquinamento atmosferico e dei rifiuti di plastica in mare, nonché nell'uso di pesticidi, tuttavia, rimangono invece alti i valori sul rumore nocivo, la diffusione delle microplastiche nell'ambiente, la produzione dei rifiuti e gli eccessivi nutrienti nei terreni. Su questi aspetti occorrono azioni più decise.
Per qualsiasi informazione si rimanda al Report, scaricabile qui.
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{/related_entries}Tassonomia UE – Commissione pubblica guida interpretativa per le aziende
Lo scorso 5 marzo 2025, la Commissione Europea ha pubblicato la Comunicazione C/2025/1373 sull’interpretazione e l’attuazione di alcune disposizioni giuridiche degli atti delegati della Tassonomia dell’UE, con l’obiettivo di chiarire aspetti tecnici e normativi relativi alla classificazione delle attività economiche ecosostenibili
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/099/SAEC-EUR/FA del 11.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/099/SAEC-EUR/FA
Lo scorso 5 marzo 2025, la Commissione Europea ha pubblicato la Comunicazione C/2025/1373 sull’interpretazione e l’attuazione di alcune disposizioni giuridiche degli atti delegati della Tassonomia dell’UE, con l’obiettivo di chiarire aspetti tecnici e normativi relativi alla classificazione delle attività economiche ecosostenibili.
Il documento si inserisce nel quadro del Regolamento sulla tassonomia (UE) 2020/852, che istituisce un sistema di classificazione comune per gli investimenti sostenibili e, pur non avendo natura vincolante né introducendo nuovi obblighi per le imprese, le indicazioni presenti hanno lo scopo di aiutare i soggetti obbligati (imprese finanziarie e non finanziarie) a fornire in modo corretto ed efficacie le informazioni sul grado di sostenibilità della propria attività economica, garantendo che i dati siano comparabili e utili per il mercato finanziario.
Tra gli aspetti principali affrontati, figurano il rafforzamento dell’applicabilità della Tassonomia, la semplificazione della sua implementazione per le imprese e il supporto tecnico agli Stati membri per garantirne un’attuazione armonizzata.
In particolare, la comunicazione fornisce risposte alle domande più frequenti degli operatori riguardo:
- i criteri tecnici che l'impresa deve usare per verificare se la sua attività è sostenibile dal punto di vista "climatico", cioè contribuisce in modo sostanziale agli obiettivi di mitigazione dei cambiamenti climatici e adattamento ai cambiamenti climatici,
- i criteri tecnici che l'impresa deve utilizzare per informare quanto la sua attività può contribuire al conseguimento di quattro obiettivi ambientali: uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine; transizione verso un'economia circolare; prevenzione e riduzione dell'inquinamento; protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.
Per qualsiasi ulteriore approfondimento, si rimanda alla comunicazione allegata alla presente.
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{/related_entries}Limitazioni export rottami metallici – Petizione EuRIC
EuRIC, l’Associazione europea delle imprese del riciclo della quale Assoambiente fa parte, ha predisposto, con il supporto di tutti i suoi soci, una petizione per chiedere alle Istituzioni europee di non adottare ulteriori restrizioni all’export di acciaio e metalli riciclati, come invece chiede l’industria che si occupa della loro produzione. Per la firma alla petizione si rimanda alla circolare Assoambiente.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/098/SAEC-EUR/CS del 11.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/098/SAEC-EUR/CS
EuRIC, l’Associazione europea delle imprese del riciclo della quale Assoambiente fa parte, ha predisposto, con il supporto di tutti i suoi soci, una petizione per chiedere alle Istituzioni europee di non adottare ulteriori restrizioni all’export di acciaio e metalli riciclati, come invece chiede l’industria che si occupa della loro produzione.
Nella petizione viene fornito un quadro del settore della produzione e del riciclo dell’acciaio e dei rottami metallici e viene evidenziato come le difficoltà che l’industria della produzione sta affrontando non sono dovute alla scarsità di materiale riciclato disponibile. Ciò è confermato anche dai dati, visto che il consumo netto di rottami metallici riciclati è diminuito nell'ultimo decennio, passando da 87,5 Mt nel 2014 a 75,2 Mt nel 2023. Nello stesso periodo sono invece aumentate le esportazioni, passando da 12,3 Mt a 18,9 Mt, e diminuite le importazioni, da 5,1 Mt a 3,9 Mt.
Viene poi evidenziato come anche il nuovo Regolamento sulla spedizione dei rifiuti, pubblicato meno di un anno fa (v. circolare Assoambiente n. 124/2024), abbia già introdotto una serie di adempimenti amministrativi ulteriori per l’export verso i Paesi OCSE e non-OCSE (che diventa così più complesso), a tutela della salvaguardia ambientale e della salute umana.
La petizione si chiude sottolineando come il problema della deindustrializzazione europea non può essere affrontato con il protezionismo e danneggiando i riciclatori mentre invece sarebbe auspicabile metter in campo una serie di misure per affrontarne le cause alla radice:
- adottare il nuovo quadro sulle spedizioni introdotto dal WSR astenendosi dall'imporre ulteriori restrizioni all'esportazione di acciaio e rottami metallici riciclati;
- aumentare la domanda di materiali riciclati europei introducendo obblighi mirati di contenuto minimo riciclato per alcuni prodotti, riducendo l'IVA, creando mercati circolari e promuovendo il GPP per premiare la circolarità;
- affrontare i problemi di competitività causati dagli elevati costi dell'energia che riguardano tutte le industrie, compreso il settore del riciclo.
La petizione, che vi invitiamo a firmare quanto prima, è disponibile qui e la prossima settimana, con tutte le sue sottoscrizioni, verrà trasmessa alla Commissione europea.
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{/related_entries}Elenco raccoglitori PFU da veicoli a fine vita
Il Comitato PFU ha approvato in via definitiva l'elenco dei soggetti che, dopo aver presentato richiesta entro il 30 novembre 2024, sono abilitati a raccogliere e gestire gli pneumatici fuori uso per l'anno 2025.
L'abilitazione riguarda la raccolta e la gestione dei PFU provenienti dal "mercato di primo equipaggiamento", ovvero da veicoli a fine vita, così come disciplinate dall'articolo 9 del Dm 182/2019.
Per maggiori informazioni si rimanda all’elenco degli operatori allegato.
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{/related_entries}TuttoAmbiente | 3° Convegno Nazionale “Impresa e Ambiente: La Governance Ambientale Aziendale tra compliance e sostenibilità” (Piacenza, 4 aprile)
TuttoAmbiene promuove il 3° Convegno Nazionale “Impresa e Ambiente: La Governance Ambientale Aziendale tra compliance e sostenibilità”, realizzato in collaborazione con Ekofuture, Confindustria Piacenza e ASS.IEA che si terrà il prossimo 4 aprile presso la Volta del Vescovo a Piacenza.
Alcuni tra i massimi esperti ambientali, tra cui Edo Ronchi, Stefano Maglia, Elisabetta Perrotta, Luca Dal Fabbro e tanti altri, risponderanno a questo fondamentale quesito: come ridurre i rischi, aumentare le performance e sviluppare il governo dell'impresa in modo armonico e sostenibile?
