AssoAmbiente

Circolari

124/2020/CS

La Commissione europea ha pubblicato il rapporto finale (consultabile qui) dello studio intitolato "Il flusso di informazioni sulle sostanze preoccupanti nei prodotti dalle catene di approvvigionamento agli impianti di gestione dei rifiuti”, avviato nell’ambito della comunicazione sull'interfaccia tra la normativa sui rifiuti e quella sulle sostanze chimiche.

Nel documento vengono analizzate le possibilità di promuovere un'economia circolare e sicura attraverso l’informazione ai gestori dei rifiuti sulle sostanze preoccupanti contenute nei prodotti (ai fini dello studio sono considerate sostanze preoccupanti quelle che potrebbero causare effetti negativi sulla salute umana e sull'ambiente; potrebbero interrompere il processo di trattamento dei rifiuti; potrebbero ridurre la qualità e inficiare la prestazione tecnica delle materie prime secondarie). Nello studio vengono esaminati in particolare 12 casi, tra cui piccoli dispositivi elettrici ed elettronici; grandi elettrodomestici (frigo); tessuti per abbigliamento; prodotti da costruzione in plastica; parti di veicoli.

La principale conclusione riportata nello studio è che le informazioni possono essere convogliate nelle diverse fasi del trattamento dei rifiuti, attraverso le sostanze preoccupanti stesse o tramite diversi tipi di tag e traccianti su, o nei, prodotti (ad esempio verniciatura fluorescente). Viene evidenziato infatti come gli impianti di trattamento dei rifiuti, a meno che i rifiuti non debbano essere preparati per il riutilizzo, hanno bisogno di informazioni semplici e di rapida interpretazione. Nello studio è stato inoltre evidenziato come gli operatori della gestione dei rifiuti esprimono una bassa domanda di informazioni sulle sostanze preoccupanti (p. 80); il flusso di informazioni ha una penetrazione limitata nella fase di trattamento dei rifiuti e che queste informazioni sono solo uno dei fattori (tra gli altri un mercato stabile per la domanda dei materiali riciclati) per l’affermarsi di un'economia più sicura e circolare (p. 84).

Tra le raccomandazioni proposte nello studio si evidenzia la necessità di informatizzare e semplificare il flusso delle informazioni (magari attraverso l’integrazione con il database SCIP e conseguente suo ampliamento) e l’importanza di un confronto con l’industria della gestione dei rifiuti per conoscere le loro esigenze e punti di vista.

Rimandiamo allo studio per maggiori informazioni.

» 23.06.2020

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