È stato pubblicato sul sito del MIMIT il DM 15 maggio 2023 – Investimenti sostenibili 4.0, recante modalità e condizioni per la concessione e l’erogazione di agevolazioni a programmi di investimento proposti da piccole e medie imprese localizzate nei territori delle Regioni meno sviluppate, rispettosi dei principi e della disciplina in materia di tutela dell’ambiente e coerenti con il piano Transizione 4.0.
La misura Investimenti sostenibili 4.0 dà attuazione agli obiettivi di sviluppo perseguiti nell’ambito del Programma Nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale” FESR 2021-2027 e prevede la concessione e l’erogazione di agevolazioni in favore di programmi di investimento proposti da PMI conformi ai vigenti principi di tutela ambientale e ad elevato contenuto tecnologico, coerente con il piano Transizione 4.0, con priorità per quelli in grado di offrire un particolare contributo agli obiettivi di sostenibilità definiti dall’UE e per quelli destinati a favorire la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare ovvero a migliorare la sostenibilità energetica dell’impresa.
Le agevolazioni sono concesse alle micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda devono:
I programmi di investimento devono:
Per i programmi caratterizzati da un particolare contenuto di sostenibilità, sono previsti specifici criteri di valutazione, che permettono all'impresa proponente di conseguire un punteggio aggiuntivo nell’ambito dell’attività di valutazione dell’istanza prevista per l’accesso alle agevolazioni.
Analoghe premialità sono riconosciute per i progetti che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici individuati dall’articolo 9 del Regolamento (UE) n. 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020, ovvero per le PMI che abbiano aderito ad un sistema di gestione ambientale o di efficienza energetica o che siano in possesso di una certificazione ambientale di prodotto.
Sono ammesse le attività manifatturiere, ad eccezione delle attività connesse ad alcuni settori caratterizzati da limitazioni derivanti dalle disposizioni europee di riferimento (siderurgia; estrazione del carbone; costruzione navale; fabbricazione delle fibre sintetiche; trasporti e relative infrastrutture; produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture) o a programmi di investimento che, arrecando un danno significativo agli obiettivi ambientali definiti a livello europeo, non garantiscono il rispetto del principio del “Do No Significant Harm” (DNSH)”.
Sono inoltre ammesse le attività di servizi alle imprese elencate nell’Allegato 4 del DM con relativo codice ATECO: raccolta e depurazione delle acque di scarico, raccolta dei rifiuti, recupero dei materiali, magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti, con esclusione dei mezzi di trasporto, mense e catering, edizioni di software, telecomunicazioni, produzione di software, consulenza informatica e attività connesse, elaborazione dei dati, hosting e attività connesse, portali web, attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale, attività degli studi di architettura e d’ingegneria, collaudi ed analisi tecniche, ricerca scientifica e sviluppo, pubblicità e ricerche di mercato, attività dei call center, attività di imballaggio e confezionamento per conto terzi, riparazione di computer e di apparecchiature per le comunicazioni e attività delle lavanderie industriali.
Il decreto è in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.