Il programma è scaricabile in allegato.
La partecipazione è gratuita ma riservata a HSE o Sustainability manager o componenti della Direzione aziendale. Ricordiamo che è necessario inviare lacandidatura per partecipare all’evento ad eventi@tuttoambiente.it, riportando il ruolo ,azienda e recapito telefonico. Massimo 100 posti disponibili in sala.
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{/related_entries}Sentenza Consiglio di Stato su mancata partecipazione Comune a conferenza servizi AIA
Il Consiglio di Stato, nella sentenza 13 gennaio 2025, n. 215, ha stabilito che il Comune non rientra tra i soggetti titolari di competenze ambientali che, ai sensi del D.lgs. n. 152/2006, devono essere invitati alla Conferenza di servizi indetta ai fini del rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA).
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/097/SAEC-GIU/LE del 10.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/097/SAEC-GIU/LE
Il Comune non rientra tra i soggetti titolari di competenze ambientali che, ai sensi del D.lgs. n. 152/2006, devono essere invitati alla Conferenza di servizi indetta ai fini del rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA).
È quanto deciso dal Consiglio di Stato che nella sentenza 13 gennaio 2025, n. 215, ricalcando alcune proprie precedenti decisioni, stabilisce che i Comuni, non sono specificatamente preposti alla tutela di interessi paesistico-ambientali; pertanto la mancata partecipazione del Comune alla Conferenza di servizi, non può essere causa di illegittimità dell’Aia rilasciata ai sensi dell'articolo 29-quater del D.lgs. n. 152/2006.
Il Consiglio di Stato ha così deciso di respingere definitivamente il ricorso presentato contro un'AIA rilasciata dalla Provincia di Bolzano ad un impianto di gestione rifiuti non pericolosi, la cui legittimità era stata contestata da un Comune che non era stato invitato a partecipare alla Conferenza di servizi appositamente indetta.
Per ogni approfondimento si rinvia alla Sentenza del Consiglio di Stato riportata in allegato.
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{/related_entries}Risposta MASE a interpello su impianti TMB
Il MASE ha risposto all’interpello avanzato da Confindustria in cui venivano chiesti chiarimenti circa la disciplina applicabile alle operazioni di pretrattamento dei rifiuti urbani indifferenziati.
In particolare ci si riferiva ad impianti in possesso di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) che effettuano il pretrattamento di rifiuti urbani indifferenziati (codice EER 200301).
Nell’interpello veniva chiesto, in particolare, se tali impianti, pur dotati di tutti i presidi ambientali previsti dalle BAT, possono non procedere in sito alla biostabilizzazione della frazione di sottovaglio.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/096/SAEC-GIU/CS del 10.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/096/SAEC-GIU/CS
Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha risposto all’interpello n. 39761 del 3 marzo 2025 avanzato da Confindustria in cui venivano chiesti chiarimenti circa la disciplina applicabile alle operazioni di pretrattamento dei rifiuti urbani indifferenziati.
In particolare ci si riferiva ad impianti in possesso di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) che effettuano il pretrattamento di rifiuti urbani indifferenziati (codice EER 200301) finalizzato alla produzione di combustibile da rifiuti (codice EER 191210); di una frazione secca di sopravaglio (codice EER 191212) con ridotto contenuto in materiale organico putrescibile da conferire a impianti che producono combustibile da rifiuti (codice EER 191210) e/o CSS Combustibile in qualità di End fo Waste e di una frazione di sottovaglio in cui si concentra il materiale organico putrescibile (codice EER 191212).
Nell’interpello si chiedeva:
- se tali impianti, pur dotati di tutti i presidi ambientali previsti dalle BAT, possono non procedere in sito alla biostabilizzazione della frazione di sottovaglio;
- in quali casi alla frazione secca di sopravaglio, con un contenuto massimo di materiale organico putrescibile non superiore al 15%, è possibile attribuire un diverso codice EER. Inoltre, se sia in ogni caso necessario ripetere presso l’impianto di destino la separazione del materiale organico putrescibile, già condotta presso l’impianto di trattamento per la produzione del sopravaglio;
- se è corretto affermare che un impianto di bacino che opera con le modalità “extra sito” soddisfa il principio di prossimità.
Nella sua risposta il MASE ha evidenziato che l'elemento che distingue il trattamento meccanico dal trattamento meccanico biologico è l'effettuazione, nel secondo caso, di un processo di stabilizzazione dei rifiuti da destinare ai successivi trattamenti di recupero o smaltimento. Come prevede il D.lgs. n. 152/2006 un impianto di gestione rifiuti opera in forza di una specifica autorizzazione e sarà, dunque, la stessa autorizzazione a definire le modalità tecniche in cui il gestore dovrà operare. Nel caso di "impianto TMB" nell'autorizzazione dovrà essere necessariamente prevista la stabilizzazione mediante trattamento biologico della frazione umida dei rifiuti separati con il trattamento meccanico. Il Ministero evidenzia poi che la pianificazione in materia di rifiuti è effettuata dalle Regioni ai sensi dell'articolo 196 del D.lgs. n. 152/2006 e che spetta all'Autorità che rilascia l'autorizzazione all'"impianto TMB" verificare che il progetto sia coerente con la pianificazione impiantistica regionale.
Riguardo alla classificazione della frazione secca di sopravaglio il MASE sottolinea che è un onere che spetta al produttore e, per effettuarla correttamente, è opportuno fare riferimento alle Linee guida SNPA sulla classificazione dei rifiuti. Infine, rispetto all’ultima richiesta, il MASE non ha fornito alcuna indicazione non essendo chiari gli elementi della domanda.
Per maggiori approfondimenti si rinvia a interpello e risposta del MASE.
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{/related_entries}Pacchetto Omnibus – Commissione apre consultazione pubblica su semplificazione Atti delegati su Tassonomia
Nell’ambito del Pacchetto Omnibus mirato alla semplificazione delle norme in materia di rendicontazione delle aziende, la Commissione Europea ha aperto alla consultazione pubblica alcune modifiche sugli atti delegati sulla Tassonomia, in particolare sull’Atto delegato “informativa” e sigli Atti delegati “Clima e Ambiente”. Attesi contributi.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/095/SAEC-EUR/FA del 10.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/095/SAEC-EUR/FA
Nell’ambito del Pacchetto Omnibus mirato alla semplificazione delle norme in materia di rendicontazione delle aziende, la Commissione Europea ha aperto alla consultazione pubblica alcune modifiche sugli atti delegati sulla Tassonomia.
Si ricorda che la proposta del Pacchetto sulla semplificazione (v. circolare associativa n.78 del 28 febbraio 2025) è suddiviso in:
- Omnibus I, che riguarda interventi in merito a CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive e di conseguenza anche Tassonomia), CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive), CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism), in particolare prevista esclusione di circa l'80% delle aziende dall'ambito di applicazione del CSRD (e di conseguenza dagli obblighi di informativa della tassonomia), limitando gli obblighi di rendicontazione della sostenibilità alle grandi imprese;
- Omnibus II, con modifiche al programma InvestEU.
