Nei giorni 11 e 25 luglio è proseguito il confronto tra tutte le Associazioni Imprenditoriali di settore e le Organizzazioni Sindacali in ordine alla possibilità di modificare il vigente Codice di Regolamentazione in materia di diritto di sciopero.
Come anticipato nelle diverse circolari pubblicate in materia (vedi da ultimo le nn. 137, 154 e 168 del 2019), il confronto è stato avviato ormai da mesi e, nonostante lo stimolo della Commissione di Garanzia, intervenuta formalmente diverse volte a supporto di una soluzione negoziale in direzione di un aggiornamento dell’attuale Codice, le Parti sono ancora lontane da una ipotesi condivisa.
Nell’ultimo confronto del 25 luglio, la delegazione datoriale ha posto alle OO.SS. la necessità di fornire un riscontro alla Commissione di Garanzia, atteso entro il 31 luglio p.v. (cfr. in particolare la circolare n. 137 del 24 maggio u.s.), quantomeno definendo un perimetro negoziale certo, da dettagliare in seguito, informando la Commissione della necessità di ulteriore tempo.
Le Organizzazioni Sindacali hanno replicato adducendo motivazioni sia di merito che “politiche” tali da rendere estremamente difficoltoso il raggiungimento di un’intesa su un tema notoriamente delicato come il diritto di sciopero, già fortemente compresso, secondo i sindacati, dall’attuale regolamentazione.
Inoltre, nel presupposto più volte da loro ricordato, della scarsa conflittualità del settore (se si eccettua la fattispecie degli scioperi legati ai mancati pagamenti delle retribuzioni), hanno evidenziato altre questioni di più ampia portata per il settore, ritenuti di maggiore rilevanza per gli interessi dei lavoratori e delle imprese.
Dopo una lunga discussione anche nel merito del diritto di sciopero, le Parti si sono date atto delle distanze non solo sui temi evidenziati anche dalla Commissione di Garanzia (soggetti sindacali proclamanti e relativa procedura di raffreddamento, informative agli utenti e soprattutto servizi minimi) ma anche i temi dell’obbligo di ripristino post-sciopero e del divieto di sciopero nei giorni prima e dopo un festivo infrasettimanale.
Nell’obiettivo di avanzare verso una soluzione, la delegazione datoriale ha quindi proposto alle OO.SS. l’ipotesi di accompagnare una intesa sullo sciopero con degli impegni reciproci di natura politica recanti le diverse problematiche del settore su cui vi sono comuni margini di interesse.
In tale faticoso contesto, le Parti hanno condiviso di riscontrare alla Commissione di Garanzia, come da essa richiesto entro il 31 luglio p.v., la necessità di un lasso di tempo più ampio, fino alla fine del mese di settembre p.v., nell’obiettivo comune di definire un accordo.
In parallelo, le Parti lavoreranno alla composizione di un “protocollo politico” che faccia il punto sulle diverse problematiche del settore (a titolo esemplificativo, l’applicazione impropria di altri CCNL, l’elevato indice di infortuni sul lavoro, i ritardati pagamenti di canoni di appalto e retribuzioni, etc.).
Tutto ciò confermando l’impostazione che il Tavolo ha finora accolto, ovvero la definizione di un’intesa in materia di diritto di sciopero preliminare all’avvio di ogni discussione in ordine al rinnovo dei CCNL di settore.
Le Parti hanno calendarizzato le giornate del 16 e del 26 settembre pp.vv. per il prosieguo del confronto.
