È stato pubblicato il Decreto Legge 22 marzo 2021, n. 41 (cosiddetto “decreto Sostegni”) recante “Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19” (G.U. n. 70 del 22 marzo 2021), in vigore dal 23 marzo 2021. Con uno stanziamento di circa 32 miliardi di euro, pari all’entità massima dello scostamento di bilancio già autorizzato dal Parlamento, il decreto interviene in via generale per assicurare un sistema rinnovato di sostegni, al fine di potenziare gli strumenti di contrasto alla diffusione del contagio da COVID-19 e di contenere l’impatto sociale ed economico delle misure di prevenzione adottate.
Segnaliamo, tra le diverse disposizioni del decreto, l’art. 30, comma 5 relativo alla dichiarazione di “uscita” dell’utenza non domestica dal servizio pubblico di gestione dei rifiuti urbani. Al riguardo, come noto, la nuova definizione di rifiuti urbani entrata in vigore il 1° gennaio 2021 e la facoltà di uscita dal servizio pubblico di cui all’art. 238, comma 10, ora vigenti presentano importanti implicazioni sia sull’organizzazione del servizio di gestione dei rifiuti urbani, sia sul gettito del prelievo sui rifiuti. In merito alla possibilità di “uscita” dal servizio pubblico, il Decreto ha stabilito il termine ultimo del 31 maggio per la comunicazione che le utenze non domestiche devono presentare al comune o al gestore per manifestare la propria volontà di uscire dal servizio pubblico.
Su quest’ultimo tema, facciamo presente che il MiTE lo scorso febbraio aveva organizzato un incontro, a cui aveva partecipato anche l’Associazione, finalizzato ad un confronto con gli operatori in vista di una prossima circolare ministeriale finalizzata a chiarire alcuni aspetti centrali della nuova disciplina. Nella nota di riscontro al MiTE, FISE Assoambiente e FISE Unicircular avevano segnalato alcuni profili di criticità delle disposizioni attualmente in vigore (es. applicazione del principio di proporzionalità previsto dal comma 649 della legge 147/2013, modalità di “comunicazione” per avvalersi o meno del servizio pubblico), evidenziando l’esigenza di interventi più di carattere normativo rispetto ad una circolare ministeriale.
Sempre all’art. 30, comma 5, è stata inoltre disposta la proroga (molto attesa) che prevede il differimento dei termini di approvazione del PEF 2021 e delle tariffe (TARI) al 30 giugno 2021, termini sganciati da quelli di approvazione del bilancio di previsione, spostati anch’essi dal 31 marzo al 30 aprile 2021. Tali disposizioni si applicano anche in caso di esigenze di modifica a provvedimenti già deliberati.
Gli altri interventi normativi si articolano in 5 ambiti principali:
Per quanto di interesse, segnaliamo in particolare:
Nel rimandare al decreto richiamato, allegato alla presente, ed in vista di successivi approfondimenti, restiamo a disposizione per ogni informazione e aggiornamento in materia.