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Formazione sulla filiera tessile dei rifiuti urbani curata da Unirau ed Ariu con l’Ordine dei Giornalisti campani

Si è tenuto oggi al Green Med & Expo Symposium presso la Fiera d’Oltremare a Napoli un ampio ed articolato corso di formazione per giornalisti organizzato da Unirau ed Ariu,  con l’obiettivo di fornire elementi di conoscenza ed approfondimento ai giornalisti su di una filiera, quella dei rifiuti di abbigliamento e prodotti tessili per la casa, sempre più all’attenzione dei media e dell’opinione pubblica.

La selezione e valorizzazione di queste raccolte differenziate è fortemente incentrata sul riuso, alimentando i mercati del “second hand” e del Vintage ed ha come obiettivi quelli di aumentare i quantitativi raccolti, oggi attorno alle 160.000 t anno ed il riciclo di qualità dei prodotti a fine vita non avviabili al riuso, oggi praticato con difficoltà sia per gli elevati costi non ancora supportati da un sistema di EPR (responsabilità Estesa del Produttore), che per la scarsa qualità delle materie prime utilizzate dal dilagante “fast fashion”.

Il quadro normativo in forte evoluzione sia a livello nazionale che europeo e la complessità delle dinamiche tecniche ed economiche della filiera che si genera dalle raccolte differenziate e che si è strutturata in modo spontaneo da diversi decenni, diventata obbligatoria dal 1° gennaio 2022, creano spesso difficoltà a chi si occupa di comunicazione e si confronta con la necessità di dare un quadro chiaro ai propri lettori di un mondo così complesso.

Per questi motivi, oltre che per la presenza in Campania del più grande distretto per la gestione industriale dei rifiuti tessili urbani italiano ed uno dei più grandi in Europa UNIRAU e ARIU hanno considerato molto utile scegliere Green Med & Expo Symposium a Napoli per organizzare, in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti della Campania, il primo corso di formazione per giornalisti dal titolo: Strategia europea per un tessile sostenibile e circolare. La comunicazione strumento essenziale per favorire il cambiamento. 

Certo serve il giornalismo di inchiesta e di denuncia per far emergere l’illegalità che, oltre al danno ambientale, rappresenta anche un danno in termini di concorrenza sleale per le tante aziende che operano correttamente in questo settore, ma se vogliamo davvero trasformare i nostri modelli di consumo da lineari a circolari, abbiamo estremo bisogno anche in questo settore di un giornalismo costruttivo che aiuti cittadini, consumatori, istituzioni, consorzi, cooperative della raccolta, aziende del riuso e del riciclo a lavorare tutti nella stessa direzione seppure nei propri specifici ruoli.

Al termine degli interventi svolti dagli autorevoli relatori si è aperta una sessione di domande e risposte dirette tra i giornalisti partecipanti al corso ed i tanti imprenditori del settore presenti che si è conclusa con l’invito a visitare lo stand presente al Green Med ed in molti casi a visitare gli impianti stessi.

» 12.06.2024

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