AssoAmbiente

Circolari

113/2017/CS

E’ prevista per oggi la riunione a Bruxelles delComitato dei Rappresentanti Permanenti(COREPER) che avrà ad oggetto la discussione relativa al Pacchetto sull’economia circolare. Il COREPER, essendo un organo del Consiglio Europeo, avrà il compito di definire gli ultimi aspetti della posizione del Consiglio sulla proposta della Commissione prima della sua adozione definitiva (v. da ultimo circolare n. 075/2017 del 17 marzo 2017). In seguito Consiglio, Parlamento e Commissione avvieranno il Trilogo al fine di trovare, attraverso una serie di negoziazioni, un accordo comune e approvare il Pacchetto sull’economia circolare.

Il primo incontro del Trilogo è previsto per il prossimo 30 maggio mentre il secondo per il 26 giugno.

Per quanto di specifico interesse del Settore, segnaliamo che, da una prima analisi della posizione del Consiglio, ancora non definitiva e completa, è emerso quanto di seguito:

  • Definizione di “Municipal Waste”- viene eliminato il criterio quantitativo, in linea con la relazione del Parlamento europeo, inoltre vengono esplicitamente esclusi dalla definizione i rifiuti provenienti da grandi industrie ed aree commerciali. Nei considerata viene prevista la neutralità rispetto alla tipologia di operatore (pubblico o privato) nonché un riferimento specifico ai codici EER da attribuire ai rifiuti urbani (15 01 e capitolo 20, ad esclusione dei 20 02 02, 20 03 04 e 20 03 06);
  • Definizione di “Industrial & Commercial waste”-  non viene supportata la proposta, formulata dal Parlamento europeo, di inserire tale definizione;
  • Definizione di “Final recycling process” e “Sorting”- viene eliminata sia la definizione di “Final recycling process”, proposta dalla Commissione e modificata dal Parlamento, che quella di “Sorting”, introdotta dal Parlamento;
  • Metodologia di calcolo dei target di riciclo- viene mantenuto il riferimento al criterio quantitativo dei materiali in input alle operazioni di riciclo e, come deroga, introdotta la possibilità di utilizzare l’output dagli impianti di selezione. Viene inoltre previsto che, nel caso di esportazioni di rifiuti fuori dall’UE, ai fini del conteggio tra gli obiettivi nazionali, deve essere garantito un trattamento equivalente a quello previsto a livello europeo;
  • Target di riciclo- viene proposta una riduzione degli obiettivi di riciclo che per il Consiglio, al 2025, dovrebbe attestarsi al 55%, contro il 60% di Commissione e Parlamento, e al 2030 al 60%, contro il 65% della Commissione e il 70% del Parlamento;
  • Misure economiche di sostegno– vengono previste ulteriori misure finalizzate ad incentivare l’applicazione della gerarchia di gestione dei rifiuti diverse rispetto alla proposta avanzata dal Parlamento europeo;
  • Criteri End of Waste (EoW)– viene individuata nella Commissione il soggetto deputato a monitorare lo sviluppo dei criteri EoW nazionali, valutandone poi l’adozione a livello europeo. Non vengono definiti flussi prioritari. Viene proposta una lista degli elementi/aspetti da includere nei criteri EoW. Viene mantenuta la previsione del Parlamento finalizzata a garantire l’autorizzazione caso per caso alla produzione di EoW, ove mancassero criteri europei o nazionali;
  • Responsabilità Estesa del Produttore (EPR)- viene proposta una modalità di adeguamento da parte dei produttori agli obblighi EPR, incluso il settore dell’e-commerce. Non viene recepita neanche dal Consiglio la differenza tra operational e organisational. Per quanto riguarda poi il comma relativo all’entità del contributo pagato dal produttore per adempiere all’EPR, viene eliminato il riferimento sia agli “entire cost”, sostituito con una serie di operazioni che devono essere finanziate, e sia al suo ammontare che non si basa più sui costi ottimizzati ma sui costi necessari;
  • Direttiva discariche- viene introdotta la definizione di “Isolated settlement”. Non viene supportata la proposta del Parlamento di divieto di conferimento dei rifiuti non pericolosi derivanti dal trattamento dei rifiuti dal 2030, così come il target di conferimento in discarica al 5% che dovrebbe essere stabilito al 10%, come proposto dalla Commissione. Inoltre, per quanto riguarda il metodo di calcolo, vengono inclusi anche i residui dell’incenerimento smaltiti in discarica (D10).

Nel riservarci di tenerVi informati sugli ulteriori sviluppi ed in attesa della posizione definitiva del Consiglio sul Pacchetto Economia Circolare, rimaniamo a disposizione per ogni informazione.

» 19.05.2017

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