La Corte di Cassazione ha stabilito che i capi di abbigliamento usati e poi dismessi non possono essere qualificati come sottoprodotti in quanto non derivano da un processo di produzione ma da un processo di consumo.
Questo nell’ambito di un ricorso contro un sequestro di materiali tessili e abiti che non sono state qualificate come rifiuti ma come materie prime secondarie o sottoprodotti.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2024/270/SAEC-GIU/CS del 18.10.2024 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.