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Circolari

169/2020/CS

La Commissione europea ha pubblicato, con il documento intitolato “Strategia per la crescita sostenibile 2021” (vd. allegato) le Linee Guida contenenti i criteri che gli Stati membri dovranno rispettare nella redazione dei Recovery Plan nazionali (vd. circolare n. 167/2020/CS dell’18 settembre 2020), necessari per poter spendere i 627,5 miliardi di euro stanziati nell’ambito del Recovery Fund.

Nel documento la Commissione europea individua gli orientamenti per il dispositivo per la ripresa e la resilienza. Dei fondi stanziati, all’Italia andranno oltre 65 miliardi di euro di sovvenzioni (oltre ai 127 miliardi in crediti), che grazie ad altre risorse provenienti da altri fondi ed interventi che la Commissione finanzierà separatamente supereranno gli 81 miliardi di euro, da utilizzare per il 70%, tra il 2021 e il 2022, e per il 30% nel 2023. In particolare i piani nazionali di ripresa e resilienza che gli Stati membri dovranno presentare per poter utilizzare i fondi europei, devono tenere conto di quattro pilastri: sostenibilità ambientale, produttività, equità e stabilità macroeconomica. Inoltre i Piani dovranno consentire agli Stati membri di rafforzare il loro potenziale di crescita economica, la creazione di posti di lavoro e la resilienza economica e sociale, oltre a rispondere alle transizioni verde e digitale. Il termine per la presentazione dei Piani nazionali è fissato al 30 aprile 2021 anche se gli Stati membri sono incoraggiati a presentare i progetti preliminare dei propri piani a partire dal 15 ottobre 2020.

Sempre su tale argomento si informa che nei giorni scorsi i parlamentari europei hanno dato il via libera, con alcune modifiche, alla proposta di decisione del Consiglio del 29 luglio 2020 che approvava il piano di nuove risorse per il finanziamento del Recovery Fund. Tra le entrate individuate dall’Unione europea per “coprire” il Recovery Fund viene prevista un’aliquota uniforme di prelievo sul peso dei rifiuti di imballaggio in plastica non riciclati, pari a 2 euro per kg (modificando quindi la proposta del Consiglio che si fermava a 0,8 euro per kg). Tale strumento, se la procedura di approvazione si chiuderà nei tempi prefissati, sarà operativo a partire dal prossimo 1° gennaio 2021. Tra gli altri strumenti adottati anche un’aliquota uniforme di prelievo sul gettito prodotto dalle quote di emissione di gas serra da mettere all’asta. Il Consiglio europeo ora dovrà valutare il testo approvato dal Parlamento, che poi verrà sottoposto al vaglio dei Parlamenti degli Stati membri.

» 23.09.2020
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