AssoAmbiente

Circolari

028/2017/CS

L’Agenzia europea per l’Ambiente (EEA) ha pubblicato lo scorso gennaio lo Studio su “Assessment of waste incineration capacity and waste shipments in Europe”, di riferimento anche per la Comunicazione della Commissione sul temaWaste to Energy - WtE” (v. circolare associativa n. 024/2017).

Lo Studio mira a fornire un quadro generale sulla situazione registrata attualmente in Europa, Svizzera e Norvegia in merito alla capacità ed il numero degli impianti di incenerimento per rifiuti urbani misti ed una statistica sui flussi di rifiuti diretti a questi impianti.

Tra le conclusioni riportate nello Studio, segnaliamo, in particolare:

-        Definizione capacità incenerimento dei rifiuti

La capacità dei 464 impianti di incenerimento dei rifiuti urbani misti in UE, Norvegia e Svizzera è aumentata del 6% tra il 2010 e il 2014 (da circa 77 a circa 81 milioni di tonnellate all'anno).

La distribuzione di questi impianti non risulta uniforme, in particolare tre Paesi - Francia, Germania e Paesi Bassi - rappresentano circa il 61% della capacità totale di incenerimento; se si considerano anche Italia, Svezia e Regno Unito, tale valore sale a 74%. Questi sei Paesi, che rappresentano il 59% della popolazione europea, rappresentano i tre quarti della capacità di incenerimento UE. In particolare nel Regno Unito, la capacità di incenerimento è aumentato in modo significativo nel periodo considerato.

Gran parte dei restanti Paesi dipendono invece ancora fortemente dalle discariche e non hanno impianti di incenerimento dei rifiuti urbani indifferenziati. Situazione aggravata anche dal fatto che, in molti di questi Paesi, i piani per la costruzione degli impianti di incenerimento dei rifiuti risultano fermi a causa della crisi economica.

Il valore più elevato di capacità di incenerimento dei rifiuti procapite nel 2014 - con quasi 600 chilogrammi/ab. - si registra in Svezia e Danimarca, seguita dai Paesi Bassi, Svizzera, Austria e Finlandia. In molti di questi Paesi, l’incenerimento dei rifiuti urbani svolge un ruolo importante nei sistemi di teleriscaldamento.

Un altro parametro analizzato è il rapporto tra la quantità di rifiuti urbani misti generati e la capacità di incenerimento esistente: il dato presentato mostra che nei Paesi in cui la quantità di rifiuti urbani misti generato è vicino alla capacità di incenerimento esistenti - ad esempio in Svezia nel 2014 – gioca un ruolo importante l’importazione dei rifiuti da altri Paesi per soddisfare la capacità impiantistica, con potenziali conseguenze negative in relazione all'attuazione dei principi di gerarchia dei rifiuti.

-        Valutazioni sulla movimentazione dei rifiuti destinati a recupero energetico

Lo Studio evidenzia un incremento dei movimenti transfrontalieri dei rifiuti tra i Paesi UE e non UE, quale risultato di differenti driver.

Partendo dal presupposto che l'uso della discarica è sempre più scoraggiato in tutti i Paesi UE, uno dei driver più significativo è connesso proprio allo squilibrio tra la produzione di rifiuti e la capacità di riciclaggio/recupero nei mercati nazionali. L'aumento della capacità di incenerimento dei rifiuti avviati da qualsiasi Paese UE può, quindi, influenzare le future tratte nella movimentazione transfrontaliera dei rifiuti. Mentre infatti le importazioni e le esportazioni di rifiuti urbani misti per l'incenerimento erano piuttosto stabili nei primi anni dell’ultima decade, i flussi sono aumentati notevolmente dal 2008 in poi.

Lo Studio, nell’evidenziare comunque le difficoltà relative non solo alla raccolta dati ma anche alla precisione degli stessi, rimanda e sottolinea l’importanza di un ulteriore approfondimento in materia, in relazione agli effetti connessi alla difforme dislocazione degli impianti in UE e al raggiungimento degli obiettivi di circular economy.

Nel rimandare allo Studio EEA, in allegato alla presente, per ulteriori approfondimenti, rimaniamo a disposizione per ogni informazione.

Cordiali saluti.

» 03.02.2017
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