La consultazione avviata su Tassonomia, l'iniziativa mira a contribuire a trovare un equilibrio tra gli obiettivi ambientali dell'UE e la competitività delle imprese. La consultazione comprende modifiche ai seguenti atti:
1. atto delegato "Informativa", che riduce gli obblighi come segue:
- per le imprese non finanziarie, i gestori patrimoniali, gli istituti di credito, le imprese di investimento e le imprese di assicurazione tramite esenzioni per le attività il cui fatturato è inferiore a determinate soglie (10%);
- per tutte le imprese finanziarie, le esposizioni verso imprese diverse dalle grandi imprese sono escluse dal loro denominatore di KPI;
- semplificazione dei modelli di rendicontazione (Allegati I-IV in consultazione).
2. atti delegati "Clima e Ambiente".
- proposta di semplificazione all'Appendice C - criteri generali sul “Do Not Significant Harm” (DNSH) per la prevenzione e il controllo dell'inquinamento relativamente all'uso e alla presenza di sostanze chimiche (Allegati VI-X in consultazione).
Riguardo quest’ultima iniziativa per la semplificazione dei criteri DNSH, in base a quanto riportato all’Allegato X in consultazione si chiede di scegliere tra le seguenti due opzioni:
OPTION 1 – Deletion of the following paragraph: In addition, the activity does not lead to the manufacture, presence in the final product or output, or placing on the market, of other substances, whether on their own, or in mixtures or in an article, in a concentration above 0,1 % weight by weight (w/w), that meet the criteria of Regulation (EC) No 1272/2008 for one of the hazard classes or hazard categories mentioned in Article 57 of Regulation (EC) No 1907/2006, except if it is assessed and documented by the operators that no other suitable alternative substances or technologies are available on the market, and that they are used under controlled conditions.
OPTION 2 – Replacement of the paragraph with the following: In addition, the activity does not lead to the manufacture, presence in the final product or output, or placing on the market, of substances, whether on their own, or in mixtures or in an article, in a concentration above 0,1 % weight by weight (w/w), classified in Part 3 of Annex VI to Regulation (EC) No 1272/2008 in one of the hazard classes or hazard categories laid down in Article 57 of Regulation (EC) No 1907/2006, except if it is assessed and documented by the operators that no other suitable alternative substances or technologies are available on the market.’
La consultazione pubblica, disponibile qui con tutti gli allegati di riferimento, è aperta fino al prossimo 26 marzo 2025. Chiediamo a quanti interessati di inviare alla D.ssa Giulia Fano (g.fano@fise.org) eventuali contributi entro il prossimo 20 marzo 2025, al fine di definire una posizione associativa da condividere anche con FEAD.
Infine, in relazione al pacchetto Omnibus I e all'intenzione di ridurre gli obblighi di segnalazione, limitandoli alle grandi imprese, vi invitiamo a condividere eventuali commenti e, in particolare, un feedback se pensate che i produttori siano scoraggiati dall'utilizzare materiali riciclati a causa di minori obblighi di segnalazione. Questi temi saranno oggetto di confronto in ambito FEAD al fine di predisporre un documento di posizione da inviare quanto prima alla Commissione UE.
Nel ringraziarVi in anticipo per ogni vostro contributo, rimaniamo a disposizione per informazioni e aggiornamenti.
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{/related_entries}ASSOAMBIENTE 07 marzo 2025
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{/related_entries}Informativa Assonime
In relazione all’attività di collaborazione in essere tra FISE Servizi ed Assonime, Assoambiente ha avviato una serie di approfondimenti su particolari tematiche di interesse del settore.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/094/SAEC-COM/PE del 07.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/094/SAEC-COM/PE
Informiamo che in relazione all’attività di collaborazione in essere tra FISE Servizi ed Assonime, Assoambiente ha avviato una serie di approfondimenti su particolari tematiche di interesse del settore, tra cui l’intervento sull’IVA per il “conferimento in discarica e l'incenerimento senza recupero efficiente di energia” di cui alla Legge Bilancio 2025 (v. circolare Assoambiente n. 018/2025).
Per quanto riguarda i possibili temi di interesse, informiamo che ASSONIME ha recentemente pubblicato circolari sui seguenti temi:
- Circolare 1/2025 - Nis2: le scelte delle imprese in tema di cybersicurezza
Nell’attuale contesto socio-economico, caratterizzato da un'intensa digitalizzazione, il rischio cyber costituisce una minaccia crescente per le imprese di ogni dimensione, natura e settore. L'incremento della connettività insieme alla progressiva diffusione del cloud, dell’IOT e, da ultimo, dell’intelligenza artificiale, se da una parte, ha apportato benefici in termini di efficienza e innovazione, dall’altra, espone sempre di più le imprese a nuove vulnerabilità e rischi, come la perdita di dati sensibili, furti di proprietà intellettuale, svariate tipologie di frodi e interruzioni dell'attività, che possono avere impatti disastrosi non solo sul piano economico e legale, ma anche in termini reputazionali. Alla luce di questo scenario, si inserisce il nuovo decreto Nis 2, che aggiornando la precedente disciplina, estende notevolmente la platea dei soggetti a cui si applicano gli obblighi di cybersicurezza, rafforza gli stessi obblighi e introduce misure di vigilanza più rigorose. In questa circolare viene svolta una prima illustrazione della disciplina contenuta nel decreto Nis 2, il cui processo di attuazione sarà definito da parte di ACN nei prossimi mesi. Si proporranno, infine, alcune riflessioni su quali sfide si pongono per le imprese per adeguarsi pienamente alla disciplina, cogliendone le opportunità in termini di reputazione e credibilità sul mercato;
- Circolare 3/2025 - La maggiorazione del costo del personale ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni
Ai sensi dell'art. 4 del d.lgs. n. 216/2023 le imprese che nei periodi d'imposta dal 2024 al 2027 incrementano il proprio livello occupazionale mediante assunzioni di dipendenti a tempo indeterminato rispetto a quello del precedente periodo d'imposta deducono il relativo costo maggiorandolo del 20% (o del 30% per talune tipologie di lavoratori). Per fruire di questo incentivo le imprese devono effettuare diverse verifiche che riguardano anche talune vicende di pertinenza delle società appartenenti al proprio gruppo di appartenenza. Emerge, dunque, un meccanismo applicativo non scevro da difficoltà operative. La circolare si sofferma sugli aspetti di maggiore interesse di questa disciplina agevolativa tenendo conto delle indicazioni fornite al riguardo dalle relative fonti normative e dai documenti di prassi.
Per quanti interessati, segnaliamo che le circolari ASSONIME sono disponibili - in via riservata (non diffondere) - previa richiesta a e.perrotta@fise.org.
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{/related_entries}Sentenza Consiglio di Stato n. 10044/2024 su Verifica assoggettabilità a Via per incremento rifiuti pericolosi
La P.A. può assoggettare a valutazione d'impatto ambientale (VIA) il cambio di progetto che, senza aumentare la capacità complessiva dell'impianto, prevede un incremento dei rifiuti pericolosi da sottoporre a trattamento.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/093/SAEC-GIU/LE del 07.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/093/SAEC-GIU/LE
La P.A. può assoggettare a valutazione d'impatto ambientale (VIA) il cambio di progetto che, senza aumentare la capacità complessiva dell'impianto, prevede un incremento dei rifiuti pericolosi da sottoporre a trattamento.
