Il Dipartimento delle Finanze del MEF ha pubblicato il 29 dicembre 2020 le “Linee guida interpretative” 2021 per l'applicazione dei fabbisogni standard con riferimento alla determinazione della TARI.
Come noto, dal 2018, il sistema di determinazione dei costi del servizio rifiuti si basa anche sui fabbisogni standard, per effetto del comma 653 della legge 147/2013; peraltro gli stessi fabbisogni standard dal 2020 hanno assunto un nuovo riferimento obbligatorio per il Metodo Tariffario Rifiuti di ARERA (delibera 443/2019 e s.m.i.)
Nel documento il MEF conferma le prassi interpretative delle precedenti linee guida, chiarendo che il fabbisogno standard finale di ogni Comune è il risultato del prodotto di due grandezze:
Più in particolare, per l'individuazione delle “risultanze dei fabbisogni standard” del singolo Comune si fa riferimento al “costo standard” di gestione di una tonnellata di rifiuti, pari a 130,45 euro. A questo valore occorre poi aggiungere i differenziali di costo relativi a diverse componenti: percentuale raccolta differenziata, distanza tra comune e impianti, numero e tipologia degli impianti regionali, percentuale di rifiuti urbani trattati e smaltiti negli impianti regionali, forma di gestione del servizio rifiuti, eccetera.
È opportuno ricordare, infine, che il nuovo MTR adottato da ARERA a fine 2019 prevede l’uso del fabbisogno standard come benchmark di riferimento per il costo unitario effettivo del servizio di gestione dei rifiuti urbani, in particolare allo scopo dell’individuazione dei coefficienti di gradualità per l’applicazione di alcune componenti tariffarie. In questo caso le variabili utilizzate come benchmark vanno calcolate con riferimento all'annualità 2019 (ovvero due annualità precedenti quella di riferimento del Pef).
Le “Linee Guida interpretative” e i relativi quattro allegati sono disponibili sul sito (disponibile qui) del Dipartimento delle Finanze del MEF.