Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha risposto ad un interpello avanzato dalla Regione Campania con cui veniva chiesta un’interpretazione in merito alla corretta applicazione dei limiti emissivi di alcuni parametri (polveri totali nel caso di specie) per impianti operanti in AIA.
La Regione nel suo interpello evidenziava che i limiti emissivi prescritti, nonostante venissero rispettati dall’impianto (fonderia di metalli ferrosi) con concentrazioni rilevate costantemente inferiori, non garantirebbero una riduzione significativa dell’impatto emissivo complessivo in termini di massa (kg/giorno) generando ulteriori criticità.
Il MASE, con la sua risposta ad interpello n. 203133, ricorda che, al di là del rispetto dei valori limite, in sede di procedimento autorizzatorio può essere valutata l'introduzione di misure più restrittive di quelle fissate dalla normativa a carico del gestore dell'impianto. In tale sede l'Amministrazione deve considerare anche le prescrizioni del Sindaco relative alla tutela della salute ai sensi della disciplina sulle "industrie insalubri" (Regio decreto n. 1265/1934). Inoltre, è sempre possibile inserire ulteriori obblighi per l'impresa quando si riesamina l'autorizzazione che è stata rilasciata, soprattutto se ciò risulta necessario a seguito degli esiti del monitoraggio dell'impianto.
Infine, il Dicastero sottolinea che eventuali regole contenute nei Programmi regionali (es. Piano di qualità dell'aria) costituiscono indicazioni vincolanti da inserire nel provvedimento di autorizzazione rilasciato dalla Autorità competente.
Pertanto si conclude che, anche se le emissioni di un impianto operante in AIA rispettano i limiti previsti ma possono comunque recare danno a salute ed ambiente, è legittimo imporre al gestore prescrizioni più restrittive.
Per maggiori approfondimenti si rinvia alla domanda di interpello e alla risposta del MASE.