Nel mese di gennaio 2023, l’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) ha pubblicato due studi di interesse per il settore.
Il primo, commissionato dalla Commissione europea, è intitolato “Profili nazionali sull'economia circolare in Europa” e offre una visione aggiornata delle politiche di economia circolare già operative o in corso di attuazione nei vari Stati membri, con particolare attenzione agli elementi che vanno oltre quelli obbligatori previsti dalla normativa europea e alle migliori pratiche. Alla pagine web dedicata allo studio - disponibile qui - è possibile scaricare la scheda dedicata ad ogni Stato membro (dati aggiornati a settembre 2022). Nella scheda dedicata all’Italia (v. allegato) viene fornito un inquadramento con relativi dati e cornice normativa, per poi soffermarsi sugli obiettivi e relativi modelli di monitoraggio nonché sugli approcci innovativi e le buone pratiche nell’ambito dell’implementazione dell’economia circolare. Lo studio si chiude con una visione sul futuro dove vengono individuate le principali barriere e sfide alla piena transizione verso l’economia circolare.
Il secondo è un Rapporto intitolato "Investigating Europe's Secondary Raw Materials markets" - disponibile qui – che illustra e indaga la funzionalità di otto mercati delle Secondary Raw Materials (SRM) in Europa, fondamentali per realizzare un'economia circolare dove materiali di buona qualità provenienti dai rifiuti rientrano nel sistema di produzione riducendo al minimo la necessità di estrarre risorse naturali. Tra i mercati indagati solo tre (alluminio, carta e vetro) risultano ben funzionanti mentre gli altri 5 (legno, plastica, rifiuti organici, aggregati da rifiuti da C&D e tessili) presentano significative criticità legate alle dimensioni ridotte, alla debolezza della domanda (anche in presenza di un aumento dell'offerta) e all'inadeguatezza delle specifiche tecniche.
Il rapporto evidenzia come, nonostante la forte spinta politica ad aumentare il riciclo e la crescente offerta di materiali riciclati che ne deriva, permangono problemi sia dal lato dell'offerta (insufficienza d i criteri EoW e presenza di materiali pericolosi) che della domanda (mancanza di fiducia nei confronti delle SRM ed esitazione a investire in tecnologie che impieghino SRM). Esistono poi questioni trasversali che influiscono sulla funzionalità del mercato, come la mancanza di informazioni adeguate per i soggetti interessati e l'assenza di un sistema di monitoraggio per osservare il mercato e proporre miglioramenti.
Lo studio passa poi ad illustrare i possibili percorsi a supporto di un miglior funzionamento dei mercati delle SRM. Tra questi, la piena attuazione di un sistema di eco-modulazione dei contributi previsti nei programmi di responsabilità estesa del produttore; l'estensione dell'uso degli appalti pubblici verdi; il miglioramento e l’ampliamento ad un maggior numero di prodotti degli obiettivi minimi di contento di riciclato; la definizione di ulteriori regolamenti EoW per i flussi di rifiuti mancanti. Infine viene sottolineata l’importanza di altri strumenti come standard tecnici armonizzati e validi per tutta l'UE per le SRM e la parità di condizioni tra le materie prime primarie e quelle secondarie, tenendo conto delle esternalità ambientali attraverso la tassazione delle materie prime primarie o la riduzione dell'IVA sulle SRM.
Per maggiori informazioni si rimanda al contenuto degli studi.