L’Agenzia Europea per l'Ambiente (EEA) ha pubblicato un Report intitolato "The fate of EU plastic waste" dove, alla luce dei recenti interventi normativi che hanno interessato il settore (divieto di importazione dei rifiuti plastici da parte di alcuni Paesi asiatici, in particolare Cina, e restrizioni al commercio di questi rifiuti, come da recenti modifiche dei codici di Basilea), vengono analizzate le dinamiche del commercio dei rifiuti di plastica, sia intra che extra EU. Valutate anche le modalità di gestione dei rifiuti in plastica nei Paesi di destino, in quanto la gestione di questi rifiuti viene considerata centrale per garantire la piena transizione ad una economia circolare.
Con tale Report l’EEA si propone di:
Nel capitolo 2, oltre al quadro normativo, vengono illustrati i materiali oggetto dell’analisi nonché le questioni legate alla loro riciclabilità e alle criticità ambientali che pongono. Il capitolo 3 riporta le barriere e le opportunità per il commercio dei rifiuti di plastica, mentre il capitolo 4 evidenzia le tendenze del commercio intra ed extra-UE e approfondisce, attraverso diversi casi studio, il destino dei rifiuti in plastica a seconda del Paese di destinazione. Il report si chiude infine con il capitolo 5 con i principali indirizzi per le future politiche in materia.
Nelle conclusioni il Report evidenzia che il commercio intra-UE dei rifiuti di plastica è aumentato costantemente negli ultimi 5 anni arrivando a superare quello extra-UE, sia in termini quantitativi che di valore economico per tonnellata spedita. Questa tendenza si accompagna ad un persistente divario di qualità nei rifiuti scambiati all'interno e all'esterno dell'Unione, con rifiuti di plastica di qualità relativamente inferiore in uscita dall’Europa. Per quanto riguarda l'export fuori dall’UE, le nuove regole all'esportazione e il bando da parte della Cina, hanno dirottato i rifiuti verso altri Paesi (in particolare Malesia e Vietnam) che a loro volta hanno implementato restrizioni all'importazione. Restrizioni che, però, sono spesso contrastate anche dai riciclatori dei Paesi di destino che necessitano di rifiuti di plastica di qualità superiore, proveniente in molti casi dall’Europa, per poter operare.
Tra le maggiori criticità si segnalano le spedizioni illegali, la presenza di infrastrutture riceventi nei Paesi di destinazione che in molti casi non risultano all'avanguardia nel rispetto delle prescrizioni e tutele ambientali e infine il costante aumento delle esportazioni verso la Turchia.
Per maggiori informazioni si rimanda al testo del Report (disponibile qui).