AssoAmbiente

Circolari

101/2017/CS

E’ prevista in data odierna la riunione delComitato dei Rappresentanti Permanenti(COREPER) che avrà ad oggetto la discussione relativa al Pacchetto sull’economia circolare per definire gli ultimi aspetti della posizione del Consiglio sulla proposta della Commissione prima della sua adozione definitiva (vd. da ultimo circolare n. 059/2017/NE del 17 marzo 2017). In seguito Consiglio, Parlamento e Commissione avvieranno il trilogo al fine di giungere, attraverso una serie di negoziazioni, ad un accordo comune e approvare il Pacchetto sull’economia circolare. Ad oggi, il primo incontro del trilogo è previsto per il prossimo 30 maggio mentre il secondo per il 26 giugno.

Da una prima analisi della posizione del Consiglio, comunque non ancora definitiva, emerge, sugli aspetti di maggior interesse associativo, quanto di seguito:

Definizione di “Municipal Waste”

Viene mantenuta l’eliminazione del criterio quantitativogià proposta dal Parlamento e nelle premesse è statoinserito il richiamo alla necessità di esclusione dei rifiuti provenienti da grandi aree commerciali e industrie. Nei considerata viene inoltre prevista la neutralità rispetto alla tipologia di operatore (pubblico o privato) nonché un riferimento specifico ai codici CER che i MW dovrebbero avere (15 01 e capitolo 20, ad esclusione dei 20 02 02, 20 03 04 e 20 03 06).

Definizione di “Industrial & Commercial waste”

Il Consiglio ritiene che la proposta del Parlamento europeo di inserire tale definizione non sia accettabile.

Definizione di “Final recycling process” e “Sorting”

Viene proposta l’eliminazione sia della definizione di “Final recycling process”, proposta dalla Commissione e modificata dal Parlamento, che di quella di “Sorting”, introdotta dal Parlamento.

Metodologia di calcolo dei target di riciclo

Come principale metodologia per il calcolo degli obiettivi di riciclo viene mantenuto il quantitativo dei materiali in input alle operazioni di riciclo ma anche, come deroga, la possibilità di utilizzare l’output dagli impianti di selezione. Viene inoltre previsto che nel caso di esportazioni di rifiuti fuori dall’UE, questi ultimi, per poter essere conteggiati negli obiettivi, devono essere trattati in modo più o meno (broadly) equivalente a quello che avverrebbe in un Paese europeo.

Target di riciclo

Viene proposta una riduzione degli obiettivi di riciclo che per il Consiglio, dovrebbero attestarsi, al 2025, al 55%, contro il 60% di Commissione e Parlamento, e al 2030 al 60%, contro il 65% della Commissione e il 70% del Parlamento.

Misure economiche di sostegno

Per incentivare l’applicazione della gerarchia dei rifiuti vengono previste, oltre strumenti economici, anche altre misure. Al contempo però non vengono supportati gli emendamenti del Parlamento che prevedono strumenti economici per incentivare l’uso di materie prime seconde nonché la lista indicativa degli strumenti (anche economici e finanziari) per la transizione ad un’economia circolare.

Criteri End of Waste

Il Consiglio individua nella Commissione il soggetto deputato a monitorare lo sviluppo di criteri EoW nazionali, valutandone poi l’adozione a livello europeo, sebbene non vengano individuati specifici flussi prioritari. Si riporta poi una lista degli elementi e aspetti che i criteri dovrebbero contenere. Si mantiene inoltre la previsione del Parlamento di garantire l’autorizzazione caso per caso alla produzione di EoW ove mancassero criteri europei o nazionali.

Responsabilità Estesa del Produttore (EPR)

Viene suggerito come i produttori debbano essere in grado di scegliere se adempiere ai loro obblighi EPR individualmente o collettivamente. Viene poi individuata una soluzione di EPR anche per chi svolge attività di e-commerce. Per quanto riguarda l’entità del contributo pagato dal produttore per adempiere all’EPR viene eliminato il riferimento agli “entire cost” e sostituito con una serie di operazioni che devono essere finanziate; così come il suo ammontare che non si basa più sui costi ottimizzati ma sui costi necessari senza ulteriori specificazioni.

Direttiva discariche

Viene introdotta la definizione di “Isolated settlement”. Non viene supportata la proposta del Parlamento circa la possibilità di accettare i rifiuti non pericolosi derivanti dal trattamento dei rifiuti solo fino al 2030; così come il target del 5% che dovrebbe essere stabilito al 10%, come suggerito dalla Commissione. Inoltre, per quanto riguarda il metodo di calcolo, vengono inclusi anche i residui dell’incenerimento smaltiti in discarica (D10).

Ci riserviamo di tenerVi informati sugli ulteriori sviluppi e in particolare sulla posizione definitiva del Consiglio.

» 19.05.2017

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