Così ha stabilito il Consiglio di Stato nella sentenza 13 dicembre 2024, n. 10044 con cui conferma il parere del TAR secondo il quale, “è dato di comune esperienza che, [omissis]., lo smaltimento di un maggiore quantitativo di rifiuti pericolosi può determinare di fatto un maggior carico alle matrici ambientali rispetto a quello attuale” .
Secondo i Giudici ha quindi ragionevolmente agito la Regione Calabria che, in risposta a una richiesta di valutazione preliminare presentato dal gestore di un impianto di trattamento al fine di incrementare i rifiuti pericolosi autorizzati (con corrispondente riduzione dei rifiuti non pericolosi), ha ordinato a quest'ultimo di attivare la procedura di verifica di assoggettabilità (cd. "screening") a Via “secondo il principio di prevenzione e di precauzione che caratterizzano la materia ambientale”.
Secondo la Regione, infatti, la VIA originale dell'impianto – che riguardava solo il quantitativo totale di rifiuti, a prescindere dalla pericolosità o meno – non sarebbe infatti idonea a fornire le necessarie garanzie ambientali.
In allegato la Sentenza del Consiglio di Stato per ogni approfondimento.
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{/related_entries}Circular Talks Assoambiente – “PFAS e rifiuti”, 25 marzo 2025 ore 11.00
ASSOAMBIENTE lancia i Circular Talks, una serie di incontri pensati per approfondire best practice e tematiche strategiche nel settore del waste management e dell’economia circolare.
Un’opportunità di confronto con esperti del settore su sfide attuali e scenari futuri. Il primo appuntamento si terrà il 25 marzo ore 11.00-12.30 con il webinar: "PFAS e rifiuti: sfide attuali e prospettive future in UE".
Per partecipare necessaria iscrizione qui.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/092/SAEC-COM/CO del 07.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/092/SAEC-COM/CO
ASSOAMBIENTE lancia i Circular Talks, una serie di incontri pensati per approfondire best practice e tematiche strategiche nel settore del waste management e dell’economia circolare. Un’opportunità di confronto con esperti del settore su sfide attuali e scenari futuri.
Il primo appuntamento si terrà il 25 marzo ore 11.00-12.30 con il webinar: "PFAS e rifiuti: sfide attuali e prospettive future in UE".
L’attenzione sui PFAS è cresciuta a livello europeo, sia per la loro tossicità sia per il loro utilizzo diffuso. La recente restrizione all’immissione sul mercato di imballaggi a contatto con alimenti contenenti PFAS oltre determinate soglie, concordata nel nuovo Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, impone un ripensamento nella gestione di queste sostanze. Tuttavia, restano ancora molte incertezze sugli impatti nella gestione dei rifiuti. FEAD ha commissionato uno studio all’Università di Padova per analizzare la presenza di PFAS in diversi flussi di rifiuti (carta, cartone, tessuti e metalli) e le possibili implicazioni normative.
Ne parleremo con esperti del settore per approfondire strategie di gestione e prospettive future.
Relatori:
- Claudia Mensi, Presidente FEAD
- Giovanni Beggio, Docente di Ecotossicologia e Analisi di Rischio, Università di Padova
- Paola Verza, Special Project Technical Manager, Mérieux NutriSciences
Per partecipare è necessario iscriversi compilando il form disponibile qui.
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{/related_entries}Tg3 intervista Andrea Fluttero Presidente UNIRAU
Il presidente UNIRAU Andrea Fluttero a Fuori Tg del Tg3 ha fatto chiarezza sulla gestione della frazione tessile dei rifiuti urbani (abbigliamento ed accessori, tessile domestico).
Guarda il video
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{/related_entries}GESENU parla di comunicazione agli studenti della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia
COMUNICATO STAMPA
Gesenu parla di comunicazione agli studenti della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia
PERUGIA, 05 Marzo – Gesenu torna alla Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia per parlare della centralità del ruolo della comunicazione per le aziende che si occupano di sostenibilità. Il consigliere delegato Luciano Piacenti è intervenuto con un approfondimento per gli studenti del primo anno di corso dal titolo “Sostenibilità e comunicazione” che si è svolto nella sede di Ponte Felcino Mercoledì 5 Marzo.
La collaborazione tra l’azienda e la Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia è ormai consolidata e vede Gesenu tornare “in cattedra” per il secondo anno consecutivo, con l’obiettivo di rafforzare il proprio ruolo nella divulgazione di buone pratiche di comunicazione nel settore ambientale. A tal proposito, l’azienda del Gruppo specializzata in comunicazione e formazione GSA Gestione Servizi Aziendali, si è fatta promotrice dell’erogazione di una borsa di studio per un/a allievo/a della scuola. Inoltre, proprio nella sede del prestigioso Istituto verrà organizzata una giornata dedicata al progetto “Impianti Aperti” che nel mese di giugno.
Il Consigliere Delegato ha presentato il Gruppo e parlato del concetto di sostenibilità approfondendo quelli che sono i vantaggi per un’azienda “sostenibile”. A tal proposito ha ribadito l’impegno nei confronti della trasparenza profuso dal quotidiano operare di Gesenu, anche attraverso la redazione del bilancio di sostenibilità. Tale documento rendiconta, infatti, gli impatti non finanziari, quali quelli ambientali e sociali, riferibili al territorio ed agli stakeholder dell’impresa: il bilancio di sostenibilità costituisce quindi una comunicazione aggiuntiva che consente di avere un’informazione più ampia della realtà aziendale e che, descrivendo i valori ambientali dell’azienda, rappresenta uno strumento codificato di “comunicazione green” per le aziende che lo adottano nei propri report annuali.
È stato poi toccato l’argomento dell’importanza della comunicazione ambientale, necessaria per creare una corretta conoscenza e coscienza delle problematiche legate alla gestione dei rifiuti e diffusione della cultura della sostenibilità e di quella che è la percezione del mondo dei rifiuti e dei motivi per i quali tale settore viene valutato in maniera errata. L’accento è stato posto sul fatto che la comunicazione della sostenibilità non dovrebbe essere gestita seguendo l’approccio della comunicazione tradizionale e basarsi sempre su presupposti oggettivi derivati da analisi, dati e risultati veri raccolti ed elaborati secondo procedure possibilmente certificate da enti verificabili. Obiettivo di questo tipo di comunicazione è la divulgazione di una nuova cultura legata a nuovi stili di vita e di consumo rispettando alcuni aspetti imprescindibili quali l’accuratezza, la chiarezza, la rilevanza e l’attendibilità.
«Gli organi di stampa – ha affermato l’ing. Luciano Piacenti – sono centrali rispetto alle tematiche ambientali proprio perché Il mondo dei rifiuti in genere non viene considerato un normale settore industriale che viene approcciato spesso con un sentimento negativo. Anche per questo è fondamentale sviluppare una cultura ambientale anche attraverso la didattica ambientale. In questo campo Gesenu ha maturato un’esperienza quarantennale proponendo iniziative di didattica nelle scuole e di educazione ambientale tra i cittadini».
