AssoAmbiente

Circolari

023/2021/TO

Con lettera del 19 gennaio 2021 l'ANCI ha chiesto un urgente intervento al Ministero dell'Ambiente e al Ministero dell'Economia e delle Finanze, in merito alle importanti incertezze che l'entrata in vigore dal 2021 del D.lgs 116/2020 sta determinando a Comuni e imprese, dovute all'assenza di chiarimenti su diversi aspetti controversi contenuti nella nuova disciplina.

Come noto, il D.Lgs 116/2020 ha apportato significative modifiche al D.Lgs 152/2006. In particolare, la nuova definizione di rifiuti urbani entrata in vigore il 1° gennaio 2021 e la facoltà di uscita dal servizio pubblico di cui all’art. 238, comma 10, (vigenti dal 1° gennaio 2021) presentano importanti implicazioni sia sull’organizzazione del servizio di gestione dei rifiuti urbani, sia sul gettito del prelievo sui rifiuti.

A questo riguardo, molto dipenderà dalla lettura delle principali disposizioni che presentano impatti diretti e indiretti sulla disciplina e l’applicazione del prelievo sui rifiuti, tuttavia l’assenza di indicazioni specifiche sta, già oggi, generando notevole confusione, dove la principale preoccupazione deriva dalle nuove disposizioni che disegnano un quadro di assimilazione totalmente mutato rispetto al passato.

A ciò si aggiunga che le nuove regole presentano importanti intersezioni con la nuova regolazione sui rifiuti di ARERA in base alla quale i costi del servizio devono essere determinati con riferimento ai due anni precedenti la predisposizione del Piano economico finanziario annuale (creandosi un gap tra costi ed entrate) oltre l'assenza di norme di coordinamento tra la disciplina fiscale sui rifiuti.

ANCI, formulando una serie di proposte, chiede l’attivazione urgente di un tavolo di confronto, per garantire i chiarimenti opportuni sui temi principali quali:

  1. utenze non domestiche produttrici di rifiuti urbani e pagamento della quota fissa della TARI;
  2. precisazioni sui locali ove si producono rifiuti urbani presso le utenze non domestiche (in particolare nella categoria 20-attività industriali);
  3. possibilità di prevedere limiti quantitativi alla conferibilità di rifiuti urbani (da utenze non domestiche) al sistema pubblico (per garantire una sostenibile organizzazione del servizio pubblico).

Nel rimandare alla lettera ANCI ed alla breve nota tecnica, in allegato alla presente, rimaniamo a disposizione per aggiornamenti e informazioni.

» 22.01.2021
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