AssoAmbiente

Circolari

2024/101/SAEC-EUR/FA

Lo scorso 10 aprile 2024, il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva la revisione della direttiva in materia di gestione delle acque e di trattamento delle acque reflue urbane per una migliore protezione della salute pubblica e dell'ambiente, la quale sostituirà la direttiva 1999/271/CE.

Si ricorda che il 26 ottobre 2022 la Commissione europea aveva pubblicato la proposta di modifica della normativa sul trattamento delle acque reflue urbane (UWWTD) con l’obiettivo di includere le fonti di inquinamenti non considerate nella precedente direttiva, in linea con i principi definiti nel Green Deal europeo e per una maggiore armonizzazione dei livelli di governance dei sistemi di depurazione delle acque reflue urbane (v. circolare associativa n. 10 del 13 gennaio 2023). 

Il Parlamento ha ora adottato l’accordo raggiunto con il Consiglio lo scorso gennaio 2024. 

Il testo dovrà essere adottato anche dal Consiglio UE prima di entrare in vigore. 

Anticipiamo sinteticamente che la nuova direttiva, tra le altre cose, prevede che:

  • entro il 2035, le acque reflue urbane saranno sottoposte a trattamento secondario (cioè la rimozione di materia organica biodegradabile), prima di essere scaricate nell'ambiente, in tutti gli agglomerati delle dimensioni di 1.000 abitanti equivalenti (ad esempio, unità di misura standard che descrive l'inquinamento medio rilasciato da una persona al giorno) o più;
  • entro il 2039, il trattamento terziario (ossia l'eliminazione dell'azoto e del fosforo) sarà applicato in tutti gli impianti di trattamento delle acque reflue che coprono 150,000 a.e. e oltre, ed entro il 2045 in quelli che coprono 10.000 a.e. e oltre;
  • entro il 2045 sarà obbligatorio un trattamento aggiuntivo che elimina un ampio spettro di microinquinanti ("trattamento quaternario") per tutti gli impianti superiori a 150,000 a.e. (e oltre 10,000 a.e. sulla base di una valutazione del rischio);
  • sarà rigorosamente monitorato il monitoraggio di vari parametri di salute pubblica (come virus noti e agenti patogeni emergenti), inquinanti chimici, comprese le cosiddette "sostanze chimiche eterne" (sostanze per- e polifluoroalchiliche o PFAS), microplastiche e resistenza antimicrobica.

La legge introduce inoltre la responsabilità estesa del produttore (EPR) per i produttori di medicinali per uso umano e i prodotti cosmetici, che dovrà coprire almeno l'80% dei costi del trattamento quaternario (per rimuovere i micro-inquinanti dalle acque reflue urbane). Prevista integrazione costi con finanziamenti nazionali.

I Paesi dell'UE infine saranno tenuti a promuovere il riutilizzo delle acque reflue trattate provenienti da tutti gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane, se opportuno, in particolare nelle zone soggette a stress idrico.

Per quanto d’interesse si allega la posizione che FEAD, con la collaborazione di Assoambiente, ha inviato alla Commissione in fase di consultazione della proposta (v. allegato 1).

Per ogni ulteriore approfondimento, si rimanda al testo adottato (v. allegato 2) allegato alla presente.

» 12.04.2024
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