Gesenu ha così nuovamente affermato il proprio impegno nella diffusione di una corretta comunicazione nell’ambito della sostenibilità ambientale, coinvolgendo quelli che saranno i futuri professionisti della comunicazione e dell’informazione.
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{/related_entries}2025/091/SA-LAV/MI
Come noto, in attuazione di quanto previsto dall’art. 57, lett. E), comma 3, del CCNL 18/5/2022 in quanto rinnovo del CCNL 6/12/2016, l’Associazione è tenuta a comunicare alle Organizzazioni Sindacali stipulanti l’indice di rappresentatività nazionale di ognuna, sulla base dei dati forniti dalle imprese associate (vedi circolari n. 343/2024 dell’11 dicembre u.s. e n. 33/2025 del 29 gennaio u.s.), ai fini della ripartizione di 90 mesi di aspettativa retribuita per l’anno 2025.
Ad esito dell’indagine, a fronte di un campione di aziende associate che hanno risposto, per un totale di circa 7.200 dipendenti, è emerso che:
- la percentuale di lavoratori iscritti ad organizzazioni sindacali è pari al 58% circa;
- tra questi, la percentuale di lavoratori iscritti alle quattro organizzazioni sindacali stipulanti è pari a poco meno del 90%;
- tra coloro che hanno partecipato all’indagine, l’organizzazione con più iscritti è risultata la FIT-CISL con una percentuale del 28,7%; a seguire la FP-CGIL, poco più del 27%, la UILTRASPORTI al 18,8% e la FIADEL al 15% circa.
Sempre avendo riguardo all’indagine, la UGL Igiene Ambientale, come noto firmataria del CCNL per adesione, risulta avere una percentuale pari al 2,7% tra tutti i lavoratori iscritti a sindacati.
Conseguentemente, aderiscono a sindacati cosiddetti “autonomi” circa il 7,7% dei lavoratori iscritti.
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{/related_entries}Nuovo elenco dei rifiuti di batterie – Commissione UE pubblica atto delegato
La Commissione europea ha pubblicato il nuovo atto delegato che modifica la decisione 2000/532/CE riguardo l’aggiornamento dell'elenco dei rifiuti in relazione ai rifiuti di batterie.
Questo elenco modificato mira a coprire le attuali diverse tipologie di batterie nonché tutti i rifiuti di produzione e le frazioni intermedie derivanti dal trattamento dei rifiuti di batterie (black mass).
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/090/SAEC-EUR/FA del 06.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/090/SAEC-EUR/FA
La Commissione europea ha pubblicato il nuovo atto delegato che modifica la decisione 2000/532/CE riguardo l’aggiornamento dell'elenco dei rifiuti in relazione ai rifiuti di batterie.
Si ricorda che la Commissione aveva portato avanti il lavoro con il JRC, il centro di ricerca dell’UE, svolgendo sul tema diversi cicli di consultazioni, a cui Assoambiente aveva partecipato (v. circolare associativa n. 265 del 15 ottobre 2024).
Questo elenco modificato mira a coprire le nuove sostanze chimiche presenti nelle batterie nonché tutti i rifiuti e le frazioni intermedie derivanti dal trattamento dei rifiuti di batterie (black mass).
In particolare, si evidenziano i seguenti punti:
- tutte le sostanze chimiche presenti nelle batterie sono ora classificate come rifiuti pericolosi, comprese le batterie a base di Zn e alcaline che in precedenza erano classificate come non pericolose. Questo si applica anche ai rifiuti di produzione e frazioni intermedie e avrà certamente un impatto sulla spedizione di rifiuti di batterie e black mass al di fuori dell'Europa, conformemente al Regolamento sulla spedizione dei rifiuti;
- sono stati introdotti nuovi codici per coprire tutte le nuove sostanze chimiche delle batterie, nonché i rifiuti di produzione e le frazioni intermedie derivanti dal trattamento dei rifiuti di batterie come la black mass;
- è stato introdotto un nuovo codice per le batterie al litio raccolte separatamente (nella sezione rifiuti urbani).
Il periodo di transizione per l'implementazione di questi nuovi codici per le batterie è di 18 mesi, per consentire agli operatori di apportare le necessarie modifiche strutturali e operative e di richiedere l'autorizzazione adeguata per i rifiuti.
Per qualsiasi ulteriore approfondimento si rimanda ai documenti allegati (Atto delegato UE e al relativo allegato).
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{/related_entries}Spedizione rifiuti – Atto di esecuzione interoperabilità con sistema scambio elettronico dati
La Commissione ha pubblicato una prima bozza di atto di esecuzione, aperta a consultazione, con cui stabilisce i requisiti dettagliati per la presentazione e lo scambio elettronico di informazioni e documenti relativi alle spedizioni dei rifiuti.
Tale atto di esecuzione è previsto dal comma 5, art. 27 “Trasmissione e scambio di informazioni per via elettronica” del nuovo Regolamento (UE) 2024/1157 sulla spedizione dei rifiuti.
La bozza di atto di esecuzione si rivolge principalmente alle Autorità competenti dei vari Stati membri che utilizzano il proprio sistema di tracciabilità (“sistema locale” come definito nell’atto di esecuzione) e ai fornitori di software commerciali, in modo che possano lavorare già da ora per adeguare i sistemi e i software esistenti e renderli interoperabili con il sistema centrale europeo.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/089/SAEC-EUR/CS del 06.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/089/SAEC-EUR/CS
La Commissione ha pubblicato una prima bozza di atto di esecuzione, aperta a consultazione, con cui stabilisce i requisiti dettagliati per la presentazione e lo scambio elettronico di informazioni e documenti relativi alle spedizioni dei rifiuti.
Tale atto di esecuzione è previsto dal comma 5, art. 27 “Trasmissione e scambio di informazioni per via elettronica” del Regolamento (UE) 2024/1157 sulla spedizione dei rifiuti. In particolare, entro il 21 maggio 2025, la Commissione ha il mandato di stabilire:
- i requisiti necessari per l’interoperabilità tra il sistema centrale per i dati relativi alle spedizioni di rifiuti, gestito dalla Commissione stessa, e altri sistemi o software;
- qualsiasi altro requisito tecnico e organizzativo, anche sugli aspetti della sicurezza, della governance e della riservatezza dei dati, necessario per l’attuazione pratica della trasmissione e dello scambio per via elettronica di informazioni e documenti.
La bozza di atto di esecuzione si rivolge principalmente alle Autorità competenti dei vari Stati membri che utilizzano il proprio sistema di tracciabilità (“sistema locale” come definito nell’atto di esecuzione) e ai fornitori di software commerciali, in modo che possano lavorare già da ora per adeguare i sistemi e i software esistenti e renderli interoperabili con il sistema centrale europeo. Pertanto, la presente iniziativa normativa non:
- descrive come il sistema centrale - DIgital WAste Shipment System (DIWASS) - funzionerà in dettaglio o come visualizzerà i dati. Questo sarà oggetto di approfondimento nella documentazione tecnica e nei manuali per gli utenti, che sono ancora in fase di sviluppo da parte della Commissione;
- indica quali dati o informazioni devono essere inseriti nel DIWASS rispetto alle spedizioni di rifiuti. Questi sono infatti già stati stabiliti nel nuovo Regolamento sulle spedizioni di rifiuti, in particolare negli allegati IA, IB e VII.
