AssoAmbiente

Circolari

075/2019CS

La Commissione europea ha pubblicato lo scorso 4 marzo un Rapporto completo sull'attuazione del Piano d'azione per l'economia circolare [COM(2019)190]. Il rapporto presenta i principali risultati raggiunti nel processo di attuazione del Piano d'azione, adottato nel dicembre 2015, e individua le sfide ancora aperte per la completa transizione verso l’economia circolare.

A tre anni dalla sua adozione, il Piano d'azione per l'economia circolare secondo la Commissione UE può considerarsi completato: tutte le 54 azioni in esso previste sono state già implementate o in via di completamento. Secondo i risultati del Rapporto, l'attuazione del piano d'azione per l'economia circolare ha accelerato la transizione verso un'economia circolare, che a sua volta ha contribuito a riportare l'UE su un percorso di creazione di posti di lavoro.

Nel 2016, i settori rilevanti per l'economia circolare hanno impiegato più di quattro milioni di lavoratori, con un aumento del 6% rispetto al 2012. La circolarità ha anche aperto nuove opportunità, dando origine a modelli di business alternativi e sviluppando nuovi mercati. Nel 2016, le attività “circolari”, come riparazione, riutilizzo e riciclo, hanno generato un valore aggiunto di quasi 147 miliardi di euro, a fronte di un investimento di circa 17,5 miliardi di euro.

Il Rapporto passa quindi in rassegna le misure adottate per garantire l’implementazione di tutte le azioni previste nel Piano. Gli ambiti sui quali ha agito e che sono riportati nel Rapporto:

  • Strategia europea per la plastica – costituita da un ampio quadro normativo atto a garantire un approccio sistemico sull’intero ciclo di vita della plastica, integrando tra loro i vari anelli della catena del valore (design, utilizzo, riutilizzo, raccolta e riciclo);
  • Innovazione e investimenti – la Commissione per accelerare la transizione verso l’economia circolare ha stanziato, per il periodo 2016-2020, più di 10 miliardi di fondi pubblici a sostegno degli investimenti in innovazione e a supporto al tessuto industriale esistente;
  • Trasformazione dei rifiuti in risorse – con l’adozione del pacchetto di direttive sui rifiuti l’Europa ha gettato le basi per la modernizzazione dei sistemi di gestione dei rifiuti con l’intento di renderli più sani ed efficienti, in considerazione della centralità che ricoprono nel processo di transizione;
  • Design e processi produttivi circolari – considerando la progettazione intelligente e i processi produttivi come essenziali per garantire la circolarità dei prodotti, la Commissione ha dato attuazione al Piano di lavoro sull’eco-design 2016-2019 e ha promosso il programma per la progettazione circolare dei prodotti, insieme agli obiettivi di efficienza energetica.
  • Responsabilizzazione dei consumatori – al fine di sensibilizzare i cittadini e imprese per renderli parte del processo di transizione e spingerli ad adottare nuovi modelli di consumo, la Commissione ha sviluppato strumenti quali: Product Environmental Footprint (PEF) e Organisation Environmental Footprint (OEF);
  • Coinvolgimento di tutti gli stakeholder – la Commissione ha sottolineato la necessità di affrontare la transizione con un approccio sistemico al Piano di azione dove tutti i soggetti interessati siano coinvolti.

Il rapporto si conclude con un capitolo dedicato alle sfide ancora aperte. La Commissione evidenzia come, sebbene l’economia circolare sia ormai una tendenza irreversibile, c’è ancora da lavorare per garantire una transizione completa ed efficiente. Si sottolineano i maggiori sforzi che dovranno essere fatti per attuare la legislazione sui rifiuti e sviluppare i mercati per le materie prime secondarie.

Inoltre, il lavoro avviato a livello europeo su alcune questioni (come le sostanze chimiche, l'etichettatura ecologica e l'eco-innovazione, le materie prime critiche e i fertilizzanti) dovrà essere accelerato per trarne il massimo beneficio. Infine, a seguito del confronto con i vari stakeholder, la Commissione ha individuato alcune aree, che, sebbene ancora non incluse, dovranno entrare a far parte del Piano d'azione ed essere approfondite.

Basandosi sull'esempio della Strategia europea per le materie plastiche, molti altri settori ad alto impatto ambientale e significativo potenziale di circolarità come IT, elettronica, mobilità, costruzioni ed industria mineraria, mobili, cibo e bevande o tessile potrebbero trarre vantaggio da un approccio di questo tipo e diventare più circolari.

Nel rimanere a disposizione per ogni informazione e aggiornamento, rimandiamo ai documenti di seguito riportati per ogni approfondimento:

MEMO: Domande e risposte

Relazione sull'attuazione del piano d'azione per l'economia circolare

Documento di lavoro dei servizi della Commissione contenente informazioni dettagliate e riferimenti per le 54 azioni elencate nel piano d'azione

Documento di lavoro dei servizi della Commissione sui prodotti sostenibili in un'economia circolare

Strategia dell'UE per la plastica nell'economia circolare

Documento di lavoro dei servizi della Commissione sulla valutazione degli impegni volontari di cui all'allegato III della strategia sulla plastica

Alleanza circolare sulle materie plastiche

Piano di lavoro sulla progettazione ecocompatibile 2016?2019

Piattaforma per il sostegno finanziario all'economia circolare

» 05.03.2019

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