AssoAmbiente

Circolari

106/2014/NA

Siamo ad informare che, in data 1 agosto u.s., l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM) con il provvedimento n. 25057, pubblicato sul Bollettino dell’AGCM n. 33 del 18 agosto u.s. (v. allegato), ha deliberato di procedere ad un’Indagine conoscitiva riguardante il settore della gestione dei rifiuti solidi urbani (IC 49).

In proposito l’Autorità, che già in passato si era dedicata ad approfondimenti sul tema dei rifiuti con l’”Indagine conoscitiva sul mercato dei rifiuti di imballaggio (IC 26)”, ha rilevato, a seguito di un’analisi preliminare degli assetti istituzionali e di mercato nel settore, la possibile presenza di diverse criticità concorrenzialiaggravate da un quadro normativo piuttosto frammentario e disomogeneo”.

Tra le principali motivazioni che hanno indotto l’Autorità ad una tale iniziativa, come risulta dalla lettura del provvedimento, rientrano:

  • il ricorso significativo all’affidamento diretto anche in assenza dei requisiti in-house e una durata degli affidamenti nella maggior parte dei casi superiore a quella necessaria per recuperare gli investimenti, tali da scoraggiare lo sviluppo della concorrenza tra operatori e favorire il consolidamento delle posizioni di mercato dei gestori “incumbent”, ossia esistenti da tempo sul mercato;
  • l’eccessivo ricorso da parte degli Enti locali all’assimilazione dei rifiuti speciali a quelli urbani, con conseguente sottrazione dal gioco concorrenziale di tipologie di rifiuti speciali, le cui attività di raccolta e smaltimento dovrebbero essere lasciate agli operatori privati sulla base di rapporti contrattuali con i produttori di questi;
  • l’estensione della privativa, attraverso la gestione integrata del ciclo, dalla raccolta a tutto il resto della filiera della gestione dei rifiuti, così escludendo la possibilità che si ricorra alla forma di concorrenza nel mercato nelle fasi della filiera nelle quali questa è possibile;
  • la dimensione non ottimale degli ambiti territoriali, che non sempre consentono il raggiungimento di adeguate economie di scala da parte degli operatori;
  • la struttura dei bandi di gara per l’assegnazione del servizio, ove spesso sono presenti clausole che appaiono limitare dal punto di vista geografico gli impianti di conferimento e perciò conducono ad una limitazione della concorrenza a favore dell’impianto di trattamento più vicino alla zona di produzione dei rifiuti urbani, di cui va valutata la necessità e la proporzionalità rispetto al principio di prossimità.

Evidenziamo che l’AGCM avvia le indagini conoscitive per acquisire informazioni sui singoli mercati ed individuare le eventuali criticità concorrenziali presenti. Tali criticità possono essere dovute, ad esempio, ad atti legislativi o regolamentari, così come a comportamenti di imprese (pubbliche o private). Nel caso di specie l’Indagine è tesa ad una “ricognizione completa ed esaustiva degli assetti istituzionali e di mercato del settore” per accertare quali sono gli operatori attivi nel mercato di riferimento, la compagine azionaria degli stessi (imprese pubbliche, private, misto pubblico-privato), la struttura dei costi del servizio da essi svolto (e, quindi, con specifica attenzione anche alle tariffe praticate dal gestore ai cittadini), quali sono gli strumenti in base ai quali ottengono gli affidamenti di cui sono attualmente in possesso, nonché l’ampiezza merceologica e geografica e la durata di tali affidamenti.

Obiettivo dichiarato dell’Antitrust è quello di “identificare quali sono gli assetti istituzionali e di mercato maggiormente desiderabili sotto il profilo concorrenziale in tale settore e se attraverso il perseguimento di strutture di mercato maggiormente orientate alla libera concorrenza è possibile garantire la scelta di modelli gestionali in grado di tutelare adeguatamente gli interessi pubblici coinvolti, nonché di raggiungere meglio e più efficacemente gli obiettivi ambientali posti dalla disciplina comunitaria.”

Ricordiamo che all’esito dell’indagine, in ragione della natura delle criticità individuate, l’Autorità può:

  • inviare una segnalazione alle competenti autorità (Parlamento, Governo, Regione, Provincia, Comune, ecc.) affinché modifichino il quadro regolatorio/normativo. In generale, una segnalazione dell’AGCM ha un forte peso e non può essere ignorata, anche in ragione della risonanza mediatica. Peraltro, l'Autorità è anche legittimata ad agire in giudizio contro gli atti amministrativi generali, i regolamenti e i provvedimenti di qualsiasi Amministrazione pubblica che violino le norme a tutela della concorrenza e del mercato (compresi gli atti inerenti a procedure di gara);
  • avviare un’istruttoria per accertare se talune imprese abbiano posto in essere un’intesa anticoncorrenziale (ripartizione delle gare, accordi sui prezzi, ecc.) o un abuso diposizione dominante (ad esempio, tramite una discriminazione tra imprese sul mercato). Nel caso in cui venga accertata l’infrazione, le imprese coinvolte devono cessare immediatamente i comportamenti contestati, vengono sanzionate e sono esposte ad azioni di risarcimento del danno.

In tale contesto, ed al fine di aggiornare ed integrare la documentazione già in passato predisposta dall’Associazione sulle criticità e questioni maggiormente rilevanti per il mercato di riferimento, siamo a richiederVi di fornirci Vostri eventuali contributi che possono consistere sia nella presentazione di note, sia nella segnalazione di particolari fatti e situazioni connesse alle materie oggetto dell’indagine, al fine di poter predisporre, in modo efficace e completo, un intervento presso l’Autorità nell’ambito dell’indagine.

In attesa di Vostri riscontri, da inviare alla D.ssa Navach (s.navach@fise.org) entro il prossimo 11 settembre, rimandiamo al documento allegato per ulteriori approfondimenti e porgiamo cordiali saluti.

» 27.08.2014
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