In considerazione di quanto riportato siamo a chiedervi di indicarci, entro il prossimo 24 marzo 2025, eventuali commenti, integrazioni e osservazioni inviandoli a d.cesaretti@fise.org e g.fano@fise.org. Sarà poi cura della struttura condividere quanto ricevuto con FEAD ed EuRIC al fine di definire un contributo comune alla consultazione.
Siamo infine a ricordare che il nuovo regolamento sulla spedizione dei rifiuti ha fissato al 21 maggio 2026 l’obbligo di utilizzo di DIWASS o di un sistema o software interconnesso per poter effettuare una spedizione di rifiuti.
Per maggiori informazioni si rimanda al testo della proposta allegata.
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{/related_entries}TuttoAmbiente – Opportunità per i Soci
Nell’ambito della Partnership 2025 siglata da Assoambiente con TuttoAmbiente, nuove opportunità per la partecipazione alle attività di formazione da parte delle imprese.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/088/SAEC-COM/CO del 06.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/088/SAEC-COM/CO
Nell’ambito della Partnership 2025 siglata dall’Associazione con TuttoAmbiente Vi informiamo che per i Soci ASSOAMBIENTE è stata definita una scontistica pari al 10% sulle attività di formazione.
TuttoAmbiente è la più autorevole società di consulenza e formazione ambientale italiana, fondata oltre 20 anni fa da Stefano Maglia, che affianca le aziende non solo per prevenire rischi, responsabilità e sanzioni, ma anche per guidarle a non perdere opportunità e incentivi sul terreno della corretta gestione ambientale (in particolare in tema di gestione rifiuti), della sostenibilità e della transizione ecologica. L’Academy di TuttoAmbiente è dedicata alla governance ambientale, ed offre nel panorama nazionale, una radicale innovazione metodologica e progettuale dei prodotti formativi e permettere alle persone di trovare soluzioni aggiornate a livello normativo e fondamentali per poter acquisire consapevolezza e competenze in linea con le esigenze del mercato.
A riguardo segnaliamo che dal 10 aprile al 3 luglio 2025 si terrà il MASTER EXECUTIVE – HSE MANAGER e Responsabili ambientali (28° Edizione) - Live streaming - 40 ore (v. Allegato).
L’HSE manager, il responsabile ed il consulente ambientale sono alcune delle più rilevanti e ricercate figure professionali nella moderna gestione aziendale, in quanto responsabili della soluzione dei problemi ambientali dell’impresa, guidandola tra obblighi, adempimenti, opportunità e rischi che la normativa richiede. Il Master è rivolto a tutti coloro che svolgono o desiderano svolgere ruoli di responsabilità ambientale in ambito aziendale (in particolare RSSP e laureati in discipline giuridiche, economiche ed in ingegneria) e sono previsti Crediti per Ingegneri e RSPP/ASPP. Il Master è qualificato CEPAS.
Per tutte le informazioni rimandiamo all’allegato con preghiera di indicare, qualora interessati all’iscrizione al Master, di barrare la casella corrispondente alla scontistica riservata ai Soci Assoambiente.
Sarà nostra cura informarVi nel corso dell’anno sul calendario dei corsi TuttoAmbiente.
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{/related_entries}Rapporto tecnico UE su criteri EoW rifiuti tessili – Richiesta contributi
Gli scorsi 17 e 18 febbraio 2025 la Commissione Europea ha condotto il terzo workshop riguardante i criteri di End of Waste (EoW) per i tessili, in cui il JRC, il Centro di Ricerca dell’UE, ha presentato il lavoro portato avanti.
Nella bozza del rapporto tecnico del JRC sui tessili sono state inserite proposte per criteri EoW europeo relative alla preparazione per il riutilizzo e al riciclo di tali rifiuti.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/087/SAEC-TEX/FA del 05.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/087/SAEC-TEX/FA
Gli scorsi 17 e 18 febbraio 2025 la Commissione Europea ha condotto il terzo workshop riguardante i criteri di End of Waste (EoW) per i tessili, in cui il JRC, il Centro di Ricerca dell’UE, ha presentato il lavoro portato avanti.
In relazione all’esigenza emersa a livello europeo di armonizzare i criteri EoW tra gli Stati membri, anche a supporto dell’Economia circolare, il JRC è stato incaricato dalla Commissione UE di individuare criteri omogenei per l’EoW di alcune filiere, tra cui quella dei rifiuti tessili.
Nella bozza del rapporto tecnico del JRC sui tessili sono state inserite proposte per criteri EoW europeo relative alla preparazione per il riutilizzo e al riciclo di tali rifiuti. È stato inoltre reso disponibile per un riscontro da parte degli stakeholder, un file Excel suddiviso in tre sezioni (v. Allegato):
- Criteri EoW per riuso
- Criteri EoW per il riciclo
- Feedback rispetto alla bozza rapporto JRC
Per quanti interessati, chiediamo di inviare alla D.ssa Giulia Fano (g.fano@fise.org) il proprio contributo rispetto ai quesiti inseriti nel file Excell, entro il prossimo 25 marzo 2025. L’Associazione si occuperà quindi di coordinare i contributi giunti con UNIRAU.
Si ricorda che in materia Assoambiente oltre a seguire il tema a livello europeo, attraverso FEAD, partecipa anche a livello nazionale, insieme ad UNIRAU, al Tavolo avviato dal MASE in materia di EPR tessili.
Per qualsiasi ulteriore approfondimento, si rende noto che il draft report, così come la presentazione del workshop JRC, sono disponibili al seguente link fino al 19 marzo 2025:
https://jrcbox.jrc.ec.europa.eu/index.php/s/BFJ5lrrCYoTefux
La password per scaricare I file è JRC-textiles2025.
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{/related_entries}Nuove date per la formazione – webinar marzo-giugno 2025/ Risposte a nuove FAQ
L’Albo Nazionale gestori ambientali, con il supporto di Ecocerved e Unioncamere, nell’ambito delle attività di supporto tecnico operativo al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha avviato un quarto percorso formativo rivolto alle imprese e agli enti che utilizzano i servizi di supporto del RENTRi che, tramite webinar, si terrà tra marzo e giugno 2025.
Pubblicate nuove FAQ per fornire chiarimenti sulle domande più frequenti ricevute dal servizio di assistenza Rentri.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/086/SAEC-NOT/LE del 04.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/086/SAEC-NOT/LE
Nell’ambito delle attività di supporto tecnico operativo al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), l’Albo Nazionale gestori ambientali, con il supporto di Ecocerved e Unioncamere, ha avviato un quarto percorso formativo rivolto alle imprese e agli enti che utilizzano i servizi di supporto messi a disposizione gratuitamente dal RENTRI (Albo Nazionale Gestori Ambientali - News).
