AssoAmbiente

News

Non solo rifiuti urbani. Rifiuti speciali: la gestione che serve al sistema Paese. Dossier

L’Italia si conferma eccellenza nel riciclo dei rifiuti speciali a livello europeo. Se ne producono ancora troppi rispetto agli altri Paesi e le criticità dovute alla mancanza di un adeguato sistema impiantistico limitano le potenzialità di sviluppo “circolare”. Sono queste le principali evidenze che emergono dal dossier realizzato dal Laboratorio REF Ricerche per FISE Assoambiente.
 
Lo studio viene presentato questo pomeriggio a Milano nell'evento "Non solo rifiuti urbani. Rifiuti speciali la gestione che serve al sistema  Paese" che si tiene nell'abito de Il Verde e il Blu Festival” e propone un interessante confronto tra il sistema italiano di gestione dei rifiuti speciali e quello di alcune tra le principali realtà europee (Germania, Francia e Spagna).

Il primato italiano nel riciclo dei rifiuti speciali
I rifiuti prodotti dalle attività economiche in Italia sono pari a circa 82 milioni di tonnellate.
Nel confronto europeo l’Italia si posiziona molto bene sul fronte del riciclo, con la leadership assoluta nella percentuale di recupero di materia che sfiora l’80% (79,3%) e molto vicina al primo posto assoluto della Francia (20%) per tasso di circolarità, ovvero la quota percentuale di materiale recuperato e reimmesso nell’economia sul totale di materia, con il 19,5%.
 
Il 50% dei rifiuti speciali proviene da precedenti trattamenti di acque reflue e rifiuti (in gran parte dei casi finalizzati al riciclo) e il 30% dal manifatturiero.
L’incidenza così elevata della presenza di rifiuti speciali provenienti dal trattamento di rifiuti testimonia, da un lato, un modello di gestione che spinge sul recupero di materia, ma dall’altro su questo dato pesa il quantitativo di rifiuti che entra come urbano negli impianti di trattamento meccanico biologico e da questi esce con la qualifica di speciale, una qualifica che consente, soprattutto alle Regioni prive di impiantistica, di poter superare i confini regionali, rinviando tuttavia la soluzione del problema di come garantire la chiusura del ciclo dei rifiuti.
La metà dei rifiuti speciali provenienti da trattamento dei rifiuti finisce ancora in discarica. Resta residuale il recupero energetico, decisamente più sviluppato in altri Paesi del Vecchio Continente.
 
Rifiuti da attività economiche e PIL, in Italia crescono di più i primi
In Italia la produzione dei rifiuti da attività economiche negli ultimi anni è cresciuta più del PIL. Nell’intervallo temporale 2010-2018 il PIL italiano è cresciuto del 10%, mentre questi rifiuti sono aumentati del 23%. L’esatto contrario di quanto registrato in altri Paesi europei come Germania e Francia, in cui nello stesso periodo lo sviluppo del Prodotto Interno Lordo (rispettivamente +31% e +18%) è stato di gran lunga superiore all’aumento dei rifiuti da attività economiche (rispettivamente +14% e +5%). Nel nostro Paese per ogni 1.000 euro di PIL si producono 47 kg di rifiuti contro i 42 della Spagna, i 35 della Germania e i 33 della Francia.
 
Il trattamento dei fanghi
In Italia la produzione di fanghi (11,7 mln di tonnellate) è decisamente più elevata che in Germania dove se ne producono 3,5 mln di t. e il trend è in deciso aumento (+9% tra il 2018 e il 2019). La principale forma di gestione resta la discarica (56%). Si attende da tempo un intervento normativo che chiarisca le possibilità di utilizzo in agricoltura, il recupero di nutrienti e la produzione di fertilizzanti e ogni altra forma di recupero di materia e quindi di energia, secondo la gerarchia dei rifiuti, anche in vista dell’auspicato aumento delle attività di depurazione. 
 
I dati presentati dal REF evidenziano infine due trend: continua a crescere la voce degli stoccaggi (18 mln di tonnellate) complice la carenza impiantistica del nostro Paese; resta stabile il numero degli impianti presenti in Italia, vicino agli 11.000, a testimonianza di un settore parcellizzato e diffuso sul territorio. Guardando con fiducia ai prossimi mesi e alla ripresa del PIL, non può non emergere qualche preoccupazione su un possibile nuovo aumento dei rifiuti da attività economiche e sulla necessità, quindi, di aumentare la dotazione impiantistica necessaria a gestirli efficacemente, oltre che a colmare il gap già presente.
 

Dossier disponibile in allegato.

» 10.09.2021

Recenti

24 Settembre 2024
Impianti Aperti on the Road | Sesta Tappa ORIM (Macerata, 27 Settembre) | Save the Date
Il Viaggio per la Sostenibilità ASSOAMBIENTE continua con la Sesta Tappa a Macerata presso l'Impresa ORIM.
Leggi di +
24 Settembre 2024
OMNISYST | Webinar sull’Economia Circolare: Sfide e Opportunità per i Residui Industriali
Omnisyst, in collaborazione con Assoambiente e con il patrocinio di AIAS, promuove l’Omniwebinar dal titolo “Economia Circolare: siamo sulla strada giusta?”, in programma per il 9 ottobre 2024
Leggi di +
24 Settembre 2024
DIGITAL ITALY SUMMIT (Roma, 12-14 Novembre)
Dal 12 al 14 novembre 2024 presso il Centro Congressi Roma Eventi, Fontana di Trevi (Roma) si terrà il Il Digital Italy Summit 2024
Leggi di +
23 Settembre 2024
FEAD NEWSLETTER N° 187 - 23 SEPTEMBER 2024
Newsletter FEAD settembre 2024
Leggi di +
23 Settembre 2024
Gestione dei rifiuti ed autorizzazione: la diffida della Pubblica Amministrazione è subito impugnabile.
Il Tar Lombardia nella Sentenza del 6 settembre 2024, n. 2381 ha deciso che l’impresa può opporsi immediatamente all’atto della Pubblica Amministrazione che contesta l’inosservanza delle prescrizioni dell’autorizzazione alla gestione di rifiuti
Leggi di +
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER
Inserisci la tua email
Iscriviti alla nostra newsletter
per ricevere gli aggiornamenti su AssoAmbiente
e altre utili informazioni
INSERISCI LA TUA EMAIL