L’Agenzia Europea per l’Ambiente ha pubblicato un briefing intitolato "Circularity of the Eu textiles value chain in numbers", dove vengono fornite una serie di informazioni sulla filiera che si occupa della gestione dei rifiuti tessili, con un approfondimento sugli impatti che questa genera. Lo studio evidenzia come la raccolta differenziata dei rifiuti tessili nei Paesi dell'Unione europea è cresciuta solo del 4,3% dal 2016 al 2022, facendo registrare, in sostanza, uno stallo. Rispetto invece al consumo di prodotti tessili nell'UE si è passati dai 17 kg/ab del 2019 ai 19 kg/ab del 2022.
Secondo il Briefing serve agire anche sulla sensibilizzazione dei cittadini visto che la maggioranza degli scarti provenienti dalle famiglie viene conferito nel sacco dei rifiuti indifferenziati e quindi anziché essere destinato al riciclo o al recupero finisce in discarica o è incenerito. Un destino che nel 2022 ha riguardato l'85% dei residui. L’EEA auspica che l’obbligo di raccolta differenziata della frazione tessile, attivo da gennaio 2025 in tutta Europa, possa aumentare i tassi di raccolta e, contemporaneamente, ridurre il ricorso a soluzioni di gestione ambientalmente meno sostenibili.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/130/SAEC-TEX/CS del 28.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.