La Corte di Giustizia Europea, con ordinanza del 6 febbraio 2020, cause riunite da C-89/19 a C-91/19 ha confermato la legittimità delle norme italiane (articolo 5 e articolo 192 del Codice degli Appalti) che contengono una serie di limiti per le Amministrazioni appaltanti se vogliono affidare il servizio gestione rifiuti attraverso affidamento in house anziché con gara pubblica.
La Corte di Giustizia ha ritenuto che il diritto europeo non impedisce a uno Stato membro di introdurre norme più stringenti per la P.A. se decide di non ricorrere al mercato e affidare il servizio “in house” a una società a partecipazione pubblica.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Circolare n. 066/2020/CS del 31.03.2020 pubblicata sul sito UNICIRCULAR.