AssoAmbiente

Circolari

2023/067/SAEC-COM/CS

Cassa Depositi e Prestiti ha pubblicato uno studio intitolato “Transizione ecologica e digitale: il punto sulle materie prime critiche” che illustra la centralità e l’importanza delle materie prime critiche (CRM) per molte tecnologie strategiche nei settori delle rinnovabili, mobilità elettrica, difesa e aerospazio oltre a presentare le possibili aree di intervento per l’Europa e per l’Italia nella prospettiva dell’Autonomia Strategica indispensabile per la transizione ecologica e digitale.

Lo studio è organizzato in 4 paragrafi dove vengono esplorati tutti gli aspetti relativi alle CRM: il primo è incentrato sulla strategicità delle materie prime critiche per la twin transition, il secondo sui rischi della dipendenza europea dalle importazioni e il potenziale minerario interno, il terzo sul ruolo dell’economia circolare come strategia di mitigazione dei rischi di approvvigionamento e l’ultimo dedicato al Piano d’Azione europeo per le materie prime critiche.

Tra gli aspetti più rilevanti evidenziati nello studio, evidenziamo:

  • le materie prime critiche - definite tali per la loro importanza economica e per il rischio di fornitura ad esse associato - sono cruciali per la produzione di molte tecnologie strategiche ai fini degli obiettivi europei di neutralità climatica e leadership digitale;
  • i Paesi UE evidenziano una dipendenza dalle importazioni di materie prime critiche superiore all’80% nonché un ruolo spesso marginale nelle altre fasi delle catene del valore di tali tecnologie;

Quota europea lungo le fasi della supply-chain delle tecnologie strategiche

  • l’industria europea rischia di non affermare la propria leadership nelle filiere strategiche per la transizione ecologica e digitale, ma anche di compromettere la capacità di centrare gli obiettivi di sviluppo sostenibile;
  • in uno scenario coerente con la neutralità climatica, la Commissione Europea stima che al 2050 la domanda annua di litio da parte della UE potrebbe aumentare di 56 volte rispetto ai livelli attuali, quella di cobalto di 15 e per le terre rare decuplicherebbe;
  • nell’attuale contesto di fragilità degli equilibri internazionali, l’Europa risulta esposta a potenziali interruzioni nelle forniture di materie prime critiche a causa della limitata produzione interna e della dipendenza dagli approvvigionamenti da Paesi caratterizzati da elevato rischio geopolitico. Tale tema è al centro del dibattito europeo e dovrebbe portare a breve all’emanazione dell’European Critical Raw Materials Act, incentrato sulla diversificazione degli approvvigionamenti e sulla promozione della circolarità;
  • l’economia circolare può fornire un contributo importante per attenuare il disallineamento tra domanda e offerta. Al 2040, tramite il riciclo delle batterie esauste, la UE potrebbe soddisfare oltre la metà della domanda di litio (52%) e di cobalto (58%) da parte della mobilità elettrica. Ad offrire interessanti potenzialità di riciclo sono i prodotti tecnologici dismessi, in forte crescita e a elevata concentrazione di materie prime critiche, e i rifiuti estrattivi, in Italia stoccati in grandi quantità e possibile fonte alternativa di materie prime seconde;

Contributo delle materie prime seconde al soddisfacimento della domanda di MPC nella UE (2021)

  • il riciclo non è però sufficiente ad assicurare l’autonomia strategica dell’UE e pertanto si rendono necessarie ulteriori attività funzionali alla strategia di mitigazione dei rischi di approvvigionamento, quali:
    • investimenti in tecnologie, capacità e competenze per gestire all’interno dei confini comunitari il ciclo di vita delle materie prime critiche, incrementando la resilienza degli ecosistemi industriali;
    • rilancio delle attività di estrazione mineraria in chiave sostenibile sul territorio comunitario;
    • partenariati strategici che consolidino le relazioni commerciali con Paesi terzi ricchi di materie prime critiche.

Per maggiori informazioni si rimanda al contenuto dello studio, in allegato alla presente.

» 07.03.2023
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