AssoAmbiente

Circolari

2022/215/SAEC-NOT/TO

È stata costituita il 4 luglio, con decreto del Presidente del Consiglio di Stato Franco Frattini, la Commissione che avrà il compito di predisporre l’articolato del nuovo decreto legislativo recante la nuova disciplina dei contratti pubblici, in attuazione della Legge 21 giugno 2022, n. 78 – Delega Contratti pubblici. 

La Commissione è costituita non solo da Consiglieri di Stato e dei TAR ma anche da Avvocati dello Stato, Consiglieri della Corte di Cassazione e della Corte dei Conti, da professori, avvocati ed esperti tecnici (art. 1, comma 4 della legge n. 78/2022).

La bozza di decreto legislativo dovrà essere predisposta in tempi rapidissimi, entro il 20 ottobre prossimo per consentire al Governo “una compiuta valutazione politica e i necessari passaggi procedimentali”, trattandosi di una riforma che costituisce un obiettivo del PNRR, da conseguire entro il termine del 31 marzo 2023.

A riguardo segnaliamo che ad oggi tra i princìpi e criteri direttivi ai quali il Governo dovrà attenersi nell’esercizio della delega sono già inclusi diversi temi di certo interesse per le imprese del settore e in particolare:

  • maggiori tutele delle micro, piccole e medie imprese ai fini della partecipazione al sistema degli appalti. Si cerca di risolvere la scarsa partecipazione delle PMI alle gare obbligando le PA a fare una fisiologica suddivisione in lotti, con un obbligo di motivazione in caso di accorpamenti non fisiologici. Inoltre, si prevede la possibilità di inserire nei bandi criteri premiali per favorire aggregazioni tra PMI;
  • ritorno della revisione prezzi. L’obbligo per le stazioni appaltanti di inserire nei bandi di gara “un regime obbligatorio di revisione dei prezzi al verificarsi di particolari condizioni di natura oggettiva e non prevedibili al momento della formulazione dell’offerta, compresa la variazione del costo derivante dal rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro” applicabili in relazione all’oggetto dell’appalto;
  • riduzione del numero delle stazioni appaltanti e il rafforzamento della qualificazione;
  • l’allineamento alle disposizioni europee, evitando quindi il gold plating, ovvero il processo in base al quale i poteri di una direttiva dell’Unione Europea vengono estesi quando questa viene recepita nelle leggi nazionali di uno Stato membro;
  • revisione delle competenze dell’ANAC. L’obiettivo è quello di rafforzare le funzioni di vigilanza sul settore e di supporto alle stazioni appaltanti dell’Autorità nazionale;
  • CCNL. È prevista la garanzia di applicazione dei contratti collettivi nazionali e territoriali di settore, tenendo conto, in relazione all'oggetto dell'appalto e alle prestazioni da eseguire anche in maniera prevalente, di quelli stipulati dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e garantire le stesse tutele economiche e normative per i lavoratori in subappalto rispetto ai dipendenti dell'appaltatore e contro il lavoro irregolare.
     

Aspetti che l’Associazione ribadirà anche in questa sede in relazione alla consultazione avviata dalla Commissione (scadenza 10 agosto 2022).

Si rimanda alla circolare associativa n. 185/2022 per ulteriori dettagli in merito alla Legge 21 giugno 2022, n. 78.

Nel rimanere a disposizioni per ogni esigenza, rimandiamo a successive comunicazioni per ulteriori informazioni ed aggiornamenti.

» 03.08.2022

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