Lo scorso 24 giugno 2020 il Consorzio REMEDIA ha organizzato un evento via web per presentare il proprio Rapporto di Sostenibilità 2019, nel corso del quale è stata organizzata una tavola rotonda alla quale hanno preso parte, tra gli altri, l’On. Chiara Braga e il Presidente ASSORAEE Giuseppe Piardi, per confrontarsi sul recepimento delle Direttive europee del Pacchetto sull’economia circolare e sulle opportunità che questo potrebbe generare, considerando il momento di crisi che si sta attraversando.
Per quanto riguarda il recepimento, l’On. Braga, relatrice del Pacchetto alla Commissione Ambiente della Camera, ha informato sullo stato dei lavori parlamentari in merito, che dovrebbero concludersi entro una settimana e che si sono prolungati sia per la mancanza del prescritto parere della Conferenza unificata, sia perché il dibattito ha dovuto affrontare molti aspetti non contenuti nello schema di decreto legislativo, dato che nella versione trasmessa alle Camere il Ministero si è limitato a un semplice “copia e incolla” (peraltro non sempre corretto e completo) delle direttive. Si è detta comunque soddisfatta del lavoro di costruttivo confronto svolto finora in Commissione, ed ha auspicato che le osservazioni del Parlamento vengano recepite nel testo definitivo.
Il Presidente Piardi nel suo intervento ha invece evidenziato come, al di là degli aspetti giuridici del recepimento e dei principi, condivisibili, in esso presenti, l’ostacolo maggiore a renderlo una reale opportunità di sviluppo è rappresentato dal costante pregiudizio nei confronti di chi opera nella gestione dei rifiuti da parte della politica, dell’amministrazione e degli organi di controllo, che limita fortemente l’attuazione dell’economia circolare e la programmazione di investimenti. È necessario un dialogo più costruttivo che porti a comprendere le esigenze degli impianti senza criminalizzarli. In questo momento le imprese soffrono particolarmente la riduzione e, in alcuni casi (vd. plastica), la scomparsa di molti dei mercati di sbocco dei materiali ottenuti dal trattamento dei rifiuti; una norma sull’EoW ancora troppo complessa e non omogenea sull’intero territorio nazionale; un sistema di tracciabilità dei rifiuti troppo rigido e antiquato; la carenza di impianti per lo smaltimento delle frazioni non riciclabili che residuano inevitabilmente dopo il trattamento, nonostante - come nel caso dei RAEE - si arrivi fino al 90% di riciclo. Infine, ha auspicato delle misure per rilanciare e stabilizzare i mercati dei materiali derivanti da rifiuti, anche spingendo i produttori ad utilizzare tali materiali nella costruzione di nuovi prodotti e manufatti.
Dal Rapporto di Sostenibilità emerge che REMEDIA, nel 2019, ha gestito 149.000 t di RAEE, di cui 116.000 t di RAEE domestici (pari al 34% del totale dei RAEE gestiti in Italia), 9.200 t di RAEE professionali, 18.700 t di rifiuti di pile e accumulatori e quasi 5.000 t di altri rifiuti aziendali. Dei RAEE domestici raccolti da REMEDIA il raggruppamento più significativo in termini quantitativi è R3 con 38.193 t, seguito da R1 (36.584 t), R2 (22.523 t), R4 (18.547 t) e R5 (153 t).
Dal trattamento dei RAEE sono state ottenute 103.147 t di materie prime seconde, corrispondenti all’88,9% dei RAEE gestiti; di queste il 48,1% costituito da ferro, il 21,1% da vetro, il 17,5% da plastica, il 4,1% da rame, il 2,4% da alluminio, l’1,1% da legno e il restante da altri materiali, cemento e piombo. Sono invece state avviate a recupero energetico 5.790 t (5% del totale), a smaltimento in discarica 7.763 t (5%) e a smaltimento termico 1.300 t (1,1%). Grazie alla corretta gestione dei RAEE sono state evitate le emissioni di 626.934 t di CO2 e risparmiati 191 milioni di kWh di energia. Dal punto di vista economico la gestione di REMEDIA ha consentito un risparmio sulle importazioni pari a 43,3 Mln di € e generato un valore di 38,4 Mln di € (+42% rispetto al 2018), di cui 29,6 sono stati distribuiti ai vari soggetti della catena di gestione dei RAEE.