L’Unione Europea, nell’ambito della “Call Industry 2020 in the Circular Economy” del Programma per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020, ha finanziato, con una dotazione di circa 8,5 milioni di euro, il progetto PolyCE (Post-Consumer High-tech Recycled Polymers for a Circular Economy) finalizzato alla riprogettazione della filiera del riciclo delle plastiche provenienti dal trattamento dei RAEE.
A giudizio dell’UE tale iniziativa si è resa necessaria in considerazione del fatto che, mentre il riciclaggio dei metalli ottenuti dai RAEE rappresenta un sistema già ben consolidato, crescono i volumi di rifiuti plastici derivanti dal trattamento dei RAEE per il blocco nel mercato delle materie plastiche. L’UE, sebbene consapevole degli sforzi individuali finalizzati al miglioramento della raccolta e del riciclaggio delle materie plastiche RAEE, considera la catena del valore delle materie plastiche ancora troppo frammentata, anche a causa della scarsa attrattività di questo prodotto per l'utente finale. Pertanto, per passare ad un modello di economia circolare, è necessaria una trasformazione sistematica, che coinvolga tutti gli attori della catena del valore nonché l'intero ciclo di vita delle materie plastiche.
Obiettivo del progetto PolyCE è quello di ridurre la produzione di materie plastiche dai RAEE e incentivare l'uso di plastica riciclata in nuove applicazioni, pertanto il progetto mira ad individuare una serie armonizzata di requisiti tecnici riguardanti l'intera catena del valore e sviluppare un sistema di classificazione per i materiali plastici riciclati sulla base delle loro proprietà chimico/fisiche e dell’utilizzo nell'applicazione finale. PolyCE punta inoltre a rafforzare il mercato delle materie plastiche riciclate attraverso la creazione di una piattaforma online che comprenda i diversi tipi di plastica ottenibili dai RAEE e la predisposizione di linee guida per la progettazione di nuovi prodotti elettronici con materie plastiche riciclate.
Infine il progetto, per aumentare il proprio impatto e risonanza grazie a campagne di informazione e sensibilizzazione a livello UE, coinvolgerà alcune città target per incidere anche sulle loro iniziative in materia di GPP e prevederà una fase di confronto per fornire un feedback sulle attività di ricerca oltre una serie di input circa la fattibilità delle tecniche sviluppate.
Il progetto, coordinato dal Fraunhofer Institute, coinvolge venti partner europei, tra i quali il consorzio ECODOM, ed è attualmente impegnato in una prima di fase di coinvolgimento degli stakeholder della filiera della plastica.
Nel rimandare alla pagina internet dell’iniziativa, consultabile qui, per maggiori approfondimenti (informazioni sui partner, contatti coordinatore ecc), restiamo a disposizione per ogni informazione.