Informiamo che il Garante della Privacy ha pubblicato il 7 maggio 2019 la Relazione sulla sua attività nel 2018. Nel contesto della significative novità introdotte ad opera del Regolamento europeo 2016/679 sul GDPR (General Data Protection Regulation), vigente dal 25.5.2018 (v. circolare associativa n. 185/2018) la stessa Autority ha ricordato che la nuova normativa si estende anche ai modi di raccolta differenziata dei rifiuti.
In particolare, scrive il Garante nel rapporto:
“Interpellato da numerosi comuni e singoli interessati, il Garante è intervenuto nuovamente in relazione agli aspetti di protezione dei dati personali connessi alla attività di raccolta differenziata svolta dagli enti locali. Pur riconoscendo la legittimità di salvaguardare il rispetto della disciplina sulla raccolta differenziata anche alla luce delle attuali e diffuse problematiche ambientali, il Garante ha ribadito la necessità di tutelare il diritto degli interessati a non subire violazioni ingiustificate della propria sfera di riservatezza, considerato che tra i rifiuti possono confluire, in particolare, effetti personali che sono talvolta relativi ad informazioni concernenti la sfera della salute o politico-religioso-sindacale. Per tali ragioni, anche nell’ottica del principio di responsabilità di cui all’art. 24 del RGPD, il Garante ha invitato numerosi comuni a valutare la conformità delle prescelte modalità di raccolta differenziata al quadro normativo vigente in materia di protezione dei dati personali (tra le tante, cfr. note 10 settembre 2018 e 26 marzo 2018)”.
Rinviando per chi interessato al rapporto completo, allegato alla presente, restiamo a disposizione per ogni informazione e aggiornamento in materia.