Il percorso formativo è costituito da una serie di webinar la cui partecipazione è completamente gratuita, che si svolgeranno tra marzo e giugno 2025 e la cui durata è di circa 60 minuti.
Di seguito gli argomenti e le date dei prossimi eventi formativi.
FIR e servizi di supporto
- Come compila il FIR il produttore anche nel caso di trasporto in conto proprio dei rifiuti - venerdì 14 marzo ore 11
- Come compila il FIR il produttore nel caso di rifiuto prodotto fuori dall'unità locale che porta nel deposito temporaneo - lunedì 24 marzo ore 11
- Come compila il fir il trasportatore quando il produttore ne fa richiesta - lunedì 7 aprile ore 11
REGISTRI e servizi di supporto
- Come compila il registro un produttore e come scarica la copia completa del FIR -giovedì 17 aprile ore 11
- Come compila il registro il trasportatore e trasmette la copia completa del FIR cartaceo al produttore - venerdì 9 maggio ore 11
- Come compila il registro un impianto che riceve da terzi e poi tratta internamente e con produzione di materiali - venerdì 23 maggio ore 11
- Come compila il registro il produttore autorizzato e tenere in messa in riserva o deposito temporaneo - venerdì 6 giugno ore 11
- Come compila il registro l'intermediario - venerdì 20 giugno ore 11
Il link per la registrazione all’evento verrà reso disponibile una settimana prima.
Cogliamo l’occasione per segnalare che, al fine di fornire supporto sull’utilizzo del RENTRi, nel sito ufficiale www.rentri.gov.it sono state pubblicate una serie di schede per rispondere alle domande più frequenti ricevute dal servizio di assistenza.
Di seguito sono riportati gli argomenti (linkabili) su cui sono stati forniti chiarimenti:
- Compilazione del FIR nel caso di trasporto transfrontaliero
- Utilizzo dei FIR in ordine cronologico di vidimazione
- Compilazione del FIR in caso di microraccolta
- Data di emissione del FIR
- Peso presunto /verificato in partenza
- Compilazione del campo in attesa di verifica analitica
- Gestione del registro cronologico di carico e scarico
- Limite giornaliero di emissione FIR
- API per la compilazione del FIR cartaceo
- Utilizzo dei timbri sul FIR cartaceo
- Correzione del FIR
- Obblighi degli enti appartenenti al comparto istruzione e ricerca
Nel rimanere a disposizione per eventuali ulteriori informazioni, rimandiamo a successive comunicazioni per ogni aggiornamento o iniziativa associativa in materia.
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{/related_entries}Modifica limiti utilizzo PCB e PBDE – Avviata consultazione pubblica della Commissione UE e richiesta contributi FEAD
La Commissione Europea ha avviato una consultazione pubblica in relazione alla proposta di rivedere i limiti dell’utilizzo nei prodotti di due sostanze: i bifenili policlorurati (PCB) e gli eteri di difenile polibromurati (PBDE).
In materia FEAD, insieme ad EuRIC, PRE ed EERA, stanno predisponendo congiuntamente un documento di posizione sui PBDE nelle materie plastiche. Attesi contributi.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/085/SAEC-EUR/FA del 04.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/085/SAEC-EUR/FA
La Commissione Europea ha avviato una consultazione pubblica in relazione alla proposta di rivedere i limiti dell’utilizzo nei prodotti di due sostanze: i bifenili policlorurati (PCB) e gli eteri di difenile polibromurati (PBDE).
Per quanto riguarda i PCB, si ricorda che l’utilizzo è già vietato nell'UE dal 1985, ma tali sostanze si ritrovano ancora in vecchi condensatori o trasformatori e gli Stati membri sono chiamati ad identificare e rimuovere dall'uso le apparecchiature contenenti più dello 0,005% di PCB e volumi superiori a 0,05 dm3, entro il 31 dicembre 2025.
Tuttavia, fino ad ora, non è stato specificato alcun valore limite (sotto forma di contaminante non intenzionale in tracce - UTC, Unintentional Trace Contaminant) ai sensi della legislazione POP per la presenza di PCB in sostanze, miscele o articoli. A riguardo la Commissione propone un valore limite UTC di 0,2 ppm per i PCB quando sono presenti in sostanze, miscele o articoli, con una deroga incrementale per i pigmenti organici (25 ppm, quindi 10 ppm dopo 3 anni). Tali limiti potrebbero interessare in via prioritaria i flussi di plastica RAEE destinati al riciclaggio.
Per qualsiasi ulteriore approfondimento, si allegano i documenti relativi alla consultazione pubblica (v. allegati 1 e 2).
Per quanto riguarda i PBDE, si ricorda che si tratta di ritardanti di fiamma bromurati utilizzati in un'ampia gamma di prodotti in plastica, principalmente in apparecchiature elettriche ed elettroniche e veicoli, che sono elencati nell'Allegato A (eliminazione) della Convenzione di Stoccolma.
La Commissione ha pertanto deciso di proporre i seguenti limiti per la restrizione dei PBDE ai sensi del regolamento POP:
- 10 mg/kg all'entrata in vigore in miscele o articoli (ad eccezione dei materiali a contatto con gli alimenti)
- 500 mg/kg all'entrata in vigore, 350 mg/kg a partire dal 30 dicembre 2025 e 200 mg/kg a partire dal 30 dicembre 2027 in miscele o articoli contenenti o realizzati con materiale recuperato contenente PBDE (ad eccezione di materiali a contatto con il cibo)
- 500 mg/kg all'entrata in vigore, 350 mg/kg a partire dal 30 dicembre 2025 e 10 mg/kg e 18 mesi dopo l'entrata in vigore, nei giocattoli soggetti alla direttiva 2009/48/CE o in qualsiasi prodotto che faciliti la seduta, il sonno, il relax, l'igiene, il cambio e la cura generale del corpo dei bambini, l'alimentazione, la suzione, il trasporto e la protezione, contenente o realizzato con materiale recuperato contenente PBDE (tranne per i materiali a contatto con il cibo)
In allegato troverete le bozze della Commissione che sono aperte alla consultazione pubblica (allegati 3 e 4).
A tal proposito di evidenzia che FEAD, insieme ad EuRIC, PRE ed EERA, stanno predisponendo un documento di posizione congiunto riguardo i PBDE nelle materie plastiche, disponibile nell’allegato word (v. Allegato 5), riguardo il quale chiediamo quanti interessati di fornire un proprio eventuale contributo alla D.ssa Giulia Fano (g.fano@fise.org) entro (e non oltre) il 7 marzo 2025 al fine di poter fornire riscontro in tempi utili a livello europeo.
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{/related_entries}MUD pubblicato nuovo DPCM – 28 giugno termine per la presentazione
E’ stato pubblicato il DPCM 29 gennaio 2025 recante l’approvazione del Modello Unico di Dichiarazione ambientale per l’anno 2025, che sarà utilizzato per le dichiarazioni dei rifiuti prodotti e gestiti riferiti all’anno 2024.
Slitta di conseguenza al 28 giugno 2025 il termine per la presentazione del Modello Unico di dichiarazione ambientale (MUD).
