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099/2015/CS

Informiamo che l’UNEP (United Nations Environment Programme) ha recentemente pubblicato lo studio intitolatoWASTE CRIME – WASTE RISKS; Gaps in meeting the global waste challenge”.

La relazione, incentrata sul traffico e la gestione illegale dei rifiuti (tra cui in particolare gli e-waste), approfondisce il quadro giuridico-normativo, illustra la situazione relativa alla gestione dei rifiuti, alle loro movimentazioni e alle rotte transfrontaliere del commercio, oltre a fornire alcuni suggerimenti generici ai Paesi per affrontare e risolvere tale problematica.

Tra i principali risultati evidenziati dallo Studio segnaliamo:

  • ogni anno fino al 90% dei rifiuti elettrici ed elettronici (e-waste) generati al mondo (circa 41,8 milioni di tonnellate nel 2014), per un valore di quasi 19 miliardi di dollari, viene gestito, esportato e smaltito in modo illegale. La maggior parte di questi finisce in discariche, inceneritori e impianti di riciclaggio non adeguatamente attrezzati;
  • nel 2014, i dati dell’ IMPEL (European Union Network for the Implementation and Enforcement of Environmental Law) mostrano che il 70% delle spedizioni illegali rilevate in Europa erano dirette verso altri Paesi europei;
  • i flussi di rifiuti maggiormente coinvolti nel trasporto illegale sono stati i rifiuti urbani misti (20% del totale), quelli di legno (15,2%), di carta e cartone (12,9%), di materie plastiche (9,9%), di metallo (9,5%) e i RAEE (9,4%);
  • in base alle ispezioni svolte a livello globale, nazionale, regionale e agli studi e relazioni di Istituti e ONG, è stato possibile identificare i flussi di rifiuti maggiormente coinvolti in attività illecite. Tra questi gli e-waste, i veicoli fuori uso, i rifiuti miscelati, batterie e accumulatori, gli pneumatici fuori uso, le apparecchiature contenenti sostanze ozono lesive, le navi destinate a demolizione ed i rifiuti industriali. Nonostante la portata del problema a livello globale debba essere valutata in modo più approfondito, anche a seguito della recente presa di consapevolezza della sua l'esistenza, si evidenzia, ad esempio, che il commercio illegali di pesticidi, nella sola Europa, rappresenta più del 10% del mercato mondiale e che più del 25% dei pesticidi in circolazione in alcuni Stati risultano illeciti o contraffatti (Europol 2011);
  • negli ultimi 10 anni, il riciclaggio si è confermato come un settore di successo che ha consentito, a soggetti privati e partenariati pubblici, di raggiungere risultati positivi. Per quanto riguarda gli e-waste è stata evidenziata l’esistenza di un potenziale di crescita notevole rispetto all’effettivo riciclaggio. L'Università delle Nazioni Unite ha infatti stimato che rispetto al quantitativo di e-waste generati nel 2014 solamente una piccola parte è stata legalmente riciclata e recuperata (Balde et al 2015;. UNODC 2013).
  • il riciclaggio e la gestione illegali dei rifiuti rappresentano una sfida per il business legale. Dopo l’entrata in vigore della legislazione europea in materia di AEE, l'industria del riciclaggio nel Regno Unito ha previsto che si generassero circa 1,5 milioni di tonnellate di RAEE l’anno, da destinare a trattamento. Quando tali quantitativi previsti non hanno raggiunto gli impianti di trattamento autorizzati, le Autorità britanniche hanno avviato un'indagine la quale ha rivelato che circa 1 milione di tonnellate dei RAEE generati nel Regno Unito vengono spediti all'estero (EIA 2011). Secondo le stime il risultato di tale attività è quantificabile in una perdita di profitto di circa 7,5 milioni di dollari (ESAET 2012);
  • Nonostante i significativi sforzi intrapresi dal legislatore europeo con le Convenzioni di Basilea, Rotterdam e Stoccolma nonchè da alcune Agenzie governative, la conoscenza dettagliata dei traffici illegali transnazionali di rifiuti resta limitata e, nel migliore dei casi, frammentata.

Di seguito si riportano le raccomandazioni formulate dall’UNEP e contenute nel suo studio:

  • i Paesi e le Autorità nazionali sono invitati a:
  1. rafforzare la conoscenza, il monitoraggio e la raccolta dei dati per avere un quadro sulla dimensione, i percorsi e la diffusione dei traffici di rifiuti pericolosi nonché sul possibile coinvolgimento della criminalità organizzata;
  2. incrementare la comprensione della catena di gestione de traffici, nonché dei rischi di frode fiscale e di riciclaggio di denaro presenti nel settore dei rifiuti;
  3. migliorare la legislazione nazionale e l’efficienza dei controlli. Viene evidenziato che l’incongruenza nei regolamenti dei Paesi esportatori ed importatori si pone come un ostacolo considerevole per riuscire a controllare efficacemente il traffico dei rifiuti;
  4. promuovere misure di prevenzione e sinergie, come semplificare il corretto respingimento delle spedizioni illegali di rifiuti (dove il costo dello stesso è posto a carico dello spedizioniere);
  5. svolgere una valutazione tecnica sulla quantità e qualità dei container abbandonati, in particolare in Asia, e sullo smaltimento dei rifiuti pericolosi in tutto il Mondo;
  6. migliorare ulteriormente gli accordi vincolanti in materia di classificazione dei rifiuti;
  • favorire una diffusione sempre crescente del concetto della responsabilità estesa del produttore, dove il produttore è responsabile della fase post-consumo del ciclo di vita di un prodotto;
  • sviluppare soluzioni innovative per la gestione degli e-waste a livello globale. Ad esempio il corretto recupero e riciclaggio dei metalli preziosi e delle altre risorse contenute nei RAEE ne garantisce una più corretta gestione con riduzione delle pressioni sull'ambiente, aumento di posti di lavoro e generazione di reddito e ricchezza;
  • le Convenzioni di Basilea, Rotterdam e Stoccolma, a livello globale, sono in prima linea nel monitoraggio e nella gestione dei flussi transfrontalieri di rifiuti pericolosi. Inoltre iniziative più recenti, come il progetto “Solving the E-waste Problem (StEP)” guidato dall'Università delle Nazioni Unite, stanno generando ulteriore slancio.

Nel rimandare al testo dello Studio, in allegato alla presente, per ulteriori approfondimenti porgiamo cordiali saluti.

» 25.05.2015
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