AssoAmbiente

Circolari

211/2017/CS

In relazione al divieto, notificato dal Governo cinese al WTO, per quanto riguarda l’importazione in Cina dei rifiuti solidi e materie prime seconde, tra cui rifiuti di plastica, carta, tessili e metallici, riportiamo di seguito un sintetico aggiornamento.

Come noto, nella notifica dell’entità di tale intervento al WTO (avvenuta il 18 luglio scorso), la Cina aveva affermato che tale iniziativa rientrava nel nuovo progetto politico nazionale finalizzato ad una migliore regolamentazione della gestione dei rifiuti solidi nonché alla riduzione dei rischi di inquinamento e alla tutela dell'ambiente e della salute umana (cfr. nostra circolare del 27 luglio 2017 n. 161/17/CS). La ragione ufficiale data dal Governo cinese è quindi proteggere gli interessi ambientali e la salute delle popolazioni alla luce della constatata scarsa qualità e sicurezza dei rifiuti inviati in Cina, recuperati poi per produrre nuova materia prima.

A seguito dell’incontro, tenutosi ad inizio novembre 2017, tra i vari componenti del WTO su tale criticità la Cina ha modificato il limite percentuale (che per carta e plastica ad esempio era dello 0,3%) di contaminanti e impurità presenti nei flussi di rifiuti oggetto della misura, affinché possano essere ammessi nei confini nazionali:

•    Scorie di fusione: 0,5%
•    Legno: 0,5%
•    Carta: 0,5%
•    Plastica: 0,5%
•    Metalli ferrosi: 0,5%
•    Metalli non ferrosi: 1%
•    Motori elettrici: 0,5%
•    Cavi e fili elettrici: 0,5%
•    Metalli ed apparecchiature: 0,5%
•    Vasellame: 0,05%
•    Auto: 0,3%

Sebbene le parti siano ancora in una fase di confronto i nuovi criteri dovrebbero entrare in vigore il 31 dicembre 2017 ed essere applicati ai rifiuti in arrivo in Cina a partire dal 1 marzo 2018.

Nel corso dell’incontro, l’Unione europea, Giappone, Stati Uniti, Australia e Canada hanno contestato l'ampia portata della misura, chiedendo che le stesse misure vengano applicate anche per gli operatori cinesi. Inoltre è stato chiesto alla Cina di adottare un periodo di transizione più lungo, almeno fino a cinque anni, per dare modo alle industrie di riuscire ad organizzarsi mitigando gli impatti della misura.

L’Associazione sta seguendo da vicino l’evolversi della questione collaborando con le Associazioni europee di riferimento FEAD ed EuRIC. A tale proposito invitiamo, chiunque fosse interessato, a segnalarci, entro lunedì 11 dicembre p.v., le eventuali criticità connesse all’iniziativa cinese al fine di poterle trasmettere, attraverso FEAD ed EuRIC, al WTO.

Cogliamo inoltre l’occasione per informare che, sempre sul tema delle nuove regole per l’export in Cina, FEAD sta organizzando un incontro con la Commissione europea (data ancora da definire) per fornire il punto di vista degli operatori del riciclo e comprendere la posizione della Commissione.

Ci riserviamo di tenerVi informati sugli ulteriori sviluppi.
 

» 24.11.2017

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