La Commissione europea ha pubblicato una comunicazione contenente gli orientamenti che stabiliscono i criteri per i costi di rimozione dei rifiuti dispersi nell'ambiente secondo quanto previsto dalla direttiva 2019/904 sulla riduzione dell'incidenza di determinati prodotti di plastica sull'ambiente (cd. direttiva plastica monouso - SUP).
La comunicazione, che contiene una serie di orientamenti non vincolanti per le imprese, fornisce le indicazioni per calcolare i costi che i produttori di plastica monouso dovrebbero assumersi - ai sensi della vigente normativa - per rimuovere i rifiuti generati dai loro beni dispersi nell'ambiente.
La guida fa riferimento alla direttiva 2019/904/UE, recepita a livello nazionale con il D.lgs. n. 196/2021, che impone al produttore di pagare i costi di rimozione, trasporto e trattamento dei rifiuti dispersi relativi a: contenitori per alimenti e bevande; pacchetti e involucri; tazze per bevande; sacchetti di plastica leggeri; salviette umidificate; palloncini; prodotti del tabacco.
Secondo la direttiva per “produttore” si intendono le imprese che fabbricano, riempiono, vendono o importano prodotti di plastica monouso, mentre per “rifiuti dispersi” gli scarti post consumo rilasciati volontariamente o per negligenza nell'aria, nel suolo e nell'acqua.
Nel documento vengono riportati (capitoli 5 e 6) i metodi da usare per calcolare le spese della raccolta dei rifiuti abbandonati, nonché per intercettare dal totale solo quei rifiuti derivanti dalla plastica monouso, e si suggeriscono i modi per attribuire tali costi ai produttori.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Comunicazione UE allegata.