La Corte di Cassazione si è espressa in merito ad un ricorso avanzato dal rappresentante di una impresa che era stato condannato perché riceveva grossi quantitativi di rifiuti, costituiti da indumenti usati, accessori e prodotti tessili post consumo, e li commercializzava come MPS nel mercato dell’usato senza sottoporli ad un effettivo processo di trattamento e recupero. La Cassazione ha chiarito che gli indumenti usati conferiti nei cassonetti in strada o tramite il ritiro porta a porta sono rifiuti e ad essi si applica il Codice ambientale, mentre possono non esserlo quelli ceduti direttamente nelle sedi di un Ente benefico.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare 2025/136/SAEC-GIU/CS del 31.03.2025 pubblicata sul sito ASSOAMBIENTE.