La Presidenza romena del Consiglio europeo ha raggiunto un accordo provvisorio con il Parlamento europeo sulla proposta di revisione della Commissione europea del Regolamento sui composti organici persistenti (Regolamento POP).
Tale accordo risultava piuttosto complicato da raggiungere (vd. da ultimo circolare n° 021/2019/CS del 31 gennaio 2019), come testimoniato dal mancato compromesso in occasione dei primi due incontri del Trilogo. Questo in considerazione delle posizioni piuttosto distanti che le Istituzioni europee avevano sui limiti di concentrazione in articoli, miscele e sostanze dei ritardanti di fiamma bromurati (BDE), in particolare del decaBDE.
Nell’accordo ora raggiunto, il decaBDE viene inserito nella lista delle sostanze oggetto del regolamento, individuando i seguenti limiti:
Inoltre è stata prevista una clausula di revisione in modo da poter valutare tutti i possibili impatti sulla salute umana e sull’ambiente del valore soglia di 500 mg/kg per la somma di tutti i BDE.
Tale risultato, raggiunto anche grazie al supporto delle organizzazioni europee di settore, EuRIC e FEAD, ha portato ad un sensibile miglioramento rispetto a quella che era la severa posizione iniziale del Parlamento (un limite per la somma di tutti i BDE di 10 ppm nella produzione di nuovi articoli e di 500 ppm nel caso di plastica proveniente da operazioni di riciclo). La proposta del Parlamento, se avesse avuto seguito, avrebbe compromesso fortemente la possibilità di riciclo delle plastiche (in particolare di quelle bromurate) provenienti dal trattamento dei RAEE e dei veicoli fuori uso, per la restrizione imposta agli articoli (realizzati in plastica riciclata) in un mercato già precario. Ora, sebbene il limite dei 500 ppm sia soggetto a monitoraggio per una possibile, futura, revisione, la soglia individuata appare sicuramente più praticabile.
Prima di giungere all’adozione formale del nuovo regolamento è prevista, per il prossimo 22 febbraio, l’analisi del testo dell’accordo da parte del Coreper, mentre il prossimo 16 aprile 2019 si terrà il voto in Parlamento in sessione plenaria.
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