Come previsto dai decreti n. 396 e 397 del 28 settembre 2021 (G.U. n. 247 del 15 ottobre 2021 e n. 248 del 16 ottobre 2021), recanti approvazione dei criteri di selezione dei progetti relativi alle due linee di investimento M2C1 1.1 e 1.2 e già pubblicati sul sito del MITE lo scorso 29 settembre (v. circolare associativa n. 248/2021) sono stati pubblicati dal MITE i relativi avvisi, predisposti con il supporto di Invitalia, per la presentazione delle seguenti proposte:
Investimento 1.1 Realizzazione nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti (1,5 mld di euro):
Investimento 1.2 Progetti “faro” di economia circolare per filiere industriali strategiche (600 mln di euro):
Gli avvisi recano tra le altre cose: le definizioni, le risorse disponibili, i soggetti destinatari dell’avviso stesso, la forma del finanziamento, i criteri di ammissibilità, i termini e modalità per la presentazione delle proposte, le procedure di ammissione e valutazione delle proposte e le procedure per l’erogazione dei contributi, nonché gli obblighi dei soggetti destinatari e i casi di revoca e rinuncia.
A riguardo segnaliamo che FISE Assoambiente e FISE Unicircular, lo scorso 14 ottobre avevano trasmesso al Ministro Cingolani una lettera per evidenziare alcune perplessità e preoccupazioni in relazione a quanto disposto, in particolare, nel DM 396/2021. Tra gli aspetti richiamati segnaliamo la clausola sulla “proprietà pubblica” delle opere e dei beni oggetto d’intervento (incluse attività riciclo) che potrebbe produrre effetti anti-concorrenziali laddove tra competitor in uno stesso mercato di riferimento alcuni soggetti potrebbero essere “tagliati fuori” a causa di una distorta applicazione dei principi del PNRR. Peraltro le operazioni di recupero dei rifiuti sono notoriamente escluse dalla sfera pubblica, potendo essere svolte anche dai privati che operano nel libero mercato. Inoltre, sebbene sia previsto che anche il gestore (anche privato) possa presentare il progetto tuttavia il pagamento dovrà avvenire attraverso l'Ente pubblico, aspetto che, considerati i problemi che ancora gravano in modo pesante su alcuni territori proprio del Sud per quanto riguarda i ritardi di pagamento della P.A., costituisce un ulteriore elemento di ostacolo e di dissuasione per i privati a presentare proposte, che si somma alla citata problematica relativa alla proprietà pubblica delle opere da realizzare.
Nel far rinvio al testo degli avvisi (disponibili cliccando sul titolo degli stessi) per ulteriori dettagli, rimaniamo a disposizione per informazioni e aggiornamenti.