Lo scorso 21 dicembre i rappresentanti del Consiglio e del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla nuova proposta di regolamento che fissa, per ciascuno Stato membro e per il periodo 2021-2030, riduzioni annuali vincolanti delle emissioni di gas a effetto serra per i settori che non rientrano nel campo di applicazione dell'ETS (Emission Trading System), tra i quali il settore dei rifiuti.
La proposta di nuovo regolamento andrà a definire un quadro normativo di riferimento per la riduzione dei gas effetto serra - emissioni di biossido di carbonio (CO2), metano (CH4), protossido di azoto (N2O), idrofluorocarburi (HFC), perfluorocarburi (PFC) e esafluoro di zolfo (SF6) - per i settori non ETS, quali l'edilizia, l'agricoltura (emissioni non di CO2), la gestione dei rifiuti, i trasporti (esclusi il trasporto aereo e marittimo) e l'industria (industria, approvvigionamento energetico e uso del prodotto).
Per quanto riguarda le attività di gestione rifiuti potenzialmente interessate, la proposta di Regolamento fa riferimento all’allegato I, categoria 6 della decisione 2005/166/CE relativa al monitoraggio delle emissioni di gas a effetto serra (E-PRTR), che include:
Gli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni vincolanti sono calcolati sulla base del prodotto interno lordo (PIL) pro capite che va dallo 0% al 40% rispetto ai livelli del 2005 e sono in linea con l'obiettivo di riduzione delle emissioni del 30% dell'UE per i settori non ETS. Per l’Italia l’attuale proposta prevede al 2030 una riduzione delle emissioni climalteranti pari al 33% rispetto ai valori del 2005 per le attività non-ETS.
In attesa dell’adozione formale dell’accordo da parte del Consiglio e del Parlamento UE, rimaniamo a disposizione per ulteriori aggiornamenti ed informazioni.