Nell’ambito della conversione del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, recante disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l'accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici (AS. 1248) - c.d. “Sblocca cantieri” - è stato approvato un emendamento relativo all’End of Waste (v. Allegato 1), frutto dell’accordo tra M5S e Lega.
L’emendamento 1.7 (testo 2) Pergreffi (Lega) come modificato dal subemendamento 1.7 (testo 2)/161 (testo 3) Patuanelli (M5S) e Romeo (Lega) sostituisce il comma 3 dell’articolo 184-ter (Cessazione della qualifica di rifiuto) del D.Lgs 152/06, stabilendo che le Regioni non hanno competenza sui criteri caso per caso per la cessazione del rifiuto e vincolando il rilascio delle autorizzazioni ex artt. 208, 209, 211 e di cui al Titolo III bis, parte seconda, al rispetto dei criteri indicati nell'allegato 1, suballegato 1, al decreto ministeriale 5 febbraio 1998; allegato 1, suballegato 1, Dm 12 giugno 2002 n. 161 e allegato 1, Dm 17 novembre 2005, n. 269, per i parametri ivi indicati relativi a tipologia, provenienza e caratteristiche dei rifiuti, attività di recupero e caratteristiche di quanto ottenuto da tale attività. Per quanto riguarda invece le quantità di rifiuti autorizzabili, la norma stabilisce che le autorizzazioni individuano le condizioni e le prescrizioni necessarie per garantire l'attuazione dei principi di cui all'art. 178 del D.Lgs 152/06.
L’emendamento approvato rinvia poi ad un successivo decreto, non avente natura regolamentare, del Ministro dell'ambiente l’emanazione (facoltativa) di linee guida per l'uniforme applicazione della disposizione sul territorio nazionale, con particolare riferimento alle verifiche sui rifiuti in ingresso nell'impianto in cui si svolgono tali operazioni e ai controlli da effettuare sugli oggetti e sulle sostanze che ne costituiscono il risultato, e tenendo comunque conto dei valori limite per le sostanze inquinanti e di tutti i possibili effetti negativi sull'ambiente e sulla salute umana. Entro dodici mesi dall’entrata in vigore del suddetto decreto, i soggetti titolari di autorizzazioni dovranno presentare alle autorità competenti apposita istanza di aggiornamento ai criteri generali definiti dalle Linee guida.
Si segnala che il voto finale in Aula Senato sul provvedimento è avvenuto lo scorso 5 giugno, mentre la Camera ha già calendarizzato il provvedimento in Aula a partire da martedì prossimo 11 giugno (il 17 giugno scade il decreto-legge).
FISE Assoambiente è intervenuta sia in fase precedente con la predisposizione di una modifica all’emendamento, sia successivamente all’approvazione dello stesso, con un comunicato stampa congiunto con Utilitalia (v. Allegato 2) per evidenziare, come peraltro fatto anche da FISE Unicircular, le criticità conseguenti ad una tale decisione del Governo sulla questione End of Waste.
Decisione che, a parere dell’Associazione, non solo costituisce una risposta assolutamente insufficiente alla problematica ma anzi apre uno scenario preoccupante sia per i flussi e le attività non contemplati dalle attuali norme generali sul recupero, che per quelli disciplinati ma in maniera inadeguata, in quanto il decreto del 1998 rappresenta una norma superata e che non contempla tutte le attuali fattispecie.
Vincolare il rilascio delle autorizzazioni alle citate disposizioni sul recupero significa da una parte privare le Regioni della flessibilità necessaria e dall’altra porre un freno allo sviluppo dell’economia circolare in termini di nuovi flussi, processi e tecnologie di riciclo, soprattutto in una situazione in cui da anni si attendono determinati decreti End of Waste.
Segnaliamo inoltre che durante la discussione della Legge di delegazione europea 2018 in Senato (AS. 944, approvato dalla Camera) nella Commissione Politiche dell’UE, è stato ritirato l’emendamento 23.01 sull’End of Waste presentato dalla Senatrice Gallone (FI) – emendamento che riprendeva il testo proposto dall’Associazione – a fronte della presentazione di un ordine del giorno dal contenuto analogo (v. Allegato 3) che però, come noto, in quanto tale non ha carattere vincolante ma solo di “suggerimento” al Governo per il futuro recepimento della nuova direttiva rifiuti.
Nel rimanere a disposizione per informazioni, rimandiamo a prossime comunicazioni per ogni aggiornamento.