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079/2020/CS

La Commissione europea (DG ENVI) ha pubblicato il 14 aprile un documento di orientamento su “Gestione dei rifiuti nel contesto dell’emergenza Coronavirus”, basandosi sui suggerimenti ricevuti dagli Stati membri, dagli stakeholder (tra cui FEAD ed EuRIC) e da altri servizi della Commissione europea.

Nel documento viene ribadita l’essenzialità del servizio di gestione dei rifiuti e vengono fornite una serie di indicazioni per svolgere in piena sicurezza il servizio, soprattutto nelle situazioni più a rischio (strutture sanitarie, soggetti sottoposti a quarantena); a tale riguardo si evidenzia che il documento si basa sulle conoscenze scientifiche aggiornate, grazie al supporto del Centro europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC). Parte qualificante del documento di orientamento è anche quella relativa ai possibili canali di finanziamento disponibili per il settore per far fronte alla crisi.

Il documento, che sarà oggetto di ulteriori aggiornamenti da parte della Commissione europea in considerazione dell'evoluzione delle conoscenze sul virus, della sua diffusione e delle informazioni ricevute dagli Stati membri e dai soggetti interessati, è suddiviso in cinque sezioni:

  1. gestione dei rifiuti urbani – viene sottolineato che, secondo l’ECDC, non esistono prove a sostegno del fatto che le normali modalità di gestione dei rifiuti non siano sicure in relazione al rischio di esposizione a COVID-19. Nel paragrafo si ribadisce l’importanza di proseguire normalmente il servizio di raccolta, eventualmente con una rimodulazione delle frequenze e prevedendo procedure dedicate per il prelievo dei rifiuti presso le abitazioni con soggetti positivi o in quarantena. La Commissione individua la possibilità di fermare il prelievo di rifiuti come RAEE, batterie e ingombranti che non producono problemi ambientali vista la loro natura non deperibile e sottolinea la necessità di coinvolgere i cittadini chiedendo loro di operare una raccolta differenziata più accurata per semplificare il recupero di quei flussi ancora operativi. Infine la Commissione indica la possibilità per gli Stati membri di concedere deroghe su stoccaggi e depositi preliminari;
  2. gestione dei rifiuti provenienti da strutture sanitarie – viene richiamata la linea guida specifica dell’ECDC che prevede una gestione mirata per questo tipo di rifiuti. Gli Stati membri devono garantire un'adeguata pianificazione delle capacità di trattamento per far fronte all’incremento dei quantitativi di questo tipo di rifiuti e, se necessario, di stoccaggio dei rifiuti sanitari. Questo dovrà essere svolto a livello locale e in modo appropriato con sacchi sigillati, in aree pavimentate e disinfettate. Eventuali modalità alternative di trattamento adottate dagli Stati membri, che dovessero avere impatti ambientali superiori alla normale pratica, vanno limitati esclusivamente al perdurare dell’emergenza.
  3. salute e sicurezza degli operatori di gestione dei rifiuti – vengono fornite una serie di buone pratiche, definite dall’Agenzia europea per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro, finalizzate alla protezione della salute dei lavoratori, fondamentale per garantire la prosecuzione del servizio. Tra queste: adeguata disponibilità di DPI, rispetto distanza minima tra il personale e numero di dipendenti in una determinata area, rispetto rigoroso di elevati standard igienici e, laddove possibile, definizione di condizioni di lavoro specifiche per i lavoratori più vulnerabili;
  4. sostegno da parte di fondi UE e aiuti di Stato – vengono indicate diverse opzioni con cui gli Stati membri possono garantire agli operatori economici che svolgono attività di gestione dei rifiuti l’accesso a varie forme di finanziamento per far fronte alla crisi. Anzitutto, la Commissione ricorda che, nell’ambito della politica di coesione, sono stati allocati dagli Stati membri quasi 5 Mld euro per progetti/iniziative nella gestione dei rifiuti, di cui il 31% non è stato ancora utilizzato. Altri fondi accessibili per gli Stati membri sono presenti anche in altri ambiti e priorità, come il rischio catastrofe o gestione e assistenza sanitaria. La Commissione, inoltre, in risposta alla crisi, ha attivato la Coronavirus Response Investment Initiative, mobilitando anche i fondi per la politica di coesione con l’obiettivo di fornire liquidità immediata per i bilanci degli Stati membri. In aggiunta, in base alle norme dell'UE in materia di aiuti di Stato, può essere concesso un sostegno sotto forma di sovvenzioni dirette o agevolazioni fiscali dagli Stati membri (finanziamenti nazionali) alle imprese di tutti i settori che si trovino ad affrontare un'improvvisa carenza o indisponibilità di liquidità. A tale scopo, nel marzo 2020 la Commissione ha adottato un nuovo quadro temporaneo di aiuti di stato, in base al quale gli Stati membri possono concedere diverse forme di aiuto, comprese sovvenzioni fino a 800.000 euro, garanzie pubbliche per prestiti o misure per consentire prestiti con tassi di interesse agevolati.
  5. scambio di informazioni e sensibilizzazione – al fine di continuare a monitorare costantemente la situazione la Commissione ha predisposto una casella di posta email ENV-WASTE-COVID-19@ec.europa.eu dedicata alla ricezione di informazioni e suggerimenti di intervento sull’emergenza da parte di Stati membri e operatori.

Nel rimandare al documento della Commissione, in allegato alla presente (in lingua inglese), per ulteriori dettagli, rimaniamo a disposizione per informazioni e aggiornamenti.

» 15.04.2020
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