Le novità riguardano in particolare: l’introduzione nella scheda Materiali Secondari (Scheda MAT) il campo Ammendante compostato con fanghi (acf), le modalità per il calcolo del numero degli addetti al fine di allinearle a quanto stabilito dalla normativa RENTRI, le integrazioni alla Comunicazione rifiuti Urbani e raccolti in convenzione – Scheda CG per allinearne il contenuto a quanto previsto dalle delibere ARERA.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/084/SAEC-NOT/LE del 04.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/084/SAEC-NOT/LE
Pubblicato il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 gennaio 2025 recante l’approvazione del Modello Unico di Dichiarazione ambientale per l’anno 2025, che sarà utilizzato per le dichiarazioni riferite all’anno 2024 (GU n. 49 del 28 febbraio 2025).
Slitta di conseguenza al 28 giugno p.v. il termine per la presentazione del Modello Unico di dichiarazione ambientale (MUD) che dall’art. 6 della Legge 25 gennaio 1994 n. 70 è fissato in centoventi giorni a decorrere dalla data di pubblicazione.
La pubblicazione degli allegati al Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante l’approvazione del Modello Unico di Dichiarazione ambientale per l’anno 2025 è demandata al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica che, a tal fine, pubblica i seguenti documenti:
- DPCM 29 gennaio 2025- Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante l’approvazione del MUD per l’anno 2025
- Allegato 1- Istruzioni per la compilazione del Modello unico di dichiarazione ambientale (MUD)
- Allegato 2- Comunicazione rifiuti semplificata
- Allegato 3- Modelli raccolta dati
- Allegato 4- Istruzioni per la presentazione telematica
Unioncamere provvederà nei prossimi giorni a pubblicare i prodotti informatici e i portali per la compilazione e presentazione del MUD 2025.
Per quanto riguarda le principali modifiche del nuovo modello di dichiarazione ambientale, apportate per consentire l’adeguamento a nuove disposizioni normative intervenute, segnaliamo:
- introduzione nella scheda Materiali Secondari (Scheda MAT) il campo Ammendante compostato con fanghi (acf), in relazione al fatto che tale tipologia è espressamente prevista dal D.lgs n. 75/2010 tra gli ammendanti prodotti a partire da rifiuti attraverso processi di tipo biologico;
- aggiornamento nell’Allegato 1 “istruzioni compilazione modello unico dichiarazione ambientale” delle modalità per il calcolo del numero degli addetti al fine di allinearle a quanto stabilito dalla normativa RENTRI;
- integrazioni alla Comunicazione rifiuti Urbani e raccolti in convenzione – Scheda CG per allinearne il contenuto a quanto previsto dalle delibere ARERA.
Di seguito si riportano i link a:
- Comunicato Ministero Ambiente
- Scheda riassuntiva degli aggiornamenti apportati al modello unico di dichiarazione ambientale per l'anno 2025
Cogliamo l’occasione per evidenziare che al seguente link di Infocamere (società informatica delle CCIAA) MudTelematico - Home Page è segnalato che “Dal 2025 l’accesso al portale www.mudtelematico.it per la compilazione delle Comunicazioni Rifiuti, RAEE, VFU ed Imballaggi potrà avvenire esclusivamente tramite SPID, CIE o CNS. Gli utenti che in precedenza hanno utilizzato credenziali di tipo user/password, una volta fatto l’accesso tramite SPID, CIE o CNS, potranno recuperare le dichiarazioni compilate negli anni passati, con il precedente account, usando la funzionalità “Collega utenti user/password”.
Rimaniamo a disposizione per informazioni.
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{/related_entries}FEAD NEWSLETTER N° 208 - 03 MARCH 2025
Si rende disponibile in allegato la Newsletter n. 208 del 03 marzo 2025.
Buona lettura.
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{/related_entries}Assicurazione imprese contro eventi calamitosi – Decreto su modalità attuative e operative
Pubblicato il decreto 18/2025 del MEF e MIMIT che reca le modalità attuative e operative degli schemi di assicurazione dei rischi catastrofali.
L'obbligo assicurativo per tutte le imprese con sede legale in Italia è stato stabilito dall'articolo 1, comma 101 della legge di Bilancio 2024 che fissa al 31 marzo 2025 — a seguito della proroga disposta dal "Milleproroghe 2025" — il termine iniziale per adempiere.
Secondo quanto previsto nel Regolamento le aziende dovranno stipulare una polizza di assicurazione (nota come "CatNat") che copra danni a terreni e fabbricati, impianti e macchinari, nonché ad attrezzature industriali e commerciali che siano causati da sismi, alluvioni, frane, inondazioni e esondazioni.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/083/SAEC-NOT/CS del 03.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.
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{/related_entries}2025/083/SAEC-NOT/CS
Pubblicato il decreto 30 gennaio 2025, n.18 a firma del Ministro dell’Economia e delle Finanze (MEF) e del Ministro delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) che reca Regolamento sulle modalità attuative e operative degli schemi di assicurazione dei rischi catastrofali.
L'obbligo assicurativo per tutte le imprese con sede legale in Italia, introdotto con la Legge di Bilancio 2024 (art. 1, comma 101 della legge 30 dicembre 2023, n. 213) è stato prorogato dal 1° gennaio 2025 al 31 marzo 2025 dal DL 202/2024 (DL proroga termini convertito con legge 15/2025, v. circolare Assoambiente n. 071/2025).
Le disposizioni della Legge Finanziaria 2024 ponevano in capo ai Ministeri citati la possibilità di definire ulteriori modalità attuative e operative degli schemi di assicurazione, ivi incluse le modalità di individuazione degli eventi calamitosi e catastrofali suscettibili di indennizzo nonché di determinazione e adeguamento periodico dei premi anche tenuto conto del principio di mutualità e le modalità di coordinamento rispetto ai vigenti atti di regolazione e vigilanza prudenziale in materia assicurativa, anche con riferimento ai limiti della capacità di assunzione del rischio da parte delle imprese.
Secondo quanto previsto nel Regolamento le aziende dovranno stipulare una polizza di assicurazione (nota come "CatNat") a copertura di eventuali danni a terreni e fabbricati, impianti e macchinari, nonché ad attrezzature industriali e commerciali che siano causati da sismi, alluvioni, frane, inondazioni e esondazioni. Il Regolamento definisce inoltre le modalità con cui le imprese di assicurazione dovranno definire i contratti da proporre alla clientela, gli eventi calamitosi dai quali proteggersi e i beni assicurabili, i massimali delle polizze, la determinazione del premio da pagare e il suo aggiornamento e l'entità del risarcimento.
Assicuratore e impresa cliente potranno concordare uno "scoperto" che rimane a carico dell'assicurato, non superiore al 15% del danno indennizzabile (per polizze sopra i 30 milioni di euro invece le parti sono libere di contrattare lo "scoperto").
Nel caso siano stati già predisposti dalle assicurazioni dei contratti, i testi delle polizze si dovranno adeguare alle norme di legge entro il 13 aprile 2025, trenta giorni dall'entrata in vigore del decreto prevista per il 14 marzo 2025.
Per maggiori informazioni si rimanda al testo del decreto in allegato.
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