ALBO GESTORI AMBIENTALI - Delibere 3/2019 e 4/2019 su requisiti e verifiche RT
L’Albo Gestori Ambientali ha pubblicato due recenti delibere in materia di responsabile tecnico:
Delibera 25 giugno 2019 n. 3 su modifiche ed integrazioni alla delibera n. 6 del 30 maggio 2017, recante requisiti del responsabile tecnico di cui agli articoli 12 e 13 del decreto del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 3 giugno 2014, n. 120;
Delibera 25 giugno 2019, n. 4 su criteri e modalità di svolgimento delle verifiche per i responsabili tecnici di cui all’art. 13 del decreto del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 3 giugno 2014, n. 120.
L’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) nella delibera n. 224/2025 ha statuito che se un Comune proroga “di fatto” alla stessa impresa la concessione per gestire un impianto di smaltimento rifiuti, l’azienda deve affidare a terzi una quota dell’attività o versare all’Ente locale parte degli utili.
La Commissione europea ha presentato una proposta di Regolamento, in attuazione dell’articolo 26 del Regolamento (UE) 2024/1252 sull'approvvigionamento delle materie prime critiche (CRM Act), recante l'elenco europeo dei prodotti a più alto potenziale di recupero di "materie prime critiche" ...
Con sentenza 30 maggio 2025, n. 10589, il TAR Lazio ha sostenuto che la pubblica Amministrazione deve applicare i Criteri Ambientali Minimi (CAM) vigenti al momento in cui è pubblicato il bando di gara, essendo irrilevante che durante lo svolgimento della procedura d’appalto tali Criteri siano stati aggiornati.
La Legge n. 91/2025 di delegazione europea 2024, che conferisce al Governo il mandato per adeguare l’ordinamento italiano agli obblighi derivanti dalla normativa UE, entra in vigore il prossimo 10 luglio 2025.
L'impresa che ottiene il provvedimento di autorizzazione integrata ambientale (Aia) attraverso una falsa rappresentazione della realtà della propria attività, rischia che l'Amministrazione pubblica lo annulli.