AssoAmbiente

Circolari

102/2019/NE

La Commissione Politiche dell’UE del Senato ha concluso lo scorso 24 luglio l’esame del ddl recante delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2018 (AS. 944), approvando un emendamento recante criteri e princìpi per la riforma della disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto (vd. allegato).

Si tratta in particolare di un emendamento proposto dalla Lega su cui è stato raggiunto il compromesso con M5S e appoggiato da Forza Italia, contenente due specifiche indicazioni, una relativa alla disciplina transitoria per le autorizzazioni in essere e l'altra per l'istituzione, presso il Ministero dell'Ambiente, di un registro nazionale delle autorizzazioni.

L’emendamento, all’apparenza, servirebbe per "mettere in sicurezza" le autorizzazioni EoW esistenti nonché il loro rinnovo: in merito, si ricorda che la Regione Lombardia aveva formulato uno specifico quesito al Ministero sulla possibilità/necessità di una loro revoca in autotutela. Nel silenzio del Ministero, l’indicazione data dal Parlamento al Governo tramite questo emendamento lo escluderebbe. Tuttavia, trattandosi di una norma di delega, essa necessita comunque di essere attuata tramite il decreto delegato (di recepimento della direttiva); fino ad allora rimane appunto solo una semplice indicazione, seppure autorevole, peraltro neanche indirizzata alle Regioni.

In secondo luogo, scompare (in quanto il testo precedente è stato sostituito dal nuovo) il riferimento specifico all’End of Waste “caso per caso” ai sensi del paragrafo 4 dell’art. 6 della direttiva 2008/98, come modificato dalla direttiva (UE) 2018/851, lasciando pertanto aperta la questione se il Governo debba prevederlo o meno nel futuro atto di recepimento. Questo sicuramente costituisce un arretramento rispetto al testo precedente e alla direttiva, che espressamente prevede la possibilità per gli Stati membri, in assenza di criteri nazionali o europei, di ricorrere a decisioni caso per caso, senza necessità di notificare le stesse alla Commissione.

Infine, la norma approvata in Commissione impone, per il rinnovo delle autorizzazioni esistenti, il rispetto dei “criteri generali” di cui all’art. 184-ter: ma, come è noto, questo articolo del Testo unico ambientale, che disciplina la cessazione dello stato di rifiuto, è stato recentemente modificato dallo Sblocca cantieri, che ha stabilito che i criteri generali per autorizzare l’End of Waste saranno definiti tramite Linee guida ministeriali (senza natura regolamentare) che consentiranno l’uniforme applicazione, sul territorio nazionale, delle norme previste negli allegati tecnici, ormai vetusti, dei decreti sul recupero agevolato (Dm 5 febbraio 1998 e collegati) (vd circ. n. 88/2019/NA).

Pertanto, finchè non verrà nuovamente modificato l’art. 184-ter correggendolo rispetto a quanto introdotto dallo Sblocca cantieri, il problema non potrà andare a soluzione.

In sostanza, l’emendamento, approvato in mancanza di una opportuna consultazione con gli operatori, costituisce l’ulteriore “aggiustamento” frutto dell’ennesimo compromesso politico che non risolve affatto l’attuale situazione di impasse normativa ed operativa.

Cogliamo l’occasione per informar che l’Associazione ha recentemente incontrato le principali forze politiche di opposizione per sottolineare l’urgenza di un’azione rapida e pienamente risolutrice del contesto generatosi a livello nazionale a seguito della pubblicazione della Legge Sblocca Cantieri in materia di EoW.

Nel rimandare al testo dell’emendamento riportato in allegato, rimaniamo a disposizione per informazioni ed aggiornamenti.

» 29.07.2019
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