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163/2015/TO

Informiamo che prosegue l'iter legislativo per il recepimento delle Direttive Europee 2014/23/CE,  2014/24/CE e 2014/25/CE in materia di appalti e concessioni, a seguito del quale vi sarà una completa revisione della normativa in materia di contratti pubblici.

Il 18 giugno u.s. il Senato ha approvato il disegno di legge che delega il Governo alla scrittura del nuovo Codice degli appalti, un passo importante perché sostanzia la volontà di riformare in modo integrale la disciplina.

Il recente passaggio del disegno di legge alla Camera dei Deputati ha indicato un percorso in due tappe, modificando in più punti il testo originario.

Le modifiche hanno riguardato, in primo luogo, le modalità e i termini per l’esercizio della delega, nonché, in gran parte, la definizione dei principi e dei criteri direttivi specifici. In particolare:

  • entro il 18 aprile 2016, avverrà il formale recepimento delle Direttive europee in materia di appalti pubblici nei settori ordinari, nei settori speciali dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali e in tema di aggiudicazione dei contratti nel settore delle concessioni. Questo primo decreto legislativo abrogherà, di fatto, solo le parti del Codice degli appalti in contrasto con le direttive comunitarie;
  • entro il 31 luglio 2016sarà emanato il nuovo Codice degli appalti, a valle del quale saranno sviluppate precise linee guida per la sua applicazione, elaborate di concerto tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) e l'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), che saranno raccolte in un Regolamento attuativo.

Con la decisione di procedere in due tempi, è stato posticipato di fatto il nucleo della riforma approvata lo scorso 18 giugno dal Senato, con il possibile rischio, secondo alcuni esperti, di creare un caos giuridico per la successione di tre diversi impianti normativi che vedranno il passaggio dall’attuale vecchio codice, al recepimento delle direttive e infine al nuovo testo riformato.

L’obiettivo della riforma è quello di superare un testo che è stato oggetto di centinaia di interventi dal 2006 ad oggi per delineare un quadro istituzionale chiaro, snello, trasparente ed efficace, in grado di assicurare certezza giuridica, concorrenzialità e parità di trattamento tra operatori economici.

Le finalità della legge possono essere suddivise in cinque grandi obiettivi:

  1. Trasparenza e semplificazione;
  2. Riduzione dei tempi di realizzazione delle opere e garanzia del loro completamento;
  3. Professionalizzazione delle stazioni appaltanti e dei contraenti;
  4. Valorizzazione della qualità;
  5. Apertura e concorrenza: migliorando l’accesso per le piccole e medie imprese.

Di rilievo è anche il richiamo al divieto di “goldplating” ovvero a quella cattiva prassi per cui all’atto del recepimento delle direttive gli Stati nazionali prevedono obblighi, requisiti, o comunque livelli di regolazione superori a quelli minimi previsti dalle direttive.

L’Associazione, già audita in materia presso la VIII Commissione Senato, sta seguendo l’iter parlamentare, nell’ambito del quale è emerso, anche in relazione al confronto politico avviato con le diverse Autorità amministrative indipendenti, la necessità di un miglioramento del livello di competitività per l’aggiudicazione dei contratti, tenendo conto, al contempo, dei fattori di natura sociale legati alla tutela delle imprese regolari e delle condizioni di lavoro.

Nel rinviare a prossime comunicazioni per ulteriori aggiornamenti, anche per quanto riguarda la formulazione finale del testo, che, in attesa della conclusione del dibattito parlamentare, è disponibile ancora come bozza, rimaniamo a disposizione per ulteriori informazioni.

Cordiali saluti.

» 27.10.2015

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