La Corte di Giustizia Europea, con la sentenza del 25 gennaio 2022 causa C-181/20, ha risposto alle questioni pregiudiziali poste da un Giudice ceco relativamente alla gestione dei rifiuti fotovoltaici storici. La Corte ha invalidato la norma prevista all’articolo 13 “Finanziamento relativo ai RAEE provenienti da utilizzatori diversi dai nuclei domestici” della Direttiva RAEE 2012/19/Ue che fa gravare sui produttori che immettono sul mercato nuovi pannelli fotovoltaici gli oneri per la gestione a fine vita dei pannelli immessi tra il 13 agosto 2005 e il 13 agosto 2012 (entrata in vigore del provvedimento).
Nello specifico la Corte, intervenendo su una normativa del Governo Ceco relativa al finanziamento dei rifiuti generati dai pannelli fotovoltaici a fine vita, ha ricordato che, prima dell'entrata in vigore dell’ultima Direttiva RAEE, la Direttiva rifiuti 2008/98/Ce (articolo 14) lasciava agli Stati membri la scelta se far sopportare i costi di tale gestione al detentore attuale o anteriore dei rifiuti, oppure al produttore o al distributore dei pannelli fotovoltaici. La Corte ha chiarito che, laddove la normativa di uno Stato membro abbia previsto che i costi di gestione siano a carico degli utilizzatori, una normativa Ue successiva che retroattivamente interviene gravando i produttori di tali costi mina il principio di certezza del diritto intervenendo su situazioni acquisite.
Per maggiori informazioni si rimanda al testo della sentenza.