AssoAmbiente

Circolari

2024/106/SAEC-EUR/FA

Lo scorso 10 aprile 2024, il Parlamento Europeo ha adottato la propria posizione sulla proposta della Commissione Europea per la legge sul monitoraggio del suolo (Soil monitoring law – SML). Si tratta della prima iniziativa di normativa europea sul tema e l’obiettivo generale fissato è quello di avere suoli sani entro il 2050, in linea con l’ambizione dell’UE di azzerare l’inquinamento.

Si ricorda che lo scorso 5 luglio 2023 la Commissione ha pubblicato la proposta di direttiva per andare incontro alla necessità di una definizione armonizzata di salute del suolo, nonché di un quadro di monitoraggio completo e coerente per promuovere la gestione sostenibile del suolo e bonificare i siti contaminati (v. circolare associativa n. 221 del 4 agosto 2023). Secondo la Commissione, si stima che nell'UE vi siano 2,8 milioni di siti potenzialmente contaminati e i deputati sostengono l'obbligo di redigere un elenco pubblico di tali siti in tutti i Paesi dell'UE al più tardi quattro anni dopo l'entrata in vigore della direttiva.

La nuova legge obbligherà i Paesi dell'UE a monitorare prima e poi a valutare lo stato di salute di tutti i suoli sul loro territorio. Le autorità nazionali possono applicare i descrittori del suolo che meglio illustrano le caratteristiche del suolo di ciascun tipo di suolo.

I deputati, con il testo adottato, propongono una classificazione a cinque livelli per valutare la salute del suolo (stato ecologico alto, buono, moderato, suoli degradati e gravemente degradati). I suoli con uno stato ecologico buono o elevato sarebbero considerati sani. I Paesi dell'UE dovranno quindi indagare, valutare e bonificare i siti contaminati per affrontare i rischi inaccettabili per la salute umana e l'ambiente dovuti alla contaminazione del suolo. I costi devono essere pagati da chi inquina in linea con il principio "chi inquina paga".

Si evidenzia inoltre che la posizione del Parlamento fissa un obiettivo di buona salute del suolo per il 2050 ma non include obiettivi intermedi vincolanti. La posizione inoltre esclude i terreni costituiti da "depositi di materie prime" (che si applica alle miniere) dall'obbligo di monitoraggio e consente agli Stati membri di "applicare i descrittori del suolo che meglio illustrano le caratteristiche del suolo di ciascun tipo di suolo a livello nazionale". 

Il Parlamento ha ora adottato la sua posizione in prima lettura, il testo verrà poi ripreso e seguito dal nuovo Parlamento dopo le elezioni europee di giugno 2024.

Per quanto d’interesse, si segnala che FEAD, con anche il contributo di Assoambiente, ha predisposto il proprio feedback sulla proposta normativa, che ha inviato alla Commissione in fase di consultazione (v. allegato 2 - in inglese). 

Per qualsiasi ulteriore approfondimento si rimanda al testo approvato (v. allegato 1 - in inglese).

» 16.04.2024
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