Il Ministero della Transizione Ecologica, con la pubblicazione del DM 259 del 24 giugno 2022, ha adottato ufficialmente la “Strategia Nazionale per l’Economia Circolare” (disponibile qui), che definisce le azioni, gli obiettivi e le misure che si intendono perseguire nella definizione delle politiche istituzionali volte ad assicurare un’effettiva transizione verso i principi dell’economia circolare.
La Strategia costituisce aggiornamento del precedente documento del 2017 intitolato “Verso un modello di economia circolare per l’Italia. Documento di inquadramento e di posizionamento strategico” ed è uno strumento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica, in quanto contiene una roadmap di azioni e di target misurabili da qui al 2035. Importante inoltre ricordare che la Strategia contiene gli elementi richiesti dalla Commissione Europea nell’ambito degli Operational Arrangements del PNRR ai fine dell’erogazione dei fondi previsti. Tra questi si ricorda: un nuovo sistema di tracciabilità digitale dei rifiuti; incentivi fiscali a sostegno delle attività di riciclo e utilizzo di materie prime secondarie; una revisione del sistema di tassazione ambientale dei rifiuti al fine di rendere più conveniente il riciclaggio rispetto al conferimento in discarica sul territorio nazionale; diritto al riutilizzo e alla riparazione; riforma del sistema EPR e dei Consorzi con l'obiettivo di monitorare il funzionamento e l'efficacia di questi ultimi; supporto agli strumenti normativi esistenti come EoW e CAM, in particolare per quanto riguarda l'edilizia, il tessile, la plastica, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE).
Il documento è organizzato in 10 capitoli: il primo fornisce un quadro di riferimento a livello internazionale, europeo e nazionale, il secondo si occupa della trasformazione dei modelli produttivi, il terzo è incentrato sul ruolo del consumatore, il quarto sulla gestione dei rifiuti e la creazione di nuove catene di approvvigionamento dei materiali, il quinto sull’uso circolare delle risorse naturali, il sesto sulla digitalizzazione e il settimo approfondisce le questioni di finanza e fiscalità ambientale. I capitoli conclusivi si occupano dei macro-obiettivi della strategia, delle modalità di monitoraggio e governance e di comunicazione, educazione e formazione.
Secondo quanto evidenziato nella sintesi del MiTE, che si allega, il documento iniziale sottoposto alla consultazione a settembre è stato modificato ed integrato dal Ministero sulla base dei contributi che i vari soggetti interessati, tra cui anche l’Associazione (vd. circolare associativa 261/2021/NE), hanno trasmesso. In particolare, tra i temi che sono stati introdotti ex novo o implementati figurano:
Per quanto riguarda il contributo inviato a suo tempo da Assoambiente, si evidenzia che nella strategia pubblicata sono stati recepiti alcuni commenti, in particolare per quanto riguarda:
Tra gli aspetti particolarmente critici segnaliamo che la Strategia non prevede un cronoprogramma per il raggiungimento degli obiettivi fissati al 2035 e, salvo alcune eccezioni, pochi sono gli interventi rispetto al tema della semplificazione delle procedure.
Nel rinviare alla SNEC e al suo decreto di adozione, rimaniamo a disposizione per ogni informazione e aggiornamento.