AssoAmbiente

Circolari

2023/127/SAEC-EUR/CS

L’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) ha pubblicato un briefing intitolato “How far is Europe from reaching its ambition to double the circular use of materials?, che riporta un monitoraggio relativo alla gestione e uso dei materiali nell’ottica della circolarità. 

Lo studio evidenzia che nel 2021 circa l'11,7% di tutti i materiali utilizzati nell'UE proveniva da rifiuti riciclati, rispetto all'8,3% del 2004 e che, con tale ritmo, l’Europa non sarà in grado di raddoppiare il tasso di utilizzo circolare dei materiali entro il 2030 come previsto negli obiettivi UE. Come evidenziato, potenziare il riciclaggio potrà aiutare a conseguire tali obiettivi “circolari”, ma servirà integrarlo con altre misure per centrarli pienamente. 

Una delle soluzioni, per arrivare al 22% di tasso di utilizzo circolare, potrebbe essere quella di aumentare il riciclo di tutti i rifiuti trattati dall'attuale 40% al 70%, diminuendo del 15% gli input complessivi di materiali e riducendo del 34% la quantità di combustibili fossili utilizzati. Essenziale per gli obiettivi circolari è la prevenzione nella produzione dei rifiuti. Gli sforzi poi dovrebbero concentrarsi in particolare sulla riduzione dell'uso e sull'aumento del riciclaggio dei minerali non metallici, come i materiali da costruzione, che rappresentano circa la metà di tutti i materiali utilizzati. 

Per maggiori informazioni si rimanda alla pagina internet del sito dell’EEA dedicata al briefing, disponibile qui

Insieme al briefing l’EEA ha pubblicato anche uno Studio su "Tracking waste prevention progress” dove vengono proposti una nuova serie di indicatori dedicati al monitoraggio delle tendenze a lungo termine nella prevenzione dei rifiuti. Lo Studio evidenzia come, tra produzione di rifiuti e crescita economica, sia stato raggiunto un disaccoppiamento relativo ma non assoluto, e servono pertanto ulteriori sforzi. Dallo Studio emerge come quasi tutti i Paesi dell'UE hanno obiettivi e indicatori quantitativi di prevenzione per i vari tipi di rifiuti ma tali indicatori variano sensibilmente tra gli Stati, alcuni più legati alla gestione altri alla prevenzione. Viene quindi evidenziato che l'uso di indicatori armonizzati a livello europeo potrebbe aiutare a superare le criticità dovute alla difficoltà di stabilire un legame tra le politiche di prevenzione dei rifiuti e la produzione di rifiuti nell'Unione.

Per prevenire la produzione di rifiuti, i Paesi si concentrano principalmente sulla promozione di modelli di consumo sostenibili, sull'incoraggiamento delle attività di riutilizzo e riparazione e sullo sviluppo e il sostegno di campagne di informazione per sensibilizzare l'opinione pubblica. Tuttavia, sebbene tali programmi siano in vigore da quasi 10 anni, rimane difficile stabilire un legame tra l'introduzione degli stessi e la produzione di rifiuti. Tra le misure che, secondo lo Studio, andrebbero adottate per incrementare la prevenzione ci sarebbe una maggior cura in fase di progettazione con prodotti, che siano più longevi e riparabili, oltre che un cambiamento nelle abitudini di consumo che dovrebbero virare verso attività e prodotti a minore “intensità di materiale”.

Per maggiori informazioni si rimanda al testo dello Studio, disponibile qui.

» 22